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[SM=g1740758]  V - DOMANDE AL CORANO

Sa il Corano che i Vangeli furono scritti nel I secolo dell'era cristiana?

Sa che Matteo, uno dei 12 apostoli, scrisse il suo Vangelo in aramaico verso l'anno 55 e che esso fu tradotto in greco verso l'anno 70?

Sa che Marco, discepolo dell'apostolo Pietro, scrisse il suo Vangelo verso l'anno 63 durante la predicazone di Pietro a Ro­ma?

Sa che Luca, discepolo di Paolo, scrisse il suo Vangelo pure in greco verso l'anno 65?

Sa che Giovanni, un altro dei 12 apostoli, scrisse il suo Vangelo verso l'anno 80?

Sa il Corano che il testo dei Vangeli che abbiamo ora è certa­mente identico a quello che fu scritto dai 4 evangelisti?

Sa che questo risulta dai 15 scrittori cristiani del I e del II seco­lo, che ne riportano nei loro scritti una grande quantità di passi, in tutto identici ai Vangeli che abbiamo oggi; che risulta dai papi­ri egiziani del II secolo, scoperti recentemente, che ne riportano una grande quantità, particolarmente da quello del Ryland, risa­lente al 125 dopo Cristo, da quello del Bodmer risalente al 150, da quello di Chester Beatty II, risalente a1 200?

Sa ancora che del testo integrale dei Vangeli abbiamo 2 codici in pergamena risalenti a 300 anni dopo Cristo (il Codice Vatica­no e il Codice Sinaitico) e tre codici risalenti a 400 anni dopo (il Codice Alessandrino, il Codice di Efrem retroscritto e il Codice di Beza)?

Sa il Corano che tutte queste fonti riportano fedelmente quello che Gesú ha fatto e quello che Gesú ha detto?

Sa che Gesú si è proclamato ed è stato riconosciuto tante volte Figlio di Dio e Dio lui stesso?

Facciamo alcune citazioni:

Dice Giovanni nel suo Vangelo: « In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio... E il Verbo si fece carne e abitò fra noi » (Gesú: Gv 1, 1).

Sa il Corano che quanto esso afferma nella Sura V, 110, cioè che Gesú parla nella culla come un anziano e fa volare gli uccelletti fatti con la creta, non si trova nei Vangeli, ma che è una favoletta scritta dai vangeli apocrifi del secolo V?

Sa il Corano che quanto esso afferma dei cristiani che abbiano creduto o pregato Maria come dea (S V,116) non è vero; e che mai i cristiani hanno creduto o pregato Maria quale dea?

Sa il Corano che Gesú ha tante volte affermato di essere Dio, che non ha mai detto che gli dei sono due o tre ma che ha specifi­cato di essere insieme al padre un solo Dio?

Nel Nuovo Testamento si trova questo innumerevoli volte. Ci­tiamo soltanto alcuni altri passi:

Un giorno Gesú disse: «Prima che Abramo fosse Io sono». Allora i giudei diedero di piglio alle pietre, perché, secondo loro, Gesú aveva bestemmiato; ma Gesú si nascose da loro» (Gv 8, 58).

Un altro giorno Gesú chiese agli apostoli: « Chi gli uomini dico­no che io sia? » Essi gli rispondono: « Un profeta ». E Gesù: « Ma voi chi dite che io sia? » Risponde Simon Pietro: « Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio vivente »; e Gesú a lui: « Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché non la carne, né il sangue te lo ha rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io dico a te che tu sei Pietro e che su questa pietra edificherò la mia Chiesa » (Mt 16, 18).

Un altro giorno Gesú disse: « Padre, che siano tutti una cosa so­la, come tu sei in me e io in te » (Gv 17, 21).

Un altro giorno Gesú disse: « Io e il Padre siamo una cosa sola ». I giudei allora diedero di piglio alle pietre per lapidarlo. Ma Gesú disse loro: « Vi ho mostrato molte opere buone; per quale di que­ste opere mi volete lapidare? » I giudei gli risposero: « Non ti lapi­diamo per alcuna di queste opere buone; ma per una bestemmia, perché tu che sei uomo, ti fai Dio ». Gesú poi disse ai giudei: « Se non faccio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le faccio, se non volete credere a me, credete alle opere (cioè ai mi­racoli che faceva), affinché sappiate e conosciate che il Padre è in me, ed io sono nel Padre» (Gv 10, 37).

Quando, poi, dopo morto risuscitò e apparve la seconda volta agli apostoli, presente Tommaso che non aveva voluto credere alla sua resurrezione, Tommaso prostratosi a terra lo adorò di­cendo: « Signore mio e Dio mio! ». Allora Gesú rispose: « Tomma­so tu hai creduto perché hai visto; beati color che non hanno vi­sto e credono » (Gv 20, 29).

Tutto il Nuovo Testamento è ripieno di affermazioni e di rico­noscimenti della divinità di Gesù. Basta, per ultimo, citare San Paolo: « In Gesú abita corporalmente tutta la pienezza della divi­nità » (Col. 2, 9).

Lo sa il Corano che Gesú è stato realmente flagellato, coronato di spine, crocifisso e che il terzo giorno è realmente risuscitato, come concordemente descrivono i quattro evangelisti e gli altri libri del Nuovo Testamento, adempiendo cosí le profezie fatte per lui nel Vecchio Testamento da David, da Isaia, da Zaccaria e dagli altri profeti?

Se Maometto avesse conosciuto tutte queste cose certamente si sarebbe fatto cristiano; ma egli non ebbe a leggere né il Vec­chio né il Nuovo Testamento; li conosceva soltanto da quanto dei giudei e dei cristiani gli avevano raccontato; e, soprattutto dalle leggende dei Vangeli apocrifi (cioè non storici) che circola­vano in quei tempi tra i cristiani, specialmente tra gli eretici che c'erano nei paesi arabi.

D'altro lato non ci può essere altra spiegazione per il fatto che su moltissimi argomenti Dio dice nel Corano il contrario di quanto aveva detto nel Vecchio Testamento e nel Nuovo Testa­mento, perché Dio non si può contraddire.

La conclusione può essere una sola: è vero soltanto chi presen­ta le credenziali di Dio, cioè i miracoli, ossia le opere che può fare soltanto Dio. E tali credenziali le presenta soltanto il cristianesi­mo: e sono soltanto i miracoli fatti da Gesù stesso e dagli aposto­li; ma i miracoli che fino ad oggi Dio va operando soltanto nella Chiesa cristiana cattolica.

Conclusione

Giacché tutte queste cose Dio ben le sapeva, è assurdo che egli le avesse dimenticate e avesse detto nel Corano il contrario. Ne consegue che il Corano non è né scritto, né ispirato da Dio. Chi ignorava tutte queste cose non era Dio, ma era Maometto che non aveva mai letto il Vangelo, né, tanto meno ne conosceva la storicità.

Se avesse letto con attenzione il Vecchio e il Nuovo Testamen­to, avrebbe visto come i profeti avevano profetizzato la nascita di Gesú, il luogo di tale nascita, la missione di Gesù, la sua passione e morte, la sua resurrezione e 1a sua divinità; forse si sarebbe fat­to cristiano, a meno che non avesse voluto rinunciare alle sue 40 mogli e concubine; e forse si sarebbe attenuto a quanto dice nella Sura XLII qui riportata e avrebbe impostato tutta la sua missione a reintegrare l'unità dei cristiani come dice in detta Sura: « Dio ha delineato per voi la strada maestra della religione, la strada che aveva già tracciato a Núh. Ciò che riveliamo a te è 1a stessa cosa che avevamo già ordinato a Ibrahim, a Musa, a Isa: « Rende­te stabile la religione, non frazionatevi in sette" » (S XLII, 13).

 
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)