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CRONACA ORIGINALE DELL'EPOCA
OGGI I FUNERALI DI LEFEBVRE IL VESCOVO CHE HA SFIDATO ROMA

ECONE 2 aprile 1991

Oggi si seppellisce Lefebvre. Nella cappella si spegneranno i ceri e il coperchio calerà a nascondere le spoglie fragili del vescovo che in nome della tradizione ha sfidato tre papi ed è morto scomunicato. La bara sarà portata a spalle giù per le scale e attraverso il cortile fino al prato scosceso dove i suoi seguaci hanno eretto un immenso tendone per la messa, un riparo come quello che il 30 giugno 1988 servì a Lefebvre per compiere il suo estremo atto di disobbedienza al papa: la consacrazione di quattro vescovi. C' era una grande tensione tre anni fa, alla vigilia della cerimonia che per Roma segnava la volontà scismatica di Marcel Lefebvre. I volti dei seminaristi, dei preti e dei fedeli che davano una mano a decorare la cattedrale di tela erano tesi, chiusi. Ieri invece abbiamo visto volti sorridenti, abbiamo udito voci allegre di saluto in molte lingue quando dalle auto scendevano sacerdoti arrivati in questo angolo del Vallese da altri cantoni svizzeri, dalla Francia, dall' Inghilterra.

C' era ordine per tutti di non parlare con la stampa ma un insegnante del seminario ci ha detto sorridendo: La morte non rappresenta una frattura per i cristiani. Accettiamo la volontà di Dio. Marcel Lefebvre è morto prima dell' alba il 25 marzo e solo oggi viene seppellito. Per nove giorni la sua salma imbalsamata è stata esposta: il volto pareva bagnato dal verderame con cui si irroravano le vigne, le scarne mani erano inguantate di rosso, il corpo invisibile sotto i paramenti. Il tempo frapposto tra la morte e i funerali richiama quello che si rispetta prima di seppellire i papi. Chi ama le tinte forti ha ipotizzato che i seguaci di monsignor Lefebvre vogliano cogliere l' occasione dei suoi funerali per farne un antipapa e per segnare con più chiarezza la loro separazione da Roma. Nulla è più lontano dal vero.

Oggi i tradizionalisti seppelliscono un vescovo, il fondatore di un' opera religiosa che a loro avviso resta parte integrante della Chiesa cattolica. L' ufficio stampa della Fraternità San Pio X fondata da Lefebvre nel 1970 ha distribuito ieri del materiale che lascia intravedere l' atteggiamento mentale di questi cristiani. Apre il plico una cronologia della vita di Lefebvre che ignora tutte le tappe del suo dissidio con Roma e non cita gli scritti polemici, la sospensione a divinis, lo scisma, la scomunica. Seguono due scritti del vescovo ribelle, uno del ' 74, l' altro del ' 90, in cui la polemica con Roma è strettamente legata alle dichiarazioni di fedeltà alla Chiesa.

In chiusura c' è un breve scritto non firmato ma attribuibile a padre Franz Schmidberger che dal 1982 è il superiore della Fraternità. Esordisce così: Precisiamo che non esiste nessuna Chiesa tradizionalista. Esiste unicamente la Chiesa Cattolica Romana. Tradizionalista significa solo cattolico in senso proprio. Dunque noi ci consideriamo membri della Chiesa di Roma a tutti gli effetti. L' estensore della nota non si dilunga sulla scomunica la cui invalidità scrive è stata più volte dimostrata. I seguaci di Lefebvre continueranno dunque nell' atteggiamento del loro capo: di fedeltà alla Chiesa nonostante le sanzioni disciplinari poiché essi non le riconoscono. A chi chiede cosa sarà dei tradizionalisti divisi da Roma, ora che Lefebvre è morto, l' anonimo portavoce chiede polemicamente: Che unità c' è tra le diverse conferenze episcopali, i teologi della liberazione, la commissione Ecclesia Dei se non una comune ostilità alla tradizione autentica e all' opera di monsignor Lefebvre?.


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Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)