Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.

DIFENDERE LA VERA FEDE

Le Stole usate da Benedetto XVI

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    Caterina63
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    00 08/01/2014 14:34

     Elenco delle STOLE
    indossate da Papa Benedetto XVI (sull'abito corale o sulla talare)
    durante le Celebrazioni Liturgiche

    N.B.: come riportato dal titolo, viene fatto l'elenco delle stole indossate solo durante le celebrazioni liturgiche, non durante le occasioni ufficiali extra-liturgiche (es. visite di ambasciatori o Capi di Stato eccetera). Tre sono le stole rosse personali di Benedetto XVI, una bianca.
    Le stole usate durante gli incontri fuori della liturgia, verranno indicate  a parte.




    Colore rosso


    STOLA N. 1 quella ufficiale dei Papi



    Benedizione Urbi et Orbi dopo l'elezione al Sommo Pontificato (19/04/05)
    Visita alla Basilica di San Paolo Fuori le Mura (25/04/05)
    Processione Penitenziale nel Mercoledì delle Ceneri 2007 (21/02/07)
    Concistoro Ordinario Pubblico per il Voto su alcune Cause di Canonizzazione (23/02/07)
    Celebrazione dell'Ora Media con l'Arcivescovo Ortodosso Chrysostomos II (16/06/07)
    Benedizione Urbi et Orbi di Natale 2009
    Benedizione Urbi et Orbi di Natale 2010
    Benedizione Urbi et Orbi di Natale 2011
    Concistoro Ordinario Pubblico per la Creazione di nuovi Cardinali e il Voto su alcune Cause di Canonizzazione (18/02/12)
    Benedizione Urbi et Orbi di Natale 2012
    Concistoro Ordinario Pubblico per il Voto su alcune Cause di Canonizzazione (11/02/13)




    STOLA N. 2 semplice senza insegne



    Vespri con i seminaristi dell'Arcidiocesi di Colonia (19/08/05)
    Veglia di preghiera durante la G.M.G. 2005 a Colonia (20/08/05)
    Adorazione Eucaristica con i Padri Sinodali durante l'XI Assemblea del Sinodo (18/10/05)
    Venerazione delle Reliquie del Beato Card. Von Galen (09/10/05)
    Venerazione delle Reliquie di alcuni Beati (29/10/05)
    Preghiera nelle Grotte Vaticane in suffragio dei Pontefici defunti (02/11/05)
    Venerazione delle Reliquie di 3 Beati (13/11/05)
    Consegna del pallio al Card. Angelo Scola, Arcivescovo Metropolita di Milano (21/09/11)


    STOLA N. 3 sua personale



    Visita alla Basilica di Santa Maria Maggiore
     (07/05/05)

    Preghiera nelle Grotte Vaticane in suffragio dei Pontefici defunti (02/11/06)
    Omaggio all'Immacolata in Piazza di Spagna 2005
    Benedizione degli agnelli nella memoria di S. Agnese 2006
    Processione penitenziale nel Mercoledì delle Ceneri 2006 (01/03/06)
    Concistoro Ordinario Pubblico per la Creazione di nuovi Cardinali (24/03/06)
    Rosario al Santuario della Madonna del Divino Amore (01/05/06)
    Celebrazione Ecumenica a Warsaw (25/05/06)
    Incontro di preghiera a Wadowice (27/05/06)
    Visita al Santuario della Divina Misericordia a Krakow (27/05/06)
    Celebrazione di chiusura del Mese Mariano 2006 (31/05/06)
    Concistoro Ordinario Pubblico per il Voto su alcune Cause di Canonizzazione (01/07/06)
    Visita al Santuario del Santo Volto di Manoppello (01/09/06)
    Benedizione di un nuovo organo a Regensburg (13/09/06)
    Incontro di preghiera con il clero e i diaconi permanenti a Freising (14/09/06)
    Celebrazione dell'Ora Media con l'arcivescovo anglicano di Canterbury (23/11/06)
    Assistenza alla Divina Liturgia nella Chiesa Patriarcale Ortodossa di Istanbul (30/11/06)
    Omaggio all'Immacolata in Piazza di Spagna 2006
    Benedizione degli agnelli nella memoria di S. Agnese 2007
    Consegna della "Lettera sull'educazione" alla Diocesi di Roma (23/02/08)
    Concistoro Ordinario Pubblico per la Creazione di nuovi Cardinali (24/11/12)


    STOLA N. 4 donata per l'occasione



    Preghiera per la pace nella Chiesa Parrocchiale di Les Combes (23/07/06)


    STOLA N. 5 sua personale



    Incontro con i giovani brasiliani a Sao Paulo (10/05/07)
    Vespri con i Vescovi brasiliani a Sao Paulo (11/05/07)
    Rosario nel Santuario di Aparecida (12/05/07)
    Vespri ad Aparecida per l'apertura della Conferenza dell'Episcopato Sudamericano (13/05/07)
    Celebrazione di chiusura del Mese Mariano 2007 (31/05/07)
    Giuramento del nuovo Cardinale Camerlengo di Santa Romana Chiesa (07/07/07)
    Incontro di preghiera presso la Mariensaule di Wien (07/09/07)
    Incontro di preghiera nell'Abbazia di Heiligenkreuz (09/09/07)


    STOLA N. 6 donata per l'occasione



    Incontro di preghiera con i giovani ad Assisi (17/06/07)


    STOLA N. 7 donata per l'occasione



    Incontro con il Clero delle Diocesi di Belluno-Feltre e Treviso ad Auronzo di Cadore (24/07/07)
    Benedizione della sede restaurata del Pontificio Istituto di Musica Sacra (13/10/07)
    Venerazione delle Reliquie di S. Teresa di Lisieux nella Cappella Privata del Palazzo Apostolico (14/11/07)
    Cerimonia di intitolazione del Cortile Nord della Basilica Vaticana a San Gregorio Illuminatore (22/02/08)


    STOLA N. 8



    Preghiera nelle Grotte Vaticane in suffragio dei Pontefici defunti (02/11/07)
    Preghiera nelle Grotte Vaticane in suffragio dei Pontefici defunti (02/11/08)


    STOLA N. 9



    Benedizione del nuovo ufficio del Cardinale Decano nel Cortile di S. Damaso (21/11/07)


    STOLA N. 10 di San Pio X





    Omaggio all'Immacolata in Piazza di Spagna 2007
    Vespri nella Cappella Sistina con i Padri Sinodali e il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I (18/10/08)
    Incontro di preghiera nella Cappella Redemptoris Mater con il Catholicos Aram I di Cilicia degli Armeni (24/11/08)
    Benedizione Urbi et Orbi di Natale 2008
    Benedizione degli agnelli nella memoria di S. Agnese 2010
    Prima parte della Veglia con i Sacerdoti per la conclusione dell'Anno Sacerdotale (10/06/10)
    Concistoro Ordinario Pubblico per il Voto su alcune Cause di Canonizzazione (21/02/11)


    STOLA N. 11 di Leone XIII

    Leone XIII stola rossa Benedizione agnelli gennaio 2008



    Benedizione degli agnelli nella memoria di S. Agnese 2008
    Processione penitenziale nel Mercoledì delle Ceneri 2009 (25/02/09)
    Preghiera nelle Grotte Vaticane in suffragio dei Pontefici defunti (02/11/09)
    Processione penitenziale nel Mercoledì delle Ceneri 2010 (17/02/10)
    Preghiera nelle Grotte Vaticane in suffragio dei Pontefici defunti (02/11/10)
    Processione penitenziale nel Mercoledì delle Ceneri 2011 (09/03/11)
    Confessione di alcuni giovani a Madrid (20/08/11)
    Preghiera nelle Grotte Vaticane in suffragio dei Pontefici defunti (02/11/11)
    Processione penitenziale nel Mercoledì delle Ceneri 2012 (22/02/11)
    Via Crucis al Colosseo 2012 (06/04/12)
    Preghiera nelle Grotte Vaticane in suffragio dei Pontefici defunti (02/11/12)


    STOLA N. 12 di San Pio X



    Concistoro Ordinario Pubblico per il Voto su alcune Cause di Canonizzazione (01/03/08)
    Incontro con i giovani a Genova (18/05/08)
    Incontro con il Capitolo della Cattedrale e i rappresentanti della Vita Consacrata a Genova (18/05/08)
    Celebrazione di chiusura del Mese Mariano 2008 (31/05/08)
    Vespri nella Cattedrale di Aosta (25/07/09)
    Celebrazione di chiusura del Mese Mariano 2012 (31/05/12)


    STOLA N. 13 del Beato Pio IX



    Rosario con gli studenti universitari (01/03/08)
    Incontro di preghiera con le Comunità Neocatecumenali della Diocesi di Roma (10/01/09)
    Rosario con gli studenti universitari (10/10/09)
    Celebrazione della Parola con la Comunità evangelica luterana di Roma presso la Christuskirche in via Sicilia (14/03/10)
    Incontro con clero, religiosi e seminaristi a Palermo (03/10/10)
    Incontro con i giovani a Palermo (03/10/10 a cui si riferisce la foto)
    Visita alla Basilica di St. Paul di Harissa e firma dell'Esortazione Apostolica Ecclesia in Medio Oriente (14/09/12)
    Incontro con i giovani a Bkerké (15/09/12)
    Preghiera in occasione del XXV Incontro Europeo dei Giovani di Taizé (29/12/12)


    STOLA N. 14



    Incontro con il Clero nella Cattedrale di Brindisi (15/06/08)
    Celebrazione di accoglienza al porto di Sydney (17/07/08)
    Incontro con un gruppo di giovani svantaggiati a Sydney (18/07/08)
    Incontro con i Sacerdoti, seminaristi e studenti della Pont. Facoltà Teologica della Sardegna nella Cattedrale di Cagliari(07/09/08)
    Cammino Giubilare di Lourdes (Chiesa Parrocchiale - Cachot - Grotta) (13/09/08)
    Processione aux flambeaux a Lourdes (13/09/08)
    Benedizione degli agnelli nella memoria di S. Agnese 2009
    Incontro con i membri dei movimenti per la promozione della donna a Luanda (22/03/09)
    Celebrazione conclusiva del Mese Mariano 2010 (31/05/2010)


    STOLA N. 15



    Visita alla casa di S. Giuseppe Freinademetz a Oies (05/08/08)
    Incontro con il Clero della Diocesi di Bolzano-Bressanone nel Duomo di Bressanone (06/08/08)


    STOLA N. 16 di Leone XIII



    Rosario nel Santuario di Pompei (19/10/08)
    Concistoro Ordinario Pubblico per il Voto su alcune Cause di Canonizzazione (21/02/09)


    STOLA N. 17  di Benedetto XV




    Via Crucis al Colosseo 2009 (10/04/09)
    Concistoro Ordinario Pubblico per il Voto su alcune Cause di Canonizzazione (19/02/10)
    Via Crucis al Colosseo 2010 (02/04/10)


    STOLA N. 18

    ?

    Inaugurazione dei restauri della Cappella della Congregazione per la Dottrina della Fede (30/04/10)


    STOLA N. 19


    (Come si vede nella seconda immagine, ci troviamo davanti alla stessa stola usata prima da Giovanni Paolo II e dopo il primo utilizzo da parte di Benedetto XVI, è stata effettuata la sostituzione dello stemma pontificio)

    Celebrazione ecumenica a Paphos (04/06/10)
    Benedizione degli agnelli nella memoria di S. Agnese 2011
    Celebrazione ecumenica presso l'ex Convento agostiniano di Erfurt (23/09/11)
    Veglia di preghiera con i giovani presso la Fiera di Freiburg im Breisgau (25/09/11)
    Celebrazione della Parola in preparazione all'incontro di Assisi (26/10/11)
    Benedizione degli agnelli nella memoria di S. Agnese 2012
    Benedizione degli agnelli nella memoria di S. Agnese 2013


    STOLA N. 20 di Leone XIII



    Celebrazione Ecumenica presso la Westminster Abbey, London (17/09/10)
    la stessa stola usata anche da Pio XI:

    Prima parte della Veglia con i giovani in Hyde Park, London (18/09/10)
    Visita alla Cattedrale di Santiago de Compostela e venerazione della tomba dell'Apostolo Giacomo


    STOLA N. 21 di Paolo VI 



    Inaugurazione dei restauri della Cappella della SS. Trinità presso la Basilica della Salute a Venezia (08/05/11)


    STOLA N. 22 donata per l'occasione



    Celebrazione di accoglienza nella Plaza de Cibeles di Madrid (18/08/11)
    Via Crucis nella Plaza de Cibeles di Madrid (19/08/11)
    Prima parte della Veglia con i giovani all'Aeroporto Cuatro Vientos di Madrid (20/08/11)


    STOLA N. 23 (e sotto la 24) sono le due stole usate da Paolo VI 

      

    Celebrazione dell'Ora Media nel Duomo di Milano (02/06/12)


    STOLA N. 24



    Incontro con i Cresimandi presso lo Stadio "Giuseppe Meazza" di Milano (02/06/12)


    STOLA N. 25 unica stola usata da Benedetto XVI appartenuta a Pio XII



    Primi Vespri della Solennità di Tutti i Santi 2012 in occasione del 500° Anniversario dell'inaugurazione della Cappella Sistina.

    Altre stole sono state usate da Benedetto XVI e che saranno qui disponibili dopo accurati studi e identificazione. 

    Ultima stola, per ora, della serie rossa è la seguente, dono al Papa, di fattura semplice usata in poche occasioni:

    STOLA 26






      Colore bianco


    STOLA N. 1



    Venerazione delle Reliquie di S. Giovanni M. Vianney nella Cappella Privata del Palazzo Apostolico (23/05/05)
    Celebrazione di chiusura del Mese Mariano 2005 (31/05/05)


    STOLA N. 2 di Benedetto XV



    Celebrazione della Parola presso la Basilica romana di S. Bartolomeo all'Isola Tiberina (07/04/08)


    STOLA N. 3 di Leone XIII



    Incontro con i Vescovi degli Stati Uniti a Washington (16/04/08)
    Omaggio all'Immacolata in Piazza di Spagna 2008
    Vespri nella Cattedrale Greco-Melkita di Amman (09/05/09)
    Preghiera presso il Santo Sepolcro di Jerusalem (15/05/09)
    Celebrazione conclusiva del Mese Mariano 2011 (31/05/11)


    STOLA N. 4 di Leone XIII



    Rosario nella Basilica di Santa Maria Maggiore (03/05/08)
    Omaggio all'Immacolata in Piazza di Spagna 2009
    Omaggio all'Immacolata in Piazza di Spagna 2010
    Rosario con i Vescovi italiani nella Basilica di Santa Maria Maggiore (26/05/11)
    Omaggio all'Immacolata in Piazza di Spagna 2011


    STOLA N. 5



    Celebrazione dell'Ora Media con il Patriarca Ortodosso Armeno Karekin II (09/05/08)
    Omaggio all'Immacolata in Piazza di Spagna 2012


    STOLA N. 6 donata a lui



    Benedizione Urbi et Orbi di Pasqua 2009 (12/04/09)
    Venerazione della Sindone nel Duomo di Torino (02/05/10)
    Assemblea Diocesana nella Basilica di San Marco a Venezia (08/05/11)
    Prima parte della Veglia con i giovani nella piazza Josip Jelačić di Zagreb (05/06/11)


    STOLA N. 7 senza stemma papale. La foto qui piccola potrebbe ingannare per via dei colori meno brillanti, ma la stola è la stessa di quella sotto ingrandita e ripresa in altra occasione






    Celebrazione di chiusura del Mese Mariano 2009 (30/05/09)
    Intervento al termine della Veglia di preghiera in preparazione alla Beatificazione di Papa Giovanni Paolo II (30/04/11)

      alla prossima.....



    [Modificato da Caterina63 11/01/2014 18:33]
    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    Caterina63
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    00 08/01/2014 14:46

    Le origini dell'uso della mozzetta e della stola papale 

    I Pontefici in bianco e rosso

     

    di Stefano Sanchirico
    Cerimoniere pontificio

    L'utilizzo della mozzetta e della stola pontificia trae la sua origine in un universo simbolico e liturgico che si andò affermando a partire dall'epoca carolingia, fino a giungere a un uso codificato e con regole abbastanza precise verso la seconda metà del 1400, con l'apporto particolarmente significativo delle innovazioni introdotte nel cerimoniale papale durante il periodo avignonese. 

    Per comprendere correttamente l'utilizzo della mozzetta e della stola papale occorre brevemente fare riferimento all'uso dei colori rosso e bianco per gli abiti pontificali, in particolare, nelle cerimonie legate all'elezione e all'insediamento del nuovo Papa.
    Non è oggetto di questo studio delineare le complesse vicende storiche che portarono il papato romano al progressivo e provvidenziale affrancamento dalla potenza bizantina e al rapporto con l'impero d'Occidente, prima franco e poi tedesco; giova solo ricordare che l'uso dei colori bianco e rosso, quali distintivi della dignità pontificia, lasciano tra l'altro scorgere quel processo di imitatio imperii del vescovo di Roma, di cui il Constitutum Constantinicostituisce la giustificazione e la sanzione giuridica più evidente.

    Tale documento, che probabilmente è stato redatto tra la seconda metà dell'VIII secolo e la prima metà del successivo, stabilisce tra l'altro il passaggio delle insegne imperiali per la pars occidentis dell'impero dall'imperatore Costantino al Papa Silvestro. Tra queste insegne troviamo ilphrygium, la clamis purpurea, cioè il mantello di porpora, e gli imperialia scectra, che già a partire dal ix secolo cominciano a svolgere un ruolo nei riti d'insediamento del nuovo Pontefice. 

    La progressiva importanza che si darà al rito di intronizzazione e di coronazione, come pure il fatto che alcune elezioni avvenivano fuori Roma, introdussero, accanto all'atto formale di adozione di un nuovo nome da parte del Papa, l'uso di ammantare, subito dopo l'elezione, con la cappa rubea, o purpurea, il neo eletto Pontefice. Il primo esempio di immantatiosi ebbe con Leone IX, eletto a Worms nel 1048. Fu con Gregorio vii che questo rito apparve con certezza a Roma, al momento della sua elezione nel 1073. Tale atto è documentato per Vittore III (1086-1087), Urbano ii (1088-1099) e Pasquale ii (1099-1118). 

    Guglielmo Durando riferirà nel suo Rationale divinorum officiorum, scritto verso il 1286, che oltre agli ornamenti tipici del vescovo, il Romano Pontefice poteva far uso della corona e del manto di porpora, in quanto l'imperatore Costantino consegnò al beato Silvestro tutte le insegne dell'impero romano:  "Su concessione dell'imperatore Costantino, il Pontefice Romano, può portare la clamide purpurea e la tunica scarlatta e tutti gli indumenti imperiali:  scettri, stendardi e ornamenti, la croce lo precede ovunque andrà per indicare che a Lui, più che ad ogni altro si confà il detto dell'Apostolo:  non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, e perché sappia che deve imitare il crocifisso". 

    Per tale ragione il Pontefice esibisce tutto questo apparato anche nelle grandi processioni, come un tempo usavano fare gli imperatori. Il rituale di intronizzazione del Romano Pontefice prevedeva, in una forma che si era ormai andata stabilizzandosi, che il priore dei diaconi ammantasse il neo eletto Pontefice con il manto rosso simbolo di potere di origine chiaramente imperiale.
    Accanto all'uso del manto rosso, come distintivo dell'autorità pontificia, si affianca l'uso della veste bianca. Filippo Bonanni, nella sua opera Della Sacra Gerarchia spiegata nei suoi abiti civili ed ecclesiastici (Roma, 1720), riferirà di una tradizione, abbastanza diffusa ancora nel 1700, che attribuirebbe all'apparizione di una bianca colomba al momento del martirio di san Fabiano la ragione dell'adozione dell'abito bianco del Pontefice. Tradizioni o leggende a parte, l'uso del Pontefice di indossare una veste bianca è antichissimo. Bonanni porta l'esempio di Papa Vittore III, che, eletto nel 1086, fece resistenza a indossare la veste bianca prima della clamide purpurea. 

    Ancora una volta Guglielmo Durando offrirà quella che da molti è ritenuta l'interpretazione simbolica più completa dei colori bianco e rosso della veste papale:  "Il Sommo Pontefice appare sempre vestito di un manto rosso all'esterno, ma all'interno è ricoperto di veste candida, perché il bianco significa innocenza e carità, il rosso esterno simbolizza invece il sangue di Cristo.(...) Il Papa rappresenta infatti la Persona (il Cristo) che per noi rese rosso il suo indumento".
    La veste esterna, il manto rosso, diviene simbolo del sacrificio di Cristo, la veste bianca rinvia alla purezza dei costumi e alla santità della vita. Durando afferma anche che la veste detta pluviale o cappa si pensa derivi dalla tunica descritta nell'Antico Testamento:  come quella era adorna di sonagli, questo lo è di frange, che rappresentano le fatiche e le preoccupazioni di questo mondo. In tale descrizione si trova concorde con quella di Domenico Macri, che nel suo Hierolexicon (Venezia 1765) associa il manto papale e il piviale al mandýa greco. 

    Il primo cerimoniale papale che si sofferma in modo sistematico su tali vesti del Pontefice è quello redatto per Gregorio X (tra il 1272 e il 1273), mentre gli ordines precedenti ricordano chiaramente solo il colore del manto rosso con il quale il priore dei diaconi ammantava il neo eletto Pontefice.
    I colori bianco e rosso rendono così visibile ciò che il Papa rappresenta:  la persona di Cristo e la Chiesa suo corpo mistico.
    Tali indumenti e colori, usati fin dal momento dell'elezione del Romano Pontefice, con la loro simbologia cristica e imperiale allo stesso tempo, verranno codificati dai cerimoniali del periodo avignonese (in particolare il cosiddetto cerimoniale Long), da quello dello Stefaneschi, che è stato scritto nella fase di rientro a Roma, e da quello del Patriarca Pietro. Infine, troverà una codificazione precisa nel cerimoniale redatto da Agostino Patrizi-Piccolomini e da Giovanni Burcardo. Questo disporrà che il neo-eletto Pontefice, indossata la veste bianca - di lino o altra stoffa a seconda della stagione - venisse ammantato del manto rosso pontificio dal cardinale priore dei diaconi, conservando la stola indossata secondo il rispettivo ordine di appartenenza, o senza, qualora l'eletto non fosse insignito neanche dell'ordine diaconale, e con la mitra di lama sul capo. Così rivestito il nuovo Papa, posto in trono nel luogo dell'elezione, riceveva la prima obbedienza dei cardinali:  rituale, questo, che pur con qualche differenziazione riguardo ai momenti è stato conservato sino a tempi recenti. 

    Tale veste diveniva così abituale per le occasioni pubbliche e solenni del Papa, non solo in quelle strettamente liturgiche, ma anche quando riceveva l'imperatore e i sovrani in solenne udienza e durante i concistori pubblici per la creazione di nuovi cardinali, per le solenni cavalcate per l'Urbe, in particolare per la presa di possesso di San Giovanni in Laterano, che seguiva la coronazione in San Pietro. 

    Circa la forma e la foggia del manto e della veste in epoca medioevale si sono fatte molte speculazione e un certo aiuto può venire dal patrimonio iconografico. Bonanni conviene nel definire tale manto rosso come contrassegno della dignità pontificia. Del resto, egli aggiunge che i vocaboli "di manto, cappa e peviale vogliono significare nelli rituali le vesti adoperate dalli Pontefici nelle funzioni sacre e non comunemente", concludendo semplicemente:  "se di tal forma o di tal colore si usasse dalli pontefice anticamente non l'ho potuto ricavare appresso alcuno autore, ne riconoscere in alcuna pittura antica posso solo dire che il Pontefice quando era eletto gli si poneva indosso la clamide rossa, altri dicono manto, altri veste pontificia o spesse volte il peviale, come oggi si fa". 

    Il Papa usava anche una cappa rossa, sul modello di quella dei cardinali, ma aperta davanti e con ampio cappuccio, che durante il periodo avignonese fu foderata di ermellino. Tale cappa era indossata di rado:  nel mattutino di Natale, in quelli della Settimana Santa ed in poche altre occasioni. Cadde presto in disuso e fu sostituita dal manto, che il Papa utilizzava ogni qualvolta assisteva alle cappelle papali, usandolo bianco, quando era prescritto tale colore liturgico, e rosso in tutte le altre circostanze. Nel caso di uso della cappa da parte del Papa, non era prevista l'assistenza dei cardinali diaconi. 

    Il periodo avignonese introdusse alcune novità, non solo nella liturgia papale, con l'introduzione del concetto di "cappella" - da cui nasce, tra l'altro, il tribunale della Rota Romana, formato dai cappellani auditores Domini Papae, a conferma dell'importante ruolo liturgico svolto dai prelati uditori di Rota fino alla riforma della cappella papale attuata nel 1968 in ossequio alla Pontificalis domus di Paolo VI - quale oggi, pur riformato, conosciamo; ma anche nel vestiario del Papa, non discostandosi però sul piano della simbologia dei colori bianco e rosso dal periodo precedente. Tale novità è l'utilizzo della mozzetta. 

    La mozzetta, veste ecclesiastica propria del Papa e di altre dignità, è aperta sul davanti e viene chiusa con una bottoniera, si porta sulle spalle e copre anche il petto e porzione delle braccia. Solo in quella papale sopravvive un piccolo cappuccio, avanzo di uno più ampio che si portava per coprirsi il capo. La mozzetta, nella foggia che conosciamo oggi, non è veste particolarmente antica in quanto, come sopra accennato, la veste pubblica del Papa era il manto e la veste bianca. Bonanni riferisce che la mozzetta "usasi dal Sommo Pontefice, sempre ed in pubblico sopra la veste talare il rocchetto, chiamato volgarmente camisa romana (di maniche strette sempre di lino bianco e di forma quasi talare), poi reso più corto", e aggiunge che tale corta veste non fosse usata anticamente dai Sommi Pontefici i quali oltre la tonaca bianca ricevevano il manto. 

    Il cappuccio (mozzetta), il cui uso fu iniziato appunto in Francia, deve intendersi quale aggiunta alla veste abituale del Papa, simile a quella dei cardinali, come annotato in un diario riportato da Bonanni e da Gaetano Moroni nel suo Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica (Venezia, 1857):  "erat autem per ea tempora mantellum hoc Pontificis simile omnino cardinalium vesti, quam vulgo dicimus mantellectum, longum tamen ad talos descendens, et rubeum sempre et caputium, quod imponebatur mantelletto, similiter rubrum tale erat, quod caput operiens humeros pectus, et brachia simul integre ambiebat, vestimenti genus ad aeris injurias repellendas per accommodatum, et ad fovedum aptissimum, namet in hyeme variis pellibus fulciebatur. Hoc igitur indumenti genere mantello scilicet et caputio inter proprios lares, est extra etiam in actionibus quibuscuinque non tamem sacris usi Pontifices fere usque ad Leonen x". 

    Nel sopraccitato diario si aggiunge che se la stagione era calda si deponeva il mantelletto e si usava mantenere il cappuccio (mozzetta) sopra il rocchetto in quanto occorreva conservare al Sommo Pontefice il colore bianco e quello di porpora, per significare la sua somma dignità. Così fu mantenuto, anche al rientro a Roma, l'uso del rocchetto e del cappuccio (ora mozzetta) con l'unito piccolo cappuccio, in ricordo dell'antico, che non si usava più per coprire il capo. Tale funzione era stata assunta dal berrettino ugualmente rosso, il camauro. Domenico Giorgi, nel suo Gli abiti sagri del Sommo Pontefice Paonazzi, e Neri in alcune solenni funzioni della Chiesa, giustificati degli antichi rituali, e degli scrittori ecclesiastici (Roma, 1727), dopo aver affermato che la veste interiore fu sempre bianca, laddove l'esteriore, cioè la mozzetta detta cappa rubea, fu sempre rossa, osserva che i Pontefici non hanno mai avuto l'abitudine di intervenire alle sacre funzioni vestiti di abiti familiari; quindi conviene con Bonanni che il mantello e il cappuccio, abiti non sacri e ignoti agli antichi Pontefici, furono per la prima volta introdotti in Francia a motivo dell'intemperie dell'aria, per cui essi tralasciarono di usare l'antico manto pontificio. Inoltre del cappuccio (mozzetta) si servivano i Papi mentre erano ritirati nelle proprie abitazioni e di fuori ancora, in ogni funzione, ma non in quelle sacre e molto meno solenni con gli abiti familiari, ossia di camera. 

    Tale abito con la stola pontificia diventerà ben presto l'abito pubblico del Sommo Pontefice, ereditando in tale modo, nelle funzioni extra liturgiche, il valore simbolico del manto rosso e della veste bianca. Le vesti che il Sommo Pontefice suole comunemente usare nelle funzioni non sacre pubbliche saranno descritte da monsignor Landucci, sacrista pontificio del XVII secolo:  "Due paia di scarpe rosse, una di panno di lana e l'altro di velluto, con croce ricamata d'oro, con un paio bianche con simile croce, due vesti corte bianche, con l'aggiunta di altre due vesti larghe in coda, che chiamasi falda, la quale vien cinta nei lombi con cingoli di seta rossa e fiocchi oro, rocchetto, cappuccio (mozzetta), berrettino di velluto rosso, cappuccio e berrettino di panno, altro di damasco bianco, ugualmente con berrettino di eguale fattura (tutti questi circondate di pelli bianche di armellino), queste saranno senza pelli durante l'estate ed i periodi più caldi, a ciò si aggiungano due piccoli berrettini (zucchetti), l'uno di panno, l'altro di seta, da mettersi, secondo le occasioni, quando si indossi la mitria o il regno (triregno)". 

    Dalla seconda metà del 1400 l'uso della stola e della mozzetta divenne sempre più frequente e riservato, insieme al rocchetto, al solo Pontefice, quale segno di giurisdizione. Tale abito andò, come detto, sostituendo il manto in alcuni atti solenni. Tra questi atti, forse il più solenne, in cui si vide la sostituzione del manto con l'abito sopra descritto, fu la solenne cavalcata per la presa di possesso della Arcibasilica del Santissimo Salvatore. Infatti, dopo il possesso di Leone X nel 1513, i Papi terminarono di prendere possesso della basilica Lateranense in mitra, o regnum, e manto papale. Il primo Papa a recarsi in mozzetta e stola per la presa di possesso del Laterano fu Clemente VII, l'altro Papa Medici, nel 1525. Il suo successore Paolo III, fece lo stesso, mentre  San  Pio  V  indossò  anche  la falda  minore  e  così  anche  i suoi successori. 

    Inoltre, la simbologia dei colori ritornava anche sui finimenti del cavallo utilizzato dai Pontefici, prima che fosse introdotto l'uso della carrozza, in occasione della prese di possesso e di viaggi. Essi, infatti, cavalcavano un cavallo bianco con una gualdrappa rossa. Già in epoca carolingia si introdusse, inoltre, un gesto carico di simboli:  il nuovo imperatore nell'abito delle cerimonie di incoronazione imperiale, in segno di sottomissione e di umiltà, conduceva le briglie del cavallo del Papa, per un breve tratto di strada, lo spazio di un tiro d'arco, ripetendo quanto già fece Pipino il breve con Stefano ii. 
    Gaetano Moroni e Giuseppe Novaes, come pure altri autori, ricordano che anche quando il Papa si recava alle cappelle dell'Annunziata, di San Filippo e della Natività, a Santa Maria Maggiore, usciva in mozzetta stola e rocchetto. Moroni aggiunge, poi, che tutte le volte che il Papa assume la mozzetta la porta sempre sul rocchetto, la veste, che può essere di seta o di lana a seconda delle circostanze, la fascia con i fiocchi e la stola (tranne in alcuni casi specifici), con l'aggiunta della falda  minore,  in  particolari  circostanze. 

    Una parola più specifica va spesa infine sull'uso della stola del Sommo Pontefice.

    Il Papa la utilizzava ogni qualvolta compariva in pubblico o per qualche funzione non strettamente liturgica. Tale stola era lunga sino ad un palmo sotto il ginocchio ed è alquanto unita al petto da un cordone formante un nastro, con due croci laterali. "È tutta ricamata con arabeschi, ossia frangi di foglie e fiori, pendendo dalle estremità lunghe frange. Essa è sempre ricamata d'oro, di colore bianco o rosso, secondoché si usa la mozzetta bianca o rossa, come si prescrive nei rituali, alcune volte più, altre volte meno preziosa, usandola nelle solenni cavalcate ricamata di perle. Solo il Romano Pontefice la porta in segno di Suprema dignità e potestà"

    All'uso della stola sulla mozzetta si univa sempre quello della croce papale, che portata dal suddiacono apostolico - un uditore di Rota - e accompagnata dai maestri ostiari di virga rubea, precedeva sempre il Papa in ogni uscita che aveva carattere di ufficialità:  l'una e l'altra si adoperavano per Roma, nelle chiese, nei monasteri, nelle visite ai sovrani, e via dicendo. Inoltre un tale abito era previsto quando il Papa si recava per l'Urbe senza andare a celebrare messa, oppure quando viaggiava da un città all'altra, approssimandosi ad entrarvi.



    (L'Osservatore Romano 14 luglio 2010)







    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    Caterina63
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    Sesso: Femminile
    00 11/01/2014 19:44
     riepilogo in comode schede





























    [Modificato da Caterina63 19/01/2014 17:35]
    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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