00 30/07/2013 17:36

Padre Lombardi:

Elisabetta, ma questa la conosce e anche Sergio Rubín, magari si avvicina, così abbiamo gli argentini.

Elisabetta Piqué:

Papa Francisco, ante todo en nombre de los 50 mil argentinos que encontré ahí y me decían vas a viajar con el Papa, por favor decíle que fue fantástico, estupendo, preguntále, cuando va a viajar, pero ya dijo que no va a viajar… Entonces le voy a hacer una pregunta más difícil. ¿Se asustó cuando vio el informe “Vatileaks”?

[Papa Francesco, anzitutto a nome dei 50 mila argentini che ho incontrato lì e che mi hanno detto “Viaggerai con il Papa, per favore, digli che è stato fantastico, stupendo; domandagli quando verrà, ma lei ha già detto che non andrà… Quindi, le faccio una domanda più difficile. Si è spaventato quando ha visto la relazione su Vatileaks?]

Papa Francesco:

No. Te voy a contar una anécdota sobre el informe “Vatileaks”. Cuando fui a verlo al Papa Benedicto, después de rezar en la capilla fuimos a su estudio y vi una caja grande y un sobre grueso. Benedicto.

[No! Ti racconto un aneddoto sul rapporto “Vatileaks”. Quando andai a trovare Papa Benedetto, dopo aver pregato nella cappella, siamo stati nel suo studio e ho visto una grande scatola e una grossa busta. Scusi…]

Benedetto mi ha detto, mi diceva: “In questa scatola grande ci sono tutte le dichiarazioni, le cose che hanno detto i testimoni, tutti lì. Ma il riassunto e il giudizio finale è in questa busta. E qui si dice ta-ta-ta…”. Aveva tutto in testa! Ma che intelligenza! Tutto a memoria, tutto! Ma no, (parole in spagnolo) non mi sono spaventato, no. No, no. Ma è un problema grosso, eh? Ma non mi sono spaventato.

Sergio Rubín:

Santidad, dos cositas. Esta es la primera: Usted ha insistido mucho en detener la pérdida de fieles. En Brasil ha sido muy fuerte. Tiene la esperanza de que este viaje contribuya a que mucha gente vuelva a la Iglesia, se sienta más cercana. Y la segunda, la más familiar: a Usted le gustaba mucho la Argentina, y llevaba muy en el corazón a Buenos Aires. Los argentinos se preguntan si usted no extraña esa Buenos Aires, que recorría en colectivo, en micro, iba por las calles. Muchas Gracias.

[Santità, due cose. Questa è la prima: lei ha insistito molto sul fermare la perdita di fedeli. In Brasile è stata molto forte. Spera che questo viaggio contribuisca a che la gente ritorni alla Chiesa, si senta più vicina. E la seconda, più familiare: a lei piaceva molto l’Argentina e aveva molto nel cuore Buenos Aires. Gli argentini si chiedono se a lei non manchi tanto questa Buenos Aires, lei la percorreva in autobus, in pulman, camminava per le strade. Molte grazie.]

Papa Francesco:

Io credo che un viaggio papale sempre fa bene. E credo che al Brasile questo farà bene, ma non soltanto la presenza del Papa, ma quello che in questa Giornata della Gioventù si è fatto, loro si sono mobilizzati e loro faranno tanto bene, forse aiuteranno tanto la Chiesa. Ma questi fedeli che se ne sono andati, tanti non sono felici perché si sentono di appartenere alla Chiesa. Credo che questo sarà positivo, non solo per il viaggio, ma soprattutto per la Giornata: la Giornata è stato un evento meraviglioso. E di Buenos Aires, sì, alle volte mi manca. E quello si sente. Ma è una mancanza serena, è una mancanza serena, è una mancanza serena. Ma io credo che lei, Sergio, conosca meglio me di tutti gli altri, Lei può rispondere a questa domanda. Con il libro che ha scritto!

Padre Lombardi:

Allora abbiamo il russo e poi c’era Valentina, che era la decana, che voleva chiudere Lei.

Alexey Bukalov:

Buonasera Santo Padre. Santo Padre, tornando all’ecumenismo: oggi gli ortodossi festeggiano i 1.025 anni del cristianesimo, ci sono grandissimi festeggiamenti in molte capitali. Se vuole fare un commento su questo fatto, sarò felice a questo proposito. Grazie.

Papa Francesco:

Nelle Chiese ortodosse, hanno conservato quella pristina liturgia, tanto bella. Noi abbiamo perso un po’ il senso dell’adorazione. Loro lo conservano, loro lodano Dio, loro adorano Dio, cantano, il tempo non conta. Il centro è Dio, e questa è una ricchezza che vorrei dire in questa occasione in cui Lei mi fa questa domanda. Una volta, parlando della Chiesa occidentale, dell’Europa occidentale, soprattutto la Chiesa più cresciuta, mi hanno detto questa frase: “Lux ex oriente, ex occidente luxus”. Il consumismo, il benessere, ci hanno fatto tanto male. Invece voi conservate questa bellezza di Dio al centro, la referenza. Quando si legge Dostoevskij - io credo che per tutti noi deve essere un autore da leggere e rileggere, perché ha una saggezza - si percepisce qual è l’anima russa, l’anima orientale. E’ una cosa che ci farà tanto bene. Abbiamo bisogno di questo rinnovamento, di questa aria fresca dell’Oriente, di questa luce dell’Oriente. Giovanni Paolo II lo aveva scritto nella sua Lettera. Ma tante volte il luxus dell’Occidente ci fa perdere l’orizzonte. Non so, mi viene questo di dire. Grazie.

Padre Lombardi:

E allora chiudiamo con Valentina che, come aveva cominciato nel viaggio di partenza, adesso chiude nel viaggio di ritorno.

Valentina Alazraki:

Santidad, gracias por haber mantenido la promesa de responder  a nuestras preguntas a la vuelta…

[Santità, grazie per aver mantenuto la promessa di rispondere alle nostre domande al ritorno….]

Papa Francesco:

les atrasé la cena…

[Vi ho fatto ritardare la cena…]

Valentina Alazraki:

No importa, no importa…. La pregunta sería, bueno, de parte de todos los mexicanos. ¿Cuándo va a Guadalupe?, pero esa es de los mexicanos. La mía sería: Usted va a canonizar a dos grandes Papas, Juan XXIII y Juan Pablo II. Quisiera saber, cuál es según usted, el modelo de santidad que se desprende del uno y del otro y, el impacto que han tenido en la Iglesia y en Usted.

[Non importa, non importa. La domanda, da parte di tutti i messicani sarebbe: quando andrà a Guadalupe?... Questa però è la domanda dei messicani … La mia sarebbe: lei canonizzerà due grandi Papi: Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Vorrei sapere qual è - secondo lei - il modello di santità che emerge dall’uno e dall’altro e qual è l’impatto che hanno avuto nella Chiesa e in lei.]

Papa Francesco:

Giovanni XXIII è un po’ la figura del “prete di campagna”, il prete che ama ognuno dei fedeli, che sa curare i fedeli e questo lo ha fatto da vescovo, come nunzio. Ma quante testimonianze di Battesimo false ha fatto in Turchia in favore degli ebrei! E’ un coraggioso, un prete di campagna buono, con un senso dell’umorismo tanto grande, tanto grande, e una grande santità. Quando era nunzio, alcuni non gli volevano tanto bene in Vaticano, e quando arrivava per portare cose o chiedere, in certi uffici lo facevano aspettare. Mai si è lamentato: pregava il Rosario, leggeva il Breviario, mai. Un mite, un umile, anche uno che si preoccupava per i poveri. Quando il cardinal Casaroli è tornato da una missione - credo in Ungheria o in quella che era la Cecoslovacchia di quel tempo, non ricordo quale delle due – è andato da lui a spiegargli come era stata la missione, in quella epoca della diplomazia dei “piccoli passi”. E hanno avuto l’udienza – 20 giorni dopo Giovanni XXIII sarebbe morto - e mentre Casaroli se ne andava, lo fermò: “Ah Eminenza – no, non era Eminenza – Eccellenza, una domanda: lei continua ad andare da quei giovani?” Perché Casaroli andava al Carcere minorile di Casal del Marmo e giocava con loro. E Casaroli ha detto: “Sì, sì!”. “Non li abbandoni mai”. Questo ad un diplomatico, che arrivava dal fare un percorso di diplomazia, un viaggio così impegnativo, Giovanni XXIII ha detto: “Non abbandoni mai i ragazzi”. Ma è un grande, un grande!
Poi quello del Concilio: è un uomo docile alla voce di Dio, perché quello gli è venuto dallo Spirito Santo, gli è venuto e lui è stato docile. Pio XII pensava di farlo, ma le circostanze non erano mature per farlo. Credo che questo [Giovanni XXIII] non abbia pensato alle circostanze: lui ha sentito quello e lo ha fatto. Un uomo che si lasciava guidare dal Signore.
Di Giovanni Paolo II mi viene di dire “il grande missionario della Chiesa”: è un missionario, è un missionario, un uomo che ha portato il Vangelo dappertutto, voi lo sapete meglio di me. Ma Lei quanti viaggi ha fatto? Ma andava! Sentiva questo fuoco di portare avanti la Parola del Signore. E’ un Paolo, è un San Paolo, è un uomo così; questo per me è grande. E fare la cerimonia di canonizzazione tutti e due insieme credo che sia un messaggio alla Chiesa: questi due sono bravi, sono bravi, sono due bravi. Ma c’è in corso la causa di Paolo VI ed anche di Papa Luciani: queste due sono in corso. Ma, ancora una cosa che credo che io ho detto, ma non so se qui o da un’altra parte: la data di canonizzazione. Si pensava l’8 dicembre di quest’anno, ma c’è un problema grosso; quelli che vengono dalla Polonia, i poveri, perché quelli che hanno i mezzi possono venire con l’aereo, ma quelli che vengono, i poveri, vengono in bus e già a dicembre le strade hanno il ghiaccio e credo che si debba ripensare la data.
Io ho parlato con il cardinal Dziwisz e lui mi ha suggerito due possibilità: o Cristo Re di quest’anno, o la Domenica della Misericordia del prossimo anno. Credo che sia poco tempo Cristo Re di quest’anno, perché il Concistoro sarà il 30 settembre e a fine d’ottobre c’è poco tempo, ma non so, devo parlare con il cardinal Amato su questo. Ma credo che l’8 dicembre non sarà.

Domanda:

Ma saranno canonizzati insieme?

Papa Francesco:

Insieme tutti e due insieme, sì.

Padre Lombardi:

Grazie Santità. Chi c’è ancora? Ilze? Poi li abbiamo fatti proprio tutti, anche di più di quelli che si erano iscritti prima…

Ilze Scamparini:

Vorrei chiedere il permesso di fare una domanda un po’ delicata: anche un’altra immagine ha girato un po’ il mondo, che è stata quella di mons. Ricca e delle notizie sulla sua intimità. Vorrei sapere, Santità, cosa intende fare su questa questione? Come affrontare questa questione e come Sua Santità intende affrontare tutta la questione della lobby gay?

Papa Francesco:

Quello di mons. Ricca: ho fatto quello che il Diritto Canonico manda a fare, che è la investigatio previa. E da questa investigatio non c’è niente di quello di cui l’accusano, non abbiamo trovato niente di quello. Questa è la risposta. Ma io vorrei aggiungere un’altra cosa su questo: io vedo che tante volte nella Chiesa, al di fuori di questo caso ed anche in questo caso, si vanno a cercare i “peccati di gioventù”, per esempio, e questo si pubblica. Non i delitti, eh? i delitti sono un’altra cosa: l’abuso sui minori è un delitto. No, i peccati. Ma se una persona, laica o prete o suora, ha fatto un peccato e poi si è convertito, il Signore perdona, e quando il Signore perdona, il Signore dimentica e questo per la nostra vita è importante. Quando noi andiamo a confessarci e diciamo davvero: “Ho peccato in questo”, il Signore dimentica e noi non abbiamo il diritto di non dimenticare, perché corriamo il rischio che il Signore non si dimentichi dei nostri [peccati].  E’ un pericolo quello. Questo è importante: una teologia del peccato. Tante volte penso a San Pietro: ha fatto uno dei peggiori peccati, che è rinnegare Cristo, e con questo peccato lo hanno fatto Papa. Dobbiamo pensare tanto.
Ma, tornando alla Sua domanda più concreta: in questo caso, ho fatto l’investigatio previa e non abbiamo trovato. Questa è la prima domanda. Poi, Lei parlava della lobby gay. Mah! Si scrive tanto della lobby gay. Io ancora non ho trovato chi mi dia la carta d’identità in Vaticano con “gay”. Dicono che ce ne sono. Credo che quando uno si trova con una persona così, deve distinguere il fatto di essere una persona gay, dal fatto di fare una lobby, perché le lobby, tutte non sono buone. Quello è cattivo. Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla? Il Catechismo della Chiesa Cattolica spiega in modo tanto bello questo, ma dice - aspetta un po’, come si dice… - e dice: “non si devono emarginare queste persone per questo, devono essere integrate in società”. Il problema non è avere questa tendenza, no, dobbiamo essere fratelli, perché questo è uno, ma se c’è un altro, un altro. Il problema è fare lobby di questa tendenza: lobby di avari, lobby di politici, lobby dei massoni, tante lobby. Questo è il problema più grave per me. E La ringrazio tanto per aver fatto questa domanda. Grazie tante!

Padre Lombardi:

Grazie. Mi pare che più di così non si poteva fare. Abbiamo persino abusato del Papa che ci aveva detto che era già un po’ stanco e gli auguriamo adesso di riposarsi un poco.

Papa Francesco:

Grazie a voi, e buona notte, buon viaggio e buon riposo.




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Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)