00 29/11/2014 00:27
  Dal cardinale guastafeste un tweet sulla grande crisi
di Lorenzo Bertocchi29-11-2014
Continua la crisi degli ordini religiosi

 

Lo chiamano il cardinale “twittarolo”, vista la confidenza con il cinguettio del social network da 140 caratteri alla volta. È il cardinale, nonchè frate minore, Wilfried Napier, arcivescovo di Durban in Sud Africa. È stato un protagonista del recente Sinodo sulla famiglia e recentemente è stato nominato tra i presidenti delegati del prossimo Sinodo ordinario del 2015. Un segnale interessante per il Continente africano. Ma l'ultima uscita via Twitter non riguarda direttamente il Sinodo.

Oggi, sabato, 29 novembre, avrà luogo la cerimonia di iniziodell'Anno dedicato alla Vita Consacrata, pensato soprattutto nel contesto dei 50 anni dal Vaticano II, per «continuare il rinnovamento proposto dal Concilio» alla vita religiosa. Così disse il cardinale Braz de Aviz, presidente della Congregazione vaticana dei religiosi, lo scorso gennaio, in occasione della conferenza stampa di presentazione dell'Anno della Vita Consacrata. La raffica di tweet sparati al proposito da Napier sembra fatta apposta per rovinare un po' la festa. Innanzitutto, ha sottolineato che l'avvio di questo anno è iniziato con «le solite formalità», cioè «il report del presidente e del segretario generale e la presentazione di un documento di lavoro che espone le riflessioni per l'anno dedicato alla vita consacrata».

Dentro queste riflessioni il cardinale sud-africano, nonché frate minore, quindi religioso, vede delle «strane omissioni». Il riferimento è «alle cause del crollo del numero di religiosi e religiose» che Napier individua nella «riduzione della dimensione delle famiglie» e in un tradimento del ruolo genitoriale con la «conseguenza del fallimento nell'incoraggiamento dei figli»alla vocazione. In poche parole (140 caratteri alla volta, of course) il cardinale Napier lega l'innegabile crisi vocazionale dei religiosi con la crisi della famiglia, cioè due temi apparentemente lontani, ma in realtà vicini. Il motivo è semplice: la famiglia è il luogo dove si viene educati, cioè dove si dovrebbero imparare le virtù, dove si diventa uomini. E se la natura non è educata, la Grazia fatica a farsi largo per donare di vivere castità, povertà e obbedienza. Ad esempio, comprendere cosa significa divenire padroni di sé nella propria vita sessuale non solo aprirebbe la porta a matrimoni più consapevoli, ma avremmo una generazione di sposi intimamente capace di apprezzare anche la scelta vocazionale religiosa.

Sulla crisi dei matrimoni e della famiglia si sta svolgendo un Sinodo, mentre sulla crisi vocazionale dei religiosi e delle religiose si fatica a interrogarsi in profondità. Lo rilevò il professore claretiano P. Angel Pardilla nei suoi importanti studi pubblicati dalla Libreria Editrice Vaticana, il primo nel 2007, dedicato ai religiosi, e il secondo nel 2008, dedicato alle religiose. Nel periodo che va dal 1965 al 2005, gesuiti, frati minori, cappuccini, domenicani e salesiani, le principali famiglie religiose della Chiesa cattolica, hanno subito perdite numeriche da brivido: - 45% i figli di San Ignazio di Loyola, - 41% i frati minori (Ofm), - 40% i domenicani, - 30% i capuccini e - 25% i salesiani. Complessivamente tutti gli ordini religiosi maschili, dal 1965 al 2005, hanno perso qualcosa come la terza parte dei loro membri e le società di vita apostolica circa il 29%. Qua e là qualcuno è andato in controtendenza, ma il dato generale non lascia spazio ad alcuna considerazione ottimistica, anzi. 

La situazione degli istituti femminili è addirittura peggiore, quella degli abbandoni altrettanto grave, si parla di circa 3.000 religiosi o religiose che ogni anno abbandonano l'abito (clicca qui). «Una triste ironia, twitta Napier, che la vita consacrata si trovi in profonda crisi, mentre la Chiesa celebra i cinquant'anni diPerfectae caritatis, il documento del Vaticano II che mira a ridefinire e rinnovare la vita religiosa». Poi si chiede: «Come mai Paesi un tempo ricchi di religiosi, come ad esempio Irlanda, Canada e Olanda, oggi sono al minimo? Perché?». Già, perché? Domanda interessante quella del cardinale Napier, speriamo che l'anno dedicato alla vita consacrata possa aiutarci a trovare risposte.





VIDEO-MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO 
PER LA VEGLIA DI PREGHIERA A S. MARIA MAGGIORE
IN OCCASIONE DELL'APERTURA DELL'ANNO DELLA VITA CONSACRATA

Sabato, 29 novembre 2014

[Multimedia]


 

Cari fratelli e sorelle,

anche se lontano fisicamente a motivo del mio servizio alla Chiesa universale, mi sento intimamente unito a tutti i consacrati e le consacrate all'inizio di questo Anno che ho voluto fosse dedicato alla vita consacrata.

Saluto con affetto tutti i membri della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, e tutti coloro che sono presenti nella Basilica di Santa Maria Maggiore, sotto il tenero sguardo della Beata Vergine Salus Populi Romani, per questa Veglia di preghiera. Con voi saluto anche tutti i consacrati e le consacrate che vivono e operano nel mondo.

In questa occasione le mie prime parole sono di gratitudine al Signore per il dono prezioso della vita consacrata alla Chiesa e al mondo. Questo Anno della Vita Consacrata sia un'occasione affinché tutti i membri del popolo di Dio ringrazino il Signore, dal quale proviene ogni bene, per il dono della vita consacrata, valorizzandola in maniera conveniente. A voi, cari fratelli e sorelle consacrati, va ugualmente la mia gratitudine per ciò che siete e fate nella Chiesa e nel mondo: sia questo un "tempo forte" per celebrare con tutta la Chiesa il dono della vostra vocazione e per ravvivare la vostra missione profetica.

Vi ripeto anche oggi quanto vi ho detto altre volte: «Svegliate il  mondo! Svegliate il mondo!». Come?

Mettete Cristo al centro della vostra esistenza. Essendo norma fondamentale della vostra vita «seguire Cristo come viene insegnato dal Vangelo» (Perfectae caritatis, 2), la vita consacrata consiste essenzialmente nell'adesione personale a Lui. Cercate, cari consacrati, Cristo costantemente, cercate il suo Volto, occupi Egli il centro della vostra vita in modo da essere trasformati in «memoria vivente del modo di esistere e di agire di Gesù, come Verbo incarnato di fronte al Padre e di fronte ai fratelli» (Vita consecrata, 22). Come l'apostolo Paolo, lasciatevi conquistare da Lui, assumete i suoi sentimenti e la sua forma di vita (cfr ibid., 18); lasciatevi toccare dalla sua mano, condurre dalla sua voce, sostenere dalla sua grazia (cfr ibid., 40).

Non è facile, lasciatevi toccare dalla sua mano, condurre dalla sua voce, sostenere dalla sua grazia.

E con Cristo, partite sempre dal Vangelo! Assumetelo come forma di vita e traducetelo in gesti quotidiani segnati dalla semplicità e dalla coerenza, superando così la tentazione di trasformarlo in una ideologia. Il Vangelo conserverà "giovane" la vostra vita e missione, e le renderà attuali e attraenti. Sia il Vangelo il terreno solido dove avanzare con coraggio. Chiamati ad essere «esegesi vivente» del Vangelo, sia esso, cari consacrati, il fondamento e il riferimento ultimo della vostra vita e missione.

Uscite dal vostro nido verso le periferie dell'uomo e della donna di oggi! Per questo, lasciatevi incontrare da Cristo. L'incontro con Lui vi spingerà all’incontro con gli altri e vi porterà verso i più bisognosi, i più poveri. Giungete alle periferie che attendono la luce del Vangelo (cfr Evangelii gaudium, 20). Abitate le frontiere. Questo vi chiederà vigilanza per scoprire le novità dello Spirito; lucidità per riconoscere la complessità delle nuove frontiere; discernimento per identificare i limiti e la maniera adeguata di procedere; e immersione nella realtà, «toccando la carne sofferente di Cristo nel popolo» (ibid., 24).

Cari fratelli e sorelle: di fronte a voi si presentano molte sfide, ma queste ci sono per essere superate. «Siamo realisti, ma senza perdere l'allegria, l'audacia e la dedizione piena di speranza! Non lasciamoci rubare la forza missionaria!» (ibid., 109).

Maria, donna in contemplazione del mistero di Dio nel mondo e nella storia, donna diligente nell'aiutare con prontezza gli altri (cfr Lc 1, 39) e per questo modello di ogni discepolo-missionario, ci accompagni in questo Anno della vita consacrata che poniamo sotto il suo sguardo materno.

A tutti voi partecipanti alla Veglia di preghiera a Santa Maria Maggiore e a tutti i consacrati e le consacrate imparto di cuore la Benedizione, e vi chiedo per favore di pregare per me.

Il Signore vi benedica e la Madonna vi custodisca.


  per seguire questo Anno di grazia dedicato alla vita Consacrata, abbiamo aperto questo apposito spazio, cliccate qui



[Modificato da Caterina63 30/11/2014 11:10]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)