Il Papa alla FAO: Più investimenti per l'agricoltura nei Paesi poveri

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Caterina63
00venerdì 16 ottobre 2009 21:03
L'appello del Papa in occasione della Giornata mondiale dell'alimentazione

Più investimenti per l'agricoltura
nei Paesi poveri


Per garantire a tutti l'accesso al cibo occorre promuovere un adeguato sviluppo agricolo salvaguardando "i metodi di coltivazione propri di ogni area" ed evitando "un uso sconsiderato delle risorse naturali". Lo scrive il Papa nel messaggio inviato al direttore generale della Fao, Jacques Diouf, in occasione della Giornata mondiale dell'alimentazione. Ne pubblichiamo di seguito una nostra traduzione italiana.


Al Signor Jacques Diouf
Direttore Generale
della f.a.o.

Se la celebrazione della Giornata Mondiale dell'Alimentazione richiama la fondazione della Fao e la sua azione per combattere la fame e la malnutrizione, essa sottolinea soprattutto l'urgenza e la necessità degli interventi a favore di tutti coloro che sono privi del pane quotidiano in tanti Paesi, per mancanza di condizioni di sicurezza alimentare adeguate.

La crisi attuale, che colpisce senza distinzione l'insieme dei settori dell'economia, investe particolarmente e con durezza il mondo agricolo, dove la situazione diventa drammatica. Questa crisi chiede ai Governi e alle diverse componenti della Comunità internazionale di operare scelte determinanti ed efficaci.

Garantire alle persone e ai popoli la possibilità di sconfiggere il flagello della fame significa assicurare loro un accesso concreto a un'adeguata e sana alimentazione. Si tratta, in effetti, di una concreta manifestazione del diritto alla vita, che, pur solennemente proclamato, resta troppo spesso lontano da una piena attuazione. 

Il tema scelto quest'anno dalla Fao per la Giornata Mondiale dell'Alimentazione è "Raggiungere la sicurezza alimentare in tempi di crisi". Esso invita a considerare il lavoro agricolo come elemento fondamentale della sicurezza alimentare e, quindi, come una componente a pieno titolo dell'attività economica. Per tale motivo, l'agricoltura deve poter disporre di investimenti e di risorse sufficienti. Questo tema interpella e fa comprendere che i beni della creazione sono limitati per loro natura:  essi richiedono, dunque, atteggiamenti responsabili e capaci di favorire la sicurezza che si ricerca, pensando anche a quella delle generazioni future.
Una profonda solidarietà e una lungimirante fraternità sono dunque necessarie.

Il conseguimento di questi obiettivi richiede una necessaria modificazione degli stili di vita e dei modi di pensare. Obbliga la Comunità internazionale e le sue Istituzioni a intervenire in maniera più adeguata e forte. Auspico che tale intervento possa favorire una cooperazione che protegga i metodi di coltivazione propri di ogni regione ed eviti un uso sconsiderato delle risorse naturali. Auspico, inoltre, che tale cooperazione salvaguardi i valori propri del mondo rurale e i fondamentali diritti di quanti lavorano la terra. Mettendo da parte privilegi, profitti e comodità, questi obiettivi potranno allora essere realizzati a vantaggio di uomini, donne, bambini, famiglie e comunità, che vivono nelle regioni più povere del pianeta e sono, dunque, più vulnerabili.

L'esperienza dimostra che le soluzioni tecniche, anche avanzate, mancano di efficacia se non si riferiscono innanzitutto alla persona, che viene per prima e che, nella sua dimensione spirituale e materiale, è all'origine e al termine di ogni attività.

L'accesso al cibo, più che un bisogno elementare, è un diritto fondamentale delle persone e dei popoli. Potrà diventare una realtà e una sicurezza, se sarà garantito un adeguato sviluppo in tutte le diverse regioni. In particolare, il dramma della fame potrà essere superato solo "eliminando le cause strutturali che lo provocano e promuovendo lo sviluppo agricolo dei Paesi più poveri mediante investimenti in infrastrutture rurali, in sistemi di irrigazione, in trasporti, in organizzazione dei mercati, in formazione e diffusione di tecniche agricole appropriate, capaci cioè di utilizzare al meglio le risorse umane, naturali e socio-economiche maggiormente accessibili a livello locale" (Caritas in veritate, n. 27).

La Chiesa cattolica, fedele alla sua vocazione a essere vicina ai più indifesi, promuove, sostiene e partecipa agli sforzi realizzati per permettere a ogni popolo e comunità di disporre dei mezzi necessari a garantire un adeguato livello di sicurezza alimentare.

Con questi voti, Le rinnovo, Signor Direttore Generale, le espressioni della mia alta considerazione, ed invoco sulla Fao, i suoi Stati membri e il personale tutto abbondanti benedizioni divine.


Dal Vaticano, 16 ottobre 2009


stemma

Benedetto XVI

(©L'Osservatore Romano - 17 ottobre 2009)
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