Primi passi decisivi per la beatificazione di Francesca Lancellotti di Oppido Lucano

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Caterina63
00martedì 13 luglio 2010 13:40
Primo passo per la
canonizzazione della
"guaritrice" di Oppido



OPPIDO LUCANO 31.1.2010 - "Beata Francesca" da Oppido. Un sogno lontano, cui però i suoi «fedeli» hanno già cominciato a lavorare. Serve un miracolo, nel vero senso della parola, e cinque anni d'attesa dalla data del suo passaggio a miglior vita, avvenuto lo scorso 4 settembre.

Ieri, a Roma, è cominciato il percorso verso la causa di canonizzazione di Francesca Lancellotti Zotta, la donna originaria di Oppido Lucano, cui numerose persone attribuiscono i meriti di guarigioni prodigiose. Nella chiesa di Sant'Antonio in via Merulana è stata celebrata la prima messa dalla fondazione dell'associazione «Figli spirituali di Francesca Lancellotti», costituita tre settimane prima con atto notarile.

Alla celebrazione è stata concelebrata da don Ernesto Piacentini, il sacerdote postulatore incaricato dall'associazione - l'unica ufficiale e autorizzata dagli eredi universali, senza scopo di lucro - per reperire materiale utile alla futura causa di canonizzazione. L'associazione ha l'obiettivo di riunire tutti i fedeli d'Italia e del mondo, il cosiddetto "Popolo di Francesca", avvicinati da lei alla fede e spesso beneficiari, grazie alla sua intercessione, di guarigioni sia fisiche, sia spirituali.

Per avviare una causa di canonizzazione servono cinque anni dalla «salita in Paradiso», salvo specifica decisione del Papa. Un criterio di cautela che serve a evitare entusiasmi temporanei e aiuta a valutare con criterio i fatti relativi ai candidati. Il 4 settembre 2014 Francesca diventerà «Serva di Dio». Successivamente bisognerà certificare almeno un miracolo in questo lustro per far sì che diventi «beata», anche se spesso è fondamentale soprattutto la «fama di santità» fra quanti hanno conosciuto un servo o serva di Dio. Per verificarla, si procederà a interviste, documenti e testimonianze di quanti si dicono toccati dalla grazia del Padreterno grazie all'intercessione di Francesca.

La storia di questa donna tanto amata dai suoi fedeli e tanto discussa dagli scettici comincia il 7 luglio 1956, data dell'apparizione di San Michele nella sua casa di Oppido Lucano. Cambia a metà degli anni Settanta, quando su consiglio dell'Arcangelo si trasferisce a Roma a fare opera di apostolato. Diventa culto dalla seconda metà degli anni Novanta, grazie a una serie di eventi che l'hanno fatta diventare la «santa dei militari», ma non solo. «Io non sono niente, sono un verme di terra, un granello di sabbia. Le grazie le fa solo Dio e non un corpo umano». Sono le sue parole più famose. Le parole di una donna che molti, in vita, hanno già cominciato a chiamare santa.
 
di ANTONINO PALUMBO
 

                                                                              




La Roma della fede La testimonianza di un docente universitario romano a due settimane dal pellegrinaggio in Lucania per San Michele Arcangelo

Io guarito con le preghiere della «santa» dei militari

«Nel 1994 un noto otorinolaringoiatra romano mi diagnosticò un carcinoma maligno nel cavo rinofaringeo. Dopo una biopsia, ritenendo questo tumore inoperabile, questo mi aveva diagnosticato che io avessi venti giorni di vita».

Comincia così, con queste parole drammatiche, la testimonianza di una guarigione ritenuta «prodigiosa» da un architetto romano di 61 anni, Rodolfo Violo, docente universitario, una delle migliaia di persone, a Roma e in Italia, convinte di essere emerse dal tunnel senza via d'uscita della malattia, grazie alle preghiere di un'anziana donna lucana, Francesca Lancellotti Zotta, che ha vissuto per più di trent'anni chiusa in casa a Roma, dove ha trascorso l'esistenza pregando e ricevendo le visite di centinaia di persone, che le sono state devote come una santa in vita, fino all'anno scorso, quando, prossima ai 90 anni, è spirata nella sua casa in via Cavour.

Nel suo ricordo si affidano ancor oggi con la preghiera, per superare le difficoltà della vita. A inviarci la testimoniana del prof. Violo è stato il cognato, Ernesto Tafuri, medico chirurgo romano e dentista dei vip, uno delle migliaia di devoti a San Michele Arcangelo, che ogni anno si recano in pellegrinaggio a Oppido Lucano nell'oratorio privato dove più di 50 anni fa, il 7 luglio 1956, alla ancor giovane Francesca Lancellotti Zotta, sarebbe apparsa la visione dell'Arcangelo San Michele che le inviava un messaggio: andare a Roma e vivere pregando.

Tra i suoi devoti, che si recano in pellegrinaggio nel paesino vicino Potenza che diede i natali alla Zotta, ci sono anche molti appartenenti delle forze dell'ordine, Guardia di Finanza, Carabinieri e Polizia, dopo la prodigiosa guarigione del tenente della Finanza Fabio Cerquetani, che durante un'operazione antidroga fu colpito alla testa da un colpo di pistola ed entrò in coma.

Anche quest'anno, il 12 luglio, i pullmann militari andranno in Lucania: la partenza la notte precedente il 12, tra mezzanotte e l'una, da piazza Cavour, piazza Bologna e piazza San Giovanni Bosco, sulla Tuscolana. Il responso dei medici per Violo fu come una sentenza senza appello.
 Ma il docente non si scoraggia. «In quella occasione, avendo sentito parlare di Francesca Lancellotti Zotta - prosegue la testimonianza - andai a trovarla in via Cavour nella sua abitazione in compagnia di mio cognato Ernesto Tafuri e di un suo amico, che ce l'aveva presentata. Questa donna sorridendomi mi disse che ero sotto la protezione della Madonna, che dovevo stare tranquillo perché sarei certamente guarito dal mio male. Mi chiese anche di andare in pellegrinaggio ad Oppido Lucano nell'oratorio privato dedicato a San Michele arcangelo in via Cervellino 70, cosa che feci approfittando dall'occasione di un pellegrinaggio organizzato dalla Guardia di Finanza».

Violo prega. E nonostante non gli fosse stata data alcuna speranza, inizia le cure. I risultati arrivano. «Di fatto dopo circa nove mesi - continua il racconto -, attraverso cinque cicli di chemio e poi altri quattro di radioterapia, eseguite sotto la guida di medici francesi nell'ospedale regionale de la Source a Orleans, ho recuperato la mia salute».

La convinzione di Violo è che senza la fede non si sarebbe salvato. «Da allora mi sento restituito alla vita - dice -, sicuramente perché Dio è stato misericordioso nei miei confronti tramite l'intercessione di Maria e certamente anche di quella donna, Francesca Lancellotti Zotta».

(IlTempo giugno 2010)




C’ERANO anche i parenti del maggiore dell’Aeronautica Militare Marco Zedda, uscito dal coma irreversibile dopo aver respirato gas per una notte intera.
E il padre di un diciottenne romano che, prossimo alla cecità per una rara malattia genetica, è improvvisamente migliorato, nell’inverno scorso, ed è tornato agli studi e a condurre una vita pressocché normale, come i suoi coetanei.

E c’era pure il maresciallo capo della Guardia di Finanza, Angelo Ruggiero, la cui madre paralizzata su una sedia a rotelle è tornata inspiegabilmente a camminare.

Tanti militari e civili, da Roma e da tante altre parti d’Italia, sono tornati a pregare nell’oratorio privato di Oppido Lucano (Potenza), meta di migliaia di devoti due volte l’anno, a luglio e a settembre, in occasione della festa di San Michele Arcangelo.

Ma quello che si è celebrato il 9 luglio scorso, nella cappellina privata in via Cervellino 70, è stato un pellegrinaggio speciale. Perché mezzo secolo fa, il 7 luglio 1956, nel luogo oggi diventato un oratorio privato dedicato a San Michele Arcangelo, una nobildonna lucana allora poco più che trentenne, Francesca Lancellotti Zotta, ebbe nella sua casa l’apparizione dell’Arcangelo che le ordinò di lasciare la sua casa natale e di recarsi nella Capitale, dove avrebbe convertito molte anime a Dio vivendo in segregazione e in preghiera.

La donna ubbidì e da allora molti militari, ma anche comuni cittadini si sono rivolte a lei, per chiedere l’intercessione di una grazia a Dio. Una lunga serie di guarigioni inspiegabili, la più clamorosa negli anni ’90 con il risveglio dal coma del tenente della Guardia di Finanza, Fabio Cerquetani, colpito da un proiettile alla testa, durante un’operazione antidroga, che gli aveva procurata la copiosa e prolungata fuoriuscita di materiale cerebrale.

Cerquetani oggi vive senza nemmeno menomazioni intellettive, nonostante i medici lo avessero dato per spacciato. Tra le migliaia di fedeli, c’erano come sempre anche i militari della Guardia di Finanza. E i soci dell’Associazione nazionale Finanzieri d’Italia, il cui organo ufficiale, Fiamme Gialle, diretto dal generale di corpo d’armata, Pietro Di Marco, ha dato ampio spazio alle prodigiose guarigioni.
Quest’anno da Bari è arrivata anche la Fanfara dei bersaglieri, che ha preceduto il corteo suonando l’inno di Mameli. E l’ingresso dell’oratorio è stato onorato dal picchetto della Guardia di Finanza. G. M. C.

(da forzearmate.eu )


Caterina63
00sabato 30 giugno 2012 20:53





Don Marcello Stanzione
è l’autore del libro “ Francesca e l’arcangelo Michele. Vai a Roma, devi vincere!”, edito dalla Segno di Udine .

Sono stato rettore  della chiesa di Santa Maria della Scala a Trastevere a Roma da settembre 2008 a settembre 2011. Dal 13 dicembre 2009 ed in seguito ogni quattro del mese fino al 4 agosto 2011 ho sempre celebrato una messa speciale per Francesca Lancellotti attraverso l’interessamento di alcuni fedeli a lei grati, per la sua intercessione presso il Trono di Dio, per la loro guarigione, fisica e spirituale. Ho conosciuto quindi anche io Francesca attraverso i loro occhi, i loro racconti e la loro genuina fede in Dio. Lei è morta all’età di 91 anni il 4 settembre 2008, tale è la ragione per cui nella loro consapevolezza di voler seguire gli insegnamenti che questa donna ha loro lasciato (sembra che fosse solita dire: “seguite la strada di Dio non c’è strada più bella che ci sia”) hanno fondato inizialmente, ...

... il 5 novembre 2009, l’Associazione Universale Francesca Lancellotti vedova Zotta e poi il 22 marzo 2012 l’Associazione delle Mani Misericordiose di Mamma Francesca Lancellotti. Le messe celebrate in suo suffragio sono state sempre intense ed inoltre i fedeli avevano fondato un gruppo di preghiera che, prima della messa, si riuniva per la recita della corona angelica ed il rosario. Tra i fedeli la conoscenza di questa messa si era diffusa a macchia d’olio e sono cominciati spontaneamente ad arrivare telegrammi per particolari richieste, come quella di poter menzionare i nomi dei propri malati durante la messa in suffragio di Francesca ed anche lettere di ringraziamento. Una tra tante missive di ringraziamento che mi ha colpito è quella di un medico dott.ssa Lucia Polettini. Dichiarava che finalmente il fratello Fabrizio, dopo tante ed estenuanti cure, solo dopo avere inviato telegramma alla messa esattamente nove mesi prima, menzionando fratello e la moglie, era riuscito ad avere una bambina.

Posso anche dire che nel periodo descritto la mia salute ha avuto un peggioramento, grazie a Dio ora risolto, e non faccio mistero di essermi sentito aiutato da Dio non solo per l’intercessione dei miei Santi ma sono sicuro anche dalle preghiere di Francesca.

Che bella storia, quindi, quella di Francesca se la si toglie dalla mano dei sapienti. Per amare la dimensione del Paradiso bisogna essere dei bambini e forse la difficoltà per molti laici di essere toccati dalla fede è legata all’avere assunto un atteggiamento pretenzioso da sapienti, da coloro che sanno, occorre invece per capire Francesca acquisire la purezza dei bambini.

Il messaggio di Francesca, la sua missione in questo mondo, è dunque un messaggio di fede così intenso e sincero da portare un raggio di luce nelle tenebre dello sconforto di chi non ha Dio nel cuore. Un messaggio così efficace e diretto da riuscire a dipanare l’oscurità del dolore delle persone, che avendola conosciuta ed essendo guariti da Dio da malattie incurabili, sono guariti anche nell’anima, incontrando la Sua luce.

Gli uomini in genere fragili, ipersensibili, rassegnati anche a volte disperati del nostro tempo attuale possono essere stupiti solo per l’incontro con persone come Francesca che hanno negli occhi probabilmente la stessa presenza che accarezzava il volto di santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo. Può essere quindi una scoperta per tutti leggere queste pagine, osservare quanto sia stato semplice e stupendo per persone come Lei guardare i segni visibili e tangibili che il Signore le ha mostrato.

Può essere un aiuto per tutte le persone che cercano la fede a domandare che anche nella loro vita si possa sempre seguire quel filo di tenerezza e di piena adesione alla volontà di Dio che si riscontra nella vita di Francesca. Vedo Francesca come un personaggio del mondo che mi ha affascinato per le modalità con cui ha speso la sua esistenza, senza minimamente opporsi, al disegno di Dio. Francesca, dalla descrizione suoi fedeli, aveva costantemente contatti sublimi ed ha vissuto più con gli angeli che con gli uomini, amava parlare più con Dio che con gli uomini. Sempre dalla loro descrizione, lei ha avvertito il profumo del cielo fin da quando aveva 4 anni. L’esempio di Francesca deve quindi essere visto dai giovani come un esempio di vita spirituale nel mondo ma spesa totalmente al servizio di Dio. Francesca sembra ingenua, sprovveduta, disinteressata alle vicende del mondo ma invece vive la sua vita, per volontà di Dio, come madre, come sposa ma soprattutto come guida per gli uomini alla ricerca di Dio. Perché parlare di Dio vuol dire parlare del suo amore misericordioso, di salvezza, ma anche di mistero, di vita vissuta anche con sacrifici, dolori ed incomprensioni.

Padre Stefano Guernelli

Cenni biografici su don Marcello Stanzione:
http://www.miliziadisanmichelearcangelo.org/content/view/269/97/lang,it/


[SM=g1740738]
Caterina63
00giovedì 16 aprile 2015 17:40

  AGGIORNAMENTO GIOIOSO

Francesca Lancellotti nuova Serva di Dio

 

L’editto del Vicariato a sei anni dalla scomparsa della mistica e madre.

Quanti l’hanno conosciuta potranno testimoniare sulla sua fama di santità

 

Da Oppido Lucano a Roma

Nella sua casa in via Cavour pellegrinaggi di devoti fedeli

 

servizio di Grazia Maria Coletti

 

Francesca Lancellotti, mistica e madre, grazie all’Editto del Vicariato di Roma ha cominciato il suo cammino verso il processo di beatificazione e canonizzazione. Quanti l’hanno conosciuta potranno testimoniare sulla sua fama di santità.

A sei anni dalla sua scomparsa, il 4 settembre 2008, è arrivato il via libera del Vicariato di Roma, con l’editto che ha acceso il semaforo verde al cammino ufficiale verso la «santità della porta accanto» di questa donna, arrivata a Roma negli anni Sessanta da Oppido Lucano, che con la sua vita è stata un modello e un esempio della santità che tanto piaceva a Papa Wojtyla, cioè quella vissuta nel quotidiano.

A divulgare la notizia del suddetto documento, è l’Associazione "Figli Spirituali di Francesca Lancellotti", costituita l’8 gennaio 2010, parte attrice della causa della stessa.

L’editto è stato pubblicato il 3 dicembre scorso, autorizzato e firmato dal Cardinale Vicario del Papa, Agostino Vallini.

Il documento è rimasto affisso nelle bacheche del Tribunale del Vicariato di Roma.

«La serva di Dio donna molto umile e di grande fede in Dio, devota della Vergine Maria dal titolo "Madonna del Belvedere", ha dedicato ogni istante della sua esistenza alla preghiera e alla carità operosa - si prende atto nel documento del Vicariato di Ro- ma - prodigandosi ad avvicinare tante anime a Dio e alla fede cristiana, offrendo a tutti il sostegno ed il conforto spirituale conia preghiera e il buon consiglio per la vita cristiana».

Di seguito si invita quanti l’hanno conosciuta a testimoniare sulla sua fama di santità. «Essendo andata vieppiù aumentando col passare degli anni, la sua fama di santità - si legge ancora nell’editto - ed essendo stato formalmente richiesto di dare inizio alla causa di Beatificazione e canonizzazione della Serva di Dio, nel portarne a conoscenza la comunità ecclesiale, invitando a comunicare al Tribunale Diocesano del Vicariato di Roma tutte le notizie, dalle quali si possa arguire la fama di santità della detta Serva di Dio.

Il Tribunale diocesano raccoglierà anche gli scritti a lei attribuiti.

Per questo motivo si invita a consegnare «qualsiasi scritto» che abbia come autore la serva di Dio «che non sia già stata consegnato alla Postulazione della causa» ma anche eventuali manoscritti: «diari, lettere ed ogni altra scrittura privata» anche in «copia debitamente autenticata», per coloro - si spiega sull’editto - che «gradissero conservarne gli originali».

I suoi fedeli, intanto, continuano a ricordarla diffondendo i suoi insegnamenti di fede e fratellanza e le sue virtù cristiane.

Ogni mese vari gruppi di preghiera organizzati dall'Associazione "Figli spirituali di Francesca Lancellotti", e nuove persone che hanno conosciuto la sua storia, si riuniscono per pregare alle sante messe celebrate da don Renato Cupini, padre spirituale, in ricordo nella Chiesa Madonna ai Monti nel rione Monti, la prossima sabato 18 alle 16.30.

«Francesca Lancellotti era un’anima mistica vissuta nel centro di Roma» ha detto don Massimo Onorati, sacerdote di San Lorenzo al Verano che la conobbe quando era ancora un giovane seminarista.

La Lancellotti era appena arrivata a Roma e viveva in un appartamento poco distante il Pantheon.

«Avvicinava tante persone alla fede» ricorda il sacerdote diocesano.

In seguito si trasferì nell’appartamento in via Cavour, dove ha continuato a svolgere l’opera che Dio le aveva affidato. Tante erano le persone che Francesca accoglieva per dare loro un aiuto, persone di ogni ceto sociale, sacerdoti, suore e anche militari di tutte le forze dell’ordine, Polizia, Carabinieri e in particolare la Guardia di Finanza, tutti devoti a San Michele, l’Arcangelo con la spada di cui era devotissima anche Francesca Lancellotti.

Due volte l’anno, centinaia di fedeli da tutta l’Italia organizzano pellegrinaggi di preghiera con pullman diretti a Oppido Lucano, a devozione della Madonna del Santuario del Belvedere e di San Michele Arcangelo, e per visitare la casa-museo dove Francesca ha vissuto prima di venire a Roma.

 

FONTE: Il Tempo 15 aprile 2015 pag.19



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e qui il sito ufficiale: http://www.francescalancellotti.it/ 




Sua Eminenza Cardinale Silvio Oddi e Francesca Lancellotti nella casa di Francesca in via Cavour 294, Roma (aprile 1991, foto realizzata da Gianfranco Lovisolo)






Caterina63
00giovedì 16 aprile 2015 18:20
[SM=g1740733] Interviste (effettuate dall'Associazione delle mani Misericordiose di Mamma Francesca Lancellotti) che fanno parte integrante del Film sulla vita di FRANCESCA LANCELLOTTI. Padre Stefano Guarnelli e Monsignor Eugenio Martorano PARLANO DI LEI.

www.youtube.com/watch?v=XkmJZ9C0bws&feature=em-upload_owner










[SM=g1740738]


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