00 09/09/2015 17:33

Protestanti chiedono scusa ai cattolici. Anzi no.

 
di Paolo Maria Filipazzi


Oggi parliamo di richieste di scuse.

No, fermi, aspettate! Non chiudete questa pagina con un “Vaffa…” alla facciaccia nostra! Stavolta sono scuse assai particolari. 
Per attirare subito la vostra attenzione,diciamo subito che a chiedere scusa... non è stato il Papa. 
 
Andiamo con ordine. La Chiesa Evangelica tedesca (suspense) chiede scusa (squillino le trombe, rullino i tamburi) per la distruzione delle immagini sacre durante il periodo della Riforma. Clamoroso! Piccolo neo: le scuse sono state presentate agli ortodossi… 

In poche parole a fine luglio, in uno di quei simpaticissimi incontri “ecumenici” di cui  molti non hanno ancora afferrato la decisiva utilità, evangelici tedeschi e greco-ortodossi si trovano per discutere del valore delle icone.   

Peccato che fra le basi della Riforma luterana ci sia il tassativo rifiuto delle immagini sacre, manifestatosi soprattutto in copiose distruzioni di opere devozionali cattoliche. Il che agli ortodossi si suppone importi poco in sé, ma si capirà che, se uno malmena una ragazza, al successivo appuntamento con un’altra questo incidente pregresso potrebbe essere comunque fattore di diffidenza da parte della signorina. Allora i padroni di casa hanno deciso signorilmente di levare ogni imbarazzo, producendosi in una condanna di quell'antica pratica.

Entusiasta la testata cattolica tedesca The Tablet, affrettatasi a dare la notizia, a quanto pare senza cogliere l’ironia del cortocircuito. Del resto, si sa, gli ortodossi sono ossi duri: loro le scuse le pre-tendono, e se non hanno niente da pretendere, non disdegnano di accogliere le scuse che spetterebbero ai cattolici ma a cui questi ultimi non sembrano interessati.
 
Intanto, i satanisti e la Chiesa di Fonzie attendono le scuse del Papa. Cosa avrebbero fatto i cattolici a costoro? Non si sa, ma sapete, ormai mancano solo quelli… 





Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)