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[SM=g1740733] Maria nel Vangelo e nel Corano 1 - I tre monoteismi non sono equivalenti

Autore: Trabuio, Gianfranco  Curatore: Leonardi, Enrico
Fonte: CulturaCattolica.it
sabato 24 marzo 2012

Conferenza svolta nella Parrocchia dell’Annunciazione del Signore in Olmo di Martellago.
19 Marzo 2012 Festività Liturgica di San Giuseppe Sposo di Maria, Madre di Gesù, Figlio di Dio.

La Vergine Maria nel Vangelo e nel Corano.

(Conoscere Per Dialogare davvero!)

Veramente la Provvidenza gioca un ruolo evidente nelle nostre storie. Quando è stata scelta questa serata per parlare di questo tema così affascinante e così controverso, nessuno aveva pensato ai legami con la nostra Chiesa parrocchiale dedicata all’Annunciazione e al giorno, il 19 marzo 2012. Sì, era vicina al 25 marzo giorno della Festa, ma non ci avevamo messo molto interesse su questo.
In questi giorni, frequentando la Chiesa di Olmo, ho avuto modo di riflettere sul quadro del maestro Zanon sul muro del presbiterio dove è rappresentata la scena dell’Annunciazione: l’Arcangelo Gabriele comunica alla giovane Maria il progetto che il Dio dei patriarchi e dei profeti aveva su di lei.

Nel Vangelo di Luca, vangelo di Maria per eccellenza, troviamo tutti i riferimenti teologici che produrranno nei secoli e nei Concili tutti i dogmi sulla Madre di Gesù e Madre di Dio.

Ora, quell’Arcangelo Gabriele che ha parlato con Maria, secondo quanto narrato nel Corano avrebbe parlato anche a Muhammad nella grotta del monte Hira alle porte di La Mecca, in Arabia, seicento anni dopo, quando la presenza cristiana ed ebraica era diffusa in tutti i territori dell’Impero Bizantino.
Lo stesso Arcangelo Gabriele avrebbe continuato a parlargli anche a Medina, dove Muhammad si era rifugiato per sfuggire alla condanna a morte che gli avevano decretato i suoi paesani di La Mecca, e a Medina si ricorda anche il primo massacro dei maschi delle due tribù ebraiche che non volevano convertirsi all’islam.

[SM=g1740733] Ho un invito da farvi e un incarico da darvi: prendetevi un Corano in lingua italiana e leggetelo con attenzione per verificare se i due Arcangeli, di cui abbiamo parlato, sono lo stesso Gabriele o se può sorgervi qualche dubbio.

Ricordiamo che il Corano dettato dall’Arcangelo Gabriele a Muhammad è considerata Parola di Allah (di Dio), quindi, non interpretabile né discutibile. Dio non può sbagliare e dire cose inesatte, ragione per la quale tutto quanto è contenuto nel Corano è Legge di Dio (Allah).

Prima di parlare di Maria nei due testi sacri, ritengo opportuno riferire qualche espressione di Allah riportata nel Corano, giusto per fornirvi delle piste di lavoro e di riflessione che potete fare tranquillamente nelle vostre case.

Questo invito che vi propongo scaturisce dal fatto che sia in ambienti ecclesiali, sia tra uomini di cultura, è diffusa l’opinione che il Dio degli Ebrei, il Dio dei cristiani e il Dio dei musulmani siano la stessa entità. Quante volte abbiamo sentito dire anche da persone di Chiesa che tutto sommato siamo figli dello stesso Dio. E questo viene affermato per concludere che queste tre religioni monoteistiche si equivalgono.
Chiaramente sono affermazioni improvvisate e prive di qualunque fondamento teologico, e denotano, in chi le fa, una specie di auto-esorcismo per eliminare il terrore suscitato dalle notizie tragiche che vediamo in televisione, dalla quale veniamo informati che certi omicidi dei nostri fratelli cristiani vengono fatti in nome del dio dell’Islam.


Per guidarvi in questa ricerca è opportuno riportare per esteso un ragionamento fatto dal cardinal Bagnasco il 6 gennaio 2012 nella cattedrale di San Lorenzo, in quel di Genova. Il cardinale, Presidente della Conferenza episcopale italiana, mette la sua provocazione come una domanda articolata affermando:
“I cristiani nel mondo sono perseguitati perché parlano di dignità, di uguaglianza, di libertà di coscienza, di Stato di diritto …… i cristiani sono discriminati e perseguitati proprio perché, in nome di Cristo, parlano di dignità e di uguaglianza di ogni persona, uomo o donna che sia?
Di libertà di coscienza? Perché predicano l’amore anche verso coloro che si pongono come nemici? Perché parlano di perdono, rifiutano la violenza e operano come costruttori di pace? Perché predicano la giustizia e lo stato di diritto?
Forse è per questo che qualcuno li giudica pericolosi e inaccettabili, oggetto di intolleranza, meritevoli di persecuzione e di morte?”


Maria nel Vangelo e nel Corano 2 - Differenze tra Vangelo e Corano

Ora, se andiamo con la nostra attenzione agli eventi tragici delle recenti rivolte nei paesi islamici, passate dai media occidentali come “primavera araba”, con una impressionante superficialità e pressapochismo, possiamo vedere come il capro espiatorio dei rivoltosi siano i cristiani, le minoranze cristiane dal Marocco alla Siria, passando per l’Egitto.
Mentre tutto questo accade nella disattenzione generale delle potenze occidentali, pochi hanno il coraggio di capire perché questo succede.
Perché i cristiani e i cattolici, in particolare, di quei popoli vengono uccisi, le loro case e le loro chiese bruciate, e, a decine di migliaia sono costretti a emigrare, fuggendo, per salvarsi la vita?
Vi faccio notare che quei cristiani e quei cattolici, sono marocchini, algerini, tunisini, libici, egiziani e siriani. Non sono europei o americani.

La ragione è abbastanza semplice perché ha un fondamento religioso, chiaro e identificabile, ed è contenuto nel Corano.

Premesso che per il Corano, parola di Allah e dio dei musulmani, i cristiani sono degli idolatri perché adorano tre dei: il Padre, il Figlio e lo Spirito santo, e come tali considerati “infedeli” e bestemmiatori, vediamo quali espressioni l’Arcangelo Gabriele avrebbe dettato a Muhammad profeta dell’Islam:
Sura (4, 101): gli infedeli sono “gli inveterati nemici dei musulmani”;
Sura (9, 95): gli infedeli “arrestarli, assediarli e preparare imboscate in ogni dove”;
Sura (4, 88-91): gli infedeli “circondarli e metterli a morte ovunque li troviate, uccideteli ogni dove li troviate, cercate i nemici dell’Islam senza sosta”;
Sura (2, 193): gli infedeli “combatteteli finché l’Islam non regni sovrano”;
Sura (8, 12): gli infedeli “tagliate loro le mani e la punta delle loro dita”;
Sura (9, 123): “i musulmani devono far guerra agli infedeli che vivono intorno a loro”;
Sura (48, 29): i musulmani devono essere “brutali con gli infedeli”;
Sura (5, 33): chiunque combatta Allah o rinunci all’Islam per abbracciare un’altra religione deve essere “messo a morte o crocifisso o mani e piedi siano amputati da parti opposte”:
Hadith in Sahih (raccolta degli hadith) di Al-Bukhari (9, 57): “Chiunque abiuri la sua religione islamica, uccidetelo”.

L’Ordine dei Francescani Minori che sono in Terra Santa da otto secoli, conta migliaia di frati martiri assassinati in odio alla religione cattolica.
Ora, dopo aver letto questi comandi di Allah ai suoi seguaci, provate a fare mente locale dove trovate nei Vangeli, che noi conosciamo, espressioni di quel tipo. Ecco perché, prima di parlare di Maria nel Vangelo e nel Corano, è importante conoscere quali sono le basi teologiche della religione musulmana.
Ricordo in modo assolutamente forte e determinato che presupposto del dialogo è la conoscenza reciproca. Dove questa manchi o sia carente, qualunque percorso di avvicinamento tra le due religioni rimane un sogno infantile e come tale destinato a provocare bruschi risvegli.

Il nucleo essenziale della religione cattolica è il credere in un Dio uno e trino e nell’incarnazione del Verbo. Dio, assolutamente uno nella natura o essenza, è trino nelle persone (Padre, Figlio e Spirito Santo), uguali e distinte fra loro. La seconda persona della Trinità, il Figlio, si è incarnato nel seno di Maria Vergine, ha patito ed è stato crocifisso per la redenzione degli uomini, morti alla vita della grazia in conseguenza del peccato originale. È quindi risorto e asceso al Cielo, a testimonianza inconfutabile della sua divinità e del suo trionfo eterno sul peccato e sulla morte.

Gesù Cristo, nella concezione cattolica, è insieme vero Dio e vero Uomo. Il Corano, invece, pur parlando di Gesù con rispetto, ne respinge in modo categorico la divinità: «Certo, sono miscredenti coloro che dicono: “Il Messia, figlio di Maria, è Dio”» (Cor. 5, 72). «I cristiani dicono: “Il Cristo è figlio di Dio”. Questo è ciò che dicono con la loro bocca, imitando ciò che dicevano i miscredenti che li hanno preceduti. Dio li maledica! Come sono fuorviati» (Cor. 9, 30-31). «I cristiani dicono che il Misericordioso si è preso un figlio. Rispondi loro: avete detto una cosa mostruosa! Non si addice al Misericordioso di prendere per sé un figlio, né di associare alcuno al suo regno» (Cor. 19, 91-93).

Ciò faceva dire a Giovanni Paolo II: «L’islamismo non è una religione di redenzione. Non vi è spazio in esso per la Croce e la Risurrezione. Viene menzionato Gesù, ma solo come profeta in preparazione dell’ultimo profeta, Maometto. È ricordata anche Maria, Sua Madre verginale, ma è completamente assente il dramma della redenzione. Perciò non soltanto la teologia, ma anche l’antropologia dell’Islam è molto distante da quella cristiana»
(Giovanni Paolo II, in V. Messori, Varcare la soglia della speranza, Mondadori, 1995, p. 11).

Vi consigliamo di leggere anche questo thread: LA TAVOLA DEI POPOLI....

[SM=g1740758]  continua.....

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)