Le Chiese Orientali (cattoliche) e il sacramento dell'ordinazione sacerdotale

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Caterina63
00sabato 13 giugno 2009 18:10
Vescovi provenienti da tredici Paesi all'incontro svoltosi in Ucraina dal 12 al 14 maggio

Le Chiese orientali cattoliche d'Europa
e il sacramento dell'ordinazione sacerdotale


di Manuel Nin

Il seminario "Beato Teodor Romza" di Uzhhorod, in Ucraina, ha ospitato dal 12 al 14 maggio l'incontro, ormai diventato annuale, dei gerarchi orientali cattolici d'Europa (Choce), per la prima volta sotto il patrocinio del Consiglio delle Conferenze episcopali d'Europa (Ccee), nell'accoglienza fraterna del vescovo Milan Sasik, amministratore apostolico "ad nutum Sanctae Sedis" di Mukachevo di rito bizantino. Erano presenti all'incontro, presieduto dal cardinale Lubomyr Husar, arcivescovo maggiore di Kyiv-Halyc, trentasette partecipanti provenienti da tredici Paesi europei:  Ucraina, Polonia, Bielorussia, Romania, Ungheria, Slovacchia, Repubblica ceca, Cipro, Bulgaria, Germania, Serbia, Grecia, Italia.

Erano presenti anche l'arcivescovo eletto Cyril Vasil', segretario della Congregazione per le Chiese orientali, il vescovo ausiliare dell'eparchia di Santa María del Patrocinio en Buenos Aires degli Ucraini, Sviatoslav Shevchuk, e l'arcivescovo di Cipro dei maroniti, Joseph Soueif. I lavori sono stati aperti dai saluti del vescovo Sasik e dell'arcivescovo Ivan Jurkovic, nunzio apostolico in Ucraina, il quale ha portato anche il significativo messaggio augurale inviato dal cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, impegnato nell'accompagnare il Papa nella visita pastorale in Terra Santa.

Il tema dell'incontro, scelto in continuità con quelli precedenti, è stato "Il sacramento dell'Ordine sacro", accogliendo così anche l'indicazione di Benedetto XVI che ha chiesto a tutta la Chiesa di dedicare un anno alla riflessione sul ministero e sulla figura del sacerdote cristiano.

Chi scrive è stato relatore del primo argomento, "Aspetti teologici e liturgici del sacramento dell'ordinazione", svolto attraverso un percorso storico delle diverse tradizioni per analizzare, poi, il rituale dell'ordinazione del diacono, del presbitero e del vescovo con tutti i significati emergenti.

La seconda parte della relazione ha avuto come oggetto la lectio dell'Omelia sul sacerdozio e del Dialogo sul sacerdozio di san Giovanni Crisostomo facendone risaltare tutti gli elementi utili, ieri e oggi, per i pastori delle Chiese cristiane.

Il secondo giorno ha avuto come argomento "Il sacramento dell'ordine:  diritti e obblighi del vescovo e dei sacerdoti", svolto dall'arcivescovo Vasil'. Partendo da due citazioni dei documenti conciliari Christus Dominus e Presbyterorum Ordinis, ha fatto emergere alcuni termini-chiave che ha successivamente illustrato con gli elementi costitutivi delle relazioni reciproche tra vescovi e sacerdoti.

Il terzo giorno è stato dedicato all'analisi delle "Prospettive bibliche del sacerdozio di Gesù nella Lettera agli Ebrei", tema trattato da padre Robert Jager, biblista dell'eparchia di Kosice. Dopo una lettura dettagliata e specialistica di alcune parti del celebre testo, l'attenzione del relatore si è soffermata sull'immagine del pastore congiunta a un'interpretazione dei concetti che caratterizzano la parabola riportata dall'evangelista Giovanni al capitolo 10 e dal salmo 24.

La giornata conclusiva dei lavori si è svolta alla presenza del cardinale Péter Erdo, presidente del Ccee, che ha trattato il tema "Libertà, assistenza religiosa e reciprocità fra confessioni cristiane". Dopo aver precisato i termini del problema, si è soffermato sui diversi significati della reciprocità nel diritto internazionale ed ecclesiastico per approfondire successivamente le possibilità di reciprocità nel diritto canonico e concludere con l'esemplificazione di alcune situazioni di reciprocità tra diverse confessioni cristiane. A ogni relazione sono seguiti una discussione in assemblea e i lavori di approfondimento nei circoli minori.

Come a ogni incontro, a partire dal 1997, anche quello di quest'anno ha avuto le caratteristiche del pellegrinaggio:  il primo giorno ci si è recati al santuario di Boroniavo dove si venera una miracolosa icona della Madre di Dio.

Il carattere pellegrinante è stato vissuto anche nelle diverse chiese dove è stata celebrata la divina liturgia:  nel Sobor di Khust, presieduta dall'arcivescovo di Lviv degli Ucraini, Ihor Voznyak, con l'omelia tenuta dal vescovo ausiliare di Kyiv, Bohdan Dzyurakh; nella concattedrale di Mukachevo, con il vescovo Sasik e l'omelia tenuta dal vescovo di Bratislava per i cattolici di rito bizantino, Peter Rusnák; e nella cattedrale di Uzhhorod, presieduta dall'arcivescovo di Presov per i cattolici di rito bizantino, Ján Babjak, con l'omelia tenuta dal vescovo di curia di Fagaras si Alba Iulia dei Romeni, Vasile Bizau.

Per evidenziare il tema trattato, a ogni celebrazione il vescovo Sasik ha conferito ordinazioni diaconali e sacerdotali ad alcuni seminaristi. Impressionante la partecipazione della popolazione, con canti eseguiti dai cori e dai fedeli. E per vivere davvero la realtà internazionale dell'evento, le preghiere sono state sempre proposte in tutte le lingue delle nazioni dei gerarchi partecipanti. Un commovente canto di comunione è stato eseguito nelle lingue siriaca e araba dall'arcivescovo maronita Soueif.

Nella seduta dell'ultimo giorno, i presenti hanno deciso di tenere la prossima sessione dei lavori in Bulgaria dal 7 al 10 ottobre 2010, su invito del vescovo Christo Proykov, esarca apostolico di Sofia per i cattolici di rito bizantino-slavo residenti in Bulgaria, nella ricorrenza del centocinquantesimo anniversario dell'Unione dei Bulgari. Il tema scelto sarà "I criteri di ecclesialità delle Chiese cattoliche orientali e la realtà di oggi (aspetti ecclesiologici e pastorali)".

La riunione nella sede del seminario "Beato Teodor Romza" di Uzhhorod è stata organizzata, in tutti i dettagli, dalla segreteria tecnica, con i servizi di traduzione simultanea dei diversi oratori, grazie anche all'impegno generoso di seminaristi e sacerdoti.

L'ormai decennale tradizione di questi incontri ecclesiali e fraterni, iniziati a Nyiregyhaza, in Ungheria, nel 1997, ci ha permesso ancora una volta di osservare e di vivere lo slancio e il desiderio delle Chiese orientali cattoliche d'Europa - sparse dall'Ucraina alla Sicilia, dall'Ungheria all'isola di Cipro - di essere presenti nella realtà ecclesiale cristiana del vecchio continente.


(©L'Osservatore Romano - 14 giugno 2009)


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