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"La fede vedrà in Gesù Cristo l'inizio di un movimento nel quale l'umanità divisa viene gradualmente ricomposta nell'essere di un unico Adamo, in un "corpo"; quello dell'uomo che deve venire..."
(J.Ratzinger, Benedetto XVI: Introduzione al Cristianesimo)







                             

“Nel Nuovo Testamento la Croce appare primariamente come un movimento dall’alto in basso. Essa non è la prestazione propiziatrice che l’umanità o una assemblea offre al Dio sdegnato, bensì l’espressione di quel folle Amore di Dio, che si abbandona senza riserve all’umiliazione per redimere l’uomo; la Croce è il Suo modo di avvicinarsi a noi, non viceversa!”
(J.Ratzinger, Benedetto XVI: Introduzione al Cristianesimo)






 "Dicevo che romano - Giovanni Paolo II - si è sentito fino in fondo.
Fino al punto da guardare incantato Roma dalle finestre del Palazzo Apostolico, mai sazio di farla entrare negli occhi e nel cuore, questa sua città di elezione. Romano al punto di benedirla, ogni sera, quando — prima di andare a riposare — guardava dalla sua camera Roma tutta illuminata e sulla sua città tracciava il segno della croce. Fino al punto di tenere una cartina geografica di Roma sempre a portata di mano, e indicarvi le parrocchie già visitate e quelle ancora da visitare..."
(card. Stanislaw Dziwisz su l'Osservatore Romano 1 maggio 2011 in occasione della Beatificazione di Giovanni Paolo II)






Nel 1975 Tito Casini fece una vera profezia che si avverò grazie a Benedetto XVI che nel 2007 liberalizzò l'uso della Messa antica fino ad allora vietata o lasciata per indulto. Indulto che i Vescovi in massa si rifiutarono di concedere nonostante gli appelli a favore di Giovanni Paolo II. Nell'aerea Download del sito  http://www.cooperatoresveritatis.onweb.it/it/home potrete scaricare il libro integrale di Tito Casini 

Traduttore google:
In 1975, Tito Casini made a true prophecy that came true thanks to Benedict XVI in 2007 liberalized the use of the old Mass until then forbidden to leave or pardon. Pardon which the Bishops in mass refused to grant despite appeals in favor of John Paul II. Download Nell'aerea site you can download the complete book of Tito Casini


En 1975, Tito Casini hizo una verdadera profecía que se hizo realidad gracias a Benedicto XVI en 2007 liberalizó el uso de la antigua misa hasta entonces prohibido abandonar o indulto. Perdón que los Obispos en masa se negó a conceder a pesar de los llamamientos a favor de Juan Pablo II. Descarga Nell'aerea pagina puedes descargarte el libro completo de Tito Casini






«Chi si aggrappa al mondo, essendo per lui la terra l’unico cielo, rende la terra un inferno, poiché fa di essa ciò che non può essere. Egli vuole possedere in essa la realtà definitiva ed esprimere così una pretesa che lo pone contro se stesso, contro la Verità, contro gli altri. (...) In una antica omelia sulla notte pasquale attribuita ad Epifanio, che ora viene letta anche nella nostra liturgia, ascoltiamo: “Svegliati o tu che dormi, destati dai morti e Cristo ti illuminerà!”. Io non ti ho certo creato perché tu rimanga per sempre in prigione. Io non ti ho fatto per la prigione!»
(J. Ratzinger-Benedetto XVI, “Guardare al Crocifisso”)

con google traduttore
"El que se aferra al mundo, siendo para él la tierra el único cielo, haciendo de la Tierra un infierno, porque es lo que no puede ser. Él quiere tener en la realidad última y expresar un reclamo que lo pone contra sí mismo, contra la verdad, contra los demás. (...) En una antigua homilía en la noche de Pascua atribuido a Epifanio, que ahora también se lee en la liturgia, escuchamos: "Despiértate, tú que duermes, y levántate de los muertos, y Cristo te alumbrará." No estoy seguro de que he creado, porque te quedas para siempre en la cárcel. No me he hecho a la cárcel! "
(J. Ratzinger-Benedicto XVI, "Mirando al Crucificado")

"Whoever clings to the world, being the land for him the only sky, making the earth a hell, because it is what can not be. He wants to have it in the ultimate reality and express a claim that puts him against himself, against the truth, against others. (...) In an ancient homily on Easter night attributed to Epiphanius, who now is also read in our liturgy, we hear: "Awake thou that sleepest, and arise from the dead, and Christ will shine on you." I'm not sure I've created because you remain forever in prison. I do not have I done to the prison! "
(J. Ratzinger-Benedict XVI, "Looking at the Crucified")






Dalle «Lettere» di san Massimo Confessore, abate 

Nulla è tanto caro a Dio e tanto conforme al suo amore quanto la conversione degli uomini mediante un sincero pentimento dei peccati. E proprio per ricondurre a sé gli uomini…il Verbo del Padre…si fece carne e … fece, patì e disse tutto quello che era necessario a riconciliare noi, nemici e avversari di Dio Padre. […]

Inoltre con molti esempi ci stimolò ad essere simili a lui nella comprensione, nella cortesia e nell'amore perfetto verso i fratelli. Per questo disse: «Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a convertirsi» (Lc 5, 32). E ancora: «Non sono i santi che hanno bisogno del medico, ma i malati» (Mt 9, 12)… Ricordiamo poi quello che dice in un'altra sua parabola: «Così vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito...» (Lc 15, 7). Il buon samaritano del vangelo curò con olio e vino e fasciò le ferite di colui che era incappato nei ladri ed era stato spogliato di tutto e abbandonato sanguinante e mezzo morto sulla strada. Lo pose sulla sua cavalcatura, lo portò all'albergo, pagò quanto occorreva e promise di provvedere al resto. Cristo è il buon samaritano dell'umanità. 

Dio è quel padre affettuoso, che accoglie il figliol prodigo, si china su di lui, è sensibile al suo pentimento, lo abbraccia, lo riveste di nuovo con gli ornamenti della sua paterna gloria e non gli rimprovera nulla di quanto ha commesso. Richiama all'ovile la pecorella che si era allontanata dalle cento pecore di Dio. Dopo averla trovata che vagava sui colli e sui monti, non la riconduce all'ovile a forza di spintoni e urla minacciose, ma se la pone sulle spalle e la restituisce incolume al resto del gregge con tenerezza e amore. 

Dice: Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, ed io vi darò riposo (cfr. Mt 11, 28). E ancora: «Prendete il mio giogo sopra di voi» (Mt 11, 29). Il giogo sono i comandamenti o la vita vissuta secondo i precetti evangelici. Riguardo al peso poi, forse pesante e molesto al penitente, soggiunge: «Il mio giogo è dolce e il mio carico leggero» (Mt 11, 30).






"Dio avrebbe potuto liberare l'uomo dal peccato e dalle sue nefaste conseguenze, la più terribile delle quali è la dannazione eterna, con un semplice condono, con un suo semplicissimo atto di perdono. Infatti sarebbe stata sufficiente la pura onnipotenza divina per redimere l'uomo. Dio avrebbe potuto benissimo perdonare l'uomo e riconciliarlo a sè senza pretendere alcuna soddisfazione, ma richiedendogli soltanto la conversione del cuore. Di fatto però, Dio ha scelto un altro modo per riconciliare a sè l'uomo: ha voluto la passione di Cristo... Giustificati per il Suo Sangue, saremo salvati per mezzo di Lui. In questo modo l'amore e la giustizia di Dio, la misericordia e la giusta riparazione del peccato trionfano insieme perchè Cristo trova la sua glorificazione nello stesso mistero della Pasqua..."
(Fr.Louis Chardon O.P. "Meditazioni sulla Passione di Gesù")







"Il Papa che vi visita, si aspetta da voi un generoso e nobile sforzo per conoscere sempre meglio la Chiesa. Il Concilio Vaticano II ha voluto esser soprattutto un Concilio sulla Chiesa. Prendete nelle vostre mani i documenti conciliari, specialmente la Lumen Gentium, studiateli con amorosa attenzione, con spirito di preghiera, per scoprire ciò che lo Spirito ha voluto dire sulla Chiesa. Così potrete rendervi conto che non vi è – come alcuni pretendono – una “nuova chiesa”, diversa od opposta alla “vecchia chiesa”, bensì che il Concilio ha voluto rivelare con maggiore chiarezza l’unica Chiesa di Gesù Cristo, con aspetti nuovi, ma sempre la stessa nella sua essenza. 

Inoltre il Papa si attende da voi una leale accettazione della Chiesa. Non sarebbero fedeli in questo senso coloro che rimanessero troppo attaccati ad aspetti accidentali della Chiesa, validi nel passato ma oggi superati. Ma non sarebbero neppure fedeli coloro che, in nome di un profetismo poco illuminato, si gettassero all’avventurosa ed utopica costruzione di una Chiesa cosiddetta del futuro, disincarnata da quella presente. Dobbiamo rimaner fedeli alla Chiesa che, nata una volta per sempre dal disegno di Dio, dalla Croce, dal sepolcro aperto del Risorto e dalla grazia della Pentecoste, nasce di nuovo ogni giorno, non dal popolo o da altre categorie razionali, bensì dalle medesime fonti dalle quali nacque alla sua origine. Essa nasce oggi per costruire con tutte le genti un popolo desideroso di crescere nella fede, nella speranza, nell’amore fraterno. 

Il Papa da voi attende anche la piena coerenza della vostra vita con la vostra appartenenza alla Chiesa. Questa coerenza significa avere coscienza della propria identità di cattolici e di manifestarla, con totale rispetto, ma anche senza tentennamenti e timori. La Chiesa oggi ha bisogno di cristiani disposti a dare chiara testimonianza della propria condizione, e che assumano la propria parte nella missione della Chiesa nel mondo, come fermento di religiosità, di giustizia, di promozione della dignità dell’uomo, in tutti gli ambienti sociali, cercando di dare al mondo un supplemento di anima, perché risulti un mondo più umano e fraterno, dal quale si guardi verso Dio. 

Il Papa spera ugualmente che la vostra coerenza non sia effimera, ma costante e perseverante. Appartenere alla Chiesa, vivere nella Chiesa, essere Chiesa, è oggi qualcosa di molto esigente. Talvolta non costa tanto la persecuzione chiara e diretta, ma può costare molto il disprezzo, l’indifferenza, l’emarginazione. Inoltre è facile e frequente il pericolo della paura, della stanchezza, della insicurezza. Non lasciatevi vincere da queste tentazioni. 

Non permettete che per qualcuno di questi sentimenti debba venir meno il vigore e l’energia spirituale del vostro “essere Chiesa”, questa grazia che bisogna chiedere e che bisogna esser pronti a ricevere con grande povertà interiore, e che bisogna esser pronti a rivivere ogni giorno, e sempre con maggior fervore e con maggiore intensità".

B. Giovanni Paolo II, Omelia, Città del Messico, 26 gennaio 1979.








[Modificato da Caterina63 03/04/2014 15:26]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)