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Capitolo IX
Prima Meditazione: LA CREAZIONE


Preparazione

1. Mettiti alla presenza di Dio.
1. Chiedigli di ispirarti.
Considerazioni
1. Rifletti che qualche anno fa tu non esistevi, anzi il tuo essere era proprio il nulla. O anima mia, dov’eri allora? Il mondo esisteva da tanto, e dite, proprio nulla.
1. Dio ti ha fatto fiorire da quel nulla per renderti ciò che sei, non perché avesse bisogno di te, ma per sua esclusiva bontà.
1. Rifletti sull’essere che Dio ti ha dato; è il primo nella scala degli esseri viventi; fatto per vivere nell’eternità e per unirsi perfettamente a Dio.
Affetti e propositi
1. Umiliati profondamente davanti a Dio, dicendo di cuore con il Salmista: Signore, davanti a te sono come nulla. Come hai fatto a ricordarti di me per crearmi? Anima mia, tu eri sprofondata in quell’abisso senza fondo, e ci saresti ancora se Dio non ti avesse tirata fuori; e che faresti in quel nulla?
1. Ringrazia Dio. = Creatore, buono e potente, ti sono tanto riconoscente per avermi tirato fuori dal mio nulla, per avermi resa, per tua bontà, quella che sono. Che cosa posso fare per benedirti degnamente e rendere grazie alla tua immensa bontà?
1. E ora vergognati. Mio Creatore, anziché unirmi a te in amore e spirito di servizio, mi sono ribellata indegnamente con i miei affetti sregolati; mi sono separata e allontanata da te per confondermi con il peccato; non mi sono ricordata dell’onore di cui ti ero debitrice: ho dimenticato che sei il mio Creatore.
1. Umiliati davanti a Dio. Anima mia, devi sapere che il Signore è il tuo Dio; è lui che ti ha creato; non ti sei fatta da sola! Signore, sono opera delle tue mani.
1. Per quanto, d’ora in poi, non voglio più compiacermi in me stessa, perché sono proprio nulla. Di che cosa vorresti gloriarti? Tu, polvere e cenere, o meglio, nulla? Di che ti esalti? Per umiliarmi voglio fare e questo e quello; sopportare quel disprezzo, quell’altro. Voglio cambiare vita e seguire il mio Creatore e sentirmi onorata per l’essere che egli mi ha dato; voglio impegnarlo totalmente nell’obbedire alla sua volontà, nei modi che mi verranno indicati, e sui quali mi illuminerà il mio padre spirituale.

Conclusione

1. Ringraziamento. Anima mia, benedici il tuo Dio e lodino il suo nome tutte le viscere; perché la sua bontà mi ha tratto dal nulla e la sua misericordia mi ha creato.
1. Offerta. Signore, con tutto il cuore, ti offro l’essere che mi hai dato; lo dedico e lo consacro a Te.
1. Preghiera. Signore, rendimi forte in questi affetti e in questi propositi; Vergine Santa, raccomandali alla misericordia di tuo Figlio, come pure tutte quelle persone per le quali devo pregare,ecc.
Padre nostro, Ave Maria.
Uscendo dall’orazione raccogli un po’ qua e un po’ là e, scegliendo tra le considerazioni fatte, confeziona un mazzetto di devozione; così, durante tutto l’arco della giornata, potrai odorarne il profunmo.

Capitolo X
Seconda meditazione: IL FINE PER IL QUALE SIAMO CREATI

Preparazione

1. Mettiti alla presenza di Dio.
1. Pregalo che ti ispiri.
Considerazioni
1. Dio non ti ha messo al mondo perché aveva bisogno di te; tu non gli sei di alcuna utilità. Lo ha fatto soltanto per dimostrare in te la sua bontà, arricchendoti della sua grazia e della sua gloria. Per questo ti ha dato l’intelligenza per conoscerlo, la memoria per ricordarlo, la volontà per amarlo, l’immaginazione per rappresentarti i suoi benefici, gli occhi per contemplare le sue opere, la lingua per lodarlo , e così tutte le altre facoltà.
1. Poiché sei stata creata e messa al mondo per questo, tutte le azioni contrarie devono essere bandite ed evitate; e quelle che non giovano al conseguimento di questo fine, non devono essere nemmeno prese in considerazione perché vuote e inutili.
1. Considera la sventura del mondo che non pensa a queste cose, ma vive come se fosse stato creato soltanto per costruire case, piantare alberi, accumulare ricchezze e fare pazzie.
Affetti e propositi
1. Umiliati e rimprovera alla tua anima la sua miseria, che, per il passato, è stata così grande che ha pensato poco o punto a tutto ciò. Dirai: Mio Dio, a che cosa mi occupavo, quando non pensavo a te? Che cosa ricordavo, quando dimenticavo te? Che cosa amavo, quando non amavo te? Avrei dovuto nutrirmi di verità e mi imbottivo di vuoto; ero schiava del mondo anziché rendere lui schiavo di me.
1. Detesta la vita passata. Rinuncio a voi, pensieri vuoti e riflessioni inutili; rinnego voi, ricordi vergognosi e frivoli; tronco voi, amicizie infedeli e sleali; favori venali e interessati, soddisfazioni amare, false cortesie.
1. Convertiti a Dio. E tu, Dio mio e Salvatore, d’ora in poi sarai il solo oggetto dei miei pensieri; non occuperò più il mio spirito in pensieri che ti siano sgraditi; la memoria sarà occupata tutti i giorni della mia vita dalla grandezza della tua bontà, che tanto benevola è stata verso di me; sarai la delizia del mio cuore e la dolcezza dei miei affetti. D’ora in poi avrò in orrore quel rincorrersi di vanità, quei divertimenti a cui davo tanto tempo, quello occupazioni oziose che svuotavano la mia giornata, quegli affetti che ottenebravano il mio cuore. A tal fine mi servirò di questo e quel rimedio.
Conclusione
1. Ringrazia Dio che ti ha creata per un fine così nobile. Tu, o Signore, mi hai creata per te, perché io goda per tutta l’eternità dell’immensità della tua gloria: riuscirò un giorno ad esserne degna e a benedirti come meriti?
1. Offerta. Mio caro Creatore, ti offro tutti i miei affetti e i miei propositi assieme alla mia anima e al mio cuore.
1. Preghiera. Ti supplico, o Dio, di accettare le mie aspirazioni e i miei desideri, e benedire con la tua benedizione la mia anima perché riesca ad attuarli, per i meriti del Sangue di tuo Figlio vesato sulla Croce, ecc.

Capitolo XI
Terza Meditazione: I BENEFICI DI DIO

Preparazione

1. Mettiti alla presenza di Dio.
1. Pregalo di ispirarti.
Considerazioni
1. Considera i doni corporali che Dio ti ha dato: il corpo, i mezzi per sostentarlo, la salute, le soddisfazioni legate a lui, gli amici, i beni materiali.
 Considera tutto ciò che ha dato a te e mettilo a confronto con ciò che hanno le altre persone che valgono più di te e che non hanno quello che hai tu: gli uni sono di debole costituzione, altri malfermi di salute, difettosi nelle membra; altri sono oggetto di insulti, di disprezzo e di disonore; altri ancora oppressi dalla povertà. E Dio non ha voluto che tu fossi così.
2. Considera i doni dello spirito: quanta gente c’è al mondo ebete, pazza furiosa, mentecatta; perché non sei anche tu di quelli? Dio ti ha favorito. Quanti altri hanno avuto scarsa possibilità di istruirsi, o addirittura nessuna; per te, invece, la Provvidenza divina ha voluto un’educazione civile e onorata.
3. Considera le grazie spirituali: tu sei figlia della Chiesa, Filotea; Dio si è fatto conoscere a te fin dalla tua infanzia. Quante volte ti ha visitato con i sacramenti? E le ispirazioni, le illuminazioni interiori, le correzioni per richiamarti? E quante volte ti ha perdonato? E non ricordi quante volte ti ha liberato dalle occasioni in cui ti saresti perduta? E gli anni passati non sono stati forse un tempo prezioso che Dio ti ha offerto per camminare verso il bene della tua anima?
 Fermati a considerare anche i dettagli, e vedrai quanto buono e generoso sia stato Dio con te!
Affetti e propositi
1. Ammira la bontà di Dio. Dio è veramente buono nei miei confronti. O Signore, quanto è ricco di misericordia e grande in bontà il tuo cuore! Anima mia, canta in eterno le innumerevoli grazie di cui ti ha colmata.
2. Pensa ora alla tua ingratitudine. Chi sono io, Signore, perché ti ricordi di me? Com’è grande la mia indegnità. Ho calpestato i tuoi benefici, ho disonorato le tue grazie, ho abusato della tua somma bontà e l’ho disprezzata! Ho contrapposto la voragine della mia ingratitudine all’abisso della tua grazia e del tuo favore.
3. Muoviti a riconoscenza. Orsù, cuor mio, basta con le infedeltà, l’ingratitudine e la slealtà verso questo grande Benefattore. Non Avverrà più che la mia anima rifiuti di essere sottomessa a Dio, che ha operato in me tante meraviglie e mi ha colmato di tanti doni.
4. Filotea, sii decisa e sottrai il tuo corpo alle voluttà. Mettilo al servizio di Dio che ha operato cose stupende in suo favore; impegna seriamente la tua anima a conoscerlo a fondo per renderlo suo, con quegli esercizi propri ad ottenere questo risultato. Impiega con cura i mezzi che la Chiesa ti offre per la salvezza tua e per amare Dio. Sì, sono decisa a fare regolarmente orazione, a ricevere i sacramenti, ad ascoltare la sua santa Parola; metterò in pratica le sue ispirazioni e i suoi consigli.
Conclusioni
1. Ringrazia Dio che ti ha fatto conoscere i tuoi doveri e tutti i benefici da Lui ricevuti.
1. Offrigli il tuo cuore con tutti i buoni propositi.
1. Pregalo che ti renda forte per tradurre in atto i propositi, per i meriti della morte di suo Figlio; chiedi l’intercessione della Vergine e dei Santi.
 Padre nostro, ecc.
 Intreccia il mazzetto spirituale.
 
Capitolo XII
Quarta Meditazione: IL PECCATO

Preparazione

1. Mettiti alla presenza di Dio.
1. Pregalo di darti la sua ispirazione.
Considerazioni
1. Pensa da quanto tempo hai incominciato a peccare, e come, da allora, i peccati si siano moltiplicati in te; li hai accresciuti ogni giorno, mettendoti contro Dio, contro te stessa, contro il prossimo, in opere in parole, in desideri e in pensieri.
1. Pensa alle tue cattive inclinazioni e a come le hai assecondate. E, soltanto meditando su questi due punti, dovrai constatare come le tue colpe siano più numerose dei capelli che hai in testa, o meglio ancora dei granelli di sabbia della spiaggia.
1. Pensa poi, in modo particolare, al peccato di ingratitudine verso Dio, peccato comune e presente in tutti gli altri, e che li rende più gravi: guarda di quanti benefici Dio ti ha colmata, e di tutti ne hai abusato contro il Donatore; e in modo hai disprezzato molte ispirazioni, hai lasciato cadere molti impulsi al bene.
 Ma quello che è ancor peggio, dopo che hai ricevuto i sacramenti tante volte, dove sono i frutti? Dove sono finiti gli ornamenti di cui ti aveva abbellita lo Sposo? Tutto è stato sepolto nella tua cattiveria. Ti sei preparata seriamente a riceverli? Pensa a quanto sei ingrata e irresponsabile; Dio ti insegue per salvarti e tu fuggi per perderti.
Affetti e propositi
1. Arrossisci alla tua miseria. Mio Dio, dove troverò il coraggio di comparire davanti a te? Io non sono che un bubbone purulento e una fogna di ingratitudine e di cattiveria. Sembra impossibile che io abbia potuto essere così sleale; non ho saputo conservare integro uno solo dei miei sensi; una sola delle facoltà della mia anima, senza corromperla, violarla, insozzarla; non ho trascorso un sol giorno della mia esistenza senza contaminarlo con affetti indecenti. E mi pare questo il modo di contraccambiare i benefici del Creatore e il Sangue del Redentore?
1. Chiedi perdono e gettati ai piedi del Signore come un Figliuol prodigo, come una Maddalena, come una donna che ha contaminato il letto matrimoniale con ogni sorta di adulterio. Signore, pietà di questa peccatrice; sorgente viva di misericordia, abbi pietà di questa misera peccatrice.
1. Decidi di vivere meglio. Signore, con la tua grazia, non voglio mai più cedere al peccato. L’ho amato già troppo! Ora lo detesto e abbraccio Te, Padre di misericordia, voglio vivere e morire con Te!
1. Per cancellare i peccati del passato ne farò una accusa coraggiosa, e non tollererò che uno solo rimanga in me.
1. Farò tutto il possibile per sradicare dal mio cuore le erbacce, in modo particolare le più dannose.
1. A tal fine, seguirò con impegno i consigli che mi verranno dati e non riterrò mai di avere fatto abbastanza per riparare le colpe del passato.
Conclusione
1. Ringrazia Dio che ti ha atteso pazientemente e ti ha dato questi buoni affetti.
1. Offrigli il tuo cuore in pegno.
1. Pregalo che ti fortifichi, ecc.

Capitolo XIII
Quinta Meditazione: LA MORTE

Preparazione

1. Mettiti alla presenza di Dio.
1. Chiedigli l’aiuto della grazia.
1. Immagina di essere gravemente ammalata, sul letto di morte, senza speranza di cavartela.
Considerazioni
1. Pensa a quanto sia incerto il giorno della tua morte. Anima mia, un giorno tu uscirai da questo corpo. Quando? In inverno o in estate? In città o in campagna? Di giorno o di notte? All’improvviso o con preavviso? Sarà per malattia o per incidente? Avrai il tempo di confessarti, oppure no? Avrai vicino il tuo confessore e il tuo padre spirituale? Di tutto ciò non ne sai proprio nulla. L’unica cosa certa è che moriremo tutti, e prima di quando pensiamo.
1. Pensa che in quel momento, per quello che riguarda te, il mondo finirà; per te sarà proprio finita! Ai tuoi occhi tutto si capovolgerà. Sì, perché i piaceri, le vanità, le gioie del mondo, gli affetti inutili ti sembreranno fantasmi e nebbia. Ti accorgerai allora che sei stata sciocca ad offendere Dio per quelle insulsaggini e quelle chimere! Vedrai che quando abbiamo lasciato Dio, lo abbiamo fatto per un nulla. Per contro, tanto dolci e desiderabili ti sembreranno la devozione e le opere buone: ma perché non ho percorso quella via bella e piacevole? In quel momento i tuoi peccati, che ti sembravano peccatucci, li vedrai ingigantiti come montagne e la tua devozione ti sembrerà piccola piccola.
1. Pensa agli addii senza fine e pieni di languore che la tua anima darà alle cose di questo basso mondo: addio alle ricchezze, alle vanità, alle compagnie melense, ai piaceri, ai passatempi, agli amici e ai vicini, ai genitori, ai figli, al marito, alla moglie; per farla breve, a tutti; e, per chiudere, al tuo corpo che dovrai abbandonare esangue, smunto, emaciato, schifoso, e male odorante.
1. Pensa alla fretta che avranno di prendere il tuo corpo e nasconderlo sotto terra; ciò fatto, la gente non penserà più, o quasi, a te; non se ne ricorderanno più, come del resto tu hai fatto per gli altri: Dio lo abbia in pace, si dirà, e amen! Tu, morte, fai seriamente pensare, sei impietosa!
1. Pensa che una volta uscita dal corpo, l’anima prende il suo posto: o a destra, o a sinistra. Tu, dove andrai? Che strada prenderai? Non dimenticare che sarà la stessa nella quale ti sei incamminata in questo mondo.
Affetti e risoluzioni
1. Prega Dio e gettati tra le sue braccia. Signore, in quel giorno terribile, accoglimi sotto la tua protezione, rendimi quel momento felice e favorevole, a costo di rendere tutti gli altri della mia vita tristi e segnati dalla sofferenza.
1. Disprezza il mondo. Giacché, o mondo, non mi è dato di conoscere l’ora in cui dovrò lasciarti, ho deciso di non legarmi a te. Amici miei, cari colleghi, permettetemi di volervi bene soltanto con un’amicizia santa che possa durare eternamente; infatti perché dovrei contrarre con voi un legame che poi dovrà essere troncato?
1. Voglio prepararmi a quell’ora e prendere le opportune precauzioni per compiere felicemente quel passo; con tutte le mie facoltà voglio mettere ordine nella mia coscienza, e porre fine a certe manchevolezze.
Conclusione
Ringrazia Dio dei propositi che ti ha dato la forza di concepire; offrili alla sua Maestà; pregalo spesso che ti conceda una morte beata per i meriti di quella del Figlio. Chiedi l’aiuto della Vergine e dei Santi.
Pater, Ave Maria.
Componi un mazzetto di mirra.

Capitolo XIV
Sesta Meditazione: IL GIUDIZIO

Preparazione

1. Mettiti davanti a Dio.
1. Pregalo di ispirarti.
Considerazioni
1. Dopo il tempo segnato da Dio per la durata di questo mondo, preceduta da un gran numero di segni e prodigi spaventosi, tali da raggelare gli uomini per lo spavento e il terrore, verrà la fine: scenderà dal cielo un diluvio di fuoco che brucerà e ridurrà in cenere tutta la faccia della terra, senza risparmiare nulla di quanto vediamo su di essa.
1. Dopo questo diluvio di fiamme e di terrificanti fenomeni celesti, tutti gli uomini non ancora risorti, riprenderanno il loro corpo dalla terra, e, alla voce dell’Arcangelo, si raduneranno nella valle di Giosafat. Ma, con quale differenza! Gli uni spenderanno in un corpo glorioso, gli altri saranno orribili in un corpo ripugnante.
1. Considera la maestà con la quale apparirà il Giudice supremo, circondato dagli Angeli e dai Santi, preceduto dalla Croce, segno di grazia per i buoni e di castigo per i cattivi, più splendente del sole.
1. Quel Giudice supremo, con un ordine senza appello e che verrà subito eseguito, separerà i buoni dai cattivi; metterà i primi alla sua destra, gli altri alla sua sinistra; e sarà una separazione eterna, dopo la quale i due settori mai più si incontreranno.
1. Operata la separazione e dischiuse le coscienze, apparirà con chiarezza la perversità dei cattivi e il loro disprezzo per Iddio; dall’altra parte si vedrà la penitenza dei buoni e gli effetti prodotti in essi dalla grazia di Dio; nulla rimarrà nascosto. Mio Dio, quale confusione per gli uni, quale consolazione per gli altri!
1. Pensa all’ultima condanna dei cattivi: Andate, maledetti, al fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi compagni. Pesa queste parole così gravi. Andate, dice, è la condanna all’abbandono eterno di quei disgraziati da parte di Dio. Quei miserabili saranno per sempre privati della contemplazione del suo Volto. Li chiama maledetti: anima mia, quale maledizione! Una maledizione totale, che include tutti i mali: maledizione senza appello e che abbraccia tutta l’eternità. Eterna eternità dei supplizi, quanto devi essere terribile!
1. Considera poi la sentenza per i buoni: Venite, dice il Giudice; è la parola consolante di salvezza, per mezzo della quale Dio ci attira a sé e ci pone nel mondo della sua bontà. Benedetti del Padre mio: o cara benedizione, che tutte le include! Prendete possesso del Regno che è stato preparato per voi fin dalla creazione del mondo. Quale grande grazia, mio Dio, poiché quel Regno non avrà mai fine!
Affetti e propositi
1. Trema, anima mia, a questo pensiero. Mio Dio, chi può darmi sicurezza per quel giorno, in cui le fondamenta del cielo tremeranno per lo spavento?
1. Detesta i tuoi peccati, i soli che possono darti motivo di terrore in quel giorno spaventoso.
1. Voglio ora giudicarmi da sola, per non esserlo in quel giorno; voglio esaminare la mia coscienza e condannarmi, accusarmi e correggermi, perché in quel giorno non sia il Giudice a condannarmi: mi confesserò, accetterò i consigli opportuni, ecc.
Conclusione
1. Ringrazia Dio che ti ha dato modo di metterti al sicuro per quel giorno e ti ha concesso tempo per la penitenza.
1. Offrigli il tuo cuore e fa una seria penitenza.
1. Pregalo di farti la grazia di portarla a compimento come si deve.
 Pater noster, Ave.
 Componi un mazzetto spirituale.

Capitolo XV
Settima Meditazione: L’INFERNO

Preparazione

1. Mettiti alla presenza di Dio.
1. Umiliati e domanda la sua assistenza.
1. Immagina una città tenebrosa, affogata in un’atmosfera di zolfo infiammato e pece nauseante; in quello scenario immagina un brulichio di cittadini che non possono uscirne.
Considerazioni
1. I dannati all’inferno sono come prigionieri senza scampo in quella città disgraziata. I loro sensi e tutte le loro membra sono sottoposti a indicibili tormenti: infatti hanno usato le loro membra con i loro sensi per peccare; per questo nei loro sensi e nelle loro membra pagano la pena dovuta al peccato: gli occhi, per gli sguardi perversi e maliziosi, soffriranno l’orribile vista dei diavoli e dell’inferno; le orecchie, che si sono compiaciute dei discorsi licenziosi, udranno, per l’eternità, pianti, lamenti e grida di disperazione; e così di seguito.
1. Oltre a questi tormenti c’è poi quello che tutti li supera, ed è la privazione e la perdita della vista di Dio, dalla quale sono esclusi per sempre.
 Se Assalonne trovava che la perdita della vista di suo padre Davide era più dura da sopportare dell’esilio, quale tormento sarà mai essere privati per sempre della vista del dolce e soave volto di Dio.
3. Pensa soprattutto all’eternità di queste pene: da sola rende l’inferno insopportabile. Se una pulce in un orecchio o l’alterazione di una febbriciattola, rendono una breve notte così lunga e tormentosa, pensa a quanto deve essere spaventosa la notte dell’eternità con tanti tormenti! Da quell’eternità nascono la più nera disperazione, le bestemmie, una rabbia senza fine.
Affetti e propositi
1. Spaventa la tua anima con le parole di Isaia: O anima mia, come potrai vivere eternamente con quelle fiamme inestinguibili, dentro a quel fuoco che divora? Perché vuoi abbandonare per sempre il tuo Dio?
2. Riconosci di averlo meritato e molte volte. Ora voglio incamminarmi in senso contrario; perché dovrei sprofondare in quell’abisso?
3. Farò dunque ogni sforzo per evitare il peccato, sola causa possibile di quella morte eterna.
 Ringrazia, offri, prega.

Capitolo XVI
Ottava Meditazione: IL PARADISO

Considerazioni
1. Immagina una bella notte serena: contempla il cielo costellato di miriadi di stelle, diverse una dall’altra. Aggiungi a quella meraviglia la bellezza di una magnifica giornata, in cui lo splendore del sole non tolga la nitida vista delle stelle e della luna; e poi dì pure tranquillamente che tutte quelle bellezze sono nulla a confronto del Paradiso. E’ un luogo desiderabile e amabile come nessun altro, una città senza confronti!
2. Pensa alla nobiltà, alla bellezza e alla moltitudine dei cittadini abitanti in quella città felice: milioni e milioni di Angeli, di Cherubini, di Serafini, il gruppo degli Apostoli, i Martiri, i Confessori, le Vergini, le Madri di Famiglia; sono innumerevoli.
 E’ una compagnia impareggiabile! Il più piccolo di loro è più bello alla vista di tutto il mondo messo insieme! Immagina la gioia nel contemplarli tutti contemporaneamente. Sono felici; cantano senza sosta l’inno dell’amore eterno; godono di una gioia ininterrotta; scambievolmente provano, nel vedersi, un piacere inesprimibile, e vivono nella sicurezza di una società felice e indivisibile.
3. Infine pensa al bene sommo di cui tutti insieme godono: la vista di Dio che li gratifica per l’eternità del suo sguardo pieno d’amore, travolgendo i loro cuori in un abisso di piacere. E’ un bene senza pari l’essere uniti al proprio principio.
 Sono simili ad uccelli spensierati, che volano e cantano eternamente nel cielo della divinità, che li colma di piaceri inesprimibili; ciascuno, senza invidia, canta al suo meglio, le lodi del Creatore.
 Sia tu benedetto per sempre, o dolce Creatore e Salvatore, perché sei buono e ci comunichi, con tanta generosità, la tua gloria. Di rimando, Dio benedice con una benedizione eterna, i suoi Santi: Siate benedetti, per sempre, mie care creature che, per avermi servito con coraggio, mi loderete eternamente con amore.
Affetti e propositi
1. Ammira e loda la patria celeste. Come sei bella, celeste Gerusalemme, e beati sono i tuoi abitanti.
2. Rimprovera il tuo cuore per il poco coraggio dimostrato finora e per essersi tanto allontanato dal cammino verso quella dimora di gloria. Perché mi sono tanto allontanata dal mio sommo bene? Miserabile che sono, l’ho fatto soltanto per piaceri insulsi e leggeri, abbandonando delizie mille volte migliori. Come ho fatto a disprezzare beni tanto desiderabili per desideri così meschini che non meritavano alcuna attenzione?
3. Desidera con forza di giungere a quella beata dimora. Mio buono e supremo Signore, poiché hai voluto guidare di nuovo i miei passi sul cammino che porta a Te, ti prometto che mai più tornerò indietro. Camminiamo, cara anima mia, camminiamo verso quella pace infinita, camminiamo verso quella terra benedetta a noi promessa. Che ci facciamo qui, in Egitto?
4. Mi terrò lontano da tutto ciò che potrebbe distogliermi da questo cammino o ritardarlo.
5. Farò invece tutto quello che mi può favorire nell’incamminarmi in esso.
 Ringrazia, offri, prega.



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)