La politica di Obama si muove CONTRO la strada Maestra della Chiesa Cattolica

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Caterina63
00lunedì 25 maggio 2009 15:39
Dopo aver attentamente analizzato una situazione crescente e preoccupante nell'Europa scristianizzata:
L'Eurabia ha una capitale: Rotterdam (di Sandro Magister)

analizziamo ora, non per giudicare LA PERSONA, ma per fare DISCERNIMENTO SU CERTE POLITICHE, le scelte etiche e morali di Obama presidente degli USA che si dice cristiano, ma avanza con un cristianesimo che NON solo non è cattolico, ma non è affatto cristiano...si parla dunque DELLE SCELTE POLITICHE NON DELLA PERSONA...[SM=g1740733]

Prenderò quanto segue dal blog amico: Fides et Forma perchè ritengo che ne sappia molto più di me e lo espone in modo molto accurato e senza polemiche e senza attacchi personali...

Prima di leggere abbiate sempre a mente questo episodio, cliccate qui per il filmato:
Prete AMMANETTATO e portato via per aver difeso la vita umana, preghiamo

perchè l'episodio è accaduto proprio per protestare contro le scelte di Obama....

e senza dimenticare la battaglia che stanno conducendo I VESCOVI AMERICANI:
I Vescovi Americani si battono contro la politica etica e morale di Obama (FINALMENTE!)

[SM=g1740722]


Pubblichiamo il famoso e controverso discorso del Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, tenuto presso l'Università Cattolica di Notre Dame lo scorso 17 Maggio. Seguirà a breve una nostra analisi di questo discorso dai toni messianici.
Potete scaricare il file in pdf con la traduzione del discorso cliccando qui o sulla foto.

ed ecco l'anilisi promessa che non posso che condividere...

COMMENTO AL DISCORSO MESSIANICO DI OBAMA A NOTRE DAME


di Francesco Colafemmina

La nostra analisi del discorso di Barack Obama sarà incentrata sul retroterra filosofico e culturale da cui è animata la sua riflessione sulla contemporaneità e sui conflitti fra opinioni differenti, con maggiore riferimento a quello tra etica cattolica e ricerca scientifica.

Il discorso del Presidente degli Stati Uniti colpisce immediatamente per la sua tensione ideale, per l'impostazione non tanto razionalistica, quanto retorico-religiosa. I termini che più ricorrono nel testo sono infatti quelli cari al messianismo, ovvero a quella corrente religiosa che attende l'arrivo di un Messia, di un salvatore in grado di portare sulla terra il Regno di Dio. Un salvatore che non è evidentemente Cristo, ma è modellato piuttosto su esigenze e obiettivi meramente umani.

Queste parole afferiscono non solo alla dimensione del futuro, ma soprattutto a quella della possibilità. Particolarmente ricorrente è la parola "challenge" (sfida), emblema tipicamente americano dello slancio pragmatico nella costruzione di un "mondo migliore". Si parla anche di "speranza", di "cambiamento", di "new age" (una nuova era).

Passato e futuro

Il contrasto da cui parte Obama per proporre le sue ricette sociali è quello fra un passato vissuto con intensa tensione drammatica ed un futuro tutto teso idealmente alla realizzazione di un nuovo ordine mondiale e sociale.
Le caratteristiche del passato? Sperequazione, ingiustizia, incomprensioni, minacce, inquinamento, guerre. Quelle del futuro auspicato? Uguaglianza, diritti garantiti, solidarietà, ecologismo, pace.
Sappiamo perfettamente che questa tensione ideale non corrisponde alla realtà nè tantomeno alla dimensione politica dell'amministrazione Obama. Siamo tutti a conoscenza dell'estrazione sociale ed oligarchica di buona parte degli "uomini del Presidente", in grossa percentuale espressione dell'establishment di Wall Street, artefice dell'attuale crisi finanziaria. Sappiamo perfettamente che l'ambizione alla pace ed all'egualitarismo, nonchè alla solidarietà ed all'ecologismo, restano mere utopie evidentemente troppo distanti dalla realtà per poter essere proposte come obiettivi da incarnare in una amministrazione presidenziale. Nondimeno potremmo semplicemente accontentarci del notevole sforzo morale di un uomo che propone una nuova visione del mondo, meno pragmatica e più ideale. Forse è questo il vero nocciolo della politica.

Ma il punto è un altro.
Personalmente ritengo che questa enorme carica riformista non abbia a che vedere con un modello politico cui uniformare il governo degli Stati Uniti, bensì con una forma di artificio retorico ed ideologico per dar vita ad un modello culturale e sociale senza precedenti.
L'allarme lanciato da Obama si concentra specificamente sulla crescente diversità in un mondo sempre più piccolo, unificato dai mezzi di informazione. La diversità è dunque letta come fonte e ragione di ogni conflittualità e potenziale minaccia all'ordine civile di una Nazione. La diversità è alla radice delle contrapposizioni e degli intoppi all' "avanzamento" della Nazione. Dunque la diverstià, pur non dovendo essere obliterata, va smorzata o superata cercando un comune terreno di incontro fra le parti in causa.

E' qui che va svelato l' "inganno" o meglio l'origine di un erroneo sillogismo. Il sillogismo di cui parlo è quello: diversità=pericolo sociale quindi è necessario ridurre quanto più possibile le diversità di opinione. In particolare il discorso si riferisce a divergenze di carattere etico o meglio bioetico. E' qui che dovremo indagare meglio l'inganno logico introdotto da questo discorso, analizzando dettagliatamente il punto.

La ricerca sulle staminali embrionali ed il conflitto etico

Il discorso parte proprio da un esempio specifico: quello relativo alla modalità con cui si affronta la questione della ricerca sulle cellule staminali embrionali. Il Presidente parla di un conflitto fra chi non vuole questa ricerca perchè crede che l'uso di un embrione coincida con l'uccisione di una vita umana (seppure in uno stato germinale) e chi ritiene opportuna questa ricerca per curare persone sofferenti ed ammalate.
Così si evince che la diversità di opinioni è apparentemente una ragione di stallo, di insuperabile ostacolo all'avanzamento scientifico o alla risoluzione di problemi pratici che sembrano affliggere il mondo. In realtà non è affatto così.

L'enormità della differenza fra l'ostacolo posto dalla diversità di opinioni su tematiche bioetiche e gli "errori" che affliggono il mondo moderno è evidente anche ad un bambino. Retoricamente potremmo definirla un'iperbole. Il Presidente ha così introdotto la sua necessità di giustificare la decisione di finanziare con fondi pubblici la ricerca sulle staminali embrionali e quella di dare vita alla più liberale delle leggi abortiste condendola con toni apocalittici e sviando l'uditore dal reale contesto della bioetica per condurlo su quello delle minacce globali del mondo moderno.

L'aspetto più grave è tuttavia quello dell'introduzione della pericolosità di una diversità di fede o di opinione. Seguendo la logica del discorso infatti sembrerebbe che chi ha una specifica identità religiosa o culturale sia solo per questo una potenziale minaccia agli equilibri del mondo e che l'unico modo per assicurare pace, benessere e rispetto dell'ambiente, sia quello di sfumare le diversità in un unica dimensione sovra culturale e sovra religiosa, in una "mission" che è del tutto estranea alla realtà civile di un governo.

Come lo Stato necessita di esser separato dalla Religione, così è anche logico che esso non possa trasformarsi in Chiesa, assumendo su di sè o sulla sua più alta carica un potenziale "messianico" e salvifico superiore a quello fideistico.
D'altra parte va detto che anche relativamente ai temi bioetici il ruolo dello Stato dovrebbe essere quello di applicare le leggi e di legiferare tenendo presenti alcuni principi fondamentali. Questi principi sanciti dalle carte costituzionali di mezzo mondo sono caratterizzati dalla loro universalità.

Se la Chiesa Cattolica è poi contraria alla sperimentazione sugli embrioni lo fa non per una sua certezza di fede (quella per la quale si ritiene l'embrione un essere umano), ma in base ad un dubbio naturale ed universalmente condivisibile: se si possa uccidere il germe di una vita umana o meglio se quella vita umana che si sta formando sia un soggetto del diritto allo stesso livello di un uomo nato. Inevitabilmente questo dubbio ci riconduce alla spiegazione della vita al quid che crea la vita, alla domanda: cos'è la vita?

Una domanda alla quale neanche la scienza può offrire risposta. Lo Stato quindi non può valutare in maniera asettica e superiore il senso di questo dubbio, la realtà di queste domande. Piuttosto dovrebbe farle proprie ed ampliare sempre più le garanzie del diritto, soprattutto nei confronti dei più deboli e della vita ancora in formazione. La questione sollevata dalla Chiesa non è dunque meramente religiosa ma più coerentemente "civile": è un problema di natura universale che riguarda tutti gli uomini e riguarda il diritto.

Questo punto non è stato affatto toccato da Obama. Perchè? Perchè molto semplicemente il pregiudizio moderno prevede che la Chiesa non possa avere voce in capitolo su questioni "civili", ma debba occuparsi esclusivamente della salvezza delle anime. Perciò sulle staminali si preferisce affidarsi al responso super partes della scienza o meglio alle necessità "evolutive" della scienza stessa, quasi che il metodo scientifico sia depositario di una verità assoluta e preminente rispetto a quella della fede o dello spirito in generale.

Questo assunto è erroneo, perchè sebbene la scienza consenta l'analisi della realtà e rappresenti un metodo cognitivo fondamentale, essa non è infallibile in quanto è e resta umana. E inoltre non esaurisce nella sua ricerca tutte le dimensioni dell'umano, ma si limita alla dimensione materiale, dando per scontata l'inesistenza di una dimensione spirituale dell'uomo che non è semplicemente dimostrabile in base al metodo scientifico. L'homo religiosus è dunque considerato una sottospecie dell'homo scientificus, un essere non pienamente consapevole della realtà e presumibilmente ottuso nella sua accettazione illuminata del progresso e delle potenzialità dell'uomo sul mondo.

E' questo l'elemento essenziale, il nodo gordiano del discorso. Se non si recide questo nodo, se non si smentisce l'illogica sicumera scientista ed illuminista di cui il discorso è imbevuto, si rischia di creare una società priva di coscienza critica e totalmente affidata alla certezza fideistica della nuova e superiore Chiesa scientista.

Non è poi un caso se Obama nell'attrarre l'uditorio dalla sua parte cerchi di descrivere il suo approccio al cattolicesimo sotto un profilo meramente solidaristico. La solidarietà, uno dei tre principi rivoluzionari alla base anche della carta costituzionale statunitense, è l'aspetto del cristianesimo più spiccatamente "civico". E' quindi ciò che rende il cristianesimo accettabile e condivisibile. Ma non è la sua Verità, è semplicemente una derivazione della sua Verità. Ecco perchè Obama accosta le principali religioni mondiali nel principio del "vedere nel prossimo un altro me stesso". Perchè si ritiene che il confronto fra le religioni del mondo sotto il profilo della Verità sia impraticabile e foriero di conflitti, mentre quello sulle loro conseguenze civili sia invece auspicabile e da incentivare.

E quando il Presidente propone un modello di dialogo sulle tematiche legate all'aborto lo fa partendo dal presupposto che vi siano posizioni inconciliabili su questo tema. Giusto. Tuttavia è alquanto ipocrita per chi ha proposto in maniera netta una legge estremamente abortista, presentarsi ad un uditorio cattolico e parlare di moderazione delle posizioni su questo tema. Anche perchè sia su questo punto, sia su quello delle staminali embrionali, sia su quello dell'eutanasia, il meccanismo di propaganda attiva esercitato dai fautori di tali pratiche prevede di combattere i cattolici o più in generale gli umanisti (ovvero coloro che hanno a cuore la difesa dei più deboli) con i loro medesimi principi.

Così nel caso dell'aborto si parla delle sofferenze morali della donna. In quello delle staminali, si parla delle sofferenze dei malati, in quello dell'eutanasia, delle sofferenze di chi è costretto ad uno stato vegetativo. Il conflitto etico non viene affrontato, ma annullato da un nuovo conflitto etico. Il vero problema è però che tutte queste tematiche sono proposte non come possibilità o dubbi attivi, bensì come certezze che i cattolici, piuttosto che tutti coloro che a prescindere dalla propria fede disapprovano questi atti, dovrebbero semplicemente ratificare. E non ci si pone il dubbio che, indipendentemente dal suo valore morale e relativo alla salvezza delle anime che ha per il cristianesimo, l'atto dell'aborto (come quello dello sfruttamento di embrioni o l'eutanasia) possa essere un crimine reale, quindi semplicemente un fatto che riguarda lo Stato in quanto garante della vita dei suoi cittadini.

Piuttosto si da per scontato l' "abbaglio fideistico" della Chiesa e dei suoi seguaci. Anche allorchè il Presidente richiama la sua reazione alla lettera del medico critico sulle parole da lui usate per definire gli abortisti sul suo sito web, Obama non fa che confermare questo approccio. Tanto più che tutto il discorso è un elenco di buone intenzioni sui metodi, senza alcun accenno ai contenuti ed alle ragioni che dovrebbero indurre i cattolici a rivedere le proprie posizioni.

Ecco l'astuzia: diffondere fumo sul futuro, sulla speranza, sulla solidarietà, ma mai affrontare le questioni che potrebbero costargli il ruolo di Messia della Nuova America.

In ultima analisi però Obama ha detto una cosa giusta: la Chiesa è proprio un faro e un crocevia. Il problema è che il crocevia non può essere attraversato senza guardare a destra e a sinistra, solo confidando nella bontà della propria strada, nè tantomeno si possono ridurre i problemi bioetici a dei conflitti interiori degli uomini religiosi.

Concluedendo quindi non possiamo fare a meno di evidenziare il tono potentemente moralistico e quasi clericale, da sermone della domenica, del discorso. Anche l'estremo riferimento alla natura di pescatori di ciascuno di noi (chiara allusione evangelica) non fa che rincarare il tono religioso tenuto dal Presidente, degno di un pastore che predica dal suo ambone. Ma forse non ci è ancora chiaro a quale Chiesa appartenga questo predicatore chiamato Barack Obama.
Caterina63
00lunedì 25 maggio 2009 15:54
Ottima analisi caro Francesco [SM=g1740722] [SM=g1740721]

per ora mi soffermo su questa tua riflessione:

Quelle del futuro auspicato? Uguaglianza, diritti garantiti, solidarietà, ecologismo, pace.

******************

se prendiamo le parole del card. Biffi pronunciate nelle meditazioni offerte al Santo Padre ed alla Curia per gli Esercizi Spirituali della Quaresima 2007 ad un punto leggiamo:

" Ma dove l'esposizione di Solov'ev si dimostra particolarmente originale e sorprendente - e merita la più approfondita riflessione - è nell'attribuzione all'Anticristo delle qualifiche di pacifista, di ecologista, di ecumenista...."

(Le cose di lassù, Giacomo Biffi -eserci spirituali con Benedetto XVI - pag.82)

Lungi da me descrivere Obama quale Anticristo[SM=g1740727]  tuttavia che in mezzo a noi ci siano tanti anticristi questo lo dicono già gli apostoli nelle loro Lettere inserite nel Canone biblico, ergo ne possiamo parlare senza essere accusati di giudicare una qualche persona, quanto piuttosto fare discernimento dei FALSI MAESTRI i quali sono appunto gli anticristi...

Il discorso di Obama è principlamente VUOTO, vuoto nell'essenza, compiacente e senza risparmiarsi sugli elogi a chi lo sta ospitando...è un discorso anche pieno di retoriche e se vogliamo completarlo di relativismo puro: egli dice "tutto" e il contrario di tutto...

Concordo anche con il discorso sul millenarismo citato da Francesco...esso è una eresia che periodicamente riaffora sotto nuove vesti...

Per esempio ad un tratto Obama dice:
"Dobbiamo decidere come salvare la creazione di Dio..."

la frase sembra innocua, ogni uomo è infatti responsabile di come avrà usato i beni della terra, ma non lo è più quando invece di denunciare le colpe proprie, cita come colpa "un cambiamento climatico che minaccia di distruggerla"

Dunque NON è l'uomo il responsabile dei danni alla Natura, ma il cambiamento climatico che minaccia di distruggere la creazione...

Il discorso è pericoloso perchè noi non siamo nati e non nasciamo PER SALVARE la creazione, ma per usare la terra, in modo intelligente e ragionevole...e SOGGIOGARLA (Genesi)

I cambiamenti climatici sono NATURALI, per quanto l'uomo non toccasse nulla, ci sarebbero sempre CICLI COSMICI atti a modificare la situazione sulla terra...per esempio ...ci dovrebbe essere un cambiamento dovuto ad un mutamento sia dell'asse magnetico terrestre (il chè non è cosa nuova, a giri ciclici è già avvenuto che l'asse magnetico della terra abbia mutato i suoi poli, l'ultimo cambiamento, spiegava uno scenziato, sarebbe avvenuto 700mila anni fa, quello che stiamo vivendo e che starebbe per subire un nuovo mutamento poichè è scientificamente dimostrato che il magnetismo terrestre sta rallentando, ma non potrà essere un mutamento repentino, secondo gli scienziati l'asse magnetico sta si rallentando e mutando, ma per completare la mutazione occherreranno almeno centinaia di anni ancora...), sia per una nuova ripresa dell'attività solare durante la quale, spiegava lo scienziato, venendosi a trovare durante il calo del magnetismo dell'asse terrestre, è naturale che gli effetti solari saranno avvertiti molto di più dagli abitanti della Terra (terremoti, maremoti, attività vulcaniche, aumento delle malettie, siccità o innondazioni)....insomma, fino a qui ciò che dovrà avvenire di fatto è già allo studio degli scienziati, nulla di improvvisamente "nuovo"....

ma Obama lo pone come lavoro per ECOLOGISTI, LUI E' UN ECOLOGISTA CHE SALVERA' LA CREAZIONE DI DIO...
se naturalmente troverà chi gli darà ascolto
...[SM=g1740732]

Un altro esempio....a pag.2 del Pdf nel testo integrale di Obama, egli pone una serie di problemi ed offre una soluzione SINCRETISTA...ossia chiede dei COMPROMESSI per trovare una strada comune che conduca ALLA PACE CHE LUI SOGNA....

dice infatti che laddove l'attivista gay o il pastore evangelico deplorano entrambi il problema dell'HIV e dell'AIDS, non trovano però UN ACCORDO per combattere insieme la medesima battaglia....[SM=g1740746]

ma c'è o ci fa? è ovvio che NON possono trovare un accordo comune, nè fare un compromesso perchè l'attivista gay pur deplorando questa malattia NON vuole assolutamente RINUNCIARE AL SESSO LIBERO NE' ALLA RIEDUCAZIONE SUL CONCETTO DEI CONTRACCETTIVI...un pastore evangelico che seguisse davvero il Vangelo NON potrebbe MAI trovarsi d'accordo con un attivista gay senza arrivare ad un odioso compromesso che andrebbe CONTRO DIO di conseguenza contro l'uomo stesso...
Ma Obama questo non lo dice...
lui vorrebbe mettere d'accordo TUTTI reinterpretando la Legge di Dio SECONDO LA MODA DEL MOMENTO...[SM=g1740729]

Infatti si chiede se un domani (magari sotto la sua presidenza) si potessero UNIRE LE MANI per TROVARE INSIEME UNA SOLUZIONE...dimenticando che NOI LA SOLUZIONE CE L'ABBIAMO GIA'....non si tratta dunque di trovare soluzioni, ma di trovare MODI  affinchè si possa far comprendere all'Uomo confuso di oggi che le soluzioni ci sono...e AIUTARSI semmai reciprocamente per fare in modo che le soluzioni DATE DA DIO diventino davvero legge per gli uomini di ogni razza, cultura, popolo o nazione...

[SM=g1740733]

In questo non solo Obama non propone nulla, ma lo evita proprio...


per ora buona riflessione...

Caterina63
00lunedì 25 maggio 2009 16:18
Nel dialogo del Blog dell'amico Francesco: Fides et Forma

ha fatto un ulteriore intervento interessante che stavo appunto per analizzare...[SM=g1740722]


Cara Caterina,

la citazione di Biffi coglie in pieno il senso di quanto da me detto. Il personaggio di Solov'ev è infatti un dissimulatore, un uomo che cerca di apparire ciò che non è. Basta leggere il discorso da lui pronunciato quando ha siglato l'atto di riapertura dei finanziamenti alla ricerca sulle staminali: http://www.clipsandcomment.com/2009/03/09/full-text-president-obama-speech-on-stem-cell-policy-change/

Quando si tratta di affrontare le ragioni che lo hanno spinto a prendere questa decisione, da un lato Obama pone il dilemma etico. Dall'altro non vuole approfondirlo e lo riduce ad un "consensus" popolare di dubbia realtà. Quindi cosa pensa Obama in materia di bioetica ci riesce oscuro e fumoso.
Per ora siamo certi della sua fiducia totale nella "sound science", la scienza sonante, solida!


Aggiungo solo una citazione specifica di Biffi:

"Ma il libro che gli aveva procurato fama e consenso universali porta il titolo: “La via aperta verso la pace e la prosperità universale”, dove “si uniscono il nobile rispetto per le tradizioni e i simboli antichi con un vasto e audace radicalismo di esigenze e direttive sociali e politiche, una sconfinata libertà di pensiero con la più profonda comprensione di tutto ciò che è mistico, l’assoluto individualismo con un’ardente dedizione al bene comune, il più elevato idealismo in fatto di principi direttivi con la precisione completa e la vitalità delle soluzioni pratiche”.

È vero che alcuni uomini di fede si domandavano perché non vi fosse nominato nemmeno una volta il nome di Cristo; ma altri ribattevano: “Dal momento che il contenuto del libro è permeato dal vero spirito cristiano, dall’amore attivo e dalla benevolenza universale, che volete di più?”. D’altronde egli “non aveva per Cristo un’ostilità di principio”. Anzi ne apprezzava la retta intenzione e l’altissimo insegnamento. "

Vi ricorda qualche libro pubblicato da Obama?

[SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739] [SM=g1740739]

La mia risposta:

ahahahah caro Francesco....non a caso la Bibbia, il Vangelo ci attesta che i veri cattolici parlano la medesima lingua e si capiscono al volo [SM=g1740727] mi hai anticipato sul LIBRO....[SM=g1740722]

Obama ha scritto un libro: L'AUDACIA DELLA SPERANZA...(da non sottovalutare che egli l'abbia citato ai giovani di Notre Dame) io ci sto associando anche la copiatura all'enciclica di Benedetto XVI Spe Salvi, Obama ha affermato di AVERLA LETTA...e di averla trovata INTERESSANTE [SM=g1740733]
nonchè il riferimento eloquente del card. Biffi...

la speranza cui anela Obama è il PACIFISMO E L'ECOLOGIA, per lui sono la chiave che porteranno nel mondo quella tregua di cui ha bisogno (ho letto alcuni spezzoni del suo libro, per altro su siti non cattolici)....[SM=g1740732]  sono sue le parole che ha rivolte ad un pastore metodista affermando se non fosse giunto il momento di CREARE UNA UNIONE DI TUTTE LE RELIGIONI DEL MONDO SOTTO IL SEGNO DELLA PACE....

stranamente questa fu una idea buttata in campagna elettorale dall'allora Veltroni, che disse in sostanza: sarebbe bello che tutte le religioni, compresa quella cattolica, si ritrovassero IN UN UNICO GRANDE TEMPIO, IN COMUNE ARMONIA...[SM=g1740729]

sembra una mania sinistroide, in tutti i sensi del termine, quella di usare ora tutte le religioni del mondo per trarne un profitto, un vantaggio...dimenticando che il Cristo dice: SONO VENUTO A PORTARE LA SPADA....[SM=g1740720]

Argomenti questi che ritroviamo, che piaccia o no, nell'Anticristo di Solov'ev ben spiegato dal card. Biffi...[SM=g1740722]





[SM=g1740733]


Caterina63
00lunedì 25 maggio 2009 18:13
Le parole del Papa, ieri, da Montecassino al Regina Coeli, sembrano davvero una risposta saggia al testo vuoto di Obama....


Cari fratelli e sorelle!
Ogni volta che celebriamo la Santa Messa, sentiamo echeggiare nel cuore le parole che Gesù affidò ai discepoli nell'Ultima Cena come un dono prezioso:  "Vi lascio la pace, vi do la mia pace" (Gv 14, 27). Quanto bisogno ha la comunità cristiana e l'intera umanità di assaporare appieno la ricchezza e la potenza della pace di Cristo!

San Benedetto ne è stato grande testimone, perché l'ha accolta nella sua esistenza e l'ha fatta fruttificare in opere di autentico rinnovamento culturale e spirituale. Proprio per questo, all'ingresso dell'Abbazia di Montecassino e di ogni altro monastero benedettino, è posta come motto la parola "PAX":  la comunità monastica, infatti, è chiamata a vivere secondo questa pace, che è dono pasquale per eccellenza.

Come sapete, nel mio recente viaggio in Terra Santa mi sono fatto pellegrino di pace, e oggi - in questa terra segnata dal carisma benedettino - mi è data l'occasione per sottolineare, ancora una volta, che la pace è in primo luogo dono di Dio, e dunque la sua forza sta nella preghiera.

È dono affidato, però, all'impegno umano. Anche l'energia necessaria per attuarlo si può attingere dalla preghiera. È pertanto fondamentale coltivare un'autentica vita di preghiera per assicurare il progresso sociale nella pace. Ancora una volta la storia del monachesimo ci insegna che una grande crescita di civiltà si prepara nel quotidiano ascolto della Parola di Dio, che spinge i credenti ad un sforzo personale e comunitario di lotta contro ogni forma di egoismo e di ingiustizia.

Solo imparando, con la grazia di Cristo, a combattere e vincere il male dentro di sé e nelle relazioni con gli altri, si diventa autentici costruttori di pace e di progresso civile. La Vergine Maria, Regina della Pace, aiuti tutti i cristiani, nelle diverse vocazioni e situazioni di vita, ad essere testimoni della pace, che Cristo ci ha donato e ci ha lasciato come missione impegnativa da realizzare dappertutto.


 
Caterina63
00lunedì 25 maggio 2009 21:26
Francesco Colafemmina ha detto...
 
C'è già comunque chi lo ha proclamato Messiah:

http://www.worldnetdaily.com/?pageId=77539



**********************


La mia risposta:

Tutte le Profezie serie...dai Padri della Chiesa, ai Santi e Beati riconosciuti dalla Chiesa, nelle loro profezie dichiarano che l'Anticristo sarà riconosciuto dalla moltitudine dei popoli come MESSIAH.....

In sintesi, a parte le sfumature, tutte le profezie giungono a questo quadro:

il suo regno durerebbe dai 3 ai 4 anni (le elezioni presidenziali sono ogni 4 anni)...egli imporrà la sua visione di CHIESA e di religione e riuscirà a mettere d'accordo TUTTE LE RELIGIONI...
Non sarà odiato, al contrario, TUTTE LE GENTI LO AMERANNO...
Egli interverrà sulle questioni etiche e morali...
all'inizio NON sarà nemico di Cristo, anzi, parlerà del Cristo, solo dopo aver ingannato la moltitudine della gente, egli si scoprirà per quello che è realmente...in teoria dovrebbe governare per circa due anni preparando il suo piano, poi governare per altri due anni come Messiah...

fino a qui le Profezie rigorosamente autenticate da fiumi di fonti e testi....

Non voglio fare la catastrofista...(al contrario, per noi cattolici significa la fine di un incubo!) ma se ci vogliamo aggiungere come PICCANTE [SM=g1740727]  la profezia Maja del 2012... qualcosa starebbe per avvenire...


Obama nel suo discorso lo dice chiaramente: sono diventato UN ORGANIZZATORE DI COMUNITA'... sa quello che dice e sa quello che vuole...l'organizzatore è lui...[SM=g1740732]

e racconta la sua esperienza CON la Chiesa Cattolica, egli si ritiene già NELLA CHIESA non per i Sacramenti (non ricevuti) ma per aver LAVORATO con questi gruppi...
si sente GIUSTIFICATO ED AUTORIZZATO A RITENERSI, DA SE STESSO, NELLA CHIESA....
non sottovalutate queste episodi raccontati da Obama...sono parte integrante di ciò che è...
non stiamo parlando di un laico qualunque, ma di un laico che ha molto potere...


A pag. 5 Obama ISTRUISCE I CATTOLICI (il falso maestro, attenti!) su un aspetto della LORO FEDE importante...all'inizio Obama li invita a manter salda la propria fede contro ogni tentativo di oscuramento, ma aggiunge subito dopo:
"Ma ricordate anche che il massimo dell'ironia della fede è che necessariamente AMMETTE IL DUBBIO...."

bel furbo!!!
La fede , cattolica, per Obama, AMMETTE NECESSARIAMENTE IL DUBBIO, sarebbe il "massimo dell'ironia", specifica che la sapienza di Dio è superiore alla nostra...
ma, ed ecco l'inghippo, dice Obama:
questa fede "deve costringerci a rimanere APERTI...E CURIOSI (?? il Vangelo dice esattamente il contrario[SM=g1740733] )e desiderosi di continuare la discussione MORALE E SPIRITUALE..."
continuando nella lettura del testo si evince che Obama sta dicendo subliminalmente che AL CRISTIANESIMO C'E' DELL'ALTRO...
[SM=g1740733]

chi lo dice? non è che sto interpretando io come voglio? No basta che leggiate la seguente frase sempre a pag. 5:

dice Obama sempre in questo discorso:
"Perchè se c'è una legge di cui possiamo essere più che certi, questa è la legge che lega le persone, insieme di tutte le fedi e di nessuna fede..."

Per Obama basta amarsi...e cristiani, ebrei, musulmani, buddisti....ILLUMINSTI andranno TUTTI D'ACCORDO...
dunque Cristo portò la guerra? SI, in un certo senso si...Obama, nuovo Messiah PORTERA' LA PACE CHE CRISTO TOLSE CON LO SCANDALO DELLA CROCE....

Scrive il card. Biffi nello spiegare l'Anticristo di Solov'ev:
"Era (l'Anticristo) - un convinto spiritualista. Credeva nel bene e perfino in Dio, ma non amava che se stesso. Era un asceta, uno studioso, un filantropo. Dava ALTISSIME DIMOSTRAZIONI DI MODERAZIONE, di disinteresse e di attiva beneficenza..."

Spiega ancora il card. Biffi:
Tre cose di Gesù, però, gli riuscivano inaccettabili:
- le sue preoccupazioni MORALI; per l'Anticristo la morale del Cristo HA DIVISO GLI UOMINI secondo il bene e il male, mentre egli si prefigge di RIUNIRLI COI BENEFICI CHE SONO UGUALMENTE NECESSARI AI BUONI E AI CATTIVI...;
- la sua assoluta UNICITA'; per l'Anticristo a questo punto Cristo deve essere predicato come uno fra i tanti, un grande precursore, il mio precursore...perchè il vero salvatore, colui che salverà il mondo dalla crisi SARO' IO, dopo aver purificato il suo messaggio da ciò che oggi è inaccettabile per l'uomo....;
- non sopporterà il fatto che Egli sia risorto...ergo per l'Anticristo sarà importante parlare del Cristo come di una persona MORTA il cui ricordo vive GRAZIE A LUI(=anti) e sarà necessario che si dica apertamente che Cristo è marcito nel sepolcro...


Certamente siamo al momento LONTANI da tutto ciò, ma se pensiamo che il pensiero di Obama abbiamo cominciato a conoscerlo solo un anno fa...io non faccio previsioni e,ripeto, non credo ancora che egli sia l'Anticristo, ma se non lo è gli sta preparando la strada...[SM=g1740727]

e pensate che mentre lui faceva questo discorso il rettore dell'Università, SACERDOTE CATTOLICO, chiamava la polizia per far ARRESTARE UN SUO CONFRATELLO che fuori manifestava con una croce sulle spalle e il canto dell'Ave Maria di Lourdes....
come appunto potete guardare nel link  postato in apertura thread...

Prendiamo il Rosario e preghiamo affinchè non perdiamo la vera fede...

                     [SM=g1740717] [SM=g1740720] [SM=g1740717]


Caterina63
00lunedì 25 maggio 2009 23:11
A seguito del commento al discorso del Presidente Obama tenuto la scorsa settimana alla Notre Dame University, pubblichiamo un altro emblematico discorso del 2006. Questa prova oratoria dell'allora Senatore Obama testimonia da un lato una conferma alla nostra analisi del discorso all'Università Cattolica, evidenziando i profondi pregiudizi nei riguardi di un dialogo con persone di fede, per il semplice fatto che le loro opinioni in materia di aborto siano viziate da una impostazione fideistica. E qui verrebbe da chiedersi soltanto: ma è una questione di fede affermare che un feto al terzo o al sesto mese è una vita umana da proteggere o è semplicemente la realtà?
In secondo luogo abbiamo un altro aspetto, ancora più inquietante. In questo discorso Obama riprende l'argomentazione finale di quello tenuto recentemente a Notre Dame, cita cioè la fantomatica lettera del medico anti abortista. Trionfo del past and copy o astuta strategia per trattare con il mondo cattolico? Sta di fatto che la lettura di questo discorso non può non evidenziare una certa latente ipocrisia nelle buone intenzioni del Presidente. Buone intenzioni che sembrano essere solo a senso unico, con un mondo cristiano fatto di minorati psichici, che hanno bisogno di carezze e di fair minded words... per esser convinti del loro torto ideologico fideistico.


Attraverso la nazione, le chiese individuali come la mia e la vostra stanno sponsorizzando programmi di assistenza, stanno costruendo centri per anziani, aiutando ex detenuti a riguadagnare le proprie esistenze e stanno ricostruendo le coste del nostro golfo dopo l’uragano Katrina.

Perciò la questione è: come costruiamo su questi ancora flebili tentativi un accordo fra religioni e gente secolare di buona volontà? Ciò impegnerà un grande lavoro, molto più lavoro di quanto abbiamo già fatto sinora. Le tensioni e i sospetti su ogni lato delle divisioni religiose dovranno essere rettamente affrontate. Ed ogni parte avrà la necessità di accettare alcune regole di base per la collaborazione.
Mentre ho già enunciato parte del lavoro che i leaders progressisti devono svolgere, vorrei parlare un po’ riguardo ciò che dovrebbero fare i leaders conservatori – alcune verità che dovrebbero riconoscere.

Da una parte devono comprendere il ruolo critico che la separazione fra chiesa e stato ha svolto nel preservare non solo la nostra democrazia, ma la stessa solidità della pratica religiosa. La gente tende a dimenticare che durante la nostra fondazione non erano gli atei o i libertari coloro che rappresentavano i più validi campioni del Primo Emendamento. Furono invece le minoranze perseguitate, furono i Battisti come John Leland che non volevano che fosse stabilita una chiesa ad imporre le proprie visioni sulla gente che era lieta nei suoi latifondi e insegnava le scritture agli schiavi. Furono i progenitori degli evangelici ad essere i più cristallini nel non voler mischiare il governo con la religione, giacché essi non volevano una religione sponsorizzata dallo stato che ostacolasse la loro religione per come loro la intendevano.

Inoltre, data la crescente diversità della popolazione americana, i pericoli del settarismo non sono stati mai più grandi. Sebbene un tempo lo fossimo, oggi non siamo più una nazione cristiana; noi siamo anche una nazione ebraica, una nazione musulmana, una nazione buddhista, una nazione indù, e una nazione di non credenti.

E anche se avessimo avuto solo cristiani in mezzo a noi, se avessimo espulso ogni non cristiano dagli Stati Uniti d’America, quale cristianesimo avremmo insegnato nelle scuole? Ci saremmo affidati a James Dobson’s o ad Al Sharpton’s? Quale passaggio delle scritture dovrebbe guidare la nostra politica pubblica? Dovremmo seguire il Levitico che suggerisce che la schiavitù è ok e che mangiare frutti di mare è un abominio? E che dire del Deuteronomio, che suggerisce di lapidare tuo figlio se si allontana dalla fede? O dovremmo semplicemente attaccarci al Discorso della Montagna – un passaggio che è talmente radicale che è dubbio se il nostro Dipartimento della Difesa potrebbe sopravvivere alla sua applicazione? Perciò prima di trascinarci oltre, leggiamo le nostre bibbie. La gente non ha passato il tempo a leggere le proprie bibbie.

Ciò mi porta al mio secondo punto. La democrazia chiede che la gente motivata religiosamente traduca le proprie preoccupazioni in valori universali, piuttosto che specifici di una religione. Ciò richiede che le loro proposte siano soggette ad argomentazione e riconducibili alla ragione. Io potrei essere contrario all’aborto per ragioni religiose, ma se io cerco di far passare una legge che bandisca questa pratica, non posso semplicemente rifarmi agli insegnamenti della mia chiesa o evocare la volontà di Dio. Devo spiegare perché l’aborto viola alcuni principi che sono accessibili a persone di ogni fede, inclusi coloro che non hanno fede.

Ora ciò diventa complicato per qualcuno che crede nell’infallibilità della Bibbia, come fanno molti evangelici. Ma in una democrazia pluralista, non abbiamo altra scelta. La politica dipende dalla nostra abilità di persuaderci gli uni gli altri degli scopi comuni basati su una comune realtà. Ciò coinvolge il compromesso, l’arte di ciò che è possibile. A qualche livello fondamentale, la religione non consente il compromesso.

E’ l’arte dell’impossibile. Se Dio ha parlato, allora i seguaci si aspettano di vivere in base agli editti di Dio, senza alcun riguardo per le loro conseguenze. Basare la propria vita su questi impegni così poco compromissori potrà anche essere sublime, ma basare la nostra attività politica su tali impegni sarebbe qualcosa di pericoloso. E se ne dubitate, lasciatemi fornirvene un esempio.

Noi tutti conosciamo la storia di Abramo ed Isacco. Dio ordina ad Abramo di offrigli suo figlio, e senza ragione, egli prende Isacco, lo porta sulla cima di una montagna e alza il suo coltello, pronto ad agire come Dio ha comandato.
Naturalmente alla fine Dio manda giù un angelo ad interloquire all’estremo minuto e Abramo passa il test divino di devozione.

Ma è giusto dire che se ognuno di noi lasciando questa chiesa vedesse Abramo sul tetto di un palazzo sollevare il suo coltello, noi, all’estremo momento, chiameremmo la polizia e ci aspetteremmo che il Dipartimento per i Bambini e i servizi Familiari togliesse Isacco a suo padre Abramo. Noi faremmo ciò perché non abbiamo udito ciò che Abramo ha udito, non abbiamo visto ciò che Abramo ha udito, vero come forse fu quell’esperienza. Perciò il meglio che possiamo fare è agire in accordo con quelle cose che tutti noi vediamo e che tutti noi sentiamo, che si tratti della legge comune o della razionalità fondamentale.

Concludendo, ogni riconciliazione fra fede e pluralismo democratico ha bisogno di un qualche senso della proporzione.
E ciò vale per entrambe le parti.

Anche coloro che proclamano l’infallibilità della Bibbia fanno distinzione fra editti scritturali, percependo che alcuni passaggi – come i dieci comandamenti o il credo nella divinità di Cristo – sono centrali nella fede cristiana, mentre altri sono più specifici di una cultura e possono essere modificati per accordarsi alla vita moderna.

Gli americani intuitivamente comprendono ciò, ed è anche il motivo per cui la maggioranza dei cattolici pratica il controllo delle nascite e alcuni di essi sebbene siano opposti al matrimonio gay nondimeno si oppongono ad un emendamento costituzionale per bandirlo. La leadership religiosa ha necessità di non accettare la saggezza nel consigliare il suo gregge, me deve riconoscere questa saggezza in politica.

Ma un senso di proporzione dovrebbe anche guidare coloro che fanno la guardia ai confini fra chiesa e stato. Non ogni menzione di Dio in pubblico è una rottura del muro di separazione – problemi di contesto. E dubbio se i bambini che recitano il Pegno di Fedeltà si sentano oppressi o lavati di cervello a seguito della pronuncia della frase “sotto Dio”. Io non sento ciò. Il fatto che gruppi di preghiera volontari possano usare gli spazi delle scuole per incontrarsi non dovrebbe essere una minaccia, non più che il loro uso da parte dei Giovani liceali Repubblicani possa minacciare i Democratici. E uno può anche visionare programmi basati sulla fede – indirizzati ad ex detenuti o drogati – che offrono una via unica e potente per risolvere i loro problemi.

Perciò noi abbiamo tutti qualche lavoro da fare qui. Ma sono pieno di speranza che possiamo lanciare ponti sulle divisioni e superare i pregiudizi che ciascuno di noi porta in questo dibattito. E ho fiducia nel fatto che milioni di credenti americani vogliano che ciò avvenga. Non importa quanto possano o meno esser religiosi, la gente è stufa di vedere la fede usata come un’arma per attaccarti. Non vogliono che la fede sia usata per dividere. Sono stufi di sentire gente che alza barricate piuttosto che fare sermoni. Perché alla fine questo non è il modo in cui intendono la fede nelle loro vite.

Perciò fatemi concludere con un’altra interazione che ho avuto durante la mia campagna. Pochi giorni dopo aver vinto la nomination al Senato americano, ho ricevuto una mail da un dottore dell’Università del Chicago Medical School che diceva quanto segue:

“Congratulazioni per la sua travolgente e ispiratrice vittoria alle primarie. Sono stato lieto di aver votato per lei, e le dirò che sto seriamente considerando di votare per lei nelle elezioni generali. Io scrivo per esprimere le mie preoccupazioni che potrebbero, infine, impedirmi di votare per lei.”
Il dottore si descriveva come un cristiano che era consapevole che il suo impegno fosse “totalizzante”. La sua fede l’aveva portato ad una dura opposizione all’aborto ed al matrimonio gay, sebbene dicesse che la sua fede lo avesse anche condotto alla questione dell’idolatria del libero mercato e del rapido risorgere del militarismo che sembrava caratterizzare buona parte dell’agenda repubblicana.
Ma la ragione per cui il dottore stava considerando di non votare per me non era semplicemente la mia posizione sull’aborto. Piuttosto aveva letto un articolo che la mia campagna aveva postato sul mio sito web, che suggeriva che avrei lottato “gli ideologi di estrema destra che vogliono togliere alle donne il diritto di scelta”. Il dottore era arrivato a scrivere:

“Percepisco che lei ha un forte senso della giustizia… e anch’io so che lei è una persona con una mentalità equa dotata di un alto rispetto per la ragione… Qualunque siano le sue convinzioni, se lei realmente crede che coloro che si oppongono all’aborto siano tutti ideologi guidati da desideri perversi di infliggere sofferenze alle donne, allora lei, a mio giudizio, non è una persona dalla mentalità equa… Lei sa che siamo entrati in un periodo che è irto di possibilità per il bene e per il male, tempi in cui stiamo lottando per dare senso ad una comune politica in un contesto di pluralismo, in cui siamo incerti di quale terreno abbiamo per poter fare ogni affermazione che riguardi gli altri…. Io non chiedo a questo punto che lei si opponga all’aborto, ma solo che lei parli su questo tema con parole ben meditate.”
Parole ben meditate.

Perciò ho dato uno sguardo al mio sito web e ho trovato quelle parole offensive. Ad esser sincero, il mio staff le aveva scritte usando il linguaggio precotto dei democratici per riassumere la mia posizione pro-choice durante le primarie democratiche, in un momento in cui alcuni dei miei oppositori si stavano interrogando sulla mia decisione di proteggere Roe v. Wade.
Rileggendo la lettera del dottore, tuttavia, ho sentito un morso di vergogna. Noi stiamo cercando gente come lui per una più approfondita e completa conversazione sulle tematiche religiose nella nostra nazione. Loro potrebbero non cambiare le proprie posizioni, ma sono disponibili ad ascoltare ed apprendere da coloro che vogliono parlare con parole equamente meditate. Coloro che conoscono il posto centrale e impressionante che Dio occupa nelle vite di così tanti, e che rifiutano di trattare la fede come semplicemente un altro argomento politico con il quale raggiungere un buon punteggio.

Perciò ho risposto al dottore e l’ho ringraziato per il suo consiglio. Il giorno dopo, ho fatto girare la mail al mio staff ed ho cambiato le parole sul mio sito web per definire con chiari e semplici termini la mia posizione pro-choice. E quella notte, prima di andare a letto, ho detto una preghiera, la preghiera che io possa estendere ad altri la stessa presunzione di buona fede che il dottore aveva esteso a me.
E quella notte, prima di andare a letto ho detto una preghiera. E’ una preghiera che penso di condividere con molti americani. Una speranza che possiamo vivere gli uni gli altri in modo da riconciliare il credo di ciascuno con il bene di tutti. E’ una preghiera degna di esser pregata ed una conversazione degna di essere tenuta in questa nazione nei mesi e negli anni a venire.
Grazie
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