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    IL SANTO VOLTO


 


E' nota l'antichissima tradizione, orma fis­sata nella sesta stazione della Via Crucis, di quella pia donna di nome Veronica che, vedendo Gesù in mezzo al lugubre corteo salire stentatamente verso il Calvario oppresso dalla pesante Croce, e, osservando il Suo Volto livido, sfigura­to dai colpi, tutto coperto di polvere, di sputi, di sudore, di ferite e di sangue, dallo sguardo dolo­rosamente triste, si commuove, s'intenerisce, ne sente viva pietà e subito pensa e vuole recare un po' di conforto al Suo Divin Maestro.


Istintivamente, in un attimo, con intrepido coraggio s'inoltra, si confonde con quella folla forsennata, sfida il furore dei soldati, si avvicina a Gesù, gli si prostra innanzi e poi, con gesto delicato, per meglio esprimerGli tutto il suo amore e la sua compassione, asciuga il Volto della Vittima Divina.


Gesù gradisce quel gesto. La ringrazia con dolce sguardo e la premia imprimendo le meste Sue sembianze in quel candido lino.


La donna portò con se, come ricordo, il S. Volto impresso miracolosamente in quel suda­rio, che ora si venera a Roma, in S. Pietro.


Gesù stesso ci invita a fermare il nostro sguardo compassionevole sul Suo Santo Volto, così villanamente e crudelmente oltraggiato nella Sua Passione. Perché, mentre non volle aver sollievo in nessuna parte del Suo Corpo, dispose che una donna Gli tergesse il Volto: Veronica, col quale passò alla storia. Ricorderà per sempre la generosità di quest'anima ripara­trice e insegnerà quanto Gesù desideri che sia Adorato e Onorato il Suo Divin Volto. Quel Volto che continua ad essere coperto di sputi e di lordure dalle infernali bocche dei bestemmiatori.


La devozione al Volto Santo si propone in modo particolare: l'Adorazione al Vostro fisi­co di Gesù Cristo, quale è stato nella Sua vita terrena, nella Sua Passione e attualmente nella Sua vita di gloria in Cielo. La riparazio­ne di tutti i peccati del mondo di tutti i tempi:


l'adempimento personale di quello che manca alla Passione di Cristo. Il Santo Volto è quel Gesù che fu Uomo gioia infinita del Padre. Pane fatto corpo, vino fatto Sangue. E' Gesù di tutti. Mio e tuo.


Di chi lo ama e di chi lo odia, di chi è nella gioia e di chi è nel dolore.


Perché quelli che soffrono portano in sé Gesù e la Sua Croce e portano nel loro volto il Volto stesso di Gesù.


Proprio quel Gesù che è stato, è e sarà moltipli­cato in ogni Eucarestia dei tempi, e che, Unico mi guarda adesso dal Cielo e mi ama, desideran­do di vedere, nel nostro volto, la Sua Immagine.


Il Santo Volto è Gesù: il Redentore Gesù che si imprime e si rivela nella Santa Sindone. Si imprime col sudore e col sangue, con gli sputi e con gli aromi. Rivela le trafitture delle mani, dei piedi e del costato. Rivela numerati i colpi della flagellazione. Rivela sulla nuca, i rivoli di sangue della coronazione di spine. Rivela sulla spalla i segni del pesante legno della Croce. Rivela il pudore delle Sue braccia incrociate e, dal fondo dei secoli, rivela il suo Volto Santo... Fronte segnata dal sangue, occhi chiusi, naso colpito, guance gonfie, labbra serrate, barba strappata, capelli inzuppati di sangue. Fissare gli occhi in quel Volto è come vederlo ancora tradi­to con un bacio, legato con funi, percosso, schiaffeggiato, velato, coperto di sputi e d'insul­ti senza nome.


Gesù rivela nel Suo Volto Santo il Volto del Padre, perché chi vede Lui vede il Padre. Il Santo Volto è il Segno di ogni dolore del Figlio dell'Uomo: Figlio di Dio e Figlio di Maria.


 


GESÙ CRISTO


Descritto da un contemporaneo


 


Lettera di Publio Lentulo, Governatore della Giudea (antecessore di Pilato), nella quale si descrivono  le  fattezze  di  Gesù  Cristo all'Imperatore di Roma, tradotta dal latino origi­nale che si conserva dai Signori Cesarini di Roma.


 


Ho inteso, o Cesare, che desideri sapere quanto ora ti narro: essendo qui un uomo, il quale vive di grandi virtù chiamato Gesù Cristo, dalla gente è detto profeta ed i suoi discepoli lo tengono per divino e dicono, che egli è figlio di Dio Creatore del cielo e della terra, e di tutte le cose che in essa si trovano e son fatte. In verità, o Cesare, ogni giorno si sentono cose meravi­gliose di questo Cristo: risuscita morti, e sana gli infermi con una sola parola. Uomo di giusta sta­tura, è molto bello di aspetto; ED HA MAESTA' NEL VOLTO, e quelli che lo mirano sono forzati ad amarlo e temerlo.


 


Ha i capelli di color della nocciola ben matura, sono distesi sino alle orecchie e dalle orecchie sino alle spalle sono di color della terra, ma più risplendenti.


Ha nel mezzo della fronte in testa il crin spartito ad usanza dei Nazareni, IL VOLTO SENZA RUGA, O MACCHIA, accompagnato da un colore modesto. Le narici e le labbra non possono da alcuno essere riprese con ragione: la barba è spessa ed a somiglianza dei capelli, non molto lunga, ma spartita per mezzo.


Il suo mirare è molto spaventoso e grave: ha gli occhi come i raggi del sole e nessuno può guardarlo fisso per lo splendore; e quando ammonisce, si fa amare, ed è allegro con gravi­tà. Dicono che nessuno l'ha veduto mai ridere, ma bensì piangere. Ha le mani e le braccia molto belle, nella conversazione contenta molti ma si vede di rado: e quando vi si trova, è molto modesto all'aspetto, e nella presenza è il più bell'uo­mo che si possa immaginare; tutto simile alla madre la quale è la più giovane che siasi mai vista in queste parti.


Però se la Maestà tua, o Cesare, desidera di vederlo come negli avvisi passati mi scrivesti, fammelo sapere, che non mancherò subito di mandartelo. Di lettere fa stupire la città di Gerusalemme. Egli non ha studiato giammai con alcun, eppure sa tutte le scienze, cammina scal­zo, senza cosa alcuna in testa; molti ne ridono in vederlo, ma in presenza sua nel parlare con lui tremano e stupiscono.


Dicono che un tal uomo non è stato mai veduto, né inteso in queste parti. In verità secon­do mi dicono gli ebrei non si è sentito mai di tali consigli, di così grande dottrina, come insegna questo Cristo e molti dei Giudei lo tengono per divino e lo credono; e molti altri me lo querela­no con dire che è contro la Maestà tua, o Cesare. Si dice di non aver mai fatto dispiacere ad alcu­na persona, ma sì bene tutti quelli che lo cono­scono che l'hanno provato dicono di aver ricevu­to benefizi e sanità.


Però alla Maestà tua, o Cesare, alla tua obbedienza sono prontissimo: quando mi comandi sarà eseguito. Vale.


Da Gerusalemme Indizione settima, luna undicesima, Della Maestà tua fedelissimo e obbedientissimo.


Publio Lentulo


Governatore della Giudea


La lettera è talmente chiara che non ha biso­gno di alcun commento. Ma voglio solo far nota­re, che dopo averla letta, siamo pervasi da una dolcezza infinita poiché la figura di Gesù balza evidente da questi pochi righi e sembra quasi di vederlo innanzi a noi; anzi sì, lo vediamo, lo sen­tiamo ed auspichiamo di essere travolti nel vor­tice del suo infinito amore per annullarci in "LUI".


 


ORIGINE E NATURA DELLA DEVOZIONE AL VOLTO SANTO DI GESU'


 


I primi scritti sul Volto di Cristo hanno per argo­mento la bellezza e la sofferenza del Volto di Gesù e sono dei Santi Padri.


Essi commentano il versetto del Salmo 44,3: "Bellissimo fra tutti i figli degli uomini Gesù fù bello e glorioso ad un tempo, come apparve nel giorno della trasfigurazione sul Tabor: bello e sofferente, vittima innocente per i peccati del mondo.


La proibizione delle immagini, come si ha dalla storia, ebbe origine per l'eccessivo timore d'idolatria. Tale paura svanì gradatamente e il culto delle immagini rifiorì quando il Concilio di Nicea (A. 787), giustificò solennemente il culto delle sacre immagini.


Da quel tempo inizia l'era aurea del Sacro Volto di Cristo e se ne dilata e approfondisce la devozione per tutta la Cristianità.


A Lucca, in Toscana, si dà il nome di Santo Volto, a un Crocifisso in legno intagliato, la cui figura di una meravigliosa bellezza è oggetto particolare della pubblica venerazione. Sono mille e duecento anni che si onora il Santo Volto.


Questo  Crocifisso  viene  attribuito  a Nicodemo che fu discepolo del Divin Maestro e con Giuseppe d'Arimatea lo calò dalla Croce dopo la Sua morte e gli rese gli onori della sepoltura.


Avendo Nicodemo esercitato l'arte d'inta­gliatore si accinse a riprodurre coll'intaglio il mistero dell'Uomo-Dio sospeso ed elevato in Croce. Per riprodurre la forma del Cristo non doveva che riferirsi alle sue recenti memorie. Egli aveva reso gli estremi uffici al corpo adora­bile del Redentore, lo aveva toccato con le sue mani, staccato dalla croce e deposto nel sepol­cro. I lineamenti del Divin Crocifisso contuso e sfigurato dalla morte e dai patimenti, erano restati profondamente impressi nella sua memo­ria. Egli volle rappresentarlo come lo aveva veduto con i suoi occhi. La tradizione racconta che avendo terminate le altri parti del Crocefisso, ad eccezione del capo, il valente artista si sentì in difficoltà a modellare questa parte del Corpo Divino che era la più importan­te di tutte. Certamente egli aveva nello spirito e nel cuore i lineamenti incancellabili del suo diletto Maestro, tuttavia disperava di uscirne bene e allora ricorse a una fervorosa preghiera. Improvvisamente fu preso dal sonno e quan­do si svegliò corse a guardare il suo lavoro e con grande meraviglia e commozione constatò che il Volto era stato modellato e condotto a termine "dalla mano di un Angelo". Esso è meravigliosa­mente intagliato e riproduce la Maestà, il dolore e la misericordia dell'Uomo-Dio sulla Croce.


Un santo Vescovo piemontese, Gualfredo, che dimorò a lungo in Palestina ebbe la rivela­zione della misteriosa Immagine del Redentore, e per sottrarla agli infedeli la imbarcò su una nave la quale, per ragioni misteriose si fermò in direzione di Lucca dove è tuttora venerata nella cattedrale. E' ben noto che i fedeli ricevessero molte grazie e venissero salvati nei pericoli e nelle calamità.


La devozione al Volto Santo di Lucca non è che l'espressione dell'amore dei nostri fedeli all'u­manità di Cristo sofferente.


Egli è in Croce e dalla Croce guarda amorevol­mente i Suoi figli e li consola, li sostiene nei tra­vagli della vita, negli immancabili patimenti, nella lotta quotidiana contro le forze del male.


La devozione al Volto Santo di Gesù è antica quanto la Chiesa, perché nata dalla contempla­zione del Crocifisso.


Da Santa Geltrude e Santa Matilde a Santa Te­resa di Gesù Bambino, da S. Francesco alla Beata Angela da Foligno e S. Maria Maddalena De' Pazzi, da Santa Gemma Galgani alla Serva di Dio Suor Maria Saint-Pierre carmelitana di Tours e il Servo di Dio Leone Papin Dupont. Ancor oggi però non mancano le anime pie, generose ed eroiche, che imitano e ripetono l'af­fettuoso gesto della Veronica, recando conforto a Gesù, col ricambio d'amore, riparando con la propria immolazione a tante iniquità.


Tra queste: la Serva di Dio Madre Maria Pierina de Micheli, figlia dell'Immacolata Concezione di Buenos Aires, la Venerabile Madre Maria Pia Mastena, fondatrice della Congregazione delle Religiose del Santo Volto, la Serva di Dio Suor Maria Concetta Pantusa e Madre Flora, il Beato Padre Gaetano Catanoso, il Servo di Dio Padre Abbate Don Ildebrando Gregori.


 


LA SERVA DI DIO SUOR MARIA DE SAINT-PIERRE


Carmelitana di Tours 1816-1848


 


Una vita breve, trentun anni, quella di Suor Maria De Saint-Pierre vissuta nell'amor di Dio e della Vergine e nel propagare la devozione al Santissimo Volto di Gesù.


La sua anima, nel Carmelo, si temprò alle virtù più belle della fede. Divenne mortificata e sensibilissima alle offese fatte al Signore in Francia allora in balia dell'ateismo. Un giorno, mentre pregava, udì il lamento di Gesù che chie­deva riparazione per tanto male.


Soleva fare la "Via Crucis" baciando la terra ad ogni stazione. Una volta, essendo assorta in orazione, udì la voce del Signore:


"IO CERCO DELLE VERONICHE LE QUALI ASTERGANO ED ONORINO IL MIO DIVIN VOLTO CHE HA POCHI ADO­RATORI. IL MIO NOME È DOVUNQUE BESTEMMIATO. PERSINO I FANCIULLI BESTEMMIANO. LA BESTEMMIA È IL PECCATO DEL DEMONIO. CON ESSA IL PECCATORE PRONUNCIA DA SÉ LA PROPRIA CONDANNA. E' UNA FRECCIA AVVELENATA CHE CONTINUAMENTE MI FERISCE IL CUORE".


Le suggerì una freccia d'oro con cui ferire deli­ziosamente il Suo Cuòre, cicatrizzarne le ferite e


farne sgorgare torrenti di grazie: "SEMPRE SIA LODATO, BENEDETTO, AMATO, ADORATO, GLORIFICATO IL SANTISSI­MO, SACRATISSIMO EPPURE INCOM­PRENSIBILE E INESPRIMIBILE NOME DI DIO IN CIELO E IN TERRA E NEGLI INFERNI, DA TUTTE LE CREATURE USCITE DALLE MANI DI DIO, PER IL S. CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO NEL SS. SACRAMENTO DEL­UALTARE, cosi sia


Gesù le fece intendere che gli empi rinnovavano continuamente le bestemmie, gli oltraggi, le ingiurie inflitte al Suo Volto Augustissimo.


Suor Maria chiese al confessor di parlarne all'Arcivescovo di Tours, il Pastore allora venne al Carmelo ed ebbe un lungo colloquio con l'u­mile religiosa.


"QUESTO MERAVIGLIOSO VOLTO È LO SPECCHIO DELLE PERFEZIONI CONTENUTE NEL SS. NOME DI DIO. HO COMPRESO ANCHE CHE, COME IL SACRO CUORE DI GESÙ È L’OGGETTO SENSIBILE OFFERTO ALLE NOSTRE ADORAZIONI PER RAPPRESENTARE IL SUO IMMENSO AMORE AL SS. SACRA­MENTO DELL'ALTARE: COSÌ’ NELUOPE­RA RIPARATRICE IL VOLTO DI NOSTRO SIGNORE È L’OGGETTO SENSIBILE OFFERTO ALLE ADORAZIONI DEI MEM­BRI PER RIPARARE GLI OLTRAGGI DEI BESTEMMIATORI CHE OFFENDONO LA DIVINITÀ DI CUI ESSO È L’IMMAGINE, LO SPECCHIO E L’ESPRESSIONE. IN VIRTÙ DI QUESTO VENERABILE VOLTO  PRESENTATO ALL’ETERNO PADRE POSSIAMO PLACARE LA SUA GIUSTA COLLERA E OTTENERE LA CONVERSIONE DEGLI EMPI E DEI BESTEMMIATORI".


Il volto di Gesù è dono ambito dei cuori generosi che si sacrificano per Lui. Gesù ce lo dona a nome del Suo Divin Padre e per mezzo di Maria Sua Madre. Il Volto è un dono prezioso, con esso faremo grandi prodigi: "ASCIUGHE­REMO LA FACCIA AL NOSTRO DIVIN MAESTRO: CONVERTIREMO NOI E I PECCATORI. NOI RIPAREREMO LA SUADIVINA FACCIA SFIGURATA DALLE BESTEMMIE ED EGLI RIPARERÀ LA NOSTRA SFIGURATA DAL PECCATO".


 


"OH! SE TU POTESSI VEDERE LA BELLEZZA DEL MIO VOLTO! MA I TUOI OCCHI SONO TROPPO DEBOLI. ESSO E COME IL SIGILLO DELLA DIVINITA CHE HA LA VIRTÙ DI IMPRIMERE L’IM­MAGINE DI DIO NELLE ANIME CHE LO CONTEMPLANO".


 


      "PER IL SANTO MIO VOLTO OPERE­RETE PRODIGI".


 


"PER IL SANTO MIO VOLTO OTTERRETE LA SALVEZZA DI MOLTI PECCA­TORI. PER L’OFFERTA DEL MIO VOLTO NULLA VI SARÀ RIFIUTATO. OH SE SAPESTE QUANTO IL MIO VOLTO SIA GRADITO AL PADRE MIO!"


 


"COME IN UN REGNO TUTTO SI ACQUI­STA CON UNA MONETA SULLA QUALE E IMPRESSA L’EFFIGE DEL PRINCIPE, COSÌ CON LA PREZIOSA MONETA DELLA SANTA MIA UMANITÀ, CIOÈ COL MIO VOLTO ADORABILE, VOI OTTERRETE NEL REGNO DEI CIELI QUANTO VI AGGRADA".


 


"TUTTI COLORO CHE ONORERANNO IL SANTO MIO VOLTO, IN SPIRITO DI RIPA­RAZIONE, FARANNO CON CIÒ L’OPERA MEDESIMA DELLA VERONICA".


 


"SECONDO LA PREMURA CHE PORRETE NEL RESTAURARE LE MIE SEMBIAN­ZE SFIGURATE DAI BESTEMMIATORI, IO AVRÒ CURA DELLE SEMBIANZE DELL'ANIMA VOSTRA, SVISATA DAL PECCATO: VI RISTABILIRÒ LA MIA IMMAGINE, E LE RENDERÒ COSÌ BELLE COM'ERANO QUANDO USCIRONO DAL FONTE BATTESIMALE".


 


"IO DIFENDERÒ INNANZI AL PADRE MIO LA CAUSA DI TUTTI COLORO CHE, MERCÉ L'OPERA DI RIPARAZIONE, SIA, CON PREGHIERE, SIA CON PAROLE, SIA PER ISCRITTO DIFENDERANNO LA MIA CAUSA, IN MORTE ASCIUGHERÒ’ LA FACCIA DELLA LORO ANIMA, TERGEN­DONE LE MACCHIE DEL PECCATO ERIDANDOLE LA SUA PRIMITIVA BEL­LEZZA".


 


Suor Maria di Saint-Pierre è la prediletta del Volto Santo, come Margherita Alacoque è del Sacro Cuore.


Appena 9 anni visse nel sacro recinto del Carmelo inabissata nell'amore e nelle rivelazio­ni del Sacro Volto di Gesù, animata da uno spiri­to che non conosce limiti per riparare le continue offese fatte a Dio.


La devozione, antichissima nella tradizione cristiana, si riaccese e cominciò a divulgarsi dal Carmelo di Tours in tutto il mondo, attraverso la parola, attraverso la stampa. Soprattutto attraver­so l'amore delle anime che nel dolore del Volto di Cristo vedono le sofferenze della Chiesa.


 


Per richieste di immagini e biografia di Suor Maria e Leone Papin scrivere a:


CARMELO DE TOURS 13 Rue des Ursulines 37000 TOURS (Francia)


 


 


IL SERVO DI DIO LEONE PAPIN DUPONT (1797 - 1876)


 


Leone Dupont è giustamente chiamato "l'Amico del Volto Santo", colui che in Francia diede l'impulso alla sua devozione, e il cui nome oggi, appunto per i miracoli del Volto Santo, è conosciuto in ogni parte del mondo.


Frequentando il Carmelo di Tours per opere di carità, conobbe la portinaia: Suor Maria Saint­Pierre, la prediletta del Santissimo Volto di Gesù. Da lei ebbe informazioni sulla devozione riparatrice e ricevette pure la bella Immagine del S. Volto che il Dupont appese nel salotto di casa trasformato, in seguito, in cappella e consacrata dall'arcivescovo di Tours.


L'orrore della bestemmia e della profanazio­ne delle feste fece presto entrare Leone Dupont a far parte dell'opera meditata ed attuata da Suor Maria Saint Pierre.


Intanto l'Immagine del Volto Santo, dinnan­zi alla quale ardeva giorno e notte una lampada, cominciò ad essere oggetto di grande pietà da parte dei fedeli che vi accorrevano numerosi.


 


LA SERVA DI DIO Madre MARIA PIERINA DE MICHELI


 Figlia dell'Immacolata Concezione di Buenos Aires (11/9/1890 - 26/7/1945)


 


Anima ardente d'amore per Gesù e per le anime, si donò incondizionatamente allo Sposo ed Egli ne fece oggetto delle sue compiacenze.


Nutrì fin da bambina il sentimento della riparazione che crebbe in lei, col passare degli anni, fino a raggiungere l'immolazione comple­ta di se stessa. Non c'è da stupirsi se all'età di 12 anni, trovandosi nella Chiesa Parrocchiale di S. Pietro in Sala a Milano, osservando i fedeli che baciavano devotamente le Sante Piaghe del Crocifisso esposto per il venerdì santo, sente una voce ben distinta, dirle:


"NESSUNO MI DÀ UN BACIO D'AMORE IN VOLTO, PER RIPARARE IL BACIO DI GIUDA?".


Nella sua semplicità di bimba, crede che la voce sia udita da tutti, e prova pena vedendo che si continua a baciare le Piaghe e non il Volto di Gesù. In cuor suo esclama: "Te lo dò io il bacio d'amore, o Gesù abbi pazienza! "E giunto il suo turno Gli stampò, con tutto l'ardore del suo cuore, un bacio in volto.


Novizia le è concesso di fare adorazione notturna e nella notte dal giovedì al venerdì Santo, mentre prega davanti al Crocifisso, sente dirsi: "BACIAMI!"; suor Pierina ubbidisce e le sue labbra, invece di posarsi sopra un volto di gesso, sentono il contatto vero di Gesù.


Il Volto di Gesù l'attira con indicibile incan­to. Ne subisce il fascino, si compiace di guardar­lo, di fissarlo, di contemplarlo con amore, leg­gendovi le intime sofferenze del Suo Cuore, che procura di consolare, imponendosi rinunce e sacrifici.


Nel Santo Volto trova la forza, il coraggio, la generosità di adempiere fedelmente, e talvolta con eroismo, tutti i doveri e gli obblighi della vita religiosa e dei rispettivi offici a lei assegnati dall'obbedienza.


Sempre calma, serena, fiduciosa, pur nel crogiolo delle prove, accetta e abbraccia il dolo­re, che la purifica, la eleva e l'unisce alla sem­pre amabile volontà di Dio.


Suor Pierina mentre lamenta a Gesù una sua pena, le si presenta insanguinato e con espres­sione di tenerezza e di dolore le dice: "E IO CHE COSA HO FATTO?".Ella comprende, ed il S. Volto di Gesù diviene il suo libro di meditazione, la porta d'entrata nel suo cuore.


Col passare degli anni, Gesù le dimostra di tanto in tanto or triste, or insanguinato, chieden­dole riparazione, e così cresce in lei il desiderio di soffrire e d'immolarsi per la salvezza delle anime.


Nell'orazione notturna del 1° venerdì di quaresima 1936, Gesù, dopo averla fatta parteci­pe  ai  dolori  spirituali  dell'agonia  del Gethsemani, con Volto velato di sangue e con profonda tristezza, le dice:


"VOGLIO CHE IL MIO VOLTO, IL QUALE RIFLETTE LE PENE INTIME DEL MIO ANIMO, IL DOLORE E L’AMORE DEL MIO CUORE, SIA PIÙ ONORATO. CHI MI CONTEMPLA MI CONSOLA!".


Il martedì di passione, del medesimo anno, ode questa dolce promessa:


"OGNI VOLTA CHE SI CONTEMPLA LA MIA FACCIA, VERSERÒ L’AMOR MIO NEI CUORI E PER MEZZO DEL MIO SANTO VOLTO SI OTTERRÀ LA SALVEZ­ZA DI TANTE ANIME".


Nel primo martedì del 1937, riceve istruzio­ni sulla devozione al S. Volto:


"POTREBBE ESSERE CHE ALCUNE  ANIME TEMANO CHE LA DEVOZIONE E IL CULTO DEL MIO S. VOLTO DIMINUISCANO QUELLA DEL MIO CUORE. DÌ LORO CHE, AL CONTRARIO, SARA’ COMPLETATA ED AUMENTATA, CON­TEMPLANDO IL MIO VOLTO LE ANIME PARTECIPERANNO ALLE MIE PENE E SENTIRANNO IL BISOGNO DI AMARE E DI RIPARARE. NON È FORSE QUESTA LA VERA DEVOZIONE AL MIO CUORE?".


Il 23 maggio 1938, mentre il suo sguardo si posa istintivamente sul S. Volto di Gesù, si sente dire:


"OFFRI INCESSANTEMENTE ALL'E­TERNO MIO PADRE IL MIO S. VOLTO.  QUESTA OFFERTA OTTERRA’ LA SAL­VEZZA E LA SANTIFICAZIONE DI TANTE ANIME. SE POI L’OFFRIRAI PER I MIEI SACERDOTI, SI OPERERANNO MERAVIGLIE".


Il 27 maggio seguente:


"CONTEMPLA IL MIO VOLTO E PENE­TRERAI GLI ABISSI DI DOLORE DEL MIO CUORE. CONSOLAMI, E CERCA ANIME CHE S'IMMOLINO CON ME PER LA SALVEZZA DEL MONDO".


Il 31 maggio; del medesimo anno, mentre suor Pierina è tutta assorta in fervorosa preghie­ra ai piedi dell'altare, nel fulgore di una luce di paradiso, le appare la Vergine Immacolata che tiene tra le mani uno scapolare formato da due flanelline bianche unite da un cordone.


Su di una flanellina è impressa l'immagine del Volto Santo circondato dalle parole:


"ILLUMINA, DOMINE, VULTUM TUUM SUPER NOS!" (Illuminaci col tuo volto o Signore!)


 


mentre, sull'altra parte, un'ostia circondata da raggiera con scritto intorno:


"MANE NOBISCUM DOMINE!" (Rimani con noi, Signore!)


Lentamente si avvicina e le dice:


"QUESTO SCAPOLARE È UN'ARMA DI DIFESA, UNO SCUDO DI FORTEZZA, UN PEGNO DI AMORE E DI MISERICORDIA, CHE GESÙ VUOL DARE AL MONDO IN QUESTI TEMPI DI SENSUALITÀ: DI ODIO CONTRO IDDIO E LA CHIESA. SI TENDONO RETI DIABOLICHE PER STRAPPARE LA FEDE DAI CUORI, IL MALE DILAGA, I VERI APOSTOLI SONO POCHI. È NECESSARIO UN RIMEDIO DIVINO E QUESTO RIMEDIO È IL VOLTO SANTO DI GESÙ. TUTTI QUELLI CHE INDOSSERANNO UNO SCAPOLARE COME QUESTO E FARANNO OGNI MAR­TEDÌ UNA VISITA AL SS. SACRAMENTO PER RIPARARE GLI OLTRAGGI CHE RICEVETTE IL SUO SACRO VOLTO DURANTE LA SUA PASSIONE E CHE RICEVE OGNI GIORNO NEL SACRA­ MENTO EUCARISTICO, VERRANNO FORTIFICATI NELLA FEDE, PRONTI A DIFENDERLA E A SUPERARE TUTTE LE DIFFICOLTÀ INTERNE ED ESTERNE. INOLTRE FARANNO UNA MORTE SERE­NA, SOTTO LO SGUARDO AMABILE DEL MIO DIVIN FIGLIO".


Il comando della Madonna si faceva sempre più forte, ella dice, ma non era in suo potere effet­tuarlo: occorreva il permesso di colui che guidava l'anima sua, ed il denaro per sostenere la spesa.


Nello stesso anno Gesù si presenta ancora grondante sangue e con grande tristezza dice:


"VEDI COME SOFFRO? EPPURE DA POCHISSIMI  SONO  COMPRESO. QUANTE INGRATITUDINI DA PARTE DI QUELLI CHE DICONO DI AMARMI! HO DATO IL MIO CUORE COME OGGETTO SENSIBILISSIMO DEL MIO GRANDE AMORE PER GLI UOMINI E DÒ IL MIO VOLTO COME OGGETTO SENSIBILE DEL MIO DOLORE PER I PECCATI DEGLI UOMINI. VOGLIO SIA ONORATO CON UNA FESTA PARTICOLARE NEL MARTEDÌ DI QUINQUAGESIMA (MARTE­DÌ DI CARNEVALE) FESTA PRECEDUTA DA UNA NOVENA IN CUI TUTTI I FEDELI RIPARINO CON ME, UNENDOSI ALLA PARTECIPAZIONE DEL MIO DOLORE".


Nel 1939 Gesù di nuovo le dice:


"VOGLIO CHE IL MIO VOLTO SIA ONO­RATO IN MODO PARTICOLARE IL MAR­TEDÌ!".


Perché Suor Pierina diffonde la medaglia e non lo scapolare?


Per ubbidienza al Padre confessore. Il 7 aprile 1943, ella scriverà nel diario: "Continuando la mia preghiera e rivolgendomi alla Madonna per sciogliere un dubbio circa lo scapolare, che torna spesso alla mia mente, mi disse:


"FIGLIA MIA STA TRANQUILLA CHE LO SCAPOLARE È SUPPLITO DALLA MEDAGLIA CON LE STESSE PROMESSE E FAVORI. RIMANE SOLO DA DIFFONDERLA SEMPRE PIÙ, ORA MI STA A CUORE LA FESTA DEL VOLTO DEL MIO DIVIN FIGLIO, DILLO AL PAPA CHE TANTO MI PREME".


Mi benedisse e mi lasciò in cuore il Paradiso. Pertanto lo scapolare può essere supplito dalla medaglia, con le stesse promesse. Ed ora la medaglia si diffonde con entusiasmo:


quante grazie strepitose si sono ottenute! Scampati pericoli! Guarigioni! Conversioni! Madre Maria Pierina si è congiunta a Colui che amava il 26/7/1945 a Centonara d'Artò (Novara). La sua non si può dire morte, ma un trapasso di amore come Lei stessa aveva scritto, nel suo diario il 19/7/41: "Ho sentito un immen­so bisogno di vivere sempre più unita a Gesù, di amarlo intensamente, perché la mia morte non sia che un trapasso di amore allo sposo Gesù".


 


Per segnalare grazie e favori, per chiedere:


medagliette del S. Volto, immagini e la biografia della Serva di Dio rivolgersi a:


Figlie dell'Immacolata Concezione di B.A. Via Asinio Pollione, 5 - 000153 ROMA


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)