Parigi, 16. Dopo i raduni di Stoccarda del 2004 e del 2007, le comunità e i movimenti cristiani di "Insieme per l'Europa" sono tornati oggi a incontrarsi a Parigi per affermare che "un'Europa della fratellanza è possibile". Nazioni che siano al servizio delle persone, soprattutto delle più deboli, che siano terreno di solidarietà, luogo di accoglienza, di libertà, di giustizia, di pace: a tre settimane dalle elezioni europee, cattolici, protestanti e ortodossi rinnovano la testimonianza del loro quotidiano impegno nel sociale e invitano tutti i cittadini, anche i non cristiani, anche i non credenti, a essere costruttori attivi del continente.
L'appuntamento sarà aperto da Gérard Testard, di Fondacio, responsabile del comitato francese di "Insieme per l'Europa", da Andrea Riccardi e da Leila Hamrat, pastore (a Parigi-Batignolles) della Chiesa riformata di Francia. Nel pomeriggio sono previsti, tra gli altri, gli interventi dell'arcivescovo di Parigi, cardinale André Vingt-Trois, presidente della Conferenza dei vescovi di Francia, del pastore Claude Baty, presidente della Federazione protestante di Francia, e del metropolita Emmanuel, presidente dell'assemblea dei vescovi ortodossi in Francia.
Tre i punti-chiave (affrontati in altrettante tavole rotonde) per testimoniare che un'Europa della fraternità è possibile: il radicamento nel Vangelo, ovvero la gioia delle beatitudini in un mondo dove spesso domina la violenza; la sobrietà come stile di vita e la condivisione delle ricchezze, per riacquistare la libertà reagendo alla società dei consumi, con un ritorno all'essenziale; l'accoglienza dell'altro al posto dell'indifferenza, attraverso la ricerca del bene comune, il rapporto dell'Europa con gli altri continenti e un rinnovato impegno accanto ai più deboli.
"I movimenti e le comunità di Insieme per l'Europa - spiega Testard - sono riuniti per testimoniare il messaggio del Vangelo e non per difendere un'identità cristiana. Vivere la fratellanza e la comunione rappresenta il modo più pertinente, per dei cristiani, per essere impegnati nelle sfide della società contemporanea. L'obiettivo non è di rifare un'Europa cristiana ma, più semplicemente, di fare in modo che i cattolici, i protestanti e gli ortodossi si attivino in favore dell'Europa".
Venticinque i movimenti che partecipano all'evento parigino, dalla Comunità di Taizé ai Focolari, da Pax Christi all'Associazione delle famiglie cattoliche, dall'Azione cristiana degli studenti russi al Movimento della gioventù ortodossa. Un cammino cominciato nel 1998 a piazza San Pietro quando, per la solennità di Pentecoste, alcuni gruppi si ritrovarono per manifestare il loro legame con la Chiesa cattolica e la volontà di testimoniare insieme la loro speranza nel mondo di oggi. A dare ulteriore impulso fu la Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione, firmata e celebrata il 31 ottobre 1999 ad Augusta, in Germania, dalla Federazione luterana mondiale e dalla Chiesa cattolica romana: il segno di un nuovo avanzamento verso l'unità dei cristiani, colto soprattutto dai protestanti e dai cattolici tedeschi che, prima con un incontro informale nel maggio 2003 e poi con i due raduni di Stoccarda nel 2004 e nel 2007, hanno coinvolto gli altri fratelli sparsi nel continente dando vita a "Insieme per l'Europa".
Non un'organizzazione né una nuova struttura, ma una comunione tra movimenti di varie Chiese di diversi Paesi, avviata sulla base di un'alleanza fondata sul Vangelo vissuto.
Preceduto da tre riunioni preparatorie organizzate in una quarantina di città francesi, in collaborazione con i vescovi di varie diocesi e con i pastori delle Chiese protestanti e ortodosse, l'incontro parigino si concluderà con un appello per la pace e con una serata dedicata ai giovani al Collegio dei Bernardini.