DIFENDERE LA VERA FEDE

UN ROSARIO PER TUTTO IL MONDO PER L'ANNO DELLA FEDE

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    Caterina63
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    00 29/07/2012 10:34
    [SM=g1740722]

    Un rosario per tutto il mondo


    «L’Anno della fede è prima di tutto un anno in cui noi dobbiamo pregare per la fede, e domandare al Signore il dono di essa... (..)
    diffonderemo un semplice rosario i cui grani intermedi tra una decina e l’altra saranno di diversi colori, a rappresentare i cinque continenti, a significare che quella decina è particolarmente dedicata alle esigenze dell’evangelizzazione e della fede in quel continente (i colori sono: bianco per l’Europa, rosso per l’America, giallo per l’Asia, azzurro per l’Oceania e verde per l’Africa). Lo diffonderemo in tutto il mondo, raccogliendo le richieste e le adesioni anche tramite internet. Così chiunque vorrà, potrà pregare la Madre di Gesù per l’annuncio del Vangelo in ogni continente. Mi piace pensare all’invito che, a Cana di Galilea, Maria rivolgeva ai servitori: «Fate quello che vi dirà». Se ascolteremo questo invito, siamo certi che il Signore non farà mancare alla Sua Chiesa il vino più buono della fede per tutto il mondo».

    Intervista a tutto campo con il cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli.

    Dalle ordinazioni dei vescovi cinesi alla “campagna” di preghiere per l’annuncio del vangelo in ogni continente


    Intervista con il cardinale Fernando Filoni di Gianni Valente



    Adesso lei è prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli. Quali sono i criteri che la orientano nel compito che le è stato assegnato?

    La Congregazione de Propaganda Fide è carica di storia. Chi lavora qui deve sentire il grande retaggio di questo dicastero che è stato e continua a essere così importante per aiutare la vita delle Chiese in tutto il mondo. La sua prima ragion d’essere è l’annuncio del Vangelo dovunque. E dato che la Chiesa ora è radicata anche in molti di quelli che un tempo erano territori di missione, Propaganda Fide continua a offrire il suo servizio ai vescovi, ai sacerdoti, ai religiosi e ai laici di quelle Chiese particolari. Essa in questo modo contribuisce a esprimere la «sollecitudine del Papa per tutte le Chiese»: una formula evocativa, che mi colpisce sempre. Nel tempo, anche le Chiese più giovani acquisiscono una loro consistenza in termini di seminari, sedi, scuole, università, assistenza sanitaria nelle città e nei villaggi. L’annuncio del Vangelo si esprime anche nel venire incontro alle necessità delle popolazioni. Vedo una saggezza antica nella scelta di aver affidato a Propaganda Fideil servizio e la cura a favore delle nuove Chiese non solo riguardo agli aspetti strettamente ecclesiali, ma anche nel sostenere le opere materiali grazie alle Pontificie opere missionarie, la rete nata dall’intuizione di Paolina Jaricot, la venerabile morta in povertà nelle strade di Lione proprio centocinquant’anni fa.

    La propagazione della fede è assimilabile a una strategia di espansione culturale e religiosa?

    La dinamica propria dell’evangelizzazione viene da Cristo stesso. È Lui, l’inviato del Padre, che ha mandato i suoi discepoli ad annunziare il Vangelo dapprima a due a due, e poi ridando loro questo mandato in pienezza e in modo definitivo prima dell’Ascensione. Le strategie di espansionismo rispondono a una logica commerciale o politica. Il dinamismo interiore della fede, in verità, non è paragonabile a tutto questo. Lo si vede in atto nei Vangeli: quando i primi discepoli incontrarono Gesù non gli chiesero se non di stare con lui, di conoscerlo, di ascoltarlo: «Maestro dove abiti?». «Venite e vedete». E rimasero con lui. Non c’era strategia, non c’era idea di espansione, c’era il desiderio di conoscerlo, perché nessuno parlava di Dio come lui. Evangelizzare è faticoso. Lo sapeva bene san Paolo e lo sanno bene i nostri missionari. L’evangelizzazione paga ogni anno un alto tributo anche di sangue, ma i nostri missionari, come l’Apostolo delle genti, hanno la consolazione di Dio, come per san Paolo, il quale, dopo innumerevoli persecuzioni, ebbe in sogno il Signore che gli diceva: «Coraggio! Come hai testimoniato per me a Gerusalemme, così è necessario che tu mi renda testimonianza anche a Roma» (At 23, 11).

    Come prefetto di Propaganda Fide, lei si trova di nuovo a trattare le vicende della Chiesa in Cina. Gli organismi governativi continuano a voler esercitare forme di controllo sulla nomina dei vescovi. Come si può affrontare questo problema?

    Bisogna uscire dall’idea erronea che il vescovo sia un funzionario. Se non si esce da questa logica, tutto rimane condizionato da una visione politica. Per diventare funzionari di un partito o di un governo ci sono determinati criteri. Quelli usati per la nomina di un vescovo sono differenti. E questa peculiarità va rispettata. Quello che noi chiediamo dovunque, non solo in Cina, è che i vescovi siano buoni vescovi, degni del compito che viene loro affidato. E cioè che siano uomini di Dio e anche che siano capaci di uno sguardo d’insieme sulla vita della loro Chiesa particolare, per confermare i fratelli e ordinare sacerdoti nella fede e nella grazia di Dio. Ci vuole una idoneità particolare, spirituale, e una maturità psicologica, che implica anche equilibrio e prudenza. Nella scelta dei vescovi che si fa anche in Cina sono questi i criteri che stanno a cuore alla Santa Sede. Ben sapendo naturalmente che anche i vescovi sono cittadini del proprio Paese, e che, come tali, devono essere leali verso la propria patria, dando a Cesare quel che è di Cesare, ma non a scapito del dare a Dio ciò che è di Dio. Come successori degli apostoli, è richiesto loro di essere fedeli in tutto alla dottrina della Chiesa. Questo non è un “ordine” del Papa. Lo vogliono prima di tutto i fedeli. Sono i fedeli quelli che in concreto poi giudicano l’idoneità e la dignità dei propri vescovi: li amano o li emarginano. Il bene prezioso che sta a cuore al Papa e ai pastori in Cina, e che ci è chiesto dal Signore, è la cura pastorale del popolo di Dio, il quale in Cina ha uno straordinario sensus fidei, purificato da anni di sofferenza.

     

    Benedetto XVI con il cardinale Filoni in occasione dell’udienza con i direttori nazionali delle Pontificie opere missionarie, nella Sala Clementina, l’11 maggio 2012 [© Osservatore Romano]

    Benedetto XVI con il cardinale Filoni in occasione dell’udienza con i direttori nazionali delle Pontificie opere missionarie, nella Sala Clementina, l’11 maggio 2012 [© Osservatore Romano]

    Qual è il compito della Santa Sede nei confronti della Chiesa in Cina?

    La Chiesa è una realtà di comunione. Non è una struttura verticistica, dove l’unico problema sia di far passare gli ordini che arrivano dall’alto. Il magistero non ha il compito di affermare certe idee o convinzioni del Papa o dei vescovi. La sua funzione propria è la salus animarum, è quella di confermare il popolo di Dio nella fede e nella fedeltà a Cristo, è di vivere, nella comunione con tutta la Chiesa, nella fedeltà al Papa. In Cina, come altrove, dove si verificassero difficoltà, bisogna intervenire, e magari correggere, se necessario. Ma anche in questo processo nessuno decide da solo. C’è il concorso dei fedeli, il consenso dei sacerdoti e dei vescovi. La Chiesa vive in questo mondo e cammina nella storia. È essenziale che anche sui rapporti con la realtà civile e politica i vescovi, i sacerdoti, i religiosi e i fedeli aiutino la Sede Apostolica fornendo elementi di valutazione. L’unica cosa che non si può fare è separare e contrapporre il Successore di Pietro ai vescovi, oppure i sacerdoti ai vescovi, e mantenere l’unità del popolo di Dio. Qui ritorna il discorso della Lumen gentium: se la Chiesa è Popolo di Dio e Corpo di Cristo, non si possono mettere in contrasto gli elementi che appartengono tanto alla sua tradizione quanto alla sua realtà vivente.

    Benedetto XVI ha indetto un Anno della fede. In che modo lei e il suo dicastero sarete sollecitati dalla prospettiva suggerita dal Papa a tutta la Chiesa?

    Noi, come Congregazione, guardiamo all’Anno della fede nella prospettiva del primo annuncio. E crediamo che l’Anno della fede sia prima di tutto un anno in cui noi dobbiamo pregare per la fede, cioè domandare al Signore il dono di essa. Senza questo, anche tutte le nostre opere e la rete di aiuti che abbraccia tutto il mondo, in particolare quello missionario, perderebbero la loro vera ragion d’essere. Per questo abbiamo pensato a un piccolo segno concreto: diffonderemo un semplice rosario i cui grani intermedi tra una decina e l’altra saranno di diversi colori, a rappresentare i cinque continenti, a significare che quella decina è particolarmente dedicata alle esigenze dell’evangelizzazione e della fede in quel continente (i colori sono: bianco per l’Europa, rosso per l’America, giallo per l’Asia, azzurro per l’Oceania e verde per l’Africa). Lo diffonderemo in tutto il mondo, raccogliendo le richieste e le adesioni anche tramite internet. Così chiunque vorrà, potrà pregare la Madre di Gesù per l’annuncio del Vangelo in ogni continente. Mi piace pensare all’invito che, a Cana di Galilea, Maria rivolgeva ai servitori: «Fate quello che vi dirà». Se ascolteremo questo invito, siamo certi che il Signore non farà mancare alla Sua Chiesa il vino più buono della fede per tutto il mondo.




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    [Modificato da Caterina63 24/08/2012 11:27]
    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    Caterina63
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    00 21/08/2012 21:19
    [SM=g1740733]

    L'Assunta modello di fede e testimone della Risurrezione


    Nella cattedrale di Notre-Dame, monsignor Rino Fisichella invoca la fede dell'Assunta per la Nuova Evangelizzazione


    di Antonio Gaspari

    ROMA, venerdì, 17 agosto 2012 (ZENIT.org) - “Di fronte a questa donna, senza ‘macchia né ruga, vestita di sole e coronata da dodici stelle’ ognuno di noi è in grado di comprendere non solo la sua origine, ma anche il suo destino”.

    Così monsignor Rino Fisichella, il 15 agosto, nella cattedrale di Notre-Dame a Parigi, ha parlato di Maria madre di Gesù e Assunta in Cielo.

    “Nel nostro tempo, segnato da una cultura di morte, con la diffusione di una violenza gratuita e la paura che la morte che rischia di oscurare le ragioni della speranza, la Chiesa ci invita a guardare all'essenziale e credere nella speranza che non delude” ha sottolineato il Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.

    Secondo monsignor Fisichella “l’Assunzione di Maria in cielo testimonia l'importanza della fede nella risurrezione”, perché “se non vi è Risurrezione, non c'è futuro” e “rimaniamo intrappolati nei legami della morte e delle nostre contraddizioni".

    “La fede – ha affermato il Presidente del Dicastero della Nuova Evangelizzazione - apre la strada per vedere più lontano, con la fiducia di coloro che sono disposti a spingersi oltre ai propri limiti, di essere guidati da un amore che consola, con la certezza di godere dell'amore di Dio”.

    “Pur nella nostra solitudine e tristezza – ha aggiunto - la Sua presenza non ci abbandona mai, e apre sempre la strada ad una nuova vita”.

    Monsignor Fisichella ha sostenuto che “Maria, Madre di Dio, è la prima dei credenti. Testimone della Risurrezione del suo Figlio, per noi oggi rimane il modello di fede obbediente”. Esempio per coloro che credono nel Signore, disposti a impegnarsi nella missione per una nuova evangelizzazione”.

    Parlando del compito della Chiesa di guidare il popolo nell’opera di conversione permanente “fino alla fine del mondo”, il prelato ha spiegato che la Chiesa riuscirà compiere la sua missione in modo efficace, "fissando lo sguardo su Maria e lasciandoci guidare dall’azione dello Spirito Santo".

    Perché, ha concluso, “compito dei cristiani è quello di promuovere una evangelizzazione sempre nuova per annunciare a tutti la gioia del loro incontro con Cristo”.

    [SM=g1740750] [SM=g1740752]

    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    Caterina63
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    00 21/08/2012 23:28

    [SM=g1740750] A Czestochowa, una raccolta dei rosari per le missioni in Camerun


    Consegnati finora 250 rosari nella parrocchia polacca di Sant'Ireneo per pregare per le missioni in Nguelemendouka


    di don Mariusz Frukacz

    CZESTOCHOWA, martedì, 3 luglio 2012 (ZENIT.org) - “I rosari per le missioni in Camerun” è l’iniziativa organizzata in questi giorni a Czestochowa dalla Pastorale Accademica “Emaus” e dall’Associazione Cattolica della Gioventù dell'Arcidiocesi di Czestochowa.

    “Ogni rosario importato dall'Europa è altamente rispettato, perché questa preghiera in Africa è molto popolare” ha detto a Zenit don Dariusz Chałupczyński, missionario in Camerun dal 2005.

    L’iniziativa, organizzata presso la chiesa accademica di Sant’Ireneo di Czestochowa, ha raccolto finora ben 250 rosari per la missione in Nguelemendouka in Camerun.

    Il senso dell’azione è che ogni partecipante offra la propria preghiera personale del rosario per un’intenzione missionaria.




    [SM=g1740738]


    Presentazione Video Meditazione dei Misteri del Rosario attraverso il Magistero di  Benedetto XVI

                           Movimento Domenicano del Rosario


    Misteri Gaudiosi

    Video primo Mistero Gaudioso: L'Annunciazione dell'Angelo a Maria Vergine

    http://it.gloria.tv/?media=96066

     Quando "recitiamo" questo primo Mistero Gaudioso, non stiamo solo ripetendo delle formule vuote o tradizionali, ma ci stiamo impegnando per il nostro personale "ECCOMI"... Un Rosario privato dell'impegno che esso ci fa assumere, non porta frutti!

    Video Secondo Mistero Gaudioso: la Visita di Maria a santa Elisabetta

    http://it.gloria.tv/?media=96601

     La "Visitazione" che meditiamo in questo Mistero, non appartiene ad un ricordo del passato, piuttosto ci rammenta che ogni giorno Maria santissima, soprattutto quando prendiamo la sua Corona, viene a visitarci portandoci Gesù, il Frutto benedetto del suo seno!

    Video Terzo Mistero Gaudioso: la nascita di Gesù

    http://it.gloria.tv/?media=97408

     Che cosa è il Natale per noi? Dedichiamo davvero il nostro tempo a questo Dio che per noi si è fatto Bambino? Le belle immagini che raffigurano le scene del Natale, non devono rimanere semplicemente "appese" ai muri, piuttosto devono prendere vita dentro il nostro cuore con la stessa premura che ebbe la Madre nel prendersi cura di quel Bambino!

    Video Quarto Mistero Gaudioso: la Presentazione di Gesù al Tempio

    http://it.gloria.tv/?media=98225

     Gesù viene Presentato al Tempio, offerto a Dio come prescriveva la Legge, ed ecco che al tempo stesso ci viene svelata la sua identità infatti, Simeone ed Anna, persone "giuste" e dedite al Tempio, illuminate dallo Spirito Santo e docili al suo ascolto, riconoscono in quel Bambino il Messia.

    Video Quinto Mistero Gaudioso: il Ritrovamento

    http://it.gloria.tv/?media=98869

     Maria e Giuseppe si sentono responsabili del cammino di Gesù... e sono proprio loro, in qualità di genitori, ad educare il Figlio alla fede. Gesù rivelando la sua missione, fa comprendere anche la sua sottomissione ai genitori, in un medesimo cammino verso la realizzazione del progetto del Padre: Maria, infatti, "serbava tutte queste cose nel suo cuore"...

    MISTERI DELLA LUCE

    Video Primo Mistero della Luce: il Battesimo di Gesù

    http://it.gloria.tv/?media=100579

    Quando meditiamo il Battesimo di Gesù nel Giordano, spesso ne ignoriamo il mistero che vi si cela perchè non ci soffermiamo nella sua contemplazione. Ancora una volta "meditare il Mistero" ci rammenta di come il Rosario sia davvero uno strumento indispensabile per una completa Lectio Divina...

    Video Secondo Mistero della Luce: le Nozze di Cana

    http://it.gloria.tv/?media=101320

    "La Famiglia è minacciata! La Famiglia è in pericolo!" Quante volte abbiamo sentito questo grido d'allarme dalla voce di Giovanni Paolo II ed oggi da Benedetto XVI? E ancora: "Chi prega il Rosario in Famiglia, si salva!" Lo ha detto la Madonna, lo ripetono i Pontefici, ma noi.... a chi diamo ascolto?

    Video Terzo Mistero della Luce: il Regno dei Cieli

    http://it.gloria.tv/?media=102102

    Molte volte siamo scoraggiati perchè forse pensiamo, erroneamente, di non essere capaci per l'annuncio, ma Gesù non vuole dei "super eroi", piuttosto chiede, della semplicità, l'eroismo della nostra volontà e della nostra filiale adesione a Lui!

    Video Quarto Mistero della Luce: La Trasfigurazione

    http://it.gloria.tv/?media=103336

    Quello della Trasfigurazione non è un Mistero facile da spiegare se... alla base non poniamo la volontà di lasciarci irradiare da quella Luce con la quale ci è data la Verità sul compimento delle Scritture e sull'identità vera di Gesù Cristo.

    Video Quinto Mistero della Luce: l'Istituzione dell'Eucarestia

    http://it.gloria.tv/?media=104780

    Troppo spesso diamo così per scontata l'Eucarestia da averla resa, purtroppo, più un simbolo anzichè un incontro con Dio Vivo e Vero, realmente presente. Se il santo Padre Benedetto XVI è ritornato a dare la Comunione in ginocchio ed alla bocca, e ritorna sovente a raccomandare di "stare con Gesù Eucarestia", un motivo deve esserci, ascoltiamolo!

    MISTERI DOLOROSI

    Video primo Mistero Doloroso: Gesù nel Getsemani

    http://it.gloria.tv/?media=107205

    L'Ora del Getsemani è un momento difficile per tutti, è un' Ora che ogni Uomo deve passare, fa parte della vita stessa. Gesù è venuto anche ad insegnarci come passare questa Ora, come comportarci. Ascoltiamolo attraverso le parole del Papa.

    Video secondo Mistero Doloroso: Gesù è flagellato alla colonna

    http://it.gloria.tv/?media=108622

    In tutti i Misteri Dolorosi c'è una domanda che più ci interpella direttamente, Gesù ci chiede: "Tu, mi lasceresti regnare dentro di te?" La gratuità delle sofferenze del Cristo non possono lasciarci indifferenti, lasciamoci aiutare da queste meditazioni.

    Video terzo Mistero Doloroso: Gesù è coronato di spine

    http://it.gloria.tv/?media=109300

    Il gesto di Pilato nel lavarsi le mani pur riconoscendo Gesù innocente, ci interroga direttamente su quel conformismo con il quale spesso trattiamo la fede che abbiamo ricevuto. In queste meditazioni il santo Padre ci aiuta per trovare la strada giusta...

    Video quarto Mistero Doloroso: Gesù porta la Croce

    http://it.gloria.tv/?media=110745

    Nel "portare la Croce" Gesù cerca continuamente Anime disposte a seguirlo concretamente, e non solamente con le belle parole... Lasciamoci aiutare da Maria per intraprendere questo nostro Calvario, alla sequela del Figlio Divino!

    Video quinto Mistero Doloroso: Gesù muore sulla Croce

    http://it.gloria.tv/?media=111808

    Che cosa proviamo davanti al Crocefisso? La nostra Fede è sentimentalismo, oppure siamo davvero disposti a lasciarci crocifiggere e a comportarci come il Buon Ladrone, riconoscendo in Cristo il vero Figlio di Dio, nostro Salvatore?

    MISTERI GLORIOSI

     

    Video primo Mistero Glorioso: Gesù Risorge dai morti

    http://it.gloria.tv/?media=113696

    La Pasqua "non è una magia" ci rammenta il santo Padre! E non è neppure "soltanto la Domenica", durante la settimana e quando riscontriamo battaglie da combattere, ci ricordiamo di questa Vittoria del Cristo? Non c'è Resurrezione senza la Crocifissione!

    Video secondo Mistero Glorioso: Gesù Ascende al Cielo

    http://it.gloria.tv/?media=115018

    Con l'Ascensione Gesù conclude la sua permanenza fisica sulla terra, ma nella sua promessa di non lasciarci soli si è fatto Cibo e si è fatto ADORAZIONE attraverso la Santa Eucarestia... Visitiamo più spesso il S.S. Sacramento!

    Video terzo Mistero Glorioso: la discesa dello Spirito Santo

    http://it.gloria.tv/?media=116947

    Spesso trattiamo lo Spirito Santo come una sorta di "fonte energetica" al servizio di Dio e degli Uomini... e ci dimentichiamo così che Egli è la Terza Persona della Santa Trinità e che "con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato", come ci ricorda il Credo!

    Video quarto Mistero Glorioso: Maria Assunta in Cielo

    http://it.gloria.tv/?media=95551

    Se vogliamo davvero progredire nella fede, non basta più "credere", non è sufficiente "dire il Rosario" occorre meditarlo, contemplarlo nel Mistero che recitiamo. La gente del nostro tempo vuole sapere i tanti "perchè" che circondano quei punti che chiamiamo "Misteri". Maria non è solo l'esempio, ma la guida, la Maestra che ci insegna cosa rispondere....

    Video quinto Mistero Glorioso: Maria Regina

    http://it.gloria.tv/?media=94745

    Se avremo meditato veramente tutti i Misteri del Rosario che contemplano la vita di Gesù e di Maria, allora non sarà difficile comprendere come la Chiesa stessa sia giunta a riconoscere la regalità di Maria Vergine, quale coronamento della vittoria stessa del Figlio di Dio, Gesù Cristo, che dona alla Madre questa Corona quale testimonianza della propria vittoria.


    e................

    Cari amici, riprendiamo la pubblicazione di un sesto video dedicato ai Racconti Mariani....
    - Due racconti mariani: Lourdes e una conversione comunista (6)
    http://www.gloria.tv/?media=326587

    In questo Anno della Fede che sta per cominciare, lo stesso Pontefice Benedetto XVI si recherà a Loreto il 4 ottobre per affidare al Cuore di Maria i lavori del Sinodo e gli impegni di questo Anno di grazia.
    Accompagnamo il santo Padre, sosteniamolo e ascoltiamolo, mettendo in pratica i suoi insegnamenti. Chiediamo per questo, fiduciosi, l'intercessione della Santa Madre di Dio, piena di tutte le grazie che non mancherà di distribuire alle nostre necessità.

    Gli altri video sono qui:
    1) http://it.gloria.tv/?media=247422

    2) http://www.gloria.tv/?media=249760  (dedicato all'Ordine Domenicano)

    3) http://www.gloria.tv/?media=265776

    4) http://www.gloria.tv/?media=281422  (dedicato a san Giovanni Bosco)

    5) http://www.gloria.tv/?media=308079

    Vi ricordiamo anche la bellissima storia di conversione di Bruno Cornacchiola e l'Apparizione della Vergine Maria alle Tre Fontane
    http://www.gloria.tv/?media=294411

    Così come la bellissima storia di santa Monica, raccontata dal figlio, sant'Agostino, nelle sue Confessioni....
    http://www.gloria.tv/?media=284284

    Movimento Domenicano del Rosario
    www.sulrosario.org
    info@sulrosario.org



    [Modificato da Caterina63 29/08/2012 19:54]
    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    Caterina63
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    00 26/08/2012 12:40

    Venti porpore per il rosario


    Per la chiusura dell’Anno del Rosario voluto da Giovanni Paolo II (2002-2003), è uscito un libro scritto da venti cardinali. Ciascun porporato commenta un mistero. Compresi i cinque misteri luminosi. Il volume è stato distribuito gratuitamente sia in occasione dell’ultimo Concistoro che per la beatificazione di Madre Teresa di Calcutta


    di Giovanni Ricciardi 30giorni dicembre 2003


    <I>Rosario: preghiera prediletta</I>, Nova Itinera, Roma 2003, 240 pp.,Euro 10,00

    Rosario: preghiera prediletta, Nova Itinera, Roma 2003, 240 pp.,Euro 10,00

    Il giorno della beatificazione di Madre Teresa, sulle migliaia di persone che assiepavano la piazza, il cielo si è aperto rivelando un sole ancora caldo e benevolo, degno delle più classiche ottobrate romane, e spazzando le nubi che avevano aduggiato la città dalla sera prima.
    L’immagine della piccola suora dei poveri è apparsa sulla tribuna di San Pietro nella sua espressione più dolce e serena, con in mano il suo inseparabile strumento di preghiera: il rosario. Sempre a ottobre il Papa aveva chiuso solennemente l’anno dedicato alla preghiera più cara al popolo cristiano con la visita al santuario di Pompei. In coincidenza con questi eventi, è stata data alle stampe una raccolta di meditazioni sui venti misteri del rosario, ciascuna affidata a un cardinale. Il libro, distribuito in decine di migliaia di copie durante la celebrazione in onore della beata di Calcutta, è corredato da illustrazioni affidate ad artisti dei cinque continenti.

    Anche la scelta dei cardinali è ispirata al motivo dell’universalità della Chiesa. I porporati provengono da tutte le parti del mondo: dalle popolose diocesi dell’America Latina, come Rodríguez Maradiaga (Tegucigalpa, Honduras), Bergoglio (Buenos Aires) e Rivera Carrera (Città del Messico), alle giovani Chiese dell’Asia, rappresentate da Kim Sou-hwan (arcivescovo emerito di Seoul), Shan Kuo-hsi (Kaohsiung, Taiwan) e Kitbunchu (Bangkok), passando per l’Africa, con Tumi (Douala, Camerun), Etsou-Nzabi-Bamungwabi (Kinshasa) e Agré (Abidjan, Costa d’Avorio), fino all’Oceania, nelle persone dei cardinali Williams (Wellington, Nuova Zelanda) e Clancy (arcivescovo emerito di Sydney). La vecchia Europa è rappresentata, sul versante orientale, da Vlk (Praga) e Puljic (Sarajevo). Mancano invece cardinali delle diocesi dell’Europa occidentale e degli Stati Uniti, mentre sono presenti autorevoli membri della Curia romana, come i prefetti di alcune Congregazioni: Arinze (Culto divino), Saraiva Martins (Cause dei santi), Moussa I Daoud (Chiese orientali) e Re (vescovi), l’unico italiano del gruppo; concludono la rosa il cardinal Stafford (già presidente del Pontificio Consiglio per i laici, ora Penitenziere maggiore) e i presidenti emeriti dei Pontifici Consigli per la giustizia e la pace e per l’unità dei cristiani, Etchegaray e Cassidy.

    Non è mancato all’opera, ideata dal giornalista Lorenzo Gulli, un “tocco” femminile, nella prefazione affidata a madre Maria Tekla Famiglietti, abbadessa generale dell’Ordine del Santissimo Salvatore di santa Brigida. Dalla lettura di queste pagine, scrive madre Tekla, si comprende a fondo «che il Rosario è una preghiera ricchissima di contenuti, poiché si apre a stella verso tutti i misteri di Cristo» ma si coglie soprattutto «la dolcezza del Rosario. Dirò che si tratta di una dolcezza ricca, che va intesa in un duplice significato: il Rosario è preghiera dolce, è preghiera che rende belli».
    A introdurre la rosa di cardinali chiamati a commentare i diversi misteri, il volume propone un compendio della lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae di Giovanni Paolo II, con la quale era stato aperto l’Anno del Rosario.

    «L’unico titolo di Maria che viene indicato nel racconto dell’Annunciazione è quello di “piena di grazia”. Non sono pertanto le qualità umane che giustificano la scelta di Dio. Ciò che distingue la giovane donna di Nazareth e che conferisce un così straordinario valore alla sua vita è la grazia di cui è stata colmata». Così il cardinal Re introduce il lettore nella meditazione dei misteri gaudiosi, che si aprono con l’Annunciazione, il preciso momento in cui Dio entra concretamente nella storia umana e che si realizza con la nascita di Gesù.

    «Quella nascita appartiene alla nostra storia» commenta il cardinal Kitbunchu: «non è un mito o una favola edificante». È piuttosto il manifestarsi della gloria di Dio nella debolezza di un bambino avvolto in fasce: «Se spezziamo questo legame tra il Bambino e il Signore, tra la povertà e la gloria» commenta Kitbunchu «il Vangelo smarrisce il suo senso». Questo è vero anche per Maria: «Per Maria, la gloria è fuori, nella notte, lì con lei c’è solo un fragile bimbo deposto in una mangiatoia. Questo contrasto tra la gloria e la debolezza è lo spazio che apre a Maria il cammino della fede». I misteri della gioia sono legati così a quelli del dolore, per cui Maria, come dice la liturgia dell’Immacolata, fu preservata dal peccato «in previsione della passione del suo Figlio».

    La manifestazione della sua gloria ha infatti il suo culmine nella Passione, ma anche i gesti della vita pubblica, che si contemplano nei misteri luminosi, vi sono implicati. «Non è ancora giunta la mia ora» aveva detto Gesù a Maria nelle nozze di Cana, il primo di questi misteri: «A che cosa si riferisce quando parla della sua ora?» si domanda il cardinale Rodríguez Maradiaga nella meditazione del secondo mistero della luce: «È l’ora della manifestazione della sua gloria. Se la gloria di Dio sta in funzione del mostrare la sua immensa misericordia e il suo amore nei confronti dei figli, anziché la sua onnipotenza, senza dubbio l’ora di Gesù è arrivata».

    Così sotto la croce di Gesù stava Maria sua madre. Nella meditazione dell’ultimo dei misteri dolorosi, il cardinal Stafford, seguendo le partizioni della Lectio divina di tradizione monastica (lectio, meditatio, oratio, contemplatio), lascia all’ultimo la parola a una pagina di Getsemani del poeta francese Charles Péguy: «Il Padre ha davanti agli occhi la scena di suo Figlio sulla Croce. “Tutto era compiuto. Non parleremo oltre di questa incredibile discesa del mio Figlio tra gli uomini e le cose e di come essi abbiano reagito.
    E intorno alla nona ora mio figlio lanciò un grido la cui eco non si spegnerà mai. I soldati erano tornati alle loro caserme, di buon umore perché il loro turno era finito. Solo un centurione e pochi uomini erano rimasti a fare la guardia a quei patiboli insignificanti. Anche qualche donna era presente: sua madre, forse qualche discepolo, ma questo non è certo. Ogni uomo ha diritto a dare sepoltura al proprio figlio. Solo io, Dio, colui le cui braccia sono state legate per tutta la durata di questa avventura, non ho potuto seppellire il mio figlio. E poi arrivasti tu, o notte…».

    Al termine del percorso, i misteri gloriosi gettano luce definitiva sul perché di tutta la storia della salvezza e sulla vita di Maria, donando così quella speranza che non delude. «In Dio sempre vi è un “più”» osserva il cardinal Bergoglio commentando il quarto mistero glorioso, l’Assunzione: «E adesso, elevata al cielo, Maria si premura di colmare quella speranza: vedere il volto di Dio, vedere il volto del suo Figlio tale quale è. […] Come Madre ha contemplato quel volto dal primo momento. Lo immaginò prima che fosse nato e ha seguito i passi delle sue trasformazioni. […] Ha visto ciò che abbiamo fatto con quel volto nella Croce. Lo ha visto risorto, di nuovo sorridente».

    Recitare il rosario vuol dire allora alimentare la speranza di vedere Gesù: «Così come, quando uno vede una madre con suo figlio, è bello passare dal guardare il bambino all’osservare come lo guarda sua madre, ci aiuta il contemplare lo sguardo di Maria. Guardando il volto di Maria possiamo avvicinarci al Volto di Gesù, che ci purifica e ci ricrea». Per questo, conclude Bergoglio, ogni volta che recitiamo il rosario, la nostra ultima invocazione, al termine della salve Regina, recita: «Rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi, e dopo questo esilio, mostraci Gesù».

    «Questo volume è una delle poche cose belle, in controtendenza in un anno difficile e per molti aspetti da dimenticare» ha detto il senatore Andreotti durante la presentazione del volume che è avvenuta il 2 ottobre all’Università Angelicum. Con lui, al tavolo dei relatori sedevano, tra gli altri, il cardinale Saraiva Martins e il cardinale Giovanni Battista Re, uno dei primi a credere nella realizzazione del volume, tanto da incoraggiare e sostenere i promotori della casa editrice Nova Itinera.

    Il cardinale Re, durante la presentazione, ha anche raccontato un episodio inedito della sua infanzia legato alla recita del rosario: nel 1944, durante l’occupazione nazista, il padre fu arrestato dai soldati tedeschi nel corso di una rappresaglia. La mamma riunì in cucina i cinque figli e per tutto il giorno recitarono il rosario. «Fu per noi un sostegno, una speranza» ha detto il cardinale Re «e mio padre venne liberato il giorno dopo».


    [SM=g1740738] [SM=g1740750] [SM=g1740752]
    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    00 31/08/2012 16:37
    [SM=g1740722] Mercoledi, 25 Luglio 2012

    Iniziano da ottobre i pellegrinaggi mariani.
    Pellegrinaggi mariani mensili.

    Con l’occasione, mons. Moraglia ha voluto comunicare ufficialmente ai sacerdoti una nuova iniziativa che estende a tutta la diocesi. E’ “un appuntamento diocesano mensile - annuncia il Patriarca - che ci accompagnerà lungo l’Anno della Fede ma, spero, anche dopo: il pellegrinaggio “mariano”, la mattina del primo sabato del mese, con l’intenzione di preghiera dedicata in modo particolare alle vocazioni alla vita sacerdotale e di speciale consacrazione. Vuol essere un momento semplice e familiare che, sono convinto, potrà unire i partecipanti in una vera amicizia spirituale”.
    Tutti i pellegrinaggi mariani mensili saranno guidati dal Patriarca Francesco e vedranno la costante presenza della comunità del Seminario.
    Il Patriarca invita sin d’ora tutti a prendervi parte: sacerdoti, diaconi, religiosi, consacrati e laici.
    Saranno inoltre coinvolte, evidentemente in modo speciale, le comunità e le realtà aggregative (parrocchie e vicariati in primo luogo) che, di volta in volta, ospiteranno il pellegrinaggio sul loro territorio.


    Ecco il calendario completo dei pellegrinaggi mariani mensili guidati dal Patriarca, alla presenza della comunità del Seminario.

    6 ottobre 2012 dalla chiesa dei Gesuati al Seminario /Basilica della Madonna della Salute (Venezia)
    3 novembre 2012 chiesa Madonna della Salute (Catene – Marghera)
    1 dicembre 2012 chiesa S. Maria della Speranza (Mestre)
    5 gennaio 2013 chiesa S. Maria della Pace (Bissuola – Mestre)
    2 febbraio 2013 basilica S. Maria Gloriosa dei Frari (Venezia)
    2 marzo 2013 santuario S. Maria Assunta (Borbiago di Mira)
    6 aprile 2013 santuario Madonna dell’Angelo (Caorle)
    4 maggio 2013 chiesa S. Maria Ausiliatrice (Gazzera –Mestre)

    Orari:
    7.30 – Rosario meditato
    8.15 – S. Messa
    9.00 – Colazione fraterna
    Durante il pellegrinaggio sarà possibile accostarsi al sacramento della Riconciliazione

    [SM=g1740722] Anno della Fede: appuntamenti significativi nella Diocesi di Venezia (2012/2013)

    Alcune date significative del percorso diocesano, previsto per accompagnare e vivere l'Anno della Fede, stanno già emergendo in queste settimane nella composizione dei programmi e delle proposte pastorali che il Patriarcato di Venezia offrirà a tutti nel corso del prossimo anno pastorale 2012/2013. Accanto alla già nota data di avvio comune per tutti - con la celebrazione fissata per domenica 14 ottobre 2012 - si possono sin d'ora tenere ben presenti le date delle successive istruzioni del Patriarca mons. Francesco Moraglia previste a livello zonale nella prima parte del 2013:
    - un'istruzione, sul tema del legame tra fede e ragione, sarà svolta martedì 5, mercoledì 6 e venerdì 8 febbraio (nell'ordine: a Venezia, sul Litorale e a Mestre);
    - l'altra istruzione, incentrata sulla dottrina sociale della Chiesa, è stata programmata - nelle varie zone - nei giorni di lunedì 6, martedì 7 e mercoledì 8 maggio.
    - Dal 10 al 12 maggio 2013 si terrà, inoltre, il pellegrinaggio diocesano a Roma, ad accompagnare  sarà il Patriarca. [SM=g1740721]


    LETTERA ENCICLICA
    INGRAVESCENTIBUS MALIS
    DEL SOMMO PONTEFICE
    PIO XI   http://i191.photobucket.com/albums/z278/kjk76_92/piusxithrone.jpg
    AI VENERABILI FRATELLI PATRIARCHI,
    PRIMATI, ARCIVESCOVI, VESCOVI
    E AGLI ALTRI ORDINARI LOCALI
    CHE HANNO PACE E COMUNIONE
    CON LA SEDE APOSTOLICA,

    SUL ROSARIO

     

    Venerabili Fratelli, salute e Apostolica Benedizione.

    Più volte abbiamo affermato — e di recente abbiamo ripetuto ciò nella Lettera Enciclica Divini Redemptoris [1] — che ai mali sempre più gravi del nostro tempo non si può dare nessun rimedio se non col ritorno a Cristo e ai suoi santissimi precetti. Egli solo infatti « ha parole di vita eterna » [2], e non possono né gl’individui né la società fare qualcosa che ben presto e miseramente non abbia a cadere, se lasciano da parte la maestà di Dio e ripudiano la Sua legge.

    Chiunque però studi con diligenza gli annali della Chiesa Cattolica, facilmente vedrà congiunto con tutti i fasti del nome cristiano il valido patrocinio della Vergine Madre di Dio.

    Quando infatti gli errori, diffondendosi per ogni dove, s’accanivano a lacerare la veste inconsutile della Chiesa e a mettere a soqquadro l’orbe cattolico, a colei, che « da sola distrusse tutte le eresie del mondo »[3], si rivolsero i nostri padri con animo fiducioso, e la vittoria conquistata da lei fece ritornare tempi più sereni.

    E quando l’empia potenza maomettana, confidando in poderose flotte ed in eserciti agguerriti, minacciava rovina e servaggio ai popoli d’Europa, allora, per suggerimento del Sommo Pontefice, si implorò fervorosamente la protezione della celeste Madre; e i nemici furono sconfitti e le loro navi sommerse.

    E come nelle pubbliche sventure, così nei privati bisogni i fedeli di ogni epoca si rivolsero supplichevolmente a Maria, perché ella, tanto benigna, venisse in soccorso, impetrando sollievo e rimedio ai dolori del corpo e dell’animo. E mai fu indarno atteso il suo potentissimo aiuto da coloro che lo implorano con pia e fiduciosa preghiera.

    Ma anche ai nostri giorni non minori pericoli che nel passato sovrastano la società religiosa e civile.

    Infatti, poiché da molti si disprezza e ripudia completamente la suprema ed eterna autorità di Dio, che comanda e vieta, ne viene di conseguenza che ne è debilitata la coscienza del dovere cristiano, che si illanguidisce negli animi la fede o si spegne del tutto, che poi si smuovono e rovinano le basi stesse dell’umano consorzio.

    Da una parte, così, si vedono cittadini intenti in una lotta atroce fra loro, perché gli uni sono forniti di copiose ricchezze e gli altri invece devono guadagnare il pane per sé e i loro cari con il duro lavoro quotidiano.

    Anzi in alcune regioni, come tutti sanno, il male è arrivato a tal punto, che si è voluto distruggere perfino il diritto privato di proprietà per mettere in comune ogni cosa. Dall’altra parte poi non mancano uomini che dichiarano di onorare e esaltare soprattutto la potestà dello Stato e van dicendo che bisogna assicurare con ogni mezzo l’ordine civile e rinforzare l’autorità, e pretendono che così si possano totalmente respingere le esecrabili teorie dei comunisti; però, disprezzando il lume della sapienza evangelica, si sforzano di far risorgere gli errori dei pagani e il loro tenore di vita.

    A ciò si aggiunga la scaltra e funestissima setta di coloro che, negatori e odiatori di Dio, si dichiarano nemici dell’Eterno; si insinuano per ogni dove; screditano e strappano dagli animi ogni credenza religiosa; conculcano infine ogni diritto divino ed umano. E mentre gettano lo scherno sulla speranza dei beni celesti, incitano gli uomini a conseguire con mezzi anche illeciti una felicità terrestre totalmente menzognera e li spingono pertanto con audacia temeraria al dissolvimento dell’ordine sociale, suscitando disordini, cruente ribellioni e perfino la conflagrazione della guerra civile.

    Tuttavia, Venerabili Fratelli, benché mali così grandi e numerosi incombano e ne siano da temere altri ancor maggiori per l’avvenire, non bisogna perdersi d’animo, né lasciar illanguidire la fiduciosa speranza che poggia unicamente in Dio.

    Egli che ha fatto sanabili i popoli e le nazioni [4], senza dubbio non lascerà perire coloro che ha redenti con il suo prezioso sangue, né abbandonerà la sua Chiesa.

    Ma piuttosto, come abbiamo ricordato in principio, interponiamo presso Dio la mediazione della Beata Vergine a Lui graditissima, poiché, per usare le parole di San Bernardo, «così è volontà sua (di Dio), il quale ha voluto che noi avessimo tutto per mezzo di Maria »[5].

    Tra le varie suppliche con le quali utilmente ci rivolgiamo alla Vergine Madre di Dio, il Santo Rosario senza dubbio occupa un posto speciale e distinto.

    Questa preghiera, che alcuni chiamano « Salterio della Vergine » o «Breviario del Vangelo e della vita cristiana », dal Nostro Predecessore di f. m. Leone XIII con questi vigorosi tratti è descritta e raccomandata: «Ben ammirabile è questa corona intrecciata dalla salutazione angelica, cui si inframmezza l’orazione domenicale, e si unisce l’obbligo della meditazione interiore; essa è una maniera eccellente di pregare … ed utilissima al conseguimento della vita immortale »[6].

    E ciò ben si deduce dagli stessi fiori con cui è formato questo mistico serto. Quali preghiere infatti si possono trovare più adatte e più sante?

    La prima è quella che lo stesso Nostro Divin Redentore pronunciò quando i discepoli Gli domandarono « Insegnaci a pregare »[7]; santissima supplica, che come offre il modo, per quanto a noi è dato, di rendere gloria a Dio, così considera tutte le necessità del nostro corpo e della nostra anima. Come può l’Eterno Padre, pregato con le parole dello stesso suo Figlio, non venirci in aiuto?

    L’altra preghiera è la salutazione angelica, che inizia con l’elogio dell’Arcangelo Gabriele e di Santa Elisabetta, e termina con quella piissima implorazione con cui chiediamo l’aiuto della Beata Vergine adesso e nell’ora della nostra morte.

    A tali invocazioni fatte a viva voce si aggiunge la contemplazione dei sacri misteri, per cui ci sono posti quasi sotto gli occhi i gaudii, i dolori e i trionfi di Gesù Cristo e della Sua Madre, in modo che riceviamo sollievo e conforto nei nostri dolori; così che seguendo quegli esempi santissimi, per gradi di virtù sempre più alti, ascendiamo alla felicità della patria celeste.

    Questa pratica di pietà, Venerabili Fratelli, mirabilmente diffusa da San Domenico non senza l’altissimo suggerimento e l’ispirazione della Vergine Madre di Dio, è senza dubbio facile a tutti, anche agli indotti e alle persone semplici.

    Ma quanto si scostano dal cammino della verità coloro che reputano tale devozione una fastidiosa formula ripetuta con monotona cantilena, e la rifiutano come buona soltanto per i fanciulli e per le donnicciuole!

    A questo proposito è da notare che tanto la pietà che l’amore, pur rinnovando tante e tante volte le stesse parole, non per questo ripetono sempre la stessa cosa, ma sempre esprimono qualcosa di nuovo, sgorgante dall’intimo sentimento di carità. Ed inoltre questo modo di pregare ha il profumo della semplicità evangelica e richiede l’umiltà dello spirito; sprezzata la quale, come il Divin Redentore insegna, ci è impossibile l’acquisto del regno celeste: «Vi dico, in verità, che se non vi farete piccoli come i fanciulli, non entrerete nel regno dei cieli »[8].

    Tuttavia, se il nostro secolo nella sua superbia irride e rifiuta il Rosario Mariano, una innumerevole moltitudine di uomini santi di ogni età, di ogni condizione, lo hanno sempre avuto carissimo, lo hanno recitato con grande devozione, e in ogni momento lo hanno usato come arma potentissima per fugare i demoni, per conservare integra la vita, per acquistare più facilmente la virtù; in una parola, per il conseguimento della vera pace agli uomini. Né mancarono uomini insigni per dottrina e per sapienza che, sebbene intensamente occupati nello studio e nelle ricerche scientifiche, neppure per un giorno hanno tralasciato di pregare in ginocchio e fervorosamente, dinanzi all’immagine della Vergine, in questa piissima forma. Così pure si fecero eguale dovere re e prìncipi, quantunque pressati dalle occupazioni e dagli affari più urgenti. Questa mistica corona, dunque, si trova e scorre non solo nelle mani della povera gente, ma è onorata anche da cittadini di ogni ordine sociale.

    E non vogliamo qui passare sotto silenzio che la stessa Vergine Santissima anche ai nostri tempi ha intensamente raccomandato questa maniera di pregare, quando apparve e ne insegnò con l’esempio la recita all’innocente fanciulla nella grotta di Lourdes. Perché mai allora noi non spereremo ogni grazia, se con le dovute disposizioni e santamente supplicheremo in tal modo la Madre celeste?

    Assai vivamente desideriamo pertanto, Venerabili Fratelli, che in modo speciale nel prossimo mese di ottobre il Santo Rosario sia recitato con cresciuta devozione tanto nelle chiese, che nelle case private. E tanto più quest’anno si deve far ciò, affinché i nemici del nome divino, cioè quanti sono insorti a rinnegare e a vilipendere l’eterno Iddio, a tendere insidie alla fede cattolica e alla libertà dovuta alla Chiesa, a ribellarsi infine con sforzi insani contro i diritti divini ed umani, per mandare in rovina e perdizione l’umano consorzio, mediante l’efficace ricorso alla Vergine Madre di Dio, siano finalmente piegati e indotti a penitenza e ritornino sul retto sentiero, affidandosi alla tutela e alla protezione di Maria.

    La Vergine Santa, che un giorno fugò vittoriosa dai paesi cristiani la terribile setta degli Albigesi, ora, da noi supplichevolmente invocata, storni i nuovi errori, quelli specialmente del comunismo, i quali fanno pensare per molti motivi e per molti misfatti a quelli antichi.

    E come nei tempi delle crociate per tutta l’Europa si elevava un’unica voce dai popoli, un’unica supplica, così oggi in tutto il mondo, nelle città e nei paesi anche più piccoli, uniti d’animo e di forze, con filiale e costante insistenza si cerchi di ottenere dalla gran Madre di Dio che siano sconfitti i nemici della civiltà cristiana ed umana, e di fare risplendere in tal modo agli uomini stanchi e smarriti la vera pace.

    Se quindi tutti così faranno con le debite disposizioni, con grande fiducia e con fervorosa pietà, è proprio da sperare che come per il passato così ai nostri giorni la Beata Vergine impetrerà dal Suo Divin Figlio che i flutti delle attuali tempeste siano contenuti e sedati, e che una brillante vittoria coroni questa nobile gare dei cristiani in preghiera. Il Rosario Mariano inoltre non soltanto serve  sommamente a vincere i nemici di Dio e della Religione, ma è pure uno stimolo e uno sprone alla pratica delle virtù evangeliche che esso insinua e coltiva negli animi nostri. Nutre anzitutto la fede cattolica, la quale rifiorisce appunto con l’opportuna meditazione dei sacri misteri, ed eleva le menti alle verità rivelateci da Dio. E ognuno può comprendere quanto esso sia salutare, specialmente ai nostri tempi, in cui talvolta perfino tra i fedeli vi è un certo fastidio delle cose dello spirito e viene a noia la dottrina cristiana.

    Ravviva poi la speranza dei beni immortali, mentre il trionfo di Gesù Cristo e della sua Madre, da noi meditato nell’ultima parte del Rosario, ci mostra il cielo aperto e ci invita alla conquista della patria eterna. Così, mentre nel cuore dei mortali è penetrata una brama sfrenata delle cose della terra, e sempre più ardentemente gli uomini agognano le ricchezze caduche e i piaceri effimeri, tutti sentono un utile richiamo ai tesori celesti, « dove ladro non entra, né tignola può rodere »[9], ed ai beni che mai periranno.

    E la carità, che si è illanguidita e raffreddata in molti, come non si riaccenderà a ricambio d’amore nell’animo di coloro i quali ricorderanno con cuore piangente le torture o la morte del nostro Redentore e le afflizioni della sua Madre addolorata? Da questa carità verso Dio non può non scaturire necessariamente un più intenso amore del prossimo, solo che si fermi il pensiero sulle fatiche e sui dolori che il Signor nostro patì per reintegrare nella perduta eredità tutti i figli di Dio.

    Vi stia a cuore dunque, Venerabili Fratelli, che questa pratica tanto fruttuosa sia sempre più diffusa, sia da tutti altamente stimata ed aumenti la comune pietà. Per opera vostra e per quella dei sacerdoti, che vi aiutano nella cura delle anime, siano predicate e ripetute ai fedeli di ogni classe sociale le sue lodi e i suoi vantaggi. Da essa i giovani attingano nuove energie con cui domare gli insorgenti stimoli del male e conservare intatto o intemerato il candore dell’animo; in essa pure i vecchi ritrovino, nelle loro trepide ansie, riposo, sollievo, pace. A coloro poi che si dedicano all’Azione Cattolica sia sprone che li spinga ad una più fervida ed alacre opera d’apostolato; e a tutti quelli che in ogni maniera soffrono, particolarmente ai morenti, porti conforto ed aumenti la speranza della felicità eterna.

    E i padri e le madri di famiglia in particolare, anche in questo, siano di esempio ai loro figli; specialmente quando, al tramonto del giorno, si raccolgono dopo le fatiche della giornata, tra le pareti domestiche, recitando loro per primi, a ginocchia piegate dinanzi all’immagine della Vergine, il Santo Rosario, insieme fondendo la voce, la fede, il sentimento. Usanza, questa, bellissima e salutare, da cui certo non può non derivare al consorzio domestico serena tranquillità e abbondanza di doni celesti. Perciò quando assai di frequente Ci capita di ricevere in udienza i novelli sposi e di rivolgere loro una paterna parola, mentre diamo ad essi la corona del Rosario, lo raccomandiamo loro grandemente, e assai li esortiamo, adducendo perfino il Nostro esempio a non lasciar passare neppure un giorno, nonostante siano oppressi da tante cure e fatiche. Per tali motivi, Venerabili Fratelli, abbiamo pensato di esortare voi vivamente e, per mezzo vostro, tutti i fedeli a questa pia pratica; né dubitiamo che voi dando ascolto, con la corrispondenza a voi solita, al Nostro paterno invito, abbiate a riportare frutti ubertosi. E ad indirizzarvi questa Nostra Enciclica un altro motivo Ci spinge. Vogliamo cioè che quanti Ci sono figli in Gesù Cristo si uniscano a Noi per rendere grazie alla eccelsa Genitrice di Dio per una migliore salute da Noi felicemente ricuperata. Questa grazia, come abbiamo già avuto occasione di scrivere [10], Noi attribuiamo alla speciale intercessione della Vergine di Lisieux, Santa Teresa del Bambin Gesù; ma sappiamo però che a Noi tutto viene concesso dal Sommo e Onnipotente Iddio per le mani della Madonna.

    E da ultimo, siccome testé è stata lanciata sulla pubblica stampa con temeraria insolenza una gravissima ingiuria alla Beatissima Vergine, non possiamo fare a meno di profittare di questa occasione per offrire, insieme all’Episcopato e al popolo di quella Nazione che venera Maria quale « Regina del Regno di Polonia », con l’ossequio pure della nostra pietà, la dovuta riparazione alla medesima augusta Regina, e per denunziare al mondo intero come cosa dolorosa e indegna questo sacrilegio commesso impunemente presso un popolo civile.

    Frattanto di gran cuore impartiamo a Voi, Venerabili Fratelli, e al gregge affidato alle cure di ciascuno di Voi, l’Apostolica Benedizione in auspicio delle celesti grazie e in pegno della Nostra paterna benevolenza.

    Dato a Castel Gandolfo, presso Roma, il 29 settembre, festa della dedicazione di San Michele Arcangelo, nell’anno 1937, decimosesto del Nostro Pontificato.

     

    PIUS PP. XI 


    [1] Acta Ap. Sed., 1937, vol. XXIX, p. 65.

    [2] Cfr. Ioann. VI, 69.

    [3] Ex Brev. Rom.

    [4] Cfr. Sap., I, 14.

    [5] Serm. in Nativ. B. M. V.

    [6] Acta Leonis XIII, 1898, vol. XVIII, pp. 154, 155.

    [7] Luc. XI, 1.

    [8] Matth., XVIII, 3.

    [9] Luc. XII, 33.

    [10] Cfr. Chirographum ad Eminentissimum Card. Eugenium Pacelli, 3 Sept. 1937.



    [SM=g1740738] [SM=g1740750] [SM=g1740752]

    [Modificato da Caterina63 15/09/2012 15:29]
    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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    Caterina63
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    00 06/10/2012 14:32
    [SM=g1740717]  Coloro che più di tutti hanno capito, amato e venerato il Rosario come «dono di Maria» sono stati i Santi.
    Nel corso di questi otto secoli, essi hanno amato il Rosario con amore di vera predilezione, collocandolo al posto d'onore accanto al Tabernacolo e al Crocifisso, accanto al Messale e al Breviario.


    Troviamo il S. Rosario sul tavolo di lavoro di Dottori della Chiesa come S. Lorenzo da Brindisi, S. Pietro Canisio, S. Roberto Bellarmino, S. Teresa di Gesù, S. Francesco di Sales, S. Alfonso M. de' Liguori.
     Lo troviamo fra le mani di apostoli ardenti come S. Carlo Borromeo, S. Filippo Neri, S. Francesco Saverio, S. Luigi Grignion de Montfort, e tanti altri; lo troviamo al collo di Fondatori come S. Ignazio di Loyola e S. Camillo de Lellis; di Sacerdoti come il S. Curato d'Ars e S. Giuseppe Cafasso; di Suore come S. Margherita, S. Bernardetta, S. Maria Bertilla; di giovani come S. Stanislao Kostka, San Giovanni Berchmans e S. Gabriele dell'Addolorata.
    Da S. Domenico a S. Maria Goretti, da S. Caterina a S. Massimiliano M. Kolbe, ai Servi di Dio Giacomino Gaglione, P. Pio da Pietrelcina, Don Dolindo Ruotolo, è stata una gloriosa teoria di eletti che hanno fatto della corona benedetta un'arma di conquista, una scala di ascensioni, una ghirlanda d'amore, una catena di meriti, una collana di grazie per sé e per gli altri.

    Se vogliamo amare il Rosario nel modo più puro e più gradito alla Madonna, dobbiamo andare alla scuola dei Santi, che sono i figli prediletti della Madonna. Essi hanno amato tanto il Rosario ed essi ci assicurano, con S. Teresina, che «non c'è preghiera più gradita a Dio del Rosario».

    ( da IL SANTO ROSARIO E I SANTI  di P. Stefano M. Manelli Fondatore dei Frati dell'Immacolata di san Padre Kolbe)
    Casa Mariana Madonna del Buon Consiglio  - 83040 Frigento (AV)


    PAROLE DEL SANTO PADRE ALLA RECITA DELL'ANGELUS
    Santa Messa apertura Sinodo Nuova Evangelizzazione per la professione della Fede Cattolica


    Cari fratelli e sorelle,

    ci rivolgiamo ora in preghiera a Maria Santissima, che oggi veneriamo quale Regina del Santo Rosario. In questo momento, nel Santuario di Pompei, viene elevata la tradizionale «Supplica», a cui si uniscono innumerevoli persone nel mondo intero.
    Mentre anche noi ci associamo spiritualmente a tale corale invocazione, vorrei proporre a tutti di valorizzare la preghiera del Rosario nel prossimo Anno della fede.

    Con il Rosario, infatti, ci lasciamo guidare da Maria, modello di fede, nella meditazione dei misteri di Cristo, e giorno dopo giorno siamo aiutati ad assimilare il Vangelo, così che dia forma a tutta la nostra vita. Pertanto, nella scia dei miei Predecessori, in particolare del Beato Giovanni Paolo II che dieci anni fa ci diede la Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae, invito a pregare il Rosario personalmente, in famiglia e in comunità, ponendoci alla scuola di Maria, che ci conduce a Cristo, centro vivo della nostra fede.



    San Domenico, il Rosario e i Papi

    Offriamo delle brevi indicazioni di alcuni Papi sul Rosario e sul ruolo che, secondo la tradizione, ha avuto S. Domenico di Guzman e l'Ordine dei Predicatori (Domenicani), da lui fondato, nella pratica e diffusione di questa salutare devozione.

    San PIO V San Pio V

    Papa Antonio Ghislieri, S. Pio V, (Bosco Marengo, 17 gennaio 1504 – Roma, 1 maggio 1572), può dirsi il "primo Papa del Rosario". La sua bolla "Consueverunt Romani Pontifices" (17 settembre 1569) è la "magna charta" del Rosario. Si ha qui la definizione classica di questa forma di preghiera, che un po' modificata, passerà prima nel breviario domenicano e poi in quello romano. In questa Enciclica, tra l'altro, leggiamo: «… come piamente si crede, sotto l'ispirazione dello Spirito Santo, in tempi simili ai nostri, il beato Domenico, fondatore dell'Ordine dei frati predicatori, similmente operò». «L'eresia albigese infatti imperversava allora in gran parte della Francia e dell'Italia e aveva accecato talmente i laici, che questi si scagliavano furiosamente contro i sacerdoti di Dio e i chierici. Il beato Domenico, elevando gli occhi al cielo, li volse a quel dolce monte che è la gloriosa Vergine Maria, Madre di Dio, a colei che sola, col frutto del suo ventre, schiacciò il capo dello ambiguo serpente e distrusse tutte le eresie e salvò il mondo dannato per colpa dei nostri primi parenti…». «Il beato Domenico inventò allora quel modo assai facile e pio e accessibile a tutti di pregare Dio, chiamato Rosario o Salterio della Beata Vergine Maria, che consiste nel venerare questa Beata Vergine ripetendo centocinquanta volte la salutazione angelica, secondo il numero dei salmi di Davide, interponendo ad ogni decina il Padre nostro e alcune determinate meditazioni, che illustrano tutta la vita del Signore Nostro Gesù Cristo. Avendolo dunque inventato, il beato Domenico propagò ovunque nella Santa Chiesa cattolica questo modo di pregare e attraverso i suoi figli, i frati dell'Ordine, lo divulgò; esso fu accolto da molti e i fedeli che accolsero quella preghiera con fervore, accesi da quelle meditazioni, furono trasformati in altri uomini; le tenebre delle eresie indietreggiarono e la luce della fede cattolica si fece strada nuovamente. I frati dell'Ordine, con il mandato dei loro legittimi superiori, un po' dovunque istituirono le Associazioni del Rosario, alle quali molti fedeli si iscrissero.

    Beato PIO IX Beato PIO IX

    Giovanni Maria Mastai Ferretti, Pio IX, (Senigallia, 13 maggio 1792 – Roma, 7 febbraio 1878), a pochi giorni dall'apertura del Concilio Ecumenico Vaticano I, nella lettera apostolica "Egregiis suis" ( 3 dic.1869) scrive: "Come san Domenico adoperò questa preghiera (il Rosario) quale arma invitta per disperdere la nefasta eresia albigese, che minacciava la pace e la tranquillità della società cristiana, così i fedeli, istruiti e rivestiti di questo singolare tipo di armatura, cioè della quotidiana recitazione del Rosario della Beata Vergine Maria, conseguiranno più facilmente l'intento di annientare tanti mostruosi errori ovunque insorgenti, con l'aiuto potente dell'Immacolata Madre di Dio e con l'autorità del Concilio Ecumenico Vaticano da noi indetto, e da inaugurare prossimamente". Si aprì infatti l'8 dicembre di quell'anno.





    San Pio X San Pio X

    Giuseppe Sarto, San Pio X, (Riese-Treviso 2 giugno 1835 – Roma 20 agosto 1914) scrisse molti documenti mariani nei quali non manca, qua e là, di raccomandare La recita del Rosario. Nessuna sua Enciclica sul Rosario, dopo l'immensa ondata di interesse suscitata da Leone XIII con ben dodici Encicliche, due Lettere apostoliche e altri documenti minori sul Rosario. In una lettera autografa al Padre Costanzo Becchi, domenicano (che nel 1900 aveva ripristinato a Firenze l'Associazione del Rosario Perpetuo), Papa Pio X dice che il rosario "costituisce l'orazione per eccellenza". Nel suo testamento raccomandò il Rosario come "la preghiera che fra tutte è la più bella, la più ricca di grazie, quella che piace di più alla Santissima Vergine".






    Benedetto XV Benedetto XV

    Giacomo Della Chiesa, Benedetto XV (Genova, 21 novembre 1854 – Roma, 22 gennaio 1922), parlò del Rosario nell'Enciclica "Fausto appetente die" (29/VI/1921) in occasione del settimo centenario della morte di san Domenico che, secondo la tradizione, fu lo strumento del quale "Maria si servì per insegnare alla Chiesa il suo Santo Rosario". Lo definisce: "soave preghiera…vocale insieme e mentale"; e in una lettera autografa al medesimo P. Costanzo Becchi o.p. afferma: «Il popolo cristiano… tenga per fermo essere (il Rosario) il più bel fiore dell'umana pietà e la più feconda sorgente delle grazie celesti». Ne sottolinea infine " l'universale carattere di preghiera collettiva e domestica".







    Paolo VI Paolo VI

    Giovanni Battista Montini (Concesio, 26 settembre 1897 – Castel Gandolfo, 6 agosto 1978) Paolo VI, nell'Enciclica Christi Matri (15/IX/1966) afferma: «Il Concilio Ecumenico Vaticano II, sebbene non espressamente, ma con chiara indicazione, ha infervorato l'animo di tutti i figli della Chiesa per il Rosario, raccomandando di stimare grandemente le pratiche e gli esercizi di pietà verso di Lei (Maria SS.ma), come sono state raccomandate dal Magistero nel corso dei tempi». Uguale fervida raccomandazione di essere amici del Rosario, Paolo VI lo raccomanda nell'Anno di preghiera a Maria (29/XI/1972) e particolarmente nella Marialis Cultus (02/02/1974) dove afferma che il Rosario è parte nobilissima e integrante del culto cristiano. Nella Marialis Cultus, tra coloro "che hanno profondamente a cuore la devozione del Rosario" ricorda i Domenicani: «è giusto ricordare i Figli di S. Domenico, per tradizione custodi e propagatori di così salutare devozione». (n. 43).






    Beato Giovanni Paolo II Beato Giovanni Paolo II

    Karol Józef Wojtyła, Giovanni Paolo II (Wadowice, 18 maggio 1920 – Città del Vaticano, 2 aprile 2005). Conosciamo la tenera e tenace sua devozione, quale preghiera prediletta, al S. Rosario. Nell'Enciclica Rosarium Virginis Mariae, ha integrato il Rosario aggiungendo come opzionali i Misteri della Luce. Riportiamo dell'Enciclica solo il brano che riguarda ancora i Domenicani: «La storia del Rosario mostra come questa preghiera sia stata utilizzata specialmente dai Domenicani, in un momento difficile per la Chiesa a motivo del diffondersi dell'eresia. Oggi siamo davanti a nuove sfide. Perché non riprendere in mano la Corona con la fede di chi ci ha preceduto? Il Rosario conserva tutta la sua forza e rimane una risorsa non trascurabile nel corredo pastorale di ogni buon evangelizzatore». Secondo il Beato Giovanni Paolo II il Rosario è contemplazione del volto di Cristo in compagnia e alla scuola della sua Madre Santissima e recitare il Rosario non è altro che contemplare con Maria il volto di Cristo. Sarebbe impossibile citare lo stuolo innumerevole di Santi che hanno trovato nel Rosario un'autentica via di santificazione.


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    [Modificato da Caterina63 07/10/2012 22:09]
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    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    00 18/10/2012 21:06
    [SM=g1740722]

    Avviso Sacro: in pellegrinaggio nel segno di Maria

     
     



    Sabato scorso è partita, capeggiata dal Patriarca Moraglia (Venezia), l'iniziativa dal sapore tutto mariano. Qualche immagine del primo pellegrinaggio dai Gesuati alla Salute e i prossimi appuntamenti...
     
    Appuntamento, aperto a tutti, ogni primo sabato del mese alle ore 7.30 per un inizio di mattinata da trascorrere insieme al Patriarca Moraglia, in cammino e in preghiera, avendo per meta alcuni luoghi-simbolo del culto mariano presenti nel territorio della diocesi di Venezia. 

    Mons. Moraglia - che aveva già proposto e vissuto questa particolare esperienza nella diocesi di La Spezia - spiega che l’iniziativa “vuol essere la valorizzazione della fede popolare vissuta nella Chiesa e con la Chiesa. Maria è la pellegrina dell'assoluto, cioè la pellegrina di Dio, perché va incontro al mistero con tutta la fedeltà di una vita. Questi pellegrinaggi vogliono recuperare la dimensione materna della Chiesa ed essere un momento di incontro di popolo, nella preghiera, nella meditazione, nella celebrazione eucaristica. Saranno anche un'occasione per una progettazione, per formulare un programma, una proposta di vita nell'Anno della Fede. Il Papa infatti ci chiede di rivedere il nostro modo di credere, non solo perché la “porta della fede” si apra per noi, ma anche perché, con la nostra fede, siamo porta per coloro che sono alla ricerca del Signore. I quali, se vedono dei credenti che vivono la concretezza della fede, possono considerare il rapporto con Dio non come un'astrazione ma come una vita che ha un volto, una voce, un senso concreto percepibile”. 

    Ecco il calendario completo, con date e luoghi, dei pellegrinaggi mariani diocesani programmati con cadenza mensile, ogni primo sabato, nell'anno pastorale 2012/2013: 
    ·6 ottobre 2012 - Dai Gesuati alla Basilica della Salute (Seminario), Venezia
    ·3 novembre 2012 - Chiesa Madonna della Salute (Catene), Marghera
    ·1 dicembre 2012 - Chiesa S. Maria della Speranza (Madonna della Salute), Mestre
    ·5 gennaio 2013 - Chiesa S. Maria della Pace (Bissuola), Mestre
    ·2 febbraio 2013 - Chiesa S. Maria Gloriosa dei Frari, Venezia
    ·2 marzo 2013 - Santuario S. Maria Assunta, Borbiago di Mira
    ·6 aprile 2013 - Santuario Madonna dell’Angelo, Caorle
    ·4 maggio 2013 - Chiesa S. Maria Ausiliatrice (Gazzera), Mestre


     

     
     
     
     
     


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    00 22/10/2012 15:38
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    - Canto Karaoke O Maria quanto sei bella

    Cantiamo a Maria " tutte le generazioni mi diranno Beata, perchè grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente", per ottenere da Lei quel "frutto benedetto del suo seno, Gesù", perchè ci assista "ora e nell'ora della nostra morte" Amen
    www.gloria.tv/?media=349988



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    [SM=g1740717] - Annus Fidei Padre Pio Rosario Anime del Purgatorio

    Dalla viva voce di San Padre Pio ascoltiamo e preghiamo.
    www.gloria.tv/?media=358651



    In questo Annus Fidei vogliamo davvero riscoprire le perle preziose contenute nelle Dottrine, anche per questo vi stiamo offrendo piccoli video che affondano, argomento per argomento, i contenuti catechetici.
    Spesso basta sentire il termine Dottrina per sentirsi inquieti e frustrati, come se queste ci impedissero in qualche modo nella propria liberta, ma non è così.
    E' necessario che entriamo dentro ai contenuti per comprendere con quanto amore Dio stesso ci guida. Le Anime del Purgatorio che sono già immerse nella verità, attendono da noi un aiuto concreto tramite il quale anche noi ne avremmo un santo guadagno.

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    [SM=g1740766]



    [SM=g1740733]

    it.gloria.tv/?media=384972

    Sofronio Eusebio Girolamo, noto come san Girolamo, san Gerolamo o san Geronimo - Stridone (Croazia), 347 – Betlemme, 30 settembre 419/420 - è stato uno scrittore, teologo e santo romano, nonché padre e dottore della Chiesa. Tradusse la Bibbia dal greco e dall'ebraico al latino, la famosa Vulgata.





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    [SM=g1740752]




    [SM=g1740750]

    [SM=g1740733] L'11 febbraio rivivremo la Festa liturgica della Beata Vergine di Lourdes. Abbiamo già postato il video nel quale il Papa, Benedetto XVI parla di santa

    Bernadetta poichè la sua festa coincide con il suo augusto genetliaco:
    it.gloria.tv/?media=281795
    e dalla quale egli ha sempre tratto materiale sicuro per la formazione della sua fede e devozione mariana.

    In questo Anno della Fede vi proponiamo sull'argomento un ulteriore breve video, per riflettere su questa grande devozione, sui frutti, sulla speranza dei suoi pellegrinaggi della fede, sulla gioia che da questa promana.
    www.gloria.tv/?media=388399


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    [Modificato da Caterina63 21/01/2013 19:30]
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    00 08/03/2013 01:07
    [SM=g1740722] 6 marzo 2013 Potremmo dire che è accaduto un evento eccezionale: per la prima volta infatti, senza il Papa, il Collegio Cardinalizio, la Curia e i Fedeli si sono riuniti per dire il Santo Rosario insieme, in latino, al quale ha fatto seguito l'Adorazione Eucaristica con i Vespri....

    www.gloria.tv/?media=410343



    [SM=g1740717]

    [SM=g1740717] [SM=g1740720] [SM=g1740750] [SM=g1740752]

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    00 14/03/2013 09:18



    Papa Francesco a Santa Maria Maggiore per una preghiera alla Madonna


    Papa Francesco si è recato stamani nella Basilica di Santa Maria Maggiore per una preghiera rivolta alla Madonna, come aveva annunciato ai fedeli nelle sue prime parole rivolte dalla Loggia centrale della Basilica Vaticana di San Pietro subito dopo la sua elezione.
    Le agenzie sottolineano che il Papa non ha viaggiato con l'automobile tradizionalmente usata dai Pontefici targata SCV 1, ma con un veicolo targato SCV 3578. Hanno accompagnato il Papa il prefetto della Casa Pontificia, mons. George Gaenswein, e il viceprefetto della Casa Pontificia, Leonardo Sapienza.
    E' stata una visita molto breve, caratterizzata esclusivamente dal raccoglimento di Papa Francesco in preghiera davanti all'Altare della Vergine.


    [SM=g1740733]






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    00 14/04/2013 15:06
    [SM=g1740722] Benedetto XVI Rosario scuola di contemplazione e silenzio

    Il 19 ottobre 2008 Benedetto XVI si recava a Pompei per la Supplica e per la recita del Santo Rosario. In quella occasione offrì una meravigliosa catechesi sul Rosario, scuola di contemplazione e silenzio interiore, paragonabile all'efficacia dei Salmi nella sua costante e lenta ripetizione. Ve lo riproponiamo in video e audio a nostra edificazione.

    www.gloria.tv/?media=429268

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    00 04/05/2013 23:09



    Il Santo Padre, Francesco, invita al Rosario nell'Udienza di oggi primo maggio 2013





    E in questo mese di maggio, vorrei richiamare all’importanza e alla bellezza della preghiera del santo Rosario. Recitando l'Ave Maria, noi siamo condotti a contemplare i misteri di Gesù, a riflettere cioè sui momenti centrali della sua vita, perché, come per Maria e per san Giuseppe, Egli sia il centro dei nostri pensieri, delle nostre attenzioni e delle nostre azioni. Sarebbe bello se, soprattutto in questo mese di maggio, si recitasse assieme in famiglia, con gli amici, in Parrocchia, il santo Rosario o qualche preghiera a Gesù e alla Vergine Maria! La preghiera fatta assieme è un momento prezioso per rendere ancora più salda la vita familiare, l’amicizia! Impariamo a pregare di più in famiglia e come famiglia!

    Cari fratelli e sorelle, chiediamo a san Giuseppe e alla Vergine Maria che ci insegnino ad essere fedeli ai nostri impegni quotidiani, a vivere la nostra fede nelle azioni di ogni giorno e a dare più spazio al Signore nella nostra vita, a fermarci per contemplare il suo volto. Grazie.




    PREGHIERA DEL SANTO ROSARIO

    PAROLE DEL SANTO PADRE FRANCESCO

    [Video]




    Basilica Papale di S. Maria Maggiore
    Sabato, 4 maggio 2013

    Ringrazio l’Eminentissimo Signor Arciprete di questa Basilica per le parole dette all’inizio. Ringrazio lei, fratello e amico, un’amicizia che nacque in quel Paese alla fine del mondo! Grazie tante. Ringrazio per la presenza il Signor Cardinale Vicario, i Signori Cardinali, i Vescovi, i Sacerdoti. E ringrazio voi, fratelli e sorelle, che oggi siete venuti a pregare la Madonna, la madre, la “Salus Populi Romani”. Perché questa sera siamo qui davanti a Maria. Abbiamo pregato sotto la sua guida materna perché ci conduca ad essere sempre più uniti al suo Figlio Gesù; le abbiamo portato le nostre gioie e le nostre sofferenze, le nostre speranze e le nostre difficoltà; l’abbiamo invocata con il bel titolo di “Salus Populi Romani” chiedendo per tutti noi, per Roma, per il mondo che ci doni la salute. Sì, perché Maria ci dona la salute, è la nostra salute.

    Gesù Cristo, con la sua Passione, Morte e Risurrezione, ci porta la salvezza, ci dona la grazia e la gioia di essere figli di Dio, di chiamarlo in verità con il nome di Padre.  Maria è madre, e una madre si preoccupa soprattutto della salute dei suoi figli, sa curarla sempre con grande e tenero amore. La Madonna custodisce la nostra salute. Che cosa vuol dire questo, che la Madonna custodisce la nostra salute? Penso soprattutto a tre aspetti: ci aiuta a crescere, ad affrontare la vita, ad essere liberi; ci aiuta a crescere, ci aiuta ad affrontare la vita, ci aiuta ad essere liberi.

     1. Una mamma aiuta i figli a crescere e vuole che crescano bene; per questo li educa a non cedere alla pigrizia - che deriva anche da un certo benessere -, a non adagiarsi in una vita comoda che si accontenta di avere solo delle cose. La mamma ha cura dei figli perché crescano sempre di più, crescano forti, capaci di prendersi responsabilità, di impegnarsi nella vita, di tendere a grandi ideali. Il Vangelo di san Luca dice che, nella famiglia di Nazareth, Gesù «cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui» (Lc 2,40). La Madonna fa proprio questo in noi, ci aiuta a crescere umanamente e nella fede, ad essere forti e non cedere alla tentazione dell’essere uomini e cristiani in modo superficiale, ma a vivere con responsabilità, a tendere sempre più in alto.

    2. Una mamma poi pensa alla salute dei figli educandoli anche ad affrontare le difficoltà della vita. Non si educa, non si cura la salute evitando i problemi, come se la vita fosse un’autostrada senza ostacoli. La mamma aiuta i figli a guardare con realismo i problemi della vita e a non perdersi in essi, ma ad affrontarli con coraggio, a non essere deboli, e a saperli superare, in un sano equilibrio che una madre “sente” tra gli ambiti di sicurezza e le zone di rischio. E questo una mamma sa farlo! Non porta sempre il figlio sulla strada della sicurezza, perché in questa maniera il figlio non può crescere, ma anche non lo lascia soltanto sulla strada del rischio, perché è pericoloso. Una mamma sa bilanciare le cose. Una vita senza sfide non esiste e un ragazzo o una ragazza che non sa affrontarle mettendosi in gioco, è un ragazzo e una ragazza senza spina dorsale! Ricordiamo la parabola del buon samaritano: Gesù non propone il comportamento del sacerdote e del levita, che evitano di soccorrere colui che era incappato nei briganti, ma il samaritano che vede la situazione di quell’uomo e la affronta in maniera concreta, anche con rischi. Maria ha vissuto molti momenti non facili nella sua vita, dalla nascita di Gesù, quando «per loro non c’era posto nell’alloggio» (Lc 2,7), fino al Calvario (cfr Gv 19,25). E come una buona madre ci è vicina, perché non perdiamo mai il coraggio di fronte alle avversità della vita, di fronte alla nostra debolezza, di fronte ai nostri peccati: ci dà forza, ci indica il cammino di suo Figlio. Gesù dalla croce dice a Maria, indicando Giovanni: «Donna, ecco tuo figlio!» e a Giovanni: «Ecco tua madre!» (cfr Gv 19,26-27). In quel discepolo tutti noi siamo rappresentati: il Signore ci affida nelle mani piene di amore e di tenerezza della Madre, perché sentiamo il suo sostegno nell’affrontare e vincere le difficoltà del nostro cammino umano e cristiano; non avere paura delle difficoltà, affrontarle con l’aiuto della mamma.

    3. Un ultimo aspetto: una buona mamma non solo accompagna i figli nella crescita, non evitando i problemi, le sfide della vita; una buona mamma aiuta anche a prendere le decisioni definitive con libertà. Questo non è facile, ma una mamma sa farlo. Ma che cosa significa libertà? Non è certo fare tutto ciò che si vuole, lasciarsi dominare dalle passioni, passare da un’esperienza all’altra senza discernimento, seguire le mode del tempo; libertà non significa, per così dire, buttare tutto ciò che non piace dalla finestra. No, quella non è libertà! La libertà ci è donata perché sappiamo fare scelte buone nella vita! Maria da buona madre ci educa ad essere, come Lei, capaci di fare scelte definitive; scelte definitive, in questo momento in cui regna, per così dire, la filosofia del provvisorio. È tanto difficile impegnarsi nella vita definitivamente. E lei ci aiuta a fare scelte definitive con quella libertà piena con cui ha risposto “sì” al piano di Dio sulla sua vita (cfr Lc 1,38). Cari fratelli e sorelle, quanto è difficile nel nostro tempo prendere decisioni definitive. A tutti con quella libertà piena con cui ha risposto “sì” al piano di Dio sulla sua vita (cfr Lc 1,38).

    Cari fratelli e sorelle, quanto è difficile, nel nostro tempo, prendere decisioni definitive! Ci seduce il provvisorio. Siamo vittime di una tendenza che ci spinge alla provvisorietà… come se desiderassimo rimanere adolescenti. E’ un po’ il fascino del rimanere adolescenti, e questo per tutta la vita! Non abbiamo paura degli impegni definitivi, degli impegni che coinvolgono e interessano tutta la vita! In questo modo la nostra vita sarà feconda! E questo è libertà: avere il coraggio di prendere queste decisioni con grandezza.

    Tutta l’esistenza di Maria è un inno alla vita, un inno di amore alla vita: ha generato Gesù nella carne ed ha accompagnato la nascita della Chiesa sul Calvario e nel Cenacolo. La Salus Populi Romani è la mamma che ci dona la salute nella crescita, ci dona la salute nell’affrontare e superare i problemi, ci dona la salute nel renderci liberi per le scelte definitive; la mamma che ci insegna ad essere fecondi, ad essere aperti alla vita e ad essere sempre fecondi di bene, fecondi di gioia, fecondi di speranza, a non perdere mai la speranza, a donare vita agli altri, vita fisica e spirituale.

    Questo ti chiediamo questa sera, O Maria, Salus Populi Romani, per il popolo di Roma, per tutti noi: donaci la salute che solo tu puoi donarci, per essere sempre segni e strumenti di vita. Amen.

    * * *

    All’uscita dalla Basilica, dal Sagrato il Santo Padre ha rivolto le seguenti parole ai numerosi fedeli radunati in Piazza:

    Fratelli e sorelle,

    Buona sera! Grazie tante per la vostra presenza nella casa della mamma di Roma, della nostra Madre. Viva la Salus Populi Romani. Viva la Madonna. E’ la nostra Madre. Affidiamoci a lei, perché lei ci custodisce come una buona mamma. Io prego per voi, ma vi chiedo di pregare per me, perché ne ho bisogno. Tre “Ave” per me. Vi auguro una buona domenica, domani. Arrivederci. Adesso vi do la benedizione - a voi e a tutta la vostra famiglia. Vi benedica il Padre Onnipotente.. Buona domenica.

     

    http://d3.yimg.com/sr/img/1/360fef65-657a-3677-b9cb-fb5359e9604c


    Fraternamente CaterinaLD

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    00 26/07/2013 14:55
    Atto di Consacrazione alla Virgen Aparecida di Papa Francesco

    In occasione della Visita Apostolica di Papa Francesco per la Giornata Mondiale della gioventù - 22/29 luglio 2013 - il Santo Padre ha elevato due belle Preghiere alla Vergine di Aparecida.
    Ve le proponiamo in due video: quello con la Preghiera lo trovate qui:
    www.gloria.tv/?media=479445

    mentre qui vi offriamo l'Atto di Consacrazione con sottotitoli in italiano e in sottofondo l'Inno alla Virgen Aparecida.
    www.gloria.tv/?media=479699


    Movimento Domenicano del Rosario
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    info@sulrosario.org






    [SM=g1740717] [SM=g1740720] [SM=g1740750] [SM=g1740752]


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    00 21/08/2013 13:07

    Ad ottobre in Vaticano, Giornata mariana alla presenza del Papa

    2013-08-21 Radio Vaticana

    “Beata perché hai creduto!” è il tema della Giornata mariana che si terrà in Vaticano il 12 e 13 ottobre prossimi, alla presenza di Papa Francesco e di tutte le associazioni di spiritualità mariana. Organizzato dal Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, l’evento rientra nelle celebrazioni dell’Anno della Fede, indetto da Benedetto XVI.


    Era il 13 ottobre 1917 quando a Cova da Iria, in Portogallo, la Madonna apparve per la sesta ed ultima volta ai tre pastorelli Lucia, Francesco e Giacinta.

    In memoria di questa data, i prossimi 12 e 13 ottobre il Dicastero per la nuova evangelizzazione organizza la Giornata mariana, alla presenza di Papa Francesco.
    In vista dell’evento, inoltre, la statua originale della Madonna di Fatima verrà portata in Piazza San Pietro ed esposta alla venerazione dei fedeli.
    Nel dettaglio, il programma della Giornata prevede sabato 12 ottobre, alle ore 8.00, un pellegrinaggio alla tomba di Pietro; un’ora dopo, inizierà l’Adorazione eucaristica con la celebrazione del Sacramento della Riconciliazione in alcune chiese limitrofe a Piazza San Pietro.
    Nel pomeriggio, alle 17.00, la statua della Madonna di Fatima sarà accolta da Papa Francesco in Piazza San Pietro e quindi il Pontefice terrà una catechesi mariana.

    Dalle 19.00 in poi, la statua della Vergine sosterà al Santuario del Divino Amore, dove verrà recitato il Santo Rosario in collegamento con i Santuari mariani del mondo, mentre a partire dalle ore 22.00, si terrà una Veglia di preghiera.


    Il giorno seguente, domenica 13 ottobre, la statua tornerà in Piazza San Pietro: alle ore 10.00, si terrà la recita del Santo Rosario, mentre alle 10.30 Papa Francesco presiederà la Santa Messa.
    “È desiderio vivo del Santo Padre – spiega mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione – che questa Giornata mariana possa avere come simbolo speciale una delle icone della Beata Vergine più significative per i cristiani di tutto il mondo”.

    D’altronde, è ben nota la devozione mariana di Papa Francesco: basti ricordare le visite, svolte in forma privata, nella Basilica romana di Santa Maria Maggiore il giorno dopo l’elezione al soglio pontificio o alla partenza ed al rientro dalla Giornata mondiale della gioventù di Rio de Janeiro. Significativo, infine, l’atto di consacrazione del Pontificato alla Vergine Aparecida che Papa Bergoglio ha tenuto il 24 luglio scorso, nel Santuario brasiliano, con questa preghiera: “Ti consacro la mia lingua perché sempre Ti lodi e diffonda la Tua devozione; ti consacro il mio cuore perché, dopo Dio, Ti ami sopra ogni cosa”.



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    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    Caterina63
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    00 11/10/2013 16:35

    [SM=g1740758] PRESENTAZIONE DELLA GIORNATA MARIANA

    Città del Vaticano, 11 ottobre 2013 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, è stato presentata la "Giornata Mariana", celebrazione nell'ambito dell'Anno della Fede, in programma a Roma il 12 e 13 ottobre. Alla Conferenza Stampa hanno partecipato l'Arcivescovo Salvatore Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, il Vescovo José Octavio Ruiz Arenas, Segretario e il Monsignor Graham Bell, Sotto-Segretario del medesimo Pontificio Consiglio.

    "Nella Lettera apostolica 'Porta fidei', con la quale si indiceva l'Anno della Fede - ha ricordato l'Arcivescovo Fisichella nel suo intervento - si legge: 'Sarà decisivo nel corso di questo Anno ripercorrere la storia della nostra fede'. In questo contesto, Benedetto XVI poneva in primo luogo la figura di Maria come icona insuperabile della fede in Gesù Cristo.

    La Vergine Maria rappresenta per i credenti la prima risposta di fede, piena e totale, con la quale ci si abbandona totalmente a Dio. (...) In forza di questo, non poteva mancare durante l’Anno della Fede, un evento da dedicare alla pietà mariana. Ciò che caratterizza in modo del tutto particolare lo svolgimento di queste giornate sarà la presenza della statua originale della Madonna di Fatima. Giungerà a Roma, domani sabato 12 ottobre e ritornerà a Fatima la sera di domenica".

    L'Arcivescovo Fisichella ha sottolineato l'importanza dell'evento precisando che "la statua della Vergine di Fatima non lascia mai il Santuario. È solo per eventi del tutto eccezionali e straordinari. L’ultima volta è accaduto nel Grande Giubileo dell’Anno 2000 quando il Beato Giovanni Paolo II il 13 maggio compì l’Atto di affidamento alla Madonna". La scelta della Giornata mariana è stata intenzionalmente voluta il 13 ottobre perché quella data ricorda l’ultima apparizione della Vergine ai pastorelli Giacinta, Francesco e Maria nel 1917.

    All'arrivo della statua della Vergine di Fatima in Vaticano da Fiumicino, sabato pomeriggio, si snoderà una piccola processione interna. La statua della Vergine farà una sosta presso la cappella dell'abitazione di Papa Benedetto XVI per un suo breve momento di preghiera personale e quindi si dirigerà verso la Casa Santa Marta dove, all'ingresso, la Statua della Madonna sarà accolta direttamente da Papa Francesco.

    Le due giornate si svolgeranno secondo un tradizionale programma.
    Nel mattino del sabato il pellegrinaggio alla Tomba di Pietro, nel pomeriggio, Piazza San Pietro aperta ai pellegrini a partire dalle 14:30.
    L'accoglienza dei pellegrini inizierà alle 15:00 con un momento di animazione e riflessione;
    alle 16:00 inizierà la processione della statua della Vergine attraverso i vari settori della Piazza.
    "Come è tradizione per la Madonna di Fatima, chiediamo ai pellegrini - ha ricordato l'Arcivescovo Fisichella - di salutare con il fazzoletto bianco il passaggio della Statua".
    Alle 17:00 il Santo Padre accoglierà la statua della Vergine sul Sagrato della Basilica di San Pietro.

    Dopo il momento di preghiera in Piazza San Pietro, la statua della Vergine sarà trasportata al Santuario del Divino Amore, dove alla recita del Santo Rosario farà seguito una Veglia di preghiera che si estenderà per tutta la notte. La domenica mattina la statua della Vergine ritornerà in Vaticano per ripetere la processione attraverso Piazza San Pietro a partire dalle ore 9:30 con la successiva Santa Messa presieduta da Papa Francesco. Al termine il Papa compirà l’Atto di Affidamento alla Madonna concludendo con l’Angelus.

    È prevista la partecipazione di 150.000 pellegrini di tutto il mondo con 48 rappresentanze internazionali del movimento mariano.


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    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    Caterina63
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    00 17/11/2013 14:15

    ANGELUS 

    Piazza San Pietro
    Domenica, 17 novembre 2013

    Video

    http://d2.yimg.com/sr/img/1/624d5b09-e392-3182-abb9-f2772c7ff757

     (non è un fotomontaggio, il Papa ha sponsorizzato una confezione con la Corona del Rosario con la quale dire anche la Coroncina della Divina Misericordia.....  )

    Cari fratelli e sorelle buongiorno,

    il Vangelo di questa domenica (Lc 21,5-19) consiste nella prima parte di un discorso di Gesù: quello sugli ultimi tempi. Gesù lo pronuncia a Gerusalemme, nei pressi del tempio; e lo spunto gli è dato proprio dalla gente che parlava del tempio e della sua bellezza. Perché era bello quel tempio. Allora Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra» (Lc 21,6). Naturalmente gli chiedono: quando accadrà questo?, quali saranno i segni? Ma Gesù sposta l’attenzione da questi aspetti secondari – quando sarà?, come sarà? – la sposta alle vere questioni. E sono due. Primo: non lasciarsi ingannare dai falsi messia e non lasciarsi paralizzare dalla paura. Secondo: vivere il tempo dell’attesa come tempo della testimonianza e della perseveranza. E noi siamo in questo tempo dell’attesa, dell’attesa della venuta del Signore.

    Questo discorso di Gesù è sempre attuale, anche per noi che viviamo nel XXI secolo. Egli ci ripete: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome» (v. 8). E’ un invito al discernimento, questa virtù cristiana di capire dove è lo spirito del Signore e dove è il cattivo spirito. Anche oggi, infatti, ci sono falsi “salvatori”, che tentano di sostituirsi a Gesù: leader di questo mondo, santoni, anche stregoni, personaggi che vogliono attirare a sé le menti e i cuori, specialmente dei giovani. Gesù ci mette in guardia: «Non andate dietro a loro!». “Non andate dietro a loro!”

    E il Signore ci aiuta anche a non avere paura: di fronte alle guerre, alle rivoluzioni, ma anche alle calamità naturali, alle epidemie, Gesù ci libera dal fatalismo e da false visioni apocalittiche.

    Il secondo aspetto ci interpella proprio come cristiani e come Chiesa: Gesù preannuncia prove dolorose e persecuzioni che i suoi discepoli dovranno patire, a causa sua. Tuttavia assicura: «Nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto» (v. 18). Ci ricorda che siamo totalmente nelle mani di Dio! Le avversità che incontriamo per la nostra fede e la nostra adesione al Vangelo sono occasioni di testimonianza; non devono allontanarci dal Signore, ma spingerci ad abbandonarci ancora di più a Lui, alla forza del suo Spirito e della sua grazia.

    In questo momento penso, e pensiamo tutti. Facciamolo insieme: pensiamo a tanti fratelli e sorelle cristiani, che soffrono persecuzioni a causa della loro fede. Ce ne sono tanti. Forse molti di più dei primi secoli. Gesù è con loro. Anche noi siamo uniti a loro con la nostra preghiera e il nostro affetto. Anche abbiamo ammirazione per il loro coraggio e la loro testimonianza. Sono i nostri fratelli e sorelle, che in tante parti del mondo soffrono a causa dell’essere fedeli a Gesù Cristo. Li salutiamo di cuore e con affetto.

    Alla fine, Gesù fa una promessa che è garanzia di vittoria: «Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita» (v. 19). Quanta speranza in queste parole! Sono un richiamo alla speranza e alla pazienza, al saper aspettare i frutti sicuri della salvezza, confidando nel senso profondo della vita e della storia: le prove e le difficoltà fanno parte di un disegno più grande; il Signore, padrone della storia, conduce tutto al suo compimento. Nonostante i disordini e le sciagure che turbano il mondo, il disegno di bontà e di misericordia di Dio si compirà! E questa è la nostra speranza: andare così, in questa strada, nel disegno di Dio che si compirà. E’ la nostra speranza.

    Questo messaggio di Gesù ci fa riflettere sul nostro presente e ci dà la forza di affrontarlo con coraggio e speranza, in compagnia della Madonna, che sempre cammina con noi.




    http://d2.yimg.com/sr/img/1/8f22f196-302f-39df-abbe-14cd8ed42fa6

    Dopo l'Angelus

     

    Oggi ricorre la “Giornata delle vittime della strada”. Assicuro la mia preghiera e incoraggio a proseguire nell’impegno della prevenzione, perché la prudenza e il rispetto delle norme sono la prima forma di tutela di sé e degli altri.

    Anche vorrei adesso a tutti voi consigliarvi una medicina. Ma qualcuno pensa: “Il Papa fa il farmacista adesso?” E’ una medicina speciale per concretizzare i frutti dell’Anno della Fede, che volge al termine. Ma è una medicina di 59 granelli intracordiali. Si tratta di una “medicina spirituale” chiamata Misericordina.
    Una scatolina di 59 granelli intracordiali. In questa scatoletta è contenuta la medicina e alcuni volontari la distribuiranno a voi mentre lasciate la Piazza. Prendetela! C’è una corona del Rosario, con la quale si può pregare anche la “coroncina della Misericordia”, aiuto spirituale per la nostra anima e per diffondere ovunque l’amore, il perdono e la fraternità. Non dimenticatevi di prenderla, perché fa bene, eh? Fa bene al cuore, all’anima e a tutta la vita!

    A tutti voi un cordiale augurio di Buona Domenica.





    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    Caterina63
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    Sesso: Femminile
    00 17/11/2013 20:25
    Papa Francesco sponsorizza confezione Corona del Rosario

    Cari Amici, da anni svolgiamo nella rete questo formidabile servizio per la diffusione del Santo Rosario.
    Papa Francesco è un Pastore che vuole sorprendere il gregge a lui affidato - e non - e noi stessi attendiamo sempre di essere confermati dal Papa in questo servizio, in questa fede.
    Oggi il Papa lo ha fatto in modo inconsueto e davvero simpatico e, tradotto in video, ci auguriamo che saranno in molti a sostenere il suo appello.
    Usiamo questa Medicina e cureremo le peggiori malattie....

    it.gloria.tv/?media=527707

    Movimento Domenicano del Rosario
    www.sulrosario.org
    info@sulrosario.org


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    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)