00 19/10/2012 23:31
Orazione 25

ALLO SPIRITO SANTO [SM=g1740752]


Spirito Santo, vieni nel mio cuore, e per la tua potenza attiralo a te, o Dio, e dammi carità con timore.
Preservami, o Cristo, da ogni cattivo pensiero, riscaldami e infiammami del tuo santissimo amore, cosicché ogni pena mi sembri leggera.
Santo mio Padre e dolce mio Signore, aiutami in ogni mia occupazione.
Cristo amore. Cristo amore. Amen.

Orazione 26

IL VASAIO E L’ARGILLA


Con questa orazione S. Caterina si congeda dalla vita terrena. Pur nella pace profonda che ha nel cuore, il suo animo è diviso tra il desiderio di morire «per essere con Cristo», come afferma San Paolo, e la disponibilità a restare, se è la volontà di Dio, per il bene dei suoi figli spirituali, ai quali va il suo ultimo pensiero.
O Dio eterno, o maestro buono, che hai fatto e formato il vaso del corpo della tua creatura dal limo della terra; o dolcissimo amore, l’hai formato da una cosa tanto vile, e vi hai messo dentro quel grande tesoro dell’anima che porta l’immagine di te, Dio eterno; tu, maestro buono, mio amore dolce, sei quel vasaio che disfi e rifai: tu spezzi e risaldi questo vaso secondo che piace alla tua bontà.
A te, eterno Padre, io miserabile offro di nuovo la mia vita per la tua dolce sposa perché, quante volte piaccia alla tua bontà, tu mi tragga fuori dal corpo e mi restituisca al corpo con sempre maggior pena di volta in volta, purché io veda la riforma di questa dolce sposa, la santa Chiesa.
Io ti domando, o Dio eterno, questa sposa, e ancora ti raccomando i dilettissimi figli miei, e ti prego, sommo ed eterno Padre, se alla tua misericordia e bontà piacesse di trarmi da questo vaso e non farmi più tornare, che tu non li lasci orfani; ma visitali con la tua grazia e falli vivere morti all’amor proprio con vera e perfettissima luce; legali insieme nel dolce vincolo della carità, perché muoiano negli spasimi in questa dolce sposa. E ti prego, eterno Padre, che nessuno mi sia tolto dalle
mani.
E a noi perdona tutte le nostre iniquità, e a me perdona la
molta ignoranza e la grande negligenza che ho avuto nella tua
Chiesa, di non aver operato quello che avrei potuto e dovuto.
Ho peccato contro il Signore, pietà di me.
Io ti offro e ti raccomando i dilettissimi figli miei, perché sono la mia anima. E se alla tua bontà piace di farmi pure restare in questo vaso, tu, sommo medico, curalo e provvedi, poiché è tutto dilaniato.
Dona, eterno Padre, dona a noi la tua dolce benedizione.
Amen.


                                                             F I N E  

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)