00 15/06/2014 15:39

   



Nel silenzio del Monastero, con il Papa orante... oggi Solennità del Corpus Domini pensiamoci!! Pensiamo al nostro Dio e a quanto ci ama!



16 Giugno

 

LA CROCE FITTA NEL DIVIN CUORE

 

1. Significato di questa Croce. S. Margherita Maria Alacoque vedeva uscire dal Divin Cuore una Croce che si levava alta verso il Cielo. La Croce e, dunque, la bandiera di Gesù che sorge dal Cuore stesso di Lui, La amò per tutta la vita; la strinse avviandosi al Golgota, morente vi appoggiò il capo martoriato e la scelse quale vessillo dei suoi fedeli seguaci. Pensaci nel guardare la Croce e nel fare il segno di Croce. Questa è la tua bandiera: non arrossire di essere

 

2. La Croce via al Cielo. Così fu per Gesù; non solo vi si assoggettò, sebbene fosse oppresso dal suo peso, ma volle esservi issato, anzi inchiodato sopra, prima di spiccare il volo verso la dimora celeste. La via del maestro sarà pur quella dei discepoli; il giogo di Gesù è il nostro, se vogliamo essere veri cristiani. E tu come ami questa Croce? Con quale generosità la porti? Perché l’accetti cosi a malincuore? Perché la ricusi? Chi non vuole la croce non vuole il cielo.

Pensaci!

 

3. La Croce, simbolo d'ogni virtù. Gesù, dopo avere meravigliati gli uomini con gli esempi delle virtù più sublimi, sulla Croce coronò le sue opere e i suoi insegnamenti; dandola come insegna agli Apostoli, li inviò a convertire e santificare il mondo. La Croce predica la Fede, la Speranza, l'Amore, la pazienza, il sacrifizio, la conformità, a Gesù... E per te croce non è forse un. vuoto e inutile oggetto? O forse neppure l'hai! O se l'hai, non la degni d'uno sguardo?

 

PRATICA. — Bacia tre volte la Croce, e considerala un prezioso gioiello.

 

17 Giugno        

PRIMO ESEMPIO: ODIO AL PECCATO

 

1. Gesù innocente. Era Dio; dunque il peccato nulla aveva da fare con Lui; nella Purifìcazione di Maria, Gesù veniva ricomprato con due colombe, simbolo di candore. Predicando, sfidava i Farisei: Chi può incolparmi di un solo peccato? (Jo. VIII, 26). Nel condannarlo a morte. Pilato lo afferma innocente; gli stessi crocifissori si convinsero che era veramente giusto. E tu quanto presto hai perduta l'innocenza battesimale! Dopo la Confessione quanti giorni sai vivere senza peccato?

 

2. Gesù morì per il peccato. Odiando il peccato in sé, l'odia pure in noi, suoi figli. Quando mi si annida in seno un solo peccato mortale, divengo odioso, ripugnante al Cuor di Gesù... Morendo con il peccato in cuore, mai più Gli sarò amico, per tutta l'eternità, Un solo peccato veniale raffredda e indebolisce già l'amore di Gesù per me... Gesù morì sulla Croce per liberarmi da tanto mostro; perciò io me ne curo così poco, e ripeto tanti peccati?

 

3. Il primo gradino della scala del Cielo. L'odio e la fuga del peccato sono il primo passo sulla via della virtù, della santità, della perfezione.  Lo disse Gesù; 'Se vuoi entrare alla vita, osserva i comandamenti. Invano preghi, fai penitenze, t'accosti ai Sacramenti, se non fuggi il peccato; odialo, detestalo come il maggior male del mondo, come offesa al Cuor di Gesù, come il massimo impedimento ad entrare in Cielo.

 

PRATICA. — Fa un atto di contrizione e un atto di carità, in riparazione dei peccati commessi.

 

18 Giugno

 

SECONDO ESEMPIO :

DESIDERIO DI SANTIFICARSI

 

1. Desideri ardenti del Cuore di Gesù. Egli era Santo per natura, eppure la sua vita fu un progresso continuo. Qual desiderio di accrescere la gloria del Padre suo! Qual ansia provava di venire battezzato nel sangue suo! In ogni momento, desiderava di compiere perfettamente la sua missione: anche sulla Croce gridò: Sitio, ho sete, per il desiderio di procacciare gloria ancora maggiore al Padre e salvezza a noi. Anche tu provi molti desideri: ma di che? Di farti santo, o di cose mondane?

 

2. La nostra deve essere vita di desiderio. Lo disse S. Agostino: Tutta la vita del buon cristiano è un santo desiderio. Quaggiù non sempre si può giungere dove si vuole: ma se non riesci ad evitare il peccato, a praticare la virtù, ad amare Dio, ad essere santo, almeno desideralo, poiché Gesù promise la sua pace agli uomini di buona volontà. Basta volerlo per farsi santo, scriveva S. Tommaso alla sorella. Il Paradiso costa solo un voglio, diceva S. Agostino. Ma è questo voglio che è necessario.

 

3. Due sorta di desideri. Il 1° è il fiacco, come quello di S. Agostino che sempre diceva : Domani, e il domani non giungeva mai; l'inferno è pieno di desideri mai compiti. Il 2° è efficace, che, volendo fermamente, cerca i mezzi per giungere al fine, non si smarrisce per le difficoltà, non indietreggia per le contrarietà; fidando in Dio, fa quanto può. Hai tu questo? Lo accresci in te?

 

PRATICA. — Ripeti lungo il giorno: Con l'aiuto di Dio voglio farmi santo, e gran santo.

 

19 Giugno   

TERZO ESEMPIO: UMILTÀ

 

1. Umiltà, fondamento della virtù. Non basta fuggire il peccato per giungere al Cielo; è necessario evitare il male e operare il bene; e la prima virtù che dobbiamo procurarci, è l'umiltà, base e fondamento della vita cristiana. Quanto più desideri farti santo, tanto più profonde scava le fondamenta dell'umiltà; senz'essa fabbrichi sulla sabbia; avrai la vernice, l'apparenza, non la realtà della santità. Medita se tu possiedi l'umiltà.

 

2. Il più umile fra tutti i cuori. Gesù come Dio è il più grande, il più potente, il più santo; eppure porgendosi per modello a noi, dice : Imparate da me, non la mia grandezza, non a fare miracoli, bensì ad essere umili di cuore. L'umiltà fu la sua virtù prediletta: umile col Padre celeste, protesta di seguirne il volere; umile con tutti, dice d'essere venuto quaggiù a servire tutti; si umilia fino ad esser giudicato peccatore; sceglie per Sé non le glorie, ma l'umiliazione. Che profonda lezione! L'hai appresa bene tu?

 

3. L'umiltà è indispensabile per giungere al Cielo. Solo l’umile piace a Gesù: Se non diverrete piccoli come fanciulli, non entrerete nel Regno dei cieli. E ancora: È stretta la via e angusta la porta che mette lassù; chi si gonfia o s'innalza troppo, non arriva al Cielo. Meditiamo su questa verità; tronchiamo i pensieri orgogliosi, le parole vane e superbe; e nel nostro contegno mostriamoci umili e seguaci della Croce di Gesù.

 

PRATICA. — Non parlare di te senza necessità; se sei offeso, taci per amore di Gesù umile, a meno che t'incomba il dovere di difenderti.

 

20 Giugno (1)

QUARTO ESEMPIO: MORTIFICAZIONE

 

1. La mortificazione, vita dell'anima. Nei misteri della fede Cattolica, la morte è principio di vita e di trionfo. Gesù morì, e la morte fu principio del Suo trionfo; noi morremo, e, se giusti, la morte sarà il principio del trionfo celeste. Anche ora, per l'anima, nella morte volontaria delle passioni, v'è il trionfo della virtù. Da morte all'ira, trionferà la pazienza; mortifica la superbia, vincerà l'umiltà. E se tu secondi le tue passioni, che n'avrai? La morte dell'anima, ossia la tua condanna.

 

2. Gesù mortificato in tutto il corso della vita. Quando mai cercò l'appagamento del suo volere? Quando concesse ai sensi qualcosa di delicato o di molle? Dalla culla di Betlem alla Croce, quanti piaceri volle per sé? Al contrario quante privazioni sopportò! A quanti stenti si sottomise, tutti volontari e tutti penosi! E noi evitiamo, quanto possiamo, le mortificazioni...

 

3. Senza mortificazione, non diverremo mai santi.

È questa che corregge l'insolenza delle nostre passioni, le frena e le vince gradatamente; è questa che ci avvezza al patire, che supplisce alle penitenze che forse sono impossibili per noi; è questa che accresce, ora per ora, i nostri meriti pel Cielo; e, siccome ogni istante abbiamo qualche occasione di mortificarci, così, ogni momento, possiamo aggiungere un nuovo diamante alla corona celeste. Hai tu l'abitudine di mortificarli?

 

PRATICA. — Fa tre atti di mortificazione.

(1) Novena dei santi Pietro e Paolo.

 

21 Giugno    

QUINTO ESEMPIO: LA CROCE

 

1. Il Cuor di Gesù fu sempre accanto alla Croce. Gesù venne al mondo per essere inchiodato alta Croce, ne un solo istante ne allontanò il pensiero; giaceva sulla paglia, ma il Cuor di Gesù era sulla Croce; viveva in Nazaret umile artigiano, ma il suo Cuore era fisso al Calvario. Quante volte parlò agli Apostoli della crocifissione! Anche nel comparire all'Alacoque, accanto al Cuore, anzi sul Cuore, mostrò la Croce. Come amava la Croce Gesù! Ed io tanto la fuggo e prego di venirne liberato...

 

2. La Croce è pure la nostra fedele compagna. Ovunque ti volga, qualunque stato abbracci, in qualunque luogo tu sia, ti sta accanto la croce: Siamo tutti cavalieri di Cristo, diceva il Sales. La fuggi, ti corre dietro: la respingi, ti si rovescia addosso. Re o Papa, ignorante o sapiente, povero o ricco, c'è per tutti la croce; ma pensa che è la vera scala del Cielo. L'amor proprio la rifiuta, l'amore di Dio la tiene come un tesoro celeste. La tua carne ricalcitra al peso, ma la tua virtù supplisca e te la faccia portare per amore di Dio.

 

3. Gesù insegna come parlare la Croce. Egli ben lungi del trascinarla a malincuore, non solo si rassegnò al pesante fardello, ma la strinse al cuore; vi cadde sotto più volte, ma non l'abbandonò. Se tu trascini la tua croce, perdi ogni merito, e con l'impazienza raddoppi il peso dei tuoi affanni; se ti rassegni, Gesù t'aiuta e t'alleggerisce il carico; se l'ami, imitando Gesù, divieni un santo.

 

PRATICA. — Sii oggi più paziente; al Divin Cuore. fa un'offerta delle tue croci

 

 

22 Giugno

SESTO ESEMPIO; VITA INTERIORE

 

1. Vita interiore del Divin Cuore, Di che visse Gesù sulla terra? Era Dio, era la sapienza del Padre; perciò il Cuor di Gesù non poteva vivere che di Dio. Il mondo vedeva solo le opere esterne di Lui; ma Egli quanti sospiri levava al Padre, quanti voti, quante offerte! Il Cuore di Gesù era continuamente, totalmente volto a Dio, protestando che tutto compiva a gloria del Padre per amore, per obbedienza a Dio Padre. Se sapessi anche tu far tutto a gloria di Dio, per amore di Dio!

 

2. Vita dissipata del nostro cuore. Di che viviamo noi? Il Signore ci volle creati per Sé, per amarlo e servirlo senza posa; eppure è proprio a Dio che pensiamo meno! Noi viviamo di terra, di vanità, di progetti, d'inutili speranze; il nostro cuore dissipato si volge a mille vanità di questo mondo; basta un nonnulla a distrarlo, ad occuparlo...; ma quando pensa a Dio? Come sospira a Dio, che cosa fa per Dio?

 

3. Amiamo di progredire nella vita interiore. Non tutti comprendono questa parola : ma solo chi sente le attrattive dell'amor di Dio, chi conosce le amabilità di questo Sposo delle anime nostre. Tale è chi cerca di piacergli sempre più, togliendo le minime macchie dal proprio cuore per amore di Lui, sospirando di unirsi a Lui, camminando sulla terra col corpo, tenendo lo spirito fisso al Cielo. Questa fu la vita dei Santi e di Gesù, Santo dei Santi. L'hai tu cominciata questa vita?

 

PRATICA. — Consacra oggi i palpiti del cuore a Gesù e procura che tutti siano santi e degni di Lui.

 

23 Giugno (1) 

LA FERITA DEL CUORE DI GESÙ

 

1. Il cuore, simbolo d'umore. Il cuore presso tutti i popoli simboleggia l'amore, e ne è la fonte naturale. Gesù stesso per ricordarci l'amor suo presenta ai nostri sguardi il suo Cuore; quel Cuore che prese a palpitare fin da bambino per noi, quel Cuore che fu oppresso dal dolore, ridotto all'agonia, quel Cuore che diede tutto a noi sotto i veli eucaristici... Medita questi misteri; studia Gesù: quanta scienza celeste s'impara dal Suo S. Cuore!

 

2. Misteri amabili del Cuore Divino. Prendi in mano questo Cuore, questo libro vergato a caratteri misteriosi dentro e fuori; davanti al quadro di ciò che fece il Cuore di Gesù, non ti si rivela, a vivi colori, l'immenso Amore che nutrì per tè? Non ti ricorda le sante istruzioni del Vangelo, le preghiere ardenti al Padre, gli esempi di ogni virtù, la grazia dei Sacramenti, le speranze del Paradiso, cose tutte che da quel Cuore trassero origine e forza? Che quadro commovente è mai il Cuore Divino! A te non dice nulla questo Cuore? Ah, certo è solo per la tua incuranza!

 

3. La ferita del Cuore. L'amore fu il carnefice del Cuore di Gesù, e la ferita che pare inutile perché aperta nel Costato di Gesù già morto, oltre gli altri misteri, ci ricorda a qual costo Egli ci abbia amati, ci apre la porta dell'amore, c'invita ad entrarvi, ci incalza ad amarLo. Signore, dammi l'amore di Teresa, di Filippo, di Saverio, voglio anch'io amarti come loro.

 

PRATICA. — Recita di cuore tre atti di Carità.

 

(1)Novena della Visitazione.

 

24 Giugno

BONTÀ DI GESÙ

 

1. Gesù dipinse la sua bontà. Non bastò a Lui mostrarci la Sua bontà nel nascere bambino povero, abbandonato, ma nelle parabole dipinse il proprio Cuore. Com'è commovente quella bella pecorella smarrita. L'ingrata agnella figura il peccatore ingrato che, dimenticando tutte le grazie generali e particolari di Dio, l'abbandona per seguire il proprio capriccio. Forse dipinge anche la tua ingratitudine e il volontario tuo abbandono di Dio.

 

2. Gesù in cerca della pecorella. Il pastore accortosi che manca la pecorella, lascia in mano della Provvidenza le 99, per tenere dietro alla smarrita. Che parole soavi! Non gli regge il cuore di abbandonarla in preda al lupo. Che cos'è mai una su cento pecore? Perché darsi tanta briga di correrle dietro? Un'anima non ha prezzo nella valutazione del Divin Cuore; perciò Gesù la incalza con stimoli, rimorsi, grazie, con tutte le finezze d'amore per riaverla a Sé. Tu li senti questi inviti; e perché non torni a Lui?

 

3. Accoglimento della pecorella smarrita. Trovatala, non la percuote, ma l'accarezza, la stringe a sé; e, vistala ferita, la riporta qual dolce peso all'ovile. Gesù accoglie a braccia aperte il peccatore, lo inonda di dolci lacrime, chiamando a festa il Paradiso, e lo aiuta a perseverare nella via della virtù. Come non amare un Pastore cosi buono? Perché temerlo? Perché non sperare in Lui?

 

PRATICA. — Nasconditi nella piaga del Costato di Gesù, e digli sovente: In te. Domine speravi, etc.

 

25 Giugno             

BONTÀ DI GESÙ: LA MADDALENA

 

1. Gesù converte la Maddalena. I più grandi peccatori, nell'opinione comune, si credono gli odiati da Dio, i più lontani da Lui. Gesù ci fa conoscere che sempre sta alla porta del loro cuore e bussa per entrarvi, Vengono da Lui i rimorsi, le ispirazioni, gli stimoli al bene, perché vuole che torniamo a Lui. Gesù attrasse la Maddalena, sebbene peccatrice e obbrobrio della città; era una pecorella smarrita; Gesù le corse dietro, la guardò, le parlò al cuore, la convertì. Prega Gesù di convertire il tuo cuore: è ben tempo!

 

2. Gesù accoglie la Maddalena. Mira questa donna; essa entra in casa del fariseo ove Gesù sta a mensa; corre diretta ai piedi del Maestro, umilia la fronte altera, e, in ginocchio, piange, sospira, si si pente... I farisei s'adontano nel trovarsi vicini a tal peccatrice; Gesù la guarda; i due cuori s'intendono; invece di cacciarla da sé, la lega al suo Cuore con le catene d'amore. Che bontà ha Gesù con i peccatori! Non senti voglia di correre pentito a Lui, e di non staccarti mai più da Lui?

 

3. Gesù difende la Maddalena. I farisei giudicavano severamente Gesù e la peccatrice, e li condannavano; ella tace, ma Gesù parla: Questa molto mi ha amato: perciò le sono rimessi tutti i peccati: figlia, va’ in pace, la tua fede t'ha salvata. Qual gioia per la Maddalena! Dunque, Gesù non solo invita il peccatore, non solo lo accoglie, gli fa anche da avvocato! Come non confidare in Lui?

 

PRATICA. — Recita tre atti di Speranza; caccia via il timore esagerato dei giudizi di Dio.

 

26 Giugno

DOLCEZZA DEL CUOR DI GESÙ

 

1. Gesù dolce di cuore. Il fare di Gesù prova la verità di quell'invito che egli rivolgeva a tutti: Imparate da me che sono umile e dolce di cuore (Matfh. XI). L'ostinazione degli ebrei, le calunnie, le persecuzioni dei suoi nemici, l'ingratitudine dei beneficati, i flagelli e la condanna di lui innocente, la tremenda passione, quanta amarezza interna, quale indignazione non dovevano suscitare in Lui! E Gesù si mostra agnello, che, tosato ed ucciso, non da un lamento... Dolcezza ammirabile! Quanto bisogno hai di questa virtù!

 

2. Gesù dolce nelle parole. La lingua parla come detta il cuore: Gesù dolce di cuore, parla dolce coi fanciulli; il popolo si meraviglia del dolce linguaggio di Lui; i rozzi Apostoli lo trovano sempre arrendevole; i peccatori stupiscono con quali parole li accoglie, li perdona; chiama amico Giuda, benedice a quanti lo maledicono... Esamina il tuo parlare, aspro, duro, pungente: che differenza da Gesù!

 

3. Gesù dolce nelle opere. Il Vangelo è il quadro toccante della bontà di Lui. Perdona ai  Betlemiti  l'indegno rifiuto; venuto per portare la salvezza, se talvolta riprende il vizio, risparmia sempre il peccatore; offre la sua vita, il suo sangue per la salvezza degli stessi crocifissori, implorando per essi perdono... Oh! bontà del Cuore divino! Proponi di imitarlo. Non esser buono solo coi buoni, ma con tutti; impara a corrispondere bene per male.

 

PRATICA. — Usa dolcezza con tutti; e ancor più con le persone moleste; tre volte Dolce Cuor del mio Gesù, ecc.

 

27 Giugno

GESÙ AMABILE NELLA SS. EUCARISTIA

 

1. Il Cuore di Gesù è sempre con noi. Si chiamò felice il vecchio Simeone, perché sentì un istante il Cuore dell'amabile fanciulletto sul suo seno; si dice prediletto l'evangelista Giovanni perché dormì qualche istante sul Cuore amorosissimo di Gesù; furono più felici Giuseppe e Maria... Ma nel SS. Sacramento non abbiamo sempre Gesù con noi, col suo cuore vivo, amabile, dolcissimo? Tu non ci pensi quando lo visiti o ti comunichi; è perciò che sei freddo, arido... Ravviva la tua fede.

 

2. Il Cuore di Gesù ne! Sacramento è tutto per noi. Perché mai Gesù nella sua bontà, volle rimanere presente col suo stesso corpo sulla terra? Fu per essere tutto nostro. Vivendo conversava con gli uomini, li istruiva, li confortava; anzi, piangeva, soffriva, moriva per noi; la medesima vita continua nel Sacramento; conversa familiarmente con quanti lo vogliono, piange con gli afflitti, conforta i deboli, si sacrifica ogni giorno, è tutto per noi. E noi ingrati, lo dimentichiamo? Nei bisogni non corriamo a Lui?

 

3. Il cuore di Gesù si da tutto a noi. Nel Sacramento abbiamo il possesso intimo, fisico e reale del S. Cuore. Dominio assoluto, quasi di cosa nostra: possiamo visitarlo nelle chiese, condurlo per le strade, toccarlo con le mani, farlo anche nostro cibo. Dominio universale, per tutti i tempi, per tutti i luoghi e per tutti i nostri bisogni. Quando potrò dire: Gesù è tutto per me, ed io sono tutto per Lui? Tu sei il Dio del mio cuore? Come rispondo alla bontà di Dio?

 

PRATICA. — Fa una visita a Gesù; digli che ti rubi il cuore.

 

28 Giugno

GESÙ AMABILE NELLA SANTA COMUNIONE

 

1. Il Cuor di Gesù dentro di noi. Appena ricevuta la Comunione, non hai in te Gesti col suo Corpo, Sangue, Anima e Divinità? Se il tuo cuore batte più forte in quell'istante, la fede non ti rivela che il Cuor di Gesù batte col tuo? Che il Cuor di Gesù vive con te, ama, sospira e prega dentro di te? Che hai il Cuor d'un Dio che assorbe il tuo per trasformarlo in un cuore divino? Che fai tu dunque dopo la Comunione? Non sai che dire a un Dio tanto buono e amabile?

 

2. Vita del Cuor di Gesù in noi. Chi può capire i misteri che opera Gesù nel cuore di chi si comunica? Istruisce qual maestro e l'anima intende il nulla della terra e il pregio del Cielo; conforta come medico, e lenisce le piaghe del cuore; corregge come padre, e sveglia il rimorso; bacia come sposo, e carezza con dolcezza ineffabile; incalza qual capitano a sostenere le battaglie; quanti frutti della S. Comunione! Se vi pensassimo, come ameremmo frequentarla! Perché non ne sentiamo desiderio?

 

3. L'amore chiede amore. Gesù, venuto a portare fuoco d'amore, nel SS. Sacramento è come fornace che accende fiamme d'amore; vorrebbe tutti ardenti d'amore per Lui. Il cuore, dopo la Comunione, prova stimoli ad amare; il cuore è costretto a fuggire il peccato, a camminare per le vie della virtù, a vivere con più fervore... E perché non secondiamo questi impulsi? Perché dimentichiamo la bontà, di Gesù? Amore vuole amore...

 

PRATICA. — Proponi di far una Comunione di più,

 

29 Giugno 

IL CUOR DI GESÙ NELLA PASSIONE

 

1. Il Cuor di Gesù nel Getsemani. Qual peso l'oppresse quando si sentì carico dei peccati degli uomini tutti e anche dei tuoi! Che pena inesprimibile provò Gesù nel contemplare i tormenti che l'attendevano, nel vedere anche tè gridare morte a Lui e impugnare i martelli per crocifiggerlo! Che desolazione nel sapere inutile per tanti, e forse anche per te, tanto suo patire! Gesù suda sangue per l'afflizione; e tu seguiterai ad offenderlo con tanta arroganza?

 

2. Il Cuor di Gesù nella Crocifissione. Sebbene nell'abbandono dei suoi cari, anzi del Padre stesso” tra le bestemmie e gl'insulti di un popolo oltremodo beneficato da Lui, senza una stilla di conforto; tuttavia il Cuor di Gesù ardeva infiammato d'Amore per noi. Si immolava vittima di propiziazione al Padre pei crocifissori, per i nemici, pel mondo, e per te. Che bontà! Voleva salvarti, e tu vuoi dannarti? Mira Gesù, e piangi; detesta i tuoi peccati e pregalo di salvarti.

 

3. Il Cuor dì Gesù ferito. Dato Gesù l'ultimo respiro, il Cuore di Lui finì di penare, ma gli insulti non cessarono. Un soldato affonda la lancia nel fianco del Crocifisso; il ferro penetra sino al Cuore amoroso, lo trafigge, e tosto ne sgorgano acqua e sangue. Ferita amorosa per cui t'apre libera l'entrata nel suo Cuore. Entriamoci tutti : peccatori, tiepidi e giusti. Egli non ci respinge: nascondiamoci nel suo Cuore ardente d'amore, e non usciamone mai più col perdere, con nuovi peccati, la grazia di Dio.

 

PRATICA. — Ripeti sovente; Gesù Crocifisso, abbi pietà di me.

 

30 Giugno

DOLCEZZE E CONFORTI DEL CUOR DI GESÙ

 

1. Il Cuor di Gesù è il fonte della vera dolcezza.

Venite a me, voi tutti che siete travagliati e stanchi, ed io vi ristorerò. Una stilla sola di balsamo celeste che ci versi in cuore, c'inebria di tanta dolcezza che S. Filippo, S. Teresa, S, Maddalena de' Pazzi gridavano: Basta, non ne posso più. E noi cerchiamo i piaceri, le dolcezze, le gioie effimere della terra! Sono fango e nulla più. Tu lo sai: eppure da pazzo le desideri e ti riposi in esse!

 

2. Conforti del Cuor di Gesù. Quanti penitenti ai suoi piedi tersero il pianto e ritrovarono le calma! S. Margherita da Cortona e S. Agostino qui piansero di dolce speranza. Tra i giusti, S. Geltrude ritrovava qui ogni dolcezza e l'unico suo riposo. S. Francesco di Sales esclamava: Quanto è buono e amabile il Cuor di Gesù! Nelle tentazioni, afflizioni, pene di spirito, sia dunque Gesù il nostro conforto. Con la confidenza di figli ricorriamo a Lui; credi tu che vorrà respingerti?

 

3. Fissiamo la nostra dimora nel S. Cuore. Qui si rifugiano le anime elette e innamorate di Dio; esso è la consolazione degli afflitti, l'altare dei sacrifizi, la cella dei contemplativi, il rifugio dei peccatori, il libro della vita. Consacriamo il nostro al Divin Cuore, col desiderio ardente d'amarlo finché vivremo. Compatiamolo tra le spine, tuteliamone gli interessi, imitiamone le virtù, amiamolo con tutto il cuore. Se ami Gesù in vita, l'amerai per tutta l'eternità. Che premio incomparabile!

 

PRATICA. — Recita tre atti d'amor di Dio, e proponi di ripetere tutti i venerdì un ossequio al Sacro Cuore.


     



[Modificato da Caterina63 19/06/2014 08:34]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)