00 16/02/2012 15:21
Rispondi
Consiglia Messaggio 52 di 159 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 12/01/2004 13.24
Molte volte leggiamo storie di Papi, è vero, ma sempre a senso unico, cioè, dalle fonti di coloro che odiano la Chiesa.....proviamo allora a leggere che cosa è accaduto da dopo la morte di Pietro, sicuro di saperlo?.....
Altre volte leggiamo soltanto ciò che fa comodo della Chiesa, ciò che potrebbe appoggiare un pensiero che ci è stato chissà come insegnato.....magari anche in buona fede.....
Non vi offriamo una risposta che possa risolvere le divisioni che viviamo.....ma vi offriamo fatti storici che non sono soltanto inquisizioni e crociate o abusi sessuali.....quelli li conoscete e li conosciamo, ma vi offriamo la lettura di fatti storici che ci dicono come ha lavorato la Chiesa delle origini.....senza nessuna pretesa.....solo con lo scopo di conoscerci meglio.....
 
.........
Buona meditazione
 
Fraternamente Caterina

Rispondi
Consiglia Messaggio 53 di 159 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 13/01/2004 16.27

Lettera delle Chiese Evangeliche

RIAPRIAMO LA PORTA DELL'ECUMENISMO

Care sorelle e cari fratelli,
all'indomani della chiusura dell'Anno Santo, e in vista della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani (18-25 gennaio), avvertiamo l'esigenza di riprendere il discorso sull'impegno ecumenico delle nostre Chiese, manifestando la nostra volontà di "riaprire la porta" dell'ecumenismo dopo un anno giubilare segnato da molte ombre. Questa volontà è già stata espressa dalle voci sinodali e assembleari delle nostre chiese, e da ultimo dall'Assemblea della Federazione a Santa Severa (Roma, novembre 2000) i cui membri, pur "consapevoli delle difficoltà che, soprattutto in quest'anno del Grande Giubileo, sono intervenute nelle relazioni con la Chiesa cattolica", hanno ribadito il loro impegno al dialogo "con i fratelli e le sorelle di tutte le Chiese cristiane".
Alle soglie dell'Anno Santo avevamo espresso come FCEI il nostro disagio con il documento "Evangelici e Anno Santo" dell'11 maggio 1999. Affermavamo allora la nostra antica e sperimentata vocazione ecumenica; notavamo che, nonostante le molte buone intenzioni e gli spunti evangelicamente validi presenti nei documenti vaticani, l'Anno Santo si profilava ancora una volta come caratterizzato dalla riproposizione della tradizionale prassi delle indulgenze e da aspetti commerciali e spettacolari totalmente estranei alla nostra sensibilità protestante. Dobbiamo osservare, con rammarico, che quelle preoccupazioni non erano esagerate. Nel campo della società civile, con la grande cassa di risonanza offerta dai mass media e in particolare dalla televisione, nell'anno giubilare è apparsa indebolita la laicità dello Stato italiano, sempre al seguito delle iniziative della Chiesa cattolica; e in questo contesto si sono moltiplicate ingerenze più o meno dirette nel campo dell'attività legislativa del Parlamento sui temi della scuola, della bioetica, del diritto di famiglia. 
Nel campo dei rapporti interecclesiastici, l'anno giubilare ha portato ad un oggettivo rallentamento del dialogo. La questione delle indulgenze ha rischiato di coinvolgere anche quel terreno comune - e perciò non appartenente in proprio ad alcuna confessione religiosa cristiana - che è rappresentato dalla Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani. Pur prendendo atto delle precisazioni intervenute, il tema resta sempre un ostacolo ecumenico.
Nel corso dell'anno 2000, si sono verificati altri episodi su cui dobbiamo esprimere le nostre perplessità: la beatificazione di Pio IX è parsa agli evangelici (ed a molti altri, a cominciare dagli ebrei) un segnale in contraddizione con la sensibilità, affermata dalla Chiesa cattolica, e da noi condivisa, per i diritti umani e per la libertà religiosa. Alcune dichiarazioni della Congregazione per la dottrina della fede B sia pubbliche che riservate - hanno riletto in senso restrittivo affermazioni del Concilio Vaticano II, identificando in via esclusiva la Chiesa di Cristo con la Chiesa cattolica, e contraddicendo la prassi paritaria tra le Chiese cristiane avviata dalle Assemblee ecumeniche di Basilea e Graz e oggi espressa nella Charta Oecumenica in via di approvazione.
I nostri timori di un "inverno ecumenico" a causa del Giubileo sono quindi stati confermati; e sappiamo che la sofferenza che esprimiamo è condivisa da molti anche all'interno della stessa Chiesa cattolica. Ma come alle soglie dell'Anno Santo, accanto ad una visione lucidamente realista di quanto si profilava, avvertivamo la necessità di "onorare gli impegni ecumenici", così riteniamo che sia giunto il tempo di riprendere con rinnovata energia il difficile cammino ecumenico: una ripresa contrassegnata da segnali positivi e concreti che valgano ad iniziare il non facile recupero di un riequilibrio di quel dialogo che esce dall'anno giubilare così fortemente sbilanciato. Proponiamo quindi alle Chiese che si preparano a ritrovarsi insieme per la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani - in molti casi dopo l'interruzione dell'anno 2000 - di indicare ai fratelli e alle sorelle cattolici un cammino comune su alcuni temi che rappresentano aspetti positivi dell'anno che si conclude e/o opportunità di rilancio dell'ecumenismo:

 1. Il primo è il debito internazionale per la cui cancellazione, con modalità diverse, le Chiese cristiane si sono impegnate: le Chiese evangeliche aderendo tramite la Federazione alla campagna "Sdebitarsi", referente italiana del vasto movimento "Jubilee 2000"; la Conferenza episcopale italiana con la "Campagna ecclesiale per la riduzione del debito estero dei Paesi poveri". A partire dall'impegno comune fondato sul significato del Giubileo biblico (Levitico 25), è necessario proseguire nell'azione oltre il 2000, promuovere una maggiore informazione sui meccanismi che hanno generato - e possono riprodurre - il debito, lavorare ad un riavvicinamento dei diversi approcci al problema, prendere decisamente posizione per la cancellazione e non per un limitato alleviamento del debito.
 
2. Il secondo è la pastorale dei matrimoni misti interconfessionali, che costituiscono ancora un terreno difficile nel nostro Paese. L'estate scorsa è stata completata una normativa che sulla base di un accordo bilaterale migliora la comprensione e la prassi relative ai matrimoni misti interconfessionali tra cattolici e valdesi o metodisti. La normativa - che comprende il Testo comune dell'accordo e il relativo Testo applicativo, e che sarà prossimamente pubblicata da Claudiana e LDC - pur riguardando in senso stretto soltanto una parte dei matrimoni misti interconfessionali, innova nel-l'insieme di rapporti che in questo campo sono spesso resi difficili da pregiudizi e mancanza di informazione. È necessario che insieme si passi da accordi scritti ma poco conosciuti ad una conoscenza approfondita dei problemi e delle possibili soluzioni, e che i testi menzionati raggiungano i loro destinatari specifici: sacerdoti, pastori, coppie interconfessionali. Occorre inoltre investigare sulla possibilità di una estensione dell'accordo anche ad altre Chiese evangeliche.
 
3. Il terzo tema è quello della traduzione e della diffusione della Bibbia. In questo campo, il bilancio dell'anno giubilare appena trascorso è nettamente positivo: la collaborazione ecumenica fra le Chiese italiane, tramite l'efficace servizio svolto dalla Società Biblica in Italia, ha portato alla distribuzione di milioni di porzioni bibliche in varie lingue, e alla presentazione di una nuova traduzione italiana del Vangelo di Giovanni, a cui - per la prima volta - hanno collaborato praticamente tutte le tradizioni cristiane presenti nel nostro Paese. Proprio da qui riteniamo che si debba ripartire, verificando la possibilità di realizzare, in tempi ragionevolmente brevi, una traduzione letteraria interconfessionale dell'intero Nuovo Testamento.
 
4. L'ultimo tema è quello suggerito dall'iniziativa del Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC) che lancerà, a breve, un nuovo "Decennio ecumenico" dedicato al tema "Per vincere la violenza". L'importanza di questo Decennio è stata colta dalla recente Assemblea della FCEI, che ha sottolineato la consapevolezza del fatto che "la violenza delle armi e la violenza sulle donne hanno la stessa radice" e ha incoraggiato i servizi della FCEI e le Chiese a "creare dei progetti a partire dalle sofferenze causate dalle multiformi violenze della vita quotidiana". Tali progetti, riteniamo, potrebbero essere realizzati coinvolgendo anche partner cattolici (e, ove possibile, ortodossi), visto che il Decennio è menzionato fra le possibili iniziative ecumeniche anche nei materiali della Settimana di preghiera per l'unità (che, come è noto, vengono predisposti dal CEC e dal Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani). Un impegno su questi temi - senza trascurare altre possibili collaborazioni - potrà impedire che un ritorno al dialogo ecumenico si esaurisca in una vuota ritualità che copra le difficoltà rese più acute nell'anno del Giubileo, e consentire invece che esso si misuri sulle possibilità concrete di una collaborazione fondata sul rispetto reciproco, attento all'esortazione apostolica: "Accoglietevi gli uni gli altri, come Cristo vi ha accolti alla gloria di Dio." (Rom. 15,7).
 
8 gennaio 2001
il Consiglio della Federazione
delle Chiese Evangeliche in Italia


Rispondi
Consiglia Messaggio 54 di 159 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 14/01/2004 16.07
Prendiamo atto che ci vengono fatte delle osservazioni anche se indirettamente....ma essendo cattolici proviamo dignitosamente a dare delle risposte......
 
1) Perchè si dice SANTA SEDE? La vera Città Santa non è Gerusalemme?
 
2) Il popolo di Dio non è Israele?
 
Proviamo a rispondere:
 
1) Dire "Santa Sede" non è rimpiazzare alcuna Città Santa che è e rimane la Gerusalemme CELESTE.....la Santa Sede è innanzi tutto una SEDE appunto, ove risiede il Successore degli Apostoli...certamente non abbiamo un riferimento nel N.T. di questa Sede e sono certa che questa affermazione basterà a molti per chiudere i battenti..... Tuttavia sarebbe da stolti ( se si perservera volutamente) ignorare che furono gli  Apostoli a FONDARE DELLE SEDI DETTE POI APOSTOLICHE, le Chiese Apostoliche che negli Atti alcune sono identificate come Antiochia, Gerusalemme e viene accennata Roma ove sia Paolo che Pietro vi trovarono il martirio come abbiamo dimostrato in altri forum:
 
 
è ovvio che se si vengono a negare queste verità storiche, certi termini che ne derivano risulteranno inutili....
 
Perchè diciamo "Santa"....Sede? Santa NON perchè sono santi coloro che ci stanno (la santità se la devono guadagnare come noi....), ma perchè è la Sede della Chiesa VISIBILE che è Santa come pronunciamo nel Credo Apostolico che entrambi professiamo. Gli Apostoli non parlano mai di una Chiesa INVISIBILE, ma visibile sotto tutti gli aspetti, fin anche quelli GOVERNATIVI: 1Cor.4,1-5; Att.15,22-35, e così via....su questa scia ci daranno ragione i primi vescovi dopo la morte degli Apostoli.....
SANTA SEDE dunque, perchè da qui si diramano le direttive descritte in gran parte delle Lettere del N.T. dopo i Vangeli...qual'è sostanzialmente la differenza con i NON cattolici? Che anche VOI avete delle SEDI, ma non le chiamate "Sante"...........Esistono per voi i "DIRETTORI"; le "SEGRETERIE"; altri li chiamano "CIRCOLI DELLE ASSEMBLEE"; "TORRE DI GUARDIA"........ecc..ecc......ecc.....(che non è uno starnuto).... Dunque come vediamo è la solita situazione matematica....adattabile in iatliano: "cambiando i termini e le circostanze, il risultato NON cambia"........, che poi il nome non piaccia, pazienza.....
 
Riguardo al riferimento di Gerusalemme facciamo due appunti:
 
a) la Chiesa in Gerusalemme cessò di essere attiva nel senso evangelico quando fu ucciso il suo vescovo riportato in Atti.....egli venne sostituito, ma dopo la caduta del muro nel 70 d.C. da dove iniziò la Diaspora e la dispersione del popolo Giudaico e dopo il Concilio di Jamnia, Gerusalemme rimase più una SEDE SIMBOLICA essendo IMPOSSIBILE PER I CRISTIANI OPERARVI....rimase dunque sempre una Chiesa, ma purtroppo senza alcuna possibilità di lavorare in grande;
 
b) Per la Santa Sede, Gerusalemme e la Chiesa che ivi opera E' SEMPRE STATA CONSIDERATA LA MADRE DI TUTTE LE CHIESE......il punto è che noi NON abbiamo migliaia di chiese come pensate voi, MA UNA SOLA CHIESA, le altre sono affiliate ma facente parte di UNA SOLA CHIESA che a causa delle DIVISIONE ANCHE CON IL POPOLO EBRAICO, è costretta a vivere separatamente anche la sua VISIBILITA'.....a Roma è rimasta la SEDE DI PIETRO E PAOLO perchè lì hanno subito il martirio, a Gerusalemme è il fulcro della MADRE DI TUTTE LE CHIESE.....dove Gesù è morto e risorto......
 
2) Il popolo di Dio è sempre Israele, perchè Dio è rimasto fedele al suo patto, la prima Alleanza, la seconda, cioè NUOVA Alleanza, non scalza la prima MA LA COMPLETA.....non più un solo popolo, ma intere Nazioni per formare un solo popolo.....Per ora sono gli Ebrei a tenersi dissociati da questa Nuova Alleanza, ma secondo la promessa del Cristo Essi riconosceranno in Lui il Messia e torneranno a formare con noi e noi con loroquel popolo.....
 
Fraternamente Caterina

Rispondi
Consiglia Messaggio 55 di 159 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 14/01/2004 21.28
Sempre indirettamente (ma il forum in cui ne parlano è dedicato a noi.....) ci chiedono:
 
(domanda di un iscritto)
 
i cattolici vi ritengono settari o no?
 
Risposta:
 
NO! I Cattolici (ovviamente io parlo NON a nome della Chiesa per come la Chiesa mi insegna) NON ritengono gli Evangelici e i Protestanti dei settari......Ritengono settari ALCUNE forme di movimenti e affini che usando la Parola di Dio, si definiscono CRISTIANI negando i seguenti punti:
 
a) Divinità di Gesù Cristo e Incarnazione prodigiosa mediante la VERGINE Maria.
 
b) Morte vera e reale di Gesù Cristo e vera e reale Risurrezione.
 
c) La Santa Trinità.
 
d) Uso della Bibbia per ingannare i fedeli su queste verità di fede, negazione del dialogo e del confronto diretto sulle dottrine.
 
e) seguono le direttive di quegli Enti che studiano poi in modo particolare le Sètte dando altre definizione che nel nostro caso però, escono dal nostro campo e che riguardano la sfera psicologica, lavaggi del cervello, e affini....
 
Infine, per quanto riguarda QUESTO  Gruppo, non tratterrebbe dialoghi con i settari, dunque li avremo ignorati....a meno che non si pressentano persone pur settarie ma con l'intento di dialogare.....ma non è il caso degli Evangelici.....almeno non ci è capitato.....
 
(Domanda del gestore di CE)
 
I cattolici ci chiamano fratelli separati e questo lo puoi legere nei loro documenti e dicono che le nostre chiese sono comunità ecclesiali e non chiese.
Ora se loro ci considerano a noi fratelli separati, perchè noi li dobbiamo chiamare fratelli? 
........
 
Gli Evangeli sono per noi considerati FRATELLI perchè chi ci UNISCE E' IL MEDESIMO CRISTO: 1Cor.1,10-17
 
Chiariamo un punto:
 
1) Che piaccia o no la Chiesa esiste da 2000 anni ed è quello che stiamo tentando di far capire....Ma che cosa hanno fatto questi PAPI? ......gli evangelici NON possono vantare queste radici se non attraverso il riconoscimento della Chiesa, diversamente stiamo aspettando ancora le prove della loro presenza nei primi secoli.....
 
2) NON siamo noi a dire che sono separati........ma sono loro che NON riconoscono la Chiesa mentre noi riconosciamo in loro una certa spinta dello Spirito Santo...il chè dunque è ben diverso dal dire, "loro ci chiamano....separati"....... 
 
3) Per noi sono FRATELLI  anche se NON condividiamo talune dottrine perchè ciò che ci unisce E' PIU' IMPORTANTE DI OGNI ALTRA COSA:
 
a-  L'Incarnazione di Dio e la manifestazione del Verbo fatto Carne in Cristo Gesù, nostro UNICO SIGNORE, SALVATORE E MEDIATORE.
 
b- La formulazione del Credo Apostolico che entrambi professiamo.
 
c- La Morte e la Risurrezione di Gesù realmente avvenute.
 
d- LA SALVEZZA GRATUITA MEDIANTE LA MORTE DI GESU', il cui Sangue ci purificA.
 
e- Il Battesimo quale SACRAMENTO.
 
f- il riconoscimento UNANIME dell'opera degli Apostoli nella predicazione della salvezza.
 
NON siamo NOI dunque a definirli separati ma sono loro che sorti nel 1900, e rinnegando le comuni radici storiche, ci tengono alla separazione......
 
Ultima affermazione dice:
 
Ora i fratelli spirituali sono quelli che hanno sperimentato la Salvezza per grazia e la nuova nascita e rispecchano la loro fede, condotta, dottrina e morale così come è insegnata dalla Parola di Dio. 
...........
Siete invitati a LEGGERE le vite di queste persone:
e dire con tutta onestà se queste persone NON hanno rispecchiato con la loro condotta, dottrina e morale, ciò che la Parola di Dio insegna......
 
Fraternamente Caterina
P.S.
Mi auguro che Nylus prenda atto anche di queste risposte.....e mi dia un segno che abbia letto......

Rispondi
Consiglia Messaggio 56 di 159 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°RaptorInviato: 15/01/2004 7.16
Abbiamo fin troppi interventi qui da noi, è così importante questo dialogo a distanza con Cristiani Evangelici?
 
Se volevano discutere potevano farli qui, non credi?

Rispondi
Consiglia Messaggio 57 di 159 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 15/01/2004 9.20
E' vero Raptor....ma non dimentichiamo quelle braccia spalancate perchè INCHIODATE.....esse ci insegnano il dovere che abbiamo di lasciare sempre una porta aperta.....Non importa quale essa sia, non sta a noi fare i falegnami e scegliere "la porta", noi siamo solo coloro che aiutano il Falegname...IL COSTRUTTORE......
Approfitto di questo forum semplicemente perchè è a noi, benchè indirettamente, che ci vengono rivolte domande...e noi, fin dove possiamo, abbiamo il dovere di dare "risposta alle ragioni della nostra fede", dopo di che, preghiamo e lasciamo che la Provvidenza faccia il resto....
 
In fondo certe domande con le conseguenti risposte di certo saranno di aiuto anche a noi stessi.....
 
LA FEDE E' GRANDE MA PIU' GRANDE DI TUTTE E' LA CARITA' SE NON AVESSIMO LA CARITA' A NULLA SERVIREBBE LA FEDE CHE PROFESSIAMO.....fra qualche giorno ricorderemo la conversione di san Paolo e l'Inno alla Carità......che il Signore ci aiuti a comprendere il valore di quasta virtù....
 
Fraternamente Caterina