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  6 luglio.


IL PREZIOSISSIMO SANGUE ANIMA DEL SACRIFICIO



Non c’è nulla di più necessario dello spirito di sacrificio per chi tende, com’è dovere di tutti, al proprio perfezionamento. “Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Mt 16, 24).


Se la vita cristiana consistesse soltanto in preghiere e pratiche di pietà, sarebbe abbastanza facile e piacevole; ma la santità si nutre anche di spirito di sacrificio ed è proprio da questo che l’uomo maggiormente rifugge.


Ebbene, la devozione che più di ogni altra ci suggerisce lo spirito di sacrificio, ci incoraggia a portare la croce e a rassegnarci perfettamente alla volontà di Dio è la devozione al Preziosissimo Sangue.


Se guardiamo devotamente Gesù Crocifisso che gronda Sangue dalle sue piaghe, se pensiamo al suo capo coronato di spine, al suo corpo torturato da tremendi flagelli, al suo costato aperto, con quale coraggio rifiuteremo la sofferenza?


Sentiremo il cuore così riscaldato e riconoscente fino a saper gioire nelle nostre sofferenze e ci sarà facile bere a quel calice un po’ delle amarezze che Gesù ha bevuto prima di noi, molto più di noi e per noi.


“Se la tentazione di ribellarci farà tumulto dentro di noi, il Sangue di Gesù – dice S. Giovanni Crisostomo – sarà la medicina celeste che ci donerà la pace”. E quale sollievo interiore sentiremo considerando che nel suo Sangue ha trasformato in fonte di meriti le nostre sofferen­ze, dando loro un valore infinito, così che un breve soffrire ci frutta un eterno godere!


Fioretto: Contempla almeno per cinque minuti un Crocifisso.


ESEMPIO Nella vita della Ven. Anna di Gesù, compagna di S. Teresa, si legge che una volta nella Comunione si sentì la bocca piena di dolcissimo Sangue sgorgato dall’Ostia. Un’altra volta ebbe una visione della gioia che un numero incalcolabile di anime beate del cielo hanno trovato grazie a quel Sangue.


Portentoso è pure il caso della sete misteriosa di S. Clara da Rimini, una sete che veniva soddisfatta solo dal Sangue di Gesù ricevuto nella S. Comunione.


7 luglio.


IL PREZIOSISSIMO SANGUE ARRICCHISCE L’ANIMA



S. Geltrude nelle sue ammirabili estasi vide scorrere, dalle santissi­me piaghe di Gesù, come un fiume larghissimo, il Sangue divino che feconda la Chiesa. Tutte le virtù che adornano le anime, per essere meritevoli di vita eterna devono trarre splendore da questo Sangue. Come infatti potrebbe un’anima meritare qualcosa se Gesù non avesse sparso il suo Sangue? Le nostre preghiere non salirebbero al cielo e le nostre penitenze non sarebbero gradite a Dio, se non fossero avvalorate da questo Sangue sparso per noi. E come il sole dà luce a tutta la terra e tutto vivifica, e senza di esso non vi sarebbero che tenebre, così le anime, senza questa sorgente di luce e di vita eterna sarebbero nelle tenebre e nell’impossibilità di meritare anche il più piccolo dono dal Signore.


L’umiltà sarà esaltata grazie al Sangue che Gesù ha sparso in mezzo a mille umiliazioni. La pazienza verrà coronata in cielo grazie ai patimenti che Gesù ha sopportato versando il suo Sangue per noi.


La purezza risplende grazie a questo Sangue e l’anima che la possiede è simile, già in questa vita, agli angeli dei cielo grazie all’Agnello immacolato che si è sacrificato sulla croce. La carità, poi, grazie a questo Sangue si infiamma e rende l’anima gradita a Dio per quell’amore ardentissimo di Gesù che nel suo Sangue ci ha redenti.


Oh Sangue benedetto, fa che tutti conoscano quale tesoro incompa­rabile si racchiude in te!


Fioretto: Recita cinque volte il “Padre nostro” in onore delle cinque piaghe di Gesù.


ESEMPIO Nella vita della carmelitana Margherita da Beaume, l’apostola della devozione a Gesù Bambino, si legge che spesso vedeva il Sangue di Gesù nelle anime. Queste anime ne erano così abbellite e nobilitate che Margherita non tollerava che qualcuno ricevesse dei rimproveri, anche giusti, tanta era la riverenza che nutriva verso ogni anima, anche se colpevole, per il Sangue di Gesù che in essa scorgeva.


Suor Benedetta d’Egershelm dopo la Comunione sentiva spesso il Sangue di Gesù scorrere nella sua gola. Questo Sangue bruciava in lei ogni residuo di peccato fino a renderla un purissimo vaso di santità.


PADRE NOSTRO:

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.

8 luglio


IL PREZIOSISSIMO SANGUE FONTE DI PACE



II potere salvifico del Preziosissimo Sangue di Gesù è stato intravisto e preannunciato dai profeti.


Sette secoli prima della venuta di Gesù, il profeta Isaia aveva predetto che, nella pienezza dei tempi, con la venuta del Messia, le anime avreb­bero attinto nella gioia interiore alle acque di soavità che sarebbero scaturite dalle fonti del Salvatore.


Queste acque sono le celesti consolazioni che si ricavano dal Sangue Preziosissimo di Gesù, Sangue che scaturisce da tante fonti quante sono le sue santissime piaghe.


Quale anticipo di paradiso pregustano le anime che coltivano una sincera e costante devozione al Sangue divino di Gesù!


Queste anime possiedono il tesoro della grazia santificante attinta nella partecipazione ai santi Sacramenti, esperimentano la pace dell’a­nima e gli angeli e la loro Regina, Maria Santissima, le ammirano con sguardo di amore.


Gustano poi una gioia ancora più grande: la speranza del paradiso che sanno di poter un giorno godere grazie ai meriti guadagnati dal Sangue di Gesù.


Non priviamoci delle gioie celesti che questo balsamo salutare dona ai nostri cuori!


Fioretto: Durante il giorno ripeti più volte la seguente giacula­toria: “Mio Dio, tutte le Messe che si celebrano oggi nel mondo te le offro per i peccatori che sono in agonia e che moriranno in questo giorno. II Sangue Preziosissimo di Gesù Redentore ottenga loro misericordia e salvezza” .


ESEMPIO Singolare fu la devozione di S. Filippo Neri al Prezio­sissimo Sangue di Gesù.


Celebrando la S. Messa era solito mettere molto vino nel calice perché le sacre Specie durassero in lui più a lungo, e fu osservato che molte volte dopo la consacrazione il calice appariva pieno di vero Sangue. Per cui non desta meraviglia che nel comunicarsi bevesse quel Vino consacrato con tale affetto da versare abbondanti lacrime di com­mozione e di consolazione.


9 luglio.


IL PREZIOSISSIMO SANGUE CONFERMA LA FEDE



Nel santo Battesimo il Signore ha infuso nell’anima nostra il prezioso dono della fede e dalle tenebre ci ha chiamati alla sua ammirabile luce. Dono prezioso che ha dato a noi, a preferenza di tante altre anime che brancolano lontane dalla fede, fuori da quell’arca di salvezza che è la Chiesa.


II Battesimo è il dono che ci fa figli di Dio e ci otterrà il paradiso, se sapremo tradurlo in opere buone. E’ per meritarci questo dono e per suggellare le cose che aveva insegnato con la parola e con l’esempio che Gesù ha sparso il suo Sangue.


La devozione a questo Sangue divino conserverà nel nostro cuore la fede ricevuta nel Battesimo, la alimenterà e la renderà sempre più salda. I martiri trovarono la forza di dare la loro vita, in difesa della fede, perché sorretti dal pensiero che anche Gesù aveva dato la sua vita per testimoniare fino in fondo le verità che aveva insegnato.


Quanti cristiani, uomini e donne, bambini e adulti, vergini e sposati, hanno sacrificato la vita animati dalla fede in quel Sangue divino!


E noi, come imitiamo questi esempi? Nelle nostre opere siamo coerenti con la fede che professiamo? O invece ci accontentiamo di una fede debole e moribonda perché non nutrita dalle opere buone?


Non facciamo forse, almeno qualche volta, come le vergini stolte di cui parla il vangelo, che tennero la lampada della fede senza l’olio della carità?


Fioretto: Recita adagio e attentamente il “Credo”.


ESEMPIO S. Eleazaro, conte di Ariano (Avellino) fu provato da Dio con grandi tribolazioni. spogliato dei suoi beni, perseguitato da calunnie infami, trovò la forza di sopportare tutto con eroica pazienza. Interpellato dalla moglie che gli chiedeva quale fosse il segreto di tanta forza, rispose: “Quando mi si presenta qualcosa di disgustoso mi na­scondo nelle piaghe di Gesù, penso a quanto egli ha sofferto per me e non mi allontano da questi pensieri finché in quelle ferite e in quel Sangue non sento alleggerita e confortata ogni mia pena”. Nato in Provenza, morì a soli quarant’anni nel 1323 e fu sepolto ad Apt, accanto alla sua sposa, la beata Delfina.


CREDO:


 Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito da Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di la verrà a giudicare i vivi e i morti.Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen. 

10 luglio.


IL PREZIOSISSIMO SANGUE FORTIFICA LA SPERANZA



“Mentre viviamo in questo esilio – dice S. Bernardo – la nostra anima è come in un mare tempestoso”.


Il ricordo delle colpe passate, il timore del severo giudizio di Dio e la nostra debolezza ci molestano e possono spingerci fino allo scoraggiamento.


Ma se pensiamo spesso e con tanto amore al Sangue divino che l’Agnello immacolato presenta al Padre suo per ottenerci la salvezza, allora ci sentiremo rasserenati e confortati. Offriamolo pertanto all’eterno Padre questo Sangue, riceviamolo spesso nei sacramenti, invochiamolo nei momenti difficili, usiamolo come scudo inespugnabile contro tutte le tentazioni e correremo spedi­tamente sulle vie del Signore, confidando vivamente che chi ci ha dato il suo Sangue ci darà anche la forza di non cadere e ogni aiuto necessario per rimediare ai nostri difetti.


Allora, pur vedendo le nostre imperfezioni e continuando a odiare il peccato, avremo la pace nel cuore, saremo nell’umiltà e grazie al Sangue di Gesù vinceremo ogni tentazione e salveremo la nostra anima.


Fioretto: Recita con devozione “Atto di speranza”.


ESEMPIO Nel sec. Xlll viveva nel convento di Bevagna (Perugia) un vecchio religioso di nome Giacomo, di grande umiltà. Sinceramente si credeva il più miserabile degli uomini e cadeva spesso in una grande angoscia per il timore dell’inferno. Passava i giorni e le notti ai piedi di un grande Crocifisso, unico ornamento della sua cella, tremando al pensiero dei suoi peccati. Quel Crocifisso gli era caro perché dono di sua madre. Un giorno, mentre era prostrato a terra, gravato dalla solita angoscia per i suoi peccati, vide sgorgare dal petto trafitto di Gesù uno zampillo di Sangue che gli coprì il volto e le mani e sentì una voce che diceva: “Giacomo, questo Sangue sia per te pegno sicuro di vita eterna”. In un istante scomparve la sua angoscia e una grande pace gli inondò l’anima. Quando, perì numerosi miracoli che avvenivano alla sua tomba, si volle collocare il suo corpo in un luogo più onorevole, fu trovato intatto e con ancora visibili le tracce lasciate dal Sangue miracoloso.


Come il Beato Giacomo da Bevagno, operiamo per la nostra salvezza con timore e tremore, ma conservando anche una grande fiducia nel potere infinito del Sangue di Gesù.


ATTO DI SPERANZA


Mio Dio, spero dalla tua bontà, per le tue promesse e per i meriti di Gesù  Cristo, nostro Salvatore, la vita eterna e le grazie necessarie per meritarla con le buone opere, che io debbo e voglio fare. Signore, che io possa goderti in eterno.


11 luglio.


IL PREZIOSISSIMO SANGUE INFIAMMA LA CARITA’



Per salvarci, il Figlio di Dio è sceso dagli splendori di gloria che aveva in cielo con il Padre e con lo Spirito Santo, è venuto sulla terra e si è fatto simile a noi.


Con noi ha condiviso gioie e dolori. Non basta, col suo Sangue ci ha redenti.


Un giorno disse: “Io offro la mia vita per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso” (Gv 10, 17-18).


Dunque, la vita non l’hanno tolta a Gesù contro la sua volontà, ma l’ha donata lui liberamente, per amore.


Come potremo, davanti a questa certezza di fede, non sentire un grande amore per il Figlio di Dio che si è fatto Figlio dell’uomo e fratello nostro?


Saremo più ingrati degli animali che sentono e dimostrano riconoscenza per i loro benefattori?


Se non ci sentiamo animati da un forte amore per il Signore Gesù è perché non riflettiamo abbastanza alle tante meraviglie operate dal suo amore a vantaggio nostro e pagate con il suo sacrificio.


Domandiamoci spesso: Perché tanto Sangue? Perché Gesù ha vo­luto accettare tanto dolore? La risposta della fede è semplice e conso­lante: Gesù ha voluto soffrire e morire per liberarci dal potere di Satana e donarci il paradiso.


E anche se ora Gesù è asceso al cielo ed è alla destra del Padre, a godere la gioia e la gloria che ha meritato per sé, ha lasciato alla Chiesa l’inestimabile dono del suo Sangue perché noi possiamo attingervi a nostro vantaggio e raggiungerlo in paradiso.


Fioretto: Recita attentamente l’Atto di carità”.


ESEMPIO Trovandosi S Francesco Caracciolo vicino alla morte, dopo aver fatto con profonda umiltà la confessione generale e dopo aver ricevuto gli ultimi sacramenti, preso in mano il Crocifisso ripeteva: “Sangue di Gesù che sei stato sparso per me, tu sei mio; lo voglio, Signore, dammelo, che è mio, non negarmelo”. E baciando le sante piaghe di Gesù continuava: “Sangue Preziosissimo del mio Gesù, tu sei mio e solo per te e con te io spero di salvarmi”. Econ questi sentimenti serenamente spirò.


ATTO DI CARITA’:


Mio Dio, ti amo con tutto il cuore sopra ogni cosa, perché sei bene infinito e nostra eterna felicità; e per amor tuo amo il prossimo come me stesso e perdono le offese ricevute. Signore, che io ti ami sempre più.


12 luglio.


IL PREZIOSISSIMO SANGUE SOLLEVA LE ANIME PURGANTI


Dio, giusto giudice, trattiene nel purgatorio quelle anime che partirono da questo mondo non perfettamente purificate; solo quando si sono liberate dalle scorie dei loro peccati le ammette alla gioia eterna del paradiso. Ma, da Padre pieno di amore qual’è, desideroso di vederle presto liberate da tante pene, mette nelle nostre mani il prezzo della loro liberazione. Quale conforto, quale refrigerio, quale sollievo offre a quelle anime il Sangue Preziosissimo di Gesù!


In molti modi si può applicare alle anime del purgatorio il Sangue di Gesù, ma quanto è più efficace se si applica per mezzo del sacrificio della Messa! Quante anime si possono liberare da quel carcere di dolore con una sola Messa! Com’è possibile dunque non sentire il dovere di aiutarle? Quante volte il Signore ha fatto vedere, ad anime privilegiate, altre anime che festanti salivano al cielo dal purgato­rio, proprio mentre durante la Messa si offriva il Sangue divino per loro!


Dobbiamo prenderci a cuore la liberazione delle anime che soffrono in purgatorio. La carità non va esercitata solo verso i fratelli dell’al di qua, ma anche verso i fratelli bisognosi dell’aldilà. Se grazie a noi arriveranno in paradiso prima del tempo prefissato, certo non si dimenticheranno di chiedere a Dio misericordia e ogni altra grazia a nostro vantaggio.


Fioretto: Fa celebrare una S. Messa per tutte le anime del purgatorio.


ESEMPIO Quando era ancora studente a Colonia, il Beato Enrico Susone fece con un altro frate il patto che, morendo uno dei due, l’altro avrebbe celebrato la Messa, potendolo, ogni lunedì in suffragio dell’ani­ma dell’amico, e questo per un anno.


Morto l’amico, il Beato Enrico fece per lui molte preghiere, ma non celebrò le Messe. Un giorno l’amico defunto gli apparve lamentandosi per l’infedeltà alla promessa. Al Beato Enrico che lo rassicurava dicen­dogli di aver sempre pregato per lui, l’altro rispose: “Sangue, Sangue, Sangue domando! Perché non hai celebrato le Messe che mi avevi promesso e che sono tanto preziose per noi?”.


Il Beato Enrico allora comprese e si scusò. Provvide poi a celebrare regolarmente le Messe che liberarono l’amico dalle pene del purgatorio.


13 luglio.


IL PREZIOSISSIMO SANGUE NELLA CIRCONCISIONE



Gesù sparse le prime gocce del suo Sangue otto giorni dopo la sua nascita, quando, secondo la legge degli Ebrei, fu circonciso e gli fu imposto il nome Gesù, che significa Salvatore. Poche gocce, ma quanto eloquenti e preziose!


Gesù è impaziente di versare il suo Sangue per noi e così si assoggetta al rito imposto da Dio ai figli di Abramo come segno di alleanza.


Quel primo Sangue versato ci dice che Gesù ha voluto unirsi stretta­mente a noi e stringere con noi un patto di amore per la nostra eterna salvezza.


Quelle prime gocce di Sangue furono sparse in obbedienza a quel rito che era sacro per tutti gli Ebrei. Come insegna la Bibbia, il primo peccato compiuto dall’uomo nel paradiso terrestre fu un peccato di disobbedienza; le prime gocce di Sangue furono sparse da Gesù in obbedienza alla legge di Dio, per riparare la colpa di ribellione compiuta dai nostri progenitori.


Ammirabile riparazione e quale lezione per noi che siamo spesso ribelli a Dio! Impariamo ad apprezzare l’obbedienza a Dio come condi­zione indispensabile perché i meriti di Gesù siano applicati alle nostre anime.


Fioretto: Recita il “Dio sia benedetto”.


ESEMPIO S. Maria Maddalena de’ Pazzi in un’estasi vide pre­sentarsi davanti a Dio i santi protettori della città di Firenze con molti altri santi. Ognuno di questi supplicò il Signore di concedere ai fiorentini il perdono delle loro colpe, ma Dio sembrava non ascoltare le loro preghie­re. Con lo stesso rifiuto il Signore rispose alla supplica degli angeli custodi.


Vide allora presentarsi a Dio le anime buone che erano sulla terra e unire alle loro preghiere l’offerta del Preziosissimo Sangue versato da Gesù per gli uomini. Contemporaneamente sentì riecheggiare le parole di Cristo. “Chiedete e vi sarà dato”.


Solo allora Dio si mosse a pietà e concesse quanto le preghiere del cielo e della terra da sole non avrebbero potuto ottenere.


DIO SIA BENEDETTO:

Dio sia benedetto. Benedetto il suo Santo Nome. Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo. Benedetto il Nome di Gesù. Benedetto il suo Sacratissimo Cuore. Benedetto il suo Preziosissimo Sangue. Benedetto Gesù nel Santissimo Sacramento dell’altare. Benedetto lo Spirito Santo Paraclito. Benedetta la gran Madre di Dio Maria Santissima. Benedetta la sua Santa e Immacolata Concezione. Benedetta la sua gloriosa Assunzione. Benedetto il Nome di Maria Vergine e Madre. Benedetto San Giuseppe, suo castissimo sposo. Benedetto Dio nei suoi Angeli e nei suoi Santi.

14 luglio.


IL PREZIOSISSIMO SANGUE NELL’ORTO DEL GETSEMANI



Si avvicinava l’ora in cui il Figlio di Dio si sarebbe sacrificato per noi peccatori tra le più atroci sofferenze. Gesù esce dal cenacolo e si reca al Getsemani e là, tutto solo, abbandonato anche dai suoi discepoli, prostrato a terra prega e offre se stesso in sacrificio di espiazione per i nostri peccati. Una tempesta di tristezza e di paura invade il suo cuore alla vista dei peccati di tutti gli uomini di tutti i tempi e di tutti i luoghi e alla vista dei tormenti che avrebbe dovuto sopportare per espiarli. L’angelo gli presenta il calice colmo delle amarezze che dovrà bere per placare la giustizia divina. Gesù esclama: “Padre, se vuoi, allontana da me questo calice!”. Ma subito aggiunge: “Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà”.


II pensiero dei tormenti lo spaventa, ma non lo ferma: andrà fino in fondo.


Poco dopo, quasi impaziente di pagare il prezzo della nostra salvez­za, per la forte tensione in cui si trova comincia a sudare Sangue: le gocce gli sgorgano dalla fronte, scendono sul volto, scorrono sulla veste e vanno fino a terra.


Quale grande insegnamento ci dà Gesù grondante Sangue nel buio, nel silenzio, nella solitudine di quella notte! Ci insegna a trovare la forza di dire a Dio, soprattutto nei giorni dei dolore: “Sia fatta sempre e fino in fondo, Signore, la tua volontà”.


Fioretto: “Non lamentarti quando qualcosa ti fa soffrire.


ESEMPIO “Prima di inviare l’ultimo castigo agli Egiziani, Dio ordinò agli Ebrei che mangiassero l’agnello e col suo sangue segnassero le porte delle loro abitazioni, così che l’angelo sterminatore, passando, risparmiasse le loro case.


Se quel sangue, solo per il fatto che era il simbolo del Sangue del vero Agnello che toglie i peccati del mondo, bastò a salvare gli Ebrei, quanto più il Sangue di Cristo sarà in grado di salvarci dalla rovina eterna!


Nei paesi delle vicinanze di Roma, dove predicò l’instancabile apo­stolo della devozione al Preziosissimo Sangue, S. Gaspare del Bufalo, non era raro trovar scritto sulle porte delle case. “Viva il Sangue di Gesù Cristo”.

 



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)