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SPLENDIDA FESTA DI NOZZE… MA NON PER TUTTI: LA VISIONE DELL’INFERNO

Banchetto di nozze: per molti, ma non per tutti…

Interessante anche il capitolo IX che riguarda la ricompensa e le punizioni nell’altra vita. La Emmerich descrive quel momento come una grande festa di nozze e tutte le genti invitate per ricevere quanto hanno meritato in vita: “Vidi il Papa e i vescovi sedere con i loro pastorali e cinti con i loro paramenti sacri. Con loro cori di Beati e Santi… (..) Molti tra i religiosi vennero espulsi dalla tavola nuziale. Erano immeritevoli di restare perché si erano mischiati con i laici e li avevano serviti più della Chiesa stessa, trascurando quegli uffici propri al loro stato…(..) il numero dei giusti rimase molto piccolo. Questa era la prima tavola…(..) Poi apparve la tavola dei borghesi. Non posso dire quanto la medesima fosse disgustosa. La maggior parte furono scacciati e relegati in un buco pieno di sterchi, come una cloaca….(..)”

E segue così la visione dell’Inferno, tremenda: “…al solo ricordo di ciò che vidi sento tutto il mio corpo tremare. (…) sentii che Lucifero sarà liberato e gli verranno tolte le catene, cinquanta o sessant’anni prima degli anni 2000 dopo Cristo, per un certo tempo. Sentii che altri avvenimenti sarebbero accaduti in tempi determinati, ma che ho dimenticato” (qui una nota sottolinea la saggezza della beata, memore del riferimento di Gesù: “quanto all’ora e al giorno, nessuno lo sa..” Matteo 24,36).

Visioni da inferno dantesco anche per la Emmerick.

Che cosa è l’Inferno? La Beata, smentendo le voci di certi teologi modernisti, riporta la dottrina della Chiesa. In definitiva, è un luogo, anche se non come lo intendiamo noi materialmente o come potrebbe essere identificata una località oltre oceano. È, infatti, anche uno stato, eterno, in cui l’anima è cosciente, ma leggiamo un passo di questa chiara descrizione e meditiamoci su cercando di convertirci: “All’amore, alla contemplazione, alla gioia, alla beatitudine, ai templi, agli altari, ai castelli, ai torrenti, ai fiumi ai laghi, ai campi meravigliosi ed ubertosi, alla comunità beata e armonica dei santi, si sostituisce nell’Inferno il contrapposto del beato Regno di Dio, il dilaniante, eterno disaccordo dei dannati. Tutti gli errori umani e le loro bugie, erano concentrate in questo stesso luogo e apparivano in innumerevoli rappresentazioni di sofferenze e pene. Niente era giusto, non esisteva alcun pensiero tranquillizzante, come quello della giustizia divina. Vidi delle colonne di un tempio tenebroso e orribile dove, improvvisamente qualcosa cambiò, vennero aperti i suoi portoni dagli Angeli Santi, ci fu un contrasto, fughe, offese, urla e lamenti, la pena più grande che ricevevano era che tutti loro dovevano riconoscere Gesù Cristo e adorarlo, ma come si erano rifiutati in terra, essi si rifiutavano di adorarlo anche nell’eternità di quelle tenebre che avevano scelto. Questo era il tormento dei dannati, essi sono coscienti che ciò che avevano rifiutato in vita, lo vedranno risplendere nell’eternità, ma senza poter godere di quella vita beata, ma solo averne la percezione e la coscienza…”.

Dopo la descrizione di alcune anime sante in Paradiso, la Emmerich si interruppe chiedendo al Brentano di lavorare, pregare per la sua salvezza: “…. fallo da subito, da oggi e non domani. La vita è breve e il giudizio del Signore è giusto e severo, non perdere tempo!  

EUCARISTIA, MARIA, APOCALISSE ED ESPIAZIONE : NELLA EMMERICK NON MANCA NULLA…

Sogno delle due colonne di san Giovanni Bosco

Infine gli ultimi due capitoli delle visioni riportano le due grandi verità che salvano la Chiesa e gli uomini e che lo stesso san Giovanni Bosco ebbe in visione nel suo famoso sogno delle due colonne: Maria Santissima e l’Eucaristia. Possiamo chiederci se realmente queste visioni siano così apocalittiche come spesso vengono presentate.

Come abbiamo già abbondantemente spiegato, l’apocalisse per un vero cattolico è la liberazione, la gioia, Cristo che viene a liberarci per sempre. Quindi, molto dipende dalla visione che abbiamo della vita e del futuro che ci attende, ed è con questo animo che occorre leggere queste visioni.

Il dramma c’è sempre ma soprattutto perché c’è ancora un Crocefisso che attende giustizia, che, spiega la Emmerich, è la nostra conversione e quella di tante anime che, pagate a caro prezzo, vogliono rifiutarsi di seguire Cristo, il loro Salvatore. Questa è la vera apocalisse. Dal canto nostro è indispensabile far tesoro di queste visioni per correggere i nostri errori.  

Gesù celebra nell’eternità le sue nozze con la Sposa, in un rapporto di indissolubilità. La Sposa è la santa Chiesa che l’Eucaristia rende pura, santa ed immacolata; Maria è il modello, ma anche il sostegno, il supporto indispensabile: per certi versi, rappresenta la Chiesa stessa, militante, combattiva, rigeneratrice di anime, redente dal Figlio. La Chiesa, nel progetto di Dio, fin dal principio era la casa regale in cui ebbe origine l’Immacolata Concezione e la Madre della Chiesa, e nello stesso tempo, essendo “casa natale di Davide”, la casa natale dei genitori di san Giuseppe. In queste visioni, entra in azione il lavoro di espiazione che consiste nella conversione, nella preghiera, nella supplica, in un continuo servizio a Gesù, Maria e alla volontà Divina. Un sacrificio basato sui dolori, pene e fatiche causate non dal progetto di Dio, il quale era perfetto e buono, ma a causa del peccato originale, a causa della disobbedienza, della superbia, della negazione della Verità eterna. L’obiettivo di tal sofferenza è espiare le colpe e venire in soccorso alle necessità ed ai bisogni innanzi tutto spirituali di tutti gli uomini, la cui redenzione fu pagata a caro prezzo.  

IL DOLORE DI GESÙ E QUELL’UOMO DAL VISO LUNGO E PALLIDO…

Se abusi di questo genere addolorano noi… immaginiamo il dolore di Gesù.

Appena la pia suora cominciò a rendersi conto di questa espiazione necessaria ed indispensabile, fu assalita senza interruzioni dalle più penose malattie e sofferenze corporali: “Molti preti non hanno la giusta percezione e la conoscenza dell’azione liturgica del Santissimo Sacrificio che si compie sull’altare, se davvero l’avessero, non potrebbero più celebrarla per lo sgomento. Mi pervenne allora chiaro il significato della meravigliosa benedizione che si ottiene con l’ascolto della Messa e in quale modo un fedele reca in casa tutto il bene di tale benedizione. Vidi quante benedizioni si ottengono tramite l’ascolto della Messa, e come gli errori che vengono commessi nella stessa sono rimediati grazie all’aiuto soprannaturale…”

La beata spiega poi la sofferenza che perviene al Signore quando i suoi sacerdoti non vivono in questa dimensione soprannaturale della grazia e celebrano come se la Messa fosse qualcosa di morto, di commemorativo, di celebrativo, a seconda di come ognuno lo percepisce, ed il danno che si arreca alle anime le quali vengono private della pienezza del Sacrificio che sull’altare, invece, viene consumato. In tal contesto il Brentano riporta: “Anna Katharina è oggetto di visioni così tristi e dolorose a riguardo, che non vuole neppure raccontarle”.

Il letto di “viaggio” di Caterina, dove restò immobile per tutta la sua vita.

Il 2 settembre del 1822 la pia veggente racconta una visione impressionante, che ci sembra collegabile alla visione e alle profezie della Vergine a Fatima e di altri santi, a riguardo alla decisa condanna del Comunismo: “Giunsi in alto, in un giardino sospeso nell’aria, dove vidi librarsi tra settentrione e l’oriente, come il sole all’orizzonte, la figura di un uomo con un viso lungo e pallido. Il suo capo sembrava coperto con un berretto a punta. Egli era avvolto da fasce e aveva un cartello sul petto, non ricordo però cosa c’era scritto. Portava la spada avvolta in fasce colorate (…) mosse qua e là la spada e gettò le bende (…) Insieme alle bende caddero pure le pustole e vaiolo sull’Italia, la Spagna e la Russia. Avvolse poi con un cappio rosso anche Berlino; il cappio si estese fino a noi…” e puntualmente consolante: ” Ho visto la Beata Vergine Maria supplicare tutto un esercito di Angeli affinché si recasse sulla terra a rimettere ordine e fermare gli spiriti spietati…”

UNA GUIDA ILLUSTRE E LA VISIONE DELL’ULTIMA CEN

La Emmerick vide l’Ultima Cena.

Nelle visioni sulla Messa e sull’Eucaristia è spesso sostenuta direttamente da sant’Agostino che sembra essergli guida, spiegandole pazientemente certi particolari: “Poi vidi giù sulla terra innumerevoli feste e processioni di questo giorno (festa del Corpus Domini) accordarsi con le feste celesti. Purtroppo vidi (nel futuro della Chiesa) che le processioni sulla terra avevano qualcosa di miserabile, oscuro, disarmonico e pieno di manchevolezze, nonostante vi si conservasse ancora qualcosa di buono…” Nella festa del Corpus Domini del 1819, la beata vede tutta la storia e di come ebbe inizio questa mirabile FesTa del Santissimo Sacramento, e le viene fatto vedere cosa accadde nell’ Ultima Cena: “…percepii la Transustanziazione che avviene durante la consacrazione, e Lui che si trasformava, il pane e il calice erano colmi di splendore indescrivibile e vidi che Egli porgeva l’Eucaristia così divenuta, con la sua mano destra, direttamente ai singoli nella bocca. La prima a riceverla fu la Madre di Dio, la quale si era avvicinata al tavolo degli Apostoli. Con il Pane vidi anche la luce entrare nella bocca della Madre di Dio; poi come la forma di un corpo tutto intero, lo vidi entrare nella bocca degli Apostoli. Tutti furono attraversati dalla luce, solo Giuda rimaneva sinistro nell’oscurità come se quella luce gli desse fastidio.”

Poi il Brentano riporta che la pia suora era talmente sfinita e stanca per i dolori che si fermò nelle spiegazioni, ma raccontò altre visioni fra le quali la trasformazione di ciò che all’inizio era pane e che poi diventò la “particola”, quell’Ostia bianca che usiamo da secoli per l’Eucaristia, e spiega come fin dal primo secolo questa venisse portata ai fedeli anche per essere adorata. Ancora, per affermare l’importanza della Festa del Corpus Domini e del Santissimo Sacramento, dice: “Vidi la Chiesa effettuare, nel fervore dello Spirito Santo, alcuni cambiamenti sul modo di esprimere l’adorazione e la devozione al Santissimo Sacramento. Nei periodi di decadenza della Chiesa vidi l’interruzione della celebrazione del Divin Sacramento, ed ebbi pure visione dell’origine della Festa del Corpus Domini e la sua pubblica devozione, al tempo della grande decadenza…”  

L’ANGELO LA CONDUCE E LEI VEDE UNA SANTA MESSA DOVE

Un grande pranzo? No, una Messa…

Accompagnata in alcune visioni, il 19 settembre 1820, da san Michele Arcangelo, la beata Emmerich offre una lunga descrizione della situazione della Chiesa, a Roma, e dice: “Seguii l’Angelo dappertutto… Presso la Chiesa di san Michele (a Roma, la Emmerich parla di una Chiesa dedicata all’Arcangelo dal Papa Bonifacio), c’era una contesa di moltissime persone; la maggior parte era formata da cattolici che però non si distinguevano dagli altri per il modo di agire nella mischia, altri erano chiaramente protestanti o membri di sette. Motivo della ressa era la Santa Messa; Michele allora calò giù e con la sua grande spada scacciò via il grosso della mischia disperdendola; restarono ancora circa quaranta persone e così si poté celebrare la santa Messa…L’Angelo infine prese per il pomo il Tabernacolo con il Santissimo e, librandosi in alto, lo portò via allontanandosi da quel luogo.”

E’ bene anche ricordare quanto segue, per nostra edificazione e conversione: ” Vidi una grande celebrazione nella Chiesa e molti si univano alla stessa (…) Mi sembra di vedere molta gente senza ordine o relazione con la Chiesa celeste, ma anche senza alcuna relazione con la Chiesa sofferente. Costoro non facevano parte di una comunità fondata e sviluppata, nel senso ecclesiastico della Chiesa militante, sofferente e trionfante e non ricevevano il Corpo del Signore nell’Eucaristia, bensì solo pane. Essi correvano dove si distribuiva questo pane, Ma pur nell’errore, innocentemente, aspiravano in modo devoto e fervente al Corpo di Cristo e venivano appagati nei loro sentimenti religiosi, anche senza il conforto di questa Eucaristia, mentre i soliti che si confessavano senza vero amore e fervore non ricevevano assolutamente nulla, poiché i veri figli della Chiesa sono coloro che amano il Signore e la Sua santa Chiesa…”

Quante strane “chiese” si costruiscono oggi: esteriormente, ma anche… spiritualmente.

Sempre nel settembre 1820 e sullo stesso filone: “Ho visto di nuovo la strana grande chiesa che veniva costruita là (a Roma). Non c’era niente di santo in essa. Ho visto questo proprio come ho visto un movimento guidato da ecclesiastici a cui contribuivano angeli, santi ed altri cristiani. Ma là (nella strana chiesa) tutto il lavoro veniva fatto meccanicamente. Tutto veniva fatto secondo la ragione umana…(..) Ho visto ogni genere di persone, cose, dottrine ed opinioni. C’era qualcosa di orgoglioso, presuntuoso e violento in tutto ciò, ed essi sembravano avere molto successo. Io non vedevo un solo angelo o un santo che aiutasse nel lavoro. Ma sullo sfondo, in lontananza, vidi la sede di un popolo crudele armato di lance, e vidi una figura che rideva, che disse: ” Costruitela pure quanto più solida potete; tanto noi la butteremo a terra”.

Il 12 luglio del 1820 dice: “La Messa era breve. Il Vangelo di San Giovanni non veniva letto alla fine. ” e sempre nel settembre 1820: “Vidi una strana chiesa che veniva costruita contro ogni regola… (..) Non c’erano angeli a vigilare sulle operazioni di costruzione. In quella chiesa non c’era niente che venisse dall’alto… C’erano solo divisioni e caos. Si tratta probabilmente di una chiesa di umana creazione, che segue l’ultima moda.. (..) Vidi cose deplorevoli (non vi sono specificazioni).. Poi vidi che tutto ciò che riguardava il Protestantesimo stava prendendo gradualmente il sopravvento e la religione cattolica stava precipitando in una completa decadenza. La maggior parte dei sacerdoti erano attratti dalle dottrine seducenti ma false di giovani insegnanti, e tutti loro contribuivano all’opera di distruzione…(..) In quei giorni, la Fede cadrà molto in basso, e sarà preservata solo in alcuni posti, in poche case e in poche famiglie che Dio ha protetto dai disastri e dalle guerre” (..) ” La dottrina protestante e quella dei greci scismatici devono diffondersi dappertutto. Ora vedo che in questo luogo la Chiesa viene minata in maniera così astuta che rimangono a mala pena un centinaio di sacerdoti che non siano stati ingannati. Tutti lavorano alla distruzione, persino il clero. Si avvicina una grande devastazione”  

VISIONI: ISTRUZIONI PER L’USO

Visioni apocalittiche.

Come abbiamo spiegato, queste visioni non seguono un filo cronologico: spesso la beata ripercorre anche visioni passate e le riallaccia a quelle nuove; fa lei stessa i collegamenti; altre volte non dà alcuna spiegazione; altre ancora sorvola o perché insignificanti o perché troppo aberranti. Andando a rileggere santa Caterina da Siena, anche lei ci spiega che in ogni tempo, in ogni generazione, la Chiesa vive una personale apocalisse, frodi e persecuzioni, per poi uscirne vittoriosa e riformata, così è nelle visioni della Emmerich, un susseguirsi di tempi, 7 periodi, nei quali vediamo chiaramente il nostro tempo nel quale la Chiesa è perseguitata e spesso soffocata da queste “nuove chiese” che tentano di superarla. Come abbiamo letto, tuttavia, non ci riusciranno poiché la promessa del Signore è valida nonostante le nostre imperfezioni: le porte degli inferi non prevarranno.

Vi ricordiamo che in questo riferimento: “La Messa era breve. Il Vangelo di San Giovanni non veniva letto alla fine ” non è arduo leggere la preoccupazione nei confronti della “nuova Messa” avvenuta con l’ultima Riforma. Non spetta a noi trarre dei giudizi, anche perché la beata pone questa visione in un contesto molto ampio, generale e di difficile interpretazione, non comprendendo bene se ciò ella lo reputasse un male o una normale legittima riforma. Resta palese, tuttavia, che tale cambiamento è associato alla grave crisi liturgica nella Chiesa ed alla  proliferazione di gruppi che sosterrebbero iniziative non propriamente in linea con la vera ed unica Chiesa di Cristo e che, in modo chiarissimo, la pia suora associa ad una sorta di chiesa “parallela”, scardinata dalla Tradizione e responsabile della decadenza devozionale del clero!

Queste visioni, come quelle di tutto il libro, vanno perciò lette tenendo a mente i seguenti risvolti che sono riportati dallo stesso Brentano che li ha descritti come raccomandazioni e per una corretta lettura: 1. il trionfo del Cuore Immacolato di Maria; 2. la promessa di nostro Signore: e le porte degli inferi non prevarranno; 3. il ruolo di san Michele Arcangelo e di tutti i Santi a protezione della Chiesa e delle membra buone…

Questi tre punti sono il trionfo di ogni battaglia ingaggiata dalla Chiesa contro le forze delle tenebre. O con Dio o contro Dio: questo ci viene chiesto a conclusione delle visioni stesse. La vera Apocalisse è per il cattolico il trionfo di Cristo, la Sua vittoria, mentre è disperazione ed è tenebra per chi rifiuterà di convertirsi e per chi, recidivo, offendendo la propria dignità di redento, morirà con il peccato mortale.

E AGOSTINO CI DICE CHE…

Messa per massoni: falso cattolicesimo.

Ci piace concludere con un passo di sant’Agostino, visto che egli stesso ha guidato la beata Emmerich in una parte di queste visioni. La citazione è presa dall’Opera di sant’Agostino “La vera religione” nella quale, a riguardo degli eretici e dei falsi cattolici, il santo così ci illumina e ci incoraggia:

Autorità e ragione. Anche gli eretici giovano alla Chiesa cattolica. 8. 14. Con questa conoscenza apparirà chiaro all’uomo, per quanto gli è consentito, come ogni cosa sia sottomessa a Dio, suo Signore, secondo leggi necessarie, inviolabili e giuste. Perciò tutte quelle cose, che prima abbiamo creduto confidando unicamente nell’autorità , in parte le comprendiamo come evidenti, in parte come tali che possono diventare evidenti ed è opportuno che lo diventino. Quindi compiangiamo gli increduli i quali, invece di credere insieme a noi, preferirono irridere la nostra fede. (..)

8. 15. Ma, siccome è stato detto con assoluta verità che è necessario che vi siano molte eresie, perché risulti manifesto chi sono i veri credenti tra voi , serviamoci anche di questo beneficio della divina Provvidenza. Gli eretici infatti sorgono fra quegli uomini che errerebbero ugualmente, anche se restassero nella Chiesa. Per il fatto che ne sono fuori, invece sono di grande giovamento, non certo perché insegnano il vero che non conoscono, ma perché spingono i cattolici carnali a cercarlo e i cattolici spirituali a renderlo manifesto. (…) Serviamoci dunque anche degli eretici, non per condividerne gli errori, ma per essere più vigili e scaltri nel difendere la dottrina cattolica contro le loro insidie, anche se non siamo capaci di ricondurli alla salvezza. (…)

Agostino: non bisogna condividere gli errori degli eretici.

10. 19. Guardiamoci dunque dal servire la creatura invece del Creatore, dal perderci dietro alle nostre fantasie : in questo consiste la perfetta religione. (..) un aiuto di tal genere è ai nostri tempi la religione cristiana nella cui conoscenza e pratica è la garanzia assoluta della salvezza.

10. 20. Molti sono i modi in cui la verità può essere difesa contro i chiacchieroni e resa accessibile a chi la ricerca: è Dio stesso onnipotente che la rivela mediante se stesso e aiuta coloro che hanno buona volontà a intuirla e contemplarla, per mezzo di angeli buoni e di alcuni uomini. Spetta poi a ciascuno servirsi del metodo che gli pare più adatto per coloro con i quali deve trattare.

Da parte mia, dopo aver considerato a lungo e attentamente la questione, nel tentativo di capire quali uomini parlino a vanvera e quali cerchino la verità sul serio ovvero quale io stesso sono stato, sia quando semplicemente cianciavo sia quando l’ho cercata veramente, ho ritenuto che fosse meglio procedere in questo modo: tieni ben saldo ciò che hai riconosciuto come vero e attribuiscilo alla Chiesa cattolica; respingi invece ciò che è falso e, poiché sono solo un uomo, perdonami; accetta ciò che ti pare dubbio, fino a che o la ragione non ti avrà dimostrato o l’autorità non ti avrà ordinato di respingerlo o di riconoscerlo come vero oppure di continuare a crederlo.”  

Sia lodato Gesù Cristo!

 ULTIMA TAPPA E FINE




[SM=g1740771] c’è da dire che quando consegnai l’articolo alla Redazione del sito, non era ancora accaduta la rinuncia di Papa Benedetto…. ed anzi, rileggendo il capitoletto:
LA SOFFERENZA DEL PAPA… MA DI QUALE PAPA SI TRATTA?

ci è lecito pensare che la Emmerich “vide” questa situazione…. lo riportiamo con le sue parole:
Visione del 25 agosto, a quanto abbiamo letto (anche qui ci sembra lecito pensare ad un altro dei setti tempi), nella quale dice la Emmerich: “Non so come stanotte giunsi a Roma, mi ritrovai vicino alla Chiesa di S. Maria Maggiore e vidi colà molta gente povera e devota, piena di paura e preoccupazione a causa del ritiro del Papa.
Per questo motivo c’era inquietudine in città e la gente si recava a supplicare la Madre di Dio….(… qui descrive i sentimenti della gente) Vidi allora apparire la Madre di Dio, la quale mi disse che il pericolo sarebbe aumentato e perciò la gente doveva pregare ferventemente in modo devoto, con le braccia aperte e distese tre Pater Noster al Supremo (…) i fedeli avrebbero dovuto supplicare e pregare in special modo affinché la chiesa delle tenebre ricada di nuovo nell’abisso.

***
“A CAUSA DEL RITIRO DEL PAPA”… senza forzature e senza trarre conclusioni, non si può ignorare il fatto reale che l’unico Papa che dal 1820 ad oggi si sia ritirato è Benedetto XVI….

[SM=g1740771]

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)