00 12/05/2012 15:37

Comunicato della F. S. S. P. X sulla diffusione delle lettere tra i 4 vescovi

Uno scambio di lettere private tra il Superiore generale della Fraternità San Pio X e gli altri tre Vescovi è stato diffuso su internet, il 9 maggio 2012. Un tale modo di procedere è condannabile. Colui che ha infranto la confidenzialità di questa corrispondenza interna ha peccato gravemente.

Tale pubblicazione incoraggerà i fautori della divisione, ai quali la Fraternità San Pio X invita a non rispondere se non con una insistente preghiera, affinché si faccia unicamente la volontà di Dio, per il bene della Chiesa e la salvezza delle anime

Menzingen, 11 maggio 2012

Fonte DICI




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Colui che ha infranto la confidenzialità di questa corrispondenza interna ha peccato gravemente.

 

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ottimo, condivido!!! chi ha reso pubblico il carteggio ha seminato l'ennesima zizzania, è zizzania!!!

ma ora che è stato reso pubblico, a maggior ragione dobbiamo TUTTI evitare  a che tale pubblicazione incoraggi la divisione... al contrario, sia questa zizzania seminata e resa pubblica, trasformarsi in un BENE MAGGIORE... e PREGANDO insieme.... raggiungere l'unità pastorale.

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[SM=g1740733] Poichè sto lavorando, come da sempre, sulle Catechesi del Mercoledì del Papa... stamani, terminato il mio compito, non ho potuto fare altro che notare una strana e benedetta coincidenza con la Lettera di mons. Fellay e le parole del Papa Benedetto XVI proprio questo ultimo mercoledì....  
il Papa, spiegando ed insegnando sul caso particolare della leberazione di Pietro dalla carcerazione, a seguito della PREGHIERA DELLA CHIESA... sottolinea un altro aspetto interessante e dimportante e che reputo davvero una benedetta indicazione della Provvidenza Wink  
dice il Papa:  
 
Qui mi pare utile richiamare un’altra situazione non facile che ha vissuto la comunità cristiana delle origini. Ce ne parla san Giacomo nella sua Lettera. E’ una comunità in crisi, in difficoltà, non tanto per le persecuzioni, ma perché al suo interno sono presenti gelosie e contese (cfr Gc 3,14-16). E l’Apostolo si chiede il perché di questa situazione. Egli trova due motivi principali: il primo è il lasciarsi dominare dalle passioni, dalla dittatura delle proprie voglie, dall’egoismo (cfr Gc 4,1-2a); il secondo è la mancanza di preghiera – «non chiedete» (Gc 4,2b) – o la presenza di una preghiera che non si può definire come tale – «chiedete e non ottenete, perché chiedete male, per soddisfare le vostre passioni» (Gc 4,3).  
Questa situazione cambierebbe, secondo san Giacomo, se la comunità parlasse tutta insieme con Dio, pregasse realmente in modo assiduo e unanime. Anche il discorso su Dio, infatti, rischia di perdere la sua forza interiore e la testimonianza inaridisce se non sono animati, sorretti e accompagnati dalla preghiera, dalla continuità di un dialogo vivente con il Signore. Un richiamo importante anche per noi e le nostre comunità, sia quelle piccole come la famiglia, sia quelle più vaste come la parrocchia, la diocesi, la Chiesa intera. E mi fa pensare che hanno pregato in questa comunità di san Giacomo, ma hanno pregato male, solo per le proprie passioni. Dobbiamo sempre di nuovo imparare a pregare bene, pregare realmente, orientarsi verso Dio e non verso il bene proprio.  
La comunità, invece, che accompagna la prigionia di Pietro è una comunità che prega veramente, per tutta la notte, unita.
 
 
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naturalmente queste parole ci coinvolgono TUTTI!!! NESSUNO è ESCLUSO... ma è davvero un richiamo provvidenziale...  
Coraggio mons. Fellay!! Avanti tutta!  
Diceva santa Caterina: chi non ha battaglia, non ha vittoria, ed io voglio mettere le ossa, il sangue nella santa Chiesa!!  
la battaglia non è contro il Papa o la Chiesa "di Roma".... e solo INSIEME possiamo affrontare quelle tenebre che rendono opaca la santa Chiesa!


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[Modificato da Caterina63 12/05/2012 15:43]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)