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fonte: La Chiesa Cattolica - la sua dottrina - Vol.II - con Imprimatur Vescovile - Trieste 1886

Mescolato anch'io con gli Apostoli, nel Cenacolo, sentirò quelle dolci parole di Gesù, Dio nostro: < amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi > (Gv.15,12).


- In cosa consiste il Sacrificio della Divina Eucaristia?

 

A quanto detto nel capitolo precedente, su cosa è la Santa Messa, a riguardo del Sacrificio occorre dire che: come il Sacrificio storico di Gesù Cristo consistette nell'essersi Egli umiliato come Dio e come Uomo: "humiliavit semetipsum factus oboediens usque ad mortem, mortem autem crucis. / umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce." (Filippesi 2,8), così allo stesso modo consiste il Sacrificio Eucaristico della Santa Messa, nella umiliazione, a cui per la Transustanziazione volontariamente Egli si assoggetta, e poiché questa umiliazione, tanto che come Dio che come Uomo, è nuova e maggiore dal momento che Egli è risuscitato e "siede alla destra del Padre nella gloria", così costituisce Essa un vero e proprio Sacrificio.

Nella Eucaristia è nuova e maggiore della prima umiliazione di Gesù "come Dio", perché durante il corso della Sua vita terrena la Sua divinità era nascosta, ma non così che a traverso del velo della umana natura non trasparisse lo splendore della Sua gloria Divina. Ei nasce in una stalla, ma gli angeli annunziano la Sua nascita e pastori e magi vengono per adorarlo. Ei vive come povero e circondato dai poveri, dagli umili o dai semplici, come quando si circonda degli Apostoli provenienti dagli umili lavori come i pescatori, ma tra loro opera prodigi e miracoli attestando lentamente la Sua onnipotenza comune al Padre. Muore sulla Croce, fra due malfattori, come un comune brigante e bestemmiatore, ma alla Sua morte la natura Gli rende testimonianza, il sole s'oscurò, la terra tremò, accaddero molti prodigi, che l'istesso centurione non può che esclamare, piegando le sue ginocchia: Videns autem centurio, qui ex adverso stabat, quia sic clamans exspirasset, ait: “ Vere homo hic Filius Dei erat ”  /  Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: "Veramente quest'uomo era Figlio di Dio!"(Mc. 15,39)

Così, anche l'umiliazione di Gesù "come Uomo" è nell'Eucaristia maggiore della prima: imperciocchè per quanto Egli fosse dispregiato e l'infimo degli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come ci ricorda il Profeta Isaia 53,3, pur aveva la figura d'uomo, veniva amato dai Suoi Discepoli, acclamato come grande profeta, rispettato per umani riguardi persino dai farisei, e quando venne condotto al supplizio, le donne di Gerusalemme piangevan per Lui.

Ora, nell'Eucaristia anche l'umanità del Divino Redentore è interamente nascosta, e, se la fede non illumina l'intelletto, nessuno potrebbe ravvisare Gesù sotto le specie del pane e del vino.

Il Divino Redentore, nella Santa Eucaristia si riduce all'estremo dell'abiezione, si spoglia di tutto ciò che potrebbe cattivargli amore e rispetto, si espone agli oltraggi, alle profanazioni, all'incredulità, ai motteggi dei peccatori, persino all'indecenza dei Suoi Sacerdoti quando celebrano in stato di peccato oppure quando celebrano con svogliatezza, o credendosi insostituibili spadroneggiando. Gesù ancora una volta e nell'Eucaristia: " Afflictus est et ipse subiecit se et non aperuit os suum; sicut agnus, qui ad occisionem ducitur, et quasi ovis, quae coram tondentibus se obmutuit et non aperuit os suum. / Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca." (Is.53,7).

Perciò è fondamentale che si istruiscano i fedeli nella corretta visione dell'Eucaristia nella Santa Messa, in questo dobbiamo guardare alla relazione fra il Sacrificio storico e l' Eucaristico.

1. Il Sacrificio dell'Eucaristia è identico, inteso come medesimo, al Sacrificio che si compì sul Calvario, imperciocchè, così in quello come in questo abbiamo:

a - il medesimo Sacerdote, Gesù Signore, il quale là si offriva da Sé medesimo ma per le mani dei carnefici, e di ognun di noi peccatore, e s'offre qui per mezzo dei Suoi Ministri "santi e santificatori";

b - la medesima Vittima Gesù, Agnello immolato, Agnello condotto al macello, che là s'offriva al Padre raccogliendo tutti i peccati, prima sofferti, coronandoli col patir sulla Croce, e qui offre al Padre tutte le umiliazioni e i peccati, ora subiti nel corso della storia dalla Sua Incarnazione, coronandoli assoggettandosi ad una umiliazione nuova e maggiore;

c - il medesimo scopo, cioè, la Gloria di Dio Padre e la salute degli uomini, la loro vita eterna.

La differenza fra il Sacrificio storico e l'Eucaristico è solo accidentale: il primo comprese i patimenti fisici compiendosi in maniera cruenta; questo, Eucaristico è spirituale, cioè, incruento, Gesù non patisce più fisicamente, Egli già regna Vincitore sulla Morte e nella Gloria del Padre, ma nei veli nascosti dell'Eucaristia Egli patisce ancora il rifiuto degli uomini, le profanazioni, le ingiurie, e nell'Oblazione supplica per noi, ancora una volta, ad ogni Messa, il Padre, affinché l'uomo si salvi, lo accolga, abbia compassione di ciò che patì e si converta.

2. Dall'essere il Sacrificio della Santa Messa identico a quello che Gesù compì storicamente sulla Croce, ne segue:

a - ch'Esso è unico e di valore infinito, perché umiliazione dell'Uomo-Dio;

b - ch'Esso è un Sacrificio di adorazione di Gesù sulla Croce e di ringraziamento a Gesù gloriosamente Vincitore;

c -  ch'Esso è di propiziazione pei peccati e d'impetrazione di grazie, avente in Sé tutti i tesori Divini e tutte le Grazie necessarie a tutte le necessità dell'umanità in ogni tempo;

d - ch'Esso è un Sacrificio Cattolico, universale, il quale è offerto per tutti, non solo per i viventi ma anche per i Defunti nel Signore; universale perché lo si offre in memoria dei Santi, non ai Santi, ma a Dio, adorandolo e ringraziandolo per le vittorie loro concesse ed impetrando il loro patrocinio, primo fra tutti il patrocinio della Beatissima Vergine, Madre di Dio, di san Giuseppe Patrono della Santa Chiesa, e di tutti i Santi; universale perché lo si offre per le Anime del Purgatorio, per abbreviare il tempo della loro punizione e addolcire il rigore delle pene che ancora debbono soffrire.

E' con sana ragione che i Cattolici possono dire: "Quae est enim alia natio tam grandis, quae habeat deos appropinquantes sibi, sicut Dominus Deus noster adest cunctis obsecrationibus nostris? / Infatti qual grande nazione ha la divinità così vicina a sé, come il Signore nostro Dio è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo?" (Deutaron.IV,7).

 

 





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Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)