Mt.9,36-10,8 La com-passione di Gesù e Mc, 1,40 la lebbra

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Caterina63
00domenica 18 ottobre 2009 12:48
Mt.9,36-10,8 La com-passione di Gesù

" In quel tempo Gesù, vedendo le folle ne sentì com-passione, perchè erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore. Allora disse ai suoi discepoli: < La messe è molta, ma gli operai sono pochi! Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!>
(dopo aver chiamato e costituito i Dodici) Gesù li inviò dopo averli così istruiti: < Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della Casa d'Israele. E strada facendo predicate che il Regno dei cieli è vicino....(...) Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date....>"

La Chiesa nasce così da uno sguardo di COM-PASSIONE di Gesù verso le folle che vede come "pecore senza pastore", ergo smarrite...

Il Vangelo si unisce, nella Liturgia, alle due Letture, la prima tratta da Esodo 19,2-6 la seconda da san Paolo ai Romani 5,6-11
Nella Prima lettura Dio libera gratuitamente Israele dalla schiavitù d'Egitto, ma fa capire che è giunto ora il momento che il popolo decida come vivere la libertà ricevuta.....cosa farne..e cosa fare di questo Dio che si è rivelato...:rolleyes: dice la Lettura: " Ora, se vorrete ascoltare la mia voce e custodire la mia alleanza, voi sarete per me la proprietà tra tutti i popoli, perchè mia è tutta la terra! Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa"
San Paolo, Paolo di Tarso, era uno di loro che custudiva questa alleanza, conservava i precetti....al punto tale da PERSEGUITARE questi "cristiani" che sembravano volessero sovvertire questa alleanza....;)

Ma comprese che non era così.....egli capì che il giudizio di Dio E' RICONCILIAZIONE E SALVEZZA e che il concetto di "popolo di Dio" non è più una questione di razza o cultura, non è più questione di lingue e confini, ma di RICONCILIAZIONE CON DIO PER MEZZO DI GESU' CRISTO.....
è per questo che il giorno di Pentecoste la Chiesa parlerà TUTTE LE LINGUE allora presenti, segnando l'universalità=cattolicità della sua missione e del suo mandato apostolico....

Il Vangelo lo sottolinea....le pecore erano senza un pastore....la COM-PASSIONE di Gesù si concretizza nel CHIAMARE DODICI APOSTOLI (le 12 Tribù d'Israele) e nell'inviarli come pastori....I DODICI....
Questa com-passione genera così la Chiesa perchè chiunque è smarrito, afflitto, stanco, sfinito....trovi in Essa l'annuncio della speranza del Regno, del Perdono, della Riconciliazione......

Ma perchè questa COM-PASSIONE? lo spiega san Paolo nella Seconda Lettura "mentre noi eravamo ancora peccatori, Cristo morì per gli empi nel tempo stabilito......" quindi non eravamo neppure pentiti.....ma quando eravamo ancora peccatori, Cristo morì PER NOI....la chiave di lettura sta in questa COM-PASSIONE attraverso la quale Cristo non solo da la sua vita, ma fonda la Chiesa perchè vi siano PASTORI CHE ANNUNCINO IL REGNO, IL PERDONO, LA SPERANZA, LA SALVEZZA, LA GIUSTIZIA DI DIO....

Così lo spiegava Benedetto XVI  durante l'omelia della Messa celebrata a Brindisi:

La Chiesa è allora, in Cristo, lo spazio di accoglienza e di mediazione dell’amore di Dio. In questa prospettiva appare chiaramente come la santità e la missionarietà della Chiesa costituiscano due facce della stessa medaglia: solo in quanto santa, cioè colma dell’amore divino, la Chiesa può adempiere la sua missione, ed è proprio in funzione di tale compito che Dio l’ha scelta e santificata quale sua proprietà.
(...)
Al riguardo, è utile riflettere che i dodici Apostoli non erano uomini perfetti, scelti per la loro irreprensibilità morale e religiosa. Erano sicuramente credenti, pieni di entusiasmo e di zelo, ma segnati dai loro limiti umani, talora anche gravi. Dunque, Gesù non li chiamò perché erano già santi, ma affinché lo diventassero. Come noi. Come tutti i cristiani. Nella seconda Lettura abbiamo ascoltato la sintesi dell’apostolo Paolo: “Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (Rm 5,8). La Chiesa è la comunità dei peccatori che credono all’amore di Dio e si lasciano trasformare da Lui, e così diventano santi.


Caterina63
00domenica 12 febbraio 2012 15:26

Il Papa: In quei lebbrosi, che Francesco incontrò quando era ancora "nei peccati" - come egli dice - era presente Gesù; e quando Francesco si avvicinò a uno di loro e, vincendo il proprio ribrezzo, lo abbracciò, Gesù lo guarì dalla sua lebbra, cioè dal suo orgoglio, e lo convertì all’amore di Dio. Ecco la vittoria di Cristo, che è la nostra guarigione profonda e la nostra risurrezione a vita nuova!

ANGELUS: AUDIO INTEGRALE DI RADIO VATICANA

LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS, 12.02.2012

Alle ore 12 di oggi il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:

PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle!

Domenica scorsa abbiamo visto che Gesù, nella sua vita pubblica, ha guarito molti malati, rivelando che Dio vuole per l’uomo la vita, la vita in pienezza. Il Vangelo di questa domenica (Mc 1,40-45) ci mostra Gesù a contatto con la forma di malattia considerata a quei tempi la più grave, tanto da rendere la persona "impura" e da escluderla dai rapporti sociali: parliamo della lebbra. Una speciale legislazione (cfr Lv 13-14) riservava ai sacerdoti il compito di dichiarare la persona lebbrosa, cioè impura; e ugualmente spettava al sacerdote constatarne la guarigione e riammettere il malato risanato alla vita normale.

Mentre Gesù andava predicando per i villaggi della Galilea, un lebbroso gli si fece incontro e gli disse: "Se vuoi, puoi purificarmi!". Gesù non sfugge al contatto con quell’uomo, anzi, spinto da intima partecipazione alla sua condizione, stende la mano e lo tocca – superando il divieto legale – e gli dice: "Lo voglio, sii purificato!". In quel gesto e in quelle parole di Cristo c’è tutta la storia della salvezza, c’è incarnata la volontà di Dio di guarirci, di purificarci dal male che ci sfigura e che rovina le nostre relazioni. In quel contatto tra la mano di Gesù e il lebbroso viene abbattuta ogni barriera tra Dio e l’impurità umana, tra il Sacro e il suo opposto, non certo per negare il male e la sua forza negativa, ma per dimostrare che l’amore di Dio è più forte di ogni male, anche di quello più contagioso e orribile. Gesù ha preso su di sé le nostre infermità, si è fatto "lebbroso" perché noi fossimo purificati.

Uno splendido commento esistenziale a questo Vangelo è la celebre esperienza di san Francesco d’Assisi, che egli riassume all’inizio del suo Testamento: "Il Signore dette a me, frate Francesco, d’incominciare a fare penitenza così: quando ero nei peccati, mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi; e il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con essi misericordia. E allontanandomi da essi, ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza d’animo e di corpo. E di poi, stetti un poco e uscii dal mondo" (FF, 110).

In quei lebbrosi, che Francesco incontrò quando era ancora "nei peccati" - come egli dice - era presente Gesù; e quando Francesco si avvicinò a uno di loro e, vincendo il proprio ribrezzo, lo abbracciò, Gesù lo guarì dalla sua lebbra, cioè dal suo orgoglio, e lo convertì all’amore di Dio. Ecco la vittoria di Cristo, che è la nostra guarigione profonda e la nostra risurrezione a vita nuova!

Cari amici, rivolgiamoci in preghiera alla Vergine Maria, che ieri abbiamo celebrato facendo memoria delle sue apparizioni a Lourdes. A santa Bernardetta la Madonna consegnò un messaggio sempre attuale: l’invito alla preghiera e alla penitenza. Attraverso sua Madre è sempre Gesù che ci viene incontro, per liberarci da ogni malattia del corpo e dell’anima. Lasciamoci toccare e purificare da Lui, e usiamo misericordia verso i nostri fratelli!

DOPO L’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle!

Seguo con molta apprensione i drammatici e crescenti episodi di violenza in Siria. Negli ultimi giorni essi hanno provocato numerose vittime. Ricordo nella preghiera le vittime, fra cui ci sono alcuni bambini, i feriti e quanti soffrono le conseguenze di un conflitto sempre più preoccupante. Inoltre rinnovo un pressante appello a porre fine alla violenza e allo spargimento di sangue. Infine, invito tutti - e anzitutto le Autorità politiche in Siria - a privilegiare la via del dialogo, della riconciliazione e dell’impegno per la pace. E’ urgente rispondere alle legittime aspirazioni delle diverse componenti della Nazione, come pure agli auspici della comunità internazionale, preoccupata del bene comune dell’intera società e della Regione.

(..)

E infine rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana, in particolare alla comunità del Seminario Vescovile di Patti, in Sicilia. A tutti auguro una buona domenica e una buona settimana! La prossima domenica senza neve! Tanti auguri, buona domenica.


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Caterina63
00lunedì 13 febbraio 2012 09:56
[SM=g1740722] Significato simbolico della lebbra ed incontro di san Francesco con il lebbroso. Ottima Omelia di don Leonardo M. Pompei tenuta Domenica 12 Febbraio 2012 [SM=g1740721]

www.gloria.tv/?media=256459



[SM=g1740717]

[SM=g1740766]

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