00 30/07/2014 10:18



vengo a completare la frase del testo della foto... mantenendo il linguaggio dell'epoca, 1922 :

"Le passioni sono il fumo, e la impurità è quella nube che ci impedisce di vedere il sole che è Dio. Dio è spirito perfettissimo; ma l'uomo nella sua animalità non conosce e non intende ciò che è spirito. Ora quale altra passione rende l'uomo animale come la passione adulterata e la concupiscenza frutto dell'amore deviato?
Voi siete increduli: mantenetevi puri un solo anno e vedrete risplendere di nuovo la luce della Fede.

Operaio - Ma che tutti quelli che non credono sieno impuri?

Maestro - Ammetto che certi sieno increduli per altre cause non dipendenti da una loro volontà perversa, ma la principale, credimi, è l'attaccamento alla passione, anche fosse una passione di apparente bellezza e spuria da una volontà perversa. Se la passione comanda l'uomo, l'uomo ha la volontà per porvi rimedio. Ma poi bisogna dire che ci sono di quelli che non vogliono credere perchè vogliono vivere secondo quello che credono e perchè certe verità quali l'inferno, la giustizia di Dio e la Sua legge, turbano troppo i loro sonni e non vollono essere svegliati, gli piace di vivere così. E del resto è più facile non credere che vivere di Fede.
Tanti prima credevano ed oggi non più, ma perchè questo? Perchè la concupiscenza viene legittimata ogni giorno di più e l'uomo ritiene che ciò gli è dovuto e che può vivere benissimo concupiscente, mentre non si importa più che va verso il baratro della perdizione eterna. Ma tolli da loro quella vernice superficiale di felicità, e troverai fango, inquietudine, persino la disperazione, l'amara solitudine di chi è fallito.
L'impurità fa perdere la fede, non la dottrina del santo Vangelo; l'impurità tolle la fede a chi la possiede perchè essa è incompatibile con la purezza del cuore, la purità al contrario la fa brillare a chi ne era privo perchè un cuore puro trova la Fede...."





il week-and per noi cattolici NON esiste..... la Domenica nostra Pasqua è il PRIMO GIORNO DELLA SETTIMANA  e non il "fine-settimana"....  







 

TESTI E MASSIME DI GREGORIO MAGNO PAPA

 
"<Andò a sedersi sul letamaio> (Gb 2,8). Sedersi sul letamaio significa avere di sé un sentimento vile e spregevole (In sterquilinio quippe sedere est vilia de se quempiam et abiecta sentire). Per noi, sedere sul letamaio significa riportare gli occhi dello spirito a ciò che di male abbiamo commesso, pentendoci (in sterquilinio nobis sedere est ad ea quae illicite gessimus mentis oculis paenitendo reducere), affinché, mentre vediamo davanti a noi lo sterco dei peccati, abbassiamo ogni moto di superbia che sorge nell'animo. Giace sul letamaio colui che prontamente vede la propria debolezza e non si inorgoglisce dei beni che per grazia ha ricevuto (et sese de bonis quae per gratiam perceperit, non extollit)"
 
Commento morale a Giobbe, I, III, 60. Città Nuova Editrice/1, Roma 1992, p. 295.



"Coloro che intendono raggiungere sinceramente la vetta di una vita virtuosa, quando sentono parlare delle colpe degli altri, pensano subito alle proprie e giudicano quelle degli altri tanto più rettamente quanto più deplorano sinceramente  le proprie. E, dal momento che ogni eletto si concentra sulla considerazione della propria debolezza, è giusto dire che un santo siede sempre dolente sul letamaio (dicatur recte quod vir sanctus in sterquilinio dolens sedet) come il beato Giobbe".
 
Commento morale a Giobbe, I, III, 61. Città Nuova Editrice/1, Roma 1992, p. 297.


"Giobbe significa <il Sofferente>. Egli è figura autentica del Servo sofferente descritto dal profeta (Iob...dolens veraciter per figuram dicitur), di Colui cioè che si è caricato dei nostri dolori (qui portare dolores nostros propheta attestante perhibetur)....Egli è giustamente chiamato Servo, perché non disdegnò di assumere la condizione di schiavo. E, assumendo l'umiltà della carne, non sminuì la propria maestà, perché assumendo ciò che voleva salvare e conservando ciò che era, l'umanità non sminuì la divinità né la divinità assorbì l'umanità (nec divina humanitate minuit, nec humana divinitate consupsit)". 




 

[Modificato da Caterina63 01/08/2014 10:49]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)