VERSETTI MANIPOLATI dai Testimoni di G. nella loro "bibbia"

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(Teofilo)
00lunedì 14 settembre 2009 09:07
Consiglia  Messaggio 1 di 23 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°Teofilo  (Messaggio originale)Inviato: 18/12/2002 23.04

VERSETTI IN CUI I TDG CERCANO DI SCREDITARE LA DIVINITA' DI GESU' CRISTO

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DAI TESTI ORIGINALI                         TRADUZIONE TDG


EBREI 1,6 Quando introduce il Primo-

genito nel mondo, dice: "lo adorino ...      "tutti gli angeli di Dio

tutti gli angeli di Dio"                     lo adorino" (edizione 1967)


                                            ..."tutti gli angeli di Dio

                                             gli rendano omaggio" (1986)


Nell’edizione del '67, i tdg traducevano bene il verbo greco "proskyneo"

con "adorare"; ma siccome l'adorazione è dovuta solo a Dio e qui si dice

che gli angeli devono adorare Gesù, i tdg si sono pentiti di avere ben

tradotto il verbo, provvedendo a rimediare nell'86: hanno così falsificato

questo versetto introducendo il termine "rendere omaggio" al posto di

adorare.

Tutte le volte che nella Bibbia il verbo "proskyneo=adorare" è riferito

a Cristo, i tdg hanno introdotto "rendere omaggio"; lo traducono invece

correttamente in tutti gli altri casi; questo dimostra che i traduttori

conoscono il significato esatto di "proskyneo", che per non si concilia

con quanto dice il Corpo Direttivo dei tdg a pag.232 di "Accertatevi di ogni

cosa": Proibito inchinarsi in adorazione dinanzi a uomini o anche angeli

come rappresentanti di Dio. Pertanto non esitano a falsificare la Parola

di Dio pur di mantenere intatta la propria.

Vedere anche MAT.2,2-11 MAT.28,17 LUCA 24,51-52 GIOV.9,38


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Consiglia  Messaggio 2 di 23 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 18/12/2002 23.05

EBREI 1,8 Del Figlio invece afferma:        ma riguardo al Figlio:

Il tuo trono, o Dio, è per sempre           Dio è il tuo trono per sempre



I tdg traducono che Dio è il trono del Figlio: il trono, chiaramente non è una persona e tantomeno Dio; inoltre il trono è inferiore a chi vi sta seduto sopra; il motivo evidente di una simile incomprensibile traduzione è che si vuole confondere a tutti i costi la normale lettura del testo e della conseguente comprensione, cioè che il Figlio è Dio.


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Consiglia  Messaggio 3 di 23 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 18/12/2002 23.07

GIOV.1,1 La Parola era Dio             La Parola era dio (edizione 1967)

                                     La Parola era un dio (edizione 1986)

La Parola è Gesù: i tdg traducono "dio" nel 1967 e poi "un dio" nel 1986 Nell'originale risulta scritto "Theòs" che si traduce solamente "Dio". Esattamente come risulta anche in Giov.20,28 dove si legge che Tommaso "rispose" a Gesù risorto: "Signore mio e Dio mio."


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Consiglia  Messaggio 4 di 23 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 18/12/2002 23.10

GIOV.7,29 ... sono da Lui                  sono un suo rappresentante

GIOV.16,27 ...io sono venuto da Dio    sono uscito quale rappresentante                                            del Padre

GIOV.17,8 ...da te sono uscito...    sono uscito come tuo rappresentante

La parola "rappresentante" non esiste nell'originale. Ciò pregiudica la natura divina di Cristo, come Figlio generato dal Padre (sono da Lui). Cristo dice solo: "da te sono uscito" e questo rende esattamente il concetto di Figlio che "esce" dal Padre, cioè che è generato direttamente da Lui.


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Consiglia  Messaggio 5 di 23 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 18/12/2002 23.13

GIOV.14,9-11 Chi ha visto me ha visto    Chi ha visto me ha visto [anche]

il Padre...non credi che io sono nel     il Padre...non credi che io sono

Padre e il Padre è in me? ...il Padre    unito al Padre e che il Padre è

che è in me compie le sue opere.       unito a me?...il Padre che rimane

Credetemi, io sono nel Padre e il Padre      unito a me fa le sue opere.

è in me                                   Credetemi che io sono unito al

                                         Padre e il Padre è unito a me.

Il testo originale sottolinea che il Figlio è nel Padre e il Padre nel Figlio; i tdg invece modificano in modo che risulti solo una unità morale tra Padre e Figlio; si noti soprattutto l'aggiunta inopportuna della parola "anche" inesistente nell'originale che viene introdotta allo scopo di non far pensare alla reale inabitazione del Padre nel Figlio. Inoltre ogni volta che nell'originale testo biblico si trovano le parole "in me", "in voi" (dal greco: EN), i tdg traducono "unito a". Confrontare GV.10,38 GV.15,4-5 GV.17,21-26 GAL.2,20 COL.1,27-28


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Consiglia  Messaggio 6 di 23 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 18/12/2002 23.17

TIMOTEO 4,22 Il Signore sia con il      Il Signore sia con lo spirito

tuo spirito.                            che tu (mostri).

La manipolazione dei tdg è talmente evidente che si commenta da sè: nell'originale non esiste "che tu" ma "con il tuo". Siccome "che tu" non si regge da sola è stato affiancato da "mostri" indicato tra parentesi, che non c'è nell'originale (vedi anche FILEM.1,25). Questa traduzione permette ai tdg di nascondere la possibilità che il Signore si unisca con lo spirito degli uomini, e che i tdg non ammettono.

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1 COR.6,17 Chi si unisce al Signore    Chi si unisce al Signore è un solo

forma con lui un solo spirito.          spirito.

I tdg tolgono "con lui" in modo che da non far capire che avviene una  fusione tra il Signore e lo spirito umano che si unisce con lui. La frase così tradotta dai tdg non ha senso.


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Consiglia  Messaggio 7 di 23 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 18/12/2002 23.20

COLOS.1,15-17 Per mezzo di lui tutte    Per mezzo di lui tutte le [altre]

le cose sono state create                cose sono state create.

...e per mezzo di lui tutte le ...        e per mezzo di lui tutte [le

cose sussistono.                       altre] cose furono fatte esistere.

I tdg aggiungono "altre" perchè è in questo modo fanno risultare che anche Cristo è da considerare una tra le "altre" cose create. Inoltre modificano il termine "sussistono" (dal greco "synèsteken") con "furono fatte esistere": grave trasformazione che non permette di capire la natura di Cristo che mantiene in esistenza tutte le cose in quanto Dio.

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GIOV.8,58 Prima che Abramo fosse,   Prima che Abramo venisse all'esi-

IO SONO                             stenza io sono stato (1967)

                                      io ero (1986)

Il verbo greco "ego eimì" che si trova nell'originale si traduce solo "io sono" e non nelle forma manipolata nel '67 e rimanipolata nell'86 dai tdg Il motivo è che questo verbo è la stessa definizione che Dio si era dato sul Sinai "IO SONO" che esprime l'essere eterno di Dio e questo non fa comodo ai tdg. Lo stesso verbo si trova anche in Giov. 8,24 e in Giov.18,6 dove nel momento  in cui Gesù dice: "sono io", i soldati cadono a terra.

(Teofilo)
00lunedì 14 settembre 2009 09:12
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Consiglia  Messaggio 9 di 23 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 19/12/2002 23.46

COLOS.2,9 in lui abita corporalmente    in lui dimora corporalmente tutta

tutta la pienezza della divinità.       la pienezza della qualità divina.


Dal greco risulta: "pan to pleroma tes theòtetos" tutta la pienezza della divinità I tdg aggiungono la parola "qualità" per togliere a Cristo la pienezza della  divinità e attribuirgli soltanto una vaga caratteristica della divinità. E' come la differenza che passa tra le seguenti espressioni: Caio ha la pienezza della regalità - Caio ha la pienezza della qualità regale. Nel primo caso Caio è un re a pieno titolo, nel secondo caso ha solo la qualità di un re, senza essere affatto un re. Questa è l'astuzia dei capi tdg.

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GIOV.1,14 ...gloria come di Unigenito    una gloria tale che appartiene a

dal Padre                                un figlio unigenito da parte

                                         di un padre

I tdg non accettano che Cristo sia l'Unigenito Figlio generato dal Padre. Pertanto trasformano il testo paragonando la gloria di Cristo da parte del Padre alla gloria di un unigenito qualsiasi da parte di un qualsiasi padre. L'originale esclude tale traduzione, ma anche la logica: quale gloria speciale potrebbe mai avere un figlio qualsiasi da parte di suo padre? Ed ecco cosa dicono tdg nel libro "Cose nelle quali..."pag.123: "C'era qualche persona di sesso femminile in cielo, da cui Geova generasse il  suo Unigenito Figlio ? L'Unigenito...fu l'originale e prima creatura...Dunque, per i tdg, Dio senza una donna non può generare ma solo creare !


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Consiglia  Messaggio 10 di 23 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 19/12/2002 23.49

1 PIETRO 1,10-11 lo Spirito di Cristo        lo spirito che era in loro

che era in loro....                          indicasse circa Cristo...


Pietro attribuisce l'ispirazione profetica allo Spirito di Cristo operante negli antichi profeti: i tdg trasformano il testo originale: To en autois pneuma Christu: lo in loro spirito di Cristo --per evitare di ammettere la inabitazione di Cristo negli antichi profeti. Sarebbe una ammissione della sua divinità.

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GIOV.14,14 Se mi chiederete qualche       Se voi chiederete qualche cosa

cosa nel mio nome, io la farà.            nel mio nome, la farà.

I tdg tolgono "mi" nella loro traduzione, presente invece nell'originale, in modo da non far risultare che si possa pregare Cristo, il quale dice in questo testo: se voi chiederete a me qualche cosa... Chiedere qualcosa a Cristo significherebbe pregarlo, ma i tdg affermano che si può pregare solo Dio: perciò per togliere la divinità a Cristo non esitano a togliere anche lo scomodo "mi".


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Consiglia  Messaggio 11 di 23 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 19/12/2002 23.52

ATTI 7,59 Stefano.. pregava e diceva:   Stefano...faceva appello e diceva

Signore Gesù, accogli il mio spirito    Signore Gesù, ricevi il mio spir.

Nel testo originale Stefano pregava Gesù, per i tdg invece "faceva appello".

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ROM.9,5 ...da essi proviene Cristo se-   ..dai quali sorse Cristo secondo

condo la carne, egli che è sopra ogni    la carne: Dio che è sopra tutti,

cosa Dio benedetto nei secoli.           [sia] benedetto per sempre.

L'originale riporta: ...o on epì pànton Teos eulogetòs eis tous aionas: egli che è sopra tutto Dio benedetto in tutti i tempi.

Nell'originale non vi alcuna punteggiatura che divida la frase in due parti distinte. I tdg introducono i ":" in modo che l'espressione "Dio benedetto"  risulti una semplice esclamazione finale staccata dal contesto. Per rendere più accettabile la trasformazione tolgono "egli" da riferire a Cristo e aggiungono "sia" riferendolo a Dio Padre.


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Consiglia  Messaggio 12 di 23 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 19/12/2002 23.56

FILIP.2,5-11 Cristo ...pur essendo       Cristo...benché esistesse nella

natura divina, non reputò una rapina     forma di Dio, non la considerò

l'essere uguale a Dio, ma spogliò se     una cosa da afferrare, cioè che

stesso...                                dovesse essere uguale a Dio. No,

                                         ma vuotò se stesso...

Nell'originale risulta che Cristo pur essendo di natura divina, non cercò di custodire gelosamente questo suo essere uguale a Dio, e che si fece uomo. I tdg aggiungono la parola "cioè che dovesse" che non si trova nell'originale facendo variare il senso della frase: in tal modo sembra che Cristo non ha voluto cercare di essere uguale a Dio.

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TITO 2,13 ...nell'attesa della mani-    ...aspettiamo la gloriosa manife-

festazione del nostro grande Dio e      stazione del grande Dio e del no-

salvatore Gesù Cristo.                  stro salvatore Gesù Cristo.

Nell'originale l'espressione "Dio e salvatore" indicano due attributi di una stessa persona: Gesù Cristo. I tdg mettono "del nostro" tra i due attributi per togliere a Gesù Cristo l'attributo "Dio" lasciandogli solo quello di Salvatore.

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GIUDA 4 ..rinnegando il nostro unico   ..si mostrano falsi al nostro solo

padrone e Signore Gesù Cristo.        Proprietario e Signore, Gesù Cristo

Rinnegare è diverso da "mostrarsi falsi". La modifica è motivata dal fatto che rinnegare Cristo significa rinnegare la fede in Cristo il che per i tdg non è accettabile perchè è significherebbe riconoscere che il riferimento della nostra fede è Cristo. (in Apoc.14.12 c'è "fede in Gesù" e non "fede di Gesù)

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Consiglia  Messaggio 13 di 23 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 19/12/2002 23.58

GIACOMO 2,1 Fratelli miei, non mescolate-Fratelli miei, voi non mantenete

a favoritismi personali la vostra fede  -la fede del nostro Signore Gesù

nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore -Cristo, nostra gloria, con atti

della gloria.                           -di favoritismo, vero ?

Si noti la distorsione del verso tradotto dai tdg in forma interrogativa mentre nell'originale si trova in forma imperativa. Inoltre l'originale dice "fede nel Signore" e non "fede del Signore". Tra le due cose c'è una sostanziale differenza in quanto l'originale esprime che la nostra Fede è in Cristo, mentre per i tdg dovremmo avere la stessa fede che ha Cristo. Questa manipolazione è stata fatta anche in altri versetti simili (vedere ATTI 16,31 - nell'originale c'è: " credi nel Signore Gesù... ", mentre i tdg traducono "credi al Signore Gesù". Infine l'espressione "Signore della gloria" nell'originale, richiama l'idea  della sua divinità, per cui i tdg la modificano in "Signore nostra gloria".


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Consiglia  Messaggio 14 di 23 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 20/12/2002 23.03

MATTEO 10,32 Chi mi riconoscerà davanti     Chiunque confesserà di essere

agli uomini, anch'io lo riconoscerò da-    unito a me davanti agli uomini

vanti al Padre mio.                        anch'io confesserò di essere

                                        unito a lui dinanzi al Padre mio.


Anche in questo versetto i tdg hanno aggiunto "di essere unito a" che non si trovano assolutamente nell'originale e che trasformano radicalmente il significato di "confessare" Gesù come riferimento principale della fede.

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Consiglia  Messaggio 15 di 23 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 20/12/2002 23.05

EBREI 1,2 Dio...ha parlato a noi per     Dio...ha parlato a noi per mezzo

mezzo del Figlio.                        del Figlio. (edizione 1967)


                                        ...per mezzo di un Figlio. (1986)



Nel '67 la traduzione era esatta ma siccome era scomoda i tdg hanno provveduto a rimediare nell'edizione del 1986.Lo stesso procedimento è stato usato nel versetto di LUCA 4,22.

Traducendo "un Figlio" i tdg hanno la pretesa di dire che Cristo è uno tra altri Figli e non è affatto l'Unigenito. Anzi essi affermano che Cristo è addirittura l'arcangelo Michele, riferendosi al verso 9 della lettera di Giuda (Vedere il libro tdg "Potete vivere per sempre..." a pag.191 e in  altre pubblicazioni (Torre di Guardia del 15/2/92 a pag.11). Da Giuda 9 invece si ricava che Michele non può essere affatto Cristo: infatti si dice che Michele rimette al Signore il giudizio sul diavolo, e sappiamo che Cristo è definito il "solo Signore" da Paolo in 1 COR.8,6. Inoltre in Marco 1,1 i tdg sopprimono il termine "Figlio".


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Consiglia  Messaggio 16 di 23 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 20/12/2002 23.08

GV.12,44,45 Gesù gridò:...chi crede in   Gesù gridò:...chi ripone fede in

me, non crede in me, ma in colui che mi  me ripone fede non [solo] in me,

ha mandato, chi vede me vede colui che   ma [anche] in colui che mi ha

mi ha mandato.                           mandato, e chi vede me vede

                                         [anche] colui che mi ha mandato.



Nel testo originale non risultano assolutamente i termini che i tdg hanno racchiuso tra parentesi nella loro traduzione e che alterano vistosamente il significato reale dell'affermazione di Gesù il quale rimarca la sua uguaglianza col Padre manifestata attraverso la sua presenza fisica. I termini tra parentesi introducono invece l'idea che Gesù sia solo una immagine rappresentativa del Padre; chi legge il testo tra parentesi difficilmente si pone il problema e accetta per buona la traduzione: quello che però è estremamente riprorevole in siffatte arbitrarie  aggiunte di termini inesistenti, è il fatto che nelle citazioni bibliche riportate sul loro periodico Torre di Guardia, i tdg fanno sparire le parentesi in modo che il lettore acquisisca completamente come buona la traduzione.

(vedere ad esempio Torre di G. del 15/2/92 pag.11).

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ATTI 20,28 Lo Spirito santo vi ha      Lo spirito santo vi ha costituito

posti come vescovi a pascere la      sorveglianti, per pascere la congre-

Chiesa di Dio, che egli si è acqui-    gazione di Dio, che egli ha acqui-

stata col suo sangue.                  stato col sangue del suo proprio

                                       [Figlio].


La falsificazione è fin troppo evidente: il termine "Figlio" racchiuso tra parentesi dai tdg non esiste nell'originale ma è stato introdotto per non ammettere che la Chiesa è stata acquistata da Cristo Dio che ha appunto versato il suo sangue per essa.


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Consiglia  Messaggio 17 di 23 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 20/12/2002 23.11

Luca 23.40 Uno dei malfattori...lo    ...lo rimproverò e disse: non temi

rimproverava: Neanche tu hai timore      affatto Dio, ora che sei nello

di Dio e sei dannato alla stessa pena?    stesso giudizio ?



Perfino uno dei malfattori riconosce che Dio è condannato alla loro stessa pena: Gesù non nega ma gli promette il paradiso confermando il riconoscimento del malfattore. I tdg traducono "giudizio" al posto di "pena" tentando di far pensare che il ladrone non si riferisca a Gesù.


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Inviato: 20/12/2002 23.15
Questo messaggio è stato eliminato dal gestore o dall'assistente gestore.

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Consiglia  Messaggio 19 di 23 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 21/12/2002 22.42

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VERSETTI IN CUI I TDG SCREDITANO PERSONALITA' E DIVINITA' DELLO SPIRITO SANTO

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GENESI 1,2 Lo Spirito di Dio            La forza attiva di Dio si muoveva

aleggiava sulle acque.                  sulla superficie delle acque.



L'originale ebraico riporta "Ruha" che si traduce Spirito e non "la forza attiva". Tale definizione non si trova in nessun punto della Bibbia. Ma i tdg l'hanno introdotta proprio all'inizio della Genesi in modo che il lettore sprovveduto venga predisposto ad accettare l'invenzione che lo Spirito santo sia una forza impersonale.


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Consiglia  Messaggio 20 di 23 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 21/12/2002 22.47

1 TIMOT.4,1 Lo Spirito dice ...           L'espressione ispirata dice...



Nell'originale troviamo : " To Pneuma retos lègei.... Lo Spirito espressamente dice... Lo Spirito viene spersonalizzato e diventa una semplice "espressione ispirata"

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2 COR.13,13 La grazia del Signore      L'immeritata benignità del Signore

Gesù Cristo, l'amore di Dio e la       Gesù Cristo e l'amore di Dio e la

comunione dello Spirito santo...    partecipazione nello spirito santo...



L'originale riporta: "he koinonia tu hagìu Pnèumatos (la comunione del santo Spirito ) . I tdg sostituiscono "la partecipazione nello spirito" a "comunione dello Spirito" rompendo la concatenazione delle tre persone come risulta nelle espressioni: "del Signore Gesù", "di Dio", "dello Spirito santo". La stessa concatenazione risulta anche in MATTEO 28,19 dove Gesù comanda di battezzare "nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo". I tdg dicono che lo Spirito santo sia solo "la forza attiva di Dio Padre".  Se proviamo a sostituire questa definizione al testo di Mat. 28,19 avremmo: "battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e della forza attiva del Padre. Si dovrebbe cioè battezzare in nome di due persone e di una cosa, che per giunta apparterrebbe alla prima persona; non è nè logico nè scritturale.


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Consiglia  Messaggio 21 di 23 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 21/12/2002 22.50

GIOV.14,16 lo Spirito santo che il Padre    lo spirito santo che il Padre

manderà nel mio nome, egli vi insegnerà     manderà nel mio nome, quello

ogni cosa...                                vi insegnerà ogni cosa...



Nell'originale c'è il pronome greco "ekeinos" che si traduce "egli" ed è riferito a una persona. Mentre i tdg traducono tale pronome con "quello" che si riferisce a una cosa, alterando così la natura dello Spirito Santo.

Una forza impersonale non può fare nessuna delle azioni personali che la Bibbia riferisce moltissime volte allo Spirito santo. Confrontare ad esempio ATTI 13,2 ...lo Spirito santo disse: "Riservatemi Barnaba e Saulo..." ATTI 15,28...abbiamo deciso, lo Spirito santo e noi, di non imporvi... ROMANI 8,26...lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi... APOC.2,7...chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese... ATTI 28,25 lo Spirito santo parlò per mezzo del profeta Isaia...Nei testi sopra riferiti, la Bibbia evidenzia che tali azioni sono compiute direttamente dallo Spirito Santo; ciò conferma che è una persona.


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Consiglia  Messaggio 22 di 23 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 21/12/2002 22.52

ISAIA 6,8 Udii la voce del Signore...      Udivo la voce di Geova...



Nell'originale non c'è YHWH (che i tdg traducono Geova) ma c'è "Adonay" che si traduce "Signore". La conferma del testo originale viene dall'apostolo Paolo che in Atti 28,25 attribuisce questo versetto allo Spirito Santo. Lo Spirito santo quindi è il "Signore" menzionato in Isaia 6,8. Questo dimostra che i tdg introducono la parola "Geova" ovunque, anche quando non trovano il tetragramma YHWH.

Un aspetto gravissimo di questa arbitraria introduzione lo troviamo soprattutto nel Nuovo Testamento. Infatti nel testo originale del Nuovo Testamento,  il tetragramma YHWH non risulta mai riportato, eppure i tdg hanno introdotto  "Geova" più di 200 volte, al posto del termine originale "Kirios" che si doveva tradurre "Signore". Vedi ad esempio Romani 14,7-9 


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Consiglia  Messaggio 23 di 23 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 21/12/2002 22.55

ROMANI 14,7-9

Se noi viviamo, viviamo per             Se noi viviamo, viviamo per Geova

il Signore, se noi moriamo, moriamo per- e se moriamo, moriamo per Geova.

il Signore. Sia che viviamo, sia che mo- Perciò sia se viviamo che se mo-

riamo, siamo dunque del Signore. Per que-   riamo, apparteniamo a Geova.

sto infatti Cristo è morto ed è tornato - Poichè per questo Cristo morì e

in vita: per essere il Signore dei vivi -tornò in vita per essere Signore

e dei morti.                            - sia dei morti che dei vivi.



Nell'originale non c'è YHWH tradotto Geova bensì "Kyrios" (= Signore ). Inoltre dal contesto è chiaro che qui "Signore" è riferito al Figlio e non  al Padre.   Per cui la introduzione del termine "Geova" è doppiamente errata.

Caterina63
00domenica 5 gennaio 2014 00:04

  Geova a Messa
Confronto tra cattolicesimo e geovismo sulle Letture della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio

Roma, 02 Gennaio 2014 (Zenit.org) Sandro Leoni | 140 hits

Mercoledì 1 Gennaio 2014 – MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO – Solennità


Prima Lettura Nm 6, 22-27

Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo: "Così benedirete gli Israeliti: direte loro: Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace". Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò».

E’ Parola di Dio non è vero? Chi è che la rispetta, i sacerdoti della “cristianità” (1) che, ad imitazione di Mosé, usano benedire il popolo di Dio o i ministri dei TG che non danno benedizioni? Eppure la WT vanta continuamente di comportarsi come dice la Bibbia.

O forse il geovismo, che insegna che non siamo più sotto la Legge di Mosé (comandamenti compresi!) pretendeva che tale comando biblico venisse reiterato da Gesù agli apostoli per metterlo in pratica?

Seconda Lettura Gal 4, 4-7

Fratelli, quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l'adozione a figli. E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: Abbà! Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio.

La NM non si discosta sostanzialmente dalla traduzione della CEI ma interpreta diversissimamente, falsandone il significato, queste brevi, per noi consolantissime righe.

Detta in breve il geovismo insegna che tali parole, riguardanti l’adozione a figli con l’eredità che ne consegue, sono riservate a 144.000 Unti (=consacrati), che sono i soli ad essere stati adottati come figli da Geova, i soli ad essere “fratelli spirituali” di Cristo, i soli “dichiarati giusti”, i soli a conseguire i troni nel Reame dei cieli per governare con Cristo. I TG normali, definiti "Altre Pecore" resteranno invece eternamente sulla terra (se però righeranno sempre secondo le regole bibliche e altre regole che verrebbero aggiunte dai rotoli di cui si parla in Apocalisse).

Insomma i normali TG vengono privati della figliolanza adottiva. Questo sarebbe il grande “beneficio” che un cattolico otterrebbe aderendo al geovismo; senza contare tanti altri impoverimenti che andremo conoscendo nella nostra sconcertante ma illuminante analisi di questa singolare denominazione sedicente cristiana. E’ da sapere comunque che la divisione in salvati di serie “A” e di serie “B” non è originaria nel geovismo. I salvati sulla terra paradisiaca sono stati scoperti (inventati?) solo dopo mezzo secolo di predicazione geovista che insegnava un’unica salvezza, quella degli Unti. E gli Unti sarebbero quelli che si sentono tali per una mozione interiore, grazie ad un preteso appoggio biblico tratto da Romani 8,16 “Lo spirito stesso attesta col nostro spirito che siamo figli di Dio” (NM). Al che si aggiunge la gratuita affermazione del CD che nel primo secolo tutti i cristiani erano Unti.

San Paolo quindi avrebbe riferito questa dottrina dell’unzione e dell'adozione divina, che la cristianità riferisce ad ogni seguace di Cristo che ha fede in lui e riceve il battesimo, solo agli Unti. I quali però sono dichiarati santi ma non realmente santificati e resi nuove creature. Essi manifesterebbero tale loro condizione assumendo gli emblemi (pane e vino) durante la "commemorazione della morte di Cristo". Un argomento su cui ritorneremo perché è un pilastro della dottrina geovista che ha sempre mostrato vistose crepe e che con le ultime vicende ha cambiato radicalmente fisionomia ed è quasi del tutto crollato. Dateci tempo…

Su Maria Madre di Dio

Il Vangelo di ieri, molto breve, parla del Bambino Gesù figlio di Maria, ma non accenna alla sua divinità e pertanto neanche alla verità collegata su Maria Madre di Dio, oggetto specifico di questa solennità. Ma la maternità divina è vista dalla nostra teologia come la radice e la fonte di tutti gli altri privilegi mariani, perciò è bene che ci riflettiamo un momento, anche se la cosa sarà abbastanza impegnativa.

Come è noto la nostra dottrina di fede ci chiede di credere che a Maria spetta la qualifica e il conseguente titolo di “Madre di Dio”. Contro questa verità, creduta da tutta la cristianità sin dai tempi più antichi e codificata in dogma di fede nel Concilio di Efeso (431) con il titolo di theotòkos (genitrice di Dio), il geovismo (che si autoqualifica esponente unico del vero cristianesimo!) oppone la sua dottrina di un Gesù semplice uomo perché Geova non avrebbe generato alcun Figlio ma prodotto solo creature.

A parte l’idea grottesca di immaginare un Dio sessuato che per generare un figlio naturale avrebbe avuto bisogno di “una persona di sesso femminile in cielo”, noi possiamo spiegare ai TG più aperti a “capire” la dottrina cattolica il perché di questo titolo-qualifica che la Chiesa ha riconosciuto confacente e appropriato per la relazione tra Maria Santissima e Dio. Il discorso richiede di accogliere - e se non si conviene preventivamente in questo si fa un discorso tra sordi perché si equivoca anche sul modo di comprensione dell’essere umano! - richiede di accogliere la differenza tra il concetto di “natura” e quello di “persona”. Quindi ci si può spiegare facendo leva su tre punti:

1) Base comune dei concetti che si adoperano nel discorso

Si ricordi che la fede si basa su una comprensione analogica del misteri divini, cioè li capisce e li esprime dottrinalmente in analogia ai concetti umani. Prendendo dunque le mosse dal nostro modo umano di concepire le relazioni umane abbiamo che noi esseri umani siamo “persone” distinte che vivono nella “natura” umana; natura che è superiore, per la spiritualità, e simile, per la corporeità, rispetto alla natura puramente animale, vegetale, e minerale. La fede poi, come forma di conoscenza ulteriore, ci assicura dell’esistenza anche di nature puramente spirituali; angelica e divina. La relazione parentale tra genitori e figli (quindi nel caso di Maria e Gesù, di maternità e filiazione) non si realizza nei confronti della natura, ma della persona. Generando dei figli si diventa padri-madri di persone diverse e non di nature che sono la stessa in tutti. La natura umana preesiste alle persone generate e viene trasmessa dai genitori traendola dalla propria biologia, invece le persone che vengono al mondo sono dei soggetti unici e irripetibili. E se il Figlio di Dio, che “è diventato carne” in Gesù di Nazaret è unicamente Persona divina, ecco che la Madre di Gesù è Madre sia del Gesù uomo che del Verbo di Dio che ha assunto come propria quella natura umana dal grembo di Maria.

2) Base biblica

Quando Elisabetta, visitata da Maria, l'ha salutata, era “piena di spirito santo”, ovvero parlava sotto ispirazione e perciò non poteva sbagliarsi. Ebbene essa disse “Come mai ho dunque questo [privilegio] che la madre del mio Signore venga da me?" (Luca 1.43 – NM). Ora l’unico Signore che poteva esistere nella mente della pia ebrea Elisabetta era esclusivamente Dio. Perciò ella con tale esclamazione ispirata dichiarava che Maria era la Madre di Dio, ovvero che il Figlio da lei concepito era il Signore in persona. E questo senza rendersi conto che tale verità includeva la verità della tripersonalità divina che sarebbe stata fatta capire in seguito alla Chiesa dallo Spirito Santo (cf Giovanni 14,26). Di certo l’esclamazione di Elisabetta, nella sua mente, riguardava il Figlio da Maria concepito e non Colui che Gesù poi chiamerà “il Padre mio”, altrimenti avrebbe dovuto esclamare “a che debbo che la madre di Geova venga a me?” il che sarebbe stato un assurdo.

3) Base del sensus fidei diffuso nel popolo di Dio

Abbiamo l’antichissima preghiera del “Sub tuum praesidium” (II secolo) con cui il popolo, due secoli prima della dichiarazione dogmatica di Efeso, invocava Maria “Dei genetrix” (gr. Theotòkos) "Madre/genitrice, di Dio"

4) Base della trasmissione (= Tradizione) della fede apostolica

Parliamo della dichiarazione ufficiale delle verità di fede controverse che ci viene dalla Chiesa Cattolica. Chiesa che, parlando alla maniera dei TG, potremmo definire il nostro “Canale” con cui Dio ci trasmette la sua verità rivelata e il modo di comprenderla. I passi biblici sono noti a tutti: “Ricevete lo Spirito Santo… come il Padre ha mandato me così io mando voi, andate predicate, battezzate, chi crederà sarà salvo chi non crederà sarà condannato… Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me e chi disprezza me disprezza Colui che mi ha mandato… io sarò con voi tutti i giorni fino alla fine… riceverete lo Spirito Sabnto che vi farà capire ogni cosa…” ecc… Quindi, radicalizzando, il problema si sposta al controllo-verifica di quale dei due “Canali” sia quello autentico: o lo "Schiavo-Corpo Direttivo" dei TG o il Magistero della Chiesa Cattolica. E’ l’indagine che noi stiamo svolgendo da tempo confrontando le diverse fedi proposte dal Canale geovista, pro Cristo uomo, e dal nostro Magistero, pro Cristo uomo-Dio, in rapporto ai dati biblici per vedere quale dei due organismi sia davvero rispettoso dei sacri testi.

Appendice

Sempre in vista di approfondimento della comprensione, noi cattolici aggiungiamo che Gesù uomo-Dio, secondo la fede delle grandi Chiese storiche, è unica Persona divina proprietaria sia della natura umana che di quella divina. E che le due nature non si mescolano nell’incarnazione dando per risultato una qualcosa di indefinibile, né uomo né Dio. Ciò perché la natura divina non può essere mai perduta da Dio che si incarna (neanche se, per ipotesi assurda, Egli lo volesse).(2) E infatti dal modo di parlare e agire di Gesù risulta che egli possiede la natura divina in proprio e ne fa uso quando fa miracoli e profezie, così che, come dice San Paolo, abbiamo che Gesù esisteva nei cieli come Dio ed è solo “apparso in forma umana… nell’aspetto di servo” (cf Filippesi 2,6-8) incarnandosi (Giovanni 1,14); unico modo per rappresentare davanti al Padre l'umanità e realizzare il riscatto redentivo con la sua passione, perché, “come Dio, non poteva né soffrire né morire”, direbbe il nostro Catechismo.

E’ importante ribadire che (sempre procedendo per analogia!) noi umani, divenendo genitori, non generiamo nature umane, che come tali sono identiche a noi, ma persone ben diverse da noi e perciò la relazione parentale riguarda i rapporti interpersonali. La natura non la generiamo, essa preesiste alla generazione e noi la comunichiamo traendola dal nostro stesso essere.

Maria dunque, generando Gesù ha generato la natura umana del Figlio di Dio che l'ha assunta come propria. natura umana e natura divina sono unificate nell’unica Persona del Verbo che è quel soggetto, unico nell'universo, che chiama padre dio Padre da cui ha ricevuto la natura divina e madre Maria da cui ha ricevuto la natura umana. Controprova: Maria non è professata nella fede come Madre della natura divina, il che significherebbe aver generato tutte e tre le divine persone. Essa è madre solo della Persona divina che è il Figlio di Dio Padre. Così come (e lo abbiamo già scritto) è figlia della Persona di Dio Padre, suo Creatore, e sposa della Persona di Dio Spirito Santo.

Di più e di meglio la fede non sa dire. E’ un balbettamento che riguarda i due più grandi misteri della fede (unità e trinità di Dio, incarnazione del Figlio). L’importante è far capire ai TG che questa comprensione del mistero ci viene imposta dai dati biblici. E’ da essi che si ricava inequivocabilmente sia la distinzione tra le persone del Padre e del Figlio sia la loro comunione nella divinità, sia infine la manifestazione umano-divina del Cristo.

In conclusione se la nostra spiegazione non rende chiaro il mistero, almeno ne evita la contraddittorietà della concezione geovista che immagina una natura divina che di divino ha ben poco ed è costretta – come abbiamo visto e continueremo a vedere - a ritoccare i testi per nascondere la divinità di Gesù.

***

NOTE

1) Si ricordi che il geovismo con il termine “cristianità” indica tutti coloro che non sono TG. Li classifica come falsi cristiani, appartenenti a una “cristianità apostata” dal vero cristianesimo che sarebbe invece rappresentato solo dagli aderenti alla sedicente “Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova”.

2) La formulazione teologica dice che il Dio Figlio ha assunto la natura umana in unità alla sua Persona. Il che significa che tra la natura biologica umana di Gesù e il verbo eterno che è Dio e quindi Spirito non si è realizzata una unione sostanziale, come avviene tra lo spirito umano e il corpo. Gesù è l’unico ad avere con Dio una unione ipostatica.



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