L'Angelus con Benedetto XVI

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Caterina63
00giovedì 27 novembre 2008 08:34


TUTTI GLI ANGELUS di SS. Benedetto XVI

cliccate qui:
www.vatican.va/holy_father/bened ... dex_it.htm


l'Angelus a chiusura del Sinodo sulla Sacra Scrittura è anche un grido d'appello accorato contro le persecuzioni dei Cristiani in Iraq e in India.....

Al termine della Santa Messa, celebrata questa mattina nella Basilica Vaticana per la conclusione della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia alla finestra del Suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini presenti in Piazza San Pietro.

Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:

# PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle,

con la Celebrazione eucaristica nella Basilica di San Pietro si è conclusa stamani la XII Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che ha avuto per tema "La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa". Ogni Assemblea sinodale è una forte esperienza di comunione ecclesiale, ma questa ancor più perché al centro dell’attenzione è stato posto ciò che illumina e guida la Chiesa: la Parola di Dio, che è Cristo in persona. E noi abbiamo vissuto ogni giornata in religioso ascolto, avvertendo tutta la grazia e la bellezza di essere suoi discepoli e servitori. Secondo il significato originario del termine "chiesa", abbiamo sperimentato la gioia di essere convocati dalla Parola e, specialmente nella liturgia, ci siamo ritrovati in cammino dentro di essa, come nella nostra terra promessa, che ci fa pregustare il Regno dei cieli.

Un aspetto su cui si è molto riflettuto è il rapporto tra la Parola e le parole, cioè tra il Verbo divino e le scritture che lo esprimono. Come insegna il Concilio Vaticano II nella Costituzione Dei Verbum (n. 12), una buona esegesi biblica esige sia il metodo storico-critico sia quello teologico, perché la Sacra Scrittura è Parola di Dio in parole umane. Questo comporta che ogni testo debba essere letto e interpretato tenendo presenti l’unità di tutta la Scrittura, la viva tradizione della Chiesa e la luce della fede. Se è vero che la Bibbia è anche un’opera letteraria, anzi, il grande codice della cultura universale, è anche vero che essa non va spogliata dell’elemento divino, ma deve essere letta nello stesso Spirito in cui è stata composta. Esegesi scientifica e lectio divina sono dunque entrambe necessarie e complementari per ricercare, attraverso il significato letterale, quello spirituale, che Dio vuole comunicare a noi oggi.

APPELLO DEL PAPA PER I CRISTIANI PERSEGUITATI

Al termine dell’Assemblea sinodale, i Patriarchi delle Chiese Orientali hanno lanciato un appello, che faccio mio, per richiamare l’attenzione della comunità internazionale, dei leaders religiosi e di tutti gli uomini e le donne di buona volontà sulla tragedia che si sta consumando in alcuni Paesi dell’Oriente, dove i cristiani sono vittime di intolleranze e di crudeli violenze, uccisi, minacciati e costretti ad abbandonare le loro case e a vagare in cerca di rifugio. Penso in questo momento soprattutto all’Iraq e all’India. Sono certo che le antiche e nobili popolazioni di quelle Nazioni hanno appreso, nel corso di secoli di rispettosa convivenza, ad apprezzare il contributo che le piccole, ma operose e qualificate, minoranze cristiane danno alla crescita della patria comune. Esse non domandano privilegi, ma desiderano solo di poter continuare a vivere nel loro Paese e insieme con i loro concittadini, come hanno fatto da sempre. Alle Autorità civili e religiose interessate chiedo di non risparmiare alcuno sforzo affinché la legalità e la convivenza civile siano presto ripristinate e i cittadini onesti e leali sappiano di poter contare su una adeguata protezione da parte delle istituzioni dello Stato. Auspico poi che i Responsabili civili e religiosi di tutti i Paesi, consapevoli del loro ruolo di guida e di riferimento per le popolazioni, compiano dei gesti significativi ed espliciti di amicizia e di considerazione nei confronti delle minoranze, cristiane o di altre religioni, e si facciano un punto d’onore della difesa dei loro legittimi diritti.

ANNUNCIO VIAGGIO APOSTOLICO

Sono lieto inoltre di rendere noto anche a voi, qui presenti, ciò che ho già annunciato poc’anzi durante la Santa Messa: nell’ottobre del prossimo anno si svolgerà a Roma la II Assemblea Speciale del Sinodo per l’Africa. Prima di allora, a Dio piacendo nel mese di marzo, è mia intenzione recarmi in Africa, visitando dapprima il Camerun, dove consegnerò ai Vescovi del Continente l’Instrumentum laboris del Sinodo, e quindi in Angola, in occasione del 500° anniversario di evangelizzazione di quel Paese. Affidiamo le sofferenze sopra ricordate, come anche le speranze che tutti portiamo nel cuore, in particolare le prospettive per il Sinodo dell’Africa, all’intercessione di Maria Santissima.

[01659-01.01] [Testo originale: Italiano]

www.vatican.va
Caterina63
00domenica 25 gennaio 2009 19:18
...e stamani le colombe....con i ragazzi dell'Azione Cattolica







          









  • Alle ore 12 di oggi il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.


  • Presenti oggi, tra gli altri, i Ragazzi dell’Azione Cattolica della diocesi di Roma che concludono con la "Carovana della Pace" il mese di gennaio da loro tradizionalmente dedicato al tema della pace. Al termine della preghiera dell’Angelus due bambini, invitati nell’appartamento pontificio, liberano dalla finestra due colombe, simbolo di pace.


  • Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:

  • PRIMA DELL’ANGELUS
  • Cari fratelli e sorelle!


    Nel Vangelo di questa Domenica risuonano le parole della prima predicazione di Gesù in Galilea: "Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo" (Mc 1,15). E proprio oggi, 25 gennaio, si fa memoria della "Conversione di san Paolo". Una coincidenza felice – specialmente in questo Anno Paolino – grazie alla quale possiamo comprendere il vero significato della conversione evangelica – metànoia – guardando all’esperienza dell’Apostolo. Per la verità, nel caso di Paolo, alcuni preferiscono non usare il termine conversione, perché – dicono - egli era già credente, anzi ebreo fervente, e perciò non passò dalla non-fede alla fede, dagli idoli a Dio, né dovette abbandonare la fede ebraica per aderire a Cristo. In realtà, l’esperienza dell’Apostolo può essere modello di ogni autentica conversione cristiana.


    Quella di Paolo maturò nell’incontro col Cristo risorto; fu questo incontro a cambiargli radicalmente l’esistenza. Sulla via di Damasco accadde per lui quello che Gesù chiede nel Vangelo di oggi: Saulo si è convertito perché, grazie alla luce divina, "ha creduto nel Vangelo". In questo consiste la sua e la nostra conversione: nel credere in Gesù morto e risorto e nell’aprirsi all’illuminazione della sua grazia divina. In quel momento Saulo comprese che la sua salvezza non dipendeva dalle opere buone compiute secondo la legge, ma dal fatto che Gesù era morto anche per lui – il persecutore – ed era, ed è, risorto. Questa verità, che grazie al Battesimo illumina l’esistenza di ogni cristiano, ribalta completamente il nostro modo di vivere.

    Convertirsi significa, anche per ciascuno di noi, credere che Gesù "ha dato se stesso per me", morendo sulla croce (cfr Gal 2,20) e, risorto, vive con me e in me. Affidandomi alla potenza del suo perdono, lasciandomi prendere per mano da Lui, posso uscire dalle sabbie mobili dell’orgoglio e del peccato, della menzogna e della tristezza, dell’egoismo e di ogni falsa sicurezza, per conoscere e vivere la ricchezza del suo amore.


    Cari amici, l’invito alla conversione, avvalorato dalla testimonianza di san Paolo, risuona oggi, a conclusione della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, particolarmente importante anche sul piano ecumenico. L’Apostolo ci indica l’atteggiamento spirituale adeguato per poter progredire nella via della comunione. "Non ho certo raggiunto la mèta – egli scrive ai Filippesi –, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù" (Fil 3,12).

    Certo, noi cristiani non abbiamo ancora conseguito la mèta della piena unità, ma se ci lasciamo continuamente convertire dal Signore Gesù, vi giungeremo sicuramente. La Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa una e santa, ci ottenga il dono di una vera conversione, perché quanto prima si realizzi l’anelito di Cristo: "Ut unum sint". A Lei affidiamo l’incontro di preghiera che presiederò questo pomeriggio nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, ed a cui parteciperanno, come ogni anno, i rappresentanti delle Chiese e Comunità ecclesiali presenti a Roma.


     

  • DOPO L’ANGELUS
  • Ricorre oggi la Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra, iniziata 55 anni fa da Raoul Follereau. La Chiesa, sulle orme di Gesù, ha sempre un’attenzione particolare per le persone segnate da questa malattia, come testimonia anche il messaggio diffuso qualche giorno fa dal Pontificio Consiglio della Pastorale della Salute. Mi rallegro che le Nazioni Unite, con una recente Dichiarazione dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani, abbiano sollecitato gli Stati alla tutela dei malati di lebbra e dei loro familiari. Da parte mia, assicuro ad essi la mia preghiera e rinnovo l’incoraggiamento a quanti lottano con loro per la piena guarigione e un buon inserimento sociale.

  • I popoli di vari Paesi dell’Asia Orientale si preparano a celebrare il capodanno lunare. Auguro a loro di vivere questa festa nella gioia. La gioia è l’espressione dell’essere in armonia con se stessi: e ciò può derivare solo dall’essere in armonia con Dio e con la sua creazione. Che la gioia sia sempre viva nel cuore di tutti i cittadini di quelle Nazioni, a me tanto care, e si irradi sul mondo!


    Ed ora saluto con grande affetto i bambini e i ragazzi dell’Azione Cattolica di Roma e di alcune parrocchie e scuole della città, che hanno dato vita alla tradizionale "Carovana della Pace". Saluto il Cardinale Vicario che li ha accompagnati. Cari ragazzi, vi ringrazio per la vostra fedeltà all’impegno per la pace, un impegno fatto non tanto di parole, ma di scelte e di gesti, come dirà un vostro rappresentante, a cui ora lascio la parola.

    [Messaggio letto da un ragazzo dell’ACR]

    Cari ragazzi, con l’aiuto di Gesù siate sempre costruttori di pace a casa, a scuola, nello sport e dappertutto. Grazie ancora!



                               


  • Caterina63
    00domenica 15 maggio 2011 21:37

    Il Papa: In questa domenica viene dunque spontaneo ricordare a Dio i Pastori della Chiesa, e coloro che si stanno formando per diventare Pastori. Vi invito pertanto a una speciale preghiera per i Vescovi – compreso il Vescovo di Roma! –, per i parroci, per tutti coloro che hanno responsabilità nella guida del gregge di Cristo, affinché siano fedeli e saggi nel compiere il loro ministero

    REGINA COELI: AUDIO INTEGRALE DI RADIO VATICANA

    Vedi anche:

    Le parole del Papa oggi nella giornata di preghiera per le vocazioni. Ascoltare e seguire (Sir)

    Il Papa ai fedeli: Vi invito ad una speciale preghiera per i Vescovi, compreso il Vescovo di Roma (Izzo)

    Oggi la Beatificazione del sacerdote tedesco Georg Häfner, martire del nazismo

    Appello per Libia e Siria nelle parole del Papa che al Regina Coeli afferma: gli uomini hanno bisogno di Dio anche nel mondo tecnologico (R.V.)

    Il Papa: in Libia e Siria si cerchi il dialogo e si fermi lo spargimenti di sangue (AsiaNews)

    Il Papa: le vocazioni sono facilitate da contesti familiari sani. Con Giovanni Paolo II anche altri testimoni (Izzo)

    Appello del Papa per Libia e Siria (audio Repubblica)

    Il Papa chiede ai fedeli una preghiera speciale per i Pastori affinché siano fedeli e saggi nel compiere il loro ministero (TMNews)

    Libia, appello del Papa: "la via del negoziato e del dialogo prevalga su quella della violenza. Sono vicino alla Chiesa del Paese". Siria, Benedetto XVI: basta sangue, sì alle legittime aspirazioni (Izzo)

    Appello del Papa per Libia e Siria: "Basta spargimenti di sangue" (Repubblica)

    LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DEL REGINA CÆLI, 15.05.2011

    Alle ore 12 di oggi, IV domenica di Pasqua, il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare il Regina Cæli con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.
    Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana del tempo pasquale:

    PRIMA DEL REGINA CÆLI

    Cari fratelli e sorelle!

    La liturgia della IV Domenica di Pasqua ci presenta una delle icone più belle che, sin dai primi secoli della Chiesa, hanno raffigurato il Signore Gesù: quella del Buon Pastore.


    Il Vangelo di san Giovanni, al capitolo decimo, ci descrive i tratti peculiari del rapporto tra Cristo Pastore e il suo gregge, un rapporto talmente stretto che nessuno potrà mai rapire le pecore dalla sua mano. Esse, infatti, sono unite a Lui da un vincolo d’amore e di reciproca conoscenza, che garantisce loro il dono incommensurabile della vita eterna. Nello stesso tempo, l’atteggiamento del gregge verso il Buon Pastore, Cristo, è presentato dall’Evangelista con due verbi specifici: ascoltare e seguire. Questi termini designano le caratteristiche fondamentali di coloro che vivono la sequela del Signore. Innanzitutto l’ascolto della sua Parola, dal quale nasce e si alimenta la fede. Solo chi è attento alla voce del Signore è in grado di valutare nella propria coscienza le giuste decisioni per agire secondo Dio. Dall’ascolto deriva, quindi, il seguire Gesù: si agisce da discepoli dopo aver ascoltato e accolto interiormente gli insegnamenti del Maestro, per viverli quotidianamente.

    In questa domenica viene dunque spontaneo ricordare a Dio i Pastori della Chiesa, e coloro che si stanno formando per diventare Pastori.

    Vi invito pertanto a una speciale preghiera per i Vescovi – compreso il Vescovo di Roma! –, per i parroci, per tutti coloro che hanno responsabilità nella guida del gregge di Cristo, affinché siano fedeli e saggi nel compiere il loro ministero. In particolare, preghiamo per le vocazioni al sacerdozio in questa Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, affinché non manchino mai validi operai nella messe del Signore. Settant’anni or sono, il Venerabile Pio XII istituì la Pontificia Opera per le vocazioni sacerdotali.

    La felice intuizione del mio Predecessore si fondava sulla convinzione che le vocazioni crescono e maturano nelle Chiese particolari, facilitate da contesti familiari sani e irrobustiti da spirito di fede, di carità e di pietà.

    Nel messaggio inviato per questa Giornata Mondiale ho sottolineato che una vocazione si compie quando si esce "dalla propria volontà chiusa e dalla propria idea di autorealizzazione, per immergersi in un’altra volontà, quella di Dio, lasciandosi guidare da essa". Anche in questo tempo, nel quale la voce del Signore rischia di essere sommersa in mezzo a tante altre voci, ogni comunità ecclesiale è chiamata a promuovere e curare le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. Gli uomini infatti hanno sempre bisogno di Dio, anche nel nostro mondo tecnologico, e ci sarà sempre bisogno di Pastori che annunciano la sua Parola e fanno incontrare il Signore nei Sacramenti.

    Cari fratelli e sorelle, rinvigoriti dalla gioia pasquale e dalla fede nel Risorto, affidiamo i nostri propositi e le nostre intenzioni alla Vergine Maria, madre di ogni vocazione, perché con la sua intercessione susciti e sostenga numerose e sante vocazioni al servizio della Chiesa e del mondo.

    DOPO IL REGINA CÆLI

    Continuo a seguire con grande apprensione il drammatico conflitto armato che, in Libia, ha causato un elevato numero di vittime e di sofferenze, soprattutto fra la popolazione civile. Rinnovo un pressante appello perché la via del negoziato e del dialogo prevalga su quella della violenza, con l’aiuto degli Organismi internazionali che si stanno adoperando nella ricerca di una soluzione alla crisi. Assicuro, inoltre, la mia orante e commossa partecipazione all’impegno con cui la Chiesa locale assiste la popolazione, in particolare tramite le persone consacrate presenti negli ospedali.

    Il mio pensiero va anche alla Siria, dove è urgente ripristinare una convivenza improntata alla concordia e all’unità. Chiedo a Dio che non ci siano ulteriori spargimenti di sangue in quella Patria di grandi religioni e civiltà, ed invito le Autorità e tutti i cittadini a non risparmiare alcuno sforzo nella ricerca del bene comune e nell’accoglienza delle legittime aspirazioni a un futuro di pace e di stabilità.

    Cari fratelli e sorelle, la beatificazione del Papa Giovanni Paolo II ha avuto una risonanza mondiale. Vi sono altri testimoni esemplari di Cristo, molto meno noti, che la Chiesa addita con gioia alla venerazione dei fedeli. Oggi, a Würzburg, in Germania, è proclamato beato Georg Häfner, sacerdote diocesano, morto martire nel campo di concentramento di Dachau; e sabato 7 maggio scorso, a Pozzuoli, è stato beatificato un altro presbitero, Giustino Maria Russolillo, fondatore della Società delle Divine Vocazioni. Ringraziamo il Signore perché non fa mancare santi sacerdoti alla sua Chiesa!


    Infine, saluto con affetto i pellegrini di lingua italiana, in particolare i fedeli provenienti da Perugia e Parma, i giovani di Pesaro, i ragazzi di Taggi di Sopra che hanno ricevuto la Cresima. Saluto inoltre l’Associazione "Amici della Musica" di Niscemi, gli alunni della Scuola "Nostra Signora della Neve" di Genova e il gruppo Protezione Civile di Roccamonfina. A tutti auguro una buona domenica.


    Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
    Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 14:08.
    Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com