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  Catéchon o Katéchon (in greco ό Κατέχων, ó Katéchon, τό Κατέχον, tó Katéchon), è un termine greco, participio presente del verbo κατέχω, katécho, che significa "trattenere", "arrestare", "impedire".

Il termine è usato in 2Ts 2,7. Il significato preciso e l'allusione che Paolo fa attraverso di esso non è chiara.

Proprio a causa di tale indeterminatezza, il concetto ha conosciuto uno sviluppo in termini di teologia della storia e di filosofia politica.

Contesto

Nella Chiesa di Tessalonica si erano verificati dei disordini a causa della convinzione che la seconda venuta di Cristo fosse imminente. Ciò era dovuto sia ad un'erronea interpretazione della prima lettera inviata da San Paolo a quella Chiesa (4,15), sia agli inganni di alcuni in malafede.

Per rimediare a questi disordini l'Apostolo scrive la seconda lettera, introducendo specificamente nei versetti 2Ts 2,6-7 la sua dottrina del Katéchon come complemento alla sua visione apocalittica.

Il termine indica l'ostacolo, l'impedimento, colui che ostacola e che impedisce la venuta dell'Anticristo: l'apostolo utilizza (nel 2Ts 2,6) il pronome di genere neutro[1] τό, mentre nel versetto 7 utilizza il genere maschile.

Interpretazione

L'esegesi di questo passaggio ha prodotto varie interpretazioni nel corso della storia del cristianesimo, con varie soluzioni su chi o che cosa trattiene la venuta dell'Anticristo. Le risposte date a questa domanda sono state, tra le altre:

  1. L'Impero Romano
  2. La Chiesa
  3. Dio, nella persona dello Spirito Santo
  4. La proclamazione del Vangelo a tutte le genti
  5. L'imperatore cristiano
  6. Il Sacro Romano Impero
  7. Il Papa
  8. L'Arcangelo Michele

Di fatto, il testo non suggerisce alcun elemento valido di determinazione; dice soltanto che esiste una specie di diga all'insorgere in massa delle forze delmale[2]. L'apostolo vuole infondere nei suoi lettori la fiducia radicale per l'uomo che si batte contro il demoniaco: è possibile arginare l'azione devastatrice del male e della morte ed erigere dighe di contenimento.

   
Note
  1.  In greco, così come in latino, il neutro è usato per riferirsi a cose, mentre si usano il maschile e il femminile per le persone.
  2.  Giuseppe BarbaglioLe lettere di PaoloBorla1980, p. 166.
Bibliografia
Voci correlate





Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)