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  La fede non è scomparsa in tutto il mondo: niente reiterazione del battesimo.


17. 44. A meno che all'umana follia resti da dire che non sono le Chiese fondate dal lavoro degli Apostoli, che completano la predicazione del Vangelo, ma che, scomparse esse, la loro restaurazione e la conquista di tutte le altre verrà dall'Africa ad opera del partito di Donato. Penso che ridano essi stessi nel sentire questo; eppure, se non dicono questo, di cui si dovrebbero vergognare, non sanno che dire. Ma che importa? Noi non invidiamo nessuno. Ci leggano queste cose dalle sante Scritture e crediamo. Ripeto: ci leggano, dal canone dei Libri divini, che molte città che hanno conservato fin ad oggi il battesimo trasmesso loro dagli Apostoli, si sono allontanate dalla fede di Cristo a causa dei crimini degli Africani che ignoravano e che quindi devono essere ribattezzate dal partito di Donato; perciò è a partire dall'Africa che bisogna predicare il Vangelo a tutte le nazioni, che ancora non l'hanno ascoltato. Ci leggano queste cose. Perché indugiano? Perché tergiversano? Perché ostacolano la salvezza delle nazioni? Ce le leggano. E dopo di che inviino i nuovi apostoli a ribattezzare molte nazioni e a battezzare le altre.



Il Vangelo cresce e fruttifica ancora in tutto il mondo.


17. 45. Ma stiano attenti, andando ai Colossesi, a come leggono o ascoltano l'Epistola inviata loro dall'Apostolo, in quel passo in cui egli dice: Rendiamo grazie a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, nelle nostre frequenti preghiere per voi, essendo venuti a conoscenza della vostra fede in Cristo Gesù, e dell'amore che avete verso tutti i santi, a motivo della speranza che vi è riservata nei cieli, e che voi avete già udita nella parola di verità del Vangelo, che è giunto in mezzo a voi, come esso fruttifichi e cresca, così anche tra di voi, dal giorno in cui avete ascoltato e conosciuto la grazia di Dio nella verità 182. Sono parole che concordano con il Vangelo dove dice: Il regno dei cieli è simile ad un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo 183; e poi si passa a spiegare che il campo è questo mondo. E come è stato predetto che dalla sua semina il seme cresce fino alla mietitura, così anche l'Apostolo dice: In tutto il mondo esso fruttifica e cresce, come anche tra voi, dal giorno in cui l'avete ascoltato 184. Esso cresce sino alla fine, cioè sino alla mietitura; e la mietitura è la fine dei tempi 185. Ora, non solo i Colossesi, destinatari della lettera, ma anche tutti gli altri che la sentirono leggere e che dalle parole degli Apostoli noteranno che è stato seminato del buon seme, che già da allora ha preso a crescere e a fruttificare, diranno: " Che novità ci portate? Dobbiamo forse seminare di nuovo il buon seme, se è vero che dal giorno in cui è stato seminato, cresce fino alla mietitura? ". Se voi dite che nei luoghi in cui gli Apostoli lo avevano seminato è scomparso e che quindi bisogna seminarlo di nuovo, incominciando dall'Africa, vi si risponderà: " Leggetecelo dagli oracoli divini ". Certo non potrete leggerlo, se prima non dimostrerete che è falsa questa parola: il seme, precedentemente seminato nel mondo, cresce fino alla mietitura 186. Ma poiché in nessun modo i discorsi divini si contraddicono, nelle Scritture voi non troverete mai un testo da poter citare contro questo tanto evidente. Rimane, quindi, che lo citiate, non dai Libri divini, ma traendolo da voi stessi. E quindi, la risposta più degna sarà: " Siate anatema! ". In effetti, le Chiese fondate dal lavoro degli Apostoli sanno con quanta premura è stato predetto loro: Se qualcuno vi annunzierà un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema 187.



Nella Chiesa non c'è solo il frumento ma anche le impurità.


18. 46. Visto che nelle sacre Scritture si rivela chiaramente che la Chiesa inizia da Gerusalemme e cresce nelle altre nazioni sino alla fine dei tempi, finché non le possegga tutte; e che non si parla solo del suo buon grano, ma anche delle sue impurità, prima correggetevi e fate comunione con il grano e poi vedrete che cosa dovete chiamare zizzania e paglia. Altrimenti sarete indotti, con un riprovevole errore, a ornare i cattivi con le lodi dei buoni e i buoni con i crimini dei cattivi. Certamente noi abbiamo tra le mani argomenti che provano che i vostri antenati, di cui voi seguite lo scisma, prima hanno consegnato i Libri santi alle fiamme, stando agli Atti municipali, poi non lo hanno potuto negare, stando agli Atti ecclesiastici; e che essi sono stati tra quei giudici che a Cartagine emisero la sentenza di condanna contro Ceciliano e i suoi colleghi, in loro assenza. Certo, negli stessi Atti municipali ed ecclesiastici leggiamo che i traditori sono quelli che in seguito voi avete citati come condannatori dei traditori assenti. Certo, Nundinario, all'epoca vostro diacono, davanti al governatore Zenofilo rivelò i traffici di Lucilla, la quale comprò dai vescovi la condanna di Ceciliano, diventato suo nemico per aver predicato la verità. Certo, in seguito essi inviarono una lettera all'imperatore Costantino, ma ricusarono i vescovi, per altro da loro richiesti, che egli aveva concesso per dirimere la questione, e in seguito li accusarono davanti a lui come giudici iniqui. E quando egli ne concesse altri, ad Arles, essi preferirono appellarsi direttamente all'imperatore, il quale ascoltò le parti; ma pur essendo stati riconosciuti e condannati come calunniatori, perseverarono nell'ostinazione del loro furore. Certo, voi stessi, che sostenete che la santità cristiana è completamente scomparsa dalle tante nazioni, nelle quali gli Apostoli l'hanno lasciata ben fondata, proprio perché fecero comunione con coloro che i vostri antenati avevano condannato nel concilio Cartaginese dei settanta vescovi, non siete forse in comunione con coloro, che i trecentodieci vescovi hanno condannato, con Massimiano, nel Concilio di Bagai? Non si legge, forse, che nello stesso concilio è stato condannato Pretestato di Assuri, che voi avete accusato e attaccato, stando agli Atti proconsolari, e che tuttavia è stato riassunto nella dignità in cui era stato condannato, ed è morto nella vostra comunione? Non è forse vero che Feliciano di Musti, condannato dai vescovi, nello stesso modo, nella stessa causa e nello stesso concilio; accusato dinanzi ai giudici e, in seguito, da voi accolto, ora vive con voi da vescovo? Non è forse vero che, quanti furono battezzati da questi condannati, ora sono in comunione con voi nello stesso battesimo? Ma è chiaro: se tante Chiese d'oltremare, fondate dal lavoro apostolico, poiché hanno comunicato nei sacramenti con quelli che, neppure dopo essere stati accusati presso di loro, hanno condannato, e in seguito, hanno sentito che erano stati purificati e assolti dagli altri, perdono la salvezza e la religione cristiana; mentre se il partito di Donato condanna quelli che vuole e nella stessa dichiarazione di condanna esagera tanto il loro sacrilegio dello scisma, da non esitare a paragonarli a quelli che la terra inghiottì vivi, e comunica, quando gli fa comodo, con quelli che ha riammesso nella stessa dignità, ecco che resta santo e integro. O regola del diritto Numida! O privilegio di Bagai! Ecco: si esorcizza il battesimo di Cristo nei fedeli che lo hanno ricevuto nelle Chiese apostoliche, mentre in quelli che sono stati battezzati da Pretestato e Feliciano, benché " condannati come sacrileghi ", come sta scritto nel concilio di Bagai, si rispetta il battesimo di Cristo, non perché battesimo di Cristo, ma perché lo hanno dato quelli che, come vescovi, hanno avuto il merito di separarsi dai loro condannatori e di ritornare, come vescovi, ai loro condannatori!



Fondarsi solo sulla Scrittura.


18. 47. Ora tutti questi fatti, che io sto richiamando già da tempo, li leggiamo nelle lettere dell'imperatore e negli Atti ecclesiastici, sia municipali che proconsolari. Tuttavia, o Donatisti, se voi accettaste la Chiesa diffusa in tutto il mondo, che viene descritta e manifestata dai testi chiarissimi delle Scritture canoniche, tutto questo non dovrebbe avere alcun valore contro di voi, poiché né i delitti della paglia danneggerebbero voi, se in essa foste grano, né, se foste paglia e aveste commesso dei crimini, voi danneggereste il grano del Signore, seminato nel campo del Signore per crescere fino alla mietitura; cioè seminato nel mondo, per crescere sino alla fine dei tempi. Allo stesso modo, se voi, cosa che ancora non ci avete mai provato, portaste delle prove convincenti contro la nostra paglia e noi, viceversa, non disponessimo contro di voi di tutte quelle che ho portato io, neppure in questo caso le vostre accuse contro la paglia danneggerebbero il nostro grano sparso in tutto il mondo, quand'anche fossero verissime, chiarissime e provatissime. Via dunque pretesti e ritardi. Tutte le false accuse, riguardanti i peccati degli uomini, le giudichi la coscienza e non si facciano più; tutte le accuse, anche vere, riguardanti i peccati degli uomini, o che non si riesce a provarle o che non si è riusciti quando lo si doveva fare, non si facciano più; tutte le accuse, vere e provate, riguardanti i peccati degli uomini, ma che non toccano il grano nascosto tra la paglia, bensì la paglia che verrà separata alla fine, non si facciano più. Di esse, infatti, possiamo farne molte di più anche noi e più documentate, e non con la vana presunzione che hanno loro di stabilire su di esse la nostra causa, ma per dimostrare che se noi rifiutiamo di affidarci a tali argomenti, non è perché non vi troviamo riscontri a quanto diciamo, ma per non perdere, in cose non necessarie, il tempo utile per le necessarie. Questo essi lo fanno perché non riescono a trovare prove robuste, fondate sulla solida verità, per difendere la loro causa, e perché vogliono far vedere di avere qualcosa da dire e, mentre si vergognano di tacere, non si vergognano di parlare a vuoto. Accantonati, dunque, gli argomenti di questo tipo, mostrino la loro Chiesa, se ci riescono, non coi discorsi e con le chiacchiere degli Africani, non con i concili dei loro vescovi; non con gli scritti di un qualunque controversista, non coi segni e prodigi ingannevoli - visto che anche verso questi siamo stati avvisati e resi guardinghi dalla parola del Signore - ma col dettato della Legge, le profezie dei Profeti, i canti dei Salmi, le parole dell'unico nostro Pastore, la predicazione e le fatiche degli Evangelisti. Cioè, con tutte le autorità canoniche dei Libri santi, non però raccogliendo e citando testi oscuri, ambigui e allegorici, che ciascuno interpreta a piacere, secondo la propria opinione. Questi testi, infatti, non possono essere capiti e spiegati nel giusto senso, se prima non si crede con ferma fede a quelli molto chiari.



I Donatisti non procedano solo con falsi argomenti.


18. 48. Dunque, chiunque si appresta a replicare a questa lettera, lo preavviso: non mi dica: " Essi hanno dato alle fiamme i Libri del Signore; essi hanno sacrificato alle statue dei Gentili; essi hanno scatenato contro di noi una persecuzione molto ingiusta e voi foste in tutto d'accordo con loro ". Gli rispondo brevemente come sempre: " O voi dite il falso o, se dite il vero, le vostre accuse non toccano il grano di Cristo, ma la sua paglia ". Ma non per questo perisce la Chiesa che, vagliata nell'ultimo giudizio, verrà purificata con la separazione di tutti costoro. Ecco la Chiesa che io cerco: cerco dov'è quella che, ascoltando le parole di Cristo e mettendole in pratica, edifica sulla roccia 188; quella che, ascoltandole e mettendole in pratica, sopporta quelli che, ascoltandole e non mettendole in pratica, edificano sulla sabbia. Cerco dov'è il frumento che cresce in mezzo alla zizzania fino alla mietitura e non che cosa ha fatto o che cosa fa la zizzania; dov'è la diletta di Cristo tra le figlie cattive, come il giglio tra le spine 189 e non che cosa hanno fatto o fanno le spine. Cerco dove sono i pesci buoni che, in attesa di giungere alla riva, sopportano i pesci cattivi, anch'essi nella rete 190, e non che cosa hanno fatto o fanno i pesci cattivi.



Non dicano è vero ciò che diciamo noi perché lo diciamo noi.


19. 49. Accantonate dunque queste manovre dilatorie, mi dimostri che la Chiesa, una volta perse tante nazioni, deve essere conservata solo in Africa, o che, a partire dall'Africa, deve essere restaurata e ristabilita pienamente in tutte le nazioni. Ma lo dimostri senza dire: " È vero perché lo dico io o perché lo ha detto il tale mio collega o i miei colleghi o i vescovi o i chierici o i nostri laici " oppure: " È vero perché Donato, Ponzio o qualsiasi altro hanno fatto questi e quei miracoli, o perché le persone pregano sulle cappelle dei nostri morti e sono esaudite, o perché vi accadono questi o quei fatti, o perché quel nostro fratello o quella nostra sorella hanno avuto, stando svegli, tale visione; o perché, dormendo, l'hanno sognata ". Via queste fantasie di gente menzognera o prodigi di spiriti ingannevoli! O, infatti, le cose che si dicono non sono vere o, se veramente gli eretici hanno compiuto fatti miracolosi, dobbiamo stare più attenti. Il Signore, infatti, dopo avere predetto che sarebbero sorti seduttori, che con i loro miracoli avrebbero ingannato, se fosse stato possibile, anche gli eletti, ci ha caldamente raccomandato: Ecco, io ve l'ho predetto 191. Perciò anche l'Apostolo ammonendoci ha detto: Lo Spirito dichiara apertamente che negli ultimi tempi alcuni si allontaneranno dalla fede, per rivolgere l'attenzione a spiriti seduttori e dottrine demoniache 192. Del resto, se uno, pregando nelle cappelle degli eretici, viene esaudito, non è per merito del luogo, ma della preghiera, che riceve il bene o il male. Sta scritto infatti: Lo Spirito del Signore riempie tutta la terra 193, e: Un orecchio geloso ascolta tutto 194Molti fedeli Dio li ascolta anche se in collera: sono quelli di cui l'Apostolo dice: Dio li ha abbandonati alla concupiscenza del loro cuore 195; e a molti il Dio propizio non concede ciò che essi vogliono, per concedere ciò che è loro utile. Così il medesimo Apostolo parla dello stimolo della sua carne, cioè dell'angelo di satana, e dice che gli era stato dato perché lo schiaffeggiasse e non si insuperbisse della grandezza delle rivelazioni: Per questo tre volte ho pregato il Signore, affinché me lo allontanasse. Ed egli mi disse: Ti basta la mia grazia: la virtù si perfeziona nella debolezza 196. Non leggiamo forse che delle persone sono state esaudite dal Signore Dio sugli eccelsi monti della Giudea, i quali, pur se eccelsi, erano però così sgraditi a Dio, che si accusavano i re che non li distruggevano e si lodavano quelli che li distruggevano? Da ciò si capisce che conta di più il cuore di chi prega, che il luogo dove si prega. Riguardo alle visioni ingannevoli, leggano quanto sta scritto: Satana stesso si trasfigura in angelo di luce 197; e: molti si sono lasciati ingannare dai loro sogni 198. Ascoltino anche i racconti che i pagani fanno dei loro templi e dei loro dèi, e i fatti e le visioni meravigliose. Eppure sta scritto: Gli dèi dei Gentili sono demoni, mentre il Signore ha fatto i cieli 199. Sono molti, quindi, quelli che sono esauditi in molti modi: non solo i cristiani cattolici, ma anche i pagani, i Giudei e gli eretici, immersi in vari errori e superstizioni. Sono esauditi, sia dagli spiriti seduttori, che però non fanno niente se non viene loro permesso - poiché Dio giudica in modo sublime e ineffabile quello che deve essere concesso a ciascuno - sia da Dio stesso, come punizione della malvagità, o come consolazione della miseria, o come sollecitazione a cercare la salvezza eterna. Ma nessuno giunge alla salvezza e alla vita eterna, se non ha per capo Cristo. E nessuno può avere per capo Cristo, se non è nel suo corpo, che è la Chiesa, che noi dobbiamo riconoscere nelle sante Scritture canoniche, così come si riconosce il Capo, e non cercarla nei diversi clamori, nelle opinioni, nelle azioni, nelle parole e nelle visioni della gente.



Le Scritture sono l'unico sicuro e principale nostro argomento.


19. 50. Che nessuno, perciò, preparato a rispondermi, mi opponga questi argomenti, poiché io neanche dico che mi si deve credere, quando affermo che la comunione di Donato non è la Chiesa di Cristo, perché alcuni, che furono vescovi presso di loro, vengono convinti dagli Atti ecclesiastici, municipali e giudiziari, di avere consegnato alle fiamme i Libri divini; o perché non hanno vinto la causa nel tribunale dei vescovi, da essi richiesti all'imperatore; o perché, appellandosi direttamente all'imperatore, anche da lui hanno ottenuto una sentenza avversa; o perché tra loro si trovano i ben noti capi dei circoncellioni; o perché i circoncellioni commettono tanti delitti; o perché tra loro vi sono di quelli che si gettano giù dai precipizi o si lanciano nei fuochi, accesi da loro stessi, per bruciare; o perché convincono, con minacce, persone riluttanti ad ucciderli e vanno incontro a tante morti spontanee e violente, solo per essere venerati dagli uomini; o perché, presso i sepolcri dei loro, si incontrano bande ubriache di vagabondi e di vagabonde che, mettendo in comune la loro malizia, si affogano giorno e notte nel vino e si corrompono nelle turpitudini. Sia tutta questa gente la loro paglia e non danneggi il frumento, se la Chiesa l'hanno i Donatisti. Ma severamente l'hanno loro, lo mostrino solo attraverso i Libri canonici delle divine Scritture, giacché noi neppure pretendiamo di essere creduti quando affermiamo di stare nella Chiesa di Cristo, solo perché quella che abbiamo noi, l'hanno avvalorata Ottato di Milevi, Ambrogio di Milano, o altri innumerevoli vescovi della nostra comunione; o perché essa è stata proclamata nei Concili dei nostri colleghi; o perché nel mondo, nei luoghi santi, frequentati dalla nostra comunione, avvengono tanti miracoli, grazie e guarigioni, al punto che dei corpi rimasti nascosti per molti anni, sono stati rivelati ad Ambrogio - lo possono chiedere a molti testimoni - e che, toccando questi corpi, un cieco da molti anni, assai noto alla città di Milano, ha recuperato la vista e la luce; o perché un tale ha avuto in sogno una visione e un tal altro, caduto in estasi, ha sentito dire di non andare al partito di Donato o di andarsene dal partito di Donato. Tutti questi fatti accadono nella Chiesa cattolica e quindi sono da approvarsi. Ma per il fatto che accadono nella Chiesa cattolica, non per questo si manifesta cattolica, perché vi accadono questi fatti. Del resto, il Signore stesso Gesù, dopo essere risorto dai morti e offerto il suo corpo ai discepoli per essere veduto e toccato, per timore che i discepoli credessero di essere vittime di qualche inganno, ritenne di doverli confermare meglio con le testimonianze della Legge, dei Profeti e dei Salmi, mostrando che in lui si erano adempiute le antiche profezie. Ecco come egli ha accreditato la sua Chiesa: E sarà predicata nel suo nome la conversione e la remissione dei peccati a tutte le nazioni, incominciando da Gerusalemme200. Questo sta scritto nella Legge, nei Profeti e nei Salmi, come attesta lui stesso 201. Questo è stato raccomandato dalla sua bocca, e noi lo crediamo. Queste sono le prove della nostra causa, questi i fondamenti, gli argomenti.



Portare testi che non richiedono interpreti.


19. 51. Leggiamo negli Atti degli Apostoli che alcuni credenti esaminavano ogni giorno le Scritture 202 per vedere se le cose stessero proprio così. Quali Scritture, se non le canoniche, cioè la Legge e i Profeti? A queste si aggiunsero i Vangeli, le Lettere degli Apostoli, gli Atti degli Apostoli e l'Apocalisse di Giovanni. Esaminatele tutte ed estraetene un testo chiaro, col quale dimostrare che la Chiesa è sopravvissuta solo in Africa e che, partendo dall'Africa, si realizzerà la parola del Signore: Si predicherà questo Vangelo in tutto il mondo come testimonianza a tutte le genti, e allora sarà la fine 203. Ma portate un testo chiaro, che non richieda un interprete e dal quale non vi si possa dimostrare che parla d'altro, ma che voi cercate di piegarlo al vostro significato. Vedete, infatti, l'unico testo, che voi siete soliti citare: Dove vai a pascolare, dove vai a riposare nel mezzogiorno 204; esaminiamo tutte le sue parole e capiamo che esso ha un senso diverso da quello che voi pensate; e se poi significasse ciò che voi volete, su questo i Massimianisti la spunterebbero. Stanno infatti più a mezzogiorno la Proconsolare, Bisanzio e Tripoli, dove si sono concentrati tutti loro, che la Numidia, dove, invece, prevalete voi. E quindi essi si possono vantare, con più verità e precisione, d'essere mezzogiorno; sicché voi non potete escluderli dal significato di questa frase, se non accettando il senso vero e cattolico di questo testo, e mostrando loro che, secondo i quattro punti cardinali della terra, il mezzogiorno è più verso l'Austro che verso l'Africo, mentre, secondo le allegorie delle Scritture, si chiama mezzogiorno la perfetta illuminazione dello spirito e il massimo ardore della carità, per cui sta scritto: E le tue tenebre saranno come il mezzogiorno 205. Portate, dunque, un testo, la cui interpretazione più vera non sia contro di voi, e che non richieda affatto un interprete, come non lo richiede questo: Nella tua discendenza saranno benedette tutte le genti 206: che infatti la discendenza di Abramo sia Cristo, non lo interpreto io, ma l'Apostolo 207; come non lo richiede: Tu sarai chiamata mio compiacimentoe la tua terra mondo 208: nessun cristiano, infatti, crede che qui non si parli della Chiesa. Come non lo richiede: Si ricorderanno e si convertiranno al Signore, tutti i confini della terra, e si prostreranno davanti a lui tutti i popoli della terra, poiché è suo il regno ed egli dominerà sulle nazioni 209. Sono infatti parole di un salmo che, come testimonia anche il Vangelo 210annuncia la passione del Signore. Come non lo richiede: Era necessario che il Cristo patisse e risorgesse il terzo giorno, e che nel suo nome fosse predicata la penitenza e la remissione dei peccati a tutte le genti, incominciando da Gerusalemme 211. Come non lo richiede: Mi sarete testimoni in Gerusalemme, in tutta la Giudea, nella Samaria, e in tutta la terra 212 - che infatti la Chiesa abbia avuto inizio da Gerusalemme e da qui si sia incamminata per la Giudea, la Samaria e le altre nazioni, lo testimoniano gli avvenimenti successivi, confermati dai Testi canonici -. Come non lo richiede: Si predicherà questo Vangelo come testimonianza a tutte le genti, e allora sarà la fine 213: interrogato, infatti, sulla fine del mondo, il Signore, dopo aver parlato dei sintomi del parto 214, aggiunse: Ma non è ancora la fine 215. Comunque predisse che la fine sarebbe avvenuta dopo la predicazione del Vangelo nel mondo a tutte le genti. Come non richiede un interprete: Lasciate crescere l'uno e l'altra, fino alla mietitura 216: visto infatti che di interprete ce n'era bisogno, l'ha interpretato personalmente il Signore, dandone una spiegazione che nessuno può contestare, soprattutto in una parabola uscita dalla sua bocca, in cui egli dice che il buon seme sono i figli del regno, il campo è il mondo, e la mietitura la fine del mondo 217. Di questi testi citatene almeno uno: uno che dichiari, molto esplicitamente, che l'Africa è restata sola tra le altre nazioni del mondo e che essa sola è stata risparmiata per essere l'inizio di rinnovamento e di pienezza nel mondo intero. Non è infatti pensabile che si accreditasse con tante testimonianze una realtà destinata a scomparire ben presto e si passasse sotto silenzio un'altra che o doveva rimanere sola o che da essa doveva derivare la restaurazione e la pienezza di tutto il resto. Se poi voi non potete mostrarci quanto giustamente vi chiediamo, arrendetevi alla verità, state zitti, addormentatevi e svegliatevi passando dalla vostra rabbia alla salvezza.


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)