00 22/11/2013 20:04

Giornalista omosessuale:Nozze gay? spudorato colpo di mano dello Stato.

In Irlanda, fissato per il 2015 il referendum sul matrimonio gay, si è scatenata una polemica a cui la settimana scorsa ha preso parte anche il giornalista omosessuale Paddy Manning. Così come in precedenza il suo collega Andrew Pierce era intervenuto nel dibattito inglese contro la legge voluta dal premier David Cameron, anche Manning ha deciso di scrivere all’Irish Daily Mirror per difendere «il diritto dei bambini ad avere una mamma e un papà», per ribadire che i figli «nascono solo dall’unione fra uomo e donna», per spiegare che «uguaglianza non è negare la differenza» e che «bisogna rispettare la realtà». E per chiarire che l’impossibilità di sposarsi non fa di un gay «una vittima».

LO STATO INVADENTE. «Il matrimonio fra persone dello stesso sesso non è una forma di uguaglianza calda e accogliente», ma «uno spudorato colpo di mano dello Stato», ha scritto il cronista. Secondo Manning «lo Stato vuole ridisegnare completamente il matrimonio, non più secondo il modello uomo-donna-bambino, che abbiamo ereditato da diecimila anni di storia e da tutte le culture, ma come come un qualsiasi legame irrilevante tra adulti».

LA REALTÀ IGNORATA. «Sono gay, non sono una vittima e rifiuto questa idea che il matrimonio tradizionale debba essere drasticamente cambiato per via di certe fantasie», chiarisce il giornalista. «Solo un uomo e una donna possono generare un figlio, a dispetto di tutte le fantasie che l’ideologia "gender" distruttiva vuol farci credere». Distruttiva perché «ogni bambino ha il diritto a una vita secondo natura». Se il matrimonio omosessuale verrà legalizzato l’effetto sarà quello di «rendere irrilevante il matrimonio» e, «per la prima volta, bambini e genitorialità non avranno più spazio nel matrimonio». Così le nozze fra persone dello stesso sesso «ci costringono a ignorare la realtà e il diritto dei bambini ad avere una madre e un padre».

NON È UN SENTIMENTO. In risposta al primo ministro irlandese, Enda Kenny, che si è schierato a favore della legalizzazione delle nozze gay, Manning sottolinea che «le persone si sposano per diverse ragioni, ma il matrimonio c’è perché ha un significato e produce un effetto vitale, non solo per l’individuo, ma per la società». Perciò se il governo deciderà di snaturarlo, saranno le future generazioni a rimetterci, prosegue il giornalista. «Possiamo ignorare la realtà quanto vogliamo, ma l’esito per i bambini non è lo stesso a prescindere dai diversi modelli familiari (…). Il matrimonio fra uomo e donna è la migliore possibilità per i bambini». Inoltre chi «pretende che l’uguaglianza significhi che l’uomo e la donna siano interscambiabili, come i pezzi del lego, dimostra che non capisce cosa sia l’uomo, la donna, il matrimonio e molto altro». E qui per Manning sta il vero problema: che non ci si sposa, nemmeno fra uomo e donna, per un generico sentimento di benevolenza, ma per un compito. «Il matrimonio non è solo fra due persone che si amano, ma fra un uomo e una donna che si impegnano a generare e crescere un figlio».

Tempi.it














 


mons. Caffarra: «Stiamo costruendo una torre di Babele che rovinerà sui bambini, affidati ai genitori 1 e 2»

Novembre 22, 2013 Redazione

In occasione della ricorrenza della patrona dei Carabinieri Virgo fidelis, l’arcivescovo di Bologna si è riferito anche al caso della bambina affidata a una coppia di omosessuali

caffarra«Stiamo costruendo una torre di Babele, che alla fine rovinerà su noi tutti. In primo luogo sui più deboli, i bambini, affidati al genitore 1 e al genitore 2. Affidati a una genitorialità artificialmente costruita». Ha parlato così l’arcivescovo di Bologna Carlo Caffarra durante l’omelia della Messa di ieri in occasione della Virgo fidelis, patrona dell’arma dei Carabinieri.

BAMBINA AFFIDATA A COPPIA GAY. Pur non citandolo mai esplicitamente, il cardinale si è riferito al caso della bambina di tre anni affidata a una coppia di omosessuali, una procedura definita a tempi.it dal procuratore capo dei minori di Bologna, Ugo Pastore, «poco trasparente e con diverse approssimazioni». Caffarra, ancora senza citarlo, ha anche preso spunto dal caso della scuola di Bologna che hacercato di sostituire senza riuscirci sui moduli di iscrizione alle parole “madre” e “padre”, le diciture “genitore” e “altro genitore”.

PAROLE SNATURATE. «Ciò che tiene assieme un popolo è quel patto sociale nel quale ciascuno ha il diritto di aspettarsi dall’altro ciò che egli ha promesso», ha detto l’arcivescovo. Ma quando «la parola diventa un surrogato della verità e l’agire un surrogato del bene entrano in scena i funzionari di questo o quel potere a decidere quale contenuto dare alle parole. È ciò che sta accadendo con due parole cardine della fedeltà dell’uomo alla realtà: matrimonio e paternità/maternità. Queste parole non dicono più ciò che è, ma ciò che il potere ha deciso che dicono».
E chi si oppone a questo tentativo di cambiare il significato delle parole, «coloro che semplicemente chiedono di essere fedeli alla realtà sono subito accusati di essere a favore della discriminazione fra le persone».

FEDELTÀ E PROMESSA. Rivolto ai carabinieri, il cardinale ha affermato che aver posto l’Arma dei Carabinieri sotto la protezione della Virgo fidelis riveste un significato profondo che implica «fedeltà e promessa».  Una promessa che «nel vostro caso ha assunto il carattere sacro del giuramento». È in forza della promessa e della fedeltà che i cittadini «si fidano e stimano l’Arma».



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[Modificato da Caterina63 23/11/2013 11:36]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)