La Devozione alla Divina Misericordia

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Caterina63
00martedì 27 aprile 2010 17:21

Domenica 11 Aprile 2010 - FESTA DELLA DIVINA MISERICORDIA


La grandezza di questa festa è dimostrata dalle promesse:

- "In quel giorno, chi si accosterà alla sorgente della vita questi conseguirà la remissione totale delle colpe e delle pene" (Q. I, p. 132) - ha detto Gesù. Una particolare grazia è legata alla Comunione ricevuta quel giorno in modo degno: "la remissione totale delle colpe e castighi". Questa grazia - spiega don I. Rozycki - "è qualcosa di decisamente più grande che la indulgenza plenaria. Quest'ultima consiste infatti solo nel rimettere le pene temporali, meritate per i peccati commessi (...).

E' essenzialmente più grande anche delle grazie dei sei sacramenti, tranne il sacramento del battesimo, poiché‚ la remissione delle colpe e dei castighi è solo una grazia sacramentale del santo battesimo. Invece nelle promesse riportate Cristo ha legato la remissione dei peccati e dei castighi con la Comunione ricevuta nella festa della Misericordia, ossia da questo punto di vista l'ha innalzata al rango di "secondo battesimo". E' chiaro che la Comunione ricevuta nella festa della Misericordia deve essere non solo degna, ma anche adempiere alle fondamentali esigenze della devozione alla Divina Misericordia" (R., p. 25). La comunione deve essere ricevuta il giorno della festa della Misericordia, invece la confessione - come dice don I. Rozycki - può essere fatta prima (anche qualche giorno). L'importante è non avere alcun peccato.

Gesù non ha limitato la sua generosità solo a questa, anche se eccezionale, grazia. Infatti ha detto che "riverserà tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia misericordia", poiché‚ "in quel giorno sono aperti tutti i canali attraverso i quali scorrono le grazie divine.

Nessuna anima abbia paura di accostarsi a Me anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto" (Q. II, p. 267).

Don I. Rozycki scrive che una incomparabile grandezza delle grazie legate a questa festa si manifesta in tre modi:

- tutte le persone, anche quelle che prima non nutrivano devozione alla Divina Misericordia e persino i peccatori che solo quel giorno si convertissero, possono partecipare alle grazie che Gesù ha preparato per la festa;

- Gesù vuole in quel giorno regalare agli uomini non solo le grazie salvificanti, ma anche benefici terreni - sia alle singole persone sia ad intere comunità;

- tutte le grazie e benefici sono in quel giorno accessibili per tutti, a patto che siano chieste con grande fiducia (R., p. 25-26).

Questa grande ricchezza di grazie e benefici non è stata da Cristo legata ad alcuna altra forma di devozione alla Divina Misericordia.

Numerosi sono stati gli sforzi di don M. Sopocko affinché‚ questa festa fosse istituita nella Chiesa. Egli non ne ha vissuto però l'introduzione. Dieci anni dopo la sua morte, il card. Franciszek Macharski con la Lettera Pastorale per la Quaresima (1985) ha introdotto la festa nella diocesi di Cracovia e seguendo il suo esempio, negli anni successivi, lo hanno fatto i vescovi di altre diocesi in Polonia.

Il culto della Divina Misericordia nella prima domenica dopo Pasqua nel santuario di Cracovia - Lagiewniki era già presente nel 1944. La partecipazione alle funzioni era così numerosa che la Congregazione ha ottenuto l'indulgenza plenaria, concessa nel 1951 per sette anni dal card. Adam Sapieha. Dalle pagine del Diario sappiamo che suor Faustina fu la prima a celebrare individualmente questa festa, con il permesso del confessore.


Si annettono Indulgenze ad atti di culto compiuti in onore
della Divina Misericordia


«La tua misericordia, o Dio, non conosce limiti e infinito è il tesoro della tua bontà...» (Orazione dopo l'Inno "Te Deum") e «O Dio, che riveli la tua onnipotenza soprattutto con la misericordia e il perdono...» (Orazione della Domenica XXVI del Tempo Ordinario), umilmente e fedelmente canta la Santa Madre Chiesa. Infatti l'immensa condiscendenza di Dio, sia verso il genere umano nel suo insieme sia verso ogni singolo uomo, splende in modo speciale quando dallo stesso Dio onnipotente sono rimessi peccati e difetti morali e i colpevoli sono paternamente riammessi alla sua amicizia, che meritatamente avevano perduta.

I fedeli con intimo affetto dell'animo sono da ciò attratti a commemorare i misteri del perdono divino ed a celebrarli piamente, e comprendono chiaramente la somma convenienza, anzi la doverosità che il Popolo di Dio lodi con particolari formule di preghiera la Divina Misericordia e, al tempo stesso, adempiute con animo grato le opere richieste e soddisfatte le dovute condizioni, ottenga vantaggi spirituali derivanti dal Tesoro della Chiesa. «Il mistero pasquale è il vertice di questa rivelazione ed attuazione della misericordia, che è capace di giustificare l'uomo, di ristabilire la giustizia nel senso di quell'ordine salvifico che Dio dal principio aveva voluto nell'uomo e mediante l'uomo, nel mondo» (Lett. enc. Dives in Misericordia, 7).

Invero la Misericordia Divina sa perdonare anche i peccati più gravi, ma nel farlo muove i fedeli a concepire un dolore soprannaturale, non meramente psicologico, dei propri peccati, così che, sempre con l'aiuto della grazia divina, formulino un fermo proposito di non peccare più. Tali disposizioni dell'animo conseguono effettivamente il perdono dei peccati mortali quando il fedele riceve fruttuosamente il sacramento della Penitenza o si pente dei medesimi mediante un atto di perfetta carità e di perfetto dolore, col proposito di accostarsi quanto prima allo stesso sacramento della Penitenza: infatti Nostro Signore Gesù Cristo nella parabola del figliuol prodigo ci insegna che il peccatore deve confessare la sua miseria a Dio dicendo: «Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio» (Lc 15, 18-19), avvertendo che questo è opera di Dio: «era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato» (Lc 15; 32).

Perciò con provvida sensibilità pastorale il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, per imprimere profondamente nell'animo dei fedeli questi precetti ed insegnamenti della fede cristiana, mosso dalla dolce considerazione del Padre delle Misericordie, ha voluto che la seconda Domenica di Pasqua fosse dedicata a ricordare con speciale devozione questi doni della grazia, attribuendo a tale Domenica la denominazione di "Domenica della Divina Misericordia" (Congr. per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, Decr. Misericors et miserator, 5 Maggio 2000).

Il Vangelo della seconda Domenica di Pasqua narra le cose mirabili compiute da Cristo Signore il giorno stesso della Risurrezione nella prima apparizione pubblica: «La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: 'Pace a voi!'.

Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: 'Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi'. Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: 'Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi'» (Gv 20, 19-23).

Per far sì che i fedeli vivano con intensa pietà questa celebrazione, lo stesso Sommo Pontefice ha stabilito che la predetta Domenica sia arricchita dell'Indulgenza Plenaria, come più sotto sarà indicato, affinché i fedeli possano ricevere più largamente il dono della consolazione dello Spirito Santo e così alimentare una crescente carità verso Dio e verso il prossimo, e, ottenuto essi stessi il perdono di Dio, siano a loro volta indotti a perdonare prontamente i fratelli.

Così i fedeli osserveranno più perfettamente lo spirito del Vangelo, accogliendo in sé il rinnovamento illustrato e introdotto dal Concilio Ecumenico Vaticano II: «I cristiani, ricordando le parole del Signore: 'da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri' (Gv 13, 35), niente possono desiderare più ardentemente che servire con sempre maggiore generosità ed efficacia gli uomini del mondo contemporaneo... Il Padre vuole che noi riconosciamo ed efficacemente amiamo in tutti gli uomini Cristo fratello, tanto con la parola che con l'azione» (Cost. past. Gaudium et spes, 93).

Il Sommo Pontefice pertanto, animato da ardente desiderio di favorire al massimo nel popolo cristiano questi sensi di pietà verso la Divina Misericordia, a motivo dei ricchissimi frutti spirituali che da ciò si possono sperare, nell'Udienza concessa il giorno 13 giugno 2002 ai sottoscritti Responsabili della Penitenzieria Apostolica, Si è degnato di largire Indulgenze nei termini che seguono:

Si concede l'Indulgenza plenaria alle consuete condizioni (Confessione sacramentale, Comunione eucaristica e preghiera secondo l'intenzione del Sommo Pontefice) al fedele che nella Domenica seconda di Pasqua, ovvero della "Divina Misericordia", in qualunque chiesa o oratorio, con l'animo totalmente distaccato dall'affetto verso qualunque peccato, anche veniale, partecipi a pratiche di pietà svolte in onore della Divina Misericordia, o almeno reciti, alla presenza del SS.mo Sacramento dell'Eucaristia, pubblicamente esposto o custodito nel tabernacolo, il Padre Nostro e il Credo, con l'aggiunta di una pia invocazione al Signore Gesù Misericordioso (p.e. «Gesù Misericordioso, confido in Te»).

Si concede l'Indulgenza parziale al fedele che, almeno con cuore contrito, elevi al Signore Gesù Misericordioso una delle pie invocazioni legittimamente approvate.

Inoltre i naviganti, che compiono il loro dovere nell'immensa distesa del mare; gli innumerevoli fratelli, che i disastri della guerra, le vicende politiche, l'inclemenza dei luoghi ed altre cause del genere, hanno allontanato dal suolo patrio; gli infermi e coloro che li assistono e tutti coloro che per giusta causa non possono abbandonare la casa o svolgono un'attività non differibile a vantaggio della comunità, potranno conseguire l'Indulgenza plenaria nella Domenica della Divina Misericordia, se con totale detestazione di qualunque peccato, come è stato detto sopra, e con l'intenzione di osservare, non appena sarà possibile, le tre consuete condizioni, reciteranno, di fronte ad una pia immagine di Nostro Signore Gesù Misericordioso, il Padre Nostro e il Credo, aggiungendo una pia invocazione al Signore Gesù Misericordioso (p.e. «Gesù Misericordioso, confido in Te»).

Se neanche questo si potesse fare, in quel medesimo giorno potranno ottenere l'Indulgenza plenaria quanti si uniranno con l'intenzione dell'animo a coloro che praticano nel modo ordinario l'opera prescritta per l'Indulgenza e offriranno a Dio Misericordioso una preghiera e insieme le sofferenze delle loro infermità e gli incomodi della propria vita, avendo anch'essi il proposito di adempiere non appena possibile le tre condizioni prescritte per l'acquisto dell'Indulgenza plenaria.

I sacerdoti, che svolgono il ministero pastorale, soprattutto i parroci, informino nel modo più conveniente i loro fedeli di questa salutare disposizione della Chiesa, si prestino con animo pronto e generoso ad ascoltare le loro confessioni, e nella Domenica della Divina Misericordia, dopo la celebrazione della Santa Messa o dei Vespri, o durante un pio esercizio in onore della Divina Misericordia, guidino, con la dignità propria del rito, la recita delle preghiere qui sopra indicate; infine, essendo «Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia» (Mt 5, 7), nell'impartire la catechesi spingano soavemente i fedeli a praticare con ogni possibile frequenza opere di carità o di misericordia, seguendo l'esempio e il mandato di Cristo Gesù, come è indicato nella seconda concessione generale dell'"Enchiridion Indulgentiarum".

Il presente Decreto ha vigore perpetuo. Nonostante qualunque contraria disposizione.

Roma, dalla sede della Penitenzieria Apostolica, il 29 giugno 2002, nella solennità dei santi Apostoli Pietro e Paolo 2002.

LUIGI DE MAGISTRIS
Arcivescovo tit. di Nova
Pro-Penitenziere Maggiore

GIANFRANCO GIROTTI,
O.F.M. Conv.
Reggente



Caterina63
00sabato 30 aprile 2011 10:01
MISSALE ROMANUM
Domenica, 1 Maggio 2011

FORMA ORDINARIA




FORMA STRAORDINARIA

SANTA MESSA DI BEATIFICAZIONE
DEL SERVO DI DIO GIOVANNI PAOLO II

II Domenica di Pasqua o della Divina Misericordia
Cappella Papale
Presieduta dal Santo Padre

BENEDETTO XVI
Sagrato della Basilica Vaticana, ore 10

Notificazione
Libretto della Celebrazione
Omaggio a Giovanni Paolo II - Una vita in immagimi


La preziosa Coroncina alla Divina Misericordia


Caterina63
00domenica 27 gennaio 2013 10:41
[SM=g1740717] [SM=g1740720] Jesus CONFIDO IN TE!

Il messaggio e la devozione a Gesù come La Divina Misericordia, inizia già nel Medioevo con la pietà popolare e alcune Messe votive e che sfocerà poi nella devozione del Sacro Cuore di Gesù.

http://rcspiritualdirection.com/blog/wp-content/uploads/2011/07/Margaret-Mary-sacred-heart.jpg I primi impulsi alla devozione del Sacro Cuore di Gesù provengono dalla mistica tedesca del tardo medioevo, in modo particolare da Matilde di Magdeburgo (1207-1282), Matilde di Hackenborn (1241-1299), Gertrude di Helfta (ca. 1256-1302) ed Enrico Suso (1295-1366).
Tuttavia la grande fioritura della devozione si ebbe nel corso del XVII secolo, prima ad opera di Giovanni Eudes (1601-1680), poi per le rivelazioni private della visitandina santa Margherita Maria Alacoque, propagate da Claude La Colombière (1641-1682) e dai suoi confratelli della Compagnia di Gesù.
 La Beata Maria del Divin Cuore, contessa Droste zu Vischering, dotata di doni mistici, ispirò il Papa Leone XIII a promulgare l'enciclica Annum Sacrum, con cui si effettuava la consacrazione del genere umano al Sacro Cuore di Gesù.

Durante il XVIII secolo si accese un forte dibattito circa l'oggetto di questo culto: nel 1765 la Congregazione dei Riti affermò essere il cuore carneo, simbolo dell'amore. I giansenisti interpretarono questo come atto di idolatria, ritenendo essere possibile un culto solo al cuore non reale, ma metaforico; papa Pio VI, nella bolla Auctorem fidei, confermò la dichiarazione della Congregazione notando che si adora il cuore "inseparabilmente unito con la Persona del Verbo".
La festa del Sacro Cuore fu celebrata per la prima volta in Francia probabilmente nel 1672 e divenne così universale per tutta la Chiesa cattolica solo nel 1856; viene fissata tradizionalmente nel venerdì successivo all'ottava della solennità del Corpus Domini, se questa si festeggia nel II giovedì dopo Pentecoste; se il Corpus Domini si festeggia di domenica, si tratta del I venerdì immediatamente successivo ad essa.
Importante nello sviluppo della devozione al Sacro Cuore risultano tre encicliche: Annum Sacrum di Leone XIII, Miserentissimus Redemptor di Pio XI e soprattutto l'enciclica Haurietis Aquas di Pio XII.

Cuore Divino di Gesù  File:SacredHeartBatoni.jpg

Tuttavia, il messaggio specifico sul concetto della misericordia Divina, scaturisce
dagli scritti di Santa Faustina Kowalska, una suora polacca che, in obbedienza al suo direttore spirituale, ha scritto un diario di circa 600 pagine che registrano le rivelazioni che ha ricevuto sul tema della misericordia divina.


Il messaggio della misericordia è che Dio ci ama, non importa quanto grande i nostri peccati. Egli vuole che noi riconosciamo che la Sua misericordia è più grande dei nostri peccati, in modo che possiamo invocarlo con fiducia, ricevere la sua misericordia, e lasciarci redimere, convertire. Così, tutti verranno a condividere la sua gioia.

E 'un messaggio che possiamo richiamare alla mente semplicemente ricordando ABC.

A - Chiedi per la Sua Misericordia. Dio vuole che noi ci avviciniamo a Lui nella preghiera costante, il pentimento dei nostri peccati e chiedendogli di versare la sua misericordia su di noi e del mondo intero.
B - Siate misericordiosi. Dio vuole che noi per ricevere la Sua misericordia e lasciarla fluire attraverso di noi agli altri, estendiamo l'amore e il perdono per gli altri come Egli fa per noi.
C - completamente fiducia in Gesù. Dio vuole che noi sappiamo che le grazie della sua misericordia dipendono la nostra fede in Lui. Quanto più abbiamo fiducia in Gesù, più si riceve.

Il messaggio non è una novità, ma è un ricordo di ciò che la Chiesa ha sempre insegnato attraverso la Scrittura e la tradizione: che Dio è misericordioso e clemente, e che anche noi dobbiamo mostrare misericordia e perdono a noi stessi, dopo la Confessione senza maturare inutili sensi di colpa, ma abbandonarci in Dio, e poi sugli altri, verso gli altri. Nel culto della Divina Misericordia, il messaggio assume una attenzione nuova e potente, chiamando la gente a una comprensione più profonda che l'amore di Dio è illimitato e disponibile a tutti, specialmente i più grandi peccatori. Se non ci riconosciamo peccatori, Dio non può operare contro la nostra volontà, per questo dobbiamo evangelizzare il Suo intervento fra gli uomini e soprattutto essere testimoni della Grazia che ci ha redenti.

Le immagini che seguono sono una fra queste testimonianze:


E' la più alta statua di Gesù Cristo nelle Filippine, i 50 piedi di altezza. La metà delle dimensioni di Lady Liberty negli Stati Uniti.

Questo santuario impressionante si trova nella piccola città di El Salvador (Il Salvatore), che è a circa 30 minuti da Cagayan de Oro City, vicino alle coste del Nord Mindanao, nelle Filippine.

SUGGESTIVO ARCOBALENO....... IL SANTUARIO è DENTRO IL CUORE DI GESU'
http://www.markmaranga.com/wp-content/uploads/2010/10/Heart-Opening-of-Divine-Mercy-Statue.jpg

http://blogs.sunstar.com.ph/festivals/wp-content/uploads/2012/08/Divine-Mercy-Hills-Shrine.jpg

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Caterina63
00lunedì 7 aprile 2014 13:42

“Dipingi un’immagine secondo il modello che vedi, 
con la scritta: Gesù, confido in Te” (Diario, 47).

Io direttamente ti ordinerò molte cose 
e la possibilità dell’esecuzione la ritarderò 
e la farò dipendere dagli altri. (...) sappi, figlia mia, 
che questo sacrificio durerà fino alla morte (Diario, 923).

 

LA STORIA DELLA IMMAGINE DI GESÙ MISERICORDIOSO


ZD

La casa nella quale fu dipinta la prima immagine di Gesù Misericordioso.  In lontananza,
la Chiesa trasformata in prigione dalle autorità sovietiche, funzionante  fino all’anno 2008.


Don Sopoćko commissionò la realizzazione del dipinto di Gesù Misericordioso all’inizio dell’anno 1934 all’artista pittore professor E. Kazimirowski.  L’appartamento e lo studio del pittore  erano situati nello stesso edificio nel quale abitava Don Sopoćko. Suor Faustina, che soggiornava a Vilnius (si veda la casa dell’Assemblea) per tutto il periodo in cui il dipinto fu realizzato, si recava presso lo studio del pittore per fornire i dettagli inerenti l’aspetto dell’immagine.
Don Sopoćko vegliava personalmente affinché il quadro fosse dipinto esattamente secondo le istruzioni di Suor Faustina. La tela, sulla quale venne dipinto il quadro, fu adattata alle misure di una cornice che gli era precedentemente regalata da una delle parrocchiane. La realizzazione del dipinto durò circa 6 mesi e quando il quadro fu pronto per essere appeso, Don Sopoćko volendo accertarsi come deveva essere collocata la scritta sul quadro, pregò Suor Faustina di chiederlo al Signore Gesù (si veda “Memorie” di Don Sopoćko):

“Ad un certo momento il confessore mi chiese come dovesse essere collocata questa scritta dato che non vi era posto nel quadro. Risposi che avrei pregato e avrei dato una risposta la settimana successiva. Quando uscii dal confessionale - passando accanto al Santissimo Sacramento – avevo intimamente ricevuto la spiegazione di come dovesse essere questa scritta. Gesù mi aveva ricordato, come già mi disse la prima volta, che dovevano essere apposte queste tre parole.Le parole sono queste: Gesù, confido in Te” (Diario, 327).

“Porgo agli uomini il recipiente, 
col quale debbono venire ad attingere le grazie alla sorgente della Misericordia. 
Il recipiente è quest’immagine con la scritta: Gesù confido in Te” (Diario, 327).

L’iscrizione dettata, la quale costituisce un elemento essenziale dell’immagine, fu realizzata da don Sopocko sulla tavoletta aggiuntiva e posizionata sulla cornice sotto  l’immagine.  Poi, su richiesta esplicita del Signore Gesù  trasmessa attraverso Suor Faustina, Don Sopoćko si adoperò affinché il quadro venisse esposto nella chiesa di San Michele a Vilnius, dove lui stesso era rettore. Di conseguenza, il 4 aprile 1937 con l’approvazione dell’Arcivescovo metropolita di Vilnius, Romuald Jałbrzykowski, il quadro del Salvatore Misericordioso, dopo avere ottenuto il parere positivo degli esperti, fu appeso accanto all’altare maggiore della chiesa di San Michele, dove i fedeli per circa undici anni lo hanno  circondato di grande venerazione.

Una seconda commissione di esperti, convocata nel 1941 su ordine dell’Arcivescovo, stabilì che: “Il quadro è realizzato artisticamente e costituisce un patrimonio prezioso dell’arte religiosa contemporanea”. (Protocollo della Commissione sulla valutazione e conservazione del quadro del Salvatore Misericordioso nella chiesa di San Michele a Vilnius, nel giorno 27 maggio 1941, firmata dagli esperti Professore di Storia dell’Arte Dr. M. Morelowski, Professore di Teologia Dogmatica Dr. L. Puchaty ed il sovrintendente Padre Dr. P. Sledziewski) (cfr. Memorie di Padre Sopoćko).


Il quadro nella chiesa di San Michele (1937-1948).


Nel 1948, dopo la chiusura forzata della chiesa di San Michele da parte di autorità comuniste, il quadro (senza la cornice e senza la scritta apposta su di essa) fu acquistato in segreto e illegittimamente da un operaio lituano addetto alla liquidazione dell’arredamento del tempio. Due donne devote della Divina Misericordia (una polacca ed una lituana), consapevoli delle pesanti ritorsioni delle autorità sovietiche, portarono fuori dalla chiesa la tela avvolta in un rotolo e per un certo tempo la tennero nascosta in soffitta, in attesa della fine di eventuali pericoli. Successivamente trasferirono il quadro nella chiesa dello Santo Spirito, dove vennero depositate anche tutte le suppellettili appartenenti alla chiesa liquidata. Il parroco della chiesa dello Santo Spirito, don Jan Ellert, non era interessato a conservare il quadro, né ad esporlo e lo nascose nell’archivio  retro della chiesa.

Soltanto nell’anno 1956 un amico di Don Sopoćko, Don Józef Grasewicz, il quale era tornato a Vilnius dopo qualche anno di reclusione in un campo di lavoro sovietico, decise di ritrovare il quadro. Prima di ciò si mise in contatto con Don Sopoćko, che ne era ben a conoscenza, perché fino ad allora non aveva più sentito parlare del destino del quadro di Gesù Misericordioso da nessuno. Don Grasewicz ottenne il permesso di tornare al lavoro pastorale a Nowa Ruda. Prima di andar via da Vilnius chiese al parroco della chiesa di Santo Spirito di dare il quadro alla sua parrocchia. Il parroco lo fece volentieri. Don Grasewicz portò il quadro a Nowa Ruda che, senza svelare il mistero della sua origine, rimase nella chiesa.

Nel frattempo Don Sopoćko valutò la possibilità di divulgare l’immagine in Polonia, ma desistette dal continuare i suoi tentativi quando fu chiaro che non sarebbe stato sicuro. Nonostante i molti cambiamenti nell’amministrazione della chiesa di Nowa Ruda, il quadro rimase lì per circa trent’anni.


Il quadro nella chiesa di Nowa Ruda, attualmente territorio della Bielorussia (1956-1986).


Aspetto attuale della chiesa di Nowa Ruda


Nel 1970 le autorità  locali comuniste di Nowa Ruda decisero di trasformare la chiesa in un magazzino. Le suppellettili della chiesa  liquidata vennero trasportate in un’altra parrocchia. 
Il quadro, appeso in alto, rimase abbandonato nella chiesa per un motivo apparentemente banale (la mancanza di una scala abbastanza lunga).  Don Sopoćko, preoccupato per questo fatto,   soggiornava in Polonia e non poteva fare nulla.Anche don Grasewicz non aveva la possibilità di soddisfare la richiesta di don Sopoćko – di trasferire, cioè, l’immagine in un altro luogo sicuro. Lui stesso fu costretto a lasciare la parrocchia, e nessun sacerdote in Bielorussia ebbe il coraggio di prendersi cura del quadro L’immagine di Gesù Misericordioso, per molti anni rimase in una chiesa di legno abbandonata, ed unicamente grazie alla protezione della Divina Provvidenza ha superato il pericoloso periodo del comunismo.  

L’incertezza circa il destino del quadro tormentava don Sopoćko per tutta la vita. Molte volte ha inviato in clandestinità delle richieste  di trasferire il quadro a Vilnius. La richiesta di esporre il quadro a Vilnius nel Santuario della Porta dell’Aurora, laddove per la prima volta fu esposta alla pubblica venerazione, rimase inadempiuta fino all’anno 1982, già dopo la morte di Don Sopoćko). L’allora vicario del Santuario di Porta dell’Aurora, Tadeusz Kondrusiewicz, ritenne questa proposta irrealizzabile e propose di collocare il quadro nella chiesa dello Santo Spirito, dove Aleksander Kaszkiewicz era parroco.  Il sacerdote, inizialmente riluttante, infine accettò di appendere il quadro.  In questo modo Don Grasewicz decise di riportare il quadro a Vilnius.

Per non suscitare l’intersse dei comunisti della provenienza straordinaria del quadro, in una notte di novembre 1986,  all’insaputa degli abitanti di Nowa Ruda che si riunivano per pregare nella chiesa abbandonata, al posto dell’immagine originale fu appesa una copia, precedentemente preparata.  Con l’aiuto delle suore della Madre di  Misericordia, che erano a conoscenza dei fatti, la tela venne rimossa dal telaio, arrotolata e trasportata la notte stessa a Grodno, e successivamente nella chiesa dello Spirito Santo a Vilnius.

Nella chiesa dello Spirito Santo, su ordine di Don Kaszkiewicz, è stato eseguito un restauro del quadro - le parti danneggiate vennero ridipinte con uno strato di vernice nuova.  Questo intervento alterò fortemente l’aspetto del volto del Signore Gesù.  Sul quadro fu aggiunta in rosso la scritta “GESU’, CONFIDO IN TE”. Inoltre, per adattare la tela alla nicchia nell’altare, il bordo inferiore fu ripiegato et al di sopra fu aggiunta una porzione di tela tondeggiante.




Queste modifiche non erano conformi alla composizione artistica dell’immagine realizzata dal prof. Kazimirowski con l’ausilio di suor Faustina e di Don Sopoćko.  Si trattava di un  brutale intervento che penalizzò gravemente il valore originale dell’opera.


L’immagine posta nell’altare laterale della chiesa dello Spirito Santo a Vilnius,  per molti anni non suscitava particolare interesse, né tra i pellegrini, né tra le autorità ecclesiastiche. La mancanza di condizioni adatte per l’esposizione della tela contribuì ulteriormente a danneggiarne il materiale. Grazie alla benevolezze di don Mirosław Grabowski, parroco della chiesa dello Spirito Santo,  nel mese di luglio del 2001,  la Congregazione delle Suore di Gesù Misericordioso poté aprire una nuova sede a Vilnius, e prendersi cura di questo unico,inestimabile quadro con immagine di Gesù Misericordioso che nasceva in un atmosfera del Miracolo Divino, della preghiera e della sofferenza di Santa Suor Faustina, nella sua presenza e con sua copartecipazione.

Grazie agli sforzi ed alla generosità delle Suore, nell’aprile 2003 venne effettuato un accurato restauro del quadro, svolto nella cappella della casa delle suore a Vilnius. Sono stati rimossi dalla tela tutte le aggiunte di vernice, le macchie causate dall’umidità che già prima qualcuno cercava di eliminare con delle sostanze chimiche.  Questo intervento ha permesso di restiturire  all’immagine di Gesù Misericordioso l’aspetto e la forma originale.


Non è stato possibile riparare alcuni danni alla tela, su cui è dipinta l’immagine, senza evitare di incollarla.  Sono tracce di molteplici distacchi della tela dal telaio (i buchi dei chiodi che fissavano la tela) ed anche la piega a circa quattro centimetri dal bordo inferiore (nel 1987 la tela è stata adattata per la nicchia dell’altare della chiesa dello Spirito Santo. Questi deterioramenti sono rimasti, sebbene non sono visibili guardando il quadro,  costituiscono tra l’altro una caratteristica irripetibile ed individuale di questo quadro.


Piega del bordo inferiore del quadro
(Visibili i fori dei chiodi rimasti dopo tre cambiamenti di telaio)



 

Il quadro nella chiesa dello Spirito Santo a Vilnius (1987-2005) Prima e dopo il restauro.


Dopo il restauro approfondito, l’immagine è tornata nella chiesa dello Spirito Santo – chiesa parrocchiale per gli abitanti polacchi di Vilnius.  La Santa Messa e tutte le funzioni, in questa chiesa, vengono celebrate esclusivamente in lingua polacca.


Per creare delle condizioni adeguate alla preghiera individuale e contemplativa davanti all’immagine di Gesù Misericordioso, per tutti indistintamente, in ogni tempo, senza considerare la nazionalità, il Vescovo Metropolita di Vilnius, card. Audrys Juozas Bačkis decise di trasferire il quadro di Gesù Misericordioso alla piccola chiesa nelle vicinanze, dedicata alla Santissima Trinità la quale fu riconsecrata diventando Santuario della Divina Misericordia.

Le circostanze che accompagnavano questo evento provocarono delle controversie e discussioni in molte pubblicazioni dei massmedia, e con questo,  causarono involontariamente una grande promozione positiva, ricordando l’esistenza del quadro con la prima immagine di Gesù Misericordioso a Vilnius nonché la sua storia  che risultava dal messaggio della Divina Misericordia trasmesso tramite Santa Suor Faustina.


Da settembre 2005, il primo quadro di Gesù Misericordioso è venerato nel Santuario della Divina Misericordia a Vilnius, dove nella preghiera e adorazione quotidiana della Sacra Immagine del Salvatore, le suore e numerosi pellegrini affidano le sorti del mondo alla Divina Misericordia. Il Metropolita affidò il servizio della preghiera  in questo Santuario, alla Congregazione delle Suore di Gesù Misericordioso.



Adorazia nel Santuario della Misericordia Divina a Vilnius, via Dominikonu 12


La congregazione delle Suore di Gesù Misericordioso, fondata dal beato Don Michele Sopoćko,  come risposta alla richiesta del Signore Gesù, è una comunità internazionale,  di carattere contemplativo ed attivo, che diffonde il culto di Gesù Misericordioso. Da alcuni decenni le Suore realizzano fedelmente il loro carisma, trasmesso dal fondatore, predicando al mondo il Messaggio della Divina Misericordia. Con la preghiera e servendo con dedizione il prossimo, impetrano incessantemente la Misericordia Divina per il mondo, particolarmente la grazia di misericordia per i moribondi nocnhé la grazia di benedizione Divina per i sacerdoti e per le persone consecrate.

“Desidero che ci sia una tale Congregazione” (Diario 437).

“Impetreranno incessantemente per sé e per tutto il mondo la Misericordia di Dio ed ogni atto di Misericordia emanerà dall’amore di Dio, di cui saranno ripiene. Si impegneranno per assimilare questo grande attributo di  Dio e vivranno di esso e si daranno da fare perchè gli altri lo conoscano ed abbiano fiducia nella bontà di Dio” (Diario, 664).


Nel 2004 l’Arcivescovo Metropolita di Vilnius destinò quale sede della Congregazione delle Suore di Gesù Misericordioso la casa nella quale fu dipinta  l’immagine di Gesù Misericordioso.  Questa casa, grazie alla generosità dei benefattori,  è stata adattata alle necessità di una congregazione religiosa.  Attualmente è un lugo che accoglie numerosi pellegrini.




La casa dove fu dipinto il primo quadro con l’immagine di Gesù Misericordioso. 
Attualmente CASA DELLA CONGREGAZIONE DELLE SUORE DI GESU’ MISERICORDIOSO. 
Vilnius – via Rasu, 4a



„Attraverso questa immagine concederò molte grazie alle anime, 
perciò ogni anima deve poter accedere ad essa” (Diario 570)

Su iniziativa della Fondazione degli Apostoli di Gesù Misericordioso di Łódź (benefattore ed organizzatore del restauro realizzato in 2003 (si veda copia del contratto) ) – nel marzo 2004 nella chiesa dello Spirito Santo a Vilnius ebbe luogo una sessione fotografica professionale del quadro.  Da quel momento,  le  copie (fatte con una camera professionale) sono state  messe a disposizione di tutti per opera di evangelizzazione.

Immagine per la stampa poligrafica - www.merciful−jesus.com



DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA DEL RESTAURO DEL QUADRO 
DI GESÙ MISERICORDIOSO


Frammento del quadro dopo il restauro

Dopo la rimozione delle ritinteggiature

Porzione del quadro dopo il restauro

3

Frammento del quadro dopo il restauro


Porzione del quadro prima del restauro
Porzione del quadro dopo il restauro

1

Rimozione della ritinteggiatura

2

del quadro dopo il restauro

Le foto provengono dai documenti d’archivio del restauro del 2003


Nonostante un’accurato restauro e conservazione, lo stato materiale del quadro è rimasto in condizioni molto precarie.  L’immagine deve essere esposta in condizioni adeguate, conformemente alle raccomandazioni del restauratore.  Il restauro del quadro è stato realizzato dalla signora Edyta Hankowska- Czerwińska di Włocławek, restauratore di opere d’arte, laureata alla Facoltà di Belle Arti dell’Università Niccolò Copernico di Torun.
E-mail: edycja@autograf.pl

Il 3 agosto 2009, presso il Santuario della Divina Misericordia a Vilnius, la restauratrice 
ha realizzato un monitoraggio periodico dello stato di conservazione del quadro.  La condizione dell’immagine è stata dichiarata buona, da non richieder ulteriore interventi di conservazione.

 

 

 

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Caterina63
00lunedì 7 aprile 2014 14:15
“DESIDERO CHE TUTTO IL MONDO CONOSCA LA MIA MISERICORDIA” (Diario, 687)


(Le parole di Gesù annotate nel Diario di Santa Faustina)


“La sorgente della mia Misericordia venne spalancata dalla lancia sulla croce
per tutte le anime; non ho escluso nessuno” (Diario, 1182).


Frammenti dell’omelia del Papa Francesco - Santa Messa Nella Parrocchia di Sant'anna in Vaticano, 17 marzo 2013

"Anche noi credo che siamo questo popolo che, da una parte vuole sentire Gesù, ma dall’altra, a volte, ci piace bastonare gli altri, condannare gli altri. E il messaggio di Gesù è quello: la misericordia. Per me, lo dico umilmente, è il messaggio più forte del Signore: la misericordia!"


Fonte: www.vatican.va/holy_father/francesco


“Il Vangelo non consiste nel predicare che i peccatori dovrebbero diventare buoni,
ma che Dio è buono con i peccatori” (Beato don Michele Sopocko).


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