00 19/11/2011 14:28
chiusura dal Benin con il Papa per la seconda parte dell'Istituzione per l'Africa, cliccare qui per la prima parte

FIRMA ESORTAZIONE APOSTOLICA POSTSINODALE “AFRICAE MUNUS”

CITTA' DEL VATICANO, 19 NOV. 2011 (VIS). Alle 12:00 il Santo Padre si è diretto in papamobile alla Basilica dell’Immacolata Concezione di Ouidah, prima cattedrale dell’Africa Occidentale (inaugurata nel 1909)e punto di partenza per l’evangelizzazione della regione.

  Al suo arrivo il Papa è stato accolto del Rettore della Basilica che lo ha accompagnato all’adorazione del Santissimo Sacramento. All’interno erano presenti i membri del Consiglio Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi e il Segretario Generale del Sinodo, Arcivescovo Nikola Eterovic che il Papa ha ringraziato per aver contribuito a raccogliere i risultati dell’Assemblea Sinodale in vista della pubblicazione dell’Esortazione Apostolica “Africae Munus”.

  “Oggi,  con la firma dell’Esortazione ‘Africae Munus’” - ha detto il Papa, esprimendosi in inglese, - “si conclude la celebrazione dell’evento sinodale. Il Sinodo ha dato un impulso alla Chiesa cattolica in Africa, che ha pregato, riflettuto e discusso sul tema della riconciliazione, della giustizia e della pace. Questo processo è stato segnato da una speciale vicinanza tra il Successore di Pietro e le Chiese particolari in Africa”.

  “La Seconda Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi ha beneficiato dell’Esortazione apostolica post sinodale ‘Ecclesia in Africa’ del Beato Giovanni Paolo II, nella quale è stata fortemente sottolineata l’urgenza dell’evangelizzazione del Continente, che non può essere dissociata dalla promozione umana - ha proseguito il Papa esprimendosi in francese. - “Inoltre, vi è stato sviluppato il concetto di Chiesa - famiglia di Dio. Quest’ultimo ha prodotto molti frutti spirituali per la Chiesa cattolica e per l’azione di evangelizzazione e di promozione umana che essa ha attuato per la società africana nel suo insieme”.

  “Tenendo presente questo orizzonte ecclesiale, la Seconda Assemblea Speciale per l’Africa si è concentrata sul tema della riconciliazione, della giustizia e della pace. Si tratta di punti importanti per il mondo in generale, ma che acquistano un’attualità tutta particolare in Africa. E’ sufficiente ricordare le tensioni, le violenze, le guerre, le ingiustizie, gli abusi di ogni sorta, vecchi e nuovi, che hanno segnato questo anno. Il tema principale riguardava la riconciliazione con Dio e con il prossimo. Una Chiesa riconciliata al suo interno e tra i suoi membri potrà diventare segno profetico di riconciliazione a livello della società, di ciascun Paese e dell’intero Continente”.

  “Non bisogna mai tralasciare di cercare le vie della pace! (...) Per raggiungerla bisogna avere il coraggio della riconciliazione che viene dal perdono, dalla volontà di ricominciare la vita comunitaria, da una visione solidale del futuro, dalla perseveranza per superare le difficoltà. Riconciliati e in pace con Dio e con il prossimo, gli uomini possono lavorare per una maggiore giustizia in seno alla società”, ha detto il Pontefice in portoghese.

  “Africa, terra di una nuova Pentecoste, abbi fiducia in Dio! Animata dallo Spirito di Gesù Cristo risorto, diventa la grande famiglia di Dio, generosa con tutti i tuoi figli e figlie, operatori di riconciliazione, di pace, e di giustizia! Africa, Buona Novella per la Chiesa, diventalo per il mondo intero!”, ha concluso Benedetto XVI.

  Al termine del suo breve discorso, il Papa ha proceduto alla firma dell’Esortazione Apostolica Postsinodale ed ha benedetto i presenti. Al termine della cerimonia, in automobile ha raggiunto la sede della Nunziatura Apostolica di Cotonou, distante 45 chilometri da Ouidah.


 

Pope Benedict XVI signs an official document at the Basilica of Immaculate Conception in Ouidah November 19, 2011. Pope Benedict, arriving on his second trip to Africa as Roman Catholic leader, on Friday urged African nations to resist the temptation to surrender to market forces as they grow and modernise.

 

  Testo integrale dell’Esortazione Apostolica Postsinodale “Africae Munus”.

 

PV-BENIN/                                                                                                         VIS 20111119 (540)

 

idee portanti ed operative “africae munus”

CITTA' DEL VATICANO, 19 NOV. 2011 (VIS). Di seguito riportiamo una sintesi dei punti portanti dell’Esortazione Apostolica Postsinodale “Africae Munus”, dell’Arcivescovo Nikola Eterovic, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi.

  L’Esortazione si compone di due parti. La Prima parte (NN.14-96), si fa il discernimento delle strutture portanti della missione ecclesiale nel continente che aspira alla riconciliazione, alla giustizia e alla pace e che ha, quale sorgente, la Persona di Gesù Cristo. Ascoltando Lui, i cristiani sono invitati a lasciarsi riconciliare con Dio (cfr. 2 Cor 5, 20b), a diventare giusti per costruire un ordine sociale giusto, in accordo con la logica delle Beatitudini, impegnandosi nel servizio fraterno per l’amore della verità, fonte della pace. Pertanto si indicano anche i cantieri per la riconciliazione, la giustizia e la pace, quali un’autentica conversione, la celebrazione del Sacramento della Riconciliazione, una spiritualità di comunione, l’inculturazione del Vangelo, la protezione della vita, i migranti, i profughi e i rifugiati, il buon governo degli Stati, il dialogo ecumenico ed interreligioso, soprattutto con le religioni tradizionali e l’Islam. Nella seconda parte (NN. 97-177), tutti i membri della Chiesa sono invitati a contribuire alla comunione e alla pace nella Chiesa e nella società. Inoltre, sono indicati i campi di apostolato: la Chiesa come presenza attiva ed efficace di Gesù Cristo; il mondo dell’educazione, della salute e dei mezzi di comunicazione sociale. L’Esortazione apre gli orizzonti della speranza all’Africa che accogliendo Gesù Cristo deve emanciparsi dalle forze che la paralizzano.

  L’”Africae munus” si situa in continuità con l’”Ecclesia in Africa”, frutto della Prima Assemblea Speciale per l’Africa, che ha dato un grande impulso alla crescita della Chiesa in Africa, sviluppando, tra l’altro, l’idea di Chiesa Famiglia di Dio, a beneficio della Chiesa universale. L’”Africae munus” intende rafforzare tale dinamismo ecclesiale, indicare il programma dell’attività pastorale nei prossimi decenni dell’evangelizzazione del grande continente africano, sottolineando l’urgente necessità della riconciliazione, della giustizia e della pace.

  La Chiesa, sacramento dell’unione con Dio e con gli uomini, deve essere il luogo della riconciliazione, dono di Dio, per essere strumento efficace della giustizia e della pace dell’intera società. La riconciliazione proviene dal mistero di Gesù Cristo risorto, presente nella sua Chiesa attraverso la Parola di Dio e i Sacramenti, soprattutto quelli della Riconciliazione e dell’Eucaristia. Nella grazia dello Spirito, l’Eucaristia stabilisce una nuova fraternità che supera le lingue, le culture, le etnie, le divisioni, il tribalismo, il razzismo e l’etnocentrismo. Nella sua opera di evangelizzazione e di educazione alla fede cristiana, la Chiesa deve mettere l’accento su una catechesi vissuta che conduca ad una conversione profonda e ad un impegno effettivo a vivere il Vangelo a livello personale, familiare e sociale. Per sostenere la promozione umana, di grande aiuto è la Dottrina sociale della Chiesa.

  L’”Africae munus” offre alla Chiesa in Africa guide pratiche per l’attività pastorale nei prossimi decenni.

- Rimane impellente l’evangelizzazione ad gentes in Africa, l’annuncio del Vangelo a coloro che tuttora non conoscono Gesù Cristo. È la priorità pastorale che coinvolge tutti i cristiani africani.

- Occorre, inoltre, animare sempre meglio l’evangelizzazione ordinaria nelle rispettive Chiese particolari, impegnandosi nella promozione della riconciliazione, della giustizia e della pace.

- È urgente, poi, adoperarsi nella nuova evangelizzazione in Africa, in particolare in favore di coloro che si sono allontanati dalla Chiesa o non seguono la condotta cristiana. I cristiani africani, in particolare il clero e i membri della vita consacrata, sono chiamati ad appoggiare la nuova evangelizzazione anche nei Paesi secolarizzati. Si tratta di uno scambio di doni, dato che missionari africani già operano nei Paesi dai quali un tempo sono venuti i missionari ad annunciare la Buona Notizia in Africa.

  Tra varie proposte operative dell’”Africae munus”, occorre segnalare:

- I Santi, persone riconciliate con Dio e con il prossimo, sono gli esemplari fautori della giustizia e gli apostoli della pace. La Chiesa - di cui tutti i membri sono chiamati alla santità -, deve ritrovare un nuovo ardore, proprio dei numerosi santi e martiri, confessori e vergini del Continente africano, il cui culto bisogna ravvivare e promuovere (cfr. AM 113).

- Per avere ulteriori esempi attuali, ottenendo anche nuovi intercessori in cielo, si incoraggiano i Pastori delle Chiese particolari “a riconoscere fra i servitori africani del Vangelo coloro che potrebbero essere canonizzati, secondo le norme della Chiesa” (AM 114). 

- Bisogna rafforzare ulteriormente i legami di comunione tra il Santo Padre e i Vescovi dell’Africa, come pure tra i Vescovi del continente a livello nazionale, regionale e continentale.

 

- Si auspica che “i Vescovi si impegnino anzitutto a promuovere e sostenere effettivamente ed affettivamente il Simposio delle Conferenze Episcopali dell’Africa e del Madagascar (S.C.E.A.M.) come struttura continentale di solidarietà e di comunione ecclesiale” (AM 107).

- Per approfondire maggiormente il mistero dell’Eucaristia e per accrescere la devozione eucaristica, si fa propria la proposta dei Padri sinodali di celebrare un Congresso eucaristico continentale (cfr AM 153).

- Si incoraggia la celebrazione annuale nei singoli Paesi africani di “un giorno o una settimana di riconciliazione, particolarmente durante l’Avvento o la Quaresima” (AM 157).

- In accordo con la Santa Sede, il S.C.E.A.M. potrà contribuire alla realizzazione di “un Anno della riconciliazione a livello continentale per chiedere a Dio un perdono speciale per tutti i mali e le ferite che gli esseri umani si sono inflitti gli uni gli altri in Africa, e affinché si riconcilino le persone e i gruppi che sono stati offesi nella Chiesa e nell’insieme della società” (AM 157).

 Grata per il dono della fede in Dio Uno e Trino, Padre, Figlio e Spirito Santo, la Chiesa in Africa si impegna con rinnovato slancio nell’evangelizzazione e nella promozione umana, affinché tutto il continente diventi un vasto campo di riconciliazione, di giustizia e di pace. In tale modo, la Chiesa contribuisce a forgiare la nuova Africa, chiamata a diventare sempre di più ‘polmone spirituale’ dell’umanità”.

 

 

Pope Benedict XVI prepares his speech at the Presidential Palace in Cotonou on November 19, 2011. Pope Benedict XVI today denounced corruption, warning it could lead to violent upheaval, while calling on African leaders not to rob citizens of hope on his second visit to the continent.

 

 

Il Papa: Africa, terra di una nuova Pentecoste, abbi fiducia in Dio! Animata dallo Spirito di Gesù Cristo risorto, diventa la grande famiglia di Dio, generosa con tutti i tuoi figli e figlie, operatori di riconciliazione, di pace, e di giustizia! Africa, Buona Novella per la Chiesa, diventalo per il mondo intero!

VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE IN BENIN (18 - 20 NOVEMBRE 2011): LO SPECIALE DEL BLOG

DISCORSI ED OMELIE DEL SANTO PADRE IN BENIN

VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI IN BENIN (18-20 NOVEMBRE 2011)

VISITA ALLA BASILICA DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA DI OUIDAH E FIRMA DELL’ESORTAZIONE APOSTOLICA POST-SINODALE AFRICAE MUNUS

DISCORSO DEL SANTO PADRE

Signori Cardinali,
Cari Fratelli nell’episcopato e nel sacerdozio,
Cari fratelli e sorelle!

Ringrazio cordialmente il Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, l’Arcivescovo Nikola Eterović, per le sue parole di benvenuto e di presentazione, come pure tutti i membri del Consiglio Speciale per l’Africa che hanno contribuito a raccogliere i risultati dell’Assemblea sinodale in vista della pubblicazione dell’Esortazione apostolica postsinodale.

Oggi, con la firma dell’Esortazione Africae munus, si conclude la celebrazione dell’evento sinodale. Il Sinodo ha dato un impulso alla Chiesa cattolica in Africa, che ha pregato, riflettuto e discusso sul tema della riconciliazione, della giustizia e della pace. Questo processo è stato segnato da una speciale vicinanza tra il Successore di Pietro e le Chiese particolari in Africa.

Vescovi, ma anche esperti, uditori, invitati speciali e delegati fraterni, sono venuti a Roma per celebrare questo importante evento ecclesiale. Io stesso mi sono recato a Yaoundé per offrire l’Instrumentum laboris dell’Assemblea sinodale ai Presidenti delle Conferenze Episcopali, quale segno del mio interesse e della mia sollecitudine verso tutti i popoli del Continente africano e delle Isole vicine.

Adesso ho la gioia di ritornare in Africa, e più precisamente nel Benin, per consegnare questo Documento finale dei lavori, in cui vengono riprese le riflessioni dei Padri sinodali, per presentarne una visione sintetica, come parte di un’ampia visione pastorale.

(in francese)

La Seconda Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi ha beneficiato dell’Esortazione apostolica post sinodale Ecclesia in Africa del Beato Giovanni Paolo II, nella quale è stata fortemente sottolineata l’urgenza dell’evangelizzazione del Continente, che non può essere dissociata dalla promozione umana. Inoltre, vi è stato sviluppato il concetto di Chiesa - famiglia di Dio. Quest’ultimo ha prodotto molti frutti spirituali per la Chiesa cattolica e per l’azione di evangelizzazione e di promozione umana che essa ha attuato per la società africana nel suo insieme. Infatti, la Chiesa è chiamata a scoprirsi sempre più come una famiglia.

Per i cristiani, si tratta della comunità dei credenti che loda Dio Uno e Trino, celebra i grandi misteri della nostra fede ed anima con carità i rapporti tra le persone, i gruppi e le nazioni, al di là delle diversità etniche, culturali e religiose. In questo servizio reso ad ogni persona, la Chiesa è aperta alla collaborazione con tutte le componenti della società, in particolare con i rappresentanti delle Chiese e delle Comunità ecclesiali che non sono ancora in piena comunione con la Chiesa cattolica, come anche con i rappresentanti delle religioni non cristiane, soprattutto quelli delle Religioni Tradizionali e dell’Islam.

Tenendo presente questo orizzonte ecclesiale, la Seconda Assemblea Speciale per l’Africa si è concentrata sul tema della riconciliazione, della giustizia e della pace. Si tratta di punti importanti per il mondo in generale, ma che acquistano un’attualità tutta particolare in Africa.

E’ sufficiente ricordare le tensioni, le violenze, le guerre, le ingiustizie, gli abusi di ogni sorta, vecchi e nuovi, che hanno segnato questo anno. Il tema principale riguardava la riconciliazione con Dio e con il prossimo. Una Chiesa riconciliata al suo interno e tra i suoi membri potrà diventare segno profetico di riconciliazione a livello della società, di ciascun Paese e dell’intero Continente. San Paolo scrive: “Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione” (2 Cor 5,18).

Il fondamento di questa riconciliazione si trova nella natura stessa della Chiesa che è “in Cristo come sacramento, cioè segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano” (Conc. Ecum. Vat. II, Cost. Lumen gentium, 1).
Su questa base la Chiesa in Africa è chiamata a promuovere la pace e la giustizia. La Porte du Non-retour (La Porta del Non-ritorno) ci richiama a questo dovere, e ci spinge a denunciare e a combattere ogni forma di schiavitù.

(in portoghese)

Non bisogna mai tralasciare di cercare le vie della pace! La pace è uno dei beni più preziosi!
Per raggiungerla bisogna avere il coraggio della riconciliazione che viene dal perdono, dalla volontà di ricominciare la vita comunitaria, da una visione solidale del futuro, dalla perseveranza per superare le difficoltà. Riconciliati e in pace con Dio e con il prossimo, gli uomini possono lavorare per una maggiore giustizia in seno alla società.

Non bisogna dimenticare che la prima giustizia secondo il Vangelo è compiere la volontà di Dio. Da questa opzione di base derivano innumerevoli iniziative miranti a promuovere la giustizia in Africa e il bene di tutti gli abitanti del Continente, soprattutto dei più bisognosi, che hanno bisogno di lavoro, di scuole e di ospedali.

Africa, terra di una nuova Pentecoste, abbi fiducia in Dio! Animata dallo Spirito di Gesù Cristo risorto, diventa la grande famiglia di Dio, generosa con tutti i tuoi figli e figlie, operatori di riconciliazione, di pace, e di giustizia! Africa, Buona Novella per la Chiesa, diventalo per il mondo intero!




Pope Benedict XV1 prays during a mass at the Cathedral  in Ouidah on November 19, 2011. Pope Benedict XVI today denounced corruption, warning it could lead to violent upheaval, while calling on African leaders not to rob citizens of hope on his second visit to the continent.

Catholic priests and nuns sit waiting for Pope Benedict XVI at the seminary in Ouidah on November 19, 2011. Pope Benedict XVI today denounced corruption, warning it could lead to violent upheaval, while calling on African leaders not to rob citizens of hope on his second visit to the continent.

Pope Benedict XVI waves to the Catholic faithful as he arrives at the basilica in Ouidah, Benin Saturday, Nov. 19, 2011. Pope Benedict XVI on Saturday called on Africa's leaders to stop depriving their people of hope and to govern responsibly, just hours before he planned to unveil a pastoral guide for the continent which attempts to use church doctrine to address Africa's problems.




[Modificato da Caterina63 19/11/2011 17:44]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)