Conclusione La moderna teosofia degli opposti, fondata sulla dottrina ermetica della coincidentia oppositorum, porta a un connubio, inquietante, tra divino e diabolico, porta all’idea del Diavolo in Dio. «È ovunque operante», scriveva Romano Guardini nel 1964, «l’idea fondamentale gnostica che le contraddizioni sono polarità: Goethe, Gide, C. G. Jung, Th. Mann, H. Hesse… Tutti vedono il male, il negativo […] come elementi dialettici nella totalità della vita, della natura»49. Questo atteggiamento, per Guardini, «si manifesta già in tutto quello che si chiama gnosi, nell’alchimia, nella teosofia. Si presenta in forma programmatica con Goethe, per il quale il satanico entra persino in Dio, il male è forza originaria dell’universo necessaria quanto il bene, la morte solo un altro elemento di quel tutto, il cui polo opposto si chiama vita. Questa opinione è stata proclamata in tutte le forme e concretata in campo terapeutico da C. G. Jung»50. L’idea di fondo è che la redenzione passa attraverso la degradazione, la grazia tramite il peccato, la vita attraverso la morte, il piacere mediante il dolore, l’estasi per opera della perversione, il divino mediante il diabolico. Il fascino che il negativo – metafora del demoniaco – esercita sulla cultura contemporanea dipende da questa singolare idea: che le vie del paradiso passino attraverso l’inferno, che «Discesa all’Ade e resurrezione» siano uno51. Consegnarsi al demonio, in una singolare trasposizione gnostica dell’idea per cui perdersi è ritrovarsi, è aprirsi a Dio. In questo “sacro” connubio Satana e Dio si uniscono nell’uomo. È l’«identità di de Sade e dei mistici»52 auspicata da Georges Bataille. Per essa la via all’ingiù coincide con la via all’insù. Faust, ora, non può più pentirsi, nemmeno in punto di morte. L’Avversario è diventato complice, “parte” di Dio. È la via per divenire dio. Il brivido del nulla, della discesa agli Inferi, accompagna la scoperta dell’Essere, di Abraxas, il pleroma senza volto che permane, immobile, nel divenire del mondo.
Note
1 M. Praz, Il patto col serpente, Milano 1972 (ediz. 1995).
2 Op. cit., p. 12.
3 G. Scholem, Le grandi correnti della mistica ebraica, tr. it., Torino 1993, p. 307.
4 E. Bloch, Ateismo nel cristianesimo, tr. it., Milano 1971, pp. 220-226.
5 V. Mathieu, Goethe e il suo diavolo custode, Milano 2002, p. 192.
6 Op. cit. , p. 65.
7 W. Goethe, Faust e Urfaust, tr. it., 2 voll., Milano 1976, vol. I, vv. 340-343, p. 19.
8 M. Eliade, Il mito della reintegrazione, tr. it. , Milano 2002, p. 4.
9 G. W. F. Hegel, Lezioni sulla filosofia della religione, tr. it., 2 voll., Milano 1974, vol. II , p. 317.
10 R. Caillois, Nascita di Lucifero, tr. it., Milano 2002, p. 31.
11 M. Praz, La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica, Firenze (ediz. 1999), p. 58.
12 Ivi.
13 C. Baudelaire, Journaux intimes, cit., in: M. Praz, La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica, op. cit., p. 55.
14 H. Bloom, Rovinare le sacre verità. Poesia e fede dalla Bibbia a oggi, tr. it., Milano 1992, p. 106.
15 W. Blake, Il matrimonio del Cielo e dell’Inferno, tr. it., in: Selected Poems of William Blake, Torino 1999, pp. 24-25.
16 P. B. Shelley, Difesa della Poesia, cit. in: M. Praz, La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica, op. cit., p. 59.
17 H. Bloom, Rovinare le sacre verità. Poesia e fede dalla Bibbia a oggi, op. cit., p. 105.
18 G. W. F. Hegel, Lezioni sulla filosofia della religione, op. cit., vol. II, pp. 315-316 e 324, nota.
19 M. Praz, La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica, op. cit., pp. 59-60.
20 Op. cit., p. 64.
21 Op. cit., p. 96.
22 Op. cit., p. 135.
23 Citato in op. cit., p. 147.
24 Citato in op. cit., p. 161.
25 Lautréamont, Lettere, tr. it. in: Lautréamont, I canti di Maldoror, Torino 1989, p. 531.
26 Citato in: M. Praz, La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica, op. cit., p. 199.
27 E. Bloch, Spirito dell’utopia, tr. it., Firenze 1980, p. 314.
28 Op. cit., p. 252.
29 W. Blake, Il matrimonio del Cielo e dell’Infern o, op. cit., pp. 19-20.
30 G. W. F. Hegel, Lezioni sulla storia della filosofia, tr. it., 4 voll., Firenze 1973, vol. III(2), p. 35.
31 Citato in: F. Cuniberto, Jacob Böhme, Brescia 2000, p. 119.
32 G. W. F. Hegel, Lezioni sulla storia della filosofia, op. cit., vol. III(2), p. 42.
33 C. G. Jung, Septem Sermones ad Mortuos, tr. it., in: Ricordi, sogni, riflessioni di C. G. Jung, Milano 1990, p. 454.
34 Op. cit., pp. 454-455.
35 Op. cit., p. 456.
36 Ivi.
37 M. Buber, L’eclissi di Dio, tr. it., Milano 1983, p. 139.
38 Ivi.
39 C. G. Jung, Psicologia e religione, tr. it., in: C. G. Jung, Opere, vol. XI, Milano 1984, p. 83.
40 C. G. Jung, Saggio d’interpretazione psicologica del dogma della Trinità, tr. it., in: C. G. Jung, Opere, vol. XI, op. cit., p. 191.
41 Op. cit., p. 190.
42 C. G. Jung, Prefazione a Z. Werblowsky, “Lucifero e Prometeo”, tr. it., in: C. G. Jung, Opere, vol. 11, op. cit., p. 299.
43 C. G. Jung, Saggio d’interpretazione psicologica del dogma della Trinità, op. cit. , p. 171.
44 Op. cit., p. 174.
45 H. Hesse, Demian. Storia della giovinezza di Emil Sinclair, tr. it., in: H. Hesse, Peter Camenzind – Demian. Due romanzi della giovinezza, Roma 1993, p. 185.
46 Op. cit., p. 185. Corsivi nostri.
47 Op. cit., p. 216.
48 Op. cit., p. 207.
49 R. Guardini, Diario. Appunti e testi dal 1942 al 1964, tr. it., Brescia 1983, p. 245.
50 R. Guardini, Lettere teologiche a un amico, tr. it., Milano 1979, p. 63.
51 E. Zolla, Discesa all’Ade e resurrezione, Milano 2002.
52 G. Bataille, Frammenti su William Blake, tr. it., in: Selected Poems of William Blake, op. cit., p. 163.