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La Chiesa in quanto MadreLa Chiesa in quanto Madre

Il discorso del Santo Padre Francesco alla comunità Pentecostale di Caserta, legittimo ed impeccabile nella forma, tuttavia arreca qualche problema di comprensione e porta alcune ambiguità nella sostanza dottrinale di una terminologia tendente ad escludere, volutamente in quella visita privata, il riferimento alla Chiesa Cattolica, quale Corpo di Cristo visibile (militante) e Sua Sposa, nel mentre l’intero Discorso ruota attorno alla visione della Chiesa piuttosto mistica, quella invisibile per noi, e che ovviamente trova fondamento nella testimonianza dei Patriarchi dell'Antico Testamento come profezia.

 

Dice il Santo Padre nel suo Discorso:

«... pensiamo a cos’è la globalizzazione e a cosa sarebbe l’unità nella Chiesa: forse una sfera, dove tutti i punti sono equidistanti dal centro, tutti uguali? No! Questa è uniformità. E lo Spirito Santo non fa uniformità! Che figura possiamo trovare? Pensiamo al poliedro: il poliedro è una unità, ma con tutte le parti diverse; ognuna ha la sua peculiarità, il suo carisma. Questa è l’unità nella diversità...» (2).

Ecco, poter dire al Santo Padre che questa affermazione, seppur riscontrabile nella dottrina getta tuttavia ambiguità fra i cattolici, non è non amarlo o “non obbedirgli”!

 

Che figura possiamo trovare? si chiede il Papa, ma la risposta ce l’abbiamo! Ce la fornisce San Paolo, oltre che la Tradizione, perché inventarla o fare delle diversità l’epicentro dell'immagine della Chiesa?

L’apostolo Paolo, nella lettera agli Efesini, parlando delle mutue relazioni che devono esistere tra il marito e la moglie, stabilisce un parallelo tra il matrimonio umano e l’unione del Cristo con la Chiesa militante, purgante e trionfante. 

Queste immagini non sono un opcional o una "alternativa" ad altre immagini della Chiesa.

I due termini raffrontati si rischiarano a vicenda.

Da questo risulta:

a) Cristo può essere detto lo sposo della Chiesa, e viceversa: la Chiesa può essere detta la sposa di Cristo. Lo sposo sta alla sposa come Cristo sta alla Chiesa. «Le mogli siano sottomesse ai mariti come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa, Lui che è salvatore del suo corpo. E come la Chiesa sta sottomessa a Cristo, così anche le mogli siano soggette ai loro mariti in tutto» (Ef. 5,22-24).

b) Cristo ama tanto la Chiesa, sua sposa: «E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell’acqua accompagnato dalla parola, al fine di farsi comparire davanti la sua Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa ed immacolata. Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo, perché chi ama la propria moglie ama se stesso» (Ef. 5,25-29).

c) La Chiesa deve amare tanto Cristo. «E la donna sia rispettosa verso il marito» (Ef. 5,33).

d) Come lo sposo e la sposa formano una carne sola, così Cristo e la Chiesa formano una sola realtà, cioè il corpo mistico, nel quale Cristo è il capo e noi siamo le membra. «Nessuno infatti ha preso in odio la propria carne; al contrario la nutre e la cura, come fa Cristo con la Chiesa, poiché siamo membra del suo corpo. Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua donna e i due formeranno una carne sola. Questo mistero è grande; lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa!» (Ef. 5,29-32).

La Chiesa, sposa di Cristo, è senza dubbio una realtà molto complessa e poliedrica, dalle molte facce o se preferite “le diversità”, per cui, per comprenderla, non possiamo fermarci davanti alla forma poliedrica, ma deve essere considerata nel suo insieme e non solo sotto questo o quell’aspetto, ma sull'elemento unitivo e che fa delle membra quel corpo unico.

La Chiesa è veramente tale quando di essa sono presi in esame tutti gli elementi di cui è costituita, e che veniamo brevemente a considerare non certo per dare una lezione al Papa, ma per chiarire le idee ai Cattolici ed agli stessi fratelli Pentecostali:

 

Riepiloghiamo in poche righe la Dottrina su La Chiesa:

 

1. Corpo Mistico di Cristo

Il concetto di “mistico-invisibile” non significa che la Chiesa mistica non corrisponda o non sia una cosa sola con la Chiesa visibile-militante!

La realtà del Corpo Mistico viene descritta molto chiaramente dall’apostolo San Paolo: «Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo. E in realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati ad un solo Spirito. Ora il corpo non risulta di un membro solo, ma di molte membra. Se il piede dicesse: ‘Poiché io non sono mano, non appartengo al corpo’, non per questo non farebbe più parte del corpo. Se il corpo fosse tutto occhio, dove sarebbe l’udito? Se fosse tutto udito, dove l’odorato? Ora, invece, Dio ha disposto le membra in modo distinto nel corpo, come egli ha voluto. Se poi tutto fosse un membro solo, dove sarebbe il corpo? Invece molte sono le membra, ma uno solo è il corpo. Non può l’occhio dire alla mano: ‘Non ho bisogno dite’; né la testa ai piedi: ‘Non ho bisogno di voi’. Anzi quelle membra del corpo che sembrano più deboli sono più necessarie; e quelle parti del corpo che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggior rispetto, e quelle indecorose sono trattate con maggior decenza, mentre quelle decenti non ne hanno bisogno. Ma Dio ha composto il corpo, conferendo maggior onore a ciò che ne mancava, perché non vi fosse disunione nel corpo, ma anzi le varie membra avessero cura le une delle altre. Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui. Ora voi siete corpo di Cristo e le sue membra ciascuno per la sua parte» (Ef. 12, 12-27) 

2. La Chiesa visibile-militante è una società

Cioè, l’unione morale, stabile di più uomini, sotto la stessa autorità, per conseguire un fine comune, proprio, con gli stessi mezzi.

La Chiesa è una società umana, cioè, formata da uomini. Dunque ha le caratteristiche di tutte le altre società umane:

  • membri (tutti gli uomini, in atto o in potenza);
  • mezzi: (gli stessi mezzi di santificazione, i sette sacramenti);
  • fine (la salvezza eterna, il Paradiso);
  • autorità: (papa e Vescovi uniti al Papa);
  • costituzione: (La Sacra Scrittura con la Tradizione, il Catechismo, il Codice di Diritto Canonico).

 

Questi sono i vincoli che uniscono i membri di tale società.

La Chiesa è al tempo stesso “società divina”, perché il suo fondatore è Gesù Cristo, Figlio di Dio, e l’anima della Chiesa è lo Spirito Santo. La Chiesa è una società spirituale e soprannaturale, perché i suoi membri e il suo fine sono spirituali e soprannaturali.

La comunità visibile dei fedeli, giuridicamente organizzata, costituisce il Corpo Mistico di Gesù Cristo e l’anima di questo Corpo — che è la Chiesa — è lo Spirito Santo. L’uno e l’altra insieme formano un tutto organico proprio come l’anima e il corpo nell’uomo. L’unione di tutti questi fedeli con il Capo è il Popolo di Dio. (cfr. Conc. Vat. II, Lumen Gentium, nn. 7-s).

La Chiesa è una società visibile, perché i membri che la compongono, i vincoli che la legano e i mezzi che la conducono al fine sono visibili.

Separando il Corpo Mistico dalla Chiesa visibile è come avere un corpo senza anima.

3. La Chiesa è una società conoscibile, per le note caratteristiche che la distinguono, come vera Chiesa di Cristo: una, santa, cattolica e apostolica.

Una nella fede, nel culto e nell’autorità ed è unica numericamente in quanto le singole Chiese locali sono unite fra loro "nello spezzare il Pane, nell'Eucaristia", e perché sottomesse all’unico Capo: il Vicario di Gesù Cristo, il successore di  Pietro, il Romano Pontefice, il Papa, santa nell’Autore, nel fine, nei mezzi e nei membri.

Cattolica, cioè universale, perché è stata istituita per tutti gli uomini e perché si è diffusa (moralmente-socialmente) su tutta la terra.

Apostolica, nell’origine, in quanto è stata fondata sugli apostoli; nella dottrina, in quanto insegna quella predicata dagli apostoli; nella successione, in quanto i Vescovi e i presbiteri hanno l’autorità e la giurisdizione ricevuta dagli apostoli, attraverso una serie ininterrotta di successori.

Solo la Chiesa Cattolica Romana possiede tutte queste quattro note e perciò solo essa è la vera Chiesa di Cristo.

4. La Chiesa è una società perfetta e indipendente nel suo ordine da qualsiasi autorità civile, perché ha in sé tutti i mezzi per raggiungere il suo fine

 

La Chiesa è una società:

  • ineguale, perché in essa i membri non solo hanno un diverso esercizio di diritti, ma hanno anche diversi diritti;
  • gerarchica, poiché vi è una distinzione fra chierici e laici;
  • monarchica, in quanto l’autorità risiede in un unico soggetto e viene direttamente da Gesù Cristo e non dalla base (dalla comunità dei fedeli).

 

La Chiesa si estende non solo a questo mondo, ma anche nell’altro; abbiamo, pertanto, la Chiesa peregrinante, purgante e trionfante.

La Chiesa pellegrinante è quella parte di Chiesa formata da quei membri che vivono in questo mondo.

La Chiesa purgante è quella parte di Chiesa formata dalle anime del purgatorio.

La Chiesa trionfante è quella parte di Chiesa formata dagli Angeli e dai Santi del Paradiso (cfr. Conc. Vat. II, Lumen Gentium, cap. VIII).

La Chiesa pellegrinante si divide in Chiesa docente e discente.

La Chiesa docente (dal latino docere = insegnare) è quella parte di membri della Chiesa che, per mandato divino, ha nel Corpo Mistico la funzione di insegnare, santificare e governare il Popolo di Dio (e sono i sacerdoti a loro volta “mandati” inviati dai Vescovi a loro volta nominati e approvati in comunione dal Pontefice).

Anche questi membri però, a loro volta, sono evangelizzati, santificati e sottomessi  alla comunione con Pietro al quale solo spetta di “confermare i fratelli nella fede” (cfr. Conc. Vat. II, Lumen Gentium, nn. 24-28).

La Chiesa è dunque una società gerarchica, perché così l’ha voluta il suo fondatore Gesù Cristo.

La Chiesa è ancora indefettibile, cioè permarrà sino alla fine del mondo, quale istituzione di salvezza fondata da Cristo.

 

5. La Chiesa, infine, è infallibile nell’insegnare una dottrina di fede o di morale, nel solenne come nell’ordinario magistero universale, perché lo Spirito Santo la assiste continuamente.

Oggetto primario dell’infallibilità sono le verità di fede e di morale.

Oggetto secondario dell'infallibilità sono quelle verità di fede e di morale che, benché non formalmente rivelate, sono però strettamente connesse (non ammettendo queste, vengono negate le altre) con le rivelate.

Soggetti depositari dell’infallibilità sono:

  • il papa da solo personalmente quando parla «ex cathedra» (quando cioè ha intenzione di definire dogma di fede una verità rivelata per tutta la Chiesa);
  • il papa e i vescovi uniti al papa collegialmente nel concilio ecumenico: non i vescovi soli senza l’approvazione del papa.

 

Si può, pertanto, ottenere la salvezza e la santità solo per mezzo della Chiesa; si può andare a Dio solo attraverso la Chiesa. San Cipriano, Vescovo di Cartagine (210-258) afferma: «Non può avere Dio per Padre chi non ha la Chiesa per madre»

(“Trattato della Chiesa Cattolica”, letto ai Vescovi in un Concilio del 251).

 

Di conseguenza quando si dice "Chiesa di Cristo" non può intendersi che solo la Chiesa Cattolica, visibile nella comunione con Pietro e i suoi Successori. Chiunque intenda o insegni una separazione tra la Chiesa di Cristo “e” la Chiesa Cattolica, rompe la comunione, non è in comunione, e da origine a scismi e divisioni.

 


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)