Scuola elementare di Sangano , vince sul tema dedicato alla SINDONE

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Caterina63
00mercoledì 31 marzo 2010 23:07
Un concorso nelle scuole del Piemonte

A tu per tu
con l'uomo della Sindone


Si chiamava "Imago veritatis. L'uomo della Sindone, il corpo e il volto di Cristo" il concorso per le scuole del Piemonte, conclusosi a pochi giorni dall'inizio dell'ostensione, promosso dall'Ufficio scolastico regionale, dall'Ufficio pastorale scolastico su proposta dell'Associazione Sant'Anselmo nell'ambito delle iniziative da essa affiancate all'ostensione della Sindone in collaborazione con il Progetto culturale della Chiesa italiana.

Il concorso è stato realizzato con il contributo e il finanziamento dell'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede. La giuria era composta da Francesco Antonioli, de "Il Sole 24 Ore"; Vincenzo Arnone, preside dell'Istituto Sant'Anna di Torino; Marco Bonatti, del settimanale "La voce del popolo"; lo scrittore Oddone Camerana; Francesco de Sanctis, direttore dell'Ufficio scolastico regionale per il Piemonte; Ernesto Ferrero, direttore del Salone del libro; Andrea Gianni, presidente dell'Associazione Sant'Anselmo; monsignor Giuseppe Ghiberti, presidente della Commissione diocesana per la Sindone; la scrittrice e insegnante Paola Mastrocola; don Bruno Porta, direttore dell'Ufficio scuola dell'arcidiocesi di Torino; l'artista Filippo Rossi; Lucetta Scaraffia dell'università di Roma La Sapienza; Timothy Verdon, direttore dell'Ufficio beni culturali della diocesi di Firenze. Le tre lavagne interattive multimediali che costituivano il primo premio sono andate a tre delle oltre duecento scuole che hanno partecipato, mentre alle biblioteche delle venti classi finaliste sono stati consegnati libri sulla storia dell'universo, sulla natura del nostro pianeta e sulle diverse forme d'arte nel mondo. Gli elaborati presentati saranno esposti nel bookshop allestito durante l'ostensione della Sindone nella piazza centrale di Torino.


di Andrea Gianni

Con il concorso promosso nelle scuole del Piemonte, di cui abbiamo già scritto su queste pagine, si voleva che l'attenzione verso la Sindone attivasse un impegno diretto degli studenti a entrare nel merito degli interrogativi che pone alla scienza e alla storia. La Sindone, in effetti, rappresenta un formidabile testimone che stimola la curiosità e la ricerca; e forse anche l'alone di mistero che la circonda con i numerosi aspetti inspiegabili, deve aver determinato l'adesione di un buon numero di studenti piemontesi e di insegnanti sensibili agli stimoli che vengono anche al di fuori dei libri di testo e dei programmi ministeriali.
 
C'era anche l'intento di portare l'attenzione alla vicenda di cui il telo è segno:  quella di uno dei personaggi più discussi della storia, anche se non è stata accertata né si è potuta dimostrare la sua veridicità come sudario di Cristo. Resta però la sua intrinseca forza di richiamo dirompente al racconto storico della sorte toccata a quel personaggio:  ferite del capo e del corpo, tumefazioni del volto, polsi e piedi trafitti non lasciano scampo neanche all'osservatore più scettico:  è proprio ciò che si legge nei testi a proposito del pestaggio, delle torture, della crocifissione subita da Cristo.

La visione della Sindone rende ogni volta inevitabile la domanda:  ma chi era costui? Una domanda a cui il luogo strutturalmente deputato alla conoscenza può ben essere chiamato a rispondere. L'esperienza induce qualche considerazione generale al di là del suo carattere regionale. Indubbiamente si trattava di una sfida, perché molti segnali fanno far venire il dubbio che nella scuola possa prevalere una tendenza a considerare la storia di Cristo un settore privo di status disciplinare scolastico oppure in opposizione alla presunta neutralità della scuola:  le preoccupazioni dell'integrazione che arrivano fino all'abolizione del presepe per non offendere gli studenti non cristiani, la censura o l'oblio più o meno radicali che sono all'origine della secolarizzazione. Un pessimismo incoraggiato dalle inchieste tra gli studenti che pare non sappiano se Cristo è realmente esistito o se è una leggenda; ma anche dal modo con cui la storia del cattolicesimo è trattata in alcuni libri di testo.

Il concorso nelle scuole piemontesi, invece, ha rivelato un interessamento tipicamente scolastico con la presentazione di elaborati nei diversi settori disciplinari artistico, storico-documentale e multimediale in forma di temi scritti e ricerche realizzate in power point, filmati e lavori artistici. Forse non può valere come sondaggio da estendere alla popolazione scolastica nazionale con il metodo delle proiezioni, ma certamente è un segnale da non sottovalutare.

Un'altra considerazione riguarda il piano della "politica scolastica" perché il fatto che la proposta del concorso sia stata approvata e fatta propria dalla postazione territoriale del ministero dell'Istruzione, l'Ufficio scolastico regionale del Piemonte, non è senza significato circa l'attenzione che la dirigenza scolastica può dare all'importanza culturale e quindi didattica della storia religiosa. Se il mondo universitario comincia anche in Italia a considerare l'antropologia religiosa come un settore disciplinare degno di questo nome, l'esperienza torinese suggerisce che può essere, anche nel mondo della scuola, una chiave di lettura efficace della storia dell'umanità, e proprio in funzione della crescente composizione multireligiosa del Paese.


 

La lettera che ha vinto il primo premio


Scuola elementare di Sangano Istituto comprensivo Trana

Caro Uomo della Sindone,
tutti quest'anno parlano di te, del fatto che in primavera ci sarà la tua Ostensione. È proprio grazie a questo avvenimento che noi ragazzi della vb della scuola primaria di Sangano ti stiamo conoscendo.

Abbiamo visto la tua immagine nei libri e in televisione. Lo sai che ci hai incuriosito? Guardandoti ci siamo accorti che non riusciamo a percepirti in un solo colpo d'occhio, abbiamo bisogno di soffermare la nostra attenzione sul tuo sudario scorrendo lo sguardo sui particolari:  ferite, rivoli di sangue, tumefazioni. Vederti pieno di sangue, fratture, segni di flagellazione ci fa venire la voglia di abbracciarti! Osservando il negativo fotografico ci appaiono chiari i tuoi occhi, la fronte, il naso, la bocca e i capelli:  sono i tratti del volto di un uomo.

Uomo della Sindone, chi sei? Come è stata la tua vita? Perché ti hanno messo sulla croce? A queste domande nessuno forse potrà mai darci delle risposte. Sei giunto fortunatamente fino a noi, salvandoti dal fuoco; passi la maggior parte del tempo chiuso in una teca, ma non ti senti solo? E come ti senti quando, ogni dieci anni, migliaia di persone arrivano da lontano per scrutarti, per capire chi sei, per cercare di leggere cosa c'è scritto nel tuo cuore? Non ti sei sentito spiato quando hanno tentato di analizzarti? Spiato nel corpo, spiato nell'animo per cercare di datarti, per cercare di chiarire se sei o non sei Gesù!

La fine della tua vita è stata piena di sofferenza, questa però non è stata sprecata perché ci riporta alla sofferenza di Gesù, ricorda che il Figlio di Dio è sceso in mezzo a noi e sarà sempre con noi per amarci.

Non importa sapere, Uomo della Sindone, chi sei se riesci a trasmetterci questo messaggio d'amore! Vederti significa rassicurarci. Ci ricordi che Dio esiste, anche se non lo vediamo, ci ricordi che solo seguendo l'esempio che Gesù ci ha dato possiamo vivere felici e sereni, ci ricordi chi è il nostro prossimo, ci ricordi che Gesù disse:  Lasciate che i bambini vengano a me, perché il Regno di Dio appartiene a quelli come loro.

Caro Uomo della Sindone, questo è il messaggio più grande che potevi darci!!!!!
Aspettaci, verremo a vederti!!!

I ragazzi della v b

(©L'Osservatore Romano - 1 aprile 2010)


Per saperne di più clicca qui:
LA SINDONE




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