IPPOLITO ROMANO: brani tratti da " la tradizione apostolica"

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°Teofilo°
00giovedì 30 luglio 2009 23:06

"La tradizione apostolica" scritta da Ippolito Romano intorno al 180 d.C.,  comprende un prologo, tré parti e una conclusione. Nel prologo Ippolito dice " di avere parlato sufficientemente dei carismi ". Egli dice: "Ora passerò all'essenziale della tradizione. affinchè coloro che sono bene istruiti, seguendo l'esposizione che noi ne facciamo, custodiscano la tradizione conservata sinora, e prendendone conoscenza, rimangano saldi, anche dinanzi alla caduta o all'errore, che si è prodotto recentemente per ignoranza e a causa di ignoranti. E lo Spirito ffanfo concederà, a coloro che hanno una fede retta, la grazia perfetta di conoscere in che modo coloro che sono a capo della Chiesa devono insegnare e custodire ogni cosa (Prologo).

Ippolito riferirà la tradizione conservata sino al suo tempo, ossia quella praticata nel secondo secolo. Fonte quindi antichissima e preziosissima: egli riferisce ciò che ha quotidianamente dinanzi agli occhi.1

parte I.

Il Clero: 1. Prologo. 2. Il vescovo. 3. Preghiere per ['ordina' zione del vescovo. 4. L'Eucaristia. 5. Benedizione dell'olio. 6. Benedizione del formaggio e delle olive. 7. Preghiere della Comunione. 8. I preti. 9.1 diaconi. 10. I confessori. 11. Le vedove. 12. Il lettore. 13. Le vergini. 14. I suddiaconi. 15. Il dono della guarigione.

parte II.

I laici: 16. I nuovi convertiti. 17. Il tempo durante ii quale si ascolterà la parola. 18. La preghiera dei catecumeni e il bacio di pace. 19. L'imposizione delle mani sui catecumeni. 20. Intorno a coloro che vogliono ricevere il Battesimo. 21. L'amministrazione dei Battesimo. 22. La confermazione. 23. L'oblazione.

parte III.

Le osservanze della Chiesa: 24. La frazione del pane. 25. Il digiuno. 26. L'agape. 27. Il pasto delle vedove. 28. I frutti da offrire al vescovo. 29 Il digiuno pasquale. 30. I diaconi stiano premurosi  vicino al vescovo. 31. Il tempo della preghiera. 32. L'Eucaristia. 33. I diaconi e i preti. 34. II cimitero. 35. Le ore che convengono alla preghiera. 36. Il segno della croce. 37. Conclusione.



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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 19/11/2002 21.05

PARTE I. il clero

L'ordinazione del vescovo (c. 2)

Si ordini vescovo colui che è stato eletto da tutto il popolo.2 Quando sarà stato detto il suo nome, ed egli sarà stato gradito a tutti, il popolo si riunirà, assieme al collegio dei preti (presbyterium) e ai vescovi che sono presenti, in giorno di domenica. Col consenso di tutti, (i vescovi) gli impongano le mani, e il collegio dei preti assista in silenzio. Tutti conservino il silenzio e preghino nel loro cuore per la discesa dello Spirito Santo. Uno dei vescovi presenti, a richiesta di tutti, imponga le mani a colui che viene ordinato vescovo, e preghi con queste parole:

1. Il testo è quello di Dom B. botte. Ippotyle de Rome, La Iradition aposlolittue, Paris, 1946.

2. Cfr. Didache, XV, 1.

3. 11 Cor., I, 3.

Preghiere per l'ordinazione del vescovo (e. 3)

" Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre delle misericordie e Dio di ogni consolazione,3 che abiti nei cieli e guardi ciò che è umile,4 che conosci le cose prima del loro nascere; tu che hai fissato i termini della tua Chiesa con la parola della tua grazia, che hai predestinato da tutta Feternità la schiatta dei giusti, discendenti da Abramo, che stabilisci i capi e i preti e non lasci senza servizio il tuo santuario, che ti sei compiaciuto, dalla fondazione del mondo, di essere glorificato per mezzo di coloro che hai scelto, effondi ora la potenza (mr-tutem) che viene da Tè, e lo Spirito sovrano 5 che hai dato al tuo Figlio diletto Gesù Cristo e che egli ha donato ai santi apostoli, che fondarono la tua Chiesa in luogo del tuo santuario,6 per la lode e la gloria incessante del tuo nome. Tu, o Padre, che conosci il cuore, concedi al tuo servo, che hai scelto per l'episcopato, di pascere il tuo santo gregge, e di esercitare il tuo supremo sacerdozio senza riprensione, servendoti giorno e notte. Renda sempre propizio il tuo volto e offra i doni della tua santa Chiesa,7 abbia il potere di rimettere i peccati in virtù dello Spirito del sommo sacerdozio, secondo il tuo comando; sciolga ogni legame, secondo il potere che Tu hai dato agli Apostoli; ti sia gradito per la sua mansuetudine e purezza di cuore, offrendoti un profumo soave, per mezzo del tuo servo (puerum) Gesù Cristo, per mezzo del quale a Te viene la gloria e la potenza e l'onore, al Padre e al Figlio, con lo Spirito Santo, e ora e nei secoli dei secoli. Così sia "


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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 21/11/2002 22.14

Ordinazione dei preti (c. 8)

Quando si ordina un prete, il vescovo imponga la mano sulla sua testa, mentre la toccano anche i preti, e dica parole simili a quelle indicate più sopra, come abbiamo detto per il vescovo. Ecciti questa preghiera: " Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, volgi lo sguardo su questo tuo servo (servum) qui presente e concedigli lo spirito di grazia e di consiglio, affinchè egli aiuti i preti e governi il tuo popolo con un cuore puro, come tu hai guardato al tuo popolo che ti sei scelto e hai ordinato a Mosè di scegliere gli anziani (presbiteri), che tu avevi riempito del tuo spirito che avevi dato al tuo servo. Ed ora, o Signore, concedi di conservare sempre in noi lo spirito della tua grazia e rendici degni di servirti con fede, nella semplicità del nostro cuore, lodandoti per mezzo del tuo servo (puerum) Cristo Gesù, per mezzo del quale al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo viene la gloria e la potenza nella santa Chiesa, ora e nei secoli dei secoli.. Amen ".


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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 21/11/2002 22.17

Ordinazione dei diaconi (c. 9)

Quando si ordina un diacono, lo si scelga come è stato detto più sopra e il vescovo solo gli imponga le mani allo stesso modo. Poi comandiamo che nell’ordinazione del diacono il solo vescovo imponga le mani, perché egli non è ordinato al sacerdozio, ma al servizio del vescovo, per fare ciò che questi gli ordina. Infatti egli non prende parte al consiglio del clero, ma amministra e indica al vescovo ciò che è necessario. Egli non riceve lo Spirito comune al collegio dei preti, del quale i preti partecipano, ma egli fa ciò che gli è affidato sotto il potere del vescovo. Perciò soltanto il vescovo faccia il diacono. Sul prete invece, anche i preti debbono imporre le mani, a causa dello Spirito comune alla loro carica. Il prete infatti, ha il potere di riceverlo, non già di darlo. Quindi egli non ordina il clero; im alFordinazione del prete egli esprime la sua approvazione, mentre il vescovo ordina. Sul diacono (il vescovo) dica:

" Dio, che per mezzo del Verbo ogni cosa creasti e ordinasti, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che tu mandasti per servire alla tua volontà e per manifestarci il tuo desiderio, concedi lo spirito di grazia, di zelo, di diligenza al tuo servo qui presente, che tu hai scelto per servire alla tua Chiesa, e per portare nel santo dei santi ciò che ti è offerto per mezzo dei grandi sacerdoti da te stabiliti per la gloria del tuo nome, affinchè, servendo senza rimprovero e con purità in quest’ordine, egli sia trovato degno, per tua bontà, d’un grado più elevato, lodandoti per mezzo del tuo Figlio Gesù Cristo nostro Signore, per mezzo del quale tu bai con lui gloria, potere, potenza e onore con lo Spirito Santo, ora e sempre e per sempre. Amen ".


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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 21/11/2002 22.19

II vescovo renda grazie come abbiamo detto più sopra. Tuttavia non è necessario che pronunci le stesse parole che noi abbiamo detto, e che quindi si sforzi di dirle a memoria nella sua azione di grazie a Dio; ciascuno preghi secondo le sue capacità. Se uno può fare convenientemente una preghiera grande ed elevata, va bene ma se egli prega e recita una preghiera più modesta, non lo si impedisca, purché la sua preghiera sia corretta e conforme all'ortodossia.

Il Lettore (c. 12)

II Lettore è stabilito per questo, perché il vescovo gli consegna il libro; ma non è ordinato.

Il Suddiacono (c. 14)

Non si impongano le mani al Suddiacono, ma lo si nomini per il servizio del Diacono.


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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 21/11/2002 22.22

PARTE II. I laici

Gli aspiranti al battesimo (e. 20;

Quando sono stati scelti e messi a parte coloro che devono ricevere il battesimo, si esamini la loro vita: hanno vissuto piamente durante il loro catecumenato, hanno onorato le vedove, visitato i malati, praticato le opere buone? Se coloro che li hanno condotti rendono testimonianza che si sono diportati in questa maniera, ascoltino il Vangelo. A partire dal giorno in cui sono stati scelti, s'imponga loro le mani ogni giorno e si esorcizzino. All'avvicinarsi del giorno in cui saranno battezzati, il vescovo esorcizzi ciascuno di loro, per provare se sono puri. Se ce n'è qualcuno non puro, lo scarti; egli non ha ascoltato con fede la parola, perché lo Straniero (diavolo) è ancor sempre nascosto in lui. Si avvertano quelli che devono essere battezzati che prendano un bagno e si lavino il quinto giorno della settimana. Se una donna è nel suo periodo regolare (menstruo), la si scarti e la si battezzi in altro giorno. Coloro che devono ricevere il battesimo digiunino il venerdì e il sabato. II sabato il vescovo li riunisca tutti nello stesso luogo e li inviti a pregare e a piegare le ginocchia. Imponendo loro le mani scongiuri ogni spirito straniero di allontanarsi da essi e di non ritornare mai più presso di loro. Quando ha terminato l'esorcismo, soffi sul loro viso, e, dopo d'aver segnato la loro fronte, le loro orecchie e il loro naso, li faccia alzare. Si passerà tutta la notte in veglia, facendo loro delle letture e delle istruzioni. Coloro che devono ricevere il battesimo non portino con sé altro vaso che quello che ciascuno deve portare per l'Eucaristia, poiché è conveniente che colui che è diventato degno offra allora l'oblazione.


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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 21/11/2002 22.25

Amministrazione del battesimo (c. 21)

Al canto del gallo, (i battezzandi) si avvicinino alle acque, che devono essere correnti e pure. Si svestano e siano battezzati prima i bambini. Si possono rispondere essi stessi rispondano. Se non possono, rispondano i loro genitori o qualcuno della loro famiglia. Si battezzino poi gli uomini adulti e infine le donne; queste debbono prima sciogliere i loro capelli e deporre i gioielli d'oro. Che nessuno discenda nell'acqua con qualche cosa d'estraneo (profano, diabolico). All'ora fissata per il battesimo, il vescovo renda le grazie sull'olio e lo metta in un vaso: è quello che si chiama l'olio dell'azione di grazie. Prenda dell'altro olio e pronunci su di esso un esorcismo: lo si chiama l'olio dell'esorcismo. Un diacono prenda l'olio dell'esorcismo e si metta a sinistra del prete e un altro diacono prenda l'olio dell'azione di grazie e si metta a destra del prete. Il prete, prendendo a parte ciascuno di quelli che devono ricevere il battesimo, ordini loro di abiurare, dicendo, rivolti verso occidente: " Io rinuncio a tè, o Satana, e a tutte le tue pompe e a tutte le tue opere ". Dopo questa dichiarazione, lo si unga con l'olio dell'esorcismo dicendo: " Ogni spirito cattivo si allontani da tè ". In seguito egli lo consegna al vescovo o ad un altro prete che sta presso l'acqua. Intanto un diacono discende nell'acqua, assieme a colui che deve essere battezzato. Questi discenda nell'acqua e colui che lo battezza gli metta la mano sulla testa dicendo: Credi in Dio Padre onnipotente? 26 E colui che viene battezzato risponda: " Credo ". Egli lo battezzi allora una volta, tenendogli la mano posata sulla testa. Et postea dicat: " Credis in Christum lesum filium Dei, qui natus est de Spiritu Sancto ex Maria Virgine et crucifixus sub Pontio Piloto et mortuus est et sepultus et resurrexit die tertia vivu" a mortuis et ascendit in caelis et sedit ad dexterat Patris, ventufus indicare vivos et mortuosf ". Et cum ille dixerit: " Credo ", iterum baptizetur. Et iterum dicat: " Credis in Spiritu Sancto et sanctam Ecclesiam et carnis resurrectionem? ". Dicat ergo qui baptizatur: " Credo ". Et sic tertia vice baptizetur. Et postea cum ascenderit ungeatur a presbytero de ilio oleo quod sanctifìcatum est dicente: "Ungeo tè oleo .sancto in nomine Jesu Christi". Et ita gingilli detergentes se iam induantur et postea in ecclesia ingrediantur.


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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 21/11/2002 22.28

La prima Comunione dei battezzati (e. 23)

A questo punto sia presentata dai diaconi al vescovo l’oblazione ed egli renda le grazie sul pane, per rappresentare il corpo di Cristo (quod dicit graecus antitypum corporis Christi),  e sul calice ove è mescolato il vino, per rappresentare il sangue che è stato sparso per tutti coloro che hanno creduto in Lui, e sul latte e miele mescolati insieme, per rappresentare il compimento dei beni promessi ai padri nostri, beni che Egli chiamò terra scorrente latte e miele, e che poi Cristo diede nella sua carne, di cui si nutrono i credenti, come bambini, e che cambia in dolcezza l'amarezza del cuore con la soavità della parola; e dall'altra parto sull'acqua per l'oblazione in segno di purificazione, affinchè l'uomo intcriore, che è animale, riceva lo stesso effetto che il corpo.29 II vescovo spieghi tutte queste cose a coloro che le ricevono e dopo d'aver spezzato il pane, dica dandone un pezzo a ciascuno: " II pane del cielo nel Cristo Gesù". E colui che lo riceve risponda: " Amen ". Se i preti non saranno sufficienti, anche i diaconi tengano le coppe. Stiano in buon ordine e con modestia, il primo con l'acqua, il secondo con il latte, il terzo col vino. Coloro che ne ricevono gustino di ciascuno, mentre colui che ne offre dice: " In Dio Padre onnipotente ", colui che ne riceve dica: " Amen ". " E nel Signore Gesù Cristo e nello Spirito Santo e nella santa Chiesa ". Ed egli dica: " Amen ".

E quando tutto questo sarà finito, ciascuno si prenda cura di fare delle buone opere, di piacere a Dio e di vivere bene, stando attaccato alla Chiesa e mettendo in pratica ciò che gli è stato insegnato e progredendo nel servizio del Signore.

Abbiamo qui riferito brevemente intorno al santo battesimo e alla santa oblazione, perché voi siete già stati istruiti completamente sulla risurrezione della carne e su tutto il resto, secondo ciò che è stato scritto. Tuttavia, se conviene dire qualche cosa d'altro, il vescovo lo dica sotto il sigillo del segreto [ a coloro che hanno fatto la Comunione. Non istruitene un infedele, fintanto che non sia stato ammesso alla Comunione.


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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 21/11/2002 22.32
Spiegazione del termine "antitipum" usato da Ippolito (vedi messaggio precedente)

Antitypum: è l'espressione usata anche nelle Contusioni aposloliche (V, 14, 7: VI 30, 2; VII. 25, 4) che vuol dire: segno, figura del Corpo di Cristo. Presso gli antichi indicava la condizione sacramentale, la specie, la forma, che vela la realtà del Corpo e del Sangue di Cristo. Anche Tertulliano dice: Hoc est corpus meum, id est figura corporis mei: cioè il sacramentum del mio corpo, il segno sensibile della realtà invisibile.


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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 21/11/2002 22.34

PARTE III.

le OSSERVANZE DELLA CHIESA

La Comunione domenicale (e. 24)

La domenica, il vescovo distribuisca lui stesso il pane a tutto il popolo, se è possibile, mentre i diaconi lo spezzano. I preti spezzeranno anch'essi il pane che si distribuisce. Quando il diacono s'avvicina al prete, alzerà la patena e il prete stesso prenderà e distribuirà di sua mano al popolo. Gli altri giorni si distribuirà secondo le istruzioni del vescovo.

La Comunione in casa (e. 32)

Ogni fedele abbia cura di ricevere l'Eucaristia, prima di gustare qualsiasi altra cosa. Se la riceve con fede, anche se gli è data qualsiasi cosa mortifera, non gli può nuocere dopo l'Eucaristia. Ma ciascuno stia attento che non abbia a gustare dell'Eucaristia un infedele o un topo o un altro animale, o che qualche frammento non abbia a cadere e perdersi, perché è il corpo di Cristo, che deve essere mangiato dai fedeli e che non bisogna disprezzare. Benedicendo in nome di Dio il calice, lo ricevesti come figura (antitypum) del sangue di Cristo. Perciò sta attento a non versarne, affinchè uno spirito maligno  non lo lecchi, come se tu lo disprezzassi: tu sarai responsabile del sangue, come colui che disprezza il prezzo col quale è stato comprato.


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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 21/11/2002 22.39

I diaconi stiano  vicino al vescovo (c. 30),

Ogni diacono, assieme ai suddiaconi, stia premuroso vicino al vescovo. Gli siano indicati i malati, affinchè, se lo ritiene opportuno, egli possa fare loro visita. Fa gran piacere infatti al malato, quando il sommo sacerdote si ricorda di lui.

La preghiera e l'istruzione (c. 31). La lettura spirituale (c. 35)

I fedeli, appena svegliatisi e alzatisi, prima di occuparsi del loro lavoro, preghino Dio, e poi s'affrettino a andare al loro lavoro. Ma se c'è qualche istruzione per mezzo della parola, le si dia la preferenza: si vada ad ascoltare la parola di Dio, per conforto alla propria anima. Si sia zelanti nell'andare all'assemblea dove lo Spirito produce frutto (c.31),., Nel giorno in cui non c'è l'istruzione, ciascuno a casa sua prenda un buon libro e faccia una lettura sufficiente per il suo profitto (c. 35).


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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 21/11/2002 22.42

Il segno della croce (c. 36)

Procura in ogni tempo di segnarti dignitosamente la fronte. poiché questo è il segno della Passione, noto e sperimentato contro il diavolo, se tu lo farai con fede, non per farti vedere dagli uomini, ma opponendolo saggiamente come uno scudo. L'avversario infatti, vedendo la forza che viene dal cuore, quando l'uorno mostra espressa esteriormente la somiglianzà con il Verbo, fugge, non già perché lo spaventi tu, ma lo Spirito che spira in tè. Questo raffigurando nell'agnello immolato, Mosè asperse la soglia e spalmò i due stipiti della porta. Egli indicava la fede, che noi abbiamo, nell'agnello perfetto. E noi, segnandoci la fronte e gli occhi con la mano, allontaniamo colui che tenta di sterminarci.

Conclusione (e. 37)

Se queste cose sono accolte con la grazia e con fede retta, esse procurano l'edificazione alla Chiesa e la vita eterna ai credenti. A coloro che sono saggi io dò il consiglio di custodirle. Poiché se tutti ascoltano la tradizione apostolica e l'osservano. nessun eretico potrà indurli in errore.

Sono i malvagi che si sono sviati ed hanno corrotto l' insegnamento degli Apostoli. E quando altri uomini vengono a loro, li istruiscono in questa maniera. In questo modo infatti le eresie sono cresciute, perché i capi non vogliono istruirsi sull'insegnamento degli Apostoli, ma fanno ciò che vogliono, seguendo il loro beneplacito e non ciò che conviene.

Carissimi, se abbiamo omesso qualche cosa, Dio la rivelerà a coloro che sono degni, poiché egli governa la Chiesa, affinchè essa approdi al porto della pace.

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