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26. – La 26ma opera che Gesù Cristo realizzò in questo mondo fu che dopo la sua gloriosa Risurrezione si manifestò (apparve) a santa Maria Maddalena e agli Apostoli, però prima ancora apparve alla Vergine Maria. Non solo le si manifestò da solo, come fece con santa Maria Maddalena, bensì insieme a tutti i santi Patriarchi e Profeti e altri santi Padri.
E ora, buona gente [nel manoscritto: bona gent], meditate quale consolazione doveva tenere la Vergine Maria quando vedeva il glorioso suo Figlio con quella moltitudine di Santi.
Tutto ciò si ripresenta nella Messa quando il sacerdote dice: “Il Signore sia con voi!”. E di seguito dice (canta) l’orazione postcommunio che ripresenta le parole di consolazione che si scambiarono nostro Signore Gesù Cristo e la sua gloriosa Madre, e come i santi Padri lodavano il nostro e loro Salvatore. E di seguito facevano riverenze alla Madre dicendole: “Regina del Cielo”, non piangete più, e non abbiate né tristezza né disgusto, ecc.

27. – La 27ma opera che Gesù Cristo realizzò fu quando in questo mondo apparve agli Apostoli e mostrandosi in mezzo a loro disse: Pax vobis (Gv. 20, 19).
E questo viene ripresentato dal sacerdote quando mettendosi al centro dell’altare e volgendosi verso il popolo dice: “Il Signore sta con voi!” che quasi vuol dire, è come se dicesse pace a voi.

28. – La 28ma opera che fatta da Gesù Cristo in questo mondo fu che quando doveva salire al Cielo, chiamando gli Apostoli disse loro: Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura; dicendo anche: Chi crederà e sarà battezzato si salverà (Mc. 16, 15-16; Mt. 28, 19-20).
Questo si ripresenta nella Messa quando il sacerdote dice: “Potete andare in pace”, dando permesso al popolo di ritornare alle loro case per compiere i loro doveri, perché si è completato l’ufficio e il sacrificio, così come Cristo dette agli apostoli il permesso (missio) di andare per il mondo essendo stato compiuto il sacrificio.

29. – La 29ma opera di Gesù Cristo in questo mondo fu quando compì la promessa fatta a Pietro e agli Apostoli, dando al beato Pietro il reale possesso del Papato con queste parole: Pasci le mie pecore (Gv. 21, 17). Allora fu fatto papa. E agli altri chierici disse: Ricevete lo Spirito Santo. A chi perdonerete i peccati … (Gv. 20, 22-23).
E questo si ripresenta nella Messa quando il sacerdote sul finire della Messa torna a umiliarsi inclinando il capo davanti all’altare tanto quanto può, dicendo: “Gradisci, o Trinità santa, ecc.” E quindi rende grazie baciando l’altare e chinandosi per mostrare l’infinita misericordia con cui Egli volle umiliarsi e quale potere così alto egli tiene - ossia, per perdonare i peccati - (potere) che è solo di Dio e l’ha dato (anche) agli uomini: Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo? (Mc. 2,7). E perciò (il sacerdote) si inchina per mostrare che dinanzi a Dio si inchinerebbe [Gesù Cristo] essendo uomo giacché gli uomini non avevano questo potere. Conseguentemente bacia l’altare riconoscendo questa grazia e subito si segna col segno della santa croce indicando che per la virtù della santa croce venne l’assoluzione, ecc.

30. – La 30ma opera che Gesù Cristo realizzò in questo mondo fu quando apparve alla sua gloriosa Madre e agli Apostoli e li benedisse insieme ai cristiani uomini e donne. E perciò disse il beato Luca: Elevate le sue mani, li benedisse … e fu portato verso il cielo (Lc. 24, 50-51). Allora diceva la Vergine Maria, (interiormente) piangendo: “O Figlio mio, non vengo con Te? Mi lasci qui tra i giudei?”. Allo stesso modo gli Apostoli piangevano dicendo: “Signore, quando ti vedremo di nuovo e quando ritornerai?”. E allora, ecco qui che Cristo dette la benedizione e salì al cielo, donde era uscito.
E questo si ripresenta nella Messa, quando il sacerdote data la benedizione, ritorna nella sacrestia donde era uscito.
Ecco qui come tutta la vita di Cristo sta ripresentata nella Messa. E perciò il tema dice: Fate quello che Egli vi dirà (Gv. 2, 5). Cioè, ripresentare nella Messa tutta la vita di Cristo e non soltanto la Passione. Pertanto, buona gente [nel manoscritto: bona gent], Fate questo in mio ricordo (Lc. 22, 19 e 1 Cor. 11, 23). Cioè, che voi chierici [devotamente celebrerete la vita di Cristo e voi laici] devotamente udendo e non parlando nella messa, né avvicinandovi all’altare, bensì pregando in silenzio, perché così non disturberete che vi sta vicino. Per questo la Vergine Maria lo diceva: Fate quello che Egli vi dirà (Gv. 2, 5), che è il tema.
Alcuni questo non l’incontrano nella Bibbia, però a me sembra che con tutto questo concordano altre autorità: Ascoltate il giudizio del padre, figli amati, e operate così per essere salvi (Sir. 3, 2). Voi cristiani che siete “figli amati, ascoltate il giudizio del padre”, ossia la Messa e “perché siate salvi”. Questa autorità chiama “giudizio” (precetto, comando) la Messa, perché ne abbiate grande riverenza, tanto i sacerdoti che dovete andare alla celebrazione di questo sacramento infiammati d’amore, e tanto le genti del popolo che devono con gran riverenza, ascoltare, non parlando né avvicinandosi all’altare.
Questo è il sermone predicato.
Rendiamo grazie a Dio.

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Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)