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[SM=g1740771] LA GRAZIA SANTIFICANTE O ABITUALE E LA GRAZIA ATTUALE

Dal Catechismo di San Pio X

526. Che cosa è la grazia?
La grazia di Dio è un dono interno, soprannaturale, che ci vien dato senza alcun merito nostro, ma per i meriti di Gesù Cristo in ordine alla vita eterna.

527. Come si distingue la grazia?
La grazia si distingue in grazia santificante, che si chiama anche abituale, e in grazia attuale.

528. Che cosa è la grazia santificante?
La grazia santificante è un dono soprannaturale inerente all'anima nostra, che ci rende giusti, figliuoli adottivi di Dio ed eredi del Paradiso.

529. Di quante sorta è la grazia santificante?
La grazia santificante è di due sorta: grazia prima e grazia seconda.

530. Qual'è la grazia prima?
La grazia prima è quella per cui l'uomo passa dallo stato di peccato mortale allo stato di giustizia.

531. E la grazia seconda qual'è?
La grazia seconda è un accrescimento della grazia prima.

532. Che cosa è la grazia attuale?
La grazia attuale è un dono soprannaturale, che illumina la nostra mente e muove e conforta la nostra volontà, affinché noi operiamo il bene e ci asteniamo dal male.

533. Possiamo noi resistere alla grazia di Dio?
Si, noi possiamo resistere alla grazia di Dio, perché essa non distrugge il nostro libero arbitrio.

534. Con le sole nostre forze possiamo noi fare alcuna cosa che ci giovi per la vita eterna?
Senza il soccorso della grazia di Dio, con le sole nostre forze, noi non possiamo fare alcuna cosa che ci giovi per la vita eterna.

535. Come ci viene da Dio comunicata la grazia?
La grazia ci viene comunicata da Dio principalmente per mezzo dei santi sacramenti.


[SM=g1740771]  e... dal Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica:

« DI LÀ VERRÀ A GIUDICARE I VIVI E I MORTI »

133. Come regna ora il Signore Gesù?

668-674
680

Signore del cosmo e della storia, Capo della sua Chiesa, Cristo glorificato permane misteriosamente sulla terra, dove il suo regno è già presente come germe e inizio nella Chiesa. Un giorno ritornerà glorioso, ma non ne conosciamo il tempo. Per questo viviamo nella vigilanza, pregando: «Vieni, Signore» (Ap 22,20).

134. Come si realizzerà la venuta del Signore nella gloria?

675-677
680

Dopo l'ultimo sconvolgimento cosmico di questo mondo che passa, la venuta gloriosa di Cristo avverrà con il trionfo definitivo di Dio nella Parusia e con l'ultimo Giudizio. Si compirà cosi il Regno di Dio.

135. Come Cristo giudicherà i vivi e i morti?

678-679
681-682

Cristo giudicherà con il potere che ha acquisito come Redentore del mondo, venuto a salvare gli uomini. I segreti dei cuori saranno svelati, come pure la condotta di ciascuno verso Dio e verso il prossimo. Ogni uomo sarà colmato di vita o dannato per l'eternità a seconda delle sue opere. Così si realizzerà «la pienezza di Cristo» (Ef 4,13), nella quale «Dio sarà tutto in tutti» (1 Cor 15,28).



201. Perché la Chiesa ha il potere di perdonare i peccati?

981-983
986-987

La Chiesa ha la missione e il potere di perdonare i peccati, perché Cristo stesso glielo ha conferito: «Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi» (Gv 20,22-23).


« CREDO LA RISURREZIONE DELLA CARNE »


202. Che cosa si indica con il termine carne, e qual è la sua importanza?

990
1015

Il termine carne designa l'uomo nella sua condizione di debolezza e di mortalità. «La carne è il cardine della salvezza» (Tertulliano). Infatti, noi crediamo in Dio creatore della carne; crediamo nel Verbo fatto carne per riscattare la carne; crediamo nella risurrezione della carne, compimento della creazione e della redenzione della carne.

203. Che cosa significa «risurrezione della carne»?

990

Significa che lo stato definitivo dell'uomo non sarà soltanto l'anima spirituale separata dal corpo, ma che anche i nostri corpi mortali un giorno riprenderanno vita.

204. Qual è il rapporto tra la Risurrezione di Cristo e la nostra?

998
1002-1003

Come Cristo è veramente risorto dai morti e vive per sempre, cosi egli stesso risusciterà tutti nell'ultimo giorno, con un corpo incorruttibile: «quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna» (Gv 5,29).

205. Con la morte, che cosa succede al nostro corpo e alla nostra anima?

992-1004
1016-1018

Con la morte, separazione dell'anima e del corpo, il corpo cade nella corruzione, mentre l'anima, che è immortale, va incontro al giudizio di Dio e attende di ricongiungersi al corpo quando, al ritorno del Signore, risorgerà trasformato. Comprendere come avverrà la risurrezione supera le possibilità della nostra immaginazione e del nostro intelletto.

206. Che cosa significa morire in Cristo Gesù?

1005-1014
1019

Significa morire in grazia di Dio, senza peccato mortale. Il credente in Cristo, seguendo il suo esempio, può così trasformare la propria morte in un atto di obbedienza e di amore verso il Padre. «Certa è questa parola: se moriamo con lui, vivremo anche con lui» (2 Tm 2, 11).


« CREDO LA VITA ETERNA »

207. Che cos'è la vita eterna?

1020
1051

La vita eterna è quella che inizierà subito dopo la morte. Essa non avrà fine. Sarà preceduta per ognuno da un giudizio particolare ad opera di Cristo, giudice dei vivi e dei morti, e sarà sancita dal giudizio finale.

208. Che cos'è il giudizio particolare?

1021-1022
1051

È il giudizio di retribuzione immediata, che ciascuno, fin dalla sua morte, riceve da Dio nella sua anima immortale, in rapporto alla sua fede e alle sue opere. Tale retribuzione consiste nell'accesso alla beatitudine del cielo, immediatamente o dopo un'adeguata purificazione, oppure alla dannazione eterna nell'inferno.


212. In che cosa consiste l'inferno?

1033-1035
1056-1057

Consiste nella dannazione eterna di quanti muoiono per libera scelta in peccato mortale. La pena principale dell'inferno sta nella separazione eterna da Dio, nel quale unicamente l'uomo ha la vita e la felicità, per le quali è stato creato e alle quali aspira. Cristo esprime questa realtà con le parole: «Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno» (Mt 25,41).

213. Come si concilia l'esistenza dell'inferno con l'infinita bontà di Dio?

1036-1037

Dio, pur volendo «che tutti abbiano modo di pentirsi» (2 Pt 3,9), tuttavia, avendo creato l'uomo libero e responsabile, rispetta le sue decisioni. Pertanto, è l'uomo stesso che, in piena autonomia, si esclude volontariamente dalla comunione con Dio se, fino al momento della propria morte, persiste nel peccato mortale, rifiutando l'amore misericordioso di Dio.


214. In che cosa consisterà il giudizio finale?

1038-1041
1058-1059

Il giudizio finale (universale) consisterà nella sentenza di vita beata o di condanna eterna, che il Signore Gesù, ritornando quale giudice dei vivi e dei morti, emetterà a riguardo «dei giusti e degli ingiusti» (At 24,15), riuniti tutti insieme davanti a lui. A seguito di tale giudizio finale, il corpo risuscitato parteciperà alla retribuzione che l'anima ha avuto nel giudizio particolare.


215. Quando avverrà questo giudizio?

1040

Questo giudizio avverrà alla fine del mondo, di cui solo Dio conosce il giorno e l'ora.


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 Editoriale di "Radicati nella fede" di Novembre
NON PREDICANO I NOVISSIMI, NON ASCOLTATELI!

 Per la salvezza eterna dell'uomo, di ogni uomo, e non per renderlo cosciente di una salvezza già avvenuta: per questo c'è la Chiesa.

 La differenza sta tutta qui. Ormai il Cattolicesimo in mezzo a noi ha preso un'altra forma, questo fatto è sotto gli occhi di tutti. La preoccupazione non è più la salvezza delle anime. Chi frequenta ancora le chiese, difficilmente sentirà predicare questo che è il cuore del cristianesimo: Nostro Signore Gesù Cristo è l'unico Redentore, occorre pentirsi e cambiare vita, essere battezzati e accostarsi ai sacramenti, occorre vivere in grazia di Dio per la salvezza dell'anima nostra. No, di tutto questo non si parla più. E lo vedremo in questo “Anno della fede”, nel quale, ahimè, si sarà preoccupati di celebrare le date della Chiesa, ma non si affermerà la preoccupazione della salvezza delle anime.

  Perché tutto questo? Semplicemente perché dopo il Concilio si è di fatto prodotta una mutazione della fede cattolica, i cui tragici frutti cogliamo pienamente in questi tempi.

  Hanno in testa molti, troppi, quasi tutti, che la salvezza delle anime è già avvenuta, e che ora bisogna solo rendere coscienti gli uomini di questo dono dall'alto. È una Chiesa, questa, che ha spostato tutto sull'umano, sull'antropologia, sul benessere della persona, sulla ricerca della felicità.

 Ma questo è ancora Cristianesimo? Gesù non è venuto perché senza di Lui non possiamo salvarci? Non è morto in Croce per liberarci dal potere del Demonio e per riaprirci il Paradiso? Non ha comandato ai suoi discepoli di predicare il Vangelo sino agli estremi confini della terra e di battezzare?: “Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, chi non crederà sarà condannato” ...non è scritto così?

  Invano attenderete, nei dibattiti televisivi sul Concilio, che l'ecclesiastico di turno vi parli della questione della salvezza eterna. Ma se non è in gioco questo, che ci sta a fare l'ecclesiastico di turno e la Chiesa stessa? Capita di vedere un Cardinale, quello di Milano, su “LA7”, sfoderare un irenismo ridicolo e cieco sulla situazione della Chiesa (“Quando visito le chiese, sono sempre piene”... “Non è vero che c'è crisi”), sentirlo parlare di un fumoso cristianesimo in un discorso che assomiglia più ad una lezione di antropologia, reagire infastidito alle chiare affermazioni del Prof. De Mattei sulla spaventosa crisi seguita al Vaticano II, mentre il laico di turno, nel caso Giuliano Ferrara, ricorda che occorre parlare anche dell'Inferno, oltre che della “pienezza umana” portata da Cristo. Siamo a questo punto: quelli fuori della Chiesa ricordano alla Chiesa l'essenziale, che essa non predica più.

  Ma attenti tutto questo è più che drammatico, perché cambiare la prospettiva vuol dire cambiare tutto.

 Se lo scopo è rendere migliore, più cosciente la vita di quaggiù, e non la salvezza eterna, siamo di fronte ad una modificazione profonda del Cristianesimo, siamo di fronte ad una nuova religione, che non è più quella di Nostro Signore Gesù Cristo. Siamo di fronte alla religione dell'uomo, e non alla religione di Dio.

 Un grande sacerdote santo, il Père Emmanuel Andrè, chiamava tutto questo “Naturalismo”: tutto è ridotto alla natura, all'uomo. È il più grande e devastante cancro del Cattolicesimo. E lo stesso Pére Emmanuel diceva che occorre, di fronte a questo male, essere “uomini di Dio, uomini di reazione”: entrambe le cose... di Dio e di reazione. Sì: occorre PREGARE E REAGIRE, dire basta!, non avere più a che fare con coloro che stanno affossando la Chiesa e la fede Cattolica.

 Sono nostri pastori coloro che custodiscono il cattolicesimo, non coloro che lo svendono trasformandolo in antropologia religiosa per entrare nei salotti culturali di questa stanca società occidentale. Come fare per sapere se i pastori sono degni di essere ascoltati e seguiti? È semplice: se parlano ancora della salvezza eterna, se parlano dei Novissimi: Morte, Giudizio, Inferno, Paradiso. Se nel loro parlare tutto questo non compare mai, diffidate, hanno già cambiato la fede.


[SM=g1740717] [SM=g1740720] Cari Sacerdoti, dite la Verità ai fedeli!!!



[Modificato da Caterina63 29/11/2012 21:03]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)