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  Ascoltiamo la voce del Pastore tramite le Scritture.

25. 72. Perciò voi, carissimi, destinatari di questa lettera, seguite con spirito veramente fedele e fermo il precetto del Pastore, che offrì la sua vita per le sue pecore 297 e che ora, glorificato ed esaltato, siede alla destra di Dio Padre: Quelle che sono le mie pecore, ascoltano la mia voce e mi seguono 298. Voi avete udito la sua voce chiarissima, non solo tramite la sua legge, i Profeti e i Salmi, ma anche dalla sua stessa bocca, raccomandare la sua Chiesa futura. E in che modo le sue predizioni si siano una dopo l'altra avverate, lo verificate negli Atti degli Apostoli che completano il canone delle divine Scritture. Non si tratta di una questione oscura, in cui potrebbero trarvi in inganno coloro che, come il Signore stesso ha predetto, sorgeranno e diranno: Ecco, il Cristo è qui, eccolo, è là; nel deserto 299, quasi per indicare un luogo non frequentato dalla folla; eccolo nella stanza, quasi per indicarlo nelle tradizioni e nelle dottrine misteriose. Avete la Chiesa che si diffonde dappertutto e cresce fino alla mietitura; avete la città, di cui egli, il fondatore, ha detto: non può restare nascosta una città, posta sopra un monte 300. Essa è molto conosciuta, non in qualche zona della terra, ma dappertutto. Talvolta essa subisce delle tempeste passeggere anche nel suo frumento, tanto che in alcuni luoghi esso non è conosciuto; tuttavia anche là si nasconde. Non può infatti ingannarsi la parola divina; esso infatti cresce fino alla mietitura.

Molti eretici sono già tornati alla Chiesa.

25. 73. Così, anche in altre nazioni, alcuni membri della Chiesa, quando hanno prevalso le sedizioni degli eretici e degli scismatici, sono stati oppressi e relegati nell'ombra; e tuttavia, poiché erano dentro, poco dopo, senza alcuna esitazione, sono tornati a brillare. E nella stessa Africa, al termine di quel fazioso e turbolento Concilio convocato da Secondo di Tigisi, presso Cartagine, dove la nobildonna Lucilla mise in atto una corruzione, poi registrata negli Atti giudiziari, poiché erano state spedite delle lettere quasi in tutta l'Africa dove già erano sorte le Chiese di Cristo, si credette alle lettere del Concilio - non bisognava infatti fare diversamente - e quasi sembrò che in qualche zona del campo il frumento del Signore fosse venuto meno. Non era affatto venuto meno, invece, quello che era il vero frumento, predestinato, seminato e rigogliosamente germinato da una radice profonda. Esso infatti aveva creduto in buona fede alle lettere del Concilio; quegli uomini in effetti non dicevano niente di incredibile degli altri uomini, o si credeva ad essi contro il Vangelo. Ma dopo che essi condussero con accanita ostinazione una accesa polemica con il mondo cristiano, fino alla rottura sacrilega, e che risultò chiaro a quei buoni fedeli, che una falsa accusa aveva allontanati da Ceciliano, si accorsero che, restando nella comunione donatista, avrebbero subito un negativo giudizio, non già di uno o più uomini, ma della Chiesa diffusa in tutto il mondo. Quindi preferirono credere al Vangelo di Cristo che al Concilio dei colleghi. Pertanto, abbandonatili, molti vescovi, chierici, laici fecero subito ritorno alla pace cattolica, anche se, prima di farlo, erano considerati nel grano. Non lo facevano prima, quando la loro opposizione era diretta, per le insinuazioni dei colleghi, contro le persone e non contro la Chiesa di Dio che cresce in tutte le nazioni. Quindi, anche nell'Africa, il grano che il Figlio dell'Uomo aveva seminato, è rimasto grano e da esso fino ad ora è cresciuto e cresce; e in seguito fruttificherà e crescerà fino alla mietitura, come in tutto il mondo.

Molti sono rimasti più a lungo nello scisma.

25. 74. Alcuni, anche di buona volontà, per via della carnale caligine, anche dopo che fu confermato il furore dei malvagi contro la Chiesa di Dio, rimasero a lungo nell'errore di questo scisma; come se il frumento ancora tenero fosse calpestato e, restando viva la radice, il vigore dell'erba rovinato. Anche essi, però, il Signore li riconosceva come suo grano, sebbene, per ravvivarlo, erano necessari biasimi e rimproveri. Non nello stesso modo, infatti, fu detto a Pietro: Va' indietro, satana 301, con cui fu detto a Giuda: Uno di voi è un diavolo 302. Alcuni poi contestarono, con zelo malvagio, anche la verità più evidente. Essi erano sradicati e tagliati, ma poiché non perseverarono nell'infedeltà, come quei rami spezzati, di cui parla l'Apostolo, sono stati trapiantati dalla mano divina e reinseriti 303. Uno, infatti, è infruttuoso, ma non ancora staccato dalla radice, solo quando compie, con malvagia bramosia, le opere di cui è stato detto: Coloro che fanno queste cose non possederanno il regno di Dio 304; quando, invece, a causa di queste stesse opere, comincia a resistere anche alla verità più evidente, che lo rimprovera, allora è tagliato. Ora, di questi peccatori ce ne sono molti nella communio sacramentorum; essi sono con la Chiesa, e tuttavia non sono nella Chiesa. Diversamente, se uno è tagliato solo quando è scomunicato visibilmente, ne consegue che è reinserito solo quando si reintegra visibilmente nella comunione. E che? Se dunque si avvicina un ipocrita e possiede nel suo animo un cuore profondamente ostile alla verità e alla Chiesa, anche se su di lui si compie il rito solenne, è forse riconciliato? È forse inserito? Non sia mai. Come dunque chi entra una seconda volta nella comunione non è ancora inserito, così, chiunque possiede uno spirito ostile alla verità, che lo convince e lo biasima, anche prima di essere visibilmente scomunicato, è già tagliato. Succede così che il seme buono e il seme cattivo crescano entrambi nel campo fino alla mietitura; cioè, che i figli del regno e quelli del maligno crescano entrambi nel mondo fino alla fine dei tempi; gli uni, fruttificando con tolleranza, gli altri, amareggiando con sterilità.

Chi persevera nella Chiesa avrà il regno di Dio.

25. 75. Ma voi, fondandovi su tante testimonianze, molto evidenti, della Legge, dei Salmi, del Signore stesso e degli Apostoli, circa la Chiesa santa di Dio, diffusa in tutto il mondo, esigete da costoro che vi mostrino chiare testimonianze dei Libri canonici sull'Africa, relative al partito di Donato. Non è, infatti, assolutamente possibile, come ho già detto, che una Chiesa, destinata a scomparire tanto presto da tutte le nazioni, come essi dicono e come Dio non voglia, sia stata proclamata con tutte queste testimonianze, con tanta sublimità e tanta certezza, mentre di questa che essi considerano loro e che, come dicono, rimarrà fino alla fine, si sia taciuto. Ricordatevi, infatti, che cosa fu detto a quel ricco, che si trovava nei tormenti dell'inferno e voleva che dal mondo dei morti si inviasse qualcuno ai suoi fratelli: Hanno Mosè e i Profeti 305. E poiché egli rispose che i fratelli non avrebbero creduto se non fosse andato da loro qualche morto, aggiunse: Se non ascoltano Mosè e Profeti, non crederanno neppure se qualcuno risusciterà dai morti 306. Ora Mosè ha detto che nella stirpe di Abramo saranno benedette tutte le nazioni 307. I profeti hanno detto: Tu sarai chiamata mia volontà e la tua terra universo 308 e: Si ricorderanno e si convertiranno al Signore tutti i confini della terra 309. Ma a queste e ad altre simili profezie tanto chiare, che mostrano la Chiesa, essi non hanno voluto credere. Risuscitò il Signore dai morti e ordinò dipredicare nel suo nome la penitenza e la remissione dei peccati in tutte le nazioni, a partire da Gerusalemme 310. Quelli che non avevano creduto a Mosè e ai Profeti, non credettero neppure al Signore risorto dai morti. Che altro rimane ad essi, se non di avere in sorte i tormenti di quel ricco? Se voi fuggite gli errori, finché siete in tempo, prima di emigrare da questa vita, aderite fermamente alle parole divine; così non vi turberete in vita e riceverete, dopo questa vita, il premio promesso alla discendenza di Abramo.

http://www.augustinus.it/italiano/lettera_cattolici/lettera_cattolici_libro.htm 







Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)