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  Non tutti sanno che...


 


Il Timone n. 3 - anno 1999 - 


Don Bosco


Il 28 novembre 1854, il Presidente del Consiglio Camillo Benso conte di Cavour e il Guardasigilli, nonché Ministro degli Affari ecclesiastici Urbano Rattazzi presentarono al Parlamento un progetto di legge che prevedevo lo soppressione degli Ordini religiosi e l'incameramento dei loro beni. Si trattava di un durissimo attacco alla libertà della Chiesa cattolica.
Don Bosco, avvertito in sogno, chiese a re Vittorio Emanuele II di attivarsi per impedire ad ogni costo l'approvazione di quella legge, pena il succedersi di "grandi lutti o Corte”. Il Re non gli diede ascolto e nel giro di soli quattro mesi, da gennaio a maggio 1855, la profezia di don Bosco si avverò.
Il 12 gennaio, a soli 54 anni, morivo la regina madre Maria Teresa. Otto giorni dopo, moriva a soli 33 anni la moglie del re, la regina Maria Adelaide. Il 10 febbraio si spegneva Ferdinando duca di Genova, fratello 33enne del re. Infine, il 17 maggio moriva, a soli quattro mesi di età, l'ultimogenito, Vittorio Emanuele duca del Genovese.

Miracoli
Uno dei più portentosi miracoli attribuiti all'intercessione della Madonna di Lourdes non si verificò dinanzi alla famoso grotta sui Pirenei, ma presso uno imitazione di questo, costruito o Oostacker, nelle Fiandre, il 7 aprile 1875. Peter van Rudder, contadino fiammingo, colpito da un ramo caduto, si fratturò tibia e perone della gamba destra, al punto che l'osso fuoriusciva dalla ferita. Dopo otto anni di inutili cure, le ossa non si erano rinsaldate e i medici premevano per l'amputazione. Invece, il van Rudder, in preghiera davanti alla grotta di Oostacker, fu istantaneamente guarito, la ferita si cicatrizzò e si registrò la crescita istantanea di qualche centimetro di osso.
Da quel giorno e per 23 anni le università belghe esaminarono il caso. Le autorità civili, con in testa il sindaco seguito da giudici, medici, gendarmi e altri notabili, firmarono un documento ufficiale - messo agli atti nel Comune - con il quale si dava testimonianza dell' avvenuta guarigione. Alla morte del miracolato, l'autopsia mostrò le tracce evidenti tanto della cicatrizzazione quanto della crescita dell'osso. Il tutto, ovviamente, accertato, studiato e documentato da oltre cento medici.
V' è do stupirsi riguardo le vie che Dio sceglie per farsi notare dal mondo. Eppure, quanti ancora non lo vogliono riconoscere...

San Francesco
E un grande santo per la Chiesa e un modello anche per molti atei, materialisti, ambientalisti, animalisti e pacifisti. Solo che questi ultimi - sospettiamo - non lo conoscono bene. Scrive Tomaso da Celano, nella Vita seconda, che tra tutti i vizi che san Francesco odiava, uno gli era insopportabile: la calunnia, il denigrare il prossimo. Per debellare questa colpa dalle fila dell'Ordine, il santo di Assisi aveva ordinato a frate Pietro di Cattaneo, suo vicario, di punire chi lanciava accuse ingiustamente "con un severo ed esemplare castigo! Consegnalo nelle mani del pugile di Firenze, se tu personalmente non sei in grado di punirlo". Conosciamo il nome del "pugile di Firenze": fra Giovanni, uomo dotato di forza impressionante.
L’immagine sdolcinata che schiere di pacifisti hanno appiccicato al poverello di Assisi sembra, qui, non avere fondamento. E si rivela palesemente errata se si ricorda la difesa appassionata che Francesco fece dinanzi al sultano della legittimità delle crociate. Franco Cardini, profondo conoscitore di storia medievale, ci ricorda che san Francesco "è il prodotto più rappresentativo ed ortodosso della Chiesa delle crociate". Ci domandiamo: quanti, anche tra i cattolici, non conoscono il vero san Francesco?

Donne
Nell'immaginario collettivo, inquinato dalla pseudo-cultura che trasuda dai mass-media, si crede che in epoca moderna, grazie alle rivendicazioni del movimento femminista, la donna possa godere di diritti che mai, prima, si era sognata di esercitare. Eppure, nella Chiesa, specialmente nell'epoca della tanto vituperata Christianitas medievale, le donne non erano certo da meno, in molti casi, degli uomini.
Valgo per tutti il caso di Roberto di Arbrissei (1045 - 1116), impareggiabile oratore, fondatore di un Ordine religioso i cui monasteri "doppi" ospitavano uomini e donne. Egli mise a capo una badessa e dispose che fosse vedova, perché l'aver conosciuta la vita matrimoniale facilitava il comando anche sugli uomini.
Regine Pernoud, una delle più grandi studiose dell'epoca medievale, rammenta che "alcune donne [...] hanno goduto nella Chiesa, e attraverso la loro funzione nella Chiesa, di un potere eccezionale nel Medioevo. Alcune badesse agivano come autentici signori feudali il cui potere era rispettato al pari di quello di tutti gli altri signori; sovente amministravano vasti territori che includevano villaggi, parrocchie...".
Quanti complessi di inferiorità e sensi di colpa ingiustificati potremmo facilmente rimuovere se noi cattolici conoscessimo la storia della nostra Chiesa.

Guerra civile

Il triennio 1936-1939 vide lo Spagna immerso In uno spaventosa guerra civile. Partiti e movimenti repubblicani (anarchici, socialisti e comunisti) si opponevano a militari e civili (monarchici, cattolici e falangisti), guidati da Francisco Franco, che risultarono alla fine vittoriosi, conquistando Madrid nel marzo 1939.

Stando alle cifre riportate da Vittorio Messori nel suo Pensare la storia (volume che non deve mancare nella libreria di ogni cattolico non pentito), dal luglio 1936 "nei modi più atroci furono uccisi 4.184 preti diocesani (includendovi i seminaristi), 2.365 frati, 283 suore", a cui si devono aggiungere ben 11 vescovi. È bene ricordare che gli assassini militavano nelle fila dei partiti e movimenti repubblicani.
Facciamo nostra, la riflessione di Messori: "Per decenni, anche per certo mondo 'cattolico' sembrò che chi doveva farsi perdonare e far dimenticare, nella tragedia spagnola, fosse lo Chiesa, non fossero gli anarchici, i socialisti, i comunisti".

Pio IX profetico
Dieci anni fa (novembre 1989) veniva abbattuto il vergognoso "Muro di Berlino", eretto dalle autorità della Germania orientale per impedire la fuga dei malcapitati tedeschi oppressi dal plumbeo e ferreo regime comunista. L'episodio ha assunto valore di simbolo per proclamare la caduta del comunismo. Sappiamo che decenni di totalitarismo ateo e marxista, a partire dal 1917, anno della rivoluzione bolscevica in Russia, hanno condotto alla tomba centinaio di milioni di vittime innocenti. Tra di loro, milioni di cattolici e credenti di diverse confessioni religiose.
Ma pochi sanno che nel 1864, dunque ben 135 anni fa, papa Pio IX definiva Socialismo e Comunismo "pestilenze dell'umanità" (Sillabo). IL Papa avvertiva l'umanità del pericolo costituito da ideologie che predicavano l'avvento di un mondo nuovo senza Dio e contro Dio.
Che cosa dire? Se questo secolo avesse dato retta a quel grande pontefice, ci saremmo risparmiati una delle più grandi tragedie della storia dell'umanità.



IL TIMONE – N. 3 - ANNO I - Settembre/Ottobre 1999 - pag. 12




Hanno scritto... hanno detto

Il Timone n. 3 - anno 1999 -

"La scienza ha molto a che vedere con l'ordine dell'universo: senza ordine non ci sarebbe scienza. E come può esserci ordine senza intelligenza? Quanto più la scienza progredisce più ordine si scopre, in una progressione che ha del meraviglioso. Il progresso scientifico non sopprime la capacità di stupirsi di chi pensa: risolve alcuni problemi, ma ne rivela altri ancora più profondi, in cui l'ordine è ancora più grande e complesso. Questa è la quinta "via" razionale di san Tommaso per giungere a Dio, e la scienza, progredendo, offre una base sempre più estesa in suo favore".
(Mariano Artigas, Le frontiere dell' evoluzionismo, Ares, Milano 1993, pp. 83-84).

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"In effetti, perché quello massonico è il pericolo che la Chiesa, con un istinto significativo, avvertì subito come talmente insidioso da dedicargli il maggior numero di condanne? Ma perché niente è in apparenza più rassicurante e ragionevole - anche per un cristiano non scaltrito - dell'ideologia delle Logge: amore per l'umanità con relativo impegno filantropico, fratellanza, tolleranza, mutuo rispetto, universalismo non disgiunto dall' amor di patria, impegno per il miglioramento morale proprio e degli altri; e così via.
Non c'è, dunque, qui, una convergenza con i valori del cristianesimo? Certo: ma con l'avvertenza che ciò che caratterizza questa visione del mondo (che è quella che sta alla base di organizzazioni pur meritorie come la Croce Rossa, la Società delle Nazioni, certi club a diffusione internazionale) è un' apparenza evangelica senza più la sostanza, la base. Un cristianesimo, ma evi rata, perché senza Cristo".
(Vittorio Messori, Pensare la storia, Paoline, Cinisello B.mo [MI] 1992, p. 105).

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"Dobbiamo avere il coraggio di ridire chiaro che, presa nella sua totalità, la Bibbia è cattolica. Accettarla come sta, nell'unità di tutte le sue parti, significa accettare i grandi Padri della Chiesa e la loro lettura; dunque, significa entrare nel cattolicesimo".
(Card. Joseph Ratzinger, in Vittorio Messori, Rapporto sulla Fede, Paoline, Cinisello B.mo (MI) 1985, p. 173).

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"Ricordiamoci che, in tempi ancora non troppo lontani, nelle prediche durante i ritiri o le missioni, iNovissimi morte, giudizio, paradiso, inferno e purgatorio - sempre costituivano un punto fisso del programma di meditazione e i predicatori ne sapevano parlare in modo efficace e suggestivo. Quante persone furono indotte alla conversione e alla confessione da queste prediche e riflessioni sulle cose ultime.
[...] Si può dire che tali prediche, perfettamente corrispondenti al contenuto della Rivelazione nell'Antico e nel Nuovo Testamento, penetravano profondamente nel mondo intimo dell'uomo. Scuotevano la sua coscienza, lo gettavano in ginocchio, lo conducevano alla grata del confessionale, avevano una loro profonda azione salvifica".
(Papa Giovanni Paolo Il, Varcare le soglie della speranza, intervista di Vittorio Messori, Mondadori, Milano 1994, pp. 197-8).


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"In Italia l'ambito più disastrato è quello della cultura (più di quelli della politica, dell'informazione, della giustizia e dell'economia); la cultura dominante - che sostanzialmente emargina Dio - si regge oggi sulla menzogna. Torna alla mente il discorso di sant'Agostino a proposito della "città terrena", che non facendo spazio a Dio finisce inevitabilmente col fare spazio al principe di questo mondo, cioè al demonio, i cui attributi sono di essere omicida (lo abbiamo visto a iosa in Russia, in Germania, in Cina, in Indocina) e menzognero. Adesso, conclusa la fase degli omicidi di massa, è subentrata la fase della menzogna: la portano avanti i grandi giornali, la radio, la televisione, soprattutto col sistema delle mezze verità, che impediscono alla gente comune di avere un'idea chiara della realtà. Per questo dobbiamo impegnarci a ricercare e a far conoscere la verità. Il fronte più importante oggi è dunque quello della cultura".
(Eugenio Corti, in Paola Scaglione, I giorni di uno scrittore. Incontro con Eugenio Corti, Maurizio Minchella Editore, Milano 1997, p. 119).

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"In terzo luogo [la Chiesa] è santa perché possiede in modo infallibile la verità rivelata. E in questo è da collocarsi il principio medesimo dell'apologetica cattolica: la Chiesa non può esibire nel suo corso storico un'irreprensibile sequela di azioni conformi alla legge evangelica, ma può allegare un'ininterrotta predicazione della verità: la santità della Chiesa è da ricercare in questa, non in quella".
(Romano Amerio, Jota unum, Ricciardi, Milano-Napoli 1989, p. 111).

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"A furia di studiar utopie e utopisti, e giudicandoli con l'unico metro di giudizio universalmente valido, cioè guardandone i frutti, chi scrive non poteva fare a meno di costatare che gli unici frutti non avvelenati ma nutrienti per gli uomini sono stati sempre e solo quelli prodotti dal cristianesimo. Non c'è stato nulla di simile prima: di questo possiamo star sicuri. Da qualsiasi parte lo si rigiri il cristianesimo mostra sempre la sua origine divina; le dottrine di origine umana - lo abbiamo visto - sono pie intenzioni che si rovesciano immancabilmente nel loro contrario".
(Rino Cammilleri, I mostri della Ragione, Ares, Milano 1993, p. 231).

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"Presi in se stessi, i conflitti che travagliano l'umanità non meritano di attirare la nostra attenzione e il nostro dolore. Sono soltanto la maschera - una maschera che bisogna strappare - di un' altra scissione che sola è reale e sola importa: la fuga fuori di Dio e dell' attrazione del suo amore. La disgrazia non è che due menzogne si sbranino a vicenda, ma che lottino sul corpo di una verità assassinata. I gesti con i quali due idoli si feriscono reciprocamente mi toccano poco: ciò che mi spaventa è che ambedue compiono un identico gesto che ferisce Dio! La tragedia non consiste nella lotta dei frammenti tra di loro, ma nell'unità distrutta. Quando due idoli si battono, Dio è fra loro, e sanguina ad ogni colpo! Quando vedo due fratelli snaturati farsi guerra, la mia tristezza non si ferma a quei miserabili, ma risale al Padre comune che, prima di battersi, hanno dovuto rinnegare".
(Gustave Thibon, DiagnosiSaggio di fisiologia sociale, Volpe, Roma 1973, pp. 78-79).






IL TIMONE – N.3 - ANNO I - Settembre/Ottobre 1999 - pag. 13



Hanno scritto... hanno detto

 

 

Il Timone n. 1 - anno 1999 -

 

 
Juan Donoso Cortes - "Gli errori contemporanei sono infiniti: ma tutti, a ben guardare, hanno la loro origine e vanno a terminare in due negazioni supreme, una relativa a Dio, l'altra relativa all'uomo". (Lettera al cardinal Fornari del 19 giugno 1852, in RINO CAMMILLERI, Elogio del Sillabo, Leonardo, Milano 1994, p. 349)

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Antonino Zichichi - "Lo scienziato per procedere nella ricerca di nuove frontiere scientifiche ha sempre bisogno di porre domande, non a se stesso, ne ai suoi colleghi, ma direttamente al Creatore, con umiltà. Fare un esperimento, infatti, corrisponde a chiedere la risposta a Colui che ha fatto il mondo". (Scienziato Direttore del Centro di Cultura scientifica "Ettore Majorana", in Luce, 10/11/1996) 
Cardinal Giacomo Biffi - "Oggi è in atto una delle più gravi avversioni culturali al cristianesimo. Tutta l'eredità del Vangelo (la concezione dell'uomo e della donna, del matrimonio e della famiglia, della vita umana e della sua sacralità, nonché della sua giusta trasmissione) viene progressivamente ripudiata dalla legislazione e scalzata dalle coscienze. I moderni areopaghi si fanno sempre più intolleranti nei confronti di quanti persistono a ritenere che la venuta tra noi del Figlio di Dio sia il fatto centrale della storia" . (Arcivescovo di Bologna)

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San Tommaso d'Acquino - "La ragione umana detta all'uomo di sottoporsi a qualche Essere superiore a causa delle deficienze che sperimenta in se stesso, nei riguardi delle quali sente il bisogno di essere aiutato e diretto da qualche Essere superiore; e, chiunque esso sia, e l'essere che presso tutti è chiamato Dio". (Somma Teologica) 

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Franco Cardini - "Non è affatto vero che le Crociate provocarono lontananza e inimicizia reciproca tra Occidente cristiano e Oriente musulmano. I secoli "classici" delle Crociate, quello fra XI e XIII secolo, furono anche quelli del massimo avvicinamento fra Cristianità e Islam. Fu durante tali secoli che la scienza e la filosofia classiche, dimenticate in Occidente, vi tornarono grazie alle traduzioni dall' arabo. In quegli stessi secoli, l'intensità dei traffici raggiunse livelli mai conosciuti prima. Le Crociate storiche sono l'epifenomeno di un grande movimento d'incontro e di convergenza". (Crociate, non guerra santa, in Avvenire, 9/2/1997)

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Cardinal Joseph Ratzinger - "Oggi più che mai il cristiano deve essere conscio di appartenere a una minoranza e di essere in contrasto con ciò che appare buono, ovvio, logico per lo "spirito del mondo", come lo chiama il Nuovo Testamento. Tra i compiti più urgenti per il cristiano, c'è il recupero della capacità di opporsi a molte tendenze della cultura circostante, rinunciando a certa solidarietà troppo euforica post-conciliare". (Intervistato da VITTORIO MESSORI, Rapporto sulla fede, Paoline, Cinisello Balsamo (Milano) 1985, p. 117) Vittorio Messori - "Si sa che oggi, per essere buoni cattolici, conviene parlare con convinto entusiasmo di ogni religione, tranne che della propria". (Pensare la storia - Paoline, Cinisello Balsamo (Milano), 1992, p.131)

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P. Piero Gheddo - "Molti sostengono che la Chiesa in missione non dovrebbe più raccontare il fatto storico della nascita, morte e resurrezione di Gesù ma solamente un astratto codice morale che già accomunerebbe tutti gli uomini e aggiungono che a ogni uomo, per salvarsi, è sufficiente seguire la propria coscienza e la propria fede. Chiaramente, questa prospettiva rende inutile la missione. Se tutte le religioni possono portare alla salvezza, che senso ha annunciare il Cristo Salvatore? Se non c'è differenza tra "religione naturale" (scritta da Dio nelle coscienze di tutti gli uomini) e "religione rivelata" (quale è il cristianesimo), che senso ha portare il Vangelo? [...] Sembra, ancora una volta, avverarsi la :profezia dello stesso Gesù: "Sarò la pietra d'inciampo". E sul suo nome, infatti, che inciampa sia chi vorrebbe ridurre la missione a un semplice aiuto materiale, sia chi vorrebbe far nascere dall'incontro fra le diverse religioni un deismo in cui tutti si possono riconoscere". (Intervistato da MICHELE BRAMBILLA, Nel nome del Padre, Bompiani, Milano 1992, p. 29)

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Etienne Gilson - "Gli stessi maestri ignorano la verità di quel che insegnano. Non sono privi di carità, ma non sanno cosa devono amare. Non sono certo privi di fede, ma non conoscono ciò a cui bisogna credere; o forse, pensano che la Chiesa conserverà i suoi fedeli solo a patto che li esorti a credere e ad amare ciò che han voglia di amare. Non si preoccupano di salvare il mondo, ma, piuttosto, di persuaderlo che è già salvato così com'è, rinviandogli solo un' eco del messaggio cristiano". (Problemi d'oggi, Borla, 1967)



TIMONE – N.1 - ANNO I - Maggio/Giugno 1999 - pag. 18


[Modificato da Caterina63 21/10/2014 23:12]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)