La raccolta di seme maschile per diagnosi

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Duck Slayer
00giovedì 29 aprile 2010 19:55
Nella cosiddetta "raccolta del seme" è implicito il riferimento alla masturbazione.

Se io devo, per ipotesi, farmi fare una diagnosi su ciò che non va in me, non mi è lecita la masturbazione per raccogliere il seme?

E se no, perché?

Ci sono metodi validi per raccogliere il seme che non siano la masturbazione? E per validi intendo che non comportino rischi per la salute e altre complicazioni (inclusa quella dell'inefficacia stessa del metodo).
Caterina63
00venerdì 30 aprile 2010 10:14
[SM=g1740733] si, ci sono altri metodi per raccogliere il seme maschile senza ricorrere alla masturbazione solo che, trattandosi di un piccolo intervento ambulatoriale, con asportazione del seme con l'uso di una siringa e con l'anestesia locale, si preferisce ricorrere alla masturbazione...
Per altro lo so per una questione familiare e dove l'uomo appunto non ha fatto ricorso alla masturbazione, ma al piccolo intervento....

Il problema della masturbazione è legato al fatto INNATURALE della provocazione dell'eccitazione per mezzo di materiale pornografico e privato di un rapporto d'amore attraverso il quale il suo completamento ha la ragion d'essere...

In medicina, si dice, è tutto lecito.... tuttavia, in altra occasione è lo stesso san Paolo che spiega che ciò che è tutto lecito non tutto però giova...Gli animali agiscono per istinto, l'uomo grazie alla ragione impara a contenersi....
Ma poichè la medicina ha altri mezzi efficaci, e il ricorrere alla masturbazione è solo una via più sbrigativa e che non implica l'intervento medico, si opta per questa senza minimamente preoccuparsi del degrato di chi la compie e dello schiacciamento della sua dignità di Uomo....

***********************************************

Come precisa l’Istruzione della Congregazione per la Dottrina della Fede Donum Vitae (1987), “la masturbazione, mediante la quale viene normalmente procurato lo sperma, è un […] grave segno di tale dissociazione [fra i due significati dell’atto coniugale]; anche quando è posto in vista della procreazione, il gesto rimane privo del suo significato unitivo” (n. 6)

Esistono tuttavia tecniche di prelievo del seme eticamente accettabili anche in assenza dell'atto coniugale, come la MESA (Microsurgical Epididymal Sperm Aspiration, cfr. M.L. Di Pietro-E. Sgreccia, Procreazione assistita e fecondazione artificiale tra scienza, bioetica e diritto, La Scuola, Brescia 1999, p. 33). Questo metodo richiede l'anestesia generale del paziente e permette di recuperare spermatozoi che non hanno, però, completato il primo ciclo di maturazione (e ciò richiede un processo di capacitazione in laboratorio abbastanza elaborato).

Si è tentato anche il metodo chiamato VIRICAR o elettroeiaculazione (cfr. E. Sgreccia, Manuale di bioetica, Vol. I, Vita e Pensiero, Milano 1999, pp. 431-439) che stimolerebbe l'emissione del seme (con spermatozoi più maturi, dunque) senza provocare orgasmo, ma le cui possibilità di diffusione, a causa degli elevati costi e delle incertezze di applicazione, non sono alte. Un altro metodo moralmente lecito è il prelievo dello sperma nell’uretra dopo polluzione involontaria (cfr. ibidem), per quanto di difficile realizzazione.

In realtà, il mancato perfezionamento di tali tecniche e la scarsa diffusione sono dovuti alla mentalità fondamentalmente edonistica, che non vede nella masturbazione un male, a maggior ragione quando avviene per scopi diagnostici o terapeutici. Rappresentando un sistema facile, economico e abbastanza efficace, il reperimento del seme tramite masturbazione è divenuto prassi ordinaria, spesso neppure messa in discussione. Eppure non si può nascondere che rappresenti anche psicologicamente, oltre che eticamente, un elemento di difficoltà per gli uomini, che talora rinunciano alla diagnosi proprio a causa dell’umiliazione e dello squallore che la fase di prelievo del seme comporta.

dottoressa Navarini, docente presso la Facoltà di Bioetica dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum

[SM=g1740757]
Duck Slayer
00venerdì 30 aprile 2010 17:29
Che la masturbazione sia un sistema più efficace, economico e pratico rispetto alle altre tecniche mi pare sia un fatto.

Essendo comunque un fatto meccanico, il ricorso a riviste sconce potrebbe anche essere annullato.

Il male dove sta? Nell'uomo che si eccita?

Allora guai a noi, dovremmo viaggiare con gli occhi foderati di salame, perché ogni volta che vediamo un bell'uomo o una bella donna ci scatta l'istinto...
Caterina63
00venerdì 30 aprile 2010 19:33
Re:
Duck Slayer, 30/04/2010 17.29:

Che la masturbazione sia un sistema più efficace, economico e pratico rispetto alle altre tecniche mi pare sia un fatto.

Essendo comunque un fatto meccanico, il ricorso a riviste sconce potrebbe anche essere annullato.

Il male dove sta? Nell'uomo che si eccita?

Allora guai a noi, dovremmo viaggiare con gli occhi foderati di salame, perché ogni volta che vediamo un bell'uomo o una bella donna ci scatta l'istinto...




[SM=g1740733] Tutto è lecito, ma non tutto giova...dice san Paolo ricordando all'Uomo che siamo come un TEMPIO SANTO, è senza dubbio un problema che l'uomo ha e che non ha la donna, infatti la prostituzione, attraverso la quale la donna sa contenersi e controllare gli istinti, diverso è per l'uomo la cui eccitazione è spesso anche NATURALE....
Il Santo Curato d'Ars, grande sacerdote proposto dal Papa quale Patrono dei Sacerdoti in questo Anno Sacerdotale, si confessava spesso anche a causa di questa realtà INVOLONTARIA attraverso la quale esercitava una costante volontà di controllo....

Quindi cominciamo a dividere l'atto volontario della masturbazione dall'atto involontario...

Se l'uomo dovesse assecondare ogni istinto, o l'istinto ad uccidere, per esempio, per ricorrere anche ad un atto di giustizia contro chi gli ha fatto un grave torto, sarebbe moralmente accettabile? [SM=g1740733]

Immorale NON è l'istinto o la tentazione, ma l'assecondare l'istinto e l'assecondare la tentazione si, diventa immorale....

Non a caso Gesù insegna che perfino chi, guardando una donna la pensa per desiderarla, ha già commesso un peccato....

Cosa vuol dire commettere un peccato?
DEGRADARSI!

il peccato degrada l'Uomo e schiaccia la sua dignità la quale non può lasciarsi schiacciare dagli istinti, l'Uomo (ovvio anche la Donna) possiede LA VOLONTA', l'autocontrollo determina il grado di perfezionamento dell'Uomo stesso...

Il male NON sta dunque nell'Uomo che si eccita, ma nel concedere all'eccitazione di prendere il sopravvento, per questo san Paolo dice agli Uomini: "chi arde, si sposi!"

Il male non sta nell'uomo che prova senso di vendetta per aver subito un torto, quanto sta nel mettere in atto la vendetta....

A chiunque capita di guardare un bell'Uomo (bè a me piace Raul Bova eh! [SM=g1740727] ) ma so di essere una donna sposata e cerco di evitare la tentazione di pensare al peggio, ossia, ben sapendo andando oltre con il solo pensiero, degraderei me stessa...
Un conto è dunque VEDERE e restare affascinanti, altra cosa è vedere e volere ben altro...

Se vedi un bel tramonto non ne gioisci? così dobbiamo imparare a guardare l'altro/a CONTROLLANDO CON LA VOLONTA' desideri IMPURI che non solo ci degraderebbero, ma davvero, se assecondati, ci renderono INQUIETI! [SM=g1740733]

[SM=g1740722]
Duck Slayer
00venerdì 30 aprile 2010 19:43
Re: Re:
Caterina63, 30/04/2010 19.33:

Se l'uomo dovesse assecondare ogni istinto, o l'istinto ad uccidere, per esempio, per ricorrere anche ad un atto di giustizia contro chi gli ha fatto un grave torto, sarebbe moralmente accettabile?




Sì ma la masturbazione sarebbe un atto meccanico ridotto al solo prelievo per questioni di salute.
L'eccitamento passa in secondo piano.

Non è che stiamo finendo come i testimoni di Geova che non fanno fare prelievi per sé stessi e per i parenti perché la Bibbia dice che il sangue non va tolto dall'essere vivente?

In fondo il buon Dio non è quello che è più in grado di capire il motivo di fondo perché si sta facendo una cosa?

Uccidere è peccato? Non sempre. Allora dovrebbe essere la stessa cosa per la masturbazione.
(Teofilo)
00venerdì 30 aprile 2010 21:44
Caro Duck,
Non ho avuto mai occasione di approfondire questo caso particolare, per cui cerco di esprimere cosa penso, sulla base del testo del catechismo, ma senza  la pretesa che la mia interpretazione sia esatta.

Evidenzio il paragrafo dove si fa menzione della masturbazione mettendo in rilievo solo la parte che può interessare il caso da te esposto.

2352 Per masturbazione si deve intendere l'eccitazione volontaria degli organi genitali, al fine di trarne un piacere venereo. ....Il godimento sessuale vi è ricercato al di fuori della “relazione sessuale richiesta dall'ordine morale, quella che realizza, in un contesto di vero amore, l'integro senso della mutua donazione e della procreazione umana” [Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich. Persona humana, 9].
 Al fine di formulare un equo giudizio sulla responsabilità morale dei soggetti..., si terrà conto ....degli altri fattori psichici o sociali che possono attenuare se non addirittura ridurre al minimo la colpevolezza morale.


Da quanto ho sottolineato, se la mia interpretazione fosse corretta ( ma non ne sono sicuro), si vuole evidenziare la illiceità della masturbazione solo se finalizzata al piacere venereo o al godimento sessuale, al di fuori dell'unione matrimoniale.
Ma da questo, deduco anche che, se tale atto non è finalizzato a tale godimento, bensì a fini terapeutici,  allora, come risulta nella espressione finale del paragrafo, il giudizio sulla responsabilità morale deve tener conto del fattore sociale che lo ha determinato, e in questo caso trattandosi di atto diagnostico, viene ridotta fino a non poter essere considerato atto illecito, soprattutto se per effettuare tale diagnosi occorrerebbe ricorrere a mezzi più o meno invasivi o poco attendibili.

Nel paragrafo del catechismo vi vedo anche espresso in forma dettagliata quanto già scritto da Paolo ai Galati (5,13)  Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Purché questa libertà non divenga un pretesto per vivere secondo la carne,...
Dove trovo riconfermato il concetto che la finalità dei nostri atti non può essere dettato da motivi egoistici. E il caso da te citato mi sembra non lo sia.


Caterina63
00venerdì 30 aprile 2010 22:30
Re: Re: Re:
Duck Slayer, 30/04/2010 19.43:




Sì ma la masturbazione sarebbe un atto meccanico ridotto al solo prelievo per questioni di salute.
L'eccitamento passa in secondo piano.

Non è che stiamo finendo come i testimoni di Geova che non fanno fare prelievi per sé stessi e per i parenti perché la Bibbia dice che il sangue non va tolto dall'essere vivente?

In fondo il buon Dio non è quello che è più in grado di capire il motivo di fondo perché si sta facendo una cosa?

Uccidere è peccato? Non sempre. Allora dovrebbe essere la stessa cosa per la masturbazione.




Non sarebbe affatto un atto meccanico, ma un atto volontario... [SM=g1740733] non a caso la statistica stessa riconosce questa difficoltà e il fatto che molti uomini rinunciano a questo genere di ricerca e preferiscono l'intervento...
guarda il caso infatti che l'aumento al ricorso della masturbazione si ha nella donazione del seme anche perchè SI VIENE PAGATI.... [SM=g1740729]

I Tdi G hanno un altro problema le trasfusioni per paura delle malattie...e l'hanno mascherato come una fonte dottrinale, e qui non c'azzecca con il discorso....

Uccidere E' SEMPRE PECCATO, anche se per uccidere lo si fa per legittima difesa...resta un peccato seppur minore...infatti si prega sempre Dio di non devrsi trovare in una condizione estrema, ma sono appunto situazioni estreme....per esempio, la Chiesa COMPRENDE che una madre in pericolo e con figli, possa decidere di abortire, lo comprende, ma resta un peccato, UNA VITA E' STATA UCCISA, le motivazioni possono alleggerire LA PENA, ma sempre un peccato eh!
Diverso è l'aborto volontario che resta un peccato ATROCE!

Certo, la giustizia di Dio è immensa e valuterà LUI i singoli casi e i singoli cuori, ma Cristo ha lasciato la Chiesa che come dice Giovanni XXIII è MADRE E MAESTRA per volore di Cristo....ergo qualcuno ci deve anche insegnare cosa è giusto o meno....

I discorsi che ti ho fatto sono L'INSEGNAMENTO generale, il così detto PRINCIPIO che vale per TUTTI, i singoli casi, naturalmente, vanno poi affrontati nel Confessionale non qui [SM=g1740733]


Ecco cosa significa ASSUMERSI LE RESPONSABILITA', decidere della propria vita, avere una coscienza formata nella Legge di Dio e non nelle opinioni personali o nella legge degli uomini...


Duck Slayer
00venerdì 30 aprile 2010 23:09
"Un peccato è qualcosa che ci allontana da Dio, quando lo si fa per legittima difesa viene a mancare questa volontà di allontanarsi." (ndR) Ergo non è peccato, neanche minore.

I santi hanno detto che dovremmo metterci nella condizione di preferire la morte piuttosto che offendere Dio col più piccolo peccato. Quindi se intendo difendermi (e conseguentemente uccidere) per legittima difesa, dovrei invece preferire la mia morte, perché starei comunque peccando (seppure in modo lieve).

Lo stesso dovrebbe essere per la masturbazione.
Caterina63
00sabato 1 maggio 2010 00:17
Re:
Duck Slayer, 30/04/2010 23.09:

"Un peccato è qualcosa che ci allontana da Dio, quando lo si fa per legittima difesa viene a mancare questa volontà di allontanarsi." (ndR) Ergo non è peccato, neanche minore.

I santi hanno detto che dovremmo metterci nella condizione di preferire la morte piuttosto che offendere Dio col più piccolo peccato. Quindi se intendo difendermi (e conseguentemente uccidere) per legittima difesa, dovrei invece preferire la mia morte, perché starei comunque peccando (seppure in modo lieve).

Lo stesso dovrebbe essere per la masturbazione.




[SM=g1740733] no...ci sono i così detti peccati mortali e peccati veniali...

i peccati veniali possono anche essere causati da forze NON dipendenti da noi, ma possono diventare mortali se io, per esempio, avendo appreso della forma del peccato, faccio finta di nulla, anzi tento di giustificarmi e finisco per assecondare ciò che è stato al principio un evento, un fatto non dipendente dalla mia volontà, finendo così per aggravare ciò che all'inizio era un peccato leggero...

il peccato mortale si ha quando c'è in mezzo la volontà e l'idea perversa di fare qualcosa sapendo che è male...
è peccato mortale anche commettere un atto del quale non si sapeva la gravità, ma che appunto resta un atto gravoso...

La bugia detta in buona fede o per leggerezza senza una volontà perversa del mentire, per esempio è un peccato veniale, sempre da confessare per non farla diventare abitudine, ma diventa mortale se, con la falsa testimonianza rovino una persona....

In sostanza i peccati veniali diminuiscono la pena (per esempio si va in Purgatorio se si muore senza confessarsi).... mentre i peccati mortali aggravano la pena e se persistenti (atto di volontà) si rischia l'Inferno NON perchè ti ci manda Dio, ma perchè è la volontà nostra che favorendo il peccato CHIUDE la strada verso Dio, dice la Bibbia "ti sarà dato ciò che avrai scelto" [SM=g1740733]

Ritornando quindi a quanto dici, certo che i Santi ci insegnano la strada della PERFEZIONE....essa è la TOTALITA'... lo dice anche Cristo: chi si volge indietro, non è degno di me...
Ed è ovvio che la perfezione sta nel farsi uccidere piuttosto che uccidere, questa perfezione sono I MARTIRI... [SM=g1740733]
si diventa infatti un martire quando, pur potendosi difendere, il cristiano soprattutto (ma vale anche per i non cristiani), si lascia uccidere MA ALLA BASE DEVE CORRISPONDERE LA DIFESA VERSO QUALCUNO e non una sorta di eutanasia...

Non comprendo dunque in che senso dici che lo stesso dovrebbe essere per la masturbazione...
Qui c'è un atto volontario....seppur può capitare l'atto involontario, compito nostro è correggerlo e volontariamente domarlo...gli stessi Santi che tu citi lo insegnano...
per esempio, la masturbazione in età adolescenziale non è definito peccato mortale se, attenzione se....il ragazzo è alle prime esperienze con il suo corpo, tuttavia è materia di confessione e di ESERCIZIO DELLA VOLONTA' nel controllarsi...occupare la mente con sante letture, evitare film dannosi, imparare a guardare le donne della sua età o più grandi se è questo il problema, come PERSONE E NON COME OGGETTO DI DESIDERIO...
Se invece il ragazzo diventa un vizioso e appoggia e rinforza questo atto, è ovvio che non ha alcun interesse oltre che alla soddisfazione personale...

Ritornando pertanto al discorso iniziale, ripetere giova:
Immorale(=peccato) NON è l'istinto o la tentazione, ma l'assecondare l'istinto e l'assecondare la tentazione si, diventa immorale=peccato.... che da veniale, ossia iniziato come un atto occasionale non dipendente dalla mia volontà, diventa però l'oggetto dei miei desideri e con la volontà di continuare ad autogiustificarmi escludendo il ricorso al pentimento...

Il pentimento è necessario per combattere ogni atto che può diventare un vizio, o comunque una abitudine, esso aiuta la volontà a perfezionarsi e a giungere a dare lavita per l'altro piuttosto che soddisfare me stesso...anche se ciò potesse avere un fondamento giustificante...

[SM=g1740722]



Duck Slayer
00sabato 1 maggio 2010 01:18
Re: Re:
Caterina63, 01/05/2010 0.17:

Ritornando quindi a quanto dici, certo che i Santi ci insegnano la strada della PERFEZIONE....essa è la TOTALITA'... lo dice anche Cristo: chi si volge indietro, non è degno di me...
Ed è ovvio che la perfezione sta nel farsi uccidere piuttosto che uccidere, questa perfezione sono I MARTIRI... [SM=g1740733]
si diventa infatti un martire quando, pur potendosi difendere, il cristiano soprattutto (ma vale anche per i non cristiani), si lascia uccidere MA ALLA BASE DEVE CORRISPONDERE LA DIFESA VERSO QUALCUNO e non una sorta di eutanasia...




Quindi stai dicendo che se un balordo attenta alla vita di un innocente e l'unico modo per impedire che venga ucciso l'innocente è uccidere l'assalitore, a sua volta, io devo lasciare che l'innocente venga ucciso?

Rinnovo la domanda: se per l'omicidio si fanno deroghe - non accetto minimamente l'idea che l'omicidio per legittima difesa sia peccato, anche se veniale - perché non se ne fanno per la masturbazione?

p.s.

I martiri si chiamano tali perché, non potendosi difendere, hanno accettato di buon grado la morte per Gesù Cristo. Chi si può difendere è bene che si difenda, e che non faccia il "martire", perché non è questo che desidera Gesù Cristo.
Caterina63
00sabato 1 maggio 2010 10:05
Re: Re: Re:
Duck Slayer, 01/05/2010 1.18:




Quindi stai dicendo che se un balordo attenta alla vita di un innocente e l'unico modo per impedire che venga ucciso l'innocente è uccidere l'assalitore, a sua volta, io devo lasciare che l'innocente venga ucciso?

Rinnovo la domanda: se per l'omicidio si fanno deroghe - non accetto minimamente l'idea che l'omicidio per legittima difesa sia peccato, anche se veniale - perché non se ne fanno per la masturbazione?

p.s.

I martiri si chiamano tali perché, non potendosi difendere, hanno accettato di buon grado la morte per Gesù Cristo. Chi si può difendere è bene che si difenda, e che non faccia il "martire", perché non è questo che desidera Gesù Cristo.





Il Catechismo ci insegna:

2264 L'amore verso se stessi resta un principio fondamentale della moralità. E' quindi legittimo far rispettare il proprio diritto alla vita. Chi difende la propria vita non si rende colpevole di omicidio anche se è costretto a infliggere al suo aggressore un colpo mortale

Questo è il fondamento della legittima difesa, sancita per altro dalla Bibbia.....sempre nel Catechismo la Chiesa ovviamente richiama alle responsabilità dei singoli casi ed invita , prima di agire con la violenza, a fare tutto ciò che umanamente possibile per evitare il dramma...

Benedetto XV per la prima Guerra mondiale la definì: L'INUTILE STRAGE...
le prime tre Crociate vennero benedette, la quarta Crociata NO, il Papa la condannò sostenendo che NON vi era più la necessità di difendere i cristiani in Terra Santa dal momento che erano stati raggiunti degli accordi....

La vittoria della Battaglia di Lepanto san Pio V la attribuì NON al valore delle armi, ma all'intercessione della Beata Vergine del Rosario alla quale egli fece indire una campagna DEL ROSARIO per fermare una strage da ambo le parti e per salvare il suolo italico dall'invasione turca...

Oggi migliaia di cristiani sono perseguitati in molte parti del mondo....in Africa hanno trovato 97 corpi letteralmente crocifissi, in qualche paese i cristiani stanno reagendo, in molti altri no...scappano, sono profughi la Chiesa sta chiedendo il ricorso alla GIUSTIZIA perchè si fermi questa persecuzione....

Per la guerra in Iraq Giovanni Paolo II non era d'accordo, mentre per la guerra in Bosnia disse che NON vi era altra soluzione...
in Bosnia un gruppo di monache di clausura vennero violentate....il Papa supplicò queste donne di dare testimonianza dell'amore di Dio perdonando ed evitando l'aborto....queste monache hanno accolto l'appello del Papa, hanno perdonato ed hanno messo al mondo i figli frutto di un odio e di una violenza incomprensibili...

Non parliamo dunque di ECCEZIONI, NON SI FANNO DEROGHE... [SM=g1740733] quando l'uomo è coinvolto nel decidere per la vita dell'altro, seppur la Bibbia lo classifica come legittima difesa, Cristo che è venuto a portare compimento alla Legge, ci ha dimostrato L'ESTREMO SACRIFICIO: DARE LA PROPRIA VITA PER L'ALTRO...
e Gesù dice AI SUOI: "COME HO FATTO IO COSI' VOGLIO FACCIATE ANCHE VOI" [SM=g1740733]
Santo Stefano, primo diacono martire, non reagì alla lapidazione, san Giacomo, primo vescovo di Gerusalemme, fu ucciso per Cristo, idem san Paolo, san Pietro e così via....sant'Ippolito, san Policarpo aveva 80 anni quando venne gettato nel colosseo in pasto alle belve...per trecento anni i primi cristiani venivano perseguitati ma non fecero mai ricorso alla difesa personale...
san Giustino martire, nell'anno 150 d.C. si difenderà usando il tribunale, ma verrà ugualmente condannato a morte...
non a caso nascono le Catacombe nelle quali i cristiani sono costretti a vivere per evitare massacri...
poi arriva finalmente il momento della giustizia e i cristiani cominciano a reagire...

uccidere una vita umana è sempre un peccato perchè essa è costata la vita stessa di Dio che per la vita anche di un "cattivo", Egli ha versato il suo Sangue per convertirlo...
se il "cattivo" muore gli viene negata la possibilità di convertirsi, ma ci sono casi in cui la difesa prevale e si è costretti ad uccidere... il concetto che ciò sia dunque un peccato è semplicemente in quello schema in cui Dio, ponendo un sigillo sulla fronte di Caino, ammonisce: "NESSUNO TOCCHI CAINO"....
Toccare Caino, ucciderlo, è dunque un peccato ma delle volte indipendente dalle mie volontà...

Non è una deroga ad uccidere, si agisce per difendere la propria vita e quella degli altri il non uccidere diventa così il fine ultimo per giungere al martirio, per donarsi PER L'ALTRO in modo totale, tuttavia ci sono casi in cui ciò non è possibile ed è necessario REAGIRE....questa non è una deroga ad uccidere...

Non si può fare lo stesso paragone con la masturbazione... [SM=g1740733]

AMA IL PROSSIMO TUO COME AMI TE STESSO, essa rientra in una EDUCAZIONE DEL PROPRIO CORPO E NEL CONTROLLO DEI PROPRI ISTINTI...
non c'entra la legittima difesa...qui nessuno esternamente sta attentando alla mia vita, la tentazione PROVIENE DA DENTRO ME STESSO, E' CON ME STESSO CHE DEVO COMBATTERE, contro gli istinti e le tentazioni....
comprendi la differenza? [SM=g1740733]



Duck Slayer
00sabato 1 maggio 2010 20:18
Re: Re: Re: Re:
Caterina63, 01/05/2010 10.05:


Santo Stefano, primo diacono martire, non reagì alla lapidazione, san Giacomo, primo vescovo di Gerusalemme, fu ucciso per Cristo, idem san Paolo, san Pietro e così via....sant'Ippolito, san Policarpo aveva 80 anni quando venne gettato nel colosseo in pasto alle belve...per trecento anni i primi cristiani venivano perseguitati ma non fecero mai ricorso alla difesa personale...
san Giustino martire, nell'anno 150 d.C. si difenderà usando il tribunale, ma verrà ugualmente condannato a morte...
non a caso nascono le Catacombe nelle quali i cristiani sono costretti a vivere per evitare massacri...
poi arriva finalmente il momento della giustizia e i cristiani cominciano a reagire...



Non potevano difendersi, ecco perché non hanno reagito. Hanno accettato la loro inevitabile morte.
Cristo non si è difeso unicamente perché si è fatto uomo per la nostra salvezza, e il suo sacrificio era necessario.


uccidere una vita umana è sempre un peccato perchè essa è costata la vita stessa di Dio che per la vita anche di un "cattivo", Egli ha versato il suo Sangue per convertirlo...
se il "cattivo" muore gli viene negata la possibilità di convertirsi, ma ci sono casi in cui la difesa prevale e si è costretti ad uccidere... il concetto che ciò sia dunque un peccato è semplicemente in quello schema in cui Dio, ponendo un sigillo sulla fronte di Caino, ammonisce: "NESSUNO TOCCHI CAINO"....
Toccare Caino, ucciderlo, è dunque un peccato ma delle volte indipendente dalle mie volontà...



No, non è un peccato perché non c'è il proposito di peccare. Vengo COSTRETTO a difendermi. Dio non può che gioire quando un malvagio che attenta alle vite altrui, e qualora non vi sia altro mezzo, viene sradicato da questa terra.



Non è una deroga ad uccidere, si agisce per difendere la propria vita e quella degli altri il non uccidere diventa così il fine ultimo per giungere al martirio, per donarsi PER L'ALTRO in modo totale, tuttavia ci sono casi in cui ciò non è possibile ed è necessario REAGIRE....questa non è una deroga ad uccidere...



E' invece una deroga perché sono legittimamente chiamato a difendere l'integrità della mia vita, anche a costo della vita dell'aggressore.


Non si può fare lo stesso paragone con la masturbazione...

AMA IL PROSSIMO TUO COME AMI TE STESSO, essa rientra in una EDUCAZIONE DEL PROPRIO CORPO E NEL CONTROLLO DEI PROPRI ISTINTI...
non c'entra la legittima difesa...qui nessuno esternamente sta attentando alla mia vita, la tentazione PROVIENE DA DENTRO ME STESSO, E' CON ME STESSO CHE DEVO COMBATTERE, contro gli istinti e le tentazioni
comprendi la differenza? [SM=g1740733]




Certo che si può fare lo stesso paragone. Non mi sto masturbando per raggiungere volontariamente il piacere, mi sto masturbando perché mi serve per una diagnosi sulla mia salute.

"Dal punto di vista fattuale, visivo, pratico, la legittima difesa si configura come omicidio. Mancando la volontà di uccidere, ed essendovi invece la volontà di difendere una vita (che non deve necessariamente essere la propria), moralmente parlando non è considerabile omicidio.
Dal punto di vista morale però.
Rubare è sempre peccato, ci viene insegnato. Eppure, rubare del cibo se costretti dalla fame non è peccato. Dalla morale cattolica tale gesto è considerato la mera redistribuzione di un bene. Perchè non si vuole rubare (altrimenti si prenderebbero dei soldi giusto?) ma si vuole conservare la propria vita. Dal punto di vista fattuale, visivo, pratico, è un furto (provate a chiedere a chi viene derubato). Ma dal punto di vista morale no, non richiede confessione, perchè si è spinti dal desiderio più che legittimo di conservare la propria vita, che è dono di Dio (non pizza coi fichi).
Assumere la pillola anticoncezionale è peccato, perchè la volontà è quella di scindere unione sessuale e procreazione. Però, se la pillola è presa come medicinale volto a ristabilire la salute ormonale della persona non è peccato (anche se poi si verifica l'effetto anticoncezionale). Perchè seppur l'atto sia lo stesso, ingerire la pillola anticoncezionale, la volontà non è anticoncezionale, ma è quella di salvaguardare la propria salute, che non si potrebbe salvaguardare altrimenti.

Questi esempi ci fanno comprendere come alcuni atti che visivamente sembrano peccati a tutti gli effetti, in realtà mancando delle volontà di peccare, moralmente non sono considerabili tali.
C'è un livello fattuale in ognuno di essi, che concerne l'evento come si pone davanti a noi (il quale rimane visivamente simile al fatto peccaminoso). E poi c'è il livello morale, che concerne invece la situazione, e la volontà che sta dietro l'atto.
Per questo ho immaginato che vi possa essere una situazione (come il dover fare delle analisi mediche) che possa rendere la masturbazione lecita, moralmente parlando, perchè venendo a mancare la volontà peccaminosa, non si configurerebbe come peccato, anche se visivamente l'atto rimarrebbe lo stesso."
Caterina63
00sabato 1 maggio 2010 22:27

Caro Duck,
quanto segue sarà l'ultima risposta dopo di che chiuderò il thread per i seguenti motivi:

- i dubbi sono legittimi ed è giusto esporli, ma quando sono stati abbondanetemente dispiegati, continuare all'infinito a ripetere le stesse cose, non giova a nessuno...

- le risposte sono state date, occorre avere pazienza di far maturare NON ciò che ci piace sentirci dire, ma soprattutto ciò che non ci piace e valutarlo con tutta onestà: accettarlo o rifiutarlo sarà poi un problema del lettore...

- se si cominciano a spezzettare le risposte come hai appena fatto nell'ultimo messaggio, si rischia di uscire fuori dal contesto....le singole frasi separate dalla risposta generano ulteriore prolungamento del dibattito, ma offuscando le verità già espresse che non sono un opcional, ma sono un prendere o lasciare...e questo lo lasciamo alla coscienza di chi legge, consigliando poi un buon confessore....

- quando si parla di DOTTRINE o di specifici temi come questo, non si possono affrontare con le nostre opinioni personali o con le nostre interpretazioni elevando queste a verità ed offuscando invece la verità già espressa che è detta dall'insegnamento della Chiesa...

- io non ti porto le mie opinioni, ti ho spiegato anche con il Catechismo che non c'è alcuna deroga per uccidere, la legittima difesa NON è una deroga, ma tu sostieni il contrario....ergo il discorso si chiude qui perchè non è la tua opinione personale, tanto meno la mia che deve emergere ma ciò che insegna la Chiesa....

- la masturbazione NON è paragonabile alla legittima difesa, ma per te è la stessa cosa....ergo la discussione finisce qui perchè la tua opinione non è la verità...la rispetto, è TUA, ma non è ciò che insegna la Chiesa...

ergo, nel chiudere il thread consiglio quanto segue:

Riporto la risposta di Padre Angelo O.P. ad una domanda simile

http://www.amicidomenicani.it/leggi_sacerdote.php?id=675:


1. Il Magistero della Chiesa più volte è tornato sul problema da te posto.
Ne ha parlato il S. Ufficio nel 1929 quando alla domanda: “È lecita la masturbazione direttamente procurata con lo scopo di ottenere lo sperma per scoprire la malattia contagiosa “blenorragia”, e, per quanto possibile, curarla?” ha risposto di “no” (24.7.1929).

Successivamente Pio XII ha affermato: “D’altra parte è superfluo osservare che l’elemento attivo non può giammai essere procurato legittimamente mediante un atto contro natura” (29.9.1949).

Da ultimo anche la Donum vitae (istruzione sulla bioetica) ha ribadito tale giudizio: “La masturbazione mediante la quale viene normalmente procurato il seme, è un altro segno di tale dissociazione; anche quando questo è in vista della procreazione, il gesto rimane privo del suo significato unitivo: ‘gli manca... la relazione sessuale richiesta dall’ordine morale, quella che realizza in un contesto di vero amore, l’integro senso della mutua donazione e della procreazione umana” (DV II,6). E nella nota rimanda ai documenti del magistero sopra citati.
http://www.vatican.va/roman_curia/congrega...an-life_it.html

2. Desidero sottolineare il “giammai” di Pio XII. Quell’avverbio sta a ricordare che ci troviamo di fronte a precetti morali negativi (che proibiscono di fare il male) e che obbligano sempre e in ogni caso. In altre parole non ammettono eccezione.
Come non vi sono casi in cui si possa fare eccezione al divieto di bestemmiare, così ugualmente non vi sono casi in cui si possa fare eccezione al divieto di commettere atti impuri.
Non c’é intenzione (e aggiungo: “per quanto santa”) che possa rendere lecito ciò che è intrinsecamente offensivo di Dio e degradante per l’uomo.

3. Per il prelievo del seme oggi vi sono diversi dispositivi che non sono macchinosi e non degradano la persona umana.
Mi piace ricordare che il Comitato nazionale di bioetica, in data 5.5.1991, ha pubblicato un documento sui Problemi della raccolta e trattamento del liquido seminale umano per finalità diagnostiche.
Esso tiene presente “problemi e perplessità di ordine morale personale anche non esclusivamente religiosi”.
Questo Comitato ricorda che “deve essere strettamente salvaguardato il pieno rispetto delle convinzioni religiose e culturali e della dignità personale del paziente” e che “deve essere altresì garantita al paziente stesso la piena informazione su eventuali metodiche alternative scientificamente valide e purché non lesive della integralità fisica dell’individuo
”.

Soprattutto rileva che la stessa masturbazione, quasi sempre gravata da difficoltà di ordine psicologico indipendentemente dai convincimenti religiosi del soggetto, può non dare esito ad un liquido seminale perfettamente “fisiologico”. Molti individui, inoltre, proprio per difficoltà di ordine psicologico e culturale, si rifiutano di produrre il liquido spermatico nell’ambiente sanitario.
Alcuni ricercatori (Zavos e coll) infatti hanno dimostrato che il seme raccolto per tecnica coitale è migliore di quello prelevato mediante masturbazione: è migliore per volume, per la conta spermatica totale, per motilità e morfologia spermatica. Questo perché nel rapporto coniugale vi sarebbe una maggiore intensità di stimolazione sessuale, presumibilmente per un migliore riempimento dei vasi deferenti prima della eiaculazione.
Zavos consiglia di prelevare il seme attraverso il condom in silastic, perché capita che un soggetto venga considerato oligospermico dopo analisi di campioni prelevati con masturbazione, mentre in realtà è normaspermico (Cfr. di pietro, spagnuolo, sgreccia, in Metanalisi della GIFT, in Medicina e Morale, 1990/1, p. 21).
È un condom che viene perforato sicché non viene usato come contraccettivo, ma come raccoglitore di spermatozoi.

4. Infine va ricordato, come avverte il Comitato nazionale di bioetica, che “sono stati messi a punto e usati in diversi Centri appositi dispositivi in grado di ottenere l’eiaculazione, senza stimolazione erotica”.
Come vedi, anche il Comitato nazionale di bioetica non procede per vie spicce e offensive della dignità della persona, e ricorda che esistono altri metodi più rispettosi e anche più sicuri.

5. La Dichiarazione Persona humana (29.12.1975) a proposito dei disordini sessuali dice che “secondo la tradizione cristiana e la dottrina della Chiesa, e come riconosce anche la retta ragione, l’ordine morale della sessualità comporta per la vita umana valori così alti che ogni violazione diretta in quest’ordine è oggettivamente grave” (PH l0).
Più specificatamente sulla masturbazione il medesimo documento dice che “sia il Magistero della Chiesa - nella linea di una tradizione costante - sia il senso morale dei fedeli hanno affermato senza esitazione che la masturbazione è un atto intrinsecamente e gravemente disordinato” (n. 9).
Ora non sono le circostanze o le intenzioni a dare anzitutto alle azioni la loro qualifica morale, ma il loro obiettivo intrinseco, quello che (insieme con il Magistero della Chiesa) è chiamato oggetto.
Mi pare che a questo punto tutto sia chiarito, almeno sotto il profilo, oggettivo.


p. Angelo o.p.




Se ci fossero nuovi aggiornamenti all'argomento senza il ripetersi delle risposte già date, si usi l'email privata del forum (in alto alla vostra destra) e vedremo se sarà il caso di riaprire il tema dal momento che la risposta di padre Angelo ci sembra esauriente e definitiva a quanto è stato detto sul tema....

Grazie per l'attenzione!

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