00 15/01/2012 17:08
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Consiglia Messaggio 7 di 159 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 10/10/2003 11.12
 
Gustare il tuo Amore, o Dio, godere della tua grandezza,
sentirmi amato fino a piangere di gioia, essere pervaso
da un fremito in tutto il corpo nel cibarmi del tuo Corpo, o Signore,
sentire la pelle d'oca nel pensare che sei morto per me, commuovermi
nel pensarti abbandonato e deriso per difendere me,
rimanere senza parole di fronte all'Eucaristia esposta,
pensando che anche Tu non mi rimproveri mai e te ne stai
in attesa che io mi ricordi di te, desiderare di essere completamente tuo,
di poter dare la mia vita per il Vangelo, di poter offrire
la mia esistenza per la famiglia, i figli, i fratelli, incurante
della stanchezza, del nervoso, della schiena che duole,
del cuore che palpita, degli occhi che si chiudono, delle umiliazioni
che si subiscono, sperimentare che anche se tutti mi abbandonassero,
tu, mio Dio, mai mi lasceresti solo, pensare con gioia alla tua Risurrezione,
immaginando quale potrebbe essere la mia, sentirmi orgoglioso
di essere stato scelto da te, Signore. Ma chi sono io, o Dio?
Ma mi conosci? Lo sai che ti offendo, che pecco continuamente
contro di Te, che giudico tutto e tutti, che non sono capace di amare,
che faccio tutto pregustando il tornaconto, che cado sempre negli
stessi peccati....Lo so, sono indegno, non riesco nemmeno ad
alzare il mio capo per guardare i tuoi occhi pieni di amore per me...
Lo so....perdonami, Signore.
So che mi hai già perdonato, so che mi ami, so che non guardi i risultati
ma le intenzioni, e questo mi consola e mi affligge....vedi, vorrei
riuscire a farti vedere che ti amo...come sono presuntuoso!
Tutto questo, Signore, mi fa gioire, sì, sono felice di essere
quello che sono, sono contentissimo di questa vita assurda che mi fai vivere,
sono entusiasta della tua presenza...sì, Signore, sono felice perché...
so che ti piaccio così.
 
Un grazie all'amico Eugenio:
 
 

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Consiglia Messaggio 8 di 159 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 10/10/2003 11.33
UN CROCIFISSO NON DIVIDE

di Mario Cicala

 Quando i  cristiani decisero di assumere la croce a proprio segno distintivo, operarono una scelta difficile, ma dal profondo significato religioso ed umano.  La croce è un patibolo, non un palco di trionfo; colui che pende da essa è per i credenti  cattolici, protestanti, ortodossi, il Figlio di Dio,   che con il suo sangue ha riscattato le colpe degli uomini.

Per i mussulmani un grande profeta, per gli ebrei un giusto. Per tutti, anche i non credenti,  è il simbolo dell'umanità sofferente, della moltitudine di "poveri cristi" che tribolano negli ospedali, nei campi  profughi, nelle prigioni...

Non mi pare quindi che il crocifisso possa essere definito "un simbolo che divide"; ciascuno può identificarsi in esso e vedervi un frammento della sua  umanità, delle sue sofferenze.  Nessuno può sentirsi offeso o leso dalla sua  presenza in un'aula scolastica, in un ospedale, in un tribunale (ove ricorda ai giudici l'obbligo dell'umiltà, la possibilità dell'errore)


LA CROCE ETERNO SEGNO DI CONTRADDIZIONE

di Mario Altobello

Numerosi esponenti della cultura laica e non e parte consistente dell' opinione pubblica sono insorti al recente annuncio del Ministro della Pubblica Istruzione, Letizia Moratti, di reintrodurre nelle scuole l' esposizione del Crocifisso. Quest'ultimo offenderebbe la "sensibilità religiosa" di chi non è cristiano è stata la giustificazione più utilizzata.

Come questo possa avvenire, per me, sarà sempre un mistero visto che l'unico realmente "offeso" è solo colui che pende su quella Croce.

Io credo, invece, che la ragione di quel netto rifiuto all'iniziativa del Ministro Moratti sia molto più profonda. Infatti, oggigiorno, viviamo in una società impregnata da una cultura esasperatamente edonistica che rinnega qualsiasi forma di sofferenza, che proprio il Crocifisso simbolicamente rappresenta. L'uomo di oggi è portato a rimuovere tutto ciò che possa condurlo a riflettere sulla propria Croce, che gli appare come il vero ostacolo alla sua felicità, alla sua realizzazione! (è questo il grande inganno in cui è caduta la società attuale).

La divisione che si è creata non solo tra la classe politica e gli addetti ai lavori oggetto di tale proposta, ma anche tra l'opinione pubblica non deve sorprendere ma dimostra come la Croce (segno di contraddizione) produca principalmente proprio tale effetto.

Basti citare alcuni esempi odierni. Due coniugi che non si sopportano più decidono di divorziare; la madre che abortisce si separa dalla creatura che ha concepito, non vedendola più come dono di Dio, ma come un intralcio alla sua libertà. Ma questo non vale solo per il non credente ma anche per il cristiano. Infatti nel momento in cui Dio gli dona la Croce nasce nel suo cuore un profondo e doloroso conflitto interiore tra la parte umana che si ribella e vorrebbe scappare, scendere da quella Croce e la parte spirituale che riconosce in quel dono la via obbligata per la sua conversione e vorrebbe abbandonarsi alla volontà del Padre.

Un esempio legato al passato invece, ce lo danno i primi cristiani che in massa venivano crocifissi nelle arene o lungo le strade dell'Appia antica, la croce era per loro simbolo di UNITA' nella fede e nella corsa al martirio. Tutto veniva accolto come DONO DI DIO, la malattia era usata quale compartecipazione alle sofferenze di Gesù, i figli che nascevano erano definiti Dono di Dio.

Chi non si è riconciliato con la propria Croce non potrà mai accettare di vedere il Crocifisso in qualsiasi luogo e non solo nelle scuole. La Croce sarà per lui solo scandalo e stoltezza (1Cor 1, 23). Non riuscirà mai a vedere in quel segno la forma più alta di Amore che esiste!

Infatti, Gesù, un giorno, rivolto ai suoi discepoli pronunciò questa bellissima frase: "non c'è amore più grande di chi dà la propria vita per la persona amata". Il cristiano è, dunque, chiamato a testimoniare con la sua vita quell'amore che il non credente non riesce a vedere. Solo se si farà crocifiggere assolverà la stessa funzione del Crocifisso. Dare un senso alla sofferenza! Il Crocifisso è allora una ulteriore testimonianza, una fotografia possiamo definirla, di questo Dio che si fa uomo per morire sulla Croce esclusivamente per Amore, e tale oggetto di venerazione è li a ricordarcelo ogni momento della nostra giornata. Del resto amiamo circondarci di oggetti che possano ricordarci una gita, una vacanza, il matrimonio, il compleanno di un figlio. Il Crocifisso non è altro che il compendio di tutto il Vangelo, una croce vuota ci ricorda che vana sarebbe la nostra fede se Cristo non fosse realmente risorto ma che prima ha dovuto sostenere per noi la croce.

Davanti a questo martirio (che significa testimonianza) gli unici sentimenti  che si possono provare sono solo ammirazione, incanto, stupore. Altro che rimanere offesi!

E proprio questi sentimenti suscita in me il Santo Padre che più di ogni altro, oggigiorno, incarna il Crocifisso. Nel luglio scorso è volato a Toronto per partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù, mettendo seriamente a repentaglio la sua vita per donarla ai numerosi giovani presenti provenienti da tutto il mondo. A ciascuno di loro il Pontefice, con le sue parole ma soprattutto con il suo esempio, ha dato un senso alle loro sofferenze, alle loro Croci. Le ragazze che gli lanciavano baci, i ragazzi che lo guardavano con dolcissima tenerezza, mai si erano sentiti così amati da qualcuno. Io ho avuto la grazia da Dio di vivere direttamente questo spettacolo.

Da quanto suddetto non può che evincersi la banalità della giustificazione addotta da chi è contrario all'esposizione del Crocifisso nelle scuole.Solo motivazioni ideologiche o superficiali possono portare a rigettare quella valida proposta. Io, anzi, ritengo che proprio la scuola, per la sua capacità formativa, sia il luogo più idoneo per mostrare il Crocifisso proprio perché la Croce costituisce la migliore scuola di vita! Del resto nella scuola, ma anche negli edifici pubblici, abbiamo le foto del Presidente della Repubblica,abbiamo i lavori degli studenti, tutti gli sforzi volti ad un impegno di ammaestramento, come può dunque la Croce essere definita quale oggetto di inutilità o addirittura di fastidio?

Dicono, a ragion veduta, che la storia sia la migliore maestra. Diversi regimi totalitari hanno, invano, cercato di cancellare qualsiasi traccia del Cristianesimo tra cui il Crocifisso che ne è il simbolo più importante. Non ci sono riusciti perché perseguitando i cristiani rendevano ancora più manifesto quel simbolo. E fin quando ci saranno cristiani capaci di testimoniare il Crocifisso, di amare in quel modo, la speranza non potrà mai venire meno.

 


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Consiglia Messaggio 9 di 159 nella discussione 
Da: Soprannome MSNcristiano-cattolicoInviato: 10/10/2003 20.41
Pace a tutti voi fratelli,
in serbo nel mio cuore ho avuto sempre l'unità dei cristiani, ma spesso questo sentimento viene nascosto dall'intento di difendere le proprie convinzioni esegetico-bibliche.
Noi cristiani abbiamo il dovere di cercare nell'altro prima quello che ci unisce.
 
1) La base fondamentale che ci unisce è la fede in Cristo Gesù.
 
2) Il credere nella SS. Trinità ci unisce.
 
3) Il credere nella vita eterna, ci unisce.
 
4) Il praticare la carità ci unisce.
 
5) L'amore per il prossimo ci unisce.
 
Ma voglio presentarvi alcune miei vecchie riflessioni:
 
In un momento di bisogno fisico, economico, o mentale se ho poter scegliere un appoggio, e devo scegliere tra un pagano e un cristiano chi scelgo?
 
Ovviamente il mio istinto, ma direi piuttosto il mio spirito mi suggerisce di appoggiarmi al cristiano.
 
Se devo dare fiducia a qualcuno preferisco darla ad un cristiano.
 
Perchè il mio spirito mi suggerisce di appoggiarmi ai cristiani piuttosto che ad altri?
Perchè il mio spirito sa, che in Cristo siamo UNO con gli altri cristiani, e il mio spirito cerca i suoi simili, e li trova nei cristiani, anche se di denominazione diversa.
 
Se dovrei affidare un mio bene, per necessità, a qualcuno, se possibile sceglierei un cristiano, anche un pentecostale, perchè un pentecostale vero merita fiducia.
Questo perchè al di là delle nostre divergenze esegetiche, so benissimo che un vero pentecostale non mi farebbe mai del male, nè si approprierebbe di un mio bene.
 
Spesso nei nostri accesi dialoghi, magari diamo l'impressione di odiarci, ma sono sicuro che nessuno di noi (cattolici o evangelici) ha mai odiato il fratello che dialoga con lui in un forum, ma che la pensa in maniera diversa.
 
Perchè sono sicuro? Perchè tutti noi che in questi siti, scriviamo, in fondo parliamo di Cristo. Ci sono migliaia di altri siti in cui si parla di tutto tranne di Cristo, e spesso (troppo spesso) si parla di pornografia, di oscenità, di cose frivole che portano alcuni alla perdizione.
 
Noi siamo qui presenti (ma anche quelli di cristiani evangelici) siamo appassionati di Cristo, e i nostri sentimenti non sono minimamente paragonabili a quelli messi in mostra in altri siti.
 
Anche questo ci unisce, Cristo ci unisce. Io mi sono sposato una ex pentecostale, ma quando ci siamo fidanzati lei era pentecostale, non per questo mi sono allontanato da lei. Alcuni miei parenti sono pentecostali, li rispetto moltissimo, e anche loro lo fanno con me. Cristo ci unisce, cerchiamo i nostri punti in comune.
 
Pace a tutti, in questo momento vi chiedo un preghiera per me e la mia famiglia,
la preghiera la chiedo anche ai fratelli evangelici. Dedicate un minuto della vostra vita per un preghiera in mio favore. Dio sa quello che mi bisogna.
 
Grazie
Salvatore
 
 

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Consiglia Messaggio 10 di 159 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 10/10/2003 21.23

dal sito www.vidimusdominum.org

 

Messaggio dei giovani dehoniani


Costruire ponti 

Cari amici, care amiche e cari dehoniani,

 

Vi scriviamo per raccontarvi dell´incontro dei giovani dehoniani in Germania.

 

Abbiamo accolto l´invito a riflettere sul tema dell´unita sintetizzato da padre

Dehon con l´espressione "Sint unum". L´abbiamo sperimentata a Berlino, Neustadt,

Maria Martental e ad Handrup, nell´accoglienza degli amici tedeschi.

 

Insieme abbiamo vissuto molte esperienze: viaggiato, discusso, giocato, cantato,

ballato, scherzato, pregato e condiviso molto tempo. Ciò che ci sta più a cuore,

però è comunicarvi la nostra esperienza di fede.

 

Dio è amore-Agape: si dona a ciascuno di noi. È questo il messaggio che vogliamo

trasmettervi perché lo sentiamo fondamentale per sostenere ogni attività e

momento della nostra vita.

 

L´amore di Dio non è una favola per bambini, ma una storia seria che, per essere

vissuta, chiede impegno, coraggio e responsabilità verso voi stessi, il vostro

mondo e la vostra chiesa.

 

Crediamo che per costruire un mondo più unito, una chiesa più viva e persone più

vere non dobbiamo temere la diversità anche se può apparire barriera

insormontabile; l´abbiamo invece  scoperta come una ricchezza perché vissuta nel

dialogo e nella tolleranza.

 

Il dialogo ci ha richiesto confronto, conoscenza, condivisione delle idee per

superare i pregiudizi che ognuno porta in sé. Crediamo in giovani che non hanno

paura di compromettersi con la storia, una storia che non è fatta solo di gioia

e soddisfazioni, ma anche di ingiustizia, povertà, violenza, emarginazione…

 

Crediamo in giovani capaci di impegnarsi nella realtà, solidali nel quotidiano e

testimoni visibili del vero senso dell´unità.

 

Ci sentiamo di dirvi che se vogliamo un mondo più unito dobbiamo batterci

insieme per la giustizia.

 

Crediamo in noi e in voi, giovani che possono abbattere qualunque barriera e

costruire nuovi ponti con la fede e l´amore che Dio ci dà.

 

Queste semplici parole sono per noi un importante regalo che ci portiamo a casa.

 

Le offriamo anche a voi perché abbiamo la certezza che insieme possiamo

contribuire a rendere i nostri giorni più vicini al progetto di Dio.

 

Vi salutiamo affidandoci al Cuore di Gesù..

 

I Giovani Dehoniani d´Europa.


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Consiglia Messaggio 11 di 159 nella discussione 
Da: Soprannome MSNIyvan5Inviato: 11/10/2003 11.20
Piccola preghiera
 
 
Perdonaci,
Dio dell'Unione,
per le divisioni
che sappiamo crearci
 
Perdonaci,
Dio dell'Amore,
per non saper amare
allo stesso modo
tutti i fratelli
che hai messo al nostro fianco
 
Perdonaci,
Dio di Giustizia,
per tutti coloro
che soffrono
a causa dei nostri egoismi
e della nostra indifferenza.
 
Perdonaci.
Dio di Verità
per tutte le volte
che abbiamo stravolto
la tua Verità
per i nostri fini.
 
Perdonaci,
Dio di Misericordia,
per la nostra intolleranza
e per non saper riconoscerti
in tutti i nostri fratelli
 
Perdonaci,
Dio della Carità,
per la nostra stupida protervia
che ci rende ciechi
e incapaci di accettare
le differenze
 
Perdonaci,
Padre di tutto il creato,
per come siamo bravi a distruggere
i doni che tu ci hai dato.
 
E infine perdonaci
per non saperti amare
come tu vorresti.
 
 
 
 
 
 

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Consiglia Messaggio 12 di 159 nella discussione 
Da: lisaInviato: 13/10/2003 8.59
Bellissime queste riflessioni e questa ultima preghiera!!!,
sapete una cosa?!!, da quando  ho ritrovato la mia strada , mi capita spesso di sentirmi piccola, piccola nella fede, mancante nei confronti  di Gesù e di Dio nostro Padre, percepisco l'enorme debito d'amore che ho nei confronti  di chi ha dato la propria vita per noi, ...ma sapete un'altra cosa?...non vorrei sentirmi diversamente , per chè così ho la possibilità giorno per giorno di chiedere  a Dio , di riempire la mia giornata, di guidarmi ed esortarmi, di riprendermi se necessario, perchè così la mia sete di Dio è una sete che non si placa, è un bisogno continuo , più cerco la sua mano , più Egli si rivela, non solo in grandi cose, ma nei piccoli gesti di ogni giorno, nella pazienza, nell'amore per il prossimo, nella sincerità, nella tolleranza, nella preghiera, nella lettura , nella riflessione....le cadute sono tante, fare i conti tutti i giorni col mio egoismo, la mia indifferenza, a volte la mia insofferenza.......non sempre è facile, ma proprio perchè mi sento piccola  e mai abbastanza giusta ai Suoi occhi, trovo la forza per rivolgermi  a chiedere  aiuto e sostegno. Quello che vorrei dire, e che non ci si dovrebbe mai sentire arrivati nella fede, credo sia impossibile esserlo, Dio richiede una costante ricerca di sè, se abbandoniamo la presa , se ci sentiamo dotti in materia dottrinale, se crediamo di sapere e conoscere il necessario per essere a posto con Dio, ecco che siamo già nella strada sbagliata, una strada che porta  al compiacimento pe ril proprio sapere, a una certa  forma di supremazia sugli altri, se crediamo di essere abbastanza forti  nella fede , quello è il momento in cui ci allontaniamo, il valore più importante insieme all'amore che ci ha insegnato Gesù è proprio l'umiltà, se Gesù ricercava con umiltà il volere del Padre, tanto più dovremo farlo noi, sempre.
Il titolo di questo forum è "meditazioni fra noi e cristiani evangelici", credo che questa riflessione sia adatta ad entrambi, io credo che se entrambe le parti si impegnassero a ricercare la volontà di Dio ci si accorgerebbe che non esistono divisioni , che non esistono cristiani  di prima e seconda categoria, si eviterebbero queste guerre di parole che non edificano, ma offendono Dio  che ci ha creati uguali, con la stessa capacità di amarlo e servirlo. Una delle mie battaglie quotidiane è proprio questa , far comprendere che io amo il Signore allo stesso modo di quando ero evangelica, e non sono diversa , sono sempre io, solo che dove propongo unione e comunione nella preghiera, mi si risponde che non è possibile, perchè io non prego, ma recito a memoria, vorrei che tutti i fratelli  si chiedessero quando stanno per lanciare accuse , o fare discriminazioni, se è questo che Dio vorrebbe, non si può essere divisi dall'amore di Dio, si è divisi dal nostro egoismo, dalla nostra cecità spirituale, dal nostro sentirci nel giusto, basterebbe ricordare che per quanto facciamo, Gesù disse che nessuno è giusto, ma tutti siamo peccatori!!
Scusate se alla fine come al solito ho parlato di me!!
un abbraccio
lisa

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Consiglia Messaggio 13 di 159 nella discussione 
Da: Soprannome MSNIyvan5Inviato: 13/10/2003 9.54
Cara Lisa,
 
non hai parlato solo di te , ma anche di tutti noi.
Hai espresso dei pensieri molto veri e molto giusti. C'è sempre molta luce nelle tue parole, così come credo che ci sia nel tuo animo.
Grazie per questa tua meditazione.
 
iyvan

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Consiglia Messaggio 14 di 159 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 13/10/2003 11.09
Quello di pregare con delle Preghiere imparate a memoria......CE LO INSEGNA LO STESSO CRISTO......, vediamo come:
 
Gesù, si legge nei Vangeli conosceva si può dire A MEMORIA l'A.T. e citava anche in forma di preghiera i SALMI, dunque li aveva imparati a memoria......i cristiani del primo secolo SALMODIAVANO, cioè, intercalavno brani dei salmi, CANTANDO ed usandoli come INNI......
 
Quando Gesù era nel Getsemani, leggiamo in Mt.26,43..." Ritornato di nuovo, li trovò addormentati...se ne andò di nuovo E PER LA TERZA VOLTA PREGO' RIPETENDO LE STESSE PAROLE"......
 
Gesù dice chiaramente che NON è ciò che esterno o esteriore a contaminare l'uomo, ma ciò che esce dalla sua bocca può contaminare....se dunque io prego con una preghgiera a memoria, che contaminazione potrò fare?.......Una statua di un santo NON PUO' CONTAMINARMI, può contaminarmi l'uso che ne faccio nel momento in cui la preghiera che mi esce dal cuore NON fosse diretta a Dio......
 
Nella Preghiera del Padre Nostro abbiamo UN COMANDO DEL CRISTO: "Quando pregate DITE così..Padre Nostro che sei nei cieli..ecc....", è ovvio che se non sono impedita mentalmente questa preghiera finirò per impararla a memoria....... e se la dirò una volta leggendola dalla Bibbia, o la dirà tre volte in un giorno a memoria...dove sta scritto che è peccato?
 
Un altro esempio è dato dall'Ave Maria...se io leggo ogni giorno il brano di Luca perchè mi piace e desidero meditarlo, che differenza c'è se avendolo imparato a memoria lo ripeto esempio..all'Angelus spezzando il mio lavoro quotidiano per pensare a Dio ed al mistero dell'Incarnazione? Dov'è il peccato? dove sta la contaminazione? Sto forse parlando male di Dio nel momento in cui invoco pregando la Salutazione angelica? Sto forse mettendo Maria al di sopra di Cristo se medito la salutazione angelica dal momento che resto affascinata DAL PRODIGIO DELL'INCARNAZIONE nel suo seno riconoscendola Beata?
 
Ognuno conservi serenamente il suo modo di percepire il VALORE DELLA PREGHIERA.......sforziamoci di non condannare nè di giudicare come pregano gli altri.....perchè NON è ciò che è esterno che contamina l'uomo....ma il giudizio che ne esce dalla nostra bocca.....
 
Fraternamente Caterina