Caterina63
00venerdì 18 dicembre 2009 00:04
Ricordo la sofferta e travagliata DIFESA di Giovanni Paolo II verso mons. Milingo quando perdeva i primi colpi...confesso che mi appassionò l'infinita pazienza di Wojtyla per evitare quello che purtroppo si è verificato oggi...
Ma ci si chiedeva subito del perchè il Papa non prendesse una decisione, anzi...il Papa stesso cancellò l'ultimatum della CdF con l'allora Ratzinger...
i fatti a seguire furono questi: dal 2001 del
17 luglio. Arriva l'ultimatum del Vaticano, sotto la forma ufficiale di "ammonizione", firmata dal prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, cardinale Ratzinger: Milingo torni sui suoi passi, si separi dalla moglie, rompa ogni legame con la setta di Moon, dichiari la sua obbedienza alla dottrina del celibato e al Papa. Lo faccia entro il 20 agosto o la Santa Sede "irrogherà la scomunica".
31 luglio. Milingo replica al cardinale Ratzinger, e ribadisce: "Non accetto ultimatum, voglio incontrare il Papa".
6 agosto. Nuovo colpo di scena. Milingo arriva improvvisamente in Italia. Lascia la moglie all'aeroporto della Malpensa. Atterra a Ciampino e alle 20.30 è a Castel Gandolfo. Chiede di essere ricevuto dal Papa, con il quale scambia solo un breve saluto mentre si intrattiene più a lungo con il suo segretario, monsignor Stanislao.
7 agosto. Alle 11 Milingo viene ricevuto nello studio papale a Castelgaldolfo. Il vescovo e Giovanni Paolo II parlano per oltre un'ora. "E' vero che vuole lasciarci?", avrebbe chiesto il Pontefice. Subito dopo l'incontro, il Vaticano parla di dialogo "avviato" e di possibili esiti positivi. All'uscita, Milingo tace.
8 agosto. Il Vaticano annuncia che l'ultimatum del 20 agosto è "sospeso".
14 agosto. Colpo di scena: una lettera di Milingo, dal Vaticano ne viene diffuso il testo. La data è quella dell'11 agosto. "Torno nella Chiesa cattolica - scrive l'arcivescovo - rinuncio al matrimonio".
Wojtyla aveva visto giusto?
sembrava di si... Milingo chiede perdono e il Papa lo perdona...Ratzinger TACE ^__^
E Ratzinger vide giusto...
di Milingo si perdono le tracce...
31 luglio. L'ultima rivelazione. Milingo è segregato nella Certosa di Serra San Bruno in Calabria. Poi, la smentita di monsignor Bertone.
23 agosto. In una lettera dall'Argentina, Milingo fa sapere che sta bene e tornerà presto.
5 novembre. Fonti vaticane annunciano: l'esilio è finito, Milingo potrà tornare a dire Messa.
15 novembre. Dalla Santa Sede si fissa per giovedi 21 novembre l'appuntamento con i fedeli di Milingo: ore 15, abbazia di Casamari.
dopo di che Milingo risparisce di nuovo fino a ricadere nelle mani della sètta e da qui comincia la definitiva rottura...
Non si dica che la Chiesa sia matrigna, comunque la si pensi egli ha avuto mille opportunità, tutte sprecate, tutte rifiutate...era giusto che ora arrivasse anche il conto da pagare e meglio qui che di LA'...ergo una preghiera per la conversione del sig. Milingo!
qui la cronistoria:
L'ultima messa l'aveva celebrata a metà aprile del 2001. Emmanuel Milingo, l'arcivescovo esorcista di Lusaka, l'uomo che sconquassato il Vaticano sposando l'agopunturista coreana Maria Sung, complice la setta dei Moon, chiude il cerchio di una storia a metà tra mistero religioso e cronaca rosa. E torna ad incontrare chi gli è rimasto devoto dopo quasi 600 giorni. Ma per la prima volta lo ha fatto in una Chiesa, quella dell'abbazia di Casamari. E con la benedizione, per quanto ancora un po' imbarazzata, del Vaticano. Ecco le tappe della vicenda.
26 maggio 2001. A New York si diffondono le prime voci sull'imminente matrimonio di Milingo, officiato con il rito della setta del reverendo Moon. Il vescovo conferma. "Dio mi chiama a questo passo", dice. Il Vaticano risponde: "Speriamo che non sia vero". La sposa, scelta dallo stesso Moon, è Maria Sung, medico coreano di 43 anni. Sgomento tra i fedeli: "E' un dramma pastorale".
27 maggio. All'Hotel Hilton di New York il reverendo Moon celebra il matrimonio. Con Milingo e Maria loro si sposano altre 60 coppie nel rito di gruppo della setta.
28 maggio - Il Vaticano, con una dichiarazione del portavoce del Papa, Navarro Valls, dichiara Milingo "fuori dalla Chiesa cattolica".
1 giugno. In una lettera Milingo dice di sentirsi estromesso dalla Chiesa Cattolica e accusa chi la considera "di sua proprietà".
2 giugno. Milingo invia un fax, attraverso il portavoce della setta di Moon Phillip Schanker, ai suoi collaboratori italiani: "Sto visitando la West coast", dice, e li invita a "non perdere la fede".
7 giugno. Si fa vivo per la terza volta con l'Italia: "Vorrei andare dal Papa, ma non torno indietro".
20 giugno. In Italia il fuoco di fila di appelli e condanne non si ferma. E Milingo manda una nuova e-mail ai suoi collaboratori: "Forse pensate che una volta sottoposto alle 'giuste influenze' cambierò idea. Ma io non ho alcun interesse ad essere sottoposto ad interrogatori, discussioni o esorcismi da chi non mi ha mai compreso. Potrei venire a Roma solo per incontrare il Papa", ribadisce.
17 luglio. Arriva l'ultimatum del Vaticano, sotto la forma ufficiale di "ammonizione", firmata dal prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, cardinale Ratzinger: Milingo torni sui suoi passi, si separi dalla moglie, rompa ogni legame con la setta di Moon, dichiari la sua obbedienza alla dottrina del celibato e al Papa. Lo faccia entro il 20 agosto o la Santa Sede "irrogherà la scomunica".
31 luglio. Milingo replica al cardinale Ratzinger, e ribadisce: "Non accetto ultimatum, voglio incontrare il Papa".
6 agosto. Nuovo colpo di scena. Milingo arriva improvvisamente in Italia. Lascia la moglie all'aeroporto della Malpensa. Atterra a Ciampino e alle 20.30 è a Castel Gandolfo. Chiede di essere ricevuto dal Papa, con il quale scambia solo un breve saluto mentre si intrattiene più a lungo con il suo segretario, monsignor Stanislao.
7 agosto. Alle 11 Milingo viene ricevuto nello studio papale a Castelgaldolfo. Il vescovo e Giovanni Paolo II parlano per oltre un'ora. "E' vero che vuole lasciarci?", avrebbe chiesto il Pontefice. Subito dopo l'incontro, il Vaticano parla di dialogo "avviato" e di possibili esiti positivi. All'uscita, Milingo tace.
8 agosto. Il Vaticano annuncia che l'ultimatum del 20 agosto è "sospeso". In serata, Milingo incontra i giornalisti. "Sto riflettendo - annuncia - parlerò con mia moglie". E da quel momento sparisce. La Santa Sede dice che si trova in ritiro, per una riflessione approfondita, in vista della piena riconciliazione.
11 agosto. Maria Sung, che vede il marito da cinque giorni, convoca una conferenza stampa a Roma. Con lei, il portavoce della setta Moon, Schanker. Accusa il Vaticano di tenere prigioniero il marito e di impedirle un incontro. "Aspetto ancora tre giorni - avverte - e poi inizierò lo sciopero della fame".
13 agosto. La Sung va a San Pietro per pregare, con una folla di giornalisti e cameramen al seguito, e continua ad accusare la Chiesa di tenere segregato il marito, che potrebbe anche essere il padre di un nascituro. La signora annuncia di voler fare il test di gravidanza. "Ma solo con mio marito".
14 agosto. Dopo aver tentato inutilmente, a San Pietro, di consegnare a Maria Sung una lettera di Milingo, dal Vaticano ne viene diffuso il testo. La data è quella dell'11 agosto. "Torno nella Chiesa cattolica - scrive l'arcivescovo - rinuncio al matrimonio".
29 agosto. L'ultimo incontro, concordato tra i Moon e il Vaticano, con Maria Sung in un albergo romano. Da quel momento, di Milingo si perdono le tracce.
7 maggio 2002. Si riapre il caso, con le voci che vogliono Maria Sung a Roma in missione segreta.
31 luglio. L'ultima rivelazione. Milingo è segregato nella Certosa di Serra San Bruno in Calabria. Poi, la smentita di monsignor Bertone.
23 agosto. In una lettera dall'Argentina, Milingo fa sapere che sta bene e tornerà presto.
12 settembre. In libreria esce la sua autobiografia, "Il pesce ripescato dal fango", scritta da Michele Zanzucchi e intermente rivista dall'arcivescovo. Ma gli amici del prelato protestano. "E' tutto falso", assicurano Vitalba e Maurizio Bisantis, secondo i quali Milingo non è in Argentina ma nel monastero di Serra San Bruno, in Calabria.
26 settembre. Fonti vaticane annunciano il ritorno dell'arcivescovo. Sarebbe nel Lazio, e presto potrebbe vedere i suoi fedeli.
17 ottobre. Milingo compie un sopralluogo, a sorpresa, nella casa di Zagarolo dove abiterà. Ad accompagnarlo, i padri focolarini, che insieme a monsignor Bertone hanno preso a cuore la vicenda.
31 ottobre. "Voglio tornare in Africa", fa sapere l'arcivescovo, che progetta il viaggio nella sua terra per i prossimi mesi.
5 novembre. Fonti vaticane annunciano: l'esilio è finito, Milingo potrà tornare a dire Messa.
15 novembre. Dalla Santa Sede si fissa per giovedi 21 novembre l'appuntamento con i fedeli di Milingo: ore 15, abbazia di Casamari.
(21 novembre 2002)