Il successo della riscoperta della Messa Antica

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Caterina63
00venerdì 26 dicembre 2008 21:40
Notizie Ufficiali
....ad un anno e mezzo dalla liberalizzazione della Messa san Pio V, cosa è cambiato?

Molto!
E' vero che fa più chiasso un albero che cade anzichè una foresta che cresce, ma questa "foresta" che cresce c'è, esiste ed è piena di GIOVANI, solo che si preferisce NON parlarne.....è anche per questo che abbiamo deciso di dedicare una intera sezione alla Liturgia Antica....

per esempio abbiamo: Giovani e Tradizione [SM=g1740722]

sono un Movimento Cattolico legato alla TRADIZIONE nella Liturgia della Chiesa.... e sostenuti da:
P. Vincenzo M. Nuara, O.P., Assistente spirituale di "Giovani e Tradizione"
Angelo Pulvirenti , Coordinatore di Giovani e Tradizione


 


 
img378/4301/santamessasicoramdeo2pipi8.jpg

Il motu proprio “Summorum Pontificum” un anno dopo

Padre John Zuhlsdorf ne analizza gli effetti


di Annamarie Adkins


MINNEAPOLIS (Stati Uniti), martedì, 8 luglio 2008 (ZENIT.org).- Il motu proprio di Benedetto XVI “Summorum Pontificum” sulla forma tradizionale della Messa ha suscitato un aumento dell'interesse nei confronti della liturgia in latino, soprattutto tra i sacerdoti, afferma un esperto di traduzioni liturgiche.


Padre John Zuhlsdorf, ex officiale della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, è un'autorità delle traduzioni liturgiche e del Messale del 1962. Scrive anche l'editoriale “What Does the Prayer Really Say?” (“Cosa dice realmente la preghiera?”) sul quotidiano The Wanderer ed è autore di un popolare blog con lo stesso nome.


Nella prima parte di questa intervista rilasciata a ZENIT, il sacerdote parla del nuovo interesse per la Messa in latino e delle varie questioni sollevate dal motu proprio


C'è stata una grande richiesta della Messa tradizionale in latino dopo il motu proprio “Summorum Pontificum”?


Padre Zuhlsdorf: Sì e no. Non abbiamo visto orde di fedeli battere alla porta dei rettorati per chiedere la Messa in latino, ma c'è stato un costante aumento delle parrocchie in cui la Messa tradizionale in latino viene ora celebrata regolarmente.

Le gocce stanno formando un ruscello.

All'inizio c'erano aspettative non realistiche. Molti di coloro che sostengono la Messa nel vecchio stile erano troppo ottimisti. Gli oppositori, spesso in posizioni di potere, hanno provato a fermare l'ondata parlando in modo molto negativo non solo della vecchia Messa, ma anche della gente che la desidera.

Molti Vescovi diocesani, incredibilmente, hanno posto ostacoli irragionevoli ai provvedimenti che il Santo Padre aveva generosamente promulgato. Questa resistenza si sta ora sgretolando sotto l'esame della gente e la pressione della Santa Sede.

L'altro fattore importante è che molti giovani sacerdoti vogliono imparare la Messa tradizionale in latino. Ad esempio, so che più di 1.000 sacerdoti hanno richiesto il nuovo DVD realizzato dalla Fraternità di San Pietro insieme a EWTN [Eternal World Television Network, ndt].

Molti sacerdoti stanno frequentando laboratori di formazione a Chicago e in Nebraska, a Oxford (Inghilterra) e in altri luoghi, dovunque siano proposti. Non appena i sacerdoti impareranno questa forma della Messa, inizieranno a implementarla nelle parrocchie.

Il Cardinale Darío Castrillón Hoyos, l'uomo di fiducia di Benedetto XVI nelle questioni di questo tipo, ha affermato che il Santo Padre spera che questa Messa verrà ampiamente offerta, anche se non è stata richiesta dai fedeli.


Si dice che la Pontificia Commissione Ecclesia Dei stia preparando un documento per chiarire alcune ambiguità relative all'implementazione del “Summorum Pontificum”. Quali sono state finora le maggiori difficoltà che questo documento potrebbe affrontare?


Padre Zuhlsdorf: Il documento probabilmente chiarirà certi termini del motu proprio usati da alcuni Vescovi e sacerdoti diocesani per fermare ciò che il Santo Padre sta cercando di fare.

Ad esempio, il Summorum Pontificum”afferma che i sacerdoti devono essere idonei, capaci e competenti a dire Messa nel vecchio stile. Idoneo, un termine tecnico, si riferisce ai requisiti minimi per la competenza, non alla perizia.

Il Cardinale Edward Egan di New York, noto canonista, ha affermato giustamente che idoneo, per quanto riguarda il latino, significa che il sacerdote deve saper pronunciare le parole in modo adeguato. E' il minimo.

Ovviamente speriamo che ci sia più di questo, ma alcuni Vescovi stanno sottoponendo i sacerdoti a esami in latino prima di stabilire se possono esercitare il diritto di dire Messa usando il Messale Romano del 1962, o anche in latino con il Novus Ordo, cioè la Messa nel proprio rito, come sacerdote della Chiesa latina.

Un'altra questione è quanto debba essere numeroso un gruppo che richiede la Messa nel vecchio stile prima che il parroco debba accogliere la loro richiesta. Questa e altre questioni appartengono all'interpretazione del motu proprio.

Sono emerse anche questioni pratiche. Ad esempio, la Santa Sede dovrebbe dare delle direttive sul rapporto tra i due calendari liturgici. Penso che la Santa Sede dovrebbe emettere un ordo per la Messa tradizionale, un opuscolo annuale indicando quale Messa debba essere detta ogni giorno.

Potrebbero essere utili anche delle chiarificazioni sullo stile dei paramenti da usare, o sul tipo di musica. Ci sono questioni relative alla Comunione in mano o alle chierichette, su come si inseriscono nello spirito della Messa preconciliare.

Dovrebbero essere chiariti inoltre dettagli minori, come il cosiddetto secondo Confiteor prima della Comunione o alcune tradizioni precedenti al Messale del 1962 desiderate dai fedeli.

Questo documento, e le sue autorevoli risposte, aiuteranno a rendere l'implementazione del “Summorum Pontificum” ordinata e serena.


Lei ha affermato che il “Summorum Pontificum” è la base del “Piano Marshall” di Benedetto XVI per la Chiesa, ma la definizione “Piano Marshall” implica la ricostruzione dalle fondamenta. Può descrivere questo piano e il ruolo che crede abbia in esso la Messa tradizionale in latino?


Padre Zuhlsdorf: Per quanto possano essere utili, le analogie zoppicano un po'. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, gli Stati Uniti hanno ricostruito l'Europa devastata dalla guerra sia per ragioni umanitarie che per avere partner commerciali e un forte baluardo contro il comunismo.

Dopo il Concilio Vaticano II molte sfere della Chiesa sono state devastate e sconvolte dal dissenso interno, con una perdita di continuità con la nostra tradizione, e dall'erosione da parte del secolarismo e del relativismo del mondo moderno prevalente.

Il Cardinale Joseph Ratzinger si è preoccupato per anni della perdita dell'identità cristiana, che è alla base della civiltà occidentale. Ora credo che Papa Ratzinger stia lavorando per rinvigorire la nostra identità cattolica, all'interno della Chiesa stessa tra i suoi membri e le sue sfere d'azione, perché possiamo resistere alle influenze negative del secolarismo e del relativismo.

Solo con un'identità solida possiamo, come cattolici, avere qualcosa di positivo e salutare da offrire al mondo, una voce chiara per dare importanti contributi nella sfera pubblica.

La nostra identità come cattolici è indissolubilmente legata al modo in cui preghiamo come Chiesa. Per dare forma e forza alla nostra identità cattolica in questi tempi difficili, abbiamo bisogno di un autentico rinnovamento liturgico che ci riporti alla nostra tradizione, mantenendoci in continuità con le profonde radici della nostra bimillenaria esperienza cristiana.

Contrariamente a quanto sostengono i più progressisti, “la cosa cattolica” non è iniziata negli anni Sessanta. Benedetto XVI ci sta guidando verso una visione più salutare della dottrina della Chiesa, della storia, dell'adorazione pubblica e della nostra identità come cristiani. Non ci può essere vero cambiamento in vista di un futuro migliore senza continuità con il nostro passato. La liturgia è la punta della lancia.


Nella seconda parte di questa intervista che segue, padre Zuhlsdorf parla con ZENIT dell'impatto che il “Summorum Pontificum” ha avuto sulla vita della Chiesa in questo suo primo anno.


 

Benedetto XVI ha affermato nella lettera che accompagnava il “Summorum Pontificum” di auspicare un arricchimento reciproco tra la forma ordinaria e straordinaria della Messa. In particolare, ha auspicato che la forma straordinaria ridoni un senso del sacro a quella ordinaria, o Novus Ordo. Un anno dopo il “Summorum Pontificum”, ha visto la forma straordinaria esercitare qualche “forza gravitazionale” sul Novus Ordo?


Padre Zuhlsdorf: Sì, possiamo vedere questa “forza” all'opera in alcuni luoghi, ma c'è ancora molta strada da fare. La gravità esercita una grande spinta, ma l'inerzia, soprattutto nella direzione sbagliata, deve ancora essere vinta.

La lettera è stata diffusa appena un anno fa, e solo da settembre è entrata in vigore. All'inizio ci sono stati scrosci di entusiasmo e critica, complimenti e panico.

Il testo doveva essere letto e assorbito. La Santa Sede doveva chiarire la formulazione autentica. I problemi e le domande sono ancora in fase di identificazione. Un documento con chiarificazioni rimane ovviamente in via di definizione.

La semplice consapevolezza dei provvedimenti del “Summorum Pontificum”, però, ha avuto un impatto. Si stanno costituendo “parrocchie personali” per l'uso della Messa e dei riti e dei sacramenti nel vecchio stile. I libri e il materiale di formazione dovevano essere creati. Stanno iniziando ora le pubblicazioni. Tutto questo richiede tempo.

Il Santo Padre ha anche introdotto dei cambiamenti relativi alla liturgia e a certe pratiche post-conciliari celebrando il Novus Ordo in modo più tradizionale, usando paramenti storici, tornando a distribuire la Comunione in bocca ai fedeli inginocchiati e così via.

La vera spinta della vecchia Messa e gli sforzi di Benedetto XVI verso la continuità con il Novus Ordo saranno tuttavia percepiti in futuro .


Ad esempio, sempre più giovani sacerdoti mi dicono che dopo aver imparato la Messa in latino non celebrano la Santa Messa nel Novus Ordo allo stesso modo. Dalla Messa tradizionale in latino si imparano cose sul sacerdozio e sulla Messa che non si apprendono dal Novus Ordo, soprattutto per com'è celebrato in genere in tante delle nostre parrocchie e cappelle.

Il modo in cui un sacerdote dice Messa interessa profondamente una parrocchia, a livello di riverenza, di vocazioni, di tutto.

Anche se Roma non è stata distrutta in un giorno, non sarà nemmeno ricostruita rapidamente. Abbiamo subito una disastrosa perdita della formazione sacerdotale di base per quanto riguarda il latino e la teologia e la cultura che li accompagna. Ci vorrà tempo per recuperare.

I seminari hanno bisogno di tempo per far fronte ai nuovi bisogni a cui richiama la lettera. I seminaristi sono desiderosi di imparare. Chi insegnerà?
Nelle parrocchie, i giovani desiderano sempre più una maggiore continuità con il passato. Stanno scoprendo la loro eredità cattolica e che ne sono stati privati. Avranno delle posizioni di preminenza nelle parrocchie e nelle scuole cattoliche.
Concretamente, alcuni Vescovi, sacerdoti, liturgisti e musicisti stanno ripensando al valore di alcune pratiche post-conciliari comuni.

Ad esempio, pochi giorni dopo che Benedetto XVI ha iniziato a distribuire la Comunione in bocca ai fedeli inginocchiati, un Vescovo degli Stati Uniti ha fatto la stessa cosa per il Corpus Domini.

Si stanno riconsiderando i grandi vantaggi della Messa celebrata “ad orientem”, con tutti che guardano nella stessa direzione verso l'altare e il Crocifisso. Il latino è stato rivalutato. I musicisti stanno recuperando il tesoro della musica liturgica sacra nascosto per decenni.

Il “motu proprio” sta esercitando pressioni, ma ci sono ancora resistenze e segni di pigrizia. Per far muovere le cose servono tempo, pazienza e mente aperta. La legge dell'inerzia in fisica afferma che i corpi in movimento o in quiete rimangono in quella situazione fino a che un'altra forza non agisce su di loro. Il “motu proprio” è una forza di questo tipo.


Quali sono stati alcuni sviluppi rilevanti, o forse inaspettati, nella Chiesa riferiti al “Summorum Pontificum” dalla sua diffusione?


Padre Zuhlsdorf: Un risultato notevole è il cambiamento dell'atteggiamento di e sulla gente che desidera la liturgia tradizionale.

Per molto tempo l'establishment ecclesiastico ha guardato dall'alto in basso e ha emarginato i cattolici più tradizionali, spingendoli “sul retro dell'autobus” a causa del loro attaccamento alla nostra tradizione. Alcuni dei più benevoli li consideravano parenti “strani” ma innocui.

Dall'altro lato molti tradizionalisti, forse a causa del profondo dispiacere e della delusione che provavano dopo tutti i cambiamenti nella Chiesa, per la sciocca stagione delle innovazioni illecite, l'eliminazione delle nostre belle chiese e musiche, dei paramenti, delle statue, delle devozioni, si sono sentiti gravemente feriti.

Con il tempo, molti di loro non hanno trovato altri modi per “negoziare” con Vescovi e sacerdoti se non porre domande critiche e dir loro con arroganza cosa fare. Si è arrivati a un punto in cui anche i chierici che erano aperti e favorevoli hanno iniziato a trasalire e a fare marcia indietro ogni volta che i tradizionalisti si avvicinavano. E così le acque delle buone relazioni gelano.

Visto che parte del dolore e dell'alienazione sta iniziando a svanire dal cuore di molti di loro, i tradizionalisti possono avere ciò che avrebbero potuto ottenere fin dall'inizio, ora che un sole caldo è fatto splendere nella loro direzione dal Santo Padre e da altri che condividono la sua visione e che i pastori di anime stanno iniziando ad aprirsi.

Il ghiaccio si sta sciogliendo e l'acqua è tornata a scorrere. Non è stato uno sviluppo inatteso. Ho creduto pienamente che si sarebbe verificato perché i tradizionalisti sono per la maggior parte brave persone che amano la Santa Chiesa e vogliono il meglio per le loro famiglie, i sacerdoti e i Vescovi.

I Vescovi e i presbiteri, anche quando non sono personalmente inclini alle cose più tradizionali, sono prevalentemente uomini che amano il loro gregge e desiderano sinceramente il suo bene. Sono tutti d'accordo su ciò che conta davvero. Quello che mi sorprende è che la rottura del ghiaccio – anche se c'è ancora molta strada da fare – stia avvenendo in modo così rapido.

Ho sottovalutato il calore della luce del sole e l'apertura di cuore, soprattutto da parte di alcuni Vescovi che, come corpo, non si sono mostrati in passato molto amichevoli nei confronti della liturgia tradizionale. Questo mi ha fatto rivedere i miei atteggiamenti.


[Traduzione dall'inglese di Roberta Sciamplicotti]



[SM=g1740722] [SM=g1740721] [SM=g1740722] [SM=g1740721] [SM=g1740722] [SM=g1740721]


Caterina63
00venerdì 9 gennaio 2009 11:44
Santa Messa in Rito san Pio V a Trieste, le foto sono state scattate da me, un grazie a don Stefano[SM=g1740721] [SM=g1740722]

Ancora un grazie a Dominus Meus....a don Stefano, all'altro sacerdote ambrosiano del quale ora non mi viene il nome.... Ghigno a quanti si sono prodigati per l'ottima riuscita....prego Newman di inserire le foto, se vorrà, anche su Rinascimento Sacro.... Sorriso

Grazie ancora e preghiamo affinchè questi eventi non restino straordinarietà....e per questo ci vuole veramente l'impegno di TUTTI e soprattutto ci vuole AMORE E PASSIONE per la Sacra Liturgia....




















 Sorriso
Fraternamente CaterinaLD

PS....chi volesse copiare altrove le foto può farlo....citando tuttavia la fonte di questo forum e collegamento per una questione di correttezza e di educazione nei confronti di chi "gratuitamente riceve e gratuitamente dona".... Occhiolino

Grazie!
Caterina63
00giovedì 5 febbraio 2009 16:56




A cosa mi serve un libro dal titolo in latino che neppure comprendo?[SM=g1740729]

AD IMPARARE CIO' CHE NON SI CONOSCE DELLA NOSTRA TRADIZIONE LITUGICA...tutto sulla Messa detta san Pio V che Benedetto XVI ha reso libera oggi nella forma "Straordinaria"[SM=g1740722]

Di che cosa tratta?: del " servizio all'altare nella Liturgia Romana tradizionale"

a presentarlo è lo stesso card. Dario Castrillon Hoyos, Presidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, istituita da Givanni Paolo II....

E chi sono gli autori?

Elvis Cuneo - Daniele di Sorco - Raimondo Mameli
Frutto dell’iniziativa di tre giovani che si dedicano da anni allo studio della liturgia tradizionale, il libro si configura come un sussidio specificamente destinato ai laici che servono all’altare o hanno il compito di organizzare le cerimonie, ma rivolto anche ai seminaristi e ai sacerdoti che intendono approfondire gli aspetti fondamentali dell’antica liturgia romana.
Rivolto a tutti, a tutte le persone di buona volontà e a quanti vogliono sapere e vogliono conoscere ciò che per tanti e troppi anni è rimasto nell'oblio...[SM=g1740722] [SM=g1740721]

e del resto:
Il Sommo Pontefice, come ricorda il card. Castrillón Hoyos nella sua prefazione al volume, ha chiesto «che i futuri sacerdoti, fin dal tempo del seminario, siano preparati a comprendere e a celebrare la santa Messa in latino, nonché a utilizzare testi latini e a eseguire il canto gregoriano» (Esortazione apostolica Sacramentum Caritatis).

Ma...cosa significa: Introibo ad altare Dei
significa: Mi accosterò all'altare di Dio...
ed è l'antifona che il sacerdote dice dopo aver avviato la Messa con il segno della croce, ed è bella anche la risposta che diamo:
"Ad Deum qui laetificat iuventutem meam", ossia:
"Al Dio che allieta la mia giovinezza"...[SM=g1740734]

Fatevi questo regalo....oppure, se volete fare un regalo al vostro parroco e non sapete cosa fare, questo libro è davvero un ottimo regalo per lui...[SM=g1740733]

Caterina63
00martedì 24 marzo 2009 17:54

Gli straordinari frutti della Grazia ai tempi di Benedetto XVI.

La mappa della liturgia nella forma straordinaria, a cura del Movimento Liturgico Benedettiano.


dedicato a Sua Santità Benedetto XVI

Quando il 7 Luglio del 2007 il Santo Padre ci donò quell'atto di somma saggezza che il Motu Proprio è per tutta quanta la Chiesa, mai avremmo pensato che una brezza di primavera stava per soffiare così convincente da far fiorire simili risorse spirituali.

A un anno e mezzo di distanza le incomprensioni e le cecità di taluni hanno tentato di fermare il vento che soffia nelle vele di Pietro, volendo impedire a tutti i costi che nella Chiesa s'accendessero fiaccole di rinnovamento liturgico ed ecclesiale. Ma le fiaccole si sono accese. Ancor prima che in giro, per le città e i paesi, nelle chiese e nelle cappelle, queste fiaccole si sono accese nel cuore e nella mente di molti preti e di molti laici. E nei tantissimi giovani che mostrano l'entusiasmo di chi ha scoperto la perla sepolta nel campo. Ma se il Summorum Pontificum è anzitutto un frutto spirituale che appartiene alla nostra continua conversione interiore, anche vedere una cartina dell'Italia come questa, fatta di luoghi ed occasioni, è certo una grande soddisfazione.

E così, grazie ad un paziente lavoro della Redazione, ma soprattutto grazie al contributo di molti amici, Rinascimento Sacro è in grado di presentarvi la nuova mappa territoriale 3D interamente dedicata ai frutti del Summorum Pontificum. E' un piccolo, efficace strumento: potete individuare le località con precisione grazie allo zoom satellitare; potete tracciare i migliori itinerari stradali per muovervi, e potete perfino divertirvi a passeggiare per le strade delle città con StreetViewer (servizio non disponibile ovunque). A oggi si è cercato di rappresentare tutte le celebrazioni periodiche ed occasionali della liturgia nella forma straordinaria di cui si ha conoscenza in Italia, nonchè gli eventi culturali ed artistici ad essa correlati. Ne risulta una mappatura abbastanza disomogenea, in cui si evidenzia un'intensa attività di promozione liturgica nella zona del ponente ligure e della toscana, una traccia lungo la linea trasversale dell'A4, ma anche un'assenza totale di informazioni dal Meridione. E' evidente che l'esperienza della liturgia nella forma straordinaria appartiene a tutto il Popolo di Dio e non solo ad una sua parte, e pertanto merita di essere portata in ogni Diocesi, affinchè sia onestamente conosciuta e serenamente apprezzata. Per poter scegliere è necessaria l'opportunità di scegliere, e questo pare rimanga ancora l'ostacolo più grosso per raggiungere una vera maturità ecclesiale.

Questo strumento è stato concepito alcuni mesi fa secondo criteri di social networking per risultare patrimonio collettivo di una comunità: tutti possono portarvi il proprio contributo. La Mappa viene costantemente aggiornata da un gruppo di collaboratori vicini alle fonti dirette, in modo da riportare tempestivamente ogni variazione e incremento dei dati rappresentati. Per diventare un collaboratore del progetto e partecipare attivamente all'aggiornamento, oppure per segnalare eventuali dimenticanze e imprecisioni, invitiamo gli interessati a prendere contatto con la nostra Redazione via telefono (+39 333 7665992) o via email (
rinascimentosacro@gmail.com). Il lavoro è ancora tanto, ...e "noi andiamo avanti!"

PER LA MAPPA CLICCATE QUI:
Visualizzazione ingrandita della mappa [SM=g1740721]

[SM=g1740733]

Caterina63
00martedì 31 marzo 2009 15:15

martedì 31 marzo 2009

Messa tridentina a Loreto


Ecco quanto ci comunica l'intrepido Andrea C.:

Loreto, Pontificia Basilica della Santa Casa. Cappella Polacca, del tutto insufficiente a contenere tanta gente!

Guardare la foto che mostra i pellegrini, di serie Z, che sono costretti a seguire la Santa Messa fin sotto la Santa Casa !

Sabato 21 marzo 2009 ore 14,30 ( orario e luogo stabiliti dall’Arcivescovo Prelato di Loreto ), Santa Messa tridentina che ha concluso il pellegrinaggio alla Santa Casa del Cenacolo della Santissima Trinità di Rimini (
LINK)

Dall’epoca dell’indulto di Giovanni Paolo II al cenacolo di Rimini si è sempre celebrata la messa antica: i giovani, così bene istruiti, cantano e servono molto bene, sono i fiori di questa meravigliosa attività a lode di Dio




 


[SM=g1740722] [SM=g1740721] [SM=g1740734]

Caterina63
00martedì 31 marzo 2009 20:38
Da Rinascimento Sacro....

ICRSS: SS.Messe nella forma straordinaria a Roma

www.rinascimentosacro.com/2009/03/icrss-ssmesse-nella-forma-straordina...


Sabato 28 marzo 2009 alle ore 10.00

Abbazia di San Paolo alle Tre Fontane
Roma

SANTA MESSA PONTIFICALE NELLA FORMA STRAORDINARIA

Celebra S. Ecc. Rev.ma
Mons. SALVATORE FISICHELLA
Arcivescovo
Rettor Magnifico della Pontificia Università Lateranense
Presidente della Pontificia Accademia per la Vita





[SM=g1740722] [SM=g1740721]

Caterina63
00martedì 31 marzo 2009 20:45
Domenica 29 Marzo 2009 alle ore 9.45

Chiesa di Gesù e Maria al Corso
Via del Corso 45
Roma


SANTA MESSA SOLENNE NELLA FORMA STRAORDINARIA

Celebra il Rev.mo
Mons. GILLES WACH
Priore Generale
Superiore dell'Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote



***


Cari amici dell’Istituto di Cristo Re,

Come già alcuni di voi sapranno, giungeranno a Roma il 28 e 29 Marzo p.v., per il pellegrinaggio dell’Anno Paolino, i 60 seminaristi di Gricigliano con il loro Priore Generale, Monsignor Gilles WACH, il loro Rettore, il Canonico Don Philippe MORA, alcuni dei loro professori e le Suore Adoratrice dell’Istituto.

In questa occasione verrà celebrata il 28 marzo, nell’Abbazia di San Paolo alle Tre Fontane, alle ore 10, una Messa Pontificale nella forma straordinaria, da Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Salvatore FISICHELLA, Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense e Presidente della Pontificia Accademia per la Vita.

Questa Messa verrà celebrata secondo le intenzioni del Sommo Pontefice.

L’indomani, Domenica 29 marzo, nella Chiesa di Gesù e Maria al Corso, verrà celebrata da Monsignor WACH, alle ore 9.45, una Messa solenne, in presenza di tutti i seminaristi di Gricigliano.

Anche questa Messa verrà celebrata secondo le intenzioni del Papa.

Dobbiamo noi tutti sostenere il Papa colla preghiera nel suo ministero di Vicario di Cristo, soprattutto in questo periodo in qui viene così offeso, maltrattato, tradito.

Vi assicuro le mie umili preghiere, e invoco su di voi ogni benedizione celeste, specialmente in questa Quaresima che ci impegna a seguire Cristo nostro Re e nostro Salvatore,

In Maria semper, pro Christo Rege.

Can. don Joseph Luzuy
Priore



Casa Beato Pio IX • Via Aurelia, 565, 00165 ROMA • Tel/fax 06 66 24 922 • roma@icrsp.org
Caterina63
00sabato 18 aprile 2009 09:11

[SM=g1740717] [SM=g1740720] [SM=g1740717]





Padre Manelli (dei Frati Francescani dell'Immacolata -FFI) per gli 800 anni della Regola celebra nella forma straordinaria in Laterano. [SM=g1740722]

A 800 anni dall'approvazione della regola, i francescani, e in particolare i Frati dell'Immacolata, dimostrano che la santa umiltà di Francesco e la potenza della Vergine sono fondamenta su cui reggere qualunque terremoto. Per questo lo Spirito continua a costruirvi sopra la sua Chiesa, con meravigliosi risultati
.


un grazie a Rinascimento Sacro per le immagini...



Caterina63
00venerdì 1 maggio 2009 16:58
venerdì 1 maggio 2009
Roma: le Giornate di Teologia con Nuara.

Host unlimited photos at slide.com for FREE!

www.slide.com/r/8nl0q2_z2T-Oeg3_X7N0D8rmqDKZF7-Y?previous_view=lt_embe...



Organizzate da “Giovani e Tradizione” si sono tenute a Roma (21-22 aprile 2009), le Giornate di Teologia Cattolica per Sacerdoti, religiosi e seminaristi, del Sodalizio spirituale “Amicizia Sacerdotale Summorum Pontificum”. Il tema delle giornate è stato il Trattato dell’Eucaristia di San Tommaso d’Aquino, che ha avuto come relatore P. Roberto Coggi O.P. di Bologna e la direzione del corso affidata a P. Vincenzo Nuara O.P.

Vi hanno partecipato sacerdoti da varie parti d’Italia. Oltre ai momenti di studio, i sacerdoti hanno vissuto momenti di preghiera con la recita dell’Ufficio Divino, il S. Rosario, l’Adorazione Eucaristica e un incontro fraterno di scambio di idee e di condivisione sulle idealità e i progetti di Amicizia Sacerdotale Summorum Pontificum in vista del prossimo anno sacerdotale voluto dal Santo Padre Benedetto XVI. I progetti futuri prevedono la programmazione degli esercizi spirituali, due giornate di teologia e liturgia e il convegno annuale sul Summorum Pontificum. I sacerdoti hanno avuto la gradita visita di Mons. Camille Perl, vice-presidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei e hanno iniziato le giornate di studio partecipando alla splendida Messa Pontificale del Card. Canizares nella Basilica di San Giovanni in Laterano.


***


Martedì 5 Maggio 2009 alle ore 17.00

Basilica di Santa Maria Maggiore
Cappella Cesi
Roma

SANTA MESSA NELLA FORMA STRAORDINARIA
Festa di San Pio V



Celebrerà la Santa Messa: P. Vincenzo M. Nuara O.P.secondo le intenzioni del Sommo Pontefice Papa Benedetto XVI.

Un grazie a Rinascimento Sacro:

www.rinascimentosacro.com/2009/05/roma-le-giornate-di-teologia-con-nu...



[SM=g1740722]
Caterina63
00lunedì 18 maggio 2009 15:09

UK: la solenne Messa di tre amici bloggers.

Qualche giorno fa nella bella Chiesa di St Mary Magdalen a Brighton (UK) si è celebrata una solenne Messa nella forma straordinaria in onore di San John Hughton e dei Martiri Certosini inglesi. La cosa più notevole è che i tre ministri sull'Altare sono anche tre conosciuti bloggers che da anni svolgono la loro pastorale sacerdotale in internet facendo conoscere il rito romano antico. L'occasione per ritrovarsi è stata quella di celebrare il giubileo sacerdotale di padre Ray Blake di Carthusian Martyrs che ha celebrato il Santo Sacrificio assisitito da padre Sean Finnegan di Valle Adurni come Diacono e da padre Tim Finigan di Hermeneutic of Continuity come suddiacono. (N)


[SM=g1740722] [SM=g1740721] [SM=g1740717] [SM=g1740720]

Caterina63
00martedì 26 maggio 2009 23:19
lunedì 25 maggio 2009
IBP: a Roma tre nuovi suddiaconi per l'Istituto.

Lo scorso venerdì 23 Maggio 2009 presso la Chiesa di Santa Lucia in Selci nell'Urbe di Roma tre giovani chierici dell'Istituto del Buon Pastore, Serge Orzeszko, Jean Francoise Billot e Renauld de Cazenove, davanti al loro fondatore p. Philippe Laguérie hanno ricevuto da S.Ecc.Rev.ma Mons. Ennio Appignanesi, vescovo emerito di Potenza, l'ordine del suddiaconato. (AG)

Photo (C) 2009 IBP Roma.

www.rinascimentosacro.com/2009/05/ibp-roma-tre-nuovi-suddiaconi-...






"Ho più volte accennato che un ministrante della Messa in latino nel Santuario di Campocavallo ha lasciato tutto, famiglia e lavoro, per scegliere “ la parte migliore” , con la comunità dei Francescani dell’Immacolata.

Ieri dopo la Messa cantata la madre di una ragazza, che non è mai mancata alla Messa domenicale e festiva, ci ha detto che sabato prossimo, vigilia della Santa Pentecoste, sua entrerà in Convento, dalle Suore Francescane dell’Immacolata. In un anno di messa “stabile” due vocazioni ! Non è finita : aspettiamo il termine degli esami di maturità …

Preghiamo per questi giovani affinchè il Signore doni loro la virtù della perseveranza in questa difficile scelta vocazionale."

In unitate orationis


[SM=g1740717] [SM=g1740720] [SM=g1740717]


[SM=g1740722]


Caterina63
00martedì 9 giugno 2009 21:30

Ancora sulla prima Messa a Savona




Ecco un altro articolo sulla prima Messa tridentina celebrata a Savona dopo la revoca del bando a suo tempo emanato dall'amministratore diocesano. Cliccate sull'articolo per poterlo leggere.
Cliccare sulla foto per ingrandirla.



Da La Stampa, edizione locale, in data odierna. Grazie a Secretum meum mihi. Cliccate sull'articolo per poterlo leggere.



giovedì 4 giugno 2009

Una piccola Chartres italiana (con tanto di vescovo assistente)



Mentre la Francia conosce ormai da decenni il pellegrinaggio di Pentecoste a Chartres dei fedeli legati alla tradizione liturgica (anzi, a dire il vero due pellegrinaggi incrociati: da Parigi a Chartres gli "Ecclesia Dei", da Chartres a Parigi i "Sanpiodecimo": quando riusciranno a riunificarsi, la Tradizione avrà guadagnato un punto decisivo), l'Italia muove i primi passi in questo senso: lo diciamo anche in senso letterale, visto che Parigi-Chartres son tre giorni di marcia, mentre qui si tratta di camminare una mezz'oretta. I fedeli toscani organizzano infatti, lodevolmente, un pellegrinaggio regionale (che supponiamo peraltro aperto anche a chi provenisse da più lontano). Da sottolineare che al pellegrinaggio prenderà parte il vescovo di San Miniato, su invito dell'Ordinario del luogo, il Vescovo di Livorno. Un segno inequivocabile di quell'inizio di uscita del rito antico dal ghetto, dalle catacombe e dall'emarginazione, che tutti aspettiamo con impazienza.

Ecco il programma, che ci è stato molto cortesemente mandato nei giorni scorsi e che, per disguidi, possiamo pubblicare solo ora:

II° PELLEGRINAGGIO REGIONALE DEI CATTOLICI LEGATI ALL'ANTICA TRADIZIONE LITURGICA


Sabato 13 giugno 2009

Santuario della Madonna di Montenero - Livorno
PROGRAMMA:


Ore 11,00 - Ritrovo dei partecipanti in piazza delle Carrozze (Montenero basso), presso la stazione della funicolare.

Ore 11,30 - Salita al Santuario con recita del santo Rosario.

Ore 12,00 - S. MESSA SOLENNE in latino secondo il Messale Romano del 1962 nella Basilica del Santuario, CON ASSISTENZA PONTIFICALE DI S. ECC. REV.MA MONS. FAUSTO TARDELLI, Vescovo di San Miniato (su invito di S. Ecc. Rev.ma Mons. Simone Giusti, Vescovo di Livorno).

Il pellegrinaggio è organizzato dal COORDINAMENTO TOSCANO "BENEDETTO XVI", una federazione di gruppi di fedeli toscani legati alla forma straordinaria del rito romano, costituita nel 2008 allo scopo di favorire l'applicazione del motu proprio Summorum Pontificum. Per maggiori informazioni: coordinamentotoscano@hotmail.it

La locandina del Pellegrinaggio, a colori o in bianco e nero, è scaricabile dal blog del Coordinamento sul quale si possono trovare anche informazioni logistiche e la mappa per giungere in loco. Vi sarà la possibilità di fermarsi a pranzo presso il Santuario, dopo la Santa Messa, in un ristorante con menu a prezzo fisso. Invece per coloro che preferiscono pranzare al sacco i Monaci Vallombrosani metteranno a disposizione alcune stanze della foresteria.
I sacerdoti che desiderano assistere coralmente alla funzione sono pregati di portarsi la cotta e la berretta.




Cappellania personale tradizionale nelle Marche


Riceviamo dagli amici marchigiani e con grande piacere pubblichiamo questa notizia che vorremmo si ripetesse in ogni Diocesi.
......................................................COMUNICATO

...........DIOCESI DI SENIGALLIA (AN), RICONOSCIMENTO ECCLESIALE
...............................E NOMINA DI UN CAPPELLANO PERSONALE
........................PER IL NOSTRO CENTRO DI MESSA TRADIZIONALE

Siamo lieti di informare i siti che forniscono elenchi dei centri di Messa in rito romano antico che quello organizzato, ormai da undici anni, dal nostro gruppo è stato canonicamente eretto in Cappellania da Sua Eccellenza il Vescovo di Senigallia, nel quadro dell’accordo permanente con la Diocesi la cui documentazione è pubblicata, con un ampio resoconto, sul nostro sito http://www.cattolicitradizionalistimarche.it/.
A seguito del riconoscimento diocesano, la sede delle S.S. Messe resta la chiesetta rurale da noi attualmente in uso, mentre il calendario, per l’anno 2009, viene ritoccato come segue: confermiamo il paio di celebrazioni mensili in essere al momento dell’istituzione della struttura, portandone una in data fissa: ogni quarta domenica del mese, alle ore 10 (salvo luglio e agosto).
In questa occasione vengono indicati, negli avvisi, giorno e ora delle celebrazioni “mobili”. In applicazione dell’accordo è stato nominato cappellano personale, con Bolla del Vescovo di Senigallia del 28 gennaio, il sacerdote disponibile da noi indicato: il giovane padre Brendan Gerard,appartenente alla Fraternità Sacerdotale San Pietro e studente a Roma (ove collabora nella cura della parrocchia personale di rito gregoriano). Sarà coadiuvato da altri sacerdoti che sono già venuti a celebrare da noi; e quando, terminati gli studi, dovrà tornare all’estero, o comunque quando non potrà più seguire l’incarico, presenteremo al Vescovo, allo stesso modo, un altro nominativo per la nomina. Ringraziamo vivamente padre Gerard e la sua Congregazione per la disponibilità pastorale e la carità sacerdotale con la quale hanno accettato e dato il nulla osta, accogliendo l'appello del nostro gruppo.

A quanto ne sappiamo, è la terza struttura giuridica per i fedeli di rito tradizionale in Italia, dopo la parrocchia personale a Roma e la cappellania a Venezia. Sede liturgica è stata confermata, per decisione della Diocesi, la chiesetta rurale da noi attualmente in uso, a Monte San Vito, dedicata alla Madonna del Rosario.




Caterina63
00martedì 16 giugno 2009 10:39

Reggio: a Mancasale la prima Messa nella forma straordinaria.

Il commento della Diocesi attraverso la nota di Mons. Emilio Landin.


Per molti, probabilmente per lo stesso celebrante, è stato un tuffo piacevole nella propria giovinezza.
E’ stata anche reintrodotta una specie di balaustra che separa l’area della celebrazione (presbiterio) riservata ai sacerdoti dall’area dell’assemblea dei fedeli.
Alla consacrazione del pane e del vino l’attenzione dei presenti è stata richiamata dal suono del campanello, che per la verità sarebbe consentito anche nella nuova Messa conciliare.

La celebrazione dell’antica Messa in latino nella chiesa di Mancasale è l’avvio sperimentale deciso dal Vescovo Mons. Caprioli con decreto in data 19 marzo scorso, in attuazione della lettera “Summorum pontificum” di benedetto XVI, che appunto come forma straordinaria prevedeva quella possibilità a precise condizioni, e con il consenso del vescovo diocesano.
Che cosa hanno provato i presenti? Solo nostalgia del passato? Una celebrazione meno assembleare e più rivolta verso il Cielo, cioè concentrata sulla presenza di Cristo nell’Eucarestia? Una Messa meno comprensibile per tanti che non conoscono il latino? Solo i presenti possono rispondere.
È comunque interessante non perdere la memoria di un rito che risale al Messale di Pio V nel 1570, con l’ultimo aggiornamento apportato da Giovanni XXIII (papa Roncalli che amava il latino) nel 1962. Con questo non si nega nulla del Concilio Vaticano II e della Messa di papa Paolo VI introdotta nel 1970.
Le prossime celebrazioni a Mancasale saranno la prima domenica di ogni mese, sempre alle ore 16.



Fonte Diocesi di Reggio Emilia - Guastalla


CLICCATE SEMPRE SUI COLLEGAMENTI PER LE IMMAGINI O PER QUALCHE TESTO INSERITO.....



Reggio: in 130 alla Messa nella forma straordinaria.

A Mancasale ha preso avvio la sperimentazione della messa secondo il messale di San Pio V. Ha celebrato mons. Carlo Pasotti. Le celebrazioni proseguiranno tutte le prime domeniche del mese alle 17.30.


IERI nella Chiesa di S. Silvestro a Mancasale è stata celebrata a Reggio Emilia dopo moltissimi anni una Messa col rito del Missale Romanum o Ritus Sancti Pii V, il cui uso è stato di recente liberalizzato da Papa Benedetto XVI col Motu proprio Summorum Pontificum. Oltre 130 fedeli hanno partecipato alla messa.

Per decreto del Vescovo mons. Adriano Caprioli la celebrazione sarà mensilmente replicata ogni
prima domenica del mese. Questo forma straordinaria del Rito Romano venne usata nella Chiesa fino alla riforma del 1969, salva nel 1965 l’introduzione del “Messale provvisorio”, emendato nel 1967 e che preparò l’introduzione del Novus Ordo Missae, quale oggi noi lo conosciamo.

La Messa celebrata col rito antico è chiamata anche con il titolo di Messa Tridentina e comunemente viene detta “Messa in latino”, ma è una definizione sbagliata: anche il Messale attuale è in latino, al punto che per l’ultima Editio typica, quella di Giovanni Paolo II del 2002, ancora non esisterebbe la traduzione ufficiale in italiano.

Ciò che caratterizza il Vetus Ordo non è dunque la lingua, ma il Rito in sé, la sottolineatura, cioè, del carattere della Messa, intesa come rinnovazione del contemporasacrificio di Cristo sulla croce.

Questo carattere sacrificale della Messa è tutt’altro che abolito nel Novus ordo, ma è certamente
assai più presente nel Rito Antico.

***

IL GHETTO PER DECRETO
di Andrea Zambrano



click on image to large


Giornale di Reggio, 8 Giugno 2009. Si ringrazia R.B. per la collaborazione.





Caterina63
00mercoledì 17 giugno 2009 23:30
Ricevo da Sarastro e volentieri inserisco:

due meravigliose foto relative al matrimonio di Aldo e Nicoletta di sabato 30 maggio nella chiesa di San Giusto a San Maroto ( Arcidiocesi di Camerino)

celebrato secondo le indicazioni del motu proprio “Summorum Pontificum”

Celebrante Padre Matteo Lombardi, Francescani dell’Immacolata.








Caterina63
00martedì 23 giugno 2009 10:59
13 aprile 2008 la Diocesi di Bologna presenta questo video nel quale spiega il successo del MP di Benedetto XVI [SM=g1740717]






Ricordiamo che in un recente comunicato il card. Caffarra di Bologna ha vietato la comunione alla mano nelle tre maggiori Basiliche della Diocesi, in questo video la spiegazione... [SM=g1740722]




questo il testo ufficiale:

Nella prima domenica di Avvento di vent'anni fa, il 1989, entrava in vigore la delibera della Conferenza Episcopale Italiana, che autorizzava, con l'approvazione della Santa Sede, la distribuzione della Santa Comunione sulla mano. Nelle scorse settimane, i parroci e i rettori delle Chiese della nostra diocesi hanno ricevuto la comunicazione delle disposizioni emanate dal Cardinale Arcivescovo, a fronte di gravi abusi che si sono verificati al riguardo. In particolare il Cardinale ha disposto che nella Cattedrale di San Pietro, nella Basilica di San Petronio e nel Santuario della Madonna di San Luca, la Comunione venga distribuita ai fedeli solo sulla lingua.

La possibilità che è stata concessa di ricevere l'Ostia consacrata sulla mano può, di fatto, originare "gravi abusi", perché c'è "chi porta via le Sacre Specie per tenerle come "souvenir", "chi le vende", o peggio ancora "chi le porta via per profanarle in riti satanici". Lo scrive nella lettera ai sacerdoti che accompagna le disposizioni del Cardinale, il provicario generale, mons. Gabriele Cavina, citando uno scritto di mons. Malcom Ranjith, segretario della Congregazione per il Culto Divino e della Disciplina dei Sacramenti.
"Dobbiamo prendere atto scrive il Cardinale Caffarra che purtroppo si sono ripetuti casi di profanazione dell'Eucaristia approfittando della possibilità di accogliere il Pane consacrato sul palmo della mano, soprattutto, ma non solo, in occasione di grandi celebrazioni o in grandi chiese oggetto di passaggio di numerosi fedeli.

Per tale motivo è bene vigilare sul momento della santa Comunione partendo dall'osservanza delle comuni norme ben note a tutti".
"Durante la Comunione, si legge ancora nel decreto del Cardinale, i ministranti assistano il ministro, per quanto possibile, vigilando che ogni fedele dopo aver ricevuto il Pane consacrato lo consumi immediatamente davanti al ministro e che per nessun motivo venga portato al posto, oppure riposto nelle tasche o in borse o altrove, né cada per terra e venga calpestato".

Insieme ad una forte raccomandazione alla vigilanza che vale per tutti i sacerdoti, il cardinale ha emanato questa disposizione, per tre Chiese della diocesi: "considerata la frequenza in cui sono stati segnalati casi di comportamenti irriverenti nell'atto di ricevere l'Eucaristia, - scrive il Cardinale - disponiamo che nella Chiesa Metropolitana di San Pietro, nella Basilica di San Petronio e nel Santuario della Beata Vergine di San Luca in Bologna, i fedeli ricevano il Pane consacrato solamente dalle mani del ministro direttamente sulla lingua".
[SM=g1740722]

La disposizione è attenuata per le parrocchie, perché, scrive ancora mons. Cavina, "i fedeli sono in gran parte conosciuti e il parroco può essere più sicuro della loro attitudine a compiere il gesto della comunione sulla mano con il rispetto dovuto e intervenire con opportuni richiami opportuni di tanto in tanto per educare continuamente l'assemblea a partecipare alla liturgia in modo attivo e consapevole".


Caterina63
00sabato 27 giugno 2009 14:31

S. Messa solenne tridentina in Università Cattolica a Milano


FESTA DEL PREZIOSISSIMO SANGUE DI N. S. G. C.
(doppia I classe)

("Il sangue di Cristo è la chiave del Paradiso"
S. Tommaso d'Aquino)
.
.
mercoledì 1° luglio 2009 ore 18:00
.
Cappella Maggiore
dell'Università Cattolica del Sacro Cuore
.Largo P. Agostino Gemelli 1, Milano
.
SANTA MESSA SOLENNE
.
celebra il Molto Rev. Don John Berg, FSSP
superiore generale della Fraternità Sacerdotale San Pietro,
.
predica il Molto Rev. Don Konrad zu Löwenstein, FSSP, diacono
.
molto Rev. Don Cristian Pina, suddiacono
.
Canta il Coro Universitario di Comunione e Liberazione - direttore Giovanni Figini
.
Brevi cenni.
La festa del Preziosissimo Sangue di N. S. G. C. fu istituita dal Beato Pio IX e fu elevata al rito attuale da Pio XI, a ricordo dell'anno santo della Redenzione (1933-1934).
La liturgia della festa e il proprio della S. Messa ripercorre il significato del Sacrificio di Gesù Cristo e del suo effetto salvifico per gli uomini.

Il Sangue versato da Gesù Cristo fino all'ultima goccia nella sua Passione e Morte sul Calvario (Evangelo) è il prezzo della redenzione dell'umanità (Introitus). Dio ha voluto "essere placato dal Sangue" del suo "Figlio unigenito" (Oratio), e Gesù, amando gli uomini, accettò la volontà del Padre suo, costituendosi "mediatore del nuovo testamento" (Secreta). Col Sacrificio della sua vita Egli purificò l'uomo dal peccato e lo rese di nuovo degno del Paradiso (Oratio, Epistola, Communio).

L'effusione mistica e incruenta del Sangue versato dal Redentore come Dio e come uomo (Graduale) , come provato dalla testimonianza divina (Alleluia), si rinnova perennemente sugli altari con la celebrazione della Santa Messa che sono strumento di salvezza per molte anime (Offertorium, Secreta).



Caterina63
00venerdì 3 luglio 2009 09:04

venerdì 3 luglio 2009

La RAI s'interessa alla Messa tridentina



Il blog Raivaticano di Giuseppe De Carli (vaticanista della TV nazionale) pubblica oggi questo commento sulla Messa antica, accompagnato addirittura da tutto l'ordinario, tradotto, della S. Messa. Il fatto è in sé interessante perché la felpata e misuratissima Rai non si era finora, a nostra conoscenza, addentrata in quest'argomento che, come noto, agita le passioni ecclesiali. Prudenza lo impone: il solo parlare della Messa antica (al di là delle istituzionali informazioni sull'emanazione del motu proprio) causa mal di pancia a molti presuli e prelati dei quali è meglio non cercare l'inimicizia.

Sicché, se ora si dò risalto alla Messa antica, la si presenta, si notizia perfino che essa è in crescita ed espansione... ci viene il sospetto che qualcosa possa bollire in pentola. O i nemici della Tradizione stanno perdendo colpi, influenza e temibilità, oppure il Papa ha deciso di rilanciare e intende veramente affrontare di petto la questione.
Tutte nostre illazioni, beninteso.

Ed ecco il testo:


Dopo il “Motu Proprio” del 2007 di Benedetto XVI riguardante la Messa Tridentina, l’interesse per questa antica liturgia si è accresciuto, come dimostrano le numerose iniziative, in Italia e all’estero, per poter celebrare in tante chiese la Messa in lingua latina. In queste poche righe vogliamo offrire dei brevi spunti sulla liturgia e presentare il Messale di san Pio V, il quale, per agevolare la lettura, è stato ridotto alle formule essenziali, dando chiarimenti delle parti mancanti con una breve sintesi. Offriamo quindi un testo e delle formule di un rito che per cinque secoli ha caratterizzato la Chiesa. Ci rivolgiamo a tutti: ai non più giovani e a tutte quelle persone, specialmente i ragazzi, che sanno poco o nulla di questa liturgia; a coloro che lo apprezzano e a quelli che lo apprezzano meno.

Piccola introduzione alla Messa Tridentina

Nel XVI secolo, dopo la crisi dovuta alla Riforma Luterana e la contestazione della liturgia cattolica, la Chiesa di Roma avviò una nuova versione del Missale Romanum per il quale”…furono utilizzati i più antichi manoscritti e messali a disposizione - così si scrisse allora nella bolla Quo Primum - al fine di eliminare errori e falsità e giungere a una redazione secondo la norma dei Padri della Chiesa e rispettosa dei portati dei più rilevanti teologi pre-riformatori” [si omette qui di specificare bene che il Messale tridentino non è tanto una "nuova versione", bensì una sorta di edizione critica del Messale allora in uso a Roma, ed esteso alla cattolicità: di qui l'improprietà del termine Messale tridentino, visto che esso è di molti secoli anteriori e risale nell'essenza a Papa Gregorio Magno, mille anni prima].

Il Messale, conosciuto anche come tridentino, fu voluto da san Pio V ed entrò in vigore nel 1570 a conclusione del Concilio di Trento. In seguito, alcuni pontefici apportarono piccoli cambiamenti, senza mai però sconvolgere l’impianto liturgico, procedendo, quasi sempre, a modifiche sulla classificazione delle messe o ad aggiungere nel calendario nuovi santi. L’ ultima modifica avvenne nel 1962 sotto il pontificato di Giovanni XIII con il cambiamento, tra l’altro, della famosa preghiera del Venerdì Santo rivolta al popolo ebreo, dove venne tolta la frase: “Oremus et pro perfidis Judaeis…”. Nel 1964, durante i lavori del Concilio, fu istituito il Consilium per l’applicazione della costituzione liturgica (Consilium ad exsequendam Constitutionem de Sacra Liturgia), per adattare i testi liturgici ai principi conciliari. Questo lavoro pose le basi per la stesura del nuovo Messale in lingua volgare, dichiarato obbligatorio da papa Paolo VI con la costituzione apostolica “Missale Romanum” del 3 aprile 1969. Il vecchio messale, salvo rare eccezioni ad personam, veniva così derubricato dalle consuetudini liturgiche quotidiane della Chiesa.


La struttura della Messa tridentina



La liturgia è divisa come in un cardo decumano romano in quattro parti:

• Preparazione, le preghiere ai piedi dell’altare,

• Didattica, dall’antifona al Credo,

• Il Sacrificio, Offertorio, Canone e Comunione

• Ed infine il Congedo e lettura del Vangelo, 1,1-14 di san Giovanni e le preghiere, recitate insieme ai fedeli, composte da Leone XIII.


È importante ricordare, al di là di alcune recenti polemiche, che il sacerdote non si pone “contro” i fedeli, chiudendosi in un cerchio (cfr. Ratzinger, “Introduzione allo spirito della liturgia”), [veramente Ratzinger parla di cerchio a proposito del rito versus populum e della chiusura di esso alla trascendenza, perché si forma un cerchio tra celebrante e fedeli] ma sta a capo del “popolo di Dio”, quale condottiero, e con esso si rivolge a Dio, verso l’oriente, verso l’ altare…” che conserva nella sua pietra le reliquie dei santi, nostri intercessori presso Dio. L’altare ha un arredo particolare: il crocefisso, simbolo del rinnovo del sacrificio della croce; il tabernacolo posto al centro, sede di Cristo, presente realmente sotto le specie eucaristiche, i candelieri per significare la presenza di Cristo, “luce del mondo” (Gv 8,12; Lc 2,32; 1,78), oltre le parti mobili come: il calice, la pisside, la patena, il corporale, la palla e il purificatorio. Infine, un elemento che oggi può sembrare non essenziale, sono le fasi di preparazione e di ringraziamento per la Messa che il sacerdote può fare in sagrestia o in Chiesa anche come esempio per i fedeli.

nel sito suindicato, il post prosegue con l'ordinario della S. Messa

Caterina63
00domenica 26 luglio 2009 15:43
Ecco tutte le chiese dove
si prega secondo il rito antico[SM=g1740722]

di Andrea Tornielli


A due anni dalla liberalizzazione della liturgia voluta dal Papa, si diffonde sempre di più la messa in latino. Guarda la mappa di tutte le parrochie dove si celebra
Roma

Una diffusione a macchia di leopardo, con qualche sorpresa, che vede una attività consistente al Nord e al centro Italia, e meno interesse al Sud. È questa la situazione delle messe secondo l’antico rito tridentino quando manca ormai poco allo scadere dei primi due anni dall’entrata in vigore del motu proprio Summorum Pontificum, con il quale Benedetto XVI nel 2007 decise di liberalizzare la liturgia preconciliare per venire incontro alle istanze delle persone e dei gruppi rimasti legati alla vecchia messa.

Con quel documento, contestato apertamente anche da alcuni vescovi, e la cui accettazione e applicazione è stata più difficile del previsto, Papa Ratzinger intendeva promuovere una vera riconciliazione, ridando piena cittadinanza all’antico rito romano, definito ora «straordinario», accanto al rito romano ordinario scaturito dalla riforma liturgica post-conciliare. Più volte, in questi due anni, sono state segnalate le difficoltà, i veti, i dinieghi, anche da parte di vescovi diocesani che hanno negato la messa antica ai fedeli che gliela chiedevano, nonostante l’autorizzazione del Papa. Quasi mai però si è parlato delle risposte positive, cioè delle città e dei paesi italiani dove, seppure a volte non senza molta fatica, le celebrazioni sono incominciate e in molti casi continuano regolarmente.

Da un primo sguardo all’elenco completo si vede come le messe in italia siano 113. Di queste non tutte hanno cadenza settimanale e in qualche caso sono state celebrate una tantum. «Il Nord sta relativamente bene, il Sud va male - spiega al Giornale Emanuele Fiocchi, 33 anni, esperto di marketing e comunicazione, fedele tradizionalista che coordina il sito
www.rinascimentosacro.com [SM=g1740721]
- mentre la Toscana è la regione più rigogliosa, che ha un coordinamento regionale intitolato a Benedetto XVI».

Nel paziente e aggiornato elenco si trova anche la situazione di altri Paesi europei, come la Spagna, dove le messe antiche sono in numero sensibilmente inferiore a quello italiano. L’Italia, almeno sulla carta, appare quindi un’oasi felice. Ma è davvero così? «Diciamo che si sta meglio che altrove - continua Fiocchi».

A Roma le messe sono una decina, tre a Bologna e altrettante a Firenze, due a Genova, due a Milano (dove peraltro vige il rito ambrosiano, non citato dal motu proprio del Papa). Buona la diffusione in Lombardia, con messe anche a Brescia, Bergamo, Legnano, Pavia, Desenzano, Mantova, Varese. Relativamente buona la copertura in Veneto (Venezia, Vicenza, Verona, Padova, Treviso, Belluno, Vittorio Veneto), sostanzialmente gestita dall’associazione «Una Voce - Venetia» e nel Friuli-Venezia Giulia. «Un buco anomalo - spiega il curatore di Rinascimento sacro - c’è in Trentino». Resistenze e situazioni difficili si sono verificate ad esempio a Cremona, Crema, San Remo (in controtendenza con la situazione più rosea della Liguria), mentre difficoltà si registrano in Piemonte.

«La media della frequenza a queste celebrazioni - aggiunge Fiocchi - è di circa trenta persone, con punte che arrivano a 80 e anche a 100, come nel caso di Bergamo». Spesso i gruppi di fedeli tradizionalisti non riescono ad aggregare persone. In più di un caso, vecchie situazioni di scontro con le autorità ecclesiastiche e isolamento, nonché commistioni politiche, hanno creato e continuano a creare problemi. «Ci sono casi di boicottaggio da parte del clero, c’è la difficoltà a trovare sacerdoti in grado di celebrare secondo il rito antico e spesso le messe, quando vengono concesse, non sono inserite in alcun calendario o bollettino diocesano e dunque i fedeli non sanno che ci sono». Una nuova fase attuativa del motu proprio, secondo Fiocchi, dovrebbe portare a garantire la possibilità di celebrare tutti i sacramenti anche se le chiese non sono parrocchiali e chi frequenta arriva da altre parrocchie.

Tra i segnali positivi c’è la nascita di vocazioni: giovani che si sono convertiti incontrando le comunità tradizionaliste e che ora vorrebbero diventare sacerdoti seguendo il vecchio rito.


[SM=g1740733] [SM=g1740722] [SM=g1740721]

[SM=g1740717] [SM=g1740720] [SM=g1740717]

[SM=g1740738]
Caterina63
00martedì 25 agosto 2009 14:34
Novus Ordo 2.0...






Traduzione Messainlatino.it


*Nuovo & migliorato*
Ora con il 50% in meno di Bugnini
[giustamente equiparato ad un ingrediente
cancerogeno o ricco di colesterolo]

[Sotto la foto del Papa:]
Privo di deformazioni arbitrarie


PAPA BEN'S
NOVUS ORDO 2.0
sviluppato organicamente


Tutte le riforme che vi piacciono ma senza quel retrogusto spiacevole



DATI NUTRIZIONALI

Quantità: 60 minuti
Razioni quotidiane: 1
Grazia: dipende dalla disposizione
Istruzioni: dire il nero, fare il rosso
[in riferimento al Messale: le parti in nero da dire, quelle in rosso, ossia le rubriche, da eseguire]


Porzione - Percentuale sulla quantità raccomandata giornaliera

Reverenza (*) 100%
Latino 50%
Inginocchiamento 50%
-per ricever la comunione
-per la consacrazione
Ad orientem 25%
Canone romano 100%

Non contiene alcuno dei seguenti elementi:

Applausi 0%
Chitarre 0%
Ministri straordinari 0%
Comunione in mano 0%

(*) Contiene la razione giornaliera raccomandata di canto gregoriano, adorazione in silenzio, rubriche più strette, traduzioni più corrette. Anche se questo prodotto contiene il 50% in meno di Bugnini rispetto all'originale, può ancora dare reazioni allergiche ad alcuni tradizionalisti. Consultare un liturgista prima dell'uso.







Caterina63
00mercoledì 2 settembre 2009 00:20


Domenica 30 agosto, nella cappella di Son Serra de Marina, a Mallorca(Spagna) davanti ad centinaio di fedeli e assistito nel servizio da due accoliti, un giovane sacerdote diocesano, padre Jaime Mercant Simó, ha celebrato la prima Messa cantata nella forma straordinaria che si fosse mai celebrata a Maiorca dai tempi della riforma conciliare. Ha sostenuto la funzione un coro di dieci cantori, che insieme alla devozione dei partecipanti hanno riportato nuovamente le maestose forme della venerabile liturgia romana in questa bella cittadina spagnola.

[SM=g1740738]

www.rinascimentosacro.com/2009/09/mallorca-finalmente-la-prima-me...


[SM=g1740733]

Caterina63
00mercoledì 2 settembre 2009 19:22

Barragan: il cardinale che non trova più il messale.

«Non è solo la lingua, la celebrazione è più complessa con molta ritualità».



«In nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti. Ehhm...uhhm... Ci ho messo un po’ per farmi tornare in mente quelle lunghe liturgie celebrate da giovane».

Dieci anni di messe in latino, dal 1955 al 1965, rispolverate all’improvviso dal «motu proprio» entrato in vigore ieri. Tra «iniziale disorientamento, ricordi e sentimenti profondi», il cardinale Javier Lozano Barragán, 74 anni, ministro vaticano della Salute, ripercorre il suo ritorno alla celebrazione pre-conciliare.

Lo stretto collaboratore di Joseph Ratzinger non aveva conservato in casa il Messale di Pio V. «Anzi, quando fu superato dal Concilio, noi giovani sacerdoti di allora, lo abbandonammo senza rimpianti e con grande entusiasmo - sorride il cardinale -. Lasciare l’antico messale per noi significava poter ampliare gli orizzonti».

Ora l’inatteso ritorno alla messa che fu. Non senza contraccolpi. «Dopo il 1965 i sacerdoti non hanno più studiato il latino - evidenzia il porporato -. Una larga frangia del clero non conosce il latino. Una carenza grave perché il latino è la lingua madre della Chiesa e dell’Occidente». Il «motu proprio», quindi come sfida e opportunità. «Può rivelarsi anche uno sprone a riprendere in mano i classici - sostiene il ministro vaticano della Sanità -. Noi da giovani, non vedevamo l’ora di finirla con il latino. Ora lo riabbracciamo come un caro, vecchio amico». Iniziale imbarazzo, graduale riscoperta.

Con qualche momento di stupore, ma anche la crescente consapevolezza dell’«inattesa possibilità» di rituffarsi nel latino. «Aldilà dell’emozione, per dire messa in latino serve prepararsi. Sarà che il latino l’ho imparato quand’ero un bambino e da allora è passato tanto tempo - racconta il porporato di Curia -. Il latino non è tanto facile». L’ufficialità cede il passo alla memoria. «Ripristinare la messa com’era prima del Concilio Vaticano II è un arricchimento. La liturgia oggi è già ricca, possiamo scegliere tra le tante preghiere previste - osserva il cardinale -. Adesso, in più, si è aperta la porta al canone romano. Un rito diverso e una ricca simbologia propria».

Certo i cambiamenti non sono di poco conto per chi celebra la funzione religiosa e anche il cardinale ha dovuto adeguarsi. «Quella in latino è una messa solenne. L’inizio è più lungo, il sacerdote non sale subito sull’altare e le variazioni non riguardano solo l’uso della lingua - precisa Barragan -. Nella celebrazione ci sono atteggiamenti e segni che si ripetono per mostrare il rispetto a Cristo nell’Eucarestia.

Per esempio, una volta che si tocca l’ostia con le dita, il pollice e l’indice devono rimanere insieme e vanno purificati uniti nel calice». Simboli di rispetto e ossequio che il cardinale rievoca. «Alla fine della messa, prima della comunione, si legge ancora un passo del Vangelo, il primo capitolo di Giovanni - puntualizza il porporato.

La celebrazione termina con la recita di tre Ave Maria alla Madonna e di una preghiera a San Michele Arcangelo». Tante differenze, dunque, non solo esteriori. «Sono dovuto tornare con la memoria a un’epoca lontana della mia vita - ammette -. Una sensazione strana. Sono variazioni notevoli». Con una nota di riflessione: «Ho celebrato per dieci anni la messa in latino, poi sono stato al passo con i tempi che cambiavano e mai avrei pensato di tornare ad essa».

La messa, dunque, come «filo rosso» nel proprio cammino di fede, mentre il latino è sempre più lingua morta nei seminari e sempre meno in uso nella pratica quotidiana delle canoniche». E anche in Curia, senza dare nell’occhio, in parrocchia, parecchi riprendono in mano i libri di latino. Così riscoprono l’armonia della grande liturgia. Ed è proprio il caso di dire: «Indulgentiam absolutionem, et remissionem peccatorum nostrorum, tribuat nobis omnipotens et misericors Dominus....».


Caterina63
00venerdì 11 settembre 2009 13:42

S. Messa a Roma per il biennio del Motu proprio



Domenica 13 settembre, ore 10.00

Chiesa di Gesù e Maria al Corso

S. Messa in occasione dell'anniversario

dei 2 anni del Motu proprio Summorum Pontificum.

La Messa verrà cantata dal Padre Vincenzo NUARA, op, invitato per l’occasione dal Priore della Casa di Roma dell’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote, responsabile della Messa nella forma straordinaria in questa chiesa. Il padre NUARA è responsabile del secondo Convegno sul Motu proprio Summorum Pontificum di S.S. Papa Benedetto XVI, che si svolgerà a Roma dal 16 al 18 ottobre p.v., all’ombra della cupola della Basilica di SAN PIETRO. Il programma viene distribuito nella chiesa di Gesù e Maria e pubblicato sul sito www.giovanietradizione.org e su diversi altri siti italiani o stranieri (tra cui questo).


Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote
Canonico Don Joseph Luzuy
• Casa Beato Pio IX • Via Aurelia, 565, 00165 ROMA •
Tel/fax 06 66 24 922 • 335 345 163 •
Caterina63
00giovedì 17 settembre 2009 08:43

Africa straordinaria.

.

Rimango edificato nel sentir parlare delle gesta di quei vescovi che sono particolarmente zelanti del bene delle anime. Uno di questi degnissimi successori degli apostoli è Mons. Pascal N'Koué. Quando Giovanni Paolo II nel 1987 lo nominò vescovo di Natitingou nello Stato africano del Benin, aveva soltanto 38 anni. Nella sua diocesi i cattolici erano circa il 3% della popolazione, oggi invece sono oltre il 20%.

Con questi tassi di crescita i cattolici potrebbero diventare presto la maggioranza assoluta. Mons. Pascal N'Koué è molto interessato alla liturgia tradizionale. Ai suoi numerosi seminaristi (circa un'ottantina), ha prescritto l'insegnamento del latino, e una volta alla settimana li fa assistere al Santo Sacrificio celebrato secondo l'usus antiquior. Inoltre ha accolto nella sua diocesi un gruppo di monache benedettine francesi provenienti dall'abbazia di Notre-Dame de Fidélité di Jouques, le quali utilizzano la liturgia tradizionale. Altro fatto degno di nota è l'erezione di una parrocchia personale per i fedeli legati all'antica forma liturgica, per la quale Mons. Pascal N'Koué ha voluto fermamente che l'altare fosse rivolto a Oriente. Che vescovo esemplare! (DL)


Fonte Cordialiter




Caterina63
00giovedì 17 settembre 2009 22:58
Summorum Pontificum


SEGUNDO ANIVERSARIO DE LA ENTRADA EN VIGOR
DEL MOTU PROPRIO SUMMORUM PONTIFICUM.





Un sito -UNA VOCE MALAGA-
attraverso la quale scorre un elenco aggiornato sulla Messa in rito straordinario in tutto il mondo....




Caterina63
00martedì 22 settembre 2009 16:29

Ricevuta in email dall'amico Andrea, volentieri giro a voi....


Domenica 27 settembre ore 16,45 Santuario della Beata Vergine Addolorata di Campocavallo
( Osimo) Santa Messa nel rito romano antico.
Dopo la Santa Messa saluteremo i due giovani ministranti : Nicolas, 19 anni, di Monte San Pietrangeli, Fermo,che partirà il giorno dopo, per entrare nel Seminario di Diritto Pontificio dell’Istituto del Buon Pastore in Francia e Matteo, 19 anni,di Rapagnano di Fermo che, in obbedienza al suo Vescovo, che, forse ironicamente, gli aveva detto “ Non hai meglio da fare ? – che il prete” ( ???) seguirà un anno di discernimento nel Nord Italia frequentando pure un’Università Statale.
 
Intanto, come ebbe a constatare il Serafico Padre San Francesco :  “il Signore accresceva i suoi fratelli in numero” ( Cfr la Leggenda dei tre compagni, cap.XII),Un giovane padre di famiglia ci ha scritto “ … ho assistito alla Santa Messa feriale,, nel rito antico, ( parteciperò anche a quella festiva assieme alla mia famiglia) : la bellezza di questo santo rito e la sua aderenza alla Verità sono una vivida sorgente di vita soprannaturale. Mi auguro che tutti i miei fratelli nel Battesimo possano avere l’opportunità che la Provvidenza ha riservato a me ed alla mia Famiglia di conoscere la Santa Messa che i nostri Padri hanno amato e riverito…” ( biglietto autografo a noi piacevolmente pervenuto)
 
Su Youtube possiamo ammirare una parte della Santa Messa nel Rito antico celebrata a Sant’Elpidio a Mare e saggiamente autorizzata, in verbis et in scriptis, dal Reverendo Arciprete del posto.
Un particolare grazie a Nicolas che ha assemblato per Youtube il bellissimo filmato realizzato dal Prof. Fiero Pucci di Fermo( dove è iniziata la raccolta delle fire dei fedeli per avere la celebrazione stabile della Santa Messa nel rito antico).
S. Messa votiva degli Angeli celebrata il 18 agosto 2009 nella Basilica Lateranense di Maria SS. della Misericordia a Sant'Elpidio a Mare, nell'Arcidiocesi di Fermo.

Celebrante: Don Francesco Giordano

All'Organo "Nacchini": Andrea Carradori

Cantore gregorianista: Lodovico Valentini

Servono all'altare i giovani del gruppo liturgico delle Sante Messe Tradizionali di Campocavallo di Osimo.

http://www.youtube.com/watch?v=b4eiw3b_hAI ( parte 1)

http://www.youtube.com/watch?v=JxF_dMUOxhE&feature=related ( parte 2)

http://www.youtube.com/watch?v=84unQTQ7zis&feature=related ( parte 3)

http://www.youtube.com/watch?v=INqmbPPG1fU&feature=related ( parte 4)

Video realizzato dal Professore Fiero Pucci di Fermo.
Un particolare ringraziamento all'amico Prof. Adriano Sagripanti di Fermo .
 
Sabato 24 ottobre alle ore 16,30 a Belvedere Ostrense, nei pressi di Jesi, a Palazzo Uccellini Amurri verrà presentato nelle Marche il libro
“ INTROIBO AD ALTARE DEI “, opus di tre giovanissimi musicisti, di cui uno Seminarista, di tre parti diverse d’Italia : Nord, Centro e Isole.
Alla presenza di un Eminentissimo Cardinale . Siamo tutti invitati.
Ritorneremo più sull’argomento che si sta molto a cuore.
 
Parlerò, prossimamente in una conferenza a Roma, della  Musica Sacra, che ultimamente nella nostra Regione Marche, in pieno Pontificato di Papa Benedetto XVI, Papa-musicista, degli attacchi, da parte di istituzioni ecclesiali , che minano l’essenza stessa sacrale di quell’arte  che Papa Paolo VI definì “sposa della Liturgia”.
 
Il sito www.missaleromanum.it viene continuamente aggiornato da Zeno Della Ceca che ringraziamo di cuore !
 


Caterina63
00mercoledì 23 settembre 2009 08:11

martedì 22 settembre 2009

ICRSS: ordinazioni sacerdotali a Firenze.

.

Martedì 29 Settembre 2009 alle ore 9.30

Chiesa dei Santi Michele e Gaetano
Firenze

PONTIFICALE NELLA FORMA STRAORDINARIA

per le Sacre Ordinazioni Sacerdotali
di due RR.di Chierici dell'Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote


Celebra S. Ecc. Rev.ma
Mons. RINO FISICHELLA
Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense
Presidente del Pontificio Consiglio Pro Vita.




Caterina63
00giovedì 24 settembre 2009 10:37
   ATTENZIONE, AVVISO DI NUOVA PAGINA:

IL THREAD:
Il successo della riscoperta della Messa Antica

si è caricato di così tante buone notizie dal mondo della Messa in forma Straordinaria, che riteniamo opportuno aprirne uno nuovo per facilitarvi la consultazione....

Questo thread pertanto finisce qui, ossia non sarà più aggiornato, esso proseguirà qui:

Il successo della riscoperta della Messa Antica (2)




Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 15:14.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com