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  Spiritualità domenicana


 


EDITTO di apertura della Causa per la Beatificazione e Canonizzazione della Serva di Dio Suor Maria Petra Giordano o.p.


 



Il 21 giugno 2006, a 94 anni, terminava l'esilio terreno di Suor Maria Petra (al secolo Nicoletta) Giordano, monaca domenicana.
All'interno del monastero aveva trascorso ben 72 anni di vita, tutti protesi a ricercare nella preghiera una sempre maggior unione d'amore con il Signore. 
La sua esistenza, preziosa agli occhi di Dio, non passò inosservata agli occhi di quanti ebbero il privilegio di conoscerla e di apprezzarne il cammino compiuto per il raggiungimento dell'evangelica perfezione. 

Nicoletta Giordano nacque a Napoli il 4 luglio 1912, primogenita di nove figli. 
Il padre, Luigi, aveva un'azienda con 350 operai. Nel 1927 la famiglia ebbe un momento di difficoltà dal momento che il signor Luigi non volle iscriversi al Partito Nazionale Fascista. Tutta la famiglia si trasferì a Roma dove il Padre Luigi accettò un lavoro di commesso in un negozio. 

Nicoletta in famiglia era sempre obbediente, non litigava con i fratelli e non parlava mai male degli altri. Era molto vivace, ma amava i giochi tranquilli. Sin dalla tenera età, iniziò a suonare il pianoforte e le piaceva cantare.
A causa della sopraggiunta infermità della madre, dovette provvedere a fratelli e sorelle più piccole; non trascurava però l'impegno cristiano e la cura della propria spiritualità tanto che diventò “Figlia di Maria” e poi Terziaria Domenicana presso la Basilica domenicana di Santa Maria sopra Minerva; inoltre collaborava assiduamente con le attività parrocchiali.
Giovanissima, veniva spesso chiamala al capezzale di moribondi e riuscì a far riconciliare con Dio alcuni peccatori. 

A circa vent'anni, si legò al Cuore di Cristo con voto di vittima. Iniziò ben presto a maturare una forte attrattiva per la vita religiosa e, in particolare, per la spiritualità domenicana. Dapprima era trattenuta a fare questa scelta dai suoi doveri famigliari. Rotti infine gli indugi, a ventidue anni, il 4 novembre 1934, entrò nel Monastero di Bibbiena, Arezzo, presso il Santuario S. Maria del Sasso per darsi ad una vita di contemplazione. 

All'interno della comunità svolse importanti uffici, attirandosi sempre l'ammirazione di consorelle e superiori; in particolare, fu maestra delle novizie, priora del monastero e inoltre membro della Commissione per l'aggiornamento delle Costituzioni dopo il Concilio Vaticano II. 

Dopo una vita spesa nell'osservanza puntuale dei doveri del proprio stato, mori il 21 giugno 2006. 
La sua memoria è ancora viva oggi ed aumenta, col passare degli anni, la sua fama di santità. Per questo. accogliendo la richiesta del Rev.do Fra Francesco Maria Ricci, O.P ., postulatore legittimamente costituito, elle in data 7 ottobre 20l3 ci ha chiesto con il Supplex libellus di introdurre: La Causa per la Beatificazione e Canonizzazione della Serva di Dio, dopo aver ottenuto il consenso della Conferenza Episcopale Toscana, nel portarne a conoscenza la Comunità ecclesiale, invitiamo tutti e singoli i fedeli a comunicarci direttamente o a far pervenire alla Curia Vescovile (Piazza Del Duomo, l , 52100 Arezzo) tutte quelle notizie, dalle quali si possano in qualche modo arguire elementi favorevoli o contrari alla fama di santità della detta Serva di Dio. 
Dovendosi.
Inoltre, raccogliere, a norma delle disposizioni legali, tutti gli scritti a lei attribuiti, ordiniamo, col presente EDIITO, a quanti ne fossero in possesso, di rimettere con debita sollecitudine alla medesima Curia Vescovile qualsiasi scritto, che abbia come autrice la Serva di Dio, qualora non sia già stato consegnato alla Postulazione della Causa. 

Ricordiamo che col nome di scritti non s'intendono soltanto le opere stampate, che peraltro sono già state raccolte, ma anche i manoscritti, i diari, le lettere ed ogni altra scrittura privata della Serva di Dio. Coloro, che gradissero conservarne gli originali, potranno presentarne copia debitamente autenticata. 
Stabiliamo, infine, che il presente EDITTO rimanga affisso per la durata di tre mesi alle porte della Curia Vescovile di Arezzo - Cortona - Sansepolcro, e di tutte le Chiese delle nostra Diocesi e che sia pubblicato sull'Osservatore Romano, sul "Nuovo Bollettino Diocesano", il sito web della Diocesi, nonché sulla rivista della Provincia religiosa domenicana Santa Caterina da Siena "Domenicani". 
Dato in Arezzo, dalla mia Sede presso S. Donato, il 31gennaio 2014. 
Riccardo Fontana 
Arcivescovo

Sac. Dott. Luigi Buracchi 
Cancelliere Diocesano

Per saperne di più visita il sito ufficiale della Serva di Dio sr. Petra




    • Un nuovo beato tra i domenicani italiani: padre Giuseppe Girotti

      1. Con atto solenne da parte della Chiesa il 26 aprile 2014 il padre Giuseppe Girotti viene posto sopra il moggio per illuminare con la sua esemplarità tutta la casa: l’ordine di San Domenico, la diocesi di Alba, la Chiesa tutta, il mondo intero.
      Alba, in provincia di Cuneo (Piemonte), è la città dove padre Girotti è nato il 19 luglio 1905 e dove ha vissuto i primi quattordici anni di vita. 
      Terminata da poco la prima guerra mondiale, nel gennaio del 1919 entra nella Scuola apostolica dei domenicani della provincia di San Piretro Martire a Chieri (Torino). Qui, a Chieri, nel 1922 fa il suo noviziato e il 3 agosto 1930 viene ordinato sacerdote.


    • Successivamente viene inviato a Gerusalemme presso l’Ècole biblique dei domenicani francesi per perfezionare i suoi studi in scienze bibliche sotto la direzione del p. Marie-Joseph Lagrange, celebre biblista di cui è in corso il processo di beatificazione e fondatore di quella Scuola.
      Terminati gli studi inizia il suo insegnamento presso i domenicani di Torino e anche presso i missionari della Consolata di questa città.


    • Nel 1936 subentra a p. Marco Sales, domenicano piemontese e Maestro del Sacro Palazzo (oggi viene chiamato: “teologo della casa pontificia”), nella continuazione del Commentario biblico interrotto con la sua morte.
      L’esegesi di Padre Girotti è sulla stessa linea di quella del padre Sales, e cioè scientifica e spirituale insieme.
      Pubblica un Commento ai libri Sapienziali nel 1938 e un altro al profeta Isaia nel 1941. (clicca qui per leggere la biografia curata da Padre Angelo Bellon op


In omaggio al nuovo beato domenicano italiano, il biblista e martire padre Giuseppe Girotti, presentiamo ai nostri visitatori la sua ampia Introduzione generale ai Profeti anteposta al Commento del libro del profeta Isaia

Avvertenze per la lettura dell’Introduzione di padre Girotti al Profeta Isaia

1. È necessario tenere presente che Padre Girotti ha scritto questa Introduzione nel 1942.
A quei tempi il testo di riferimento della Sacra Scrittura era la Volgata scritta in latino.
La versione italiana della Bibbia, voluta dalla CEI e valevole anche per l’uso liturgico, ha comportato una traduzione dai testi originari e non semplicemente dal latino.
Per questo si può trovare qualche differenza col testo usato da Padre Girotti sia nella classificazione di alcuni libri sia in alcuni versetti nella la loro numerazione. (leggi tutto...)

LA SACRA BIBBIA
COMMENTATA DA P. M. M. SALES e G. GIROTTI, O. P.
IL VECCHIO TESTAMENTO - Volume VII
Introduzione generale ai profeti
Il Libro di Isaia
commentato da P. G. GIROTTI, O. P.

Presentazione
Quei che seminan tra le lacrime, nel giubilo mieteranno (Salm. 125, 5).
Abbiamo speranza che il Signore nella sua bontà verifichi almeno nell'altra vita la seconda parte della divina affermazione. È certo che la prima ha la sua piena realtà nella vita presente. Questo volume esce appunto di mezzo alle molteplici e gravi tribolazioni colle quali il Signore ha voluto visitarci : solo per la sua misericordiosissima bontà e per l'efficacissima intercessione della Vergine Santissima, Consolatrice degli afflitti, si è potuto condurre a termine l'opera che ora presentiamo al pubblico, continuando il commento alla Sacra Scrittura del Rev .mo P. M. Sales.
Nella nostra solitudine ci è stato di conforto la meditazione assidua della parola di Dio e abbiamo gustato la piena verità di ciò che dice S. Giovanni Grisostomo : « Come colui il quale saldamente se ne sta sopra la roccia permane sicuro e si fa beffa dei flutti che spumeggiano attorno a lui, così colui il quale con gioia è perseverante alla riunione eucaristica e disseta il suo spirito con la parola di Dio non rimane impigliato in nessuno degli intrighi umani, in quanto avendo collocato se stesso in una dottrina che lo sostiene come roccia ed apre il suo spirito a rettamente giudicare le cose, si è costituito molto al di sopra di quei maneggi dai quali nella vita egli può essere assalito» (Panegirico del Santo martire Luciano, n. 1).

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LA CARITÀ SEGRETA 
Il beato Giuseppe Girotti O. P. martire

«La biografia che stiamo per leggere è quella di un testimone della fede. Fra Giuseppe Girotti, dell’Ordine dei Predicatori, è stato in effetti riconosciuto nella Chiesa come beato e martire, dopo aver dato testimonianza della fede con la vita.
Fra Giuseppe è stato arrestato, imprigionato, malmenato e, deliberatamente, condotto alla morte a causa della scelta che aveva fatto, come tanti altri che ancora oggi sono anonimi, «di aiutare gli ebrei». La sua pasqua nel campo di Dachau dove era stato rinchiuso con molti compagni, preti e laici, viene a chiudere una vita interamente afferrata dall’esigenza della carità – «Tutto quello che faccio è solo per carità» – di cui la fragilità stessa fu la sola forza che lo rese capace d’affrontare l’orrore del nazismo.
Attraverso la Parola di Dio, lo studio costante della storia del popolo scelto da Dio. Alla scuola del padre Lagrange, lui imparò a scrutare appassionatamente la Scrittura, lasciando il mistero della Verità rivelarsi alla sua intelligenza e nello stesso tempo al suo cuore.
Come san Domenico, fra Giuseppe non poteva studiare questa Parola di vita tenendosi a distanza dalle esigenze della carità. Durante tutta la sua vita, è stato condotto a farsi prossimo e amico dei poveri.
Martire della fede, il beato Giuseppe lo è stato, per aver desiderato – tutta la sua vita e a causa della carità manifestata nella Parola di vita che è il Figlio – essere predicatore della risurrezione». Fra Bruno Cadoré, Maestro dell’Ordine dei Predicatori (dallaPrefazione).
In appendice al testo 15 tavole fotografiche a colori.

(per ulteriori informazioni e leggere l'anteprima del libro)

Visita il sito delle Edizioni Studio Domenicano









Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)