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[SM=g1740758] Il Consiglio Permanente, dopo essere stato aggiornato sull’attività della Presidenza e
della Giunta del Comitato preparatorio del V Convegno Ecclesiale Nazionale (Firenze
2015), ha dato il suo apporto in merito alla scansione del prossimo biennio.
L’orientamento è quello di dedicare, sulla scorta di un sussidio, il primo anno alla raccolta
di contributi provenienti dalle diocesi; la loro elaborazione confluirà in un documento
destinato a coinvolgere e animare le Chiese, offrendo loro anche prospettive di novità e di
sviluppo, che aiutino a fare del Convegno un evento aperto sul cammino successivo.

5. In capo alla carità

Se la carità è espressione essenziale della natura della Chiesa, la responsabilità del
Vescovo è primaria per la sua realizzazione. Proprio per recuperare un quadro normativo
organico, all’interno del quale ordinare le diverse forme ecclesiali organizzate di servizio
della carità, il Consiglio Episcopale Permanente si è soffermato sul recente Motu proprio
Intima Ecclesiae natura.

L’approfondimento del testo ha portato a un’assunzione consapevole e convinta del
ruolo affidato al Vescovo, quale “pastore, guida e primo responsabile della carità”.
In questa prospettiva rientrano diversi compiti: l’educazione della comunità cristiana a
uno spirito maturo di condivisione; l’attenzione affinché venga assicurata alla Chiesa la
possibilità di esercitare liberamente la carità; la formazione a una vita autenticamente
cristiana di quanti operano in questo settore; la promozione del coordinamento di tutte le
iniziative di carità.

A partire dalla rete della Caritas, il Consiglio Permanente ha chiesto di promuovere un
incontro delle Conferenze Episcopali Regionali per aggiornare sul documento del Papa e
riflettere sulle sue conseguenze per le Chiese particolari. [SM=g1740721]

6. Enti non profit, valore sociale indiscutibile

Le modifiche del regime dell’IMU, introdotte nell’ordinamento italiano per rispondere
alla procedura di indagine formale per aiuti di Stato aperta in sede comunitaria, sono state
oggetto di presentazione e di riflessione fra i membri del Consiglio Permanente.
Le principali novità riguardano le condizioni che devono sussistere ai fini
dell’esenzione: vi rientrano gli immobili di proprietà degli enti ecclesiastici che sono
destinati allo svolgimento di attività che abbiano “modalità non commerciali”; in caso di
immobili con utilizzazione mista, l’esenzione riguarda soltanto la frazione di unità nella
quale si svolge l’attività non commerciale.

È stata poi fissata una serie di requisiti generali e specifici in relazione alle diverse
tipologie di attività oggetto del provvedimento.

I membri del Consiglio Permanente, verificato che in questo campo alcune questioni
rimangono ancora aperte, ribadiscono che la loro voce non intende difendere privilegi,
quanto veder riconosciuto il valore sociale delle attività svolte da una pluralità di enti non
profit, tra i quali quelli ecclesiastici; attività che sono tanto più preziose in un contesto di
crisi come l’attuale.


[SM=g1740771]

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)