La VERA FEDE

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(Teofilo)
00martedì 10 novembre 2009 14:20
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Consiglia  Messaggio 1 di 44 nella discussione 
Da: Luce del mondo  (Messaggio originale)Inviato: 09/11/2002 22.19
Ciao a tutti,
mi presento, sono Antonio Cossiga, della comunità evangelica di Via Britannia 70/a (Roma - Piazza San Giovanni).
Mi ha colpito il nome di questa comunità: difendere la vera fede. Ma quale vera fede???
Sono ormai tre anni che cammino con il Signore, nella conoscenza delle Sacre Scritture, e ho sempre percepito che la vera fede non è né cattolica, né evangelica, né ortodossa... ma di Gesù Cristo. Poiché avendo creduto in Gesù Cristo, nella Sua morte e resurrezione, nel Suo potente sacrificio espiatore che ha compiuto offrendo se stesso per la salvezza di chiunque crede, sono entrato a far parte del Suo glorioso Corpo, dove regna la vera fede. Questa fede è di Gesù Cristo, non mia, ma poiché sono diventato una membra del Suo corpo, ecco che la Sua fede è diventata la mia fede. Questa è la semplice e pura fede che io ho, un dono che Dio mi ha donato permettendomi per la Sua immensa grazia, di credere in Gesù Cristo per ricevere la vita eterna.
Noi siamo chiamati a difendere la Verità, non la fede, perchè difendendo la Verità, viene mantenuta salda la fede che si alimenta continuamente di Essa per vivere. La mia fede è cresciuta da quando leggo e metto in pratica le Sacre Scritture sotto la guida dello Spirito Santo. Permettendo alla Parola di Dio di dimorare in me, la mia fede (la fede di Gesù) cresce continuamente in me.
Sono riconoscente al Signore per l'opera potente che Egli ha compiuta nella mia vita. Sto consacrando tutta la mia vita al Signore perché quello che Egli ha tto per me è stato grande, per questo la mia fede in Lui è forte. Fin dalla mia conversione, non ho MAI  detto a nessuno che la mia fede è evangelica... Io semplicemente credo in Gesù Cristo che ho accettato come mio personale Salvatore e Signore. E' LUI che mi salverà nell'ultimo giorno.
Il mio soprannome è Luce del mondo perché senza senza di voi non potrò mai essere la luce del mondo, il sale della terra. E' un nome collettivo, per questo motivo l'ho scelto come mio soprannome, perché io sono una membra del Corpo di Cristo. Voi non dovete vedere solo me, ma Gesù Cristo che vive in me. Io e tutti coloro che credono in Gesù formiamo insieme il Corpo di Cristo, avente per supremo Capo, Gesù Cristo stesso. Allora, solo allora, possiamo essere insieme la luce del mondo, il sale della terra.
Un abbraccio in Cristo.
Antonio


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Consiglia  Messaggio 2 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 09/11/2002 23.33
Intanto buona sera...di solito a casa d'altri si è ospiti....e non si aggrediscono così gli "abitanti di una casa".........
Premesso questo...quale gestore ti do il benvenuto....
avvisandoti che esiste un regolamento...e una pagina di Benvenuto/a...che forse può aiutarti a comprendere chi siamo e cosa desideriamo dare in mezzo a tanto caos internettiano....
Poi...se permetti...IO non mi sono mai presentata a casa tua....o nelle comunità alle quali appartieni e che sono presenti in rete..dicendo "ma che kakkio state dicendo??", quindi trovo veramente allucinante questo tuo modo CRISTIANO di proporti....
Infine...forse era meglio che ti leggevi un pò di forum....mentre vedo che ti sei fermato soltanto al titolo del Gruppo del quale, spiegammo a suo tempo...che concordavamo tutti che sarebbe stato meglio intitolarlo " TESTIMONIARE LA VERA FEDE"...ma i titoli dati non si possono cambiare.....quindi..o ci accetti così...o la "porta" è quella da dove sei entrato, cioè...puoi anche cancellarti liberamente........così come liberamente sei entrato...e questo è uno dei gruppi Cattolici nel quale l'ingresso, come hai visto E' LIBERO...ma non certo di ascoltare insulti gratuiti.....
Perciò.....se vorrai riproporre il tuo saluto...accomodati....e parliamone....esponi le tue perplessità e ciò che non ti aggrada.....e magari se puoi condivederci quell'amore che dovrebbe poi unirci, al poro Gesù Cristo (così tanto bisfrattato proprio da interventi come questi)....te ne saremo grati...
E poichè alla fine di te stesso dici:
Voi non dovete vedere solo me, ma Gesù Cristo che vive in me.......
Ti saremo grati se anche tu vedessi in noi Cristo Gesù....e questo non perchè lo dico io...ma Cristo stesso....
Sia Lodato Gesù Cristo

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Consiglia  Messaggio 3 di 44 nella discussione 
Da: smileInviato: 09/11/2002 23.46
Un grosso smile a tutti.
Scusatemi posso dire la mia? Ma che li attiriamo tutti noi?
Ciao Antonio, ma che fai prima entri insulti e alla fine ci dici pure che in te dobbiamo vedere Gesù? Ti dispiace se me lo vado a vedere con i miei amici volontari -Amici dei Barboni- vicino alla stazione Tiburtina di Roma zona dove abito?
Anche io sono riconoscente al Signore, ma mi sembra che non siamo mica venuti a cercarti dubitando di te!!
Ma tu guarda che tipo!!
Comunque uno smile a tutti e buona Domenica

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Consiglia  Messaggio 4 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSNbasta_chiedere_di_RaptorInviato: 10/11/2002 1.58
Caro Antonio, purtroppo il nome è questo e non lo si può più cambiare. Quindi conviene accettarlo così com'è. Se ti fossi fatto vivo prima, forse....
Comunque benvenuto nella nostra comunità e raccontaci un po' di te.

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Consiglia  Messaggio 5 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 10/11/2002 8.48
Caro Antonio,
intanto benvenuto nel nostro gruppo.
Voglio interpretare questa tua frase:
Mi ha colpito il nome di questa comunità: difendere la vera fede. Ma quale vera fede???
Alcuni come vedi lo hanno interpretato come una specie di disappunto e di rimprovero da parte tua. Da parte mia ho pensato che tu invece abbia potuto  voler esprimere una semplice domanda. 
Mi ricordo che anche il nostro caro Alfonso una volta ha aperto un forum in questo gruppo proprio usando il titolo:  Qual'è la vera fede?
Siccome perciò di questo argomento abbiamo parlato diffusamente,  invito il caro Antonio, se lo desidera a scorrere questa bacheca all'indietro di alcune videate per trovare il forum.
Con affetto

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Consiglia  Messaggio 6 di 44 nella discussione 
Da: Luce del mondoInviato: 11/11/2002 1.06
Caro Teofilo,
innanzitutto io non volevo aggredire nessuno, questa non era mia intenzione, mi scuso comunque con tutti quelli che si sono sentiti aggrediti da me... Avevo solo dato lode al Signore che mi ha salvato da morte certa, confessando la mia fede in Lui... che in effetti, questa è la mia convinzione più sincera, non è né evangelica né cattolica... ma semplicemente cristiana, fondata su di Lui, sulla Roccia eterna che non sarà mai smossa. Mi scuso con tutti per la mia franchezza nel confessare la mia fede. Avevo agito così pensando che voi foste spiritualmente aperti e invece mi sono sbagliato, dovevo agire con maggiore delicatezza per non offendere la vostra sensibilità cattolica. Perdonatemi per la mia imprudenza... sono un cristiano molto sincero, dico quello che ho nel cuore senza nascondere nulla. Avete ragione, dovevo prima presentarmi, farmi conoscere da voi, e invece sono entrato improvvisamente lasciando un messaggio fin troppo "trasparente". Io sono così, certo lo Spirito Santo sta lavorando in me per rendermi sempre più simile a Gesù ma per queste cose ci vuole tempo, ho solo tre anni di vita spirituale, per questo voi dovete sopportarmi.
"L'amore è paziente, è benigno; l'amore non invidia, non si mette in mostra, non si gonfia, non si comporta in modo indecoroso, non cerca le cose proprie, non si irrita, non sospetta il male; non si rallegra dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità, tollera ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. L'amore non viene mai meno" (1 Corinzi 13:4-8).
Piacere di averti conosciuto, Teofilo, e ringrazio anche gli altri per aver risposto. Se vedete che sto sbagliando, ditemelo chiaramente... con amore, senza sospettare il male.
Appena posso, vi racconto qualcosa di me, tutto dipende dal mio cuore, non sempre parla, a volte non parla e se questo succede, non riesco a scrivere nulla.
Con affetto in Cristo,
Antonio

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Consiglia  Messaggio 7 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSNVitaAbbondanteInviato: 11/11/2002 1.46
Caro Antonio, ti saluto nel nome del Signore Gesù e apprezzo molto la tua genuina gioia per la salvezza acquisita.
Anche io sono di Roma e conosco la chiesa dove vai (a proposito, Smile, credo che una di queste sere "corriamo il rischio" di incontrarci nell'opera là alla stazione Tiburtina...). Quando parli della fede che Gesù ti ha dato, hai ragione nel dire che è un dono. 
Paolo la chiama "una misura di fede".
Non è tutta la fede del mondo, ma "una misura"... ma credimi, sarà sufficiente per camminare con Dio e per ricevere le cose che Lui vuole che tu riceva!
Iddio ti benedica.
pastore Luca

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Consiglia  Messaggio 8 di 44 nella discussione 
Da: Luce del mondoInviato: 12/11/2002 19.52
Caro pastore Luca,
mi stupisce che due persone, Smile e tu, abbiate parlato della stazione Tiburtina... dove anch'io, con un piccolo gruppo di cristiani evangelici tra cui c'è anche Stefania Perciballi, mi occupo di evangelizzazione. Da chi l'hai saputo? Che ci sono anch'io in questo campo difficile che è la Stazione Tiburtina dove c'è di tutto, alcolizzati, drogati, stranieri, senza fissa dimora, omosessuali...
Io prima facevo parte della comunità di Torre Angela, del pastore Stefano Bogliolo che ho frequentato per due anni precisi e mezzo precisi. Io sono un evangelico pentecostale, però il Signore ha voluto che io stessi con la comunità di Via Britannia perché lì c'è un piccolo gruppo di sordi e di futuri evangelizzatori per sordi curato da Massimo Albanesi. Da anni sentivo che io dovevo imparare la lingua dei segni per comunicare con i sordi, però non si presentava mai l'occasione per farlo. Mi sono anche iscritto al corso della LIS (Lingua dei Segni Italiana) per apprenderla velocemente, anche se ogni sabato pomeriggio in chiesa c'è un corso gratuito organizzato da Massimo. Poiché i tempi si stanno facendo molto stretti, occorre prepararsi velocemente senza perdere tempo. Il Signore sta benedicendo quest'opera tra i sordi.
Desidero sapere di quale comunità sei? E dove si trova? Questo è stato il mio primo pensiero che mi era venuto mentre stavo leggendo il tuo messaggio.
E per finire una parola volevo dare a Smale riguardo a un frase che lui ha usato:
<<Ciao Antonio, ma che fai prima entri insulti e alla fine ci dici pure che in te dobbiamo vedere Gesù?>>
Innanzitutto, ricordati sempre che noi cristiani non siamo perfetti, commettiamo sempre qualche sbaglio... ed è per questo motivo che Gesù è venuto per morire al posto nostro. E' scritto che se uno trasgredisce anche un solo punto della legge è trasgressore di tutta la legge, quindi l'unico modo per entrare nel regno dei cieli è passare attraverso il Sangue di Gesù che ci purifica da ogni peccato. Quando sono entrato nella comunità, il mio primo pensiero è stato proprio intorno al nome della comunità e ho espresso spontaneamente le mie convinzioni al riguardo, senza pensare minimamente che questa mia sincerità possa essere vista come un insulto nei vostri confronti... non era mia intenzione il farlo, volevo solo esprimere questo mio pensiero niente di più e poi non sapevo che nel Forum ci fosse uno spazio dedicato alla vera fede... Tu sai che un ospite in casa di qualcuno fa sempre qualcosa di sbagliato proprio perché non conosce le regole che sono in vigore in qualla casa. Non conoscevo nulla della vostra comunità, né delle vostre regole (le regole!!! E dov'è il perdono predicato da Cristo? il Quale diceva ai farisei: "io voglio misericordia e non sacrificio"), per questo ho commesso questo piccolo sbaglio senza pensarci. Se al mio posto fosse stato Gesù certamente Egli non avrebbe sbagliato ma Egli è il Perfetto (vi conosce perfettamente) mentre io no semplicemente perché non vi conosco. Spesso nei vangeli si legge che Gesù aveva il potere di leggere i pensieri delle persone... potere che solo Dio poteva avere. E per finire, volevo citare un passo dell'Antico Testamente che dice: "Davide e la sua gente erano in fondo alla caverna. La gente di Davide gli disse: "Ecco il giorno nel quale il Signore ti dice: "Vedi, io ti do in mano il tuo nemico; fà di lui quello che ti piacerà". Allora Davide si alzò e, senza farsi scorgere, tagliò il lembo del mantello di Saul. Ma DOPO, IL CUORE GLI BATTE' per aver tagliato il lembo del mantello di Saul. Davide disse alla gente: "Mi GUARDI IL SIGNORE dall'agire CONTRO IL MIO RE, che è l'unto del Signore, e dal mettergli le mani addosso, poiché egli è l'unto del Signore" (1 Samuele 24:4-7).
Tu sai che il re Saul voleva uccidere Davide, era quindi un re empio eppure Davide non si permise di ucciderlo perchè era l'unto del Signore... Noi, in quanto chiesa del Signore, abbiamo in noi lo Spirito Santo ed è per via della Sua presenza che ognuno di noi non deve permettersi di aggredire l'altro che è una membra del Signore. Gesù ci ha dato il nuovo comandamento, che ci amiamo gli uni e gli altri. L'apostolo Paolo ha detto: "Non abbiate altro debito con nessuno, se non di amarvi gli uni gli altri; perché chi ama il prossimo ha adempiuto la legge".
Se io ho sbagliato in qualcosa, sappiate che il Signore ha permesso questo per mettere alla prova voi, per vedere come vi sareste comportati con me.
Nel Suo immenso Amore,
Antonio
Dio benedica tutta la comunità "Difendere la vera fede", se c'è sia l'Edificatore (Gesù Cristo) che vi guida in ogni cosa per mezzo del Suo Spirito (Salmo 127:1).
A Dio sia data TUTTA la lode, la gloria e la potenza in eterno! Sì, Amen!
Mi ero dimenticato di dire una cosa: che anch'io sono sordo dalla nascita. Sono sordo profondo. E' un miracolo che io scriva bene, ho fatto enormi miglioramenti proprio da quando mi sono convertito al Signore. Da allora ho scritto moltissimo e questo ha fatto molto bene alla mia scrittura. Grazie Gesù, per questo dono meraviglioso perché mi dà la possibilità di esprimersi bene. Da quanto lo conosco, io sono cambiato profondamente. Gesù Cristo è "la Potenza per la salvezza di chiunque crede" (Romani 1:18).
(Teofilo)
00martedì 10 novembre 2009 14:21
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Consiglia  Messaggio 9 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 12/11/2002 21.23
Ciao Antonio....riparto allora da queste tue parole:
......e invece sono entrato improvvisamente lasciando un messaggio fin troppo "trasparente". Io sono così, certo lo Spirito Santo sta lavorando in me per rendermi sempre più simile a Gesù ma per queste cose ci vuole tempo, ho solo tre anni di vita spirituale, per questo voi dovete sopportarmi. .........
Ok....anche noi ti chiediamo altrettanto.....sopportaci........anch'io mi reputo una persona trasparente...quindi se il mio "benvenuto ti ha offeso"....prendilo come franchezza essenziale perchè ciò che hai tu nel cuore....lo possono avere sperimentato anche altri..questo era il senso della mia risposta.....
Buon lavoro, C.

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Consiglia  Messaggio 10 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 12/11/2002 22.56
Caro Antonio,
il tuo apprendistato come comunicatore ed evangelizzatore per i sordi è lodevole.
Ricordo che quando ci sono le convocazioni regionali o nazionali del Rinnovamento, vedo sempre degli incaricati che traducono i messaggi che vengono dati o interi insegnamenti prorpio per coloro che non hanno l'udito.
Ed è una gran cosa che i sordi possano ascoltare la Parola del Signore in questo modo.
S. Paolo diceva che la "fede viene dall'udire la Parola di Dio". In questo caso dovremmo dire che "viene dal vedere"!
E' anche singolare che i sordi possono scrivere e leggere e pertanto non vi è bisogno di udire, neanche in questo caso!
Chiediamo però al Signore di aprire le nostre orecchie spirituali per accogliere le sue parole, tutte le sue parole, e così cresceremo secondo la sua statura.
Ad esempio, quello della reciproca sopportazione è una virtù che tutti dobbiamo far crescere, come anche tu ci hai ricordato.
Perciò proseguiamo nel nostro dialogo, che può essere una occasione anche per migliorare la virtù della reciproca pazienza, se vi saranno motivi di discordanza di fede.
Con affetto

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Consiglia  Messaggio 11 di 44 nella discussione 
Da: Luce del mondoInviato: 13/11/2002 0.02
Cara Caterina,
tu non mi hai offeso al alcuna maniera! Più che offesa, ho provato dispiacere e timore, questo perché a me non piace dare dispiacere alle persone. Ripensando alla prima lettera che avevo scritta, mi sono reso conto che questa lettera, che alcuni di voi hanno considerato come un insulto, aggredisce pure la fede evangelica! Infatti io non ho parlato soltanto della vostra fede cattolica ma anche della fede evangelica... Ci sono infatti anche evangelici religiosi che seguono le loro tradizioni, non solo la Parola di Dio. Ecco su cosa è fondata la fede, su noi stessi, sulla tradizione degli uomini o su Dio, su Gesù Cristo fattosi Uomo? Il problema in questo caso non è la fede, ma su quale fondamento è stata fondata la nostra vita... come dice l'apostolo Paolo (ancora Paolo e dov'è Pietro???): "Ma ciascuno badi a come vi costruisce sopra; poiché nessuno può porre altro fondamento oltre a quello già posto, cioè Gesù Cristo". Questo verso dimostra che la Chiesa è stata edificata non su Pietro ma su Gesù Cristo, il Vero Fondamento posto da Dio su cui dobbiamo costruire la nostra vita.
Se noi prendessimo in considerazione soltanto la Parola ispirata di Dio, allora le nostre divisioni scomparirebbero, semplicemente perché abbiamo insieme riconosciuto la Signoria di Cristo, Quale Capo assoluto della Chiesa, non la tradizione!
Caro Teofilo, ci sono molti sordi in Italia che sanno scrivere molto bene e parlare bene, anche se il loro numero è molto basso e questo a causa dell'Oralismo che aveva eliminato la loro lingua madre (LIS) impedendo loro di assimilare la conoscenza. Molti si trovano in questo stato, cioè che non sanno nè leggere né scrivere, perché sono stati costretti a non usare la LIS, questo per spingerli a sforzarsi a parlare e a leggere il movimento delle labbra per capire. Ma questo metodo oralista funziona solo se sono coinvolte anche i membri della famiglia del sordo che devono investire molto tempo e denaro per la loro riabilitazione. Io sono sordo dalla nascita, sordo molto profondo, eppure parlo perfettamente, scrivo molto bene come ben notate, e tutto questo per merito di mia madre, dei mei fratelli e di Dio che ha fatto sì che ogni cosa avvenisse secondo i Suoi piani, per fare di me un evangelista dei sordi...
Dio pensa a tutto e nei minimi dettagli.
Io vi ho sopportati benissimo, alcuni dei preti cattolici si sono comportati come me, ma di gran lunga peggio, nelle nostre comunità evangeliche. Anche la chiesa cattolica ha i suoi errori... e non sono pochi. Per questo non vi vantate della vostra potente Chiesa Cattolica Romana con il suo papa fallibile, ma di Gesù Cristo che non commette mai errori di ogni sorta! Egli è l'Ammirabile Consigliere, il Dio potente, il Padre eterno, Principe della pace... Gloria a Dio per Suo amato figlio che Egli ha mandato per ciascuno di noi! Seguite solo Lui e avrete salva la vostra vita!
"Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita" (Giovanni 8:12).
In Cristo,
Antonio

Rispondi
Consiglia  Messaggio 12 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 13/11/2002 0.26
Mio caro Antonio...perdonami....il regolamento è chiaro...
Ti invito, per favore....a non giudicare la Chiesa....
Qui, in questo Gruppo Cattolico, se ce lo consenti....sopportiamo già abbastanza.....ma insulti no.....apri un Gruppo tuo e scrivi quello che vuoi.....
C'è il Gruppo di Alfonso e di Luca, sono certa che dopo questo mio intervento riceverai il loro invito....e li potrai scrivere tutto ciò che vorrai e ciò che pensi sulla Chiesa.....
Tu ci hai chiesto di sopportarti...ma non hai accolto il mio appello, sopportaci anche tu...diversamente questo sarà il mio ultimo intervento e procederò alla cancellazione di messaggi che parleranno, da ora in avanti male della Chiesa....
Impariamo a rispettarci....
è così difficile?
.....
Se sfogli attentamente i forum....abbiamo parlato abbondantemente degli errori commessi dalla Chiesa...quindi nessuno li nasconde.....questo Gruppo desidera, invece, far conoscere le cose buone della Chiesa.......il corretto Magistero e l'insegnamento nelle varie questioni dogmatiche e dottrinali.....se non ti piace....mi spiace...non possiamo farci nulla....senza tralasciare ciò che di sbagliato ha fatto....
Spero che comprenderai, a Dio lasciamo il giudizio delle nostre azioni , del Papa, dei vescovi e dei sacerdoti......
S.L.G.C.

Rispondi
Consiglia  Messaggio 13 di 44 nella discussione 
Da: Luce del mondoInviato: 14/11/2002 0.34
Caterina,
(perdonami per questo ultimo tentativo... è stato più forte di me. Ho anche impiegato del tempo per scriverlo. Questa è l'ultima e poi non ne parliamo più. Se hai voglia di leggerla leggila, se no non leggerla).
Innanzitutto come faccio io a non parlare della Parola di Dio... perché questo è un comando che il Signore stesso mi ha imposto… "Andate in tutto il mondo e fate MIEI discepoli TUTTI i popoli battezzandoli…, insegnando loro a osservare TUTTE quante le cose che vi ho comandate" (Matteo 28:19).
Invece di cancellare il mio nome dalla lista degli iscritti (questo perché ti sono antipatico), avresti dovuto parlarmi di Gesù e del Suo grande amore, della fede e della Sua meravigliosa conoscenza ("Ma ciò che per me era un guadagno, l'ho considerato come una danno, a causa di Cristo. Anzi, a dire il vero, ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte all'eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho rinunciato a TUTTO; io considero QUESTE COSE come tanta spazzatura al fine di guadagnare CRISTO e di essere trovato in lui non con una giustizia mia, derivante dalla legge, ma con quella che si ha mediante la fede in Cristo: la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede" Filippesi 3:7-9).
Se vuoi cancellarmi dalla lista, cancellami pure, questo non è un problema per me. Del resto anche i Giudei si comportarono nella stessa maniera con Gesù Cristo, anziché verificare se quello che Lui diceva era vero o no andando a leggere le Sacre Scritture, avevano preferito tapparsi le orecchie e di ucciderlo per toglierlo di mezzo… esattamente come lo sta facendo lei ora, non lo trovi?
Finora ho sempre parlato di Gesù Cristo, di Lui solo, e che cosa ho ottenuto in cambio? Solo disprezzo e inimicizia, soltanto perché ho mancato di rispetto nei confronti della tradizione degli anziani nella quale avete riposta la vostra speranza!
Se tu hai la certezza che ciò che hai nel cuore è Verità, perché allora hai paura delle mie parole? Perché non riesci a sopportarle? dovresti essere ormai abituata dopo tutti i confronti che hai avuto con gli evangelici. Ogni volta, dopo aver parlato con i cattolici, i musulmani, gli ortodossi, mi sono ritrovato ad essere più forte di prima, come mai? Questo perché ho fatto della Parola di Dio la mia forza, nessuno riesce a smontarla semplicemente perché non lo può fare. Se tu hai la Parola nel tuo cuore, anche tu vincerai sempre in ogni battaglia, in virtù di Colui che ti ha amata (Romani 8:37-39).
 
Ricordati sempre che Gesù parlava con tutti, con i sadducei, con i farisei, con i dottori della legge, con gli scribi, con TUTTI! Ha detto a tutti di riporre la loro speranza solo in Dio e nella Sua Parola…
Se tutto questo ti irrita, cancellami pure! Ma sappi che hai perso tu la battaglia.
Invece di dimostrarmi dove sto sbagliando, preferisci togliermi di mezzo, cancellando il mio nome dalla lista… Rifletti bene su quello che stai meditando di fare. Questo non è perdono incondizionato (settanta sette volte sette, cioè sempre) ma spirito farisaico.
Mi fermo qui, per non farti arrabbiare ancora... hai scelto di non dare ascolto alla voce del Signore, bene, questa è la tua scelta e io la voglio rispettare. Nessun cattolico finora mi ha aiutato a capire dove sto sbagliando… nessuno! Come mai?
Lascio questi due ultimi versi e Dio vi benedica in ogni cosa, aiutandovi a conoscere in modo più profondo la Sua meravigliosa Parola:
 
"Mentr'egli diceva queste cose, dalla folla una donna alzò la voce e gli disse: "Beato il grembo che ti portò e le mammelle che tu poppasti!". Ma egli disse: "Beati piuttosto quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica!" (Luca 11:27-28).

In Cristo,
Antonio.

Rispondi
Consiglia  Messaggio 14 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSNbasta_chiedere_di_RaptorInviato: 14/11/2002 8.25
Caro Antonio,secondo me tutti dovrebbero cercare di capire tutti.E questo vale soprattutto per coloro che sono appena entrati. Vedi, caro Antonio, è molto bello che tu ti senta chiamato dallo Spirito santo ad una missione importante come quella che ci hai illustrato. Però, entrando in questa communirty, devi tener presente alcune cose:
1) le regole ci sono perchè qualunque tipo di comunità non può essere lasciato nell'anarchia. Il fatto che ci siano delle regole non toglie nulla alla misericordia.
2) Tu scrivi: "Se io ho sbagliato in qualcosa, sappiate che il Signore ha permesso questo per mettere alla prova voi, per vedere come vi sareste comportati con me." Non voglio mettere in dubbio che tu conosca i progetti del Signore. Mi spiace che abbiamo fallito la prova ma anche noi contiamo sulla misericordia di Dio. Se ci siamo comportati così è semplicemente perchè in queste comunità virtuali ci sono persone che entrano al solo scopo di provocare e di creare confusione. Ma questo sicuramente non è il tuo caso.
3) Credo che tutti esprimano un sincero apprezzamento per la tua opera e la tua dedizione. Tieni presente, però, che a volte tocchi argomenti un po' "sensibili", di quelli che sono causa di divisione fra cattolici ed evangelici. E' vero che lo fai un po' en passant, ma comunque questi argomenti nelle tue lettere non mancano mai. Quindi, proprio a livello di favore, ti chiediamo di parlare di ciò che fai senza però aggiungere queste puntatine polemiche. Tieni presente che ci sono diversi forum che trattano di questi argomenti e,se vuoi, dopo averlii letti puoi anche dare il tuo contributo.
4) Nessuno ha cancellato il tuo nome dalla lista e neppure intende farlo.
5) Tu scrivi: "Invece di dimostrarmi dove sto sbagliando, preferisci togliermi di mezzo" In realtà abbiamo cercato di farti capire dove stavi sbagliando ma tu ogni volta l'hai interpretato come mancanza di carità da parte nostra.
6) un'ultima cosa: per le comunicazioni personali fra te e qualche altro membro della comunità, esistono le e mail singole. Lo dico a te ma ovviamente vale per tutti. Poichè questa è una comunità è sempre preferibile inserire messaggi che possano essere utili a tutti.

Rispondi
Consiglia  Messaggio 15 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 14/11/2002 9.34
Mio caro Antonio.....tu hai parlato di sincerità...io sto facendo altrettanto.....tuttavia tu ora aggiungi falsità e confusione scrivendo:
Invece di cancellare il mio nome dalla lista degli iscritti (questo perché ti sono antipatico), avresti dovuto parlarmi di Gesù e del Suo grande amore, della fede e della Sua meravigliosa conoscenza ("Ma ciò che per me era un guadagno, l'ho considerato come una danno, a causa di Cristo......
Mi diresti dove ho scritto che verrai cancellato dalla lista?
Io ti ho scritto che:
Tu ci hai chiesto di sopportarti...ma non hai accolto il mio appello, sopportaci anche tu...diversamente questo sarà il mio ultimo intervento e procederò alla cancellazione di messaggi che parleranno, da ora in avanti male della Chiesa....
Impariamo a rispettarci....
è così difficile?
.....
Come vedi l'hai buttata sul personale....ed insistere su questa scia....diventa una provocazione......perchè si perde tempo a dover spiegare gli ecquivoci che continuano a nascere....diversamente non dovrei rispondere ai tuoi messaggi......
NON ti ho parlato di Gesù??...sbaglio o ti ho invitato a sfogliare il lungo elenco dei forum?
Tu finora NON hai parlato soltanto di Gesù.....ma l'hai usato per dire male della Chiesa e se mi consenti questo il Cristo NON l'ha fatto......
Gesù ci ricorda che "non chi dice Signore, Signore.....ma chi fa la volontà del Padre"......mentre il tuo giudizio è partito in quarta dicendo che la Chiesa, sostanzialmente non fa la volontà del Padre.....e dicendo pure che hai la fede da soli tre anni...non puoi pretendere ciò che realmente insegna la Chiesa da duemila anni...quindi ti scuso......ma anche tu...sforzati di comprendere quello che con tutta onestà ti viene detto.....
Aiutami adesso tu...a NON tornare più su questi argomenti.........sperando che tu, come hai chiesto a me di leggere il tuo messaggio (e lo faccio sempre..^__^), leggi attentamente anche l'ultimo intervento che ti è stato rivolto....
Buon lavoro.....C.

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Numero di iscritti che ha consigliato questo messaggio. 0 suggerimenti  Messaggio 16 di 44 nella discussione 
Inviato: 14/11/2002 22.47
Questo messaggio è stato eliminato dal gestore o dall'assistente gestore.

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Consiglia  Messaggio 17 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 14/11/2002 23.24
Caro Stefano......non cominciamo a lanciare calunnie.....
ho cancellato io il tuo messaggio...se questo Gruppo ti sta stretto...fatti ospitare da altri attraverso i quali potrai scrivere tutto quello che vuoi contro la Chiesa......
Cancello il tuo messaggio perchè hai inserito persone e Gruppi che NON possono risponderti.....
Non importa come la prenderai...ti faccio intelligente per tralasciare il fatto che so che comunque comprenderai...vedi...non sto storcendo il naso....ma sono rammaricarata.......
Spero di poterti rileggere senza calunnie....in questo Gruppo nessuno ha mai definito i PENTECOSTALI UNA SETTA...quando si è parlato di setta....era per fare apposta il paragone.....diversamente non staremo neanche a dialogare con i settari.....
Stefano..mi pare che qui ricevi sempre una risposta...anche se non soddisfacente......e quando proponi argomenti e domande interessanti, anche se volte ad esprimere un dissenso alla Chiesa....ti abbiamo sempre risposto.....ma così....no...non possiamo accettarlo......
Buon proseguimento.....C.
(Teofilo)
00martedì 10 novembre 2009 14:23
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Consiglia  Messaggio 18 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSNbasta_chiedere_di_RaptorInviato: 14/11/2002 23.31
Caro Stefano, in data 26 settembre scrivevi:
in seguito a studi approfonditi della storia della Riforma e dei Padri della Chiesa sono ritornato nella Chiesa Cattolica.
Dai tuoi ultimi messaggi però non mi pare che tu sia rimasto cattolico molto a lungo dato che ad oggi, ad meno di due mesi da quel tuo intervento, direi che sei tornato ad essere evangelico. Sbaglio?
Tutto il resto della tua lettera sono tue opinioni personale e, pur non condividendole, le accetto perchè frutto di una tua esperienza. La mia esperienza è invece molto diversa ed è su quella che io baso i miei giudizi.
Ho soltanto tre appunti da fare. Il primo è che gli unitariani sono piuttosto rari. In Italia forse è così ( ma del resto sono rari i cristiani evangelici in generale) ma negli Stati Uniti, che sono la patria di tutti i movimenti evangelici, sono una parte molto importante del movimento evangelico.
Il secondo appunto è che io credo che molti cattolici vivano invece la loro fede in maniera intensa come una pizza ai quattro formaggi ( scusa ma la quattro stagioni non mi piace tanto). Ed è proprio questa fede "ai quattro formaggi" che ha fatto sorgere i movimenti laici che tu hai citato ( e ce ne sono molti altri) dove ognuno può esprimere e sviluppare al meglio i propri carismi per metterli al servizio della Chiesa. Gli appartenenti ai vari gruppi sono poi anche le stesse persone che vanno a Messa alla domenica nella loro parrocchia. Il cattolicesimo da Messa alla domenica, come lo definisci tu, sta scomparendo.
Non sono neppure d'accordo ( e questo è il terzo ed ultimo punto) quando dici che la chiesa evangelica è l'unica dove si studia la Bibbia. Forse non ci avrai fatto caso, forse ti sarà sfuggito, ma i gruppi di studio biblici cattolici sono sempre in crescita. A questi aggiungi le missioni al popolo, le cellule di evangelizzazione ecc. ecc. Anche la produzione libraria è decisamente aumentata. Tu citavi, solo come esempio, la Lettera ai Romani. Bene, proprio di recente sono usciti ben quattro edizioni diverse contenteti il commento a questa lettera. E se dei libri vengono pubblicati è perchè se ne sente il bisogno e la gente li compra.
Comunque, ripeto, le opinioni di tutti sono sempre ben accette se fatte con rispetto degli altri

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Consiglia  Messaggio 19 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 14/11/2002 23.46
Dunque...del messaggio di Stefano ripropongo questo pezzo centrale......perchè è interessante......(come spiegavo prima ho eliminato le calunnie.....e il giudizio a persone che non possono difendersi..)
scrive stefano:
Poi ci sono le dottrine: prendiamo la venerazione dei santi e di Maria, a prescindere dal fatto che siamo tutti santi essendo cristiani, (e quindi potrei chiedere anche a Lutero, Calvino, Knox, Hus, Wesley, Mosè, Elia, ecc...di pregare per me) sappiamo bene che di fatto la maggior parte delle persone prega in verità il santo e non Dio.
Anche qualora la persona applichi correttamente la dottrina cattolica per cui considera la persona in cielo solo un intercessoer per lui presso Dio è comunque un modo di vivere la fede che, mettendo altre figure oltre a quella di Cristo, in modo indiretto lo minimizza!
Il tempo che passo pregando Maria o un santo è tempo che non passo pregando Dio....sono sicuro che siete tutti abbastanza intelligenti e maturi per capire quello che cerco di dire.
Parliamo poi della Bibbia in cui oltre ad essere aggiunti dei libri in più, se siamo onesti ci rendiamo conto che la mancanza di quei libri non mutila affatto la nostra fede cristiana, quindi non sono indispensabili, ma più che tutto sono solo e soltanto i cristiani Evangelici : Pentecostali, Fratelli fi Plymouth, ecc... che oggi predicano la Bibbia.
Nella Chiesa Evangelica è l'unico posto dove si studia (per esempio) la lettera di Paolo ai Romani cercando di capire cosa voleva dire Paolo in quella situazione, ci troviamo in mezzo a delle persone che confrontandosi con la Parola di Dio hanno scoperto un rinnovamento interiore, una trasformazione soprannaturale della loro vita.
Confrontando la struttura della chiesa romana con quella di questo cristianesimo edificante, vissuto e legato solo alla solidità biblica troviamo piuttosto una totale dissomiglianza.
Prendiamo ad esempio la Torre di Guardia: ogni domenica in tuto il mondo sono letti gli stessi articoli: lo stesso avviene nella chiesa cattolica con il messale, il testimone ha assegnato dei versetti biblici da leggere, il cattolico(anche il laico) ha il breviario.
......
Rispondo:
Infatti quello di pregare tizio, un caio o un sempronio...NON E' OBBLIGATORIO...io se è per questo chiedo aiuto anche a mia nonna........non sto scherzando!!
I santi NOMINATIVI...sono un esempio per l'umanità intera, una testimonianza......
è come per il campionato Stefano...ma con un finale diverso....nella vita è una sola squadra che vince...qui..poichè c'è di mezzo DIO...si mettono in risalto solo la metà della metà.....di coloro che hanno ricevuto la pienezza della fede....la Chiesa stessa e noi l'abbiamo ripetuto...che sono molti i protestanti anche Pentecostali che hanno coronato questa pienezza......
Concordo sul fatto che NON è il santo il punto d'arrivo delle nostre preghiere MA DIO.....IL QUALE OPERA  (anche)PER  LA LORO INTERCESSIONE....
Riguardo al fatto che trovi tempo sprecato pregare Dio attraverso Maria...è un punto di vista che NON condivido MA RISPETTO...dunque...potresti fare uno sforzo anche tu e rispettare il nostro modo di pregare....che ne pensi?....vengo forse a dirti come devi gestire la tua casa o i tuoi..."talenti"??...
Se per te NON è importante la scelta Canonica della Bibbia..perchè la usi?.....ti ricordo che le prime comunità cristiane...NON avevano i Vangeli che sono stati redatti intorno all'anno 100......e come Canone dopo.....essi andavano alla conoscenza tramite LA TRADIZIONE......e le lettere che gli apostoli e chi dopo di loro.....scriveva alle Chiese.....
Ti ricordo inoltre che non è la Chiesa Cattolica ad essere divisa in 20.000 denominazioni NON concordi fra loro....e che TUTTI usano la Bibbia...interpretandola a proprio insindacabile giudizio.....cisa estramente vietata dagli Aposti....
Comunque...pur NON condividendo quanto dici....ti rispetto...potresti fare altrettanto tu?...Ho mai dubitato sulla riscoperta interiore degli altri?...Leggi bene Stefano...siete voi che dubitate della nostra....
Riguardo al fatto che adesso ci paragoni anche alla Torre di Guardia.......è proprio il colmo....
Se sfogli attentamente il brevario..caro Stefano...nell'arco dell'anno...avrai letto tutto il Nuovo Testamento.....e l'Antico in base alle profezie riguardanti il Cristo..accompagnate da una meditazione dei Padri della Chiesa a conferma della guida e ispirazione dello Spirito Santo sull'interpretazione....e ci sono i SALMI.....che già nella Chiesa primitiva venivano salmodiati...sai cosa vuol dire?....bè usati come vengono usati ancora oggi...per LODARE DIO.....
Sia Lodato Gesù Cristo

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Consiglia  Messaggio 20 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSNStefanoS79Inviato: 15/11/2002 9.59
Vorrei sapere quali sono le "calunnie" e i "giudizi a persone che non si possono difendere" che avrei messo prima, mi stupisco sempre di più che i cattolici critichino dei messaggi pieni di chiarezza biblica come quello messo da me prima o quello da luce del mondo messo all'inizio.
C'è una differenza di fondo forse tra te me Caterina:
leggendo tempo fa un testo di Antonio di Padova (adesso non ricordo assolutamente quale) lo trovavo spiritualmente vuoto e inconsistente: raccomandava le solite pratiche cattoliche come devozioni ai santi e a Maria, frequenza alla messa ...insomma tutte pratiche religiose che si sa bene che non hanno mai trasformato la vita di nessuno.
Ho avuto occasione di leggere delle prediche di Lutero in cui invece il riformatore attaccava con chiarezza biblica il papato e la chiesa romana ( in questo forum sarebbe stato senz'altro censurato! ) non attaccava per gusto di farlo ma dopo aver smontatto la "dottrina papista" spiegava la verità biblica in modo chiaro e completo, dava un interpretazione ai passi evangelici uguale a quella che vi davo io.
Gli evangelici attaccano la Chiesa non per odio o astio ma per portare la gente a una crescita in Cristo. siamo tutti d'accordo che dobbiamo crescere in Gesù; dissentiamo solo sul modo in cui questa crescita deve avvenire.
Ora ho una domanda per te cara Tea: se i cattolici amassero così tanto la loro fede perchè milioni e milioni la abbandonano ogni anno che passa? sei al corrente del fatto che in Brasile e in America Latina in generale la chiesa romana sta subendo una pesantissima emorragia di fedeli?
No, queste non sono calunnie: sono dati di realtà che chiunque, statistiche alla mano può verificare sono proprio curioso di sapere quali calunnie avrei detto prima...dipende da cosa intendi per calunnia: per un musulmano calunnia è dire che Gesù è Dio!!!
Comunque puoi dirmi queste cose in privato:  nayax79@yahoo.it
Ripeto anche alla domanda che ti ho posto prima che ti ha fatto paura (perchè hai tolto ciò che ho detto!!!) se il cattolico medio amasse davvero la propria fede perchè la butta alle ortiche per entare nei testimoni di Geova o per andare dai Guru in oriente?
(non ho mai conosciuto testimoni di Geova che prima erano evangelici, ma ne ho conosciuto tantissimi, quasi tutti direi, che prima erano cattolici. così come nei movimenti new age le persone coinvolte sono principalmente cattolici delusi dalla loro fede, non ho mai sentito invece di un pentecostale che va da Sai Baba!)
Anche se dirai che sono calunnie, sai bene che ho indiscutibilmente ragione,
un saluto, Stefano

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Consiglia  Messaggio 21 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 15/11/2002 10.23
Mio caro stefano dici:
Ora ho una domanda per te cara Tea: se i cattolici amassero così tanto la loro fede perchè milioni e milioni la abbandonano ogni anno che passa? sei al corrente del fatto che in Brasile e in America Latina in generale la chiesa romana sta subendo una pesantissima emorragia di fedeli?
.......
Rispondo:
me spieghi allora come mai il mondo va a rotoli?...ti ricordo che i vari presidenti americani...sono PROTESTANTI.....e non aggiungo altro....Chi vivrà vedrà....se la Chiesa scomparirà come tu stai augurando....questo malagurio non mi tocca affatto...può dispiacermi, effettivamente, che non esiste un desiderio di voler conoscere a fondo che cosa sia realmente la Chiesa...vedi Stefano...dopo anni e anni di propaganda calunniatrice...che partiva, onestamente, da fatti concreti....contro la Chiesa.....ce ne vorranno ancora altri di anni e anni per far conoscere le migliaia di storpiature che sono state propagandate......
del resto sappiamo bene cosa vuol dire andare alla ricerca di uno scoop propagandistico....e come una volta trovato, esso rimbombi come un'eco grazie all'azione di Satana.....che gode nel vedere la Chiesa così colpita.....ma se un cristiano questo non lo comprendere e testimonia la propria fede NON in Grazia di Dio condividendo il buono, ma attaccando la Chiesa sul nulla........vuol dire che è cascato pienamente dentro......la propaganda di Satana.....
Sin dall'inizio la Chiesa ha subito sempre attacchi diffamatori...lo stesso Paolo sottolinea che c'erano già gruppi al di fuori della Chiesa.....lo stesso Gesù lo sa e viene informato: " Li abbiamo trovati che scacciavano demoni nel tuo nome, ma non sono dei nostri e lo abbiamo impedito".... Gesù gli risponde: "NON glielo impedite....chi NON contro di voi è con noi.."
Come leggiamo LE DIVERSITA'....NON sono una novità di oggi.....ma Gesù è chiaro....lascia fare, così come è spiegato nella zizzania.....cercando di sottolineare come si può VIVERE BENE INSIEME...se NON siamo l'uno contro l'altro......
Anch'io leggo Lutero........ma temo che le letture di chi vuole stare fuori della Chiesa...sono limitate ad un senso unico....ora ognuno è libero di credere ciò che vuole...ciò che non comprendo però...è perchè tu Stefano hai questa carenza di serenità.....dovresti essere la persona più felice del mondo perchè hai trovato Gesù....(altro errore...è Gesù che si fa trovare....è lui che chiama.....è lui che cerca noi...), non importa dove....l'Onnipotenza divina non si lascia rilegare a concezioni umane (per fortuna!!), i Disegni della Provvidenza nopn sono affatto scritti nella Bibbia......Invece di dimostrare la tua felicità...leggo, invece, che sei astioso...ma non soltanto con la Chiesa, ma con chi si professa cattolica continuando a bombardarlo di frasi prive di carità, di desiderio di unione, di condivisione.....
Prova a trasmetterci la gioia che hai dentro....senza usare gli altri quale dimostrazione dell'opera di Dio in te..perchè Dio non calunnia nessuno che crede in Cristo Gesù.....e nemmeno gli altri che NON credono affatto.....
Ti invito anche a rispondere al messaggio di Raptor....
Auguri Stefano....e proviamo a crescere insieme....anche se da "balconate" opposte.....
S.L.G.C.

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Consiglia  Messaggio 22 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSNStefanoS79Inviato: 15/11/2002 11.00
Mi rivolgo a "Raptor": Nello scritto del 26 mi fiferivo a Maggio: se vai indietro vedere troverai la email con cui mi ero presentato
Dici che la tua esperienza è diversa: me la racconti? facevi forse parte di un gruppo di evangelici spento e di membri dell'opus dei hanno ti hanno convertito? 
(a scanos di equivoci questa è una battuta)
Gli unitariani sono rarissimi in Italia e in USA sono circa il 5% se non sbaglio dei cristiani,ma cambia ben poco: Gesù cambia anche le loro vite, nonostante non comprendano la Trinità.
Per il resto che gli evangelici sono così divisi è solo una scusa per screditarli: un Pentecostale non avrà problemi a chiamare "fratello" un battista, un metodista o uno dei fratlli di Plymouth.....non chiamera mai "fratello" un geovista o un mormone.
I libri e le pubblicazioni evangeliche sono usate da tutte le denominazioni, indifferentemente, un battista userà con piacereun commentario presbiteriano,ma non credo userebbe con la stessa tranquillità un commentario cattolico....l'avere la letteratura in comune trovo che sia un segno forte di unità.
Per fortuna che il cattolicesimo da messa domenicale sta scomparendo! l'ennesimo errore della chiesa romana....la chiesa ci ha messo 400 anni a capire che la messa in latino non la capiva nessuno, i riformatori lo hanno capito con 400 anni di anticipo!
Pensa ai predicatori laici cattolici che ormai negli Stati Uniti sono presenti: secondote sono nati per decisione della gerarchia o prendendo in prestito dai protestanti?
pensa anche al RnS, i suoi iniziatori nel 1967 ricevettero lo Spirito Santo per imposizone delle mani da dei pentecostali, non nella cresima!
Non ho detto che solo nelle chiese evangeliche si studia la Bibbia, ho detto che sonol'unico posto in cui si cerca da questo studio la dottrina da credere!
I cattolici la leggono per crescita spirituale e per edificazione,ma sonoguidati in questo studio spesso da un prete e le dottrine non possono mai essere messe in dubbio ma devono essere "filtrate" dalla teologia cattolica.
Se Paolo scrive a Timoteo che sorgeranno dottrine di demoni come la proibizione del matrimonio, gli evangelici prendono semplicemente atto di questo,i cattolici devono fare i salti mortali per giustificare il versetto.
Con l'approccio cattolico non si cerca di scoprire cose nuove dalla Bibbia, si studia ciò che altri hanno già scoperto......per nonnparlare poi dell'approccio: nell'approccio evangelico vedo che si cerca di scoprire cose utili per la vita quotidiana,mentre in quello cattolico trovo una speculazione teologica che per quanto sia rilevante culturalmente non lo è dal profilo spirituale.
Anche i geovisti leggono la Bibbia intera in un certo periodo di tempo, ma la loro lettura deve rinforzare le dottrine della torre di guardia, non scoprirre ciò che la Bibbia dice davvero!
Il cattolico è "spettatore" di una fede che gli viene proposta dal clero, mentre l'evangelico è "protagonista" della sua fede, si tratta di una "chiesa di soli laici" in cui ogni persona è portata (farò una metafora discutibile ma che serve a rendere l'idea..)non a ricevere il "pesce spiriutuale", ma a imparare a "pescare" da sola!
Spero di aver reso l'idea senza aver offeso nessuno...stammi bene Raptor
(Teofilo)
00martedì 10 novembre 2009 14:25
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Consiglia  Messaggio 23 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 15/11/2002 12.34
il resto lo riprenderà Raptor per dirti del suo...io ti invito a riflettere sull'ultima frase...hai scritto:
Il cattolico è "spettatore" di una fede che gli viene proposta dal clero, mentre l'evangelico è "protagonista" della sua fede, si tratta di una "chiesa di soli laici" in cui ogni persona è portata (farò una metafora discutibile ma che serve a rendere l'idea..)non a ricevere il "pesce spiriutuale", ma a imparare a "pescare" da sola!
.....
rispondo....
mi spiace...se ti leggi bene Paolo e gli altri....e Gesù stesso...tutti ci dicono che NON POSSIAMO PESCARE DA SOLI.....comincia Gesù col dire "Vi farò pescatori di uomini..." " A chi rimetterete i peccati saranno rimessi a chi NON li rimetterete resteranno NON rimessi".....e guarda che qui NON si riferisce al perdono fraterno fra noi....
Istituisce i Dodici...e compone il Memoriale della sua Passione con L'Eucarestia: "Fate questo in memoria di me"....
E non possiamo confondere questi comandi nel dire che chiunque può fare....perchè quando Gesù voleva invece sottolineare aspetti COMUNI A TUTTI...incontra le folle e parla, istruisce....."Chi è senza peccato scagli la prima pietra"...."Perchè vuoi togliere la pagliuzza che è nel tuo fratello e non vedi la trave che c'è nel tuo occhio?"....notare bene la finezza di Gesù: nel fratello che giudichiamo  "la pagliuzza"..nel NOSTRO occhio..."la trave"........
La fede del Cattolico (onesto ed interessato veramente a Dio), non è "semplicemente e sbrigativamente" proposta dal clero....quando uno accetta una "proposta"...ha poi il dovere di mantere viva la scelta...diversamente non si può rilegare la responsabilità a terzi.....Facciamo un esempio...tu lavori e rubi...ti scoprono e ti licenziano...di chi sarà la colpa: tua che hai rubato...o di chi deve preservare il tesoro che detiene in custodia?
La chiesa delle volte deve licenziare...(scomunica) proprio per difendere l'integrità della Rivelazione del Cristo, il Tesoro della FEDE...ti rammento che la prima scomunica la fecero gli proprio gli Apostoli con il primo Concilio di Gerusalemme, nel quale venne preclusa ai giudei la comunione con la Chiesa.....molte altre volte, quando non esiste un pericolo eretico, la Chiesa non scomunica, ma avverte che qualcosa non funziona......su questo esempio ci sono tantissimi cattolici che effettivamente vivono tiepidamente la propria fede....ma perchè dai la colpa alla Chiesa? Ti rammento che per Legge uno è maggiorenne a 18 anni....e sempre per Legge NESSUNO può obbligare altri a fare ciò che NON vogliono....
Io non nascondo le difficoltà...ci vivo in mezzo.........ma come vedi.....(almeno fino a quando la Grazia NON mi abbandona), provo ad essere il più possibile coerente con quanto scrivo, credo e spero......se nella mia quotidianità qualche volta sbaglio...di chi sarà la colpa del Papa....del prete.....di mio marito...dei figli...degli Evangelici, dei buddisti.....della macchina che si è rotta definitivamente.....?????
Stefano...a te manca di metterti davanti uno specchio e cominciare a chiederti: Chi sono io? che cosa vado cercando? Che cosa spero? Amo il mio prossimo, in quale modo? Sono felice? se è si....perchè sono felice? se è no, perchè NON sono felice?
Prima ritrova te stesso e il tuo ruolo, quello che Dio ti ha dato nel mondo....poi potremo parlare con serenità di tutto quello che vuoi (sempre se sarò all'altezza di rispondere.....^_^)
S.L.G.C.

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Consiglia  Messaggio 24 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 15/11/2002 12.41

Romani 14,3-4  "Colui che mangia non disprezzi chi non mangia; chi non mangia, non giudichi male chi mangia, perché Dio lo ha accolto. Chi sei tu per giudicare un servo che non è tuo? Stia in piedi o cada, ciò riguarda il suo padrone; ma starà in piedi, perché il Signore ha il potere di farcelo stare."

(Attenzione...che il termine "mangiare"...qui non è inteso solo per il piatto di pastasciutta........"Non di solo pane vive l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio"...)

Romani 14,6-8 " Chi si preoccupa del giorno, se ne preoccupa per il Signore; chi mangia, mangia per il Signore, dal momento che rende grazie a Dio; anche chi non mangia, se ne astiene per il Signore e rende grazie a Dio. Nessuno di noi, infatti, vive per se stesso e nessuno muore per se stesso, perché se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo dunque del Signore."

Romani 14,10-13 " Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? E anche tu, perché disprezzi il tuo fratello? Tutti infatti ci presenteremo al tribunale di Dio,  poiché sta scritto:Come è vero che io vivo, dice il Signore, ogni ginocchio si piegherà davanti a me e ogni lingua renderà gloria a Dio. Quindi ciascuno di noi renderà conto a Dio di se stesso. Cessiamo dunque di giudicarci gli uni gli altri; pensate invece a non esser causa di inciampo o di scandalo al fratello."

Giobbe 1,21  "...e disse: «Nudo uscii dal seno di mia madre, e nudo vi ritornerò. Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore!»."

Santa Teresina: "La morte è venuta a visitare un gran numero di persone che ho conosciute giovani, ricche e felici. Mi piace tornare col pensiero al luogo incantatore ov'esse hanno vissuto e domandarmi dove sono,che cosa giovano loro i castelli, i parchi nei quali le ho viste godere le comodità della vita? E vedo che tutto è vanità e afflizione di spirito sotto il sole (Sir. 2,11), che l'unico bene è amare Dio con tutto il cuore, ed essere quaggiù poveri nello spirito."


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Consiglia  Messaggio 25 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSNStefanoS79Inviato: 15/11/2002 21.17
Sul fatto che per me questo sia un periodo difficile non ne faccio mistero...tuttavia tutti sanno benissimo che per noi evangelici i comandi dati agli apostoli sono estesi ad ogni singolo credente...la gerarchia è solo strumentale all'annuncio dell'Evangelo.
Tuttavia rimane un fatto che le sette (geovisti, mormoni, guru orientali,ecc..) reclutano proseliti principalmente tra i cattolici delusi dalla loro fede....
Non sarebbe ora di fare qualcosa? 
Non so se si è capito, ma la mia "critica" al cattolicesimo non è rivolta alle dottrine, bè alle persone che cercano di vivere la loro fede, è alla situazione di vuotezza spirituale che aleggia in così tanti ambienti..su questo dai cattolici americani quelli italiani hanno tanto da imparare, notasi bene che elogio i cattolici americani....

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Consiglia  Messaggio 26 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 15/11/2002 21.41
Stefano tu dici:
Tuttavia rimane un fatto che le sette (geovisti, mormoni, guru orientali,ecc..) reclutano proseliti principalmente tra i cattolici delusi dalla loro fede....
Non sarebbe ora di fare qualcosa?  ......
Rispondo....
...Gesù ha detto "andate e predicate.....e la Verità vi farà liberi"....e non "Andate e predicate e mettete a chi convertirete il braccialetto evidenziatore.....così che non vada più via..."
Stefano...parliamoci anche nell'onestà...molti cattolici "tiepidi"....lo diventano quando hanno a che confrontarsi con l'aborto...e sopratutto il DIVORZIO........Pensi veramente che fra i Protestanti in generale non ci siano famiglie divorziate? o qualche donna che abbia abortito? Ma credi che certi bilanci non li facciamo per poter vedere cosa fare, come muoversi e quant'altro? Non è facile....il solo crederlo non è solo utopia, ma assurdo....
Il Papa disse agli inizi degli anni novanta "Ora cominciano a sentirsi i frutti del Concilio, siamo appena agli inizi...."
Purtroppo non possiamo nulla contro i muri....per abbatterli bisogna essere in grado di testimoniare CONCRETAMENTE IL VANGELO.......ed è difficile......NON impossibile, ma difficile...tu generalizzi troppo, continui a domandare, ma non hai risposto alle mie domande.....la Carità sgretola le montagne...la Fede le sormonta.....
Riconosci che non è per te un periodo buono ( e chi è che non lo passa?!), ma  continui a non sforzarti di capire che devi cominciare prima da te stesso...poi confrontarti...se non hai le idee chiare...il confrontarti diventerà un enorme calderone...pronto a bollire.....allora si che non capirai....
Dici che sei evangelico...pensi veramente che io non abbia il piacere di sentirtelo dire? Non cerco forse con gli altri di provare una strada che ci metta in comunicazione? e chi è questa strada se non il Cristo che ha dato la vita per TE e per ME?
Poi dici:
Non so se si è capito, ma la mia "critica" al cattolicesimo non è rivolta alle dottrine, bè alle persone che cercano di vivere la loro fede, è alla situazione di vuotezza spirituale che aleggia in così tanti ambienti..su questo dai cattolici americani quelli italiani hanno tanto da imparare, notasi bene che elogio i cattolici americani..
...........................
....insomma ce l'hai con le persone che non "ti danno nulla in testimonianza"...e allora? fai tu il doppio per loro!!....Io, invece non elogio nessuno.....o meglio...elogio CHIUNQUE....musulmano, cristiano o ateo che sia.....che "combatte nella propria onestà la sua lotta nella vita....e che a modo suo cerca Dio, vivendolo ogni giorno"......
Che cosa vuol dire essere "cattolico"?....intanto "universale"...quindi senza sorta di confini...ne americano, ne italiano.....poi, secondo me....è anche una Grazia.....così come essere evangelico, se vissuto nell'ONESTA' della fede e non vissuto per giudicare gli altri come pregano e come vivono.....è una Grazia.......
Ovviamente dal mio punto di vista per me è una Grazia immeritata essere oggi e più di ieri Cristiana nella Chiesa Cattolica....ma so anche che questo comporta non poche responsabilità..ora...posso io vivere queste responsabilità in funzione degli altri? No davvero!!!! Non voglio essere giudicata da Dio per aver giudicato mio fratello.....o già troppo da farmi perdonare!!
Prova allora a risponderti.....nel messaggio 23......
Buona meditazione.....C.

Rispondi
Consiglia  Messaggio 27 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 16/11/2002 23.28
Caro Stefano
mi trovi abbastanza d'accordo quando dici:
"Tuttavia rimane un fatto che le sette (geovisti, mormoni, guru orientali,ecc..) reclutano proseliti principalmente tra i cattolici delusi dalla loro fede....
Non sarebbe ora di fare qualcosa? 
Non so se si è capito, ma la mia "critica" al cattolicesimo non è rivolta alle dottrine, bènsì alle persone che cercano di vivere la loro fede, è alla situazione di vuotezza spirituale che aleggia in così tanti ambienti.."
Certi  movimenti religiosi alternativi trovano proseliti tra i cattolici perchè probabilmente hanno vissuto un cattolicesimo privo di fondamenta sia dottrinale che spirituale; e poi quando incontrano qualcuno che vive con profondità una parte  della verità, ritengono di aver trovato tutta la verità, e si unisce al suo gruppo pensando poi che la Chiesa lo abbia imbrogliato.
In realtà la Chiesa gli insegnava tutto il vero, ma è probabile che tale insegnamento non viene vissuto nella comunità in modo tale da essere luce.
Per quanto riguarda dunque il fare "qualcosa" al riguardo, vedo che si stanno sviluppando molti corsi biblici, corsi per bambini, per adolescenti,per famiglie, per fidanzati, per adulti. Ritiri, esercizi spirituali, convegni, incontri di preghiera, ecc.,
E molti incontrano Cristo attraverso questi momenti. Ma non tutti li vogliono frequentare o
rispondono ai numerosi inviti di parrocchie, movimenti ecc che ci sono e si fanno sentire. Ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Perciò come tu dici, la situazione di vuotezza che vi è in tanti ambienti deve spingerci a ridare vigore alla nostra fede che non è errata e a fare di più per il Signore  per portare la sua Parola che libera.
Con affetto

Rispondi
Consiglia  Messaggio 28 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSNbasta_chiedere_di_RaptorInviato: 17/11/2002 12.01
In aggiunta a quanto scritto da Teofilo, vorrei riportare un brano della prima lettera di San Giovanni ( cap. 2,19)
"Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi;"

Rispondi
Consiglia  Messaggio 29 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 25/11/2002 22.30
Stefano.....inserisco qui l'intervento che hai fatto erroneamente nell'altro forum.............alimentare polemiche o seminare zizzania...non è da cristiani...e quanto chiedi....non è vero che non ti è stato risposto...leggi meglio è tutto questo forum........che le risposte non ti soddisfano pazienza....fai un fioretto per amore di Gesù  e sopportaciamoci per Gloria Sua.....
Buona lettura C.
Da: StefanoSInviato: 25/11/2002 20.49
Non mi spiego queste discussioni sul piano personale.....la cosa è molto più concreta e dirtetta, mettiamola in un altro modo; sotto forma di domande, quasi tutti i miei amici cattolici hanno risposto alle prime domande...nessuno finora ha risposto all'ultima.
se la chiesa cattolica ha dottrine così biblicamente corrette:
 A - come mai  così pochi cattolici le conoscono?
(solo in questo forum si dicono queste cose, mai sentito nulla del genere né in parrocchia nè nei miei sei anni di scuole salesiane)
P.S. per chi non lo sa sono un (ex-allievo dei salesiani)
B - perchè così tanti cattolici abbandonano la chiesa romana per diventare evangelici, geovisti, mormoni, newagers, musulmani ? (è un dato di realtà che i membri delle sette sono al 95% cattolici delusi dalla loro fede) perchè i cattolici sono così delusi dalla loro chiesa?
C - perchè se in ambiente cattolico parli di Gesù come di una persona reale che vive e non come un concetto filosofico lontano ti scambiano per pazzo?
D - perchè le persone rimangono sempre le stesse anche dopo anni di messe e funzioni religiose? perchè andare a messa non dà niente spiritualmente?
E - perchè i pochi cattolici che credono sul serio copiano dagli evangelici il modo di pregare libero, senza preghiere preconfezionate così come il modo in cui testimoniano di Gesù, diretto immediato e che colpisce al cuore? (se i preti preconciliari potessero vedere come si prega oggi nel RnS senz'altro penserebbero che si tratta di una setta protestante!)
F - perchè la chiesa romana ha copiato ai pentecostali i carismi dello Spirito Santo? prima del 1967 nessun cattolico pregava in quel modo! e soprattutto perchè gli studenti universitari fondatori del RnS quando avevano ricevuto la cresima dal vescovo cattolivco non era successo niente e quando invece dei pentecostali pregarono su di loro la loro vita su trasformata, creando il RnS ?
Come potè la preghiera degli eretici fare quello che non potè fare il sacramento amministrato dal vescovo?
G - perchè così pochi sacerdoti credono al diavolo e lasciano le persone a essere tormentate dal male? lo stesso Gabriele Amorth (esorcista cattolico) nei suoi libri dice chiaramente che quasi tutti i vescovi impediscono in che siano ordinati esorcisti e temono queste cose, molti non credono nemmeno che possa possedere davvero le persone!
H - infine, domanda chiave....ammesso che tutte le cose di prima siano spiegabili come scarsa conoscenza delle dottrine cattoliche da parte dei cattolici stessi.....può davvero essere la vera chiesa di Cristo una chiesa così pochi dei suoi membri sa appena in modo vago in cosa consiste la sua fede?
(Teofilo)
00martedì 10 novembre 2009 14:26
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Consiglia  Messaggio 30 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 26/11/2002 23.17
Mariano....inserisco qui la tua risposta per Stefano...per favore...proviamo a rispettare i forum...^__^
Da: marianoInviato: 26/11/2002 22.27
Ciao Stefano.
Dopo quella specie di sfolgoramento capitatomi davanti al Santissimo, (che puoi comunque interpretare come vuoi) ci sono alcune cosette curiose.
Ad esempio, avere sentito distintamente "l'aria tremare" (difficile da spiegare, ma non era vento) in alcune occasioni, sia durante qualche Messa in un gruppo RnS, sia durante un'ora di adorazione di alcuni "Amici del getsemani" davanti al tabernacolo.
Ancora, avere sentito l'aria cosi' carica di.... qualcosa, da avere la sensazione che se fossero sparite le pareti della chiesetta, sarebbe stata sufficiente quell'aria per tenere su il tetto.
Ancora, l'essersi sentito in gola un qualcosa che, lasciato uscire, si è rivelata quella che comunemente si chiama glossolalia.
Ancora, la sensazione strana di sentirsi qualcuno che ti cade addosso durante una Messa dalla fila di banchi immediatamente dietro alla tua; il non fare nulla (se qualcuno si fosse sentito male, ci sarebbe stato un trambusto per soccorrerlo) e il sentirsi immediatamente dopo  toccare in tre punti distinti: sui due gomiti e alla base del collo, e sentirsi sparire quasi completamente la pesantezza di testa di una giornata particolarmente faticosa.
Oppure, le tante volte in cui gli occhi si inumidivano, al sentire qualche canto di Chiesa, o anche al semplice vedere un persona davanti a te che pregava alzando le mani....
Oppure.........  ..........  ...............  .............
oppure, una persona che "era tra coloro che cadono nella fossa" e, senza sapere troppo cosa diceva ad un certo punto ha detto "Signore, per favore esisti, altrimenti hanno ragione quelli che vivono facendo i loro comodi...." e poi, ancora senza troppo rendersi conto di quello che diceva, ha detto "Signore, fammi strumento nelle tue mani", dopo quelle invocazioni, dopo un anno di ricerca (anche una etta pentecostale in mezzo)  e poi  *ri*scopre la sua Chiesa, diventando quello che le statistiche definiscono "credente e praticante" (cattolico, naturalmente).......................................................................
che dici, si puo' trattare di quello che certi chiamano battesimo nello Spirito?
mariano pasquali

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Consiglia  Messaggio 31 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSNbasta_chiedere_di_RaptorInviato: 27/11/2002 1.43
Vediamo alcune risposte per Stefano:
A - come mai  così pochi cattolici le conoscono?
(solo in questo forum si dicono queste cose, mai sentito nulla del genere né in parrocchia nè nei miei sei anni di scuole salesiane)
P.S. per chi non lo sa sono un (ex-allievo dei salesiani)
Io, al contrario, ho scoperto che molta gente conosce bene le cose delle quali parliamo noi.
B - perchè così tanti cattolici abbandonano la chiesa romana per diventare evangelici, geovisti, mormoni, newagers, musulmani ? (è un dato di realtà che i membri delle sette sono al 95% cattolici delusi dalla loro fede) perchè i cattolici sono così delusi dalla loro chiesa?
Potrei dare molte risposte citando studi comportamentali e psicologici ( la "love bomb" dei TdG, ad esempio) ma preferisco dare una risposta biblica: 1Gv 2,19: Sono usciti di mezzo a noi ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebebro rimasti con noi; ma doveva rendersi manifesto che non tutti sono dei nostri. <DIR></DIR>
C - perchè se in ambiente cattolico parli di Gesù come di una persona reale che vive e non come un concetto filosofico lontano ti scambiano per pazzo?
Prova a frequentare altri ambienti. In quelli che frequento io queste cose non succedono.
D - perchè le persone rimangono sempre le stesse anche dopo anni di messe e funzioni religiose? perchè andare a messa non dà niente spiritualmente?
Non dare giudizi sugli altri! Se a te l'Eucarestia non ha dato nulla, cerca di non generalizzare!
E - perchè i pochi cattolici che credono sul serio copiano dagli evangelici il modo di pregare libero, senza preghiere preconfezionate così come il modo in cui testimoniano di Gesù, diretto immediato e che colpisce al cuore? (se i preti preconciliari potessero vedere come si prega oggi nel RnS senz'altro penserebbero che si tratta di una setta protestante!)
Quelle che tu chiami con disprezzo "preghiere preconfezionate" sono fondamentalmente il Padre Nostro e l' Ave Maria. La prima è stata "preconfezionata" direttamente da Gesù e, Bibbia alla mano, dovrebbe essere l'unica preghiera a poter essere pronunciata. L'altra è essenzialmente una preghiera che si rifà alla Bibbia. Le preghiere "preconfezionate" vengono soprattutto usate nelle celebrazioni comunitarie ma la forma libera è sempre stata usata nella preghiera personale.La novità consiste nel fatto che ora la preghiera personale, che veniva fatta a bassa voce, ora viene detta ad alta voce nell' assemblea. E' cambiata la forma ma non la sostanza. 
F - perchè la chiesa romana ha copiato ai pentecostali i carismi dello Spirito Santo? prima del 1967 nessun cattolico pregava in quel modo! e soprattutto perchè gli studenti universitari fondatori del RnS quando avevano ricevuto la cresima dal vescovo cattolivco non era successo niente e quando invece dei pentecostali pregarono su di loro la loro vita su trasformata, creando il RnS ?
Come potè la preghiera degli eretici fare quello che non potè fare il sacramento amministrato dal vescovo?
Innanzitutto è bene chiarire che non esiste la chiesa romana ma esiste la Chiesa Cattolica. L'aggettivo "romana" aggiunto a Chiesa Cattolica è arrivato dritto filato dal mondo anglosassone. Quando nacquero i movimenti anglicani, essi si divisero subito in correnti ( è il risultato della dottrina del "libero esame"). Una di queste cominciò a chiamarsi chiesa "Anglo-catholic". Questa chiesa è ancora presente negli Stati Uniti ed è diversa dalla chiesa episcopale. In seguito a questo piccolo scisma ( all'epoca elisabettiana gli "anglo-catholics" erano considerati scismatici ma non eretici) le altre chiese anglicane aggiunsero l'agegttivo "Roman" per identificare i Cattolici rimasti fedeli a Roma.
Per la successiva risposta ti invito a leggere il libro "Un canto di giubilo" Ed Paoline dove sono narrati gli inizi del RnS ( dove hai trovato che sono stati degli studenti ad iniziarlo?) e "Il risveglio dei carismi" Ed Paoline dove si parla prioprio del risveglio dei carismi e si dimostra che nella Chiesa non si erano mai spenti. Le risposte che cerchi sono lì.
G - perchè così pochi sacerdoti credono al diavolo e lasciano le persone a essere tormentate dal male? lo stesso Gabriele Amorth (esorcista cattolico) nei suoi libri dice chiaramente che quasi tutti i vescovi impediscono in che siano ordinati esorcisti e temono queste cose, molti non credono nemmeno che possa possedere davvero le persone!
I sacerdoti credono al diavolo altrimenti sarebbero eretici. Non credono che invece che il diavolo sia dappertutto, ma questa è una cosa diversa. Ogni diocesi ha un esorcista nominato dal Vescovo ( che è esorcista egli stesso) quindi almeno un esorcista è sempre presente.
H - infine, domanda chiave....ammesso che tutte le cose di prima siano spiegabili come scarsa conoscenza delle dottrine cattoliche da parte dei cattolici stessi.....può davvero essere la vera chiesa di Cristo una chiesa così pochi dei suoi membri sa appena in modo vago in cosa consiste la sua fede?
Dove troviamo il fondamento della Chiesa Cattolica? Nei vari articoli del Credo. Se una persona, anche chi non sa nè leggere nè scrivere ( e quindi non ha accesso a libri) afferma di credere a quanto viene espresso nel Credo, ha tutto ciò che gli serve. La fede non è fatta di istruzione ma di.... fede. S. Agostino diceva che bastava che uno sapesse dire "AMEN" per aver dimostrato la sua fede.


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Consiglia  Messaggio 32 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSNStefanoS79Inviato: 27/11/2002 13.04
Mariano, la tua esperienza presenta i tratti evidenti del battesimo nello Spirito Santo, non ci sono dubbi in proposito.
Non ho mai detto che dei cattolici non possano conoscere il Signore in modo pieno nè che non possano ricevere il battesimo nello Spirito.
Credo semplicemente che queste persone abbiano ricevuto questi doni non grazie al cattolicesimo, ma nonostante le sue dottrine.
Un esempio di questo è nel pensare che lo Spirito Santo venga dato nel battesimo, è semplicemente falso, perchè lo Spirito lo ricevi quando dichiari la tua fede in Gesù.
Ci sono testimonianze di cattolici come il famoso Raniero Cantalamessa che finchè non conobbe il RnS non aveva la minima idea di che cosa fosse lo Spirito Santo come guida nella sua vita di fede...ma era battezzato da anni!
Raptor può spiegarmi dove è scritto nella Bibbia che dovremmo usare solo il "Padre Nostro"?
Il RnS nacque da dei cattolici che fecero l'esperienza dello Spirito Santo in una chiesa pentecostale...questo lo sanno tutti! pensa un pò: secondo te quanti teologi avrebbero detto che era possibile ricevere una vita trasformata e adirittura una trasformazione della chiesa stessa grazie a dei non cattolici?
Stammi bene, Stefano.

Rispondi
Consiglia  Messaggio 33 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSNStefanoS79Inviato: 27/11/2002 16.38
La Vera Fede è riporre la propria fiducia nel Signore Gesù Cristo, non appartenere alla chiesa cattolica alla chiesa luterana, evangelica o calvinista.
Forse tanti pregiudizi nascono da una scarsa conoscenza di quello in cui crediamo e delle esperienze che abbiamo fatto...
L'albero si vede dai frutti: allego qui di seguito una vita che è stata trasformata meravigliosamente dal Signore

INTRODUZIONE

 

"Quel che era dal principio, quel che abbiamo udito, quel che abbiamo visto con i nostri occhi, quel che abbiamo contemplato e che le nostre mani hanno toccato della Parola della vita (poiché la vita è stata manifestata e noi l’abbiamo vista e ne rendiamo testimonianza, e vi annunziamo la vita eterna che era presso il Padre e che ci fu manifestata), quel che abbiamo visto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché voi pure siate in comunione con noi; e la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo" (1Giov.1:1-3).


La "testimonianza" personale di un cristiano è, per usare una definizione biblica del termine, il racconto di quel che ha udito, quel che ha visto con i suoi occhi, quel che ha contemplato e che le sue mani hanno toccato della Parola della vita (1Giov.1:1). Essa scaturisce da un’esigenza particolare, caratteristica del cristiano (ci tengo a specificarlo) "Nato di Nuovo" (Giov:3:3). Non si commetta l’errore, quindi, di interpretare questo lavoro come il tentativo di "comporre un’opera" (o qualcosa del genere). Se così fosse mi comporterei, in pratica, come quel clown che tenta, ridicolamente, di recitare l’Amleto.

Spero, e prego, sia evidente, a chi leggerà, che il mio obiettivo principale non consiste nel far partecipi altri di una qualche nuova teoria religiosa, ma di una esperienza concretamente personale; e ciò, al fine di indurre ad una altrettanto personale e coscienziosa riflessione intorno alle realtà della fede (spesso fraintese e, di conseguenza, volutamente ignorate o addirittura disprezzate).

È auspicabile un’attenta analisi di questo scritto, da parte del lettore, il quale potrà verificare la coerenza, o meno, delle vicende descritte, in rapporto (cosa estremamente importante) agli insegnamenti delle Sacre Scritture. Infatti, in un mondo come il nostro, le esperienze degli uomini sono molteplici e variopinte; se queste soltanto dovessero costituire la "bussola" per orientarci verso la verità, ci ritroveremmo, inevitabilmente, in un labirinto in cui le sollecitazioni a seguire tale o tal’altra via sarebbero innumerevoli.

Ringraziato sia Dio perché non ci ha lasciati al buio, in balìa di noi stessi (come, invece, molti ritengono ch’Egli abbia fatto). La Luce, infatti, che vuole illuminare ogni uomo, è venuta in questo mondo. Gesù afferma:

"Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita" (Giov.8:12).

Perciò, come dice la Scrittura:

"Risvégliati, o tu che dormi, e risorgi dai morti, e Cristo ti inonderà di luce" (Efes.5:14).


Ognuno di noi è un individuo a sé, speciale, esclusivo agli occhi di Dio. Egli "tratta" con noi tenendo conto delle nostre peculiarità, del nostro carattere, delle nostre reazioni… Voglio dire che Dio non ha un metodo standard che applica automaticamente con tutti nei suoi "avvicinamenti" all’uomo; ogni caso, per Lui, è un caso a sé. Ciò è dovuto, ovviamente, al fatto che Egli desidera instaurare un rapporto personale con questa sua, a dir poco, meravigliosa creatura, fatta "a immagine di Dio" (Genesi 1:27).


Per quanto mi riguarda, devo ammettere che Dio ha avuto molta pazienza con me, seguendomi passo passo, deciso a farmi comprendere, e concretizzare, la necessità di questo rapporto personale con Lui, non come un’esperienza fine a se stessa, ma come conseguenza di un’opera interiore prodotta dallo Spirito Santo, e che la Scrittura descrive come "Nuova Nascita", senza la quale, afferma chiaramente Gesù, non si può "vedere il regno di Dio" (Giovanni 3:3).

UN INCONTRO INSOLITO


È vero…, sono passati molti anni ormai; ma certi ricordi non possono essere, in nessun modo, cancellati dalla mente e dal cuore; soprattutto quando questi ritraggono ciò che costituisce il fondamento su cui è edificata la propria vita.

Avevo appena finito il servizio militare quando mi trasferii in provincia di Brescia; precisamente a Lumezzane: era il 1976.

Un giovane di 21 anni, normalmente, ha tanti bei progetti e, in modo particolare, tanta voglia di vivere: era questo il mio caso. Niente di male in tutto questo; anzi!…

Fu proprio in quel periodo che, invitato da un mio cugino, mi ritrovai, una sera, in una famiglia, la famiglia Caré, in cui si svolse una riunione un po’ strana e "irregolare", cioè, fuori dalla "norma" (così la considerai in un primo tempo).

Più che altro, avevo accettato di andarci per curiosità (la curiosità non è solo femmina, come si suol dire) e perché mi allettava l’idea di poter, in qualche modo, "difendere" la mia religione (l’unica vera, pensavo tra me), visto che sorgono continuamente nuove sétte e gruppi religiosi che pretendono di possedere il "monopolio" della verità, che "tirano l’acqua al proprio mulino", che fanno tutto per un qualche tornaconto personale, ecc. ecc.

Questi, le persone, cioè, conosciute quella volta, erano cristiani evangelici (definiti, nel nostro dialetto, "vangelisti").

Di fatto, devo dire che sono stato sempre abbastanza religioso, ma ciò a cui partecipai, quella sera, lasciò di sicuro un’indelebile impronta dentro di me.

Ricordo che, in quella circostanza, mi piaceva sfoderare il "sapere" che avevo acquisito lungo il percorso della mia passata vita religiosa, con la determinata intenzione di contraddire le loro affermazioni e far risaltare l’evidente superiorità (parola antipatica) della Chiesa Cattolica Romana della quale ero orgoglioso di far parte.

Tante di quelle cose, però, che mi dicevano, erano chiaramente in contrasto con le mie convinzioni e con ciò che mi era stato fin’allora insegnato nella , così è detta, "religione ufficiale".

Ricordo, particolarmente, il pacato modo di parlare di quell'uomo che presiedeva quell'incontro (che in seguito conobbi come il fratello Gaetano), che lasciò in me una certa impronta.

Al di là delle disquisizioni dottrinali, comunque, fu il loro, per me insolito, modo di pregare che mi rimase maggiormente impresso.

Seduti attorno al tavolo, con gli occhi chiusi, pronunciavano con parole proprie, uno dopo l’altro, la loro preghiera. Era fin troppo evidente che non si trattava delle solite preghiere imparate a memoria; …no, non stavano "recitando": stavano parlando con Dio, con una naturalezza che metteva a disagio il sottoscritto. Ringraziavano e facevano richieste a Dio "nel nome di Gesù". Pregavano per me con un fervore che non avevo mai visto, prima di allora, nemmeno in quelle persone talmente "religiose" che non perdevano mai una Messa (a parte il fatto che non avevo mai sentito nessuno pregare per me).

Un’altra cosa: ognuno di loro aveva con sé un libro; era su quello che basavano le loro affermazioni. Oggi so molto bene che si tratta del "Libro dei libri", la Parola di Dio, vale a dire, la Sacra Bibbia.

Se fino a quella sera mi ero considerato un "buon conoscitore" di dottrine e precetti religiosi vari, da quel momento, qualcosa mi suggeriva che non avevo, in fin dei conti, una vera conoscenza di Dio.

Ti dirò, caro/a lettore (questo, forse, ti farà contento), che per quella volta uscii "indenne", almeno apparentemente, da quell’insolito incontro: avevo ancora la mia religione!

(Teofilo)
00martedì 10 novembre 2009 14:28
Rispondi
Consiglia  Messaggio 34 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSNStefanoS79Inviato: 27/11/2002 16.40

LA VITA CONTINUA…


Quanti bei progetti per il futuro continuò ad architettare, nel segreto, la mia testa, durante i successivi due anni che seguirono l’episodio appena descritto!…

È normale, quando si è giovani, pensare al proprio futuro e mettersi d'impegno a costruirselo; ma forse io sognavo un po’ troppo; volevo fare tante di quelle cose!… Sembrava quasi che non volessi perdere l’unica opportunità di questa vita sfruttandola al massimo.

La mia più grande passione, in quel periodo, era uno sport chiamato "karaté"; identificato come un’"arte" di combattimento orientale.

Già da ragazzo coltivavo l’entusiastica idea di frequentare, un giorno, una palestra e diventare come Bruce Lee, il mio eroe preferito. L’occasione si era presentata ed io, naturalmente, non me la feci sfuggire. Incominciai subito a frequentare la palestra dedicandomi, è il caso di dirlo, "anima e corpo" a quest’attività agonistica. Difficilmente mi assentavo dalle lezioni, se non per cause indipendenti dalla mia volontà.

Qualcuno mi diceva continuamente che stavo esagerando. Sembrava, infatti, che stesse diventando l’unico scopo della mia vita. Tutto il resto, come il lavoro, la pittura (che ho sempre esercitato), la musica (con alcuni miei cugini ed amici avevamo formato un complesso) assumeva, sempre più, un’importanza marginale.

Effettivamente, aggiungere un’ora e mezza di palestra, dopo otto ore di lavoro in officina, per me era quasi un gioco. Dico questo, per darti un’idea di quanto la passione per il "karaté" mi fosse entrata nel sangue.


Proseguii in tale modo per quasi tre anni, facendo notevoli progressi. Il mio istruttore, perciò, si dimostrava molto soddisfatto di me; mentre io cominciavo a coltivare l'idea di aprire una palestra giù in Calabria. Non mi rendevo conto, però, che stavo diventando troppo pieno di me stesso. Le mie egocentriche ambizioni creavano una sorta di invisibile recinto attorno a me, chiudendomi notevolmente nei rapporti con gli altri. Questo elemento andava ad aggiungersi alla mia indole, già di per se stessa, piuttosto timida.

D’altro canto, sono stato sempre un tipo sensibile davanti ai colori di un bel tramonto che, talvolta, mi facevano pensare al Grande Artista che stava nascosto in un "imprecisato punto dell’universo".

Diverse volte mi sono soffermato a riflettere, seduto in macchina davanti all’ingresso di un cimitero, sul significato della morte. Mi chiedevo se quelli "là dentro" fossero ancora coscienti di ciò che accade in questo mondo. Se così fosse, immaginavo volessero dirci qualcosa sulla loro condizione e… sulla nostra.

Insomma, non ero affatto indifferente ai problemi di carattere esistenziale; certi interrogativi me li ponevo, eccome! Ma chi avrebbe potuto dare una risposta esauriente a questi ancestrali enigmi che hanno forse tormentato gli uomini di ogni tempo?

"Forse nessuno", pensavo, "…lasciamo che la vita faccia il suo corso; è il solo modo per sapere cosa ci ha riservato".

MIO FRATELLO…


Dopo circa un anno, da quando mi ero stabilito a Concesio, in periferia di Brescia, venne ad abitare con me mio fratello Damiano e, qualche mese dopo, anche mio fratello Rocco.

Damiano, in qualche modo, potevo ancora tenerlo sotto controllo, essendo appena quindicenne; ma Rocco!?… Come avrei fatto? Conoscevo il suo carattere e già prevedevo le delusioni e i dispiaceri a cui sarei andato incontro.

Ricordo, infatti, i primi mesi dal suo arrivo: sempre in giro, in lungo e in largo; non lo si vedeva mai in casa; rientrava quasi sempre a notte inoltrata, o nelle prime ore del mattino, ubriaco. Sentivo dire, infatti, che faceva a gara, con i suoi amici "di ronda", a chi riusciva a bere di più.

Tante volte si era sentito male (fumava tantissimo) vomitando tutto ciò che aveva trangugiato. Dicevo fra me: "Prima o poi temo che finirà per combinare qualche sciocchezza".

Non potevo dirgli niente perché mi trattava da antiquato; come uno, cioè, che su certe cose la pensa all’antica. Non avrei dovuto avere, secondo lui, tante inibizioni e approfittare un po’ di più dei "divertimenti" che la vita offre.

Temevo, fra l’altro, che se si fosse messo in testa di comprarsi la macchina, la frittata sarebbe stata fatta!…

Non ero per niente tranquillo!

UN IMPROVVISO CAMBIAMENTO

 

Dopo qualche mese notai che era successo qualcosa: mio fratello non era più lo stesso!

Infatti, non lo vedevo più fumare, né lo sentivo imprecare; anzi, per casa canticchiava delle strane canzoni nelle quali veniva spesso pronunciato il nome "Gesù"; eccone una, per esempio:

"Se sei stanco di cercare invano, se sei stanco di vagar così, smetti di sognare, esci dall’ombra, lascia tutto ai piedi di Gesù".

Era evidente: stava "lanciandomi" una sorta di messaggio…, messaggio che per me era ancora oscuro, misterioso…

Eppoi, non lo avevo mai visto leggere un libro. Ora, invece, con mia grande meraviglia, si era addirittura messo a leggere la Bibbia!… Proprio lui che, per quanto io possa ricordare, da molti anni ormai, di cose "religiose" non voleva più sentir parlare.

Una cosa, però, era evidente: mio fratello non era più lo stesso. Era successo qualcosa che lo aveva letteralmente trasformato; ma non riuscivo ancora a ben identificare la natura di questo radicale cambiamento e quale "forza" avesse potuto fare ciò (molti suoi vecchi amici, tutt'oggi ne parlano, e stanno ancora chiedendosi cosa gli sia successo).

Inizialmente ero tentato a pensare che fosse uscito "fuor di senno" o che qualcuno gli avesse fatto un "lavaggio del cervello". Non potevo, però, dire che la cosa avesse risvolti negativi per lui, anzi… tutt’altro! La vita, infatti, che conduceva prima, non era per niente invidiabile… "Magari", dicevo in me stesso, "sia qualcosa che duri".


Rispondi
Consiglia  Messaggio 35 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSNStefanoS79Inviato: 27/11/2002 16.40

PARLANDO…


Questi avvenimenti, a volte sembrava che mi scuotessero un po’ da una specie di sonnolenza, inducendomi a riflettere seriamente su alcune realtà per me ancora "lontane". A volte, invece, ero confuso, non sapevo nemmeno cosa pensare.

Tuttavia, la mia vita continuava a scorrere tortuosamente fra il "karaté", la pittura, la musica e il lavoro. Lavoro che, in quel momento, non era affatto gratificante (eseguivo, per corrispondenza, delle miniature su vetro).

Qualche volta mio fratello mi invitava, senza assumere (puntualizzo) un atteggiamento insistente, ad andare con lui agli incontri che si svolgevano nella chiesa evangelica che aveva iniziato a frequentare; ma io, con una scusa o con l’altra, non ci andavo mai, convinto che mi sarei annoiato. Non mi andava di sorbirmi delle prediche e perdere del tempo "prezioso" che, pensavo, avrei potuto spendere in maniera più utile.

In questo periodo ebbi modo di parlare, a più riprese, con qualcuno dei nuovi amici di mio fratello.

Nei loro discorsi v’era una tale convinzione intorno alla loro esperienza che io interpretavo come presunzione da parte loro. Essi affermavano, cioè, di essere certi di aver incontrato Gesù e di aver realizzato, perciò, la certezza della salvezza. Era evidente che le loro affermazioni non erano "costruite" o programmate. Intuivo la realtà di un'esperienza alla quale non avrei saputo dare una spiegazione "logica" (era nella mia indole cercar di razionalizzare sempre tutto). L'unica "scappatoia", forse, avrei potuto chiamarla "autosuggestione" (magari aggiungendoci anche la parola "collettiva" per rendere la cosa più dotta).


Fino a quel momento, in effetti, ero sempre stato convinto che nessuno può avere la certezza di essere salvato; che "solo Dio lo sa". Del resto, così mi era stato anche insegnato. Devo ammettere, però, che nei loro discorsi non udii mai frasi di questo genere: "La nostra religione è quella vera"; "Non c'è salvezza fuori della chiesa evangelica"; "Noi siamo perfetti"; "Vieni con noi e non sbaglierai"; eccetera, eccetera…

Le loro argomentazioni erano incentrate sempre e soltanto su Gesù Cristo e sulla sua meravigliosa opera di salvezza per l'umanità.

Perché non mettevano in risalto se stessi? Perché non parlavano delle loro rinunce, dei loro sacrifici, delle loro buone azioni, delle loro nuove regole, dei loro propositi per osservarle, e così via…? E poi, quella loro gioia, quella spontaneità nel trasmettere ciò che provavano, credo che avesse suscitato in me un certo "non so che" di invidia, perché io, al contrario, possedevo un carattere alquanto introverso.

Pochissime volte cedetti all'invito cordiale, sia di mio fratello che di altri evangelici, a partecipare ai loro culti e incontri che si tenevano in una piccola sala con una cinquantina di posti a sedere. Non sono mai stato un tipo molto socievole, io; comunque, la maggior parte di quella gente mi era simpatica. Si…, simpatizzavo per quella gente; ma io non ero come loro. Di conseguenza, al loro fianco, mi sentivo un po' "fuori posto".

UN RADUNO EVANGELICO

 

In quei giorni avevo trovato un altro lavoro in una cartiera proprio vicino alla nostra abitazione. Dovevo presentarmi sul posto una mattina che il ragioniere della ditta aveva fissato per farmi iniziare. Quando mi presentai nel suo ufficio, mi fu detto che avrei dovuto attendere ancora due o tre giorni, prima di poter incominciare a lavorare, a motivo di alcune pratiche che ancora non erano pronte.

Qualche giorno prima di questo fatto, mio fratello e un suo "fratello", mi avevano invitato ad andare con loro ad un raduno evangelico che si sarebbe tenuto nella città di Asti, ma avevo detto loro che non potevo andarci a causa del nuovo lavoro che dovevo iniziare.

"E se non lavorassi?", mi avevano chiesto.

"Certamente ci verrei", avevo risposto (forse distrattamente).

Dovetti mantenere la mia promessa e, non avendo iniziato il lavoro, come ho già detto, ero libero e ci andai.

Prima di partire seppi che avevano pregato affinché il Signore facesse in modo che io potessi andare con loro. E infatti…

Ci recammo ad Asti in autobus. Lungo il viaggio non si fece altro che cantare allegramente.

Insieme a noi raggiungevano quel luogo molti altri autobus pieni di gente. E pensare che mi avevano dato ad intendere, parlandone con tono sprezzante, che gli evangelici erano solo "quattro gatti"!…


La riunione si svolse in un grande locale, un cinema-teatro, affollatissimo.

Ricordo perfettamente il messaggio che un uomo di Dio, in quel giorno, predicò. Riassumo qui di seguito, per linee generali, l'essenza di quella predicazione che lasciò un segno indelebile in me:

"Durante i primi tre secoli che seguirono la venuta di Gesù Cristo, i cristiani erano veri cristiani. Cristo (da cui deriva la parola 'cristiani') era al centro della loro vita, sull'"Altare (metaforicamente parlando) della Chiesa". Ovunque ci si sedeva, Lo si poteva vedere benissimo. Ma avvenne che ben presto Lo spostarono facendolo sedere al primo banco. Purtroppo, con l'andare del tempo, Lo spostarono ancora, facendolo sedere al secondo banco. Non rimase nemmeno lì perché, dopo un po', Lo rimossero per metterLo al terzo banco. E così via… fino all'ultimo banco. Se fosse rimasto lì, qualcuno, almeno, avrebbe potuto vederLo. Ma adesso non è più nemmeno lì: è fuori della porta, sbarrata, di quella che comunemente si chiama "chiesa", e sta bussando fortemente affinché qualcuno Lo faccia entrare!".

Solo in seguito scoprii che nella Bibbia c'è un verso in cui Gesù dice: "Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me" (Apocalisse 3:20).

Stranamente, percepivo la verità e l'attualità di quel messaggio predicato con piena convinzione.

Quel giorno, però, il sermone non fu l'unica cosa che mi colpì; c'era dell'altro…

Accennavo, poc'anzi, al fatto che eravamo in tanti. Quel luogo era affollatissimo. C'erano credenti evangelici provenienti da tante e diverse comunità, ma tutti avevano qualcosa in comune fra loro che io non riuscivo a comprendere (e questo continuava a creare in me un certo senso di disagio, quando ero in mezzo a loro).

Forse la cosa che risaltava maggiormente era la loro, direi, semplicità. Lo si intravedeva dagli atteggiamenti che assumevano. Durante i momenti di preghiera, molti alzavano le mani al cielo esclamando: "Gloria a Dio!", "Alleleuia!", "Grazie, Signore!", e altre frasi di questo genere, in maniera, era evidente, molto spontanea e intensa.

Altri pronunciavano, a bassa voce, delle parole che non riuscivo a comprendere. Pensavo si trattasse dei vari dialetti delle zone di provenienza di quella gente.

Mi fu poi spiegato (avevo chiesto chiarimenti) che si trattava, invece, di una manifestazione dello Spirito Santo. Durante i culti degli evangelici di fede pentecostale, queste manifestazioni sono, infatti, frequenti.

Intorno a queste cose lessi, in seguito, nella Bibbia: " Perché chi parla in altra lingua non parla agli uomini, ma a Dio; poiché nessuno lo capisce, ma in spirito dice cose misteriose" (1Corinzi 14:2).

Anche nel giorno della Pentecoste, com'è scritto negli Atti degli Apostoli al capitolo 2, si verificò un fenomeno di questo genere: "Quando il giorno della Pentecoste giunse, tutti erano insieme nello stesso luogo. Improvvisamente si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempí tutta la casa dov'essi erano seduti. Apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano e se ne posò una su ciascuno di loro. Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi" (Atti 2:1-4).


Non ero ancora "convertito" (una parola, questa, che non avevo mai ben pesato), ma quel raduno, son certo, ebbe un'influenza notevole per quel che sarebbe successo nella mia vita di lì a qualche giorno.

UN INCONTRO GIOVANILE


Il sabato successivo accettai un altro invito. Questa volta si trattava di un semplice incontro giovanile nel locale di culto di Verona. Queste riunioni, mi si era detto, si svolgevano una volta al mese. I giovani della comunità evangelica di Verona e quelli di Brescia si incontravano per lodare Dio insieme. Durante questi incontri si cantavano bellissimi canti, accompagnati da una o più chitarre; si raccontavano le proprie esperienze con Gesù; si leggeva la Bibbia e la si meditava insieme e si pregava (con preghiere spontanee; non si recitava). Il tutto in una meravigliosa atmosfera piena di gioia, di pace e, soprattutto, di semplicità.

Percepivo l'ardente desiderio che quei giovani avevano di comunicare ad altri l'esperienza della propria conversione. Quasi tutti parlavano di un "incontro personale con Gesù". Un incontro che li aveva totalmente cambiati. Si parlava, addirittura, di una "Nuova Nascita".

In effetti, dovevo onestamente ammettere, per me mio fratello era come se fosse davvero nato di nuovo: non lo si riconosceva più.

"E se tutto quello che costoro dicono fosse vero?", "Se è veramente Gesù che li ha cambiati, o "salvati", come affermano con tanta sicurezza?", "Questo significherebbe che Gesù è una persona reale, viva, e non soltanto un personaggio del passato o una parola scritta su un libro di teologia".

Questi e altri pensieri mi passavano per la testa. Così, mentre tutti si inginocchiavano per trascorrere qualche momento in preghiera, anch'io mi inginocchiai.

Il mio gesto fu forse dettato da una questione di "estetica". Voglio dire che, essendo le sedie poste tutt'intorno, lungo la parete di quel locale, se io fossi rimasto seduto avrei "interrotto" quel cerchio.


Mentre ero in ginocchio, presi la decisione di credere! Proprio così!... Credere veramente, con tutto il cuore. Credere che Gesù era realmente morto sulla croce per salvare i peccatori, di cui io ne ero un "rappresentante".

"Signore, se tu davvero esisti…", (nel mio modo di credere c'era anche il dubbio sulla Sua esistenza), "…allora ti chiedo di entrare nella mia vita, voglio conoscerti anch'io. Se è vero che sei morto sulla croce per i peccatori, io sono uno di questi; anch'io voglio sentire la Tua presenza dentro di me!…".

Piangevo!… Volevo "sentire" Gesù entrare nel mio cuore. I minuti passavano, ma il sottoscritto non sentiva niente di tutto ciò che quei giovani manifestavano.

Cosa c'era che non "funzionava"? Dove stavo sbagliando?

Mentre gli altri si alzavano, io rimasi in ginocchio; continuavo a piangere e a chiedere a Gesù di entrare in me.

"Fratelli", sentii dire in quel momento, "inginocchiamoci nuovamente e preghiamo per il nostro amico Franco".


Udii più volte pronunciare il mio nome, durante quei momenti, nelle loro preghiere.

Ma chi ero io per loro perché pregassero con tanto ardore affinché il Signore mi "salvasse"? La maggior parte di quei giovani era la prima volta che li vedevo. Però, per me, era un po' come aver a che fare con degli "sconosciuti" che mi "conoscevano". Sembrava che sapessero meglio di me stesso qual era la mia realtà interiore, il mio vero bisogno.

A questo punto, che senso avrebbe avuto cercare di continuare a "nascondersi"? Perché in fondo di questo si trattava; avevo sempre nascosto, a me stesso e agli altri, per chissà quale ottusa ragione, il vero bisogno della mia anima: conoscere Dio. Ecco perché, in ultima analisi, non avevo una pace vera; perché quella, e l'avrei presto scoperto personalmente, solo Dio poteva darla; Gesù infatti dice:

"Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti" (Giov.14:27).

Quella sera non successe niente di eccezionale; perlomeno così mi era sembrato. Nessuna particolare emozione mi colse. A tal punto che mi rattristai, pensando che Dio non avesse ascoltato la mia preghiera.

Alla fine dell'incontro qualcuno di quei giovani mi porse una Bibbia, con tanto di dediche, rivolgendomi parole d'incoraggiamento e assicurandomi che Dio aveva udito la mia preghiera; dovevo semplicemente credere che Egli mi aveva risposto: l'avrei realizzato per esperienza personale; che Dio, cioè, è vivente e si stava interessando, per farmi del bene, di ogni particolare della mia vita.

(Teofilo)
00martedì 10 novembre 2009 14:29
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Da: Soprannome MSNStefanoS79Inviato: 27/11/2002 16.41

EVENTI STRAORDINARI


Il giorno successivo avvenne ciò che rivoluzionò tutta la mia vita. Ecco gli avvenimenti:

Nelle prime ore del pomeriggio uscii, in macchina, per recarmi a S.Vigilio, un paese limitrofo, dove si era aperta una mostra di pittura alla quale avevo preso parte. La sala dell'esposizione era ancora chiusa; stavo, quindi, per andarmene quando, inaspettatamente, qualcuno mi chiamò avvicinandosi.

Era una certa Annamaria, una ragazza del luogo.

"C'è Rosa che vuole parlarti", mi disse, invitandomi a seguirla fino alla piazzetta accanto.

Rosa era una ragazza siciliana per la quale nutrivo, in quel tempo, un certo sentimento, nonostante i nostri rapporti, ultimamente, si fossero incrinati senza alcuna valida ragione. Certamente aveva notato la mia macchina, una cinquecento blu, parcheggiata là vicino.

Appena le fui di fronte, la prima (e che io ricordi anche l'ultima) cosa che mi disse, fu:

"Allora, Franco, ti sei convertito?".

La sua espressione, che delineava un ironico sorriso, e il tono con cui fece questa domanda, mi diede un certo senso di fastidio. Sembrava che avesse detto:

"Non mi dire che ci sei cascato?!".

Rosa era al corrente del mio avvicinamento agli evangelici e, se ben ricordo, non nascondeva il suo disappunto. L'idea di un "cambiamento di religione" (come si suol dire) non l'allettava affatto.

È dal preciso istante in cui lei mi fece quella domanda, che successe qualcosa dentro di me.

Da un lato era come se volessi darle una secca risposta affermativa, chiedendole di spiegarmi in che cosa avrebbe consistito, in questo caso, il mio "delitto".

D'altra parte, invece, qualcosa mi bloccava, perché l'esperienza del giorno precedente non era stata secondo le mie aspettative; non avevo provato, cioè, alcuna particolare emozione che mi confermasse di essere "convertito".

Improvvisamente, fui colpito da una scena che si stava svolgendo ad una decina di metri di fronte a me. Si trattava di una suora, seduta su una panchina, con un grosso e luccicante crocifisso appeso al collo, e un folto gruppo di bambine che saltavano e giocavano allegramente tutt'attorno.

Sentii un forte impulso a dirigermi in quella direzione. Non sapevo perché avrei dovuto farlo, ma dovevo avvicinarmi a quella suora.

Mentre Rosa mi ripeteva la domanda, determinata ad ottenere una risposta chiara da parte mia, io mi diressi, quasi in maniera automatica, in direzione della suora.

Appena le fui di fronte, con un'insolita naturalezza, le rivolsi gentilmente la parola, salutandola.

Non mi ero preparato nessun discorso e non avevo niente in mente da dirle; ma ricordo perfettamente che le domandai:

"Scusi, sorella, ma queste bambine conoscono il Signore Gesù?".

Notai sul suo volto un'espressione un po' fra la meraviglia e l'imbarazzo. Ma non so chi fosse più meravigliato, se lei o io…; infatti, non mi era mai successa una cosa del genere; cioè, che parlassi a qualcuno di Gesù e, come se non bastasse, con una disinvoltura che non era certo da me, visto il carattere piuttosto introverso che mi ritrovavo…

"Certo", rispose, "fra qualche tempo faranno la prima comunione; sapesse come sono brave al catechismo!…; la maggior parte di loro conosce quasi tutto il libretto a memoria…".


Caro amico/a che leggi; non credo sia possibile descrivere quello che stavo provando in quel momento, mentre lei parlava. So bene che quel che sto per dire farà esclamare molti che sono un presuntuoso e che il mio non è altro che un giudizio discriminatorio; ma non per questo sarei giustificato se tacessi.

Sapevo (non chiedermi come) che quella suora non ha mai conosciuto, per esperienza personale, il Cristo vivente. Quel Gesù che è risuscitato e che è realmente presente nel cuore di coloro che lo hanno accolto come Salvatore e Signore della propria vita.

Non vedevo davanti a me una suora, ma semplicemente un'anima bisognosa, un'anima "a digiuno" delle verità celesti, perché nutrita soltanto di "regole", di "formule" e di "rituali".

Non vorrei che tu mi fraintendessi; sentivo di amare quella persona che avevo davanti a me. Nello stesso tempo, intuivo l'infinito amore che Gesù aveva per lei; un amore che ora mi appariva chiaramente nella sua manifestazione più grande: la Sua morte sulla croce.

Rispondevo e parlavo con lei con una mitezza e un'autorità che non sapevo da dove provenisse. Non mi era mai accaduta una cosa del genere!

"Sorella", le continuavo a dire, "quel Gesù raffigurato su quella croce che lei ha al collo è morto; mentre Gesù, quello vero, è vivente e vuole entrare nel suo cuore; tenere sul collo quell'oggetto non serve; Lui vuole avere spazio dentro, nell'intimo del cuore…".


Ma cosa stava accadendo? Perché mi trovavo lì, quel giorno, a parlare di Gesù a qualcuno che non conoscevo, e parlarne, poi, come se Gesù fosse una persona che conoscevo, invece, benissimo da molto tempo?

Oggi posso affermare con certezza che lo Spirito di Dio stava operando in me; si stava manifestando in maniera così tangibile… per cui non avrei potuto mai più dubitare della realtà della Sua presenza nella mia vita!

Se Egli, infatti, il giorno precedente avesse risposto alla mia preghiera come io Gli chiedevo e mi avesse fatto "sentire" qualche emozione particolare, in quell'ambiente così ripieno di gioia, in cui sarebbe stato molto facile essere coinvolto emotivamente, avrei potuto, un giorno, mettere in dubbio l'autenticità della mia esperienza (ero molto critico in questo "settore"), lasciandomi convincere dai miei amici atei (gente, in genere, che può "provarti" che Dio non c'è) che si è trattato di semplice "autosuggestione".

Fra l'altro, mentre parlavo, mi rendevo conto dei tentativi di quella suora di deviare il discorso su altre cose, discostandosi dalla figura di Gesù Cristo. Il mio spirito, contrariato da questo, sentiva la necessità di riportare, insistentemente, al centro la persona di Gesù (stavo "verificando" personalmente la veridicità del messaggio udito pochi giorni prima ad Asti).


Come se non bastasse, si avvicinò intanto una donna di mezza età, completamente ubriaca, e, rivolgendosi a me, incominciò a darmi degli spintoni (come si fa di solito fra vecchi amici) e a dire, più o meno, cose di questo genere:

"Ah!… Voi giovani… siete così pieni di vigore…; voi si che potete godervi la vita! Io non posso più, ormai; sono vecchia…!"

"Ma guarda un po'!", pensavo, "Da dove salta fuori questa, proprio adesso?".

La suora, che era sempre rimasta seduta su quella panchina, guardava un po' verso di me e un po' verso quella donna, assentendo, a volte, alle affermazioni di quest'ultima.

"Azioni di disturbo" ben congegnate come questa, in seguito, ne sperimentai tantissime.

Nonostante questa "interferenza", però, continuai irremovibilmente a parlare di Gesù alla suora che, dopo i primi momenti di sorpresa, sembrava ormai quasi infastidita, avendo dedotto di aver a che fare con un "protestante".

Non so quanti minuti passarono. Infine, comunque, sentii il bisogno di andar via da quel posto: dovevo tornare a casa. Il mio "compito" lì era finito.

Me ne andai quasi di corsa. Salii in macchina e mi avviai verso Concesio. Un attimo dopo, mentre ero alla guida, guardai i miei occhi nello specchietto retrovisore: erano molto arrossati e stavano lacrimando. Cercavo di asciugare le lacrime, un po' con una mano e un po' con l'altra, ma il pianto era divenuto inarrestabile…


Cosa mi stava succedendo? Il mio cervello era forse andato in "tilt"? Niente affatto!

Ti garantisco, amico/a, e lo affermo con assoluta certezza, che Dio stava operando nella mia vita. Non è possibile descrivere con una fraseologia adeguata certe esperienze interiori; bisogna provarle in prima persona per comprendere.

Posso senza dubbio certificare che quei sentimenti che stavo nutrendo erano di pace profonda e di gioia immensa; non avevo mai provato una cosa del genere prima di allora.

Dalla mia bocca cominciarono a sgorgare parole di ringraziamento a Dio per come si stava manifestando. Sentivo, infatti, che Egli era lì a fianco a me, che mi amava, che mi stava ascoltando…


Quando giunsi a casa, mi diressi in fretta al capezzale del mio letto, gettandomi in ginocchio e abbandonandomi ad un incontenibile pianto di gioia. Non sapevo dire altro che "Grazie, Gesù! Grazie, Gesu! Grazie, perché sei entrato nella mia vita!".

Mi accorsi che stavo riempiendo di lacrime un libro aperto che era sul letto: la Bibbia che mi era stata regalata il giorno precedente a Verona.

Prima di uscire di casa, quel pomeriggio, avevo provato a leggere qualcosa, ma non riuscivo a capire quasi nulla: quel linguaggio, per me, era pressappoco un enigma.

Con mia grande meraviglia, scoprii che era successo qualcosa che mi aveva "aperto la mente". Ricordo, infatti, che i miei occhi si posarono su alcuni versi che ora "parlavano" a me personalmente. Una nuova e misteriosa luce irradiava ora quelle pagine.

Appresi, in seguito, che anche questo fenomeno aveva, scritturalmente, una sua spiegazione:

"…le loro menti furono rese ottuse; infatti, sino al giorno d'oggi, quando leggono l'antico patto, lo stesso velo rimane, senza essere rimosso, perché è in Cristo che esso è abolito. Ma fino a oggi, quando si legge Mosè, un velo rimane steso sul loro cuore; però quando si saranno convertiti al Signore, il velo sarà rimosso" (2Cor.3:14-16).

L'apostolo Paolo, qui, sta parlando dei Giudei che, nonostante le leggessero costantemente, non avevano capito le Sacre Scritture; di conseguenza, non riconobbero, quando si presentò dinanzi ai loro occhi, il Messia promesso, del quale i profeti dell'Antico Patto avevano ampiamente parlato, preannunciando la Sua venuta.


Sto pensando, in questo momento, a tutte quelle persone alle quali, da quel giorno, Iddio mi ha fatto grazia di parlare di Gesù e che mi hanno detto di aver letto la Bibbia, o una parte di essa, però senza aver compreso o realizzato niente di particolare… e che perciò hanno rinunciato alla loro ricerca di Dio (se davvero v'è mai stata).

Ora capisco il significato di quello che è scritto nei seguenti versetti biblici:

"Allora (Gesù) aprì loro la mente per intendere le Scritture…" (Luca 24:45).

"…io ti mando (alle nazioni) …per aprire loro gli occhi, affinché si convertano dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio, e ricevano, per la fede in me, il perdono dei peccati e la loro parte di eredità tra i santificati" (è Gesù che parla; Atti 26:18).

"Va' da questo popolo e di': Voi udrete con i vostri orecchi e non comprenderete; guarderete con i vostri occhi, e non vedrete; perché il cuore di questo popolo si è fatto insensibile, sono divenuti duri d'orecchi, e hanno chiuso gli occhi, affinché non vedano con gli occhi e non odano con gli orecchi, non comprendano con il cuore, non si convertano, e io non li guarisca" (Atti 28:26,27).

Il "segreto" per la comprensione della Parola di Dio e, conseguentemente, la realizzazione della Nuova Nascita, sta nell'effettiva condizione del cuore.

Ormai non mi meraviglio più quando la gente, con cui mi trovo a parlare dell'Evangelo, non lo comprende, perché so che la mente è ottenebrata a causa dell'incredulità. Così è scritto:

"Se il nostro vangelo è ancora velato, è velato per quelli che sono sulla via della perdizione, per gli increduli, ai quali il dio di questo mondo (Satana) ha accecato le menti, affinché non risplenda loro la luce del vangelo della gloria di Cristo, che è l'immagine di Dio" (2Cor.4:3,4).

Da quel giorno in poi, alla luce del "vangelo della gloria di Cristo", fui in grado di scorgere, inoltre, i "fili" dell'occulto e astuto burattinaio di questo mondo.

PRIME INCOMPRENSIONI…


Sussultai appena suonò il campanello di casa. Ero ancora in ginocchio al capezzale del mio letto. Leggevo la Bibbia, mentre piangevo di gioia; una gioia frammista a stupore, per tutto quello che stava accadendomi.

Balzai subito in piedi e corsi in bagno a lavarmi la faccia.

"Avanti!", gridai.

Entrarono alcuni miei parenti, cugini e zii, che abitavano a pochi chilometri dal luogo in cui io risiedevo. Furono le prime persone alle quali ebbi la gioia di "testimoniare" del mio incontro personale con Gesù Cristo (dopo quella suora, a cui, più che testimoniare, avevo esposto la "verità" intorno a Gesù).

Ma, insieme alla gioia, per la prima volta assaporai anche l'amarezza dell'incomprensione.

Ricordo bene con quale entusiasmo iniziai subito a parlare loro di Gesù. Non m'importava assolutamente niente di quello che avrebbero potuto pensare di me. Provavo uno straordinario senso di libertà dal timore dei pregiudizi e giudizi degli altri. Per me una sola cosa contava: ero cieco ed ora ci vedevo. Così disse l'uomo a cui Gesù aveva ridato la vista:

"…una cosa so: che ero cieco e ora ci vedo" (Giov.9:25).

Quante cose avevo ancora da imparare! Pensavo, infatti, che i miei parenti avrebbero facilmente capito, accettato e realizzato anche loro un'esperienza del genere; invece… non fui compreso.

Ricordo che, per la gioia, abbracciai mia zia sollevandola da terra, mentre le dicevo che Gesù era vivente e che io l'avevo incontrato.

"Ma cosa ti è successo? Sei diventato matto?, mi disse.

Ti lascio immaginare, amico/a, il loro stupore. Erano talmente disorientati che non sapevano cosa dirmi.

Lentamente cominciò a delinearsi sui loro volti il sospetto; temevano, effettivamente, che io fossi caduto nel "tranello" dei cosiddetti "vangelisti", giacché sapevano del mio avvicinamento a loro.

Cercavo di convincerli che il "lavaggio del cervello" non c'entrava affatto in quel che mi era accaduto (parlerei piuttosto di un "lavaggio" del cuore); che la religione stessa non c'entrava; ma che si trattava di un reale incontro con Gesù Cristo che mi aveva cambiato dentro; non ero più la stessa persona.


Un particolare, veramente degno di attenzione, è che quei miei parenti, che pur vedevo spesso, ora mi apparivano sotto una luce inspiegabilmente diversa. Sentivo di amarli di un amore particolare, nuovo, intenso. Non conoscevo ancora le seguenti parole di Gesù, nella preghiera ch'Egli rivolse al Padre a favore dei suoi discepoli:

"…e io ho fatto loro conoscere il tuo nome, e lo farò conoscere, affinché l'amore del quale tu mi hai amato sia in loro, e io in loro" (Giov.17:26).

Queste erano già divenute una verità palpitante, concreta, nella mia vita. Non era una nuova teologia, questa, ma la semplice realtà di ogni vero cristiano; ce lo conferma l'apostolo Paolo:

"…l'amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato dato" (Rom.5:5).

Continuai a parlare con loro, quel pomeriggio, cercando di convincerli della realtà della mia esperienza, ma invano; ogni mia affermazione si scontrava con una qualche obiezione.

È vero che il mio cammino con Gesù Cristo, appena iniziato, mi avrebbe riservato grandi benedizioni lungo il percorso, ma è altrettanto vero che avrei imparato a conoscere quella sofferenza interiore che proviene dall'incomprensione (salvo qualche eccezione) e dal rifiuto del messaggio evangelico da parte non solo di coloro che mi sono cari e più vicini, ma della gente in genere.

Questo, però, non ha mai costituito un freno alla mia testimonianza personale; anzi, per grazia di Dio, ha contribuito a far crescere in me un impulso, che si rinnova di giorno in giorno, a parlare del mio Salvatore Gesù Cristo.


Praticamente, è il Suo amore, l'amore che essi hanno conosciuto personalmente, che "costringe" i credenti in Cristo a testimoniare di Lui al mondo circostante. Essi vedono attorno a loro l'urgente bisogno che c'è di questa conoscenza, perché …

"questa è la vita eterna: che conoscano Te, il solo vero Dio, e Colui che tu hai mandato, Gesú Cristo" (Giov.17:3).


La sera di quello stesso giorno, rientrando, trovai mio fratello Rocco a letto, con la Bibbia fra le mani, che leggeva. Appena mi vide entrare si accorse (non so come) che mi era capitato qualcosa.

"Cos'è successo?", mi chiese.

"Gesù mi ha risposto!", dissi, "Ha salvato anche me!".

Mio fratello, chiudendo gli occhi e alzando la mano in cui teneva la sua Bibbia, incominciò ad esclamare:

"Gloria a Dio! Grazie, Gesù!"

Fu una serata memorabile. Lodammo e ringraziammo il Signore insieme fino a notte inoltrata.

Oltre che gioia su nel cielo, per un peccatore che si era ravveduto (Luca 15:7), quella notte un'altra festa (che non consiste in luci e fuochi artificiali) si stava "celebrando dentro", in quella stanza, e illuminava l'anima di due fratelli che, nell'arco di pochi mesi, avevano trovato, entrambi, la vera Luce: Gesù Cristo.

(Teofilo)
00martedì 10 novembre 2009 14:31
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Consiglia  Messaggio 37 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSNStefanoS79Inviato: 27/11/2002 16.42

L'INCROCIO E IL SEMAFORO

 

In quel periodo stavo ancora frequentando la palestra con una passione che non si era per niente affievolita.

Nella settimana successiva agli avvenimenti che ho appena descritto, affiorò una domanda nella mia mente: Il Signore è d'accordo che io continui a praticare questo "sport"? (L'ho messo tra virgolette perché credo che le arti marziali, come anche la box, non si possano considerare allo stesso livello del vero sport).

Se così non fosse stato, mi chiedevo come avrei fatto ad abbandonarlo, visto che v'erano nascoste molte mie ambizioni.

Mi rivolsi al Signore in questi termini:

"Gesù, tu sai quanto sono legato a questo sport; tu sai che ormai mi è entrato letteralmente nel sangue. Se è nella tua volontà che io smetta, per dedicare più tempo a te, allora sovvieni alla mia incapacità a rinunciarvi e intervieni come tu credi opportuno. Ti ringrazio perché so che lo farai".


Ecco ciò che avvenne nel giro di qualche giorno: Durante la lezione successiva, in palestra, per la prima volta dopo due anni e mezzo, provavo uno strano senso di nausea. Mi sembrava quasi di essere sottoposto ad una tortura fisica; mi stancavo terribilmente, come non mi era mai successo, grondando sudore a più non posso. E dire che di solito, alla fine delle lezioni, facevo ancora i salti mortali!

Nonostante tutto, non volevo arrendermi all'evidenza, pensavo fosse un caso; strano, si, ma pur sempre un semplice caso.

Durante la lezione che seguì si verificò la stessa cosa; ma a questa si aggiunse un altro particolare: il mio maestro aveva ricevuto un colpo al "pomo di Adamo" durante un allenamento precedente con un allievo; riusciva a parlare con appena un fil di voce. Ci raccontò della sua immediata corsa all'Ospedale, tutto spaventato perché rimasto senza voce, e di come i medici gli dissero di averla scampata veramente per miracolo.

A questo punto cominciai un po' a riflettere; ma non mi arresi ancora all'evidenza dei fatti.

Mi recai, così, a quella che sarebbe stata l'ultima lezione di karaté della mia "carriera".

Alla fine di questa, mi cambiai in fretta e furia per arrivare in tempo ad un importante appuntamento con alcuni membri di un'associazione culturale, di cui facevo parte (ricordo con simpatia il nome del presidente, don Gianni Mondini, un sacerdote che aveva molta stima di me e apprezzava la mia pittura); si sarebbe dovuto stabilire, infatti, la data e le modalità di una mia esposizione di quadri.

Quando arrivai ad un incrocio, il colore rosso di un semaforo mi costrinse ad una pausa.

Giunse il minuto decisivo che cambiò la "direzione" della mia vita. Ci fu un breve ma intenso conflitto dentro di me; due "voci" opposte; una che mi diceva di non mancare all'appuntamento che avevo a S.Vigilio, anzi, che avrei dovuto accelerare, altrimenti sarei arrivato in ritardo, perdendo così un'ottima occasione d'inserirmi nel campo artistico.

L'altra "voce" mi suggeriva un altro genere d'incontro che si stava svolgendo, in quel momento, in un piccolo locale di via del Sebino, una traversa di via Milano, diritta davanti a me…

"Basta!", dissi a me stesso, "Ho capito quello che devo fare!".

In quell'istante il semaforo divenne verde e, invece di svoltare a destra, proseguii diritto per recarmi al locale di culto. Era una sera in cui il gruppo giovanile della chiesa evangelica era riunito per lo studio biblico settimanale. Ti lascio immaginare, amico/a, la gioia di quei giovani quando raccontai loro come il Signore mi aveva fatto capire chiaramente la sua volontà, in quei giorni e in quella sera, mostrandomi la via da seguire.


Nella vita di ogni uomo esiste un "incrocio" con un "semaforo" che invita a fermarsi un momento per decidere sulla direzione da prendere.

Il profeta Isaia dice:

"Quando andrete a destra o quando andrete a sinistra, le tue orecchie udranno dietro a te una voce che dirà: "Questa è la via; camminate per essa!"" (Is.30:21).

Sembrava per me una decisione molto ardua, perché Satana ingrandiva enormemente, ai miei occhi, le rinunce che avrei affrontato, i problemi a cui sarei andato incontro se avessi deciso di frequentare gli evangelici:

"Con quale coraggio", mi sussurrava, "ti presenterai davanti ai tuoi amici e ai tuoi parenti, dicendo: Ho cambiato religione…"?

"E poi", continuava, "non potrai più fare questo, non potrai più fare quest'altro…".

Per non dire delle sollecitazioni dell'orgoglio, mettendo in risalto le delusioni che avrebbero ricevuto coloro che avevano riposto fiducia nel mio talento artistico, gli onori e gli applausi di cui mi sarei privato in questo mondo, ecc. ecc.

Ma ormai avevo conosciuto Gesù e realizzato la Sua pace, quella pace che "supera ogni intelligenza" (Fil. 4:7), e che il mondo non potrà mai dare:

"Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti" (Giov.14:27).

LA NUOVA VITA

 

È vero, come ho detto all'inizio di questa mia testimonianza, che alcuni ricordi non potranno mai essere cancellati dalla memoria.

Il guaio di molte persone, però, è che vivono "in funzione" dei bei ricordi, coltivando, nel contempo, il nostalgico desiderio di rivivere determinati momenti del passato, pur continuando a "vegetare", nel presente, in un terreno arido e sterile.

Non è così per chi ha fatto l'esperienza della Nuova Nascita. D'altronde, è naturale: la nascita è preludio alla vita; la Nuova Nascita è preludio alla Nuova Vita.

Le due realtà sono assolutamente inseparabili; alla stessa maniera in cui è inseparabile il rapporto effetto-causa.

Chi crederebbe alle mie parole se affermassi, magari con tanto di convinzione, di essere discepolo di Gesù Cristo, pur vivendo una vita in netto contrasto con quella del Maestro?

Negli Atti degli Apostoli ci viene detto che:

"Essi, vista la franchezza di Pietro e di Giovanni, si meravigliavano, avendo capito che erano popolani senza istruzione; riconoscevano che erano stati con Gesú…" (Atti 4:13).

Anche oggi è così. I veri discepoli, quelli, cioè, che sono nati di nuovo, si riconoscono perché vivono una vita nuova, conforme agli insegnamenti di Gesù Cristo, nella potenza dello Spirito Santo. Una vita non compatibile con l'andazzo di questo mondo.

Ecco cosa è scritto dei nati di nuovo:

"Dio ha vivificato anche voi, voi che eravate morti nelle vostre colpe e nei vostri peccati, ai quali un tempo vi abbandonaste seguendo l'andazzo di questo mondo, seguendo il principe della potenza dell'aria, di quello spirito che opera oggi negli uomini ribelli. Nel numero dei quali anche noi tutti vivevamo un tempo, secondo i desideri della nostra carne, ubbidendo alle voglie della carne e dei nostri pensieri; ed eravamo per natura figli d'ira, come gli altri. Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore con cui ci ha amati, anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo (è per grazia che siete stati salvati), e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nel cielo in Cristo Gesú" (Ef. 2:1-6).


Uno dei primi effetti pratici della nuova nascita è la riconciliazione e il mettersi "in regola" col prossimo, chiunque esso sia.

Ne feci l'esperienza personale a cominciare dai primi giorni della mia conversione.

Avevo fatto il cameriere nella pizzeria sotto casa. Il gestore del locale aveva l'abitudine, quando faceva il conto ai clienti, di "arrotondare" la cifra per eccesso, eliminando il "fastidio" degli spiccioli da restituire. Così facendo mi sottraeva, in effetti, una buona parte delle mance.

Decisi, a lungo andare, di rendergli la pariglia: una sera non gli consegnai il denaro del conto di due clienti.

Nessuno si era accorto di niente. Avrei potuto benissimo "dimenticare" l'episodio e continuare tranquillamente il mio cammino; ma questo modo di fare non sarebbe più stato compatibile, né possibile nella mia nuova vita. Non perché qualcuno mi obbligasse a mettere in pratica delle nuove regole di una nuova religione, no!

La Legge di Dio, ormai, era stata "scolpita" dentro il mio cuore.

È scritto:

"Questo è il patto che farò con loro dopo quei giorni, dice il Signore, metterò le mie leggi nei loro cuori e le scriverò nelle loro menti" (Ebr. 10:16).

Lo Spirito Santo mi ricordò, ad un certo punto, quella meschina azione che avevo commesso, "invitandomi" a rimediare.

Quando scesi in pizzeria a restituire il denaro, spiegai, al gestore e alla sua famiglia, il perché di quella mia decisione. Sapevano già che avevo "cambiato religione" (così dicevano); era necessario, ora, che sapessero che si trattava, in realtà, di un cambiamento del cuore, conseguenza di un reale incontro con Gesù Cristo.

Visibilmente sorpresi, rimasero letteralmente senza parole. Balbettarono soltanto qualche "grazie", dopo essersi ripresi i soldi.

Questo è solo un piccolo, banale, se vuoi,, esempio dell'aspetto pratico di una vera conversione.

Si può anche affermare di credere in Dio e, contemporaneamente, vivere una vita in netto contrasto con gli insegnamenti dell'Evangelo, ma quella non è fede:

"Tu credi che c'è un solo Dio, e fai bene; anche i demòni lo credono e tremano" (Giac.2:19).

Eppure, molti continuano ad illudersi di poter "offrire a Dio la loro offerta" senza andare prima a riconciliarsi col proprio fratello.

Apprendiamo da Gesù:

"Se dunque tu stai per offrire la tua offerta sull'altare e lí ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia lì la tua offerta davanti all'altare, e va' prima a riconciliarti con tuo fratello; poi vieni a offrire la tua offerta" (Matt.5:23,24).

In fin dei conti, voglio dire che la vita nuova in Cristo produce degli evidenti frutti, quando essa è veramente tale; quando, cioè, essere cristiani non è il risultato della "buona volontà" o degli sforzi umani, ma l'essere in Cristo:

"Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove" (2Cor.5:17).

Quando si è in Cristo, si è figli di Dio; quando si è figli di Dio si è guidati dallo Spirito di Dio:

"…infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, sono figli di Dio" (Rom.8:14).

Il resto vien da sé. Essendo guidati dallo Spirito di Dio, si manifestano dei frutti, o meglio, "il frutto" dello Spirito; ma a tale proposito, amico/a, ti invito a meditare su questi pochi versi biblici:

"Io dico: camminate secondo lo Spirito e non adempirete affatto i desideri della carne. Perché la carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; sono cose opposte tra di loro; in modo che non potete fare quello che vorreste. Ma se siete guidati dallo Spirito, non siete sotto la legge.

Ora le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sètte, invidie, ubriachezze, orge e altre simili cose; circa le quali, come vi ho già detto, vi preavviso: chi fa tali cose non erediterà il regno di Dio.

Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo; contro queste cose non c'è legge.

Quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri.

Se viviamo dello Spirito, camminiamo anche guidati dallo Spirito" (Gal.5:16-25).


Non si può non essere in armonia col prossimo quando si lascia "produrre il Suo frutto" allo Spirito di Dio.

Naturalmente, il presupposto indispensabile, su cui si realizza questo "prodotto", è la Nuova Nascita.


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Da: Soprannome MSNStefanoS79Inviato: 27/11/2002 16.43

TRADITORE…?!


L'impatto con un mondo ostile costituisce, nelle mani di Dio, uno strumento di prova, una specie di setaccio che permette di verificare la genuinità della fede e, quindi, della Nuova Nascita.

La fede è preziosa agli occhi di Dio; per questa ragione è necessario che sia "purificata":

"Perciò voi esultate anche se ora, per breve tempo, è necessario che siate afflitti da svariate prove, affinché la vostra fede, che viene messa alla prova, che è ben più preziosa dell'oro che perisce, e tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di lode, di gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo" (1Pie.1:6,7).

è lo stesso apostolo Pietro che dice, ai credenti di ogni epoca, di non meravigliarsi per le prove che sopraggiungono:

"Carissimi, non vi stupite per l'incendio che divampa in mezzo a voi per provarvi, come se vi accadesse qualcosa di strano. Anzi, rallegratevi in quanto partecipate alle sofferenze di Cristo, perché anche al momento della rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare. Se siete insultati per il nome di Cristo, beati voi! Perché lo Spirito di gloria, lo Spirito di Dio, riposa su di voi" (1Pie.4:12-14).

Questi insegnamenti biblici, in quei primi giorni, non li conoscevo ancora nella teoria, ma ne stavo facendo l'esperienza personale pratica.

Da un lato mi scontravo con i tentativi di dissuasione a continuare a camminare per questa Via, da parte di un mondo avvezzo a procedere per quella strada spaziosa che conduce alla perdizione (confr. Matt.7:13). Dall'altro lato, però, avevo la certezza, come abbiamo appena letto, che lo Spirito di Dio "riposava" su di me.

Uno degli episodi che mi rattristò maggiormente, in quei giorni, fu il sentirmi dire, per iscritto, che avevo tradito la mia religione, la Chiesa e il Papa.

In realtà, amico/a, come avrai capito, non mi sono mai passati pensieri di tradimento per la testa; tutt'altro!…

Posso comprendere lo zelo delle persone che affermano una cosa del genere; uno zelo per le proprie tradizioni religiose; ma non posso approvare l'atteggiarsi a giudice dei sentimenti altrui sulla semplice base di una convinzione personale.

Dio solo conosce realmente il nostro cuore ed è in grado di giudicarlo perfettamente:

"Il cuore è ingannevole piú di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi potrà conoscerlo? Io, il SIGNORE, che investigo il cuore, che metto alla prova le reni, per retribuire ciascuno secondo le sue vie, secondo il frutto delle sue azioni" (Ger.17:9,10).

L'apostolo Paolo, riferendosi ai suoi connazionali, dice di loro:

"…il desiderio del mio cuore e la mia preghiera a Dio per loro è che siano salvati. Io rendo loro testimonianza infatti che hanno zelo per Dio, ma zelo senza conoscenza" (Rom.10:1,2).

Questa era stata la sua stessa esperienza:

"…e mi distinguevo nel giudaismo piú di molti coetanei tra i miei connazionali, perché ero estremamente zelante nelle tradizioni dei miei padri (Gal.1:14).

"… prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento; ma misericordia mi è stata usata, perché agivo per ignoranza nella mia incredulità" (1Tim.1:13).


I credenti possono additare l'operato degli altri e, se è il caso (cioè, se v'è il male), condannarlo, non in virtù di una convinzione personale intorno a ciò che è giusto o sbagliato, ma perché hanno nelle mani la "conoscenza", l'autorevole Parola di Dio; l'unica regola di fede e di condotta cristiana.

Giovanni Battista apostrofava pubblicamente Erode per la sua condotta immorale:

Giovanni infatti gli diceva: "Non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello!" (Mar.6:18).

Erode stava vivendo in netto contrasto con le "regole" stabilite da Dio, poiché v'era (e c'è ancora) un comandamento che dice:

"Non commettere adulterio" (Es.20:14).


I credenti in Cristo sono esortati a denunciare il peccato:

"Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; piuttosto denunciatele" (Ef.5:11).

Non si tratta, quindi, e spero che sia chiaro, di un arbitrario giudizio fondato sulle deboli basi dei "secondo me", ovvero delle opinioni personali di chicchessia.


La persona in questione, che mi ha dato, cioè, del "traditore", è una mia affezionatissima zia che ha scelto una vita da suora di clausura. è evidente che si ha a che fare, in questo caso, con una persona molto zelante di Dio, ma non posso nascondere, e non l'ho fatto nemmeno con lei, che una scelta del genere non rispecchia la "conoscenza", cioè l'insegnamento evangelico; la vita cristiana dev'essere vissuta in mezzo alla gente:

"Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può rimanere nascosta, e non si accende una lampada per metterla sotto un recipiente; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa. Cosí risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli" (Matt.5:14-16).

Nei nostri rapporti di corrispondenza, mia zia ebbe modo di scoprire che la mia non era stata una "sbandata". Infatti, non mi rivolse più appellativi così "duri"; direi, anzi, che si andò instaurando un certo dialogo fra noi. La sua stessa madre superiora, dopo aver ascoltato la mia testimonianza, mi disse, una volta:

"Prega per noi, Franco, mi raccomando!".

Si, generalmente l'impatto del neo-convertito con lo spirito di questo mondo lo sorprende, perché non conosce le astuzie di Satana, il quale sa, invece, che mentre le radici non sono ancora profonde è facile "sradicare l'alberello"; perciò le studia tutte quando il nuovo arrivato è ancora un "fanciullo spirituale".

I suoi tentativi di allontanarmi da Gesù Cristo, nel primo periodo della mia esperienza cristiana, sono stati molteplici e molto fantasiosi; se sono rimasto "in piedi" è soltanto per la grazia di Dio.

Posso dire, insieme al salmista:

"Ma quanto a me, il mio bene è stare unito a Dio; io ho fatto del Signore, di Dio, il mio rifugio, per raccontare, o Dio, tutte le opere tue". (Sal.73:28).

RIENTRO

 

Caro amico/a, gli anni sono passati; le circostanze si sono susseguite. Nel frattempo sono rientrato al mio paese di origine: Mongiana.

Il mio rientro non è dipeso dalla mancanza di lavoro a Brescia o perché ci fosse qualche problema particolare. La mia decisione fu presa come conseguenza di un forte richiamo interiore. Ero certo che Dio mi volesse e mi stesse chiamando qui, dove tutt'ora mi trovo.

Avevo, infatti, un enorme desiderio di far partecipi i miei parenti, i miei paesani e i miei vecchi amici, della mia nuova ed esaltante eperienza.

Costituiva per me un peso enorme sapere che tanta gente stava brancolando nel buio spirituale (esagerato!… esclamerà qualcuno). Dovevo venirmene e dare il mio piccolo contributo per diffondere un po' di luce affinché la gente vedesse l'unica vera Via che l'Evangelo ci addita: Gesù Cristo.

"Gesú gli disse: "Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (Giov.14:6).

E mentre tanti continuavano ad emigrare dal sud per mancanza di lavoro, qualcun altro (il sottoscritto), paradossalmente, ritornava al sud nonostante avesse un lavoro sicuro e, indubbiamente, una certa garanzia per un confortevole futuro (inoltre, mi ero ambientato molto bene in mezzo ai miei nuovi amici e fratelli evangelici).

La contraddizione, però, era soltanto apparente; in realtà il problema per me non esisteva: potevo contare sulla promessa di Uno che non mente mai:

"Non siate dunque in ansia, dicendo: Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo? Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; ma il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in piú" (Matt.6:31-33).


Dio è fedele. Se gli uomini riponessero completamente la propria fiducia in Lui, tante cose potrebbero cambiare, non solo spiritualmente e moralmente, ma anche a livello sociale; ne sono pienamente convinto.

Ma la realtà con la quale mi venni, per così dire, a "scontrare", fu sconcertante.

Era trascorso un anno e mezzo dalla mia conversione. Ormai, al nord, mi ero abituato a vivere accanto a gente manifestamente incredula, apatica, indifferente all'annuncio dell'Evangelo ed anche a gente che esternava simpatia nei confronti degli evangelici.

Notai subito che una particolare differenza caratterizza il meridionale (ovviamente ci sono le eccezioni), il quale possiede un carattere più emotivo, sentimentalmente molto "trascinabile". Da questa sua peculiarità, nelle varie circostanze della vita, scaturiscono reazioni e comportamenti molteplici e variegati. Ciò si ripercuote, sotto certi aspetti, anche in campo "religioso".

A volte, raccontando la mia esperienza di conversione e Nuova Nascita, vedo gente pendere dalle mie labbra, commuoversi, esclamare: "Beato te!", come se questa "fortuna" fosse riservata solo a pochi, scelti da un Dio che fa arbitrarie discriminazioni in mezzo agli uomini. Oppure, come se "queste cose" appartenessero solamente a quei pochi privilegiati aventi meriti sufficienti per realizzarle (poveri noi se fosse così).

Altre volte, riscontro un discreto coinvolgimento emotivo che, però, è solo tale. Si verifica, perciò, quello che è scritto:

"Quello che ha ricevuto il seme in luoghi rocciosi, è colui che ode la parola e subito la riceve con gioia, però non ha radice in sé ed è di corta durata; e quando giunge la tribolazione o persecuzione a motivo della parola, è subito sviato" (Matt.13:20,21).


Da queste parti, sono poche le persone che manifestano un completo disinteresse per la religione. Tutti, grandi e piccoli, in un modo o nell'altro, ne sono coinvolti.

Purtroppo (mi dispiace dirlo), nella stragrande maggioranza dei casi, si tratta solo di mera religione, un insieme, cioè, di rituali e di regole da praticare e da osservare. Le moltitudini, assuefatte ormai da una religione prevalentemente scenografica, sembrano non riuscire più a "rientrare in sé" per analizzarsi e porsi in relazione a Dio ed alla Sua Parola ispirata.

Di conseguenza, malgrado le buone intenzioni di molti, ciò che in realtà prende piede è la superstizione. In effetti, cos'altro ci si può aspettare quando si arriva al punto di affermare (l'ho sentito in TV da un alto dignitario ecclesiastico) che "la fede è fatta di simboli e gesti che evocano dei valori"?!

Mi chiedo:"Dov'è scritto questo nella Parola di Dio?".

Non bisogna assolutamente meravigliarsi, perciò, se si continua ad assistere ad un allontanamento dalla vera e semplice fede nell'Evangelo di Gesù Cristo e ci si "rifugia" in "atti di culto esteriori" (farsi dei segni di croce o recitare giaculatorie passando davanti ad una chiesa, una statua o un cimitero, baciare delle immagini, accendere dei lumini votivi, ecc.ecc.); tutte cose, queste, che sconfinano, ripeto, in un'appariscente forma di paganesimo superstizioso, seppur dalle sembianze "cristianeggianti".

Si realizza, in questo modo, ciò che dice l'apostolo Paolo a proposito della condizione spirituale e morale degli ultimi tempi:

"…aventi l'apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza" (2Tim.3:5).

Qual è, allora, la definizione biblica di fede?

Eccola:

"Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono" (Ebr.11:1).


Ho definito "sconcertante" questa situazione, non solo per questa forma di grossolano paganesimo, ma anche per la diffusa contraddizione comportamentale, in seno all'incoerenza dottrinale, per la quale non si avverte alcun senso di imbarazzo. Si "zoppica dai due lati" (confr.1Re 18:21). Per cui, quando è così, mi sembra evidente che non si crede davvero in ciò che si dice di credere. La fede è "certezza" del cuore, e se v'è certezza v'è anche la "dimostrazione", con la propria vita, delle realtà in cui si afferma di credere; le due cose sono assolutamente inseparabili.

Non ritengo sia il caso di illustrare nei particolari ciò che sto dicendo. Ognuno analizzi se stesso (fra coloro che dicono di credere) e giudichi onestamente se v'è un reale rapporto personale con Gesù Cristo; se la propria vita di cristiano (discepolo di Cristo) è il riflesso di quella del Maestro, il quale dice:

"Un discepolo non è piú grande del maestro; ma ogni discepolo ben preparato sarà come il suo maestro" (Luca 6:40).


Caro amico/a, se questo discorso ti dovesse mettere in crisi, sappi che non me ne dispiacerebbe, anzi, ne sarei contento. No, non è sadismo, questo; la vera conversione è sempre preceduta, come ho accennato altrove, da un conflitto interiore. La Nuova Nascita non è il risultato dell'adesione ad un credo religioso, ma il frutto di un sincero ravvedimento e di una reale fede nella persona di Gesù Cristo.

(Teofilo)
00martedì 10 novembre 2009 14:33
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Consiglia  Messaggio 37 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSNStefanoS79Inviato: 27/11/2002 16.42

L'INCROCIO E IL SEMAFORO

 

In quel periodo stavo ancora frequentando la palestra con una passione che non si era per niente affievolita.

Nella settimana successiva agli avvenimenti che ho appena descritto, affiorò una domanda nella mia mente: Il Signore è d'accordo che io continui a praticare questo "sport"? (L'ho messo tra virgolette perché credo che le arti marziali, come anche la box, non si possano considerare allo stesso livello del vero sport).

Se così non fosse stato, mi chiedevo come avrei fatto ad abbandonarlo, visto che v'erano nascoste molte mie ambizioni.

Mi rivolsi al Signore in questi termini:

"Gesù, tu sai quanto sono legato a questo sport; tu sai che ormai mi è entrato letteralmente nel sangue. Se è nella tua volontà che io smetta, per dedicare più tempo a te, allora sovvieni alla mia incapacità a rinunciarvi e intervieni come tu credi opportuno. Ti ringrazio perché so che lo farai".


Ecco ciò che avvenne nel giro di qualche giorno: Durante la lezione successiva, in palestra, per la prima volta dopo due anni e mezzo, provavo uno strano senso di nausea. Mi sembrava quasi di essere sottoposto ad una tortura fisica; mi stancavo terribilmente, come non mi era mai successo, grondando sudore a più non posso. E dire che di solito, alla fine delle lezioni, facevo ancora i salti mortali!

Nonostante tutto, non volevo arrendermi all'evidenza, pensavo fosse un caso; strano, si, ma pur sempre un semplice caso.

Durante la lezione che seguì si verificò la stessa cosa; ma a questa si aggiunse un altro particolare: il mio maestro aveva ricevuto un colpo al "pomo di Adamo" durante un allenamento precedente con un allievo; riusciva a parlare con appena un fil di voce. Ci raccontò della sua immediata corsa all'Ospedale, tutto spaventato perché rimasto senza voce, e di come i medici gli dissero di averla scampata veramente per miracolo.

A questo punto cominciai un po' a riflettere; ma non mi arresi ancora all'evidenza dei fatti.

Mi recai, così, a quella che sarebbe stata l'ultima lezione di karaté della mia "carriera".

Alla fine di questa, mi cambiai in fretta e furia per arrivare in tempo ad un importante appuntamento con alcuni membri di un'associazione culturale, di cui facevo parte (ricordo con simpatia il nome del presidente, don Gianni Mondini, un sacerdote che aveva molta stima di me e apprezzava la mia pittura); si sarebbe dovuto stabilire, infatti, la data e le modalità di una mia esposizione di quadri.

Quando arrivai ad un incrocio, il colore rosso di un semaforo mi costrinse ad una pausa.

Giunse il minuto decisivo che cambiò la "direzione" della mia vita. Ci fu un breve ma intenso conflitto dentro di me; due "voci" opposte; una che mi diceva di non mancare all'appuntamento che avevo a S.Vigilio, anzi, che avrei dovuto accelerare, altrimenti sarei arrivato in ritardo, perdendo così un'ottima occasione d'inserirmi nel campo artistico.

L'altra "voce" mi suggeriva un altro genere d'incontro che si stava svolgendo, in quel momento, in un piccolo locale di via del Sebino, una traversa di via Milano, diritta davanti a me…

"Basta!", dissi a me stesso, "Ho capito quello che devo fare!".

In quell'istante il semaforo divenne verde e, invece di svoltare a destra, proseguii diritto per recarmi al locale di culto. Era una sera in cui il gruppo giovanile della chiesa evangelica era riunito per lo studio biblico settimanale. Ti lascio immaginare, amico/a, la gioia di quei giovani quando raccontai loro come il Signore mi aveva fatto capire chiaramente la sua volontà, in quei giorni e in quella sera, mostrandomi la via da seguire.


Nella vita di ogni uomo esiste un "incrocio" con un "semaforo" che invita a fermarsi un momento per decidere sulla direzione da prendere.

Il profeta Isaia dice:

"Quando andrete a destra o quando andrete a sinistra, le tue orecchie udranno dietro a te una voce che dirà: "Questa è la via; camminate per essa!"" (Is.30:21).

Sembrava per me una decisione molto ardua, perché Satana ingrandiva enormemente, ai miei occhi, le rinunce che avrei affrontato, i problemi a cui sarei andato incontro se avessi deciso di frequentare gli evangelici:

"Con quale coraggio", mi sussurrava, "ti presenterai davanti ai tuoi amici e ai tuoi parenti, dicendo: Ho cambiato religione…"?

"E poi", continuava, "non potrai più fare questo, non potrai più fare quest'altro…".

Per non dire delle sollecitazioni dell'orgoglio, mettendo in risalto le delusioni che avrebbero ricevuto coloro che avevano riposto fiducia nel mio talento artistico, gli onori e gli applausi di cui mi sarei privato in questo mondo, ecc. ecc.

Ma ormai avevo conosciuto Gesù e realizzato la Sua pace, quella pace che "supera ogni intelligenza" (Fil. 4:7), e che il mondo non potrà mai dare:

"Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti" (Giov.14:27).

LA NUOVA VITA

 

È vero, come ho detto all'inizio di questa mia testimonianza, che alcuni ricordi non potranno mai essere cancellati dalla memoria.

Il guaio di molte persone, però, è che vivono "in funzione" dei bei ricordi, coltivando, nel contempo, il nostalgico desiderio di rivivere determinati momenti del passato, pur continuando a "vegetare", nel presente, in un terreno arido e sterile.

Non è così per chi ha fatto l'esperienza della Nuova Nascita. D'altronde, è naturale: la nascita è preludio alla vita; la Nuova Nascita è preludio alla Nuova Vita.

Le due realtà sono assolutamente inseparabili; alla stessa maniera in cui è inseparabile il rapporto effetto-causa.

Chi crederebbe alle mie parole se affermassi, magari con tanto di convinzione, di essere discepolo di Gesù Cristo, pur vivendo una vita in netto contrasto con quella del Maestro?

Negli Atti degli Apostoli ci viene detto che:

"Essi, vista la franchezza di Pietro e di Giovanni, si meravigliavano, avendo capito che erano popolani senza istruzione; riconoscevano che erano stati con Gesú…" (Atti 4:13).

Anche oggi è così. I veri discepoli, quelli, cioè, che sono nati di nuovo, si riconoscono perché vivono una vita nuova, conforme agli insegnamenti di Gesù Cristo, nella potenza dello Spirito Santo. Una vita non compatibile con l'andazzo di questo mondo.

Ecco cosa è scritto dei nati di nuovo:

"Dio ha vivificato anche voi, voi che eravate morti nelle vostre colpe e nei vostri peccati, ai quali un tempo vi abbandonaste seguendo l'andazzo di questo mondo, seguendo il principe della potenza dell'aria, di quello spirito che opera oggi negli uomini ribelli. Nel numero dei quali anche noi tutti vivevamo un tempo, secondo i desideri della nostra carne, ubbidendo alle voglie della carne e dei nostri pensieri; ed eravamo per natura figli d'ira, come gli altri. Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore con cui ci ha amati, anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo (è per grazia che siete stati salvati), e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nel cielo in Cristo Gesú" (Ef. 2:1-6).


Uno dei primi effetti pratici della nuova nascita è la riconciliazione e il mettersi "in regola" col prossimo, chiunque esso sia.

Ne feci l'esperienza personale a cominciare dai primi giorni della mia conversione.

Avevo fatto il cameriere nella pizzeria sotto casa. Il gestore del locale aveva l'abitudine, quando faceva il conto ai clienti, di "arrotondare" la cifra per eccesso, eliminando il "fastidio" degli spiccioli da restituire. Così facendo mi sottraeva, in effetti, una buona parte delle mance.

Decisi, a lungo andare, di rendergli la pariglia: una sera non gli consegnai il denaro del conto di due clienti.

Nessuno si era accorto di niente. Avrei potuto benissimo "dimenticare" l'episodio e continuare tranquillamente il mio cammino; ma questo modo di fare non sarebbe più stato compatibile, né possibile nella mia nuova vita. Non perché qualcuno mi obbligasse a mettere in pratica delle nuove regole di una nuova religione, no!

La Legge di Dio, ormai, era stata "scolpita" dentro il mio cuore.

È scritto:

"Questo è il patto che farò con loro dopo quei giorni, dice il Signore, metterò le mie leggi nei loro cuori e le scriverò nelle loro menti" (Ebr. 10:16).

Lo Spirito Santo mi ricordò, ad un certo punto, quella meschina azione che avevo commesso, "invitandomi" a rimediare.

Quando scesi in pizzeria a restituire il denaro, spiegai, al gestore e alla sua famiglia, il perché di quella mia decisione. Sapevano già che avevo "cambiato religione" (così dicevano); era necessario, ora, che sapessero che si trattava, in realtà, di un cambiamento del cuore, conseguenza di un reale incontro con Gesù Cristo.

Visibilmente sorpresi, rimasero letteralmente senza parole. Balbettarono soltanto qualche "grazie", dopo essersi ripresi i soldi.

Questo è solo un piccolo, banale, se vuoi,, esempio dell'aspetto pratico di una vera conversione.

Si può anche affermare di credere in Dio e, contemporaneamente, vivere una vita in netto contrasto con gli insegnamenti dell'Evangelo, ma quella non è fede:

"Tu credi che c'è un solo Dio, e fai bene; anche i demòni lo credono e tremano" (Giac.2:19).

Eppure, molti continuano ad illudersi di poter "offrire a Dio la loro offerta" senza andare prima a riconciliarsi col proprio fratello.

Apprendiamo da Gesù:

"Se dunque tu stai per offrire la tua offerta sull'altare e lí ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia lì la tua offerta davanti all'altare, e va' prima a riconciliarti con tuo fratello; poi vieni a offrire la tua offerta" (Matt.5:23,24).

In fin dei conti, voglio dire che la vita nuova in Cristo produce degli evidenti frutti, quando essa è veramente tale; quando, cioè, essere cristiani non è il risultato della "buona volontà" o degli sforzi umani, ma l'essere in Cristo:

"Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove" (2Cor.5:17).

Quando si è in Cristo, si è figli di Dio; quando si è figli di Dio si è guidati dallo Spirito di Dio:

"…infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, sono figli di Dio" (Rom.8:14).

Il resto vien da sé. Essendo guidati dallo Spirito di Dio, si manifestano dei frutti, o meglio, "il frutto" dello Spirito; ma a tale proposito, amico/a, ti invito a meditare su questi pochi versi biblici:

"Io dico: camminate secondo lo Spirito e non adempirete affatto i desideri della carne. Perché la carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; sono cose opposte tra di loro; in modo che non potete fare quello che vorreste. Ma se siete guidati dallo Spirito, non siete sotto la legge.

Ora le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sètte, invidie, ubriachezze, orge e altre simili cose; circa le quali, come vi ho già detto, vi preavviso: chi fa tali cose non erediterà il regno di Dio.

Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo; contro queste cose non c'è legge.

Quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri.

Se viviamo dello Spirito, camminiamo anche guidati dallo Spirito" (Gal.5:16-25).


Non si può non essere in armonia col prossimo quando si lascia "produrre il Suo frutto" allo Spirito di Dio.

Naturalmente, il presupposto indispensabile, su cui si realizza questo "prodotto", è la Nuova Nascita.


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Consiglia  Messaggio 38 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSNStefanoS79Inviato: 27/11/2002 16.43

TRADITORE…?!


L'impatto con un mondo ostile costituisce, nelle mani di Dio, uno strumento di prova, una specie di setaccio che permette di verificare la genuinità della fede e, quindi, della Nuova Nascita.

La fede è preziosa agli occhi di Dio; per questa ragione è necessario che sia "purificata":

"Perciò voi esultate anche se ora, per breve tempo, è necessario che siate afflitti da svariate prove, affinché la vostra fede, che viene messa alla prova, che è ben più preziosa dell'oro che perisce, e tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di lode, di gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo" (1Pie.1:6,7).

è lo stesso apostolo Pietro che dice, ai credenti di ogni epoca, di non meravigliarsi per le prove che sopraggiungono:

"Carissimi, non vi stupite per l'incendio che divampa in mezzo a voi per provarvi, come se vi accadesse qualcosa di strano. Anzi, rallegratevi in quanto partecipate alle sofferenze di Cristo, perché anche al momento della rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare. Se siete insultati per il nome di Cristo, beati voi! Perché lo Spirito di gloria, lo Spirito di Dio, riposa su di voi" (1Pie.4:12-14).

Questi insegnamenti biblici, in quei primi giorni, non li conoscevo ancora nella teoria, ma ne stavo facendo l'esperienza personale pratica.

Da un lato mi scontravo con i tentativi di dissuasione a continuare a camminare per questa Via, da parte di un mondo avvezzo a procedere per quella strada spaziosa che conduce alla perdizione (confr. Matt.7:13). Dall'altro lato, però, avevo la certezza, come abbiamo appena letto, che lo Spirito di Dio "riposava" su di me.

Uno degli episodi che mi rattristò maggiormente, in quei giorni, fu il sentirmi dire, per iscritto, che avevo tradito la mia religione, la Chiesa e il Papa.

In realtà, amico/a, come avrai capito, non mi sono mai passati pensieri di tradimento per la testa; tutt'altro!…

Posso comprendere lo zelo delle persone che affermano una cosa del genere; uno zelo per le proprie tradizioni religiose; ma non posso approvare l'atteggiarsi a giudice dei sentimenti altrui sulla semplice base di una convinzione personale.

Dio solo conosce realmente il nostro cuore ed è in grado di giudicarlo perfettamente:

"Il cuore è ingannevole piú di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi potrà conoscerlo? Io, il SIGNORE, che investigo il cuore, che metto alla prova le reni, per retribuire ciascuno secondo le sue vie, secondo il frutto delle sue azioni" (Ger.17:9,10).

L'apostolo Paolo, riferendosi ai suoi connazionali, dice di loro:

"…il desiderio del mio cuore e la mia preghiera a Dio per loro è che siano salvati. Io rendo loro testimonianza infatti che hanno zelo per Dio, ma zelo senza conoscenza" (Rom.10:1,2).

Questa era stata la sua stessa esperienza:

"…e mi distinguevo nel giudaismo piú di molti coetanei tra i miei connazionali, perché ero estremamente zelante nelle tradizioni dei miei padri (Gal.1:14).

"… prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento; ma misericordia mi è stata usata, perché agivo per ignoranza nella mia incredulità" (1Tim.1:13).


I credenti possono additare l'operato degli altri e, se è il caso (cioè, se v'è il male), condannarlo, non in virtù di una convinzione personale intorno a ciò che è giusto o sbagliato, ma perché hanno nelle mani la "conoscenza", l'autorevole Parola di Dio; l'unica regola di fede e di condotta cristiana.

Giovanni Battista apostrofava pubblicamente Erode per la sua condotta immorale:

Giovanni infatti gli diceva: "Non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello!" (Mar.6:18).

Erode stava vivendo in netto contrasto con le "regole" stabilite da Dio, poiché v'era (e c'è ancora) un comandamento che dice:

"Non commettere adulterio" (Es.20:14).


I credenti in Cristo sono esortati a denunciare il peccato:

"Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; piuttosto denunciatele" (Ef.5:11).

Non si tratta, quindi, e spero che sia chiaro, di un arbitrario giudizio fondato sulle deboli basi dei "secondo me", ovvero delle opinioni personali di chicchessia.


La persona in questione, che mi ha dato, cioè, del "traditore", è una mia affezionatissima zia che ha scelto una vita da suora di clausura. è evidente che si ha a che fare, in questo caso, con una persona molto zelante di Dio, ma non posso nascondere, e non l'ho fatto nemmeno con lei, che una scelta del genere non rispecchia la "conoscenza", cioè l'insegnamento evangelico; la vita cristiana dev'essere vissuta in mezzo alla gente:

"Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può rimanere nascosta, e non si accende una lampada per metterla sotto un recipiente; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa. Cosí risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli" (Matt.5:14-16).

Nei nostri rapporti di corrispondenza, mia zia ebbe modo di scoprire che la mia non era stata una "sbandata". Infatti, non mi rivolse più appellativi così "duri"; direi, anzi, che si andò instaurando un certo dialogo fra noi. La sua stessa madre superiora, dopo aver ascoltato la mia testimonianza, mi disse, una volta:

"Prega per noi, Franco, mi raccomando!".

Si, generalmente l'impatto del neo-convertito con lo spirito di questo mondo lo sorprende, perché non conosce le astuzie di Satana, il quale sa, invece, che mentre le radici non sono ancora profonde è facile "sradicare l'alberello"; perciò le studia tutte quando il nuovo arrivato è ancora un "fanciullo spirituale".

I suoi tentativi di allontanarmi da Gesù Cristo, nel primo periodo della mia esperienza cristiana, sono stati molteplici e molto fantasiosi; se sono rimasto "in piedi" è soltanto per la grazia di Dio.

Posso dire, insieme al salmista:

"Ma quanto a me, il mio bene è stare unito a Dio; io ho fatto del Signore, di Dio, il mio rifugio, per raccontare, o Dio, tutte le opere tue". (Sal.73:28).

RIENTRO

 

Caro amico/a, gli anni sono passati; le circostanze si sono susseguite. Nel frattempo sono rientrato al mio paese di origine: Mongiana.

Il mio rientro non è dipeso dalla mancanza di lavoro a Brescia o perché ci fosse qualche problema particolare. La mia decisione fu presa come conseguenza di un forte richiamo interiore. Ero certo che Dio mi volesse e mi stesse chiamando qui, dove tutt'ora mi trovo.

Avevo, infatti, un enorme desiderio di far partecipi i miei parenti, i miei paesani e i miei vecchi amici, della mia nuova ed esaltante eperienza.

Costituiva per me un peso enorme sapere che tanta gente stava brancolando nel buio spirituale (esagerato!… esclamerà qualcuno). Dovevo venirmene e dare il mio piccolo contributo per diffondere un po' di luce affinché la gente vedesse l'unica vera Via che l'Evangelo ci addita: Gesù Cristo.

"Gesú gli disse: "Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (Giov.14:6).

E mentre tanti continuavano ad emigrare dal sud per mancanza di lavoro, qualcun altro (il sottoscritto), paradossalmente, ritornava al sud nonostante avesse un lavoro sicuro e, indubbiamente, una certa garanzia per un confortevole futuro (inoltre, mi ero ambientato molto bene in mezzo ai miei nuovi amici e fratelli evangelici).

La contraddizione, però, era soltanto apparente; in realtà il problema per me non esisteva: potevo contare sulla promessa di Uno che non mente mai:

"Non siate dunque in ansia, dicendo: Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo? Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; ma il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in piú" (Matt.6:31-33).


Dio è fedele. Se gli uomini riponessero completamente la propria fiducia in Lui, tante cose potrebbero cambiare, non solo spiritualmente e moralmente, ma anche a livello sociale; ne sono pienamente convinto.

Ma la realtà con la quale mi venni, per così dire, a "scontrare", fu sconcertante.

Era trascorso un anno e mezzo dalla mia conversione. Ormai, al nord, mi ero abituato a vivere accanto a gente manifestamente incredula, apatica, indifferente all'annuncio dell'Evangelo ed anche a gente che esternava simpatia nei confronti degli evangelici.

Notai subito che una particolare differenza caratterizza il meridionale (ovviamente ci sono le eccezioni), il quale possiede un carattere più emotivo, sentimentalmente molto "trascinabile". Da questa sua peculiarità, nelle varie circostanze della vita, scaturiscono reazioni e comportamenti molteplici e variegati. Ciò si ripercuote, sotto certi aspetti, anche in campo "religioso".

A volte, raccontando la mia esperienza di conversione e Nuova Nascita, vedo gente pendere dalle mie labbra, commuoversi, esclamare: "Beato te!", come se questa "fortuna" fosse riservata solo a pochi, scelti da un Dio che fa arbitrarie discriminazioni in mezzo agli uomini. Oppure, come se "queste cose" appartenessero solamente a quei pochi privilegiati aventi meriti sufficienti per realizzarle (poveri noi se fosse così).

Altre volte, riscontro un discreto coinvolgimento emotivo che, però, è solo tale. Si verifica, perciò, quello che è scritto:

"Quello che ha ricevuto il seme in luoghi rocciosi, è colui che ode la parola e subito la riceve con gioia, però non ha radice in sé ed è di corta durata; e quando giunge la tribolazione o persecuzione a motivo della parola, è subito sviato" (Matt.13:20,21).


Da queste parti, sono poche le persone che manifestano un completo disinteresse per la religione. Tutti, grandi e piccoli, in un modo o nell'altro, ne sono coinvolti.

Purtroppo (mi dispiace dirlo), nella stragrande maggioranza dei casi, si tratta solo di mera religione, un insieme, cioè, di rituali e di regole da praticare e da osservare. Le moltitudini, assuefatte ormai da una religione prevalentemente scenografica, sembrano non riuscire più a "rientrare in sé" per analizzarsi e porsi in relazione a Dio ed alla Sua Parola ispirata.

Di conseguenza, malgrado le buone intenzioni di molti, ciò che in realtà prende piede è la superstizione. In effetti, cos'altro ci si può aspettare quando si arriva al punto di affermare (l'ho sentito in TV da un alto dignitario ecclesiastico) che "la fede è fatta di simboli e gesti che evocano dei valori"?!

Mi chiedo:"Dov'è scritto questo nella Parola di Dio?".

Non bisogna assolutamente meravigliarsi, perciò, se si continua ad assistere ad un allontanamento dalla vera e semplice fede nell'Evangelo di Gesù Cristo e ci si "rifugia" in "atti di culto esteriori" (farsi dei segni di croce o recitare giaculatorie passando davanti ad una chiesa, una statua o un cimitero, baciare delle immagini, accendere dei lumini votivi, ecc.ecc.); tutte cose, queste, che sconfinano, ripeto, in un'appariscente forma di paganesimo superstizioso, seppur dalle sembianze "cristianeggianti".

Si realizza, in questo modo, ciò che dice l'apostolo Paolo a proposito della condizione spirituale e morale degli ultimi tempi:

"…aventi l'apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza" (2Tim.3:5).

Qual è, allora, la definizione biblica di fede?

Eccola:

"Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono" (Ebr.11:1).


Ho definito "sconcertante" questa situazione, non solo per questa forma di grossolano paganesimo, ma anche per la diffusa contraddizione comportamentale, in seno all'incoerenza dottrinale, per la quale non si avverte alcun senso di imbarazzo. Si "zoppica dai due lati" (confr.1Re 18:21). Per cui, quando è così, mi sembra evidente che non si crede davvero in ciò che si dice di credere. La fede è "certezza" del cuore, e se v'è certezza v'è anche la "dimostrazione", con la propria vita, delle realtà in cui si afferma di credere; le due cose sono assolutamente inseparabili.

Non ritengo sia il caso di illustrare nei particolari ciò che sto dicendo. Ognuno analizzi se stesso (fra coloro che dicono di credere) e giudichi onestamente se v'è un reale rapporto personale con Gesù Cristo; se la propria vita di cristiano (discepolo di Cristo) è il riflesso di quella del Maestro, il quale dice:

"Un discepolo non è piú grande del maestro; ma ogni discepolo ben preparato sarà come il suo maestro" (Luca 6:40).


Caro amico/a, se questo discorso ti dovesse mettere in crisi, sappi che non me ne dispiacerebbe, anzi, ne sarei contento. No, non è sadismo, questo; la vera conversione è sempre preceduta, come ho accennato altrove, da un conflitto interiore. La Nuova Nascita non è il risultato dell'adesione ad un credo religioso, ma il frutto di un sincero ravvedimento e di una reale fede nella persona di Gesù Cristo.

(Teofilo)
00martedì 10 novembre 2009 14:38
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Consiglia  Messaggio 39 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSNStefanoS79Inviato: 27/11/2002 16.46

QUALCHE CONSIDERAZIONE


Credo, in fondo, di non aver detto niente di nuovo: i libri che raccontano esperienze di conversione a Gesù Cristo sono tanti. La mia è simile a quella di milioni di cristiani, nati di nuovo, in tutto il mondo.

Soprattutto, so di non aver detto niente di estraneo all'insegnamento evangelico (la necessità di una rigenerazione spirituale, o Nuova Nascita, ai fini della salvezza, è da tempi remoti che è insegnata nella Bibbia); questo è importante!

E se vogliamo parlare di confronti da fare, nel contesto di una critica costruttiva, l'unico valido, in questo senso, è l'esperienza personale in rapporto solo all'Evangelo. Poiché si fanno libri in gran quantità; libri che raccontano, si, le esperienze umane, ma non offrono alcuna certezza di verità, perché sulla scena continua a rimanere debole protagonista la presunzione di quello stesso uomo che sin dal principio ha dato ascolto alle visioni del proprio cuore, piuttosto che alla Parola di Dio:

"Cosí parla il SIGNORE degli eserciti: "Non ascoltate le parole dei profeti che vi profetizzano; essi vi nutrono di cose vane; vi espongono le visioni del proprio cuore, e non ciò che proviene dalla bocca del SIGNORE" (Ger.23:16).

In un mondo in cui ormai non esistono più "punti fermi" perché "tutto è relativo"; perché ogni argomentazione ha la sua validità (in una società dalle tendenze fortemente sincretiste nella quale noi oggi viviamo), l'uomo ha perso il senso della sicurezza e della stabilità.

è per questa ragione che il suo cuore, come le onde del mare, è continuamente agitato, non ha pace:

"Non c'è pace per gli empi", dice il mio Dio" (Isaia 57:21).

Per fare questa diagnosi non è necessario un esperto: radio, televisione, giornali, ci presentano costantemente i tanti sintomi di un'umanità gravemente ammalata.

Come fu per l'antico popolo d'Israele, così è per il nostro mondo moderno:

"Udite, o cieli! E tu, terra, presta orecchio! Poiché il SIGNORE parla: "Ho nutrito dei figli e li ho allevati, ma essi si sono ribellati a me. Il bue conosce il suo possessore, e l'asino la greppia del suo padrone, ma Israele non ha conoscenza, il mio popolo non ha discernimento". Guai alla nazione peccatrice, popolo carico d' iniquità, razza di malvagi, figli corrotti! Hanno abbandonato il SIGNORE, hanno disprezzato il Santo d'Israele, hanno voltato le spalle e si sono allontanati. Per quale ragione colpirvi ancora? Aggiungereste altre rivolte. Tutto il capo è malato, tutto il cuore è languente. Dalla pianta del piede fino alla testa non c'è nulla di sano in esso: non ci sono che ferite, contusioni, piaghe aperte, che non sono state ripulite, né fasciate, né lenite con olio" (Isaia 1:2-6).


Sembra incredibile che in una società come la nostra, in cui la conoscenza è una bandiera tenuta ben alta, ci sia ancora spazio per un'ignoranza e una mancanza di discernimento dalle conseguenze così deleterie; eppure è così!…: le "ferite", le "contusioni", le "piaghe aperte", "non sono state ripulite, né fasciate, né lenite con olio". L'uomo, infatti, continua a dibattersi in mezzo a problemi perenni, umanamente insolubili; facci caso: i telegiornali di trent'anni fa sono sostanzialmente identici a quelli di oggi.

Ma la contraddizione in realtà non esiste, perché la vera conoscenza, ovvero scienza, non ha niente a che spartire con la sapienza di questo mondo; la vera conoscenza poggia su basi completamente diverse da quelle costruite da un mondo "senza Dio e senza speranza" (Ef.2:12):

"Il timore del SIGNORE è il principio della scienza (o conoscenza)" (Prov.1:7).

Ribadisco, allora, che il "punto fermo" continua ad essere (ha attraversato i secoli), l'Evangelo di Gesù Cristo, "la Parola vivente e permanente di Dio" (1Pie.1:23).

Non per nulla Gesù continua a dire:

"Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica sarà paragonato a un uomo avveduto che ha costruito la sua casa sopra la roccia. La pioggia è caduta, sono venuti i torrenti, i venti hanno soffiato e hanno investito quella casa; ma essa non è caduta, perché era fondata sulla roccia.

E chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica sarà paragonato a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. La pioggia è caduta, sono venuti i torrenti, i venti hanno soffiato e hanno fatto impeto contro quella casa, ed essa è caduta e la sua rovina è stata grande" (Matt.7:24-27).

Purtroppo, quante "case" stanno continuando a crollare!… E la ragione è sempre la stessa: non si vuol dare ascolto e mettere in pratica le parole di Gesù Cristo!

CONCLUSIONE


Caro amico/a. Solo Dio conosce qual è il tuo vero bene. La tua mente, ottenebrata dal peccato, non è in grado di riconoscerlo e, di conseguenza, continui a "costruire sulla sabbia"; cioè, sui tuoi pensieri o sulla tua "religione" (che tu ritieni essere sicura come la "roccia").

"Dio dunque, passando sopra i tempi dell'ignoranza, ora comanda agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano, perché ha fissato un giorno, nel quale giudicherà il mondo con giustizia per mezzo dell'uomo ch'egli ha stabilito, e ne ha dato sicura prova a tutti, risuscitandolo dai morti" (Atti 17:30,31).


Fino a quando la vera natura di Dio, il Suo piano di salvezza e il Suo amore, non furono rivelati in Cristo, gli uomini vivevano nell'ignoranza, cioè senza conoscenza di Dio. Ma ora, con la proclamazione dell'Evangelo, quel tempo è finito: nessuno può trincerarsi più dietro la propria ignoranza.

Dio, in passato, fu disposto, a "passar sopra" a quell'ignoranza, ma ora non lo è più e chiede agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano dei propri peccati.

"Ravvedetevi dunque e convertitevi, perché i vostri peccati siano cancellati" (Atti 3:19).

Ecco il presupposto indispensabile sul quale puoi realizzare la Nuova Nascita: il ravvedimento; cioè un "cambiamento di mentalità", un sincero pentimento e proposito di abbandonare il peccato.

"Ravvedetevi e credete al vangelo" (Mar.1:15).

Credi in Gesù Cristo; abbi, cioè, fiducia in Lui, nelle Sue promesse. Non dubitare di nessuna Sua parola.

Sopra ogni cosa, credi che la tua salvezza è già stata acquistata per te alla croce:

"…sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai padri, ma col prezioso sangue di Cristo, come d'agnello senza difetto né macchia, ben preordinato prima della fondazione del mondo, ma manifestato negli ultimi tempi per voi, i quali per mezzo di lui credete in Dio che l'ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, onde la vostra fede e la vostra speranza fossero in Dio" (1Pietro1:18-21).


A questo punto, se tu sei una "pecora" del Buon Pastore, continua ad ascoltare la Sua voce, leggendo quotidianamente…

" …le Sacre Scritture, le quali possono darti la sapienza che conduce alla salvezza mediante la fede in Cristo Gesú" (2Tim.3:15).

Ascoltando la Sua voce, naturalmente, Lo seguirai, perché…

"…le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano" (Giov.10:27,28).

Perciò, amico/a lettore, credo che tu ti sia reso conto, leggendo questa testimonianza, che la Nuova Nascita è un'esperienza indispensabile per "vedere", vale a dire "entrare", nel regno di Dio, e che è anche alla tua portata.


Ecco, qui di seguito, i versi biblici, tratti dal Vangelo di Giovanni, che sono stati costantemente sullo sfondo del messaggio di questa testimonianza scritta:

Gesú gli rispose: "In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio".

Nicodemo gli disse: "Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?".

Gesú rispose: "In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d'acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito.

Non ti meravigliare se ti ho detto: Bisogna che nasciate di nuovo. Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; cosí è di chiunque è nato dallo Spirito".


Lo Spirito Santo, Colui che rigenera il cuore dell'uomo, sta continuando a "soffiare" lì dove gli uomini si aprono, lasciandosi convincere "quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio" (Giov.16:8), senza timore alcuno e liberi dai condizionamenti di un mondo che, con la propria sapienza, non solo "non ha conosciuto Dio " (1Cor.1:21), ma addirittura sospinge, chi vorrebbe conoscerLo, lontano da Lui.


Faccio mia la seguente esortazione di Giacomo:

"Siate dunque pazienti, fratelli, fino alla venuta del Signore. Osservate come l'agricoltore aspetta il frutto prezioso della terra pazientando, finché esso abbia ricevuto la pioggia della prima e dell'ultima stagione" (Giac.5:7).

Credo che la "pioggia della prima stagione" sia avvenuta il giorno della Pentecoste, quando…

"Improvvisamente si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e… tutti furono riempiti di Spirito Santo…" (Atti 2:2).

Prima del prossimo ritorno di Gesù Cristo, in quest'"ultima stagione", sono convinto che lo Spirito Santo "soffierà" ancora, scuotendo molte coscienze, risvegliandole per "afferrare la vita eterna" (1Tim.6:12) alla quale Dio sta ancora chiamando in questo tempo di grazia:

Perciò, come dice lo Spirito Santo: "Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori" (Ebr.3:7,8).


Se hai udito la sua voce, vieni oggi, così come sei, a Gesù; Colui che ha dato la sua vita per te. Non rimandare questo appuntamento a "domani", perché non sai quello che domani accadrà; e poi, ogni giorno che passa è un'opportunità perduta.

Presto Gesù Cristo ritornerà, e se tu non sarai Nato/a di Nuovo, prima di lasciare questa terra, non potrai "vedere il regno di Dio" (Giov.3:3), perché…

"…carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio, né la corruzione può ereditare la incorruttibilità" (1Cor.15:50).

Non credere a chi ti dice che basta comportarsi bene, non far male a nessuno, fare opere buone, frequentare la Chiesa, (come facevo io) eccetera, per sperare di essere salvato; è una tremenda bugia che ha contribuito a far inorgoglire gli uomini inducendoli a credere di potersi salvare da sé; Gesù è categorico: devi Nascere di Nuovo!

Ti esorto, in questo istante, ad aprire il tuo cuore e ad accogliere Gesù Cristo come il Salvatore e Signore della Tua vita.


Digli:

Gesù; ti ringrazio per avermi fatto capire la necessità di Nascere di Nuovo. Così come sono, con tutti i miei peccati, vengo a Te. Ti chiedo di entrare nel mio cuore e di purificarlo col sangue prezioso che hai versato sulla croce per me.

Da questo momento in poi voglio seguirti veramente come la Tua Parola mi insegna; Tu mi darai la guida, la capacità e la forza di farlo, anche nelle avversità.

Grazie, Signore, per questa meravigliosa ed esuberante Vita Nuova che ho davanti a me.

 

Franco Ienco  citato da: http://www.evangelici.net/testimonianze/testimonianza2.html

Se siamo sinceri come può una persona con una testimonianza simile non essere stata chiamata da Dio a conoscerlo? (io stesso ho vissuto un'esperienza per molti versi analoga)

Non dobbiamo negare quello che opera il Signore, abbandoniamoci a Lui e serviamolo con tutto il nostro cuore!


Rispondi
Consiglia  Messaggio 40 di 44 nella discussione 
Da: marianoInviato: 27/11/2002 21.44
... quei fatterelli comunque sono andati diradandosi e ora non me ne succedono più; per la verità, preferisco che non me ne  succedano altri: anzi invidio (di santa invidia) le persone che simili fatti NON li hanno provati e che credono senza la spinta, innegabile,  che tali fatti esercitano.
Non credo che il Battesimo nello Spirito abbia bisogno di essere provato da glossolalia, lingue, interpretazione, visioni, profezia etc.
Circa i doni **nonostante le dottrine del cattolicesimo**, ritengo mio massimo carisma (nel senso di dono dello Spirito da usare per l'edificazione reciproca)  l'essere nella Chiesa cattolica e te lo dice uno che il battesimo nello Spirito l'ha ricevuto .... senza dubbi in proposito...........per tua stessa ammissione:---)))
Condizionare l'effettivo verificarsi del battesimo nello Spirito a certe manifestazioni, è un modo per mettere alla prova il Signore, o, per usare una frase meno scritturale, mettere delle condizioni allo Spirito, limitandone la libertà di esprimersi in modo per così dire "personalizzato".
In altre parole: la beatitudine del "beati quelli che crederanno senza avere visto"
Pace e bene
mariano pasquali
----- Original Message -----
From: StefanoS
Sent: Wednesday, November 27, 2002 1:04 PM
Subject: Re: La vera fede

 Nuovo messaggio in DIFENDERE LA VERA FEDE
 

La vera fede

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 Rispondi al mittente   Consiglia Messaggio 32 della discussione
Da: StefanoS

Mariano, la tua esperienza presenta i tratti evidenti del battesimo nello Spirito Santo, non ci sono dubbi in proposito.
Non ho mai detto che dei cattolici non possano conoscere il Signore in modo pieno nè che non possano ricevere il battesimo nello Spirito.
Credo semplicemente che queste persone abbiano ricevuto questi doni non grazie al cattolicesimo, ma nonostante le sue dottrine.
Un esempio di questo è nel pensare che lo Spirito Santo venga dato nel battesimo, è semplicemente falso, perchè lo Spirito lo ricevi quando dichiari la tua fede in Gesù.
Ci sono testimonianze di cattolici come il famoso Raniero Cantalamessa che finchè non conobbe il RnS non aveva la minima idea di che cosa fosse lo Spirito Santo come guida nella sua vita di fede...ma era battezzato da anni!
Raptor può spiegarmi dove è scritto nella Bibbia che dovremmo usare solo il "Padre Nostro"?
Il RnS nacque da dei cattolici che fecero l'esperienza dello Spirito Santo in una chiesa pentecostale...questo lo sanno tutti! pensa un pò: secondo te quanti teologi avrebbero detto che era possibile ricevere una vita trasformata e adirittura una trasformazione della chiesa stessa grazie a dei non cattolici?
Stammi bene, Stefano.

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Consiglia  Messaggio 41 di 44 nella discussione 
Da: Soprannome MSNbasta_chiedere_di_RaptorInviato: 30/11/2002 9.35
Solo ora mi accorgo che non ho notato alcuni messaggi che mi tiravano in causa, sia direttamente che indirettamente. Cercherò di rimediare a questa distrazione e comincio col dare una risposta ad un punto del post n. 22:
Se Paolo scrive a Timoteo che sorgeranno dottrine di demoni come la proibizione del matrimonio, gli evangelici prendono semplicemente atto di questo,i cattolici devono fare i salti mortali per giustificare il versetto.
Non mi risulta che la Chiesa Cattolica proibisca il matrimonio che anzi, ha elevato a sacramento.

Rispondi
Consiglia  Messaggio 42 di 44 nella discussione 
Da: cristianocattolicoInviato: 30/11/2002 10.27
Pace a voi fratelli tutti,
e ci risiamo......................
Se alcuni fratelli protestanti studierebbero meglio la Bibbia e la storia del cristianesimo, si renderebbero conto che distorcono il significato della Parola di Dio.
Se conoscessero meglio la storia del cristianesimo, sicuramente saprebbero chi in realtà proibì il matrimonio.
I CATARI, i manichei, gli albigesi, essi e solo essi proibivano il matrimonio, a TUTTI i loro fedeli. La Chiesa cattolica benedice le nozze, e questo è sotto gli occhi di tutti, ogni anno si celebrano migliaia di matrimoni nelle Chiese cattoliche di tutto il mondo.
Ma certi fratello protestanti si rendono conto che affermando la proibizione del matrimonio da parte cattolica, DICONO ENORMI CAVOLATE????
Pace
Salvatore

Rispondi
Numero di iscritti che ha consigliato questo messaggio. 0 suggerimenti  Messaggio 43 di 44 nella discussione 
Inviato: 30/11/2002 10.45
Questo messaggio è stato eliminato dall'autore.

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Consiglia  Messaggio 44 di 44 nella discussione 
Da: cristianocattolicoInviato: 30/11/2002 12.54
 
A proposito del battesimo nello Spirito Santo,
come mi spiega Stefano-Sam, il fatto che Agnes Ozman, che fu la prima (o una delle prime) a parlare in lingue il 1° gennaio del 1901 in America, ella che era una fedele pentecostale al seguito del pastore Pharam, e che quest'ultimo gridò al miracolo pentecostale, comunicandolo ai quattro venti, dicendo a tutti che Agnes parlò in "perfetto cinese" e poi e solo poi dopo che il pentecostalismo si diffuse in tutto il mondo, alcuni fedeli pentecostali recatisi a evangelizzare in Cina, si resero conto che  
la lingua parlata dalla sorella Agnes Ozman, non era Cinese, e non si capiva cosa fosse?
Da lì i tutti i pentecostali si misero a parlare in lingue, tremavano, rotolova a terra, (tipo attacchi epilettici) inmmersi (A DIR LORO)  nello Spirito Santo.
Come mi spiega il fratello StefanoS, che il pastore Pharam, era razzista?
Un uomo di tale levatura, di tale carisma, guidato dallo spirito, era razzista.......
Seymour suo seguace, (che ebbe la sfortuna di essere nero) si separò da lui, e fondò un'altra corrente pentecostale. Anche nelle chiese dove predicava Seymour accaddero fenomeni di glossolalia, a Topeka in Kansas e ad Azusa Street, (veri monumenti del pentecostalismo), quegli eventi fecero molto rumore, e molto scalpore, moltissima gente accoreva da diverse parti del mondo. Anche Pharam andò a visitare qui luoghi, e definì quel parlare in lingue di quei fedeli guidati dal pastore Seymour, "tipici rumori e suoni, dei neri dei SUD".
Possibile che gente guidata e battezzata dallo Spirito Santo e che come "prova" di questo parli in lingue, sia poi razzista?
Prego il fratello StefanoS di rispondermi, perchè francamente non lo riesco a capire.
Pace
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