P. Cantalamessa indica "L'anima di ogni apostolato" per le Prediche d'Avvento e per i Sacerdoti

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Caterina63
00venerdì 4 dicembre 2009 18:53
Sorriso

La prima predica d'Avvento in Vaticano

L'attivismo frenetico
è un rischio da evitare per il sacerdote



C'è una minaccia che oggi, "anche a causa del diminuito numero dei sacerdoti, insidia il clero e tutta la Chiesa:  si chiama attivismo frenetico". Ha rispolverato un libro dell'abate Chautard, padre Raniero Cantalamessa, per spiegare il senso della riflessione che intende proporre durante le prediche per l'Avvento di quest'anno in Vaticano, alla presenza del Papa:  la ricerca dell'essenza del ministero del sacerdote. Il filo conduttore - ha precisato il predicatore della Casa Pontificia venerdì mattina, 4 ottobre, durante la prima delle tre prediche - sarà le parole della prima Lettera ai Corinzi:  "servitori di Cristo" (4,1).

Per comprendere come servirlo è necessario percorrere un cammino fondato sul "rapporto personale, pieno di confidenza e di amicizia con la persona di Gesù":  questa è l'anima di ogni sacerdozio. Ed ecco il senso della citazione del libro di Chautard "L'anima di ogni apostolato" che, pubblicato negli anni anteriori al concilio Vaticano II "in un periodo in cui c'era un grande entusiasmo per le opere parrocchiali", riportò "bruscamente il discorso - ha notato Cantalamessa - al cuore del problema, denunciando il pericolo di un attivismo vuoto".

Scriveva Chautard:  "Dio vuole che Gesù sia la vita delle opere". Non riduceva "certamente l'importanza delle opere pastorali, tutt'altro; affermava però che senza una vita di unione con Cristo" si trasformavano in quelle che san Bernardo definiva "maledette occupazioni".

Dunque intento di questo ciclo di prediche d'Avvento, ha spiegato, è quello di riflettere sul sacerdote al servizio del Cristo. "Sul passaporto invisibile del sacerdote - ha detto in proposito il cappuccino - alla voce "professione" si dovrebbe poter leggere:  "servo di Gesù Cristo"".

Il servizio essenziale che il sacerdote deve rendere a Cristo "è continuare la sua opera nel mondo":  dunque deve innanzitutto essere testimone della verità, della volontà salvifica e dell'amore di Dio per l'uomo. Ma essere continuatore di Gesù non significa esserne il successore:  "Gesù - ha spiegato - non ha successori perché non è morto, ma vivo", dunque il sacerdote deve soltanto renderlo visibile e presente tra gli uomini. Anzi deve renderlo amico. Gesù stesso, ha ricordato Cantalamessa, nei discorsi di addio "fa un passo avanti, completando il titolo di compagni con quello di amici:  "Non vi chiamo più servi ma vi ho chiamati amici"".

Infine il predicatore si è soffermato sull'importanza del colloquio quotidiano con Dio proprio per forgiare "l'anima di ogni sacerdote". Solo dopo aver intensamente pregato ci si può dedicare alle diverse attività pastorali.



(©L'Osservatore Romano - 5 dicembre 2009)

per il testo integrale cliccate qui
L'ANIMA DI OGNI APOSTOLATO 



[SM=g1740722] [SM=g1740721]

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 09:52.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com