00 03/08/2013 00:21
[SM=g1740758] Diario dal Concilio ultime sezioni e chiusura

 

16 novembre 1965.

La nuova settimana di lavori conciliari è di uno stile particolare. Le sedute consistono praticamente ad ascoltare la lettura dei testi conciliari proposti ai voti. [...] Mons. Garrone aveva presentato lunedì mattina [15 novembre] il nuovo testo dello schema XIII. Dopo aver attentamente letto questo documento, noi crediamo che abbia tenuto conto delle critiche senza perdere la sua ispirazione originale e lo spirito di benevolenza verso l’umanità. La dottrina della Chiesa sull’uomo, sulla società, appariva meglio illuminata dalla luce di Cristo.

Le miserie dell’uomo sono spiegate dal peccato dell’uomo e postulano una soluzione di grazia che solo il Cristo può donare per mezzo della Chiesa.

La questione dell’ateismo, che fu l’oggetto di numerosissimi interventi, è stato seriamente sviluppato. Il testo è stato rivisto da una sottocommissione [...]

Il testo cerca di non urtare gli atei che lo leggeranno, presentando  loro la dottrina in maniera tale che vi si riconoscano. [...] La nuova redazione, nettamente migliorata, non soddisferà senza dubbio i Padri che ritengono che una Costituzione pastorale debba insistere maggiormente sui punti della dottrina. [...]

17 novembre 1965.

Una nuvola caccia l’altra. Il cammino accelerato impresso al Concilio dalla vicinanza della conclusione ha fatto passare in secondo piano l’incidente [...] occorso quando 450 Padri avevano chiesto una condanna del comunismo (e non semplicemente dell’ateismo) per il motivo che non solo è ateo, ma rappresenta una perversione dell’ordine morale naturale della società, la famiglia, la persona. Il loro intervento scritto essendo giunto in ritardo presso la Commissione competente, non è stato esaminato dalla sottocommissione sull’ateismo.

Dal che i Padri firmatari, si resero conto che la nuova redazione del testo ignorava il loro intervento. Nonostante che la Commissione avesse presentato l’attestato della sua integra buona fede, i membri della petizione hanno introdotto un ricorso davanti al Tribunale amministrativo. Essi avevano fatto distribuire, d’altra parte, un emendamento del testo nel senso dell’intervento trascurato. La stampa romana di martedì mattina (16 novembre) annunciava risonanti avvenimenti conciliari: “Pressioni sul Concilio per una condanna del comunismo”. “Alla vigilia della chiusura dei lavori, la polemica sul comunismo si fa acuta al Concilio”, titolava dal suo canto Il Tempo.
Infatti, le pressioni e le polemiche erano meno vive rispetto a quanto i giornali pensassero. Il voto globale del capitolo primo, nel quale si trova il passaggio [...] concernente l’ateismo, è stato accettato da 1672 sì, 18 no e 453 ‘juxta modum’ e 6 nulli. [...] Nella 162.a congregazione i problemi esaminati sono: dignità del matrimonio e della famiglia; promozione della cultura; vita economica e sociale; vita della comunità politica; problemi della guerra e della pace [...].

 

Giovedì 18 Novembre 1965

Sessione pubblica

Scendo in Basilica con la mia macchina.
La Basilica non è ancora illuminata e non c’è il servizio della TV. Un particolare che non ho mai annotato: vi sono diversi Padri veramente acciaccati che si trascinano a stento, colpiti da tremito, da cecità, eppure ogni giorno hanno raggiunto il loro posto, chissà a prezzo di quali sofferenze.
Dominus scit.
Ho presentato gli auguri a mons. [Felicissimo] Tinivella, eletto amministratore di Ventimiglia.

9,10 entra il corteo papale accolto dal Tu es Petrus, alternato dall’assemblea con i versetti del salmo; la Sistina non resiste dal far sentire un Oremus pro Pontifice.

Felici intronizza il Vangelo: Pregate! Alzatevi! (dopo un gran frastuono di inginocchiatoi) Veni Creator

9,37: Felici: Paolo vescovo, servo dei servi di Dio insieme ai padri del Concilio a perpetua memoria.

Lettura della costituzione De Divina Revelatione.

Terminata la lettura i miei vicini commentano come sia ammirevole che questa Costituzione abbia raggiunto il suo traguardo dopo un così travagliato itinerario! Ora incominciano le altre difficoltà di farla penetrare in mezzo al clero.

9,58: lettura del decreto sull’apostolato dei laici

11,10: pongo il placet.

Esito delle votazioni  su 2350 padri votanti, ci sono stati appena cinque o sei voti contrari. Il papa ha solennemente affidato a tre uditori e tre uditrici il decreto sull’apostolato dei laici [...]. Nel suo discorso il papa ci ha riservato molte sorprese: dopo aver elogiato la curia romana, egli ha annunciato che la riforma è imminente e che comincerà dal sant’uffizio; allo stesso tempo verranno introdotte le cause di beatificazione di Pio XII e di Giovanni XXIII; a Roma sarà eretta una Chiesa con il titolo di Maria “madre della Chiesa”; viene annunciato un giubileo straordinario per il dopo Concilio (applauso) 11,17 Promulgazione.

Annotazione: (Acta synodalia...,vol. IV, p. 694. «Il Papa ha fatto un discorso nel quale non parla di questi testi [= L’apostolato dei laici e la Divina Rivelazione], ma parla, diffusamente, del dopo Concilio. Aggiunge l’annuncio di un giubileo e dell’apertura del processo di beatificazione di Pio XII e di Giovanni XXIII. Un annuncio che mi rattrista. Perché questa glorificazione dei papi ad opera dei loro successori? Non usciremo quindi mai dalle vecchie abitudini romane? Proprio mentre si annuncia l’aggiornamento si fanno gesti che non sono in linea con esso» (CONGAR, Diario...,vol. I, p. 399).

20 novembre 1965

Il 19 novembre 1964 sarà stata senza dubbio la giornata più drammatica del Concilio. Mons. De Smedt aveva presentato relazione sulla libertà religiosa ma non ci fu voto: un anno dopo, giorno per giorno, Mons. De Smedt, ha presentato la relazione sul nuovo testo e definitivo. Confrontando questi testi, si vede come sul progetto dell’anno precedente e come questo lasso di tempo era la via, non solo della giustizia, ma anche della prudenza. [...]

Mons. Garrone, arcivescovo di Tolosa, relatore dello schema XIII ha tenuto una conferenza stampa.

 L’unità del documento avrebbe potuto essere compromesso dalla sua complessità, ha dichiarato in sostanza, ma è stata preservata grazie alla sua ispirazione essenziale: in questo schema, la Chiesa, riunita in Concilio e per la prima volta in una tale circostanza si rivolge al mondo, al mondo di oggi, per parlare di se stessa. La Chiesa ha qualche cosa di comune con il mondo: il desiderio dell’uomo stesso. Essa ha ricevuto una dottrina dell’uomo ed essa la ritiene salutare. E, in fondo ai problemi che si pone il mondo, è certamente l’uomo che è in causa. [...] Un’ipoteca è stata eliminata: quella del doloroso conflitto che rendeva i cristiani persone mutuamente ostili e rendeva la Chiesa meno accessibile all’attenzione degli

uomini di buona volontà. Lo schema XIII si inscrive nella linea del viaggio del papa all’ONU.
Tutta la sua prima parte è essenziale. L’interesse immediato della seconda parte su problemi particolari non deve farlo dimenticare. Con le risorse di cui ella dispone, ha proseguito Mons. Garrone, ma cosciente dei suoi limiti, la Chiesa non ha che uno scopo: aiutare con le sue luci, là dove è la mano degli uomini,  per salvare l’uomo. [...]
Rispondendo a diversi interrogativi, Mons. Garrone ha precisato che lo schema XIII, malgrado la domanda di numerosi Padri, non comportava una nuova condanna del comunismo, per restare nello spirito di Giovanni XXIII, che aveva voluto che il ruolo di questo schema sia di aprire le porta e non di chiuderle, di aprire il dialogo. [...]

Calendario: (rimangono 4 Congregazioni):

Lunedì 22 novembre 1965

De Lubac riferisce che 5 fratelli di Taizé, recatisi a S. Pietro per pregare sulla tomba di Giovanni XXIII, vedono il corteo papale, che si  preparava ad uscire per andare in una chiesa parrocchiale della periferia. Si sono accodati al corteo con la loro auto, sono entrati nella chiesa; sono stati offerti loro degli scanni nel coro, proprio di fronte al papa, che alla fine ha parlato qualche istante con loro. Sono entusiasti dell’omelia: presenza di Cristo in mezzo alla comunità cristiana; spiegava con chiarezza il mistero dell’eucaristia, esponendo tutta la dottrina, senza parole tecniche. Max Thurian vi ha visto un modello di predicazione sull’eucaristia. De Lubac descrive anche in modo critico l’andamento della congregazione sul tema dell’ateismo.

Le persone più serie non riescono a farsi ascoltare. Ingenuità del buon mons. Ancel: ‘Uno studente marxista mi ha detto che...’. Indifferenza dei vecchi scolastici, che non ritrovano più le loro tesi, ma non vedono più nulla che sembri opporvisi. Opposizione teologica tra domenicani e francescani. Liquidazione dei Padri della Chiesa da parte di un domenicano, in nome del ‘progresso dottrinale’.

- 26 Novembre distribuzione del fascicolo sulle missioni.

- 30 Novembre Congregazione: votazione dello schema sopraddetto e distribuzione schema sul Ministero e vita dei presbiteri. Reazioni positive; mentre si ha notizia dei tentativi di certi superiori di non fare conoscere il decreto e di provvedimenti contro persone religiose aperte, diremo progressiste e con idee sovversive.

- ancora 30 novembre 1965

[...] Inconcepibile, siamo tutti molto affranti! Il ‘Partito belga’ fa una campagna attiva contro il papa, a causa dei ‘modi’ che ha presentato per il capitolo dello schema 13 sul matrimonio. P. B. Haering è venuto a parlarmene. Ritiene che ci sia abuso e parzialità nel modo in cui il testo del capitolo è stato bloccato dal piccolo comitato di redazione e che, per questo, si imponevano delle modifiche, per ristabilire il significato corretto del pensiero dei padri. Deplora soltanto il tono un po’ perentorio della lettera con la quale il Segretario di Stato ha trasmesso i ‘modi’ del papa. Al contrario, mi dice, Paolo VI si è mostrato ‘umile’, e rispettando il testo che alla fine la commissione ha elaborato, ha consentito di modificare la prima forma dei suoi ‘modi’. 

- 1 Dicembre: vacanza.

[...] De Lubac riferisce di aver scritto a p. Misset, rettore di Fourvière, sul vero e falso aggiornamento: " Ho scritto anche a P. Guillet [...]: Nei mesi o negli anni a venire, sarà necessario che l’insieme dell’opera conciliare sia studiata seriamente, e che si sappiano assumere come centro prospettico le costituzioni dogmatiche, che in realtà sono il centro di tutto. Per questo, bisognerà farla finita con le propagande e i tentativi tendenziosi che sono già emersi e rischiano domani di far abortire la riforma intrapresa e di compromettere perfino i fondamenti della fede. [...] [SM=g1740733]

- 2 Dicembre votazione sul Ministero e... e distribuzione del XIII.

- 4 Dicembre: votazione del XIII

- 6 Dicembre ultima Congregazione.

- Pomeriggio: distribuzione dell’edizione speciale del Mysterium Fidei (solo qualche tentativo di applauso - ma potrebbe anche significare nulla).

Dietro le quinte

6/7.12.1965

La Congregazione per la Dottrina della Fede sostituisce l’antico Sant’Uffizio

Il Sant’Uffizio muta [...] Il nuovo nome è propositivo: ‘Congregatio pro doctrina fidei’. [...] La nuova Congregazione dovrà avere periti provenienti dalle diverse regioni del mondo; dovrà mantenersi in contatto con le altre istituzioni decorrenti dal nuovo Concilio [...] Era stato dato l’annuncio che il Santo Padre avrebbe offerto un ‘anello d’oro’ a ciascun Padre Conciliare (oltre a una pergamena). Alcuni dei miei vicini di Concilio (Nunzi Apostolici) si sono messi a sbeffeggiare ‘la chiesa dei poveri’.

Ieri, in una lettera al Santo Padre – oltre a trasmettere la testimonianza della mia gioia per la preghiera ecumenica nella Basilica di San Paolo [...] – in un poscritto ho commentato la mia contentezza per il modo delicato, in puro stile Paolo VI, di dare ai vescovi del mondo intero una lezione di buon gusto e di semplicità. Immaginate un anello da uomo (sembra di ferro o di bronzo in realtà è d'oro scurito) in vermeil [...] senza pietra, a forma di mitria, con l’effigie di Cristo circondato da San Pietro e San Paolo. [...] Non mi faccio illusioni: il peso morto è terribile. La maggioranza continuerà a usare il pietrame prezioso. Ma il Papa continua a dare lezioni... [...] Per quanto mi riguarda, al nuovo anello – che sembra molto una fede – non manca nemmeno il lato divertente: al bambino che abita in me piace usarlo perché – è curioso! Senza nulla togliere al buon gusto e alla finezza – ricorda gli anelli dei sigari che i ragazzini si mettono al dito, o l’anello che si mette sulla zampetta dei piccioni viaggiatori...

10,33 lettura del diploma che accompagna l’anello donato dal S. Padre

10,37 lettura della bolla del Giubileo “incentrato nel vescovo e nella cattedrale”

 «Nel corso di questa riunione ci verrà distribuito un anello, ricordo del papa ai padri conciliari. Questo anello è destinato a rimpiazzare rapidamente gli attuali anelli preziosi. Ci verranno distribuiti anche un certificato di presenza al Concilio e una medaglia, regalo della città di Roma, con iscrizione del nome di ciascun padre conciliare»

 

(dal Diario di mons. Carlo Ferrari, vescovo di Mantova)

[SM=g1740771]


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)