Santi Gioacchino ed Anna, genitori di Maria, Madre di Gesù e Nonni esemplari (catechesi del Papa)

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Caterina63
00domenica 26 luglio 2009 14:54

Il Papa all'Angelus domenica 26.7.2009 Festa dei Santi Gioacchino ed Anna

Cari fratelli e sorelle!

Buona domenica! Ci incontriamo qui a Les Combes, presso l’accogliente casa che i Salesiani mettono a disposizione del Papa, dove vado terminando il periodo di riposo fra le belle montagne della Valle d’Aosta. Sono grato a Dio che mi ha concesso la gioia di queste giornate segnate da vera distensione – malgrado il piccolo infortunio a voi ben noto. Colgo l’occasione per ringraziare con affetto coloro che si sono premurati di starmi accanto con discrezione e con grande dedizione. Saluto il Cardinale Poletto e i Vescovi presenti, in particolare il Vescovo di Aosta, Mons. Giuseppe Anfossi, che ringrazio per le parole che mi ha rivolto. Saluto cordialmente il Parroco di Les Combes, le Autorità civili e militari, le Forze dell’ordine, e tutti voi, cari amici, come pure coloro che sono uniti a noi mediante la radio e la televisione.


Quest’oggi, in questa splendida domenica in cui il Signore ci mostra tutta la bellezza della Sua Creazione, la liturgia prevede come pagina evangelica l’inizio del capitolo VI di Giovanni, che contiene dapprima il miracolo dei pani – quando Gesù diede da mangiare a migliaia di persone con solo cinque pani e due pesci –; quindi l’altro prodigio del Signore che cammina sulle acque del lago in tempesta; e infine il discorso in cui Egli si rivela come "il pane della vita". Narrando il "segno" dei pani, l’Evangelista sottolinea che Cristo, prima di distribuirli, li benedisse con una preghiera di ringraziamento (cfr v. 11). Il verbo è eucharistein, e rimanda direttamente al racconto dell’Ultima Cena, nel quale, in effetti, Giovanni non riferisce l’istituzione dell’Eucaristia, bensì la lavanda dei piedi.

L’Eucaristia è qui come anticipata nel grande segno del pane della vita. In questo Anno Sacerdotale, come non ricordare che specialmente noi sacerdoti possiamo rispecchiarci in questo testo giovanneo, immedesimandoci negli Apostoli, là dove dicono: Dove potremo trovare il pane per tutta questa gente? E leggendo di quell’anonimo ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci, anche a noi viene spontaneo dire: Ma che cos’è questo per una tale moltitudine? In altre parole: che sono io? Come posso, con i miei limiti, aiutare Gesù nella sua missione? E la risposta la dà il Signore: proprio mettendo nelle sue mani "sante e venerabili" il poco che essi sono, i sacerdoti diventano strumenti di salvezza per tanti, per tutti!


Un secondo spunto di riflessione ci viene dall’odierna memoria dei santi Gioacchino e Anna, genitori della Madonna e, dunque, nonni di Gesù. Questa ricorrenza fa pensare al tema dell’educazione, che ha un posto tanto importante nella pastorale della Chiesa.

In particolare, ci invita a pregare per i nonni, che nella famiglia sono i depositari e spesso i testimoni dei valori fondamentali della vita. Il compito educativo dei nonni è sempre molto importante, e ancora di più lo diventa quando, per diverse ragioni, i genitori non sono in grado di assicurare un’adeguata presenza accanto ai figli, nell’età della crescita. Affido alla protezione di sant’Anna e san Gioacchino tutti i nonni del mondo, indirizzando ad essi una speciale benedizione.


La Vergine Maria, che – secondo una bella iconografia – imparò a leggere le Sacre Scritture sulle ginocchia della madre Anna, li aiuti ad alimentare sempre la fede e la speranza alle fonti della Parola di Dio.

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                     nonni


                          mamma

Caterina63
00domenica 26 luglio 2009 14:55
Indetta dai vescovi in occasione della festa dei santi Gioacchino e Anna

La Giornata del nonno nelle diocesi dell'Argentina


Buenos Aires, 25. Il 26 luglio la Chiesa cattolica celebra la memoria dei santi Gioacchino e Anna, genitori della Vergine Maria e nonni di Gesù. Pertanto, la Conferenza episcopale argentina ha suggerito di onorare tale giorno dedicandolo ai nonni, una presenza viva nella famiglia, nella Chiesa e nella società in quanto testimoni di valori, di unità, di fedeltà, custodi di quell'amore che "genera la fede e la gioia di vivere".
A celebrare "con creatività" la Giornata dei nonni sono chiamate tutte le famiglie cristiane e anche quelle cosiddette "lontane" dalla Chiesa, le parrocchie, le associazioni, i movimenti e i gruppi di ispirazione cattolica, nonché le scuole e le istituzioni.

Nel mese di aprile dello scorso anno si è svolta la diciottesima assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia, che aveva per tema generale "I nonni:  la loro testimonianza e presenza nella famiglia".
La riunione - ricordano i presuli dell'Argentina nell'illustrare i contenuti e le prospettive della Giornata dei nonni - era finalizzata a valorizzare il ruolo di coesione, di supporto degli anziani all'interno della famiglia, la loro capacità di mediazione tra i coniugi, il loro fruttuoso dialogo con i nipoti come supporto relazionale tra genitori e figli. L'anziano infatti, "scrigno di esperienza e di saggezza", è capace di leggere, più di ogni altro, i segni del tempo, di smussare le difficoltà, di colmare lacune educative, di "infondere speranza".

I vescovi argentini, ribadendo la neccessità di un nuovo impulso nella pastorale degli anziani, ripropongono alcuni dei punti salienti del discorso che Benedetto XVI rivolse a partecipanti all'assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia.

"Vi ringrazio - sono parole del Papa - per aver accolto la mia proposta di Valencia, dove dissi:  "Mai, per nessuna ragione, i nonni siano esclusi dall'ambito familiare. Essi sono un tesoro che non possiamo strappare alle nuove generazioni, soprattutto quando danno testimonianza di fede".

La Chiesa ha sempre avuto nei riguardi dei nonni un'attenzione particolare, riconoscendo loro una grande ricchezza sotto il profilo umano e sociale, come pure sotto quello religioso e spirituale. "I miei venerati Predecessori Paolo VI e Giovanni Paolo II - ricordava Benedetto XVI - sono intervenuti più volte sottolineando la considerazione che la comunità ecclesiale ha per gli anziani, per la loro dedizione e la loro spiritualità. In particolare, Giovanni Paolo II, durante il Giubileo dell'Anno 2000, convocò nel settembre in piazza San Pietro il mondo della "terza età" e in quella circostanza ebbe a dire:  "Nonostante le limitazioni sopraggiunte con l'età, conservo il gusto della vita. Ne ringrazio il Signore. È bello potersi spendere fino alla fine per la causa del Regno di Dio". Sono parole contenute nel messaggio che circa un anno prima, nell'ottobre del 1999, egli aveva indirizzato agli anziani e che conserva intatta la sua attualità umana, sociale e culturale.

"Oggi - sottolineava ancora il Papa - l'evoluzione economica e sociale ha portato profonde trasformazioni nella vita delle famiglie. Gli anziani, tra cui molti nonni, si sono trovati in una sorta di "zona di parcheggio":  alcuni si accorgono di essere un peso in famiglia e preferiscono vivere soli o in case di riposo, con tutte le conseguenze che queste scelte comportano".

Da più parti poi sembra purtroppo avanzare la "cultura della morte", che insidia anche la stagione della terza età. "Con crescente insistenza - sono ancora espressioni di Benedetto XVI - si giunge persino a proporre l'eutanasia come soluzione per risolvere certe situazioni difficili. La vecchiaia, con i suoi problemi legati anche ai nuovi contesti familiari e sociali a causa dello sviluppo moderno, va valutata con attenzione e sempre alla luce della verità sull'uomo, sulla famiglia e sulla comunità. Occorre sempre reagire con forza a ciò che disumanizza la società".


(©L'Osservatore Romano - 26 luglio 2009)


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